Mollusco contagioso e Utente:Teseo/Sandbox1: differenze tra le pagine

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{{Bio
{{Disclaimer|medico}}
|Nome = Antonio
{{Infobox malattia
|Cognome = Piccolomini d'Aragona
|Immagine=Molluscaklein.jpg
|Sesso = M
|Didascalia=Lesioni cutanee del molluscum contagiosum
|LuogoNascita = Sarteano
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = 1437
|LuogoMorte = Napoli
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = 1493
|Attività = militare
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità =
|Immagine = Antonio Piccolomini d'Aragona (Archivio Sforza di Celano - Aquila) (Particolare).jpg
}}
[[File:molluscum contagiosum0001.jpg|thumb|Sezione [[istologia|istologica]] del molluscum contagiosum]]
[[File:Mollusca1klein.jpg|thumb|Papule su un braccio.]]
Il '''mollusco contagioso''' è un'infezione virale che causa lesioni papulose della [[pelle]] o, occasionalmente, alle [[Mucosa|mucose]]. Detto anche, in [[Lingua latina|latino]], ''molluscum contagiosum'', traducibile come ''mollusco contagioso''.
 
==Epidemiologia Biografia ==
* Antonio (Sarteano 1437 - Napoli 1493). Dopo i primi anni dedicati agli studi a [[Sarteano]], si rivolse al mestiere delle armi, come molti altri componenti della sua famiglia. Sotto la guida dello zio Pio II, curò gli interessi della chiesa, nella ancora fragile [[monarchia]] aragonese di [[Ferdinando I di Napoli|Ferdinando I (Ferrante) d'Aragona]].[[File:Decorazione murale stemma gentilizio Piccolomini d'Aragona.jpg|thumb|upright=0.8|Affresco murale dello stemma Piccolomini d'Aragona]][[File:La città medievale di Amalfi nel XVII secolo.jpg|thumb|upright=1.4|left|La città medievale di Amalfi nel XVII secolo. Sullo sfondo la [[torre]] di avvistamento Piccolomini d'Aragona]] Quest'ultimo, figlio naturale del defunto [[Alfonso V d'Aragona|Alfonso V]], fu favorito dal papa, che sancì il suo diritto successorio nella monarchia [[Napoli|partenopea]], ai danni del [[pretendente al trono|pretendente]] [[angioini|angioino]] [[Giovanni di Lorena]]. In questa situazione di instabilità politica e nella necessità di consolidare l'[[alleanza]] con il [[papato]], fu deciso il matrimonio tra Antonio e Maria figlia naturale del re aragonese<ref name="TreccaniFerdinandoI">Dizionario Biografico degli Italiani - FERDINANDO I (Ferrante) d'Aragona, re di Napoli - Volume 46 (1996)
È una malattia che colpisce molto più spesso i bambini fino ai 10-12 anni.
[http://www.treccani.it/enciclopedia/ferdinando-i-d-aragona-re-di-napoli_(Dizionario-Biografico)/ - Fonte]</ref>. Circostanza che aprì alla famiglia senese, nuovi [[orizzonte|orizzonti]] nel [[sud]] della [[penisola]]. Il [[primogenitura|primogenito]] di Laudomia, ottenne così la [[nomina]] a [[Ducato di Amalfi|Duca d'Amalfi]] e poté aggiungere al suo, il cognome degli Aragona ed inquartare il proprio stemma con le insegne reali<ref name="Spreti6">Vittorio Spreti - Op. cit. Vol. V, pag. 329</ref>. Nello stesso anno, il [[1458]], fu nominato anche Gran [[Giustiziere (funzionario)|Giustiziere]] del Regno di Napoli e la famiglia fu aggregata al [[Patrizio (titolo)|patriziato]] napoletano nel ''Seggio di Nilo'', uno dei sette [[Sedili di Napoli]]<ref name=NobiliNapoletani>Nobili Napoletani, Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia. Famiglia Piccolomini - I Sedili di Napoli [http://www.nobili-napoletani.it/sedili_di_Napoli.htm - Fonte]</ref>. Le aspettative non furono deluse e il Piccolomini, con le sue [[milizie]], ebbe un ruolo determinante nell'acquisizione, alla monarchia, di [[Castellammare di Stabia]] e [[Scafati]]. Il 18 agosto del [[1462]] sotto il comando di [[Alessandro Sforza]], ed alla guida di 2000 [[fanteria|fanti]] e 26 squadre di [[Cavallo|cavalli]], prende parte alla battaglia di Troia.<ref name=Famaleonis>Eugenio Larosa, Biografia del Condottiero Roberto Sanseverino - Associazione Culturale Famaleonis [http://www.famaleonis.com/robertodasanseverino-2.asp - Fonte] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140518044303/http://www.famaleonis.com/robertodasanseverino-2.asp |data=18 maggio 2014 }}</ref><ref name=NobiliNapoletani2>Nobili Napoletani, Op. cit., Le principali battaglie svoltesi nel Mezzogiorno d'Italia [http://www.nobili-napoletani.it/Battaglie.htm#Troia-1462 - Fonte]</ref>. Il rivale angioino di Ferrante I venne definitivamente sconfitto, insieme ai feudatari ribelli del regno. Fu così dato al movimento anti aragonese, la cosiddetta [[Congiura dei baroni]], un colpo di grazia dal quale non riuscirà, più a risollevarsi<ref name="TreccaniFerdinandoI" />.