Utente:Mr-Shadow/sandbox e SMS Novara (1850): differenze tra le pagine

(Differenze fra le pagine)
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
 
Ale P67 (discussione | contributi)
riordino voce
 
Riga 1:
{{Infobox nave
{{Nota disambigua|il nome di battesimo|[[Totò (nome)]]}}
|Categoria=nave a vela militare
 
|Nome = SMS ''Novara''
{{Citazione|Al mio funerale sarà bello assai perché ci saranno parole, paroloni, elogi, mi scopriranno un grande attore: perché questo è un bellissimo paese, in cui però per venire riconosciuti in qualcosa, bisogna morire.|[[Franca Faldini]], citando le parole di Totò}}
|Immagine = Novara-expedition-report-book-cover-1865.jpg
 
||Didascalia = Immagine della fregata ''Novara'', dal diario di viaggio della ''Spedizione della fregata austriaca Novara attorno alla Terra'' (1861-1876), pubblicato in 21 volumi nel corso di oltre 15 anni
{{Bio
|Bandiera = Flag of Archduchy of Austria (1894 - 1918).svg
|Nome = Totò
<!-- Sezione descrizione generale -->
|Cognome =
|Tipo = [[Fregata (nave)|Fregata]] leggera
|PostCognomeVirgola = [[pseudonimo]] di '''Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi De Curtis di Bisanzio''', più semplicemente '''Antonio De Curtis'''
|SessoClasse = M
|Costruttori =
|LuogoNascita = Napoli
|Cantiere = [[Arsenale di Venezia]] [[Venezia]]
|GiornoMeseNascita = 15 febbraio
|Matricola =
|AnnoNascita = 1898
|LuogoMorteOrdine = Roma
|Impostazione = 20 settembre 1843
|GiornoMeseMorte = 15 aprile
|Varo = 4 novembre 1850
|AnnoMorte = 1967
|Completamento = 1851
|Epoca = 1900
|Entrata_in_servizio =
|Attività = artista
|Proprietario =[[k.u.k. Kriegsmarine]]
|Nazionalità = italiano
|Radiazione =
|Immagine = AntonioDeCurtisFoto.jpg
|Destino_finale = [[dismessa]], 1899
|DimImmagine = 300
<!-- Sezione caratteristiche generali -->
|Didascalia =
|Dislocamento = 2.615 t
|Categorie=
|Stazza_lorda =
|Portata_lorda =
|Lunghezza = 76,79
|Larghezza = 14,32
|Altezza =
|Pescaggio = 5,8
|Profondità_operativa =
|Ponte_di_volo =
|Propulsione = 1 albero, 1 [[motore a vapore|motore marino a vapore]] da 1,200 cavalli
|Velocità = 12
|Velocità_km = 22
|Autonomia = {{converti|3300|nmi|km|1|lk=on}} a {{converti|10|nodo|km/h|1}}
|Capacità_di_carico =
|Numero_di_cabine =
|Equipaggio = 550
|Passeggeri =
<!-- Sezione equipaggiamento -->
|Sensori =
|Sistemi_difensivi =
|Artiglieria =4 cannoni lisci Paixhans da 60 libbre<br />28 cannoni Novara da 30 libbre<br />2 cannoni a retrocarica da 24 libbre
|Veicoli_aerei =
<!-- Sezione note -->
|Motto =
|Soprannome =
|Note =
|Ref =fonti citate nel corpo del testo
}}
La '''[[Seiner Majestät Schiff|SMS]] ''Novara''''' è stata una [[fregata (nave)|fregata]] a propulsione mista vela-vapore della [[k.u.k. Kriegsmarine]], nota per aver compiuto la "Spedizione Novara" attorno al mondo tra il 1857 e il 1859 e successivamente per aver trasportato l'[[Massimiliano I del Messico|arciduca Massimiliano]] e la moglie [[Carlotta del Belgio|Carlotta]] a [[Veracruz]], nel maggio 1864, per essere incoronati [[imperatore del Messico|imperatore e imperatrice del Messico]].
 