<br />Dopo la vittoria di Troia, beneficiò della distribuzione di numerosi feudi che il Ferrante assegnò ai difensori della sua causa. Nel [[1463]] ottenne il titolo di [[marchese]] di [[Capestrano]] e di [[Deliceto]], il titolo di [[conte]] di [[Celano]] e [[Gagliano]], il titolo di [[barone]] di [[Balsorano]], [[Pescina]] e [[Carapelle (Italia)|Carapelle]]; nel [[1465]] infine divenne barone di [[Scafati]]<ref name=NobiliNapoletani3>Nobili Napoletani, Op. cit. - Famiglia Piccolomini [http://www.nobili-napoletani.it/Piccolomini.htm - Fonte]</ref>.<br />Contemporaneamente a questi avvenimenti nel [[1462]], nelle continue controversie che interessavano i territori [[Marche|marchigiani]], il [[Malatesta]] perse definitivamente la [[Signore (titolo nobiliare)|Signoria]] di Senigallia ad opera di [[Guido da Montefeltro]], che la restituì allo [[Stato della Chiesa]]. L'allora pontefice Pio II la diede in dominio, insieme alla signoria di Moldavio al nipote Antonio<ref name=TreccaniSigallia>G. Treccani, Enciclopedia Italiana, Vol. XXXI pag. 380 - Istituto Poligrafico dello Stato - Roma - 1936 [http://www.treccani.it/enciclopedia/senigallia_(Enciclopedia-Italiana)/ - Fonte]</ref>.<br />Nel [[1474]], però, in tali feudi subentrò [[Giovanni Della Rovere]], nipote di [[Papa Sisto IV]], che nei vari giochi nepotistici, risultò vincitore<ref name="Treccani.it" />.Gli interessi del Piccolomini ormai gravitavano nel regno di Napoli, dove le cariche politiche, l'amministrazione degli innumerevoli feudi, che fra l'altro, portavano ritorni economici di non poco interesse, lo assorbivano completamente. Durante i vent'anni di pace che seguirono, fece costruire i castelli di [[Balsorano]], [[Celano]] e [[Castello Piccolomini (Ortucchio)|Ortucchio]] e restaurare diversi altri di sua proprietà che, poi, distribuì tra i suoi discendenti.<br />Va sottolineato che la figura di Antonio ha una dimensione esemplare. Unico in tutta la sua famiglia dimostrò grande sensibilità nei confronti dello [[Attività manifatturiera|sviluppo manifatturiero]] amalfitano. In virtù della sua cultura operosa, ereditata nel territorio senese, ed anche alla politica inaugurata da [[Alfonso V d'Aragona]], importò, da diversi luoghi delle penisola, [[Corporazioni delle arti e mestieri|maestri]] in grado di dare impulso alla costruzione di diversi opifici. Primo fra tutti fu quello per la lavorazione della [[lana]] "all'usanza di Siena e Firenze", nonché diverse [[Gualchiera|gualchiere]] e [[tintoria|tintorie]] nel territorio amalfitano: a [[Scala (Italia)|Scala]], [[Pontone]], [[Ravello]], Strani e [[Maiori]]. Rilanciò ed implementò gli [[Centro siderurgico|stabilimenti siderurgici]] [[Storia economica dell'età preindustriale|preindustriali]], le [[Ferriera|ferriere]], già presenti ad Amalfi<ref name="IlariaPuglia" />.
 
== Discendenza ==
==Eziologia e trasmissione==
* Francesco ([[1460]] ca. - † [[1530]]), fu [[Vescovo]] di [[Bisignano]] dal [[1498]] fino alla sua morte
Il ''molluscum contagiosum virus'' (MCV) appartiene alla famiglia [[Poxviridae]], sottofamiglia Chordopoxvirinae, genere Molluscipoxvirus. Il termine ''pox'' contenuto nel nome di questi virus, deriva dalle vescicole (in inglese: ''poxes'') prodotte dal virus del vaiolo (''smallpox'').
* Alfonso I ([[1462]] ca. - † [[1503]]), condusse una vita, all'ombra della grandezza del padre, non riuscendo mai ad esprimere la sua [[personalità]]
Vi sono 4 tipi di MCV, MCV-1 a -4. L'MCV-1 è il più diffuso, l'MCV-2 è molto più raro e viene osservato solitamente negli adulti ed è spesso trasmesso attraverso i rapporti sessuali.
* Giambattista ([[1464]] ca. - † [[1530]]), secondogenito di Antonio, divenne marchese di Deliceto acquisendone il feudo
 
==Clinica Note ==
<references/>
La malattia si manifesta con papule (lesioni cupoliformi), con un leggero incavo al centro detto “ombelicatura”, che possono essere da un paio fino ad un centinaio e possono situarsi in ogni parte del corpo salvo che sulla pianta dei piedi e sul palmo delle mani.
In genere il contagio si può contrarre toccando una parte di una persona che ne è colpita o, per esempio, attraverso asciugamani, accappatoi, equipaggiamenti ginnici condivisi tra più persone.
 