== Storia ==
[[File:FirmaTotò.jpg|right|thumb|300x300px|right|Firma di Totò.]]
===Servizio===
[[File:Totò cowboy.jpg|right|thumb|400x400px|right|Totò in una scena del telefilm Totò Ciak.]]
La SMS ''Novara''<ref>In tedesco per i nomi delle navi, "SMS" significa {{lang|de|''Seiner Majestät Schiff''}} ("Nave di Sua Maestà").</ref> fu la prima delle [[SMS Novara (1912)|due navi]] della marina austriaca a portare questo nome e utilizzata per la spedizione scientifica [[Impero austriaco|imperiale]] del 1857-1859, sotto il regno di [[Francesco Giuseppe I d'Austria|Francesco Giuseppe I]].<ref name=expedNM>"The Crustacean Collection of the Museum of Natural History in Vienna" (history), Peter C. Dworschak & Verena Stagl, 3rd Zoological Dept., ''[[Naturhistorisches Museum]]'', [[Vienna]], webpage (@www.nhm-wien.ac.at): [http://www.nhm-wien.ac.at/nhm/3Zoo/Posterv2.pdf. NHM-Wien-Crustacean-PDF]</ref><ref name=NovaraKHM/>
Attore simbolo dello spettacolo in Italia, soprannominato «il principe della risata», è considerato uno dei maggiori interpreti del cinema e del teatro, campi dove si è affermato particolarmente per la duplice capacità di affrontare ruoli comici e drammatici, ma si è distinto anche al di fuori della recitazione, lasciando contributi come drammaturgo, poeta, musicista, paroliere e cantante.
Era una fregata a vela con tre [[alberi]] di vele e sei ponti, dotata di 42 [[cannoni]] e aveva un [[dislocamento]] di quasi 2&nbsp;107 [[tonnellata|tonnellate]].<ref name=NovaraKHM/>
 
La SMS ''Novara'' tra il 1843 e il 1899 ebbe diversi nomi e configurazioni:<ref name=ShipMO>Michael Organ, "The [[Austrian Empire|Austrian Imperial]] Frigate SMS Novara" (storia ed illustrazioni), 25 ottobre 2006, (MichaelOrgan.org.au)[http://www.michaelorgan.org.au/novara1.htm MOrgan-Novara1] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20050615111055/http://www.michaelorgan.org.au/novara1.htm |data=15 june 2005 }}.</ref> originariamente chiamata ''Minerva'' all'inizio della costruzione presso i cantieri dell'[[Arsenale di Venezia]] nel 1843, venne quindi parzialmente completata e poi ribattezzata ''Italia'' dagli [[Repubblica di San Marco|insorti veneziani]] del 1848, per essere finalmente varata con il nome ''Novara'' nel 1850 e convertita in incrociatore a vapore tra il 1861 e il 1865.
Maschera nel solco della tradizione della commedia dell'arte, accostato a comici come [[Buster Keaton]] e [[Charlie Chaplin]], ma anche ai [[fratelli Marx]] e a [[Ettore Petrolini]], in quasi cinquant'anni di carriera ha spaziato dal teatro (con oltre cinquanta titoli) al cinema (con novantasette pellicole) e alla televisione (con nove telefilm, partecipazioni a spettacoli di varietà e sketch pubblicitari), lavorando con molti tra i più noti protagonisti dello spettacolo italiano e arrivando a sbaragliare con numerosi suoi film i record d'incasso e di ascolti. Sia nei copioni più brillanti che nelle parti impegnate, che hanno caratterizzato soprattutto l'ultima fase della sua carriera, ha adoperato una propria unicità interpretativa, mai venuta meno nemmeno quando una grave forma di corioretinite lo ha portato a una condizione di quasi cecità.
 
Il nome definitivo fu assegnato in memoria della [[Battaglia di Novara (1849)|battaglia di Novara]], in seguito alla quale gli austriaci riconquistarono [[Venezia]]; al feldmaresciallo [[Radetzky]] in visita al cantiere, gli ufficiali austriaci consegnarono una petizione per ribattezzare l'ormai quasi completata ''Italia'' con il nome della città italiana dove era stata ottenuta la definitiva vittoria su [[Carlo Alberto di Sardegna|re Carlo Alberto]].<ref name=ShipMO/> Nel 1849 la costruzione riprese sotto il controllo austriaco e lo scafo fu varato l'anno successivo, nel novembre 1850.<ref Name=ShipMO/>
Quasi sempre stroncato dalla critica è stato ampiamente rivalutato dopo la sua scomparsa, tanto da poterlo considerare il comico italiano più popolare di sempre.
 
== Biografia ==
=== Lo scugnizzo del Rione Sanità ===
{{citazione|Signori si nasce e io lo nacqui, modestamente!|Totò, dal film ''[[Signori si nasce]]''}}
 
===La spedizione Novara===
[[File:Totòbambino.jpg|thumb|left|220px|Totò a otto anni]]
[[File:Koeh-204.jpg|thumb|upright=1.4|Piante di [[coca]] rinvenute e classificate durante la spedizione Novara.]]
[[File:AnnaClemente.jpg|thumb|right|140px|Anna Clemente]]
[[File:MarchesedeCurtis.jpg|thumb|right|140px|Giuseppe De Curtis]]
Totò nasce il 15 febbraio [[1898]] nel [[rione Sanità]], un quartiere considerato il centro della “guapperia” napoletana, al civico 109 di [[via Santa Maria Antesaecula]], frutto di una relazione clandestina tra sua madre, Anna Clemente, col [[marchese]] Giuseppe De Curtis. Non riconosciuto dal padre viene registrato all'anagrafe come Antonio Vincenzo Stefano Clemente, figlio di Anna e di [[Nomen nescio|N.N.]]. Solitario e di indole malinconica cresce in condizioni estremamente disagiate, con la madre che pensa più all'amante che al figlio ed affidato perennemente a sua nonna Teresa. Il padre, che pure ha qualche occasione per vederlo di persona, ricopre di regali costosi l'amante ma non si cura minimamente del figlio, che vive la sua infanzia in condizioni di estrema povertà, con pasti frugali e abiti ricavati dalle vistose gonne dismesse da Anna.
 
La [[Spedizione Novara]] (1857–1859)<ref name=NovaraKHM>"Novara-Expedition" (descrizione di ciascun porto incluso nel viaggio),
Ricco di fantasia fin da bambino dimostra una precoce vocazione artistica. Riempie le sue giornate osservando di nascosto le persone, in particolare quelle che gli sembrano più eccentriche, cercando di imitarne i movimenti, e facendosi attribuire così il nomignolo di «'o spione». Questo suo curioso metodo di "studio" lo aiuta molto per la caratterizzazione di alcuni personaggi interpretati durante la sua carriera. Le sue prime recite avvengono quindi in casa, paludato negli abiti della madre trasformati in improvvisati costumi di scena, sorridendo di se stesso davanti allo specchio. Se non è da escludersi che i travestimenti fossero un inconscia voglia di averla accanto, è indubbio che al piccolo Totò recitare piace davvero e lo fa a danno dello studio, tanto che giunto in quarta elementare viene retrocesso in terza per scarso profitto. I suoi spettacoli casalinghi, che hanno inizialmente sua nonna come unico spettatore, riempono i vuoti affettivi, sfogano una vocazione artistica che emerge prepotente, ma servono soprattutto al bambino per dimenticare la povertà con una sorta di autocompiacimento.
''[[Kunsthistorisches Museum]] Wien'', 2005, www.KHM.at webpage:
{{collegamento interrotto|1=[http://www.khm.at/entdeckungen/nova/nova_st15.htm KHM-Novara-Expedition] |date=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}.</ref> fu la prima spedizione scientifica su scala planetaria della marina imperiale [[Austria Ungheria|austro-ungarica]].
 
Autorizzato dall'[[Massimiliano I del Messico|arciduca Massimiliano]], il viaggio durò 2 anni e 3 mesi, dal 30 aprile 1857 sino al 30 agosto 1859.<ref name=NovaraKHM/>
[[File:Casa totò.jpg|thumb|left|220px|L'edificio dove Totò è nato e ha vissuto la sua infanzia.]]
La sua prima recita pubblica risale al [[1905]]. Sua nonna ha ricavato un paio di pantaloni corti da una veste a fiori rossi piuttosto vistosa, costellata da macchie di cosmetici, che risultano larghi e alti di vita. Sceso in strada con un aspetto simile a un clown viene deriso dagli altri ragazzi, che gli danno del "femminiello" e del "ricchione". In un moto di rabbia si strappa di dosso l'indumento, e una volta rimasto in mutande improvvisa una macchietta con un giro di danza che riscuote l'unanime consenso e l'applauso di tutti i presenti.
 
La spedizione fu compiuta sotto il comando del commodoro [[Bernhard von Wüllerstorf-Urbair]], con 345 uomini tra ufficiali ed equipaggio, più sette scienziati a bordo.<ref name = NovaraKHM/> La preparazione per il viaggio di ricerca fu affidata all'"Imperiale Accademia delle Scienze di Vienna" e a studiosi specialisti, sotto la direzione del [[geologo]] [[Ferdinand von Hochstetter]] e dello [[zoologo]] [[Georg von Frauenfeld]]. Numerose novità in materia di sanità e igiene dell'equipaggio furono testate tra cui l'installazione di docce, l'utilizzo di piatti smaltati e di verdure disidratate per prevenire le malattie tropicali indotte dalle forniture occasionali. <ref>http://www.novara-expedition.org/en/e_geschichte.html</ref> Vennero inoltre testate nuove apparecchiature tra cui l'antesignano dei [[sonar]].
L'anno successivo entra in collegio per iniziativa del padre, ma il suo profitto è scarso e ne esce a tredici anni senza conseguire la licenza [[ginnasio|ginnasiale]]. Durante la permanenza nell'istituto Cimino un incidente, il pugno di un precettore che lo colpisce involontariamente in pieno viso durante un arrangiato incontro di boxe, gli deforma il naso e il mento, caratterizzando quella che sarà in futuro la sua "maschera". Il suo rendimento è comunque scarso e a tredici anni decide di abbandonare gli studi senza conseguire la licenzia [[ginnasio|ginnasiale]]. Tornato a casa annuncia ai già contrariati genitori che vuole intraprendere la carriera di attore, da loro vista come sinonimo di miseria e vita sregolata. Più per accontentare sua madre che per una reale vocazione per qualche tempo coltiva l'idea di diventare sacerdote, ma il suo esordio da chierichetto è disastroso ed abbandona anche questa strada.
 