== Bibliografia ==
==Trattamento e precauzioni==
* Vittorio Spreti, ''Enciclopedia Storico Nobiliare Italiana 1928-1936'' (Ristampa anastatica), Forni Editore, Bologna, 1981
È in commercio anche in Italia un prodotto in soluzione a base di Idrossido di Potassio (InfectoDell) per il trattamento e la cura del Mollusco Contagioso da eseguire a domicilio. Il trattamento dura circa 15 gg e ha una prognosi favorevole anche sulle recidive. Ulteriori trattamenti variano, a seconda del caso bambino/adulto e del numero delle lesioni. Se le papule sono poche si possono asportare in anestesia locale mediante [[Curette|cucchiaio tagliente]] ([[curette]]). Si usano anche [[Disinfettante|disinfettanti]] allo [[iodio]], oppure si procede alla distruzione delle papule mediante toccature con acidi, oppure anche con altri metodi come il congelamento (crioterapia) e la bruciatura (diatermocoagulazione), ma non sui bambini, in quanto pratiche dolorose. Vi sono anche altri trattamenti con farmaci alternativi, per esempio lo ZymaDerm, oppure con farmaci usati normalmente per l'acne come la [[tretinoina]] o l'[[isotretinoina]]; un altro approccio nuovo è quello di applicare direttamente sulle lesioni farmaci antivirali quali il [[cidofovir]] o l'[[imiquimod]]. Vi sono poi alcuni prodotti a base di vaseline e acido salicilico a diverse concentrazioni che possono essere utili per "bruciare" le papule in modo che non siano più infettive e che possano essere facilmente eliminate come una normale ipercheratosi. Un prodotto nuovo e di sicura efficacia è ad esempio il Vasesal 30 (vaselina salicilica in concentrazione al 30% di acido salicilico) da non usare però in caso di papule sul viso o sulle mucose genitali. Le papule possono anche scomparire da sole nel giro di 6 mesi-un anno, ma se molto grosse e infiammate possono lasciare cicatrici. Trattandosi di una malattia infettiva e virale che si trasmette da uomo a uomo, è richiesta la massima prudenza da parte di chi è affetto dalla malattia, al fine di diminuire il pericolo di contagio di terze persone. Il riconoscimento precoce è di grande importanza sia per il trattamento sia per il contenimento del contagio verso gli altri. Spesso si osserva un ritardo nella diagnosi e nella cura, dovuto al fatto che le lesioni solitamente non sono né dolorose né pruriginose, e quindi, a prescindere dall'aspetto estetico, non causano disturbo.
* ''Nobili Napoletani, Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia. Famiglia Piccolomini.'', I Sedili di Napoli, 2007 (on line)
* Eugenio Larosa, ''Biografia del Condottiero Roberto Sanseverino'', Associazione Culturale Famaleonis (on line)
 
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==Bibliografia==
|tipologia = militare
* Romiti R, Ribeiro AP, Romiti N.(2000 Nov-Dec)"Evaluation of the effectiveness of 5% potassium hydroxide for the treatment of molluscum contagiosum." Pediatr Dermatol. ;17(6):495.
|carica = [[Capitano generale della Chiesa]]
* Romiti R, Ribeiro AP, Grinblat BM, Rivitti EA, Romiti N.(1999 May-Jun) "Treatment of molluscum contagiosum with potassium hydroxide: a clinical approach in 35 children." Pediatr Dermatol.16(3):228-31
|immagine = Flag of the Papal States (pre 1808).svg
* Daniel Hanson y Dayna G. Diven (2003). [http://dermatology.cdlib.org/92/reviews/molluscum/diven.html "Molluscum Contagiosum"]. ''Dermatology Online Journal'' '''9''' (2): 2.
|periodo = [[1458]] - [[1464]]
 
|precedente = [[Pier Luigi Borgia]]
==Altri progetti==
|successivo = [[Girolamo Riario]]
{{interprogetto}}
}}
 
{{Virologia}}
{{Portale|medicina|Microbiologia}}
 
{{Portale|biografie|storia}}
[[Categoria:Malattie della cute]]
[[Categoria:Malattie sessualmente trasmissibili]]
[[Categoria:Malattie infettive da Poxviridae]]