Poiché nel 1859 Austria e Francia erano in stato di [[Seconda guerra d'indipendenza italiana|guerra]], l'imperatore francese Napoleone III emise un ordine che vietava alle navi francesi di attaccare la Novara se incontrata in mare "perché la spedizione aveva un valore universale per tutta l'umanità".
Intanto ha sviluppato l'interesse per le cose belle e raffinate ed ha anche scoperto il sesso grazie ai suoi amici, che lo hanno portato da una prostituta di nome Carmela. Per il giovane Totò sono due aspetti della vita cui non vale la pena rinunciare, anche se dalla prima esperienza con una donna è uscito con lo [[Gonorrea|scolo]]. Per mettere insieme i soldi necessari a soddisfare le sue ambizioni va a lavorare da uno zio marmista secondo alcuni, da un imbianchino di nome mastro Alfonso per altri. Con grandi sacrifici risparmia la somma necessaria a comprare il primo abito decente della sua vita, un completo di cui fare sfoggio nel rione ed utile anche per far colpo sulle ragazze.
 
La circumnavigazione della Terra, da aprile 1857 ad agosto 1859,<ref name=ShipMO/> del ''Novara'' fu, secondo il ''[[Naturhistorisches Museum]]'' di [[Vienna]], uno dei viaggi più importanti mai compiuti dall'uomo.<ref name=expedNM/>[[File:Cajetan von Felder.jpg|thumb|left|Il barone austriaco [[Cajetan von Felder]], politico ed entomologo, partecipò alla spedizione 1857-1859.]]
[[File:Totò_1918.jpg|thumb|right|220px|Totò durante il servizio militare, nel [[1918]]]]
Diversi eminenti [[scienziati]], [[biologi]] e [[naturalisti]] parteciparono alla spedizione, tra essi vi era [[Georg Ritter von Frauenfeld]], curatore del dipartimento di studi sugli organismi invertebrati dei musei imperiali.<ref Name=expedNM/> Il materiale raccolto durante la spedizione era voluminoso e oltre a essere esaminato dagli studiosi di tutto il mondo per decenni,<ref name=expedNM/> fu pubblicato in un'edizione enciclopedica di ventuno volumi la cui prima edizione di cinquemila copie andò immediatamente esaurita.<ref>http://www.novara-expedition.org/en/e_geschichte.html</ref> Oltre duecento nuove specie di piante e animali furono classificate e catalogate.
Quell'abito, e il marchio infamante della dizione N.N. sui documenti che presenta quando viene chiamato alle armi, sono all'origine del riconoscimento di suo padre e della riappacificazione familiare. Tornato dal fronte, infatti, il giovane Totò non lo ritrova nel cassetto dove lo ha lasciato perchè sua madre, perennemente a corto di soldi per la sua vita dispendiosa, l'ha venduto. Preso da un moto di ribellione, stanco di fare una vita grama con un padre benestante, lancia un ultimatum ai genitori. "''Se non fate in modo che mi chiami De Curtis''", dice loro, "''da oggi in poi non mi vedrete più''". Anna e Giuseppe si sposano tuttavia solo nel [[1924]], venuto a mancare il marchese padre, e col nome di Antonio De Curtis Totò ritrova in parte la sua serenità, anche se i ricordi dell'infanzia non lo abbandoneranno mai.
 
=== Servizio successivo ===
=== La vita militare e i primi spettacoli ===
Nel 1862 la nave fu modificata presso il [[Cantiere navale "San Rocco"]] di [[Muggia]] con l'allungamento di 15 metri per inserire una macchina a vapore da 294 kW per la propulsione a elica.
{{citazione|... bazzecole, quisquilie, pinzellacchere!|Un modo di dire tipico di Totò}}
Nominato Imperatore del Messico nel 1864, Massimiliano fu trasportato dalla Novara nel paese dove fu fucilato dai rivoluzionari nel 1867. La Novara ritornò per raccoglierne le spoglie, nel frattempo imbalsamate ed esposte, e trasportarle a Trieste da dove raggiunsero in treno Vienna per la sepoltura definitiva nella [[Cripta Imperiale|Cripta dei Cappuccini]].
 
=== Battaglia di Lissa ===
Durante gli anni della [[prima guerra mondiale]] viene chiamato alle armi nel [[Regio Esercito]] ed assegnato al 22º Reggimento fanteria, di stanza dapprima a [[Pisa]], poi a [[Pescia]]. Alla stazione di Alessandria, durante il trasferimento al fronte, il comandante del suo battaglione lo arma di coltello e lo avverte che avrebbe condiviso gli alloggiamenti in treno con un reparto di soldati marocchini dalle strane e temute abitudini sessuali. Terrorizzato all'idea non è chiaro se viene colto da malore o se finge un attacco epilettico, fatto sta che evita di partire per la [[Francia]] e viene ricoverato nel locale ospedale militare.
La SMS ''Novara'' intraprese il servizio attivo durante la [[Battaglia di Lissa (1866)|Battaglia di Lissa]] il 20 luglio 1866 nel mar Adriatico vicino all'[[Lissa (isola)|isola di Lissa]]. La ''Novara'' apparteneva alla 2<sup>a</sup> Divisione marina dell'ammiraglio [[Wilhelm von Tegetthoff]], che constava principalmente di navi da guerra a vapore in legno. La battaglia fu una vittoria decisiva per una flotta dell'Impero austriaco, inferiore in numero, su una forza superiore italiana indebolita dalle divisioni tra comandanti provenienti dalle marine pre-unitarie. Fu il primo scontro marittimo tra corazzate e uno degli ultimi a registrare manovre di speronamento intenzionale. Durante lo scontro, fu colpita 47 volte dal tiro nemico provocando la morte del comandante Erich (talvolta scritto Errik) Von Klint.<ref>http://www.agenziabozzo.it/navi_da_guerra/c-navi%20da%20guerra/C-1325_NOVARA_1850_fregata_mista_KuK_Austria-Ungheria_navigazione_a_vela_1859.htm</ref>
 
=== Ultimi anni in servizio ===
Inquadrato successivamente nell'88º Reggimento fanteria "Friuli", di stanza a Livorno, si trova a subire soprusi e umiliazioni da parte di un caporale che lo carica di corvès. Da quell'esperienza nasce uno dei motti celebri dell'attore, «''Siamo uomini o caporali?''», a sottolineare che gli uomini non si dividono in buoni e cattivi, ma tra persone che vogliono comandare e persone che si rassegnano a subire.
Nel 1871 la Novara ricevette un ulteriore ammodernamento con aumento dell'armamento e dell'equipaggio che salì a 447 membri. Partì quindi per il suo ultimo viaggio importante, la visita della costa est degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]]. Fu l'unica volta in cui una nave della marina imperiale austriaca stazionò in un porto americano. Le cronache del tempo registrarono divertite l'estrema eterogeneità dell'equipaggio, figlia delle molte nazionalità presenti nell'impero, e i numerosi eventi mondani a bordo complice la buona padronanza della lingua inglese da parte dell'equipaggio. Nondimeno, mentre era alla fonda nel porto di [[New York]] fu celebrata una funzione in memoria dell'ammiraglio Tegetthof deceduto in quei giorni.<ref>https://documents.uow.edu.au/~morgan/novara1.htm</ref>
 
Divenuta obsoleta, nel 1881 fu privata dei motori, riconvertita in [[pontone]] e adibita a nave scuola d'artiglieria. Dopo essere stata pesantemente danneggiata, fu radiata nel 1898 e demolita l'anno successivo.
[[File:Toto'025.jpg|thumb|left|220px|Totò sul finire degli anni '20]]
[[File:Antonio De Curtis - Totò.jpg|thumb|left|220px|Totò negli anni '30]]
Terminato il servizio militare il padre, nell'intento di distoglierlo dalle sue velleità di attore, vorrebbe avviarlo alla carriera di ufficiale in marina. Poco avvezzo alla disciplina, ed anzi spronato da una serie di esperienze di spettacolo improvvisate per i commilitoni sulla falsariga di quelle tenute da ragazzo nelle "periodiche" riunioni di famiglia, inizia la sua strada di attore teatrale scritturato dall'impresario Eduardo D'Acierno ed ottiene il suo primo successo alla Sala Napoli, un locale minore del capoluogo campano, con una parodia della canzone ''Vipera''. La prima versione è intitolata "Vicoli", da lui ascoltata nell'interpretazione di un giovanissimo [[Nino Taranto]], al quale chiede il permesso di utilizzarla. La canzone racconta la storia di un ragazzo che si è preso una malattia venerea dopo essere andato con una prostituta e viene interpretata in scena inalberando un catenaccio fissato all'abbottonatura dei pantaloni. E' una caricatura grossolana ma che diverte il pubblico pur senza ottenere chissà quale successo. Non potendola replicare all'infinito riscrive il medesimo soggetto col nuovo titolo "Biscia" e monta un numero completamente diverso, nel quale per la prima volta si produce nei movimenti contorsionistici del collo e degli arti che lo renderanno famoso negli anni a venire.
 
===Eredità===
In questa prima fase della sua carriera Totò ha assunto il nome d'arte "Clerment" e si esibisce mercè un compenso di 1,80 lire al giorno.
La SMS ''Novara'' è stata scelta come figura principale per una moneta commemorativa molto recente: i 20 euro coniati nel 16 giugno 2004. Il dritto mostra la fregata durante la sua [[Circumnavigazione|circumnavigazione del globo]] a vela nel 1857-1859. La ''Novara'' è stata la prima nave austriaca a circumnavigare il mondo. Sullo sfondo, è rappresentata la costa cinese.
 
Nel [[2009]] le [[Österreichische Post|Poste Austriache]] hanno celebrato il 150° anniversario della spedizione con l'emissione di un [[francobollo]] dedicato.
Da questa prima esperienza intraprende la strada della parodia ma non con il successo sperato. Le sue successive esibizioni al teatro Trianon e nei piccoli teatrini attorno alla stazione centrale, frequentati perlopiù da viaggiatori in attesa tra un treno e l'altro, si rivelano infatti un fiasco. Dopo l'ennesima ondata di fischi ottenuta al teatro Della Valle di [[Aversa]] decide di raggiungere i suoi genitori, che si sono nel frattempo sposati e sono andati a vivere in un appartamento di via Villafranca, a Roma.
[[File:SMS NOVARA - Weltumseglung 1857-1859 - 150 Jahre Astronavigation auf See.jpg|miniatura|Francobollo emesso per il 150° anniversario della spedizione scientifica]]
 
La nave è citata nella famosa poesia di Giosue Carducci ''Miramar'' (da ''Odi Barbare''), vv. 49-50: "― Ahi! mal tu sali sopra il mare nostro, / figlio d’Absburgo, la fatal ''Novara''".
=== Dalla depressione ai primi successi ===
{{citazione|Ma mi faccia il piacere!|Uno dei modi di dire di Totò}}
 
Riunitosi alla famiglia Totò, nuovamente contro la volontà dei genitori, ottiene un ingaggio come straordinario - cioè un elemento da utilizzare occasionalmente e senza nessun compenso - nella compagnia dell'impresario Umberto Capece. E' una compagine caratterizzata da attori di bassa qualità e per di più negligenti, che lavora in un baraccone di legno sistemato a piazza Risorgimento, pomposamente chiamato "Salone Sant'Elena", dove si varia lo spettacolo ogni giorno e si prova solo due ore prima di andare in scena. Si rappresenta di tutto, dai copioni impegnati alle macchiette napoletane, ma sulla base di un canovaccio che gli attori riempono con lazzi e improvvisazioni. Per recarsi al lavoro, perennemente a corto di soldi, è costretto a farsi a piedi ogni giorno la strada tra la stazione Termini e la zona delle mura vaticane. La fatica quotidiana lo spinge a chiedere a Capece qualche moneta per poter almeno usare il tram, ma l'impresario gliele nega e lo licenzia su due piedi. Dopo una breve esperienza nella compagnia di Francesco De Marco, che si esibisce al teatro Diocleziano e che dura solo due settimane per l'antipatia di un primo attore che teme di essere scalzato, rimane del tutto disoccupato.
 
Sfiduciato e depresso continua a coltivare i suoi sogni frequentando abitualmente i Caffé Canavera di piazza San Silvestro e Vesuvio di piazza San Claudio, dove si ritrovano soprattutto gli attori senza lavoro. Nonostante si trovi nel suo ambiente la mancanza di un ingaggio e il pessimismo per il futuro aggravano la sua depressione. Secondo alcuni biografi tenta addirittura il suicidio con l'[[etere]], sventato da sua madre che, trovatolo disteso sul letto incosciente, lo rianima mettendogli la testa sotto il rubinetto. Questo gesto estremo è anche dettato da un attricetta calabrese che si esibisce in un numero esotico spacciandosi per indiana. Totò l'ha piantata in asso dopo che nella sua camera, prossimi ad abbandonarsi ad un rapporto, la giovane si fa avvolgere da un pitone terrorizzando il giovane attore. Per vendicarsi ha sparso la diceria che Totò è impotente arrecandogli una grave offesa, dato che le donne sono la seconda grande passione della sua vita dopo il teatro.}}
 
{{doppia immagine verticale|right|Teatro Iovinelli (esterno).jpg|Giuseppe-Jovinelli.JPG|220|Il [[Teatro Ambra Jovinelli]]|L'impresario [[Giuseppe Jovinelli]], il primo a credere nel talento comico di Totò}}
Deciso a reagire alle difficoltà abbandona il teatro dialettale per darsi a quello di varietà. L'occasione è l'incontro con l'impresario teatrale [[Giuseppe Jovinelli]], proprietario dell'[[Teatro Ambra Jovinelli|omonimo teatro]] di piazza Guglielmo Pepe dove sono passati attori del calibro di [[Ettore Petrolini]], [[Gustavo De Marco]], [[Raffaele Viviani]] e molti altri. Jovinelli rimane entusiasta delle sue dimostrazioni e lo scrittura per una settimana. Per la prima volta Totò ha un camerino tutto suo, dove inizia ad utilizzare una scatola di latta per i trucchi che lo seguirà per tutta la vita, ma il pubblico per molti aspetti non è diverso da quello dei piccoli teatri campani. Accanto a persone impomatate e bottegai susseguiosi, infatti, gli spettatori di questo antenato dell'[[avanspettacolo]] sono generalmente burrascosi. Commenti, derisioni e pernacchie non si contano, come pure è facile vengano lanciati oggetti od ortaggi contro gli attori. Spronato dal nome a grandi caratteri sui manifesti ma Totò, che ora si avvale del diminutivo datogli dalla madre, si sente in grado di affrontarlo. Ragazzacci sboccati e soldati che sputano le bucce delle fusaie sulla testa del vicino gli danno ragione, anche perché gli imprevisti di spettacoli improvvisati più o meno sul momento (come la fuga in platea dai colpi di un pugile furioso), vengono scambiati per scene preparate.
 
Al teatro Jovinelli va in scena una sera nella macchietta de "Il bel Ciccillo", cavallo di battaglia di [[Gustavo De Marco]], sostituito da Totò per una indisposizione. Imitandone lo stile marionettistico riscuote un successo tale ("sei meglio di De Marco" si dice urlassero dal pubblico), da diventare titolare del numero.
 
=== L'affermazione nazionale ===
{{citazione|E io pago! E io pago!|Totò in ''[[47 morto che parla]]''}}
 
I buoni risultati ottenuti gli valgono un rinnovo per sei mesi del contratto con Jovinelli. La paga è buona ma non sufficiente allo stile di vita cui Totò ambisce. Può mantenersi, soddisfa qualche piccolo capriccio ma ancora non può permettersi gli abiti eleganti e gli accessori di lusso che sognava da bambino povero, men che meno il taglio dei capelli con le basette stile [[Rodolfo Valentino]], che richiede continui interventi di mantenimento. Per coprire quelle che per tutta la vita chiamerà "''le toppe al culo''" indossa sempre un cappotto, che non si toglie nemmeno quando siede sulla poltrona del barbiere. Proprio da quest'ultimo, si chiama Pasqualino, si presenta un giorno senza l'ingombrante indumento. Con la liquidazione di Jovinelli ha potuto finalmente dar via il suoi vecchio abito rattoppato grazie ad un conoscente che ha preteso il cappotto e ventitrè lire. Non potendosi permettere di meglio ora indossa quello che diventerà il tipico costume di scena della sua carriera, il "fracchesciacche" coi pantaloni a saltafosso, la bombetta e un laccio di scarpe al posto della cravatta.
 
Pasqualino, che ha la sua bottega in via Frattina, è amico di [[attore|attori]] e [[impresario|impresari]] e riesce a farlo scritturare da Salvatore Cataldi e Wolfango Caviglia, proprietari della Sala Umberto I di via della Mercede. La sera del debutto l'attore da il meglio di se, lasciandosi andare in mimiche facciali, piroette, doppi sensi e le immancabili macchiette di Gustavo De Marco. Tra richieste di bis e applausi l'esperienza della Sala Umberto segna per Totò la definitiva affermazione nello spettacolo di varietà e il trampolino di lancio verso la notorietà nazionale. Tra il [[1923]] e il [[1927]] si esibisce nei principali caffè-concerto italiani. La stampa e la critica iniziano ad interessarsi della sua arte e ne tessono le lodi. Aumentano finalmente i guadagni, e con le maggiori entrate inizia a riempire il suo guardaroba di abiti eleganti, a impomatare i capelli con le tanto desiderate basette alla [[Rodolfo Valentino]]. E' un periodo roseo anche con le donne, e sono numerose le avventure con sciantose e ballerine, al punto da valergli l'appellativo di sciupafemmine. Si racconta che prima di iniziare uno spettacolo sbircia sempre tra il pubblico alla ricerca della "bella di turno", alla quale dedicare la sua esibizione, e che il più delle volte lo raggiunge nel suo camerino durante l'intervallo o al termine dello spettacolo.
 
Durante questo girovagare per l'Italia inizia per Totò anche l'ossessione araldica. Va spesso nei cimiteri per scoprire sulle lapidi i nomi dei suoi omonimi. A Torino scopre la tomba di un nobile suo omonimo, vissuto due secoli prima, e ne è entusiasta al punto da portare tutta la compagnia sulla tomba, sulla quale si commuove al punto da trascinare i presenti al pianto.
 
Nel [[1927]] viene scritturato da Achille Maresca, proprietario della compagnia Molinari con sede al Teatro Nuovo di Napoli, che lo vuole al posto di Gennaro Di Napoli, da poco venuto a mancare. E' una preziosa occasione per unire l'esperienza del teatro dialettale con quella del varietà, unione che si concretizza nella [[Teatro di rivista|rivista]] di genere parodistico e caricaturale, dove può tornare ad immergersi nel dialetto e nello spirito napoletano in cui aveva cominciato a muovere i primi passi. A Napoli Totò lavora con primedonne già affermate come [[Isa Bluette]], una delle più famose soubrette del periodo, e soprattutto conosce [[Mario Castellani]], che sarà in seguito una delle sue "spalle" più fedeli ed apprezzate.
 
Nel [[1929]], mentre si trova a [[La Spezia]], viene contattato dal barone Vincenzo Scala, titolare del botteghino del Teatro Nuovo, che gli comunica una proposta di scrittura da parte dall’impresario Eugenio Aulicio. Chiesto e ottenuto il cospicuo compenso di trecento lire al giorno torna di nuovo nella sua città, dove recita in alcun spettacoli di Mario Mangini e di Eduardo Scarpetta come [[Miseria e nobiltà]] e Messalina e I tre moschettieri (dove impersona [[d'Artagnan]]), accanto a Titina De Filippo. Messalina rimane particolarmente impresso negli occhi del pubblico, in quanto Totò improvvisa una scenetta in cui si arrampica su per il [[sipario]] facendo smorfie e sberleffi agli spettatori, i quali vanno totalmente in visibilio
 
=== Liliana Castagnola ===
{{citazione|E' con il profumo di questi fiori che vi esprimo tutta la mia ammirazione.|Messaggio di Totò alla Castagnola, che accompagna un gran fascio di rose rosse.}}
 
[[File:Liliana-castagnola.jpg|thumb|left|150px|La celebre foto di Liliana Castagnola con la sua dedica a Totò. L'attrice porta la pettinatura a caschetto che nasconde una cicatrice sulla fronte, effetto di un colpo di pistola sparato da un suo amante, che l'ha colpita di striscio.]]
[[File:Liliana Castagnola.jpg|thumb|right|150px|Liliana Castagnola.]]
[[File:LilianaCastagnolafoto.jpg|thumb|right|150px|La foto di scena che ha scatenato la gelosia di Totò..]]
Le soddisfazioni professionali dell'attore non vanno però di pari passo con quelle sentimentali. Nonostante il suo successo con le donne e le numerose avventure, si sente inappagato, almeno fino a quando non irrompe nella sua vita [[Liliana Castagnola]], che Totò nota su alcune sue fotografie in un provocante abito di scena. Donna di grande fascino, divoratrice di uomini e dei loro soldi, è costante oggetto delle cronache mondane da quando è stata espulsa dalla [[Francia]] per aver indotto due marinai al [[duello]] e un suo amante geloso si è tolto la vita dopo averle sparato due colpi di pistola. Quando giunge a Napoli nel [[1929]], scritturata dal teatro Santa Lucia, Totò è nel pieno del successo. Abita in un lussuoso albergo, si muove soltanto in [[taxi]] e spende cifre astronomiche per fiori e regali alla fortunata di turno, scelta tra una pletora di donne che se lo contendono. L'attore non può fare a meno di notarla in un palco del [[Teatro Nuovo]], dove si è recata per assistere a un suo spettacolo, e almeno inizialmente la considera la prescelta di quella sera. Le manda un grande mazzo di rose rosse alla pensione degli artisti, dove alloggia e lo invita per trascorrere una serata assieme.
 
La donna fatale che ha economicamente rovinato molti amanti, malvista al punto di ispirare la scandalosa protagonista del romanzo [[Mimì Bluette fiore del mio giardino]], vede in Totò l'amore vero della sua vita, l'uomo con cui vuole stare per davvero, e per restargli vicino a Napoli rifiuta ulteriori scritture. Il suo amore è vero ma, com'è tipico del suo carattere, morboso e per molti aspetti malsano. Totò è inoltre geloso dell'ammirazione di cui gode nel pubblico maschile, della foto di scena riprodotta in molti esemplari per gli [[autografo|autografi]], e non ricambia puntualmente tutte le sue attenzioni.
 
La donna fatale che ha economicamente rovinato molti amanti, malvista al punto di ispirare la scandalosa protagonista del romanzo [[Mimì Bluette fiore del mio giardino]], vede in Totò l'uomo della sua vita, e per restargli vicino a Napoli rifiuta ulteriori scritture. Il suo amore è sincero ma, com'è tipico del suo carattere, morboso e per molti aspetti malsano. Entrambi sono poi bersaglio di maldicenze e pettegolezzi che trascinano Liliana in un profondo stato di [[depressione]]. Già nel febbraio [[1930]] la relazione inizia a deteriorarsi mentre la donna, in un moto di attaccamento morboso al suo uomo, propone di farsi scritturare nella stessa compagnia. Sentendosi sempre più oppresso dal suo comportamento Totò, che più volte ha meditato di lasciarla, accetta un contratto con la compagnia della soubrette "Cabiria" per una [[tourneè]] in tutta Italia. Nella notte tra il 2 e il 3 marzo, rimasta sola dopo aver scongiurato più volte Totò di non partire, si toglie la vita ingerendo un intero tubetto di [[sonniferi]].
 
Viene trovata morta al mattino con al suo fianco una lettera d'addio a Totò:
 
{{citazione|Antonio,
potrai dare a mia sorella Gina tutta la roba che lascio in questa pensione. Meglio che se la goda lei, anziché chi mai mi ha voluto bene. Perché non sei voluto venire a salutarmi per l'ultima volta? Scortese, omaccio! Mi hai fatto felice o infelice? Non so. In questo momento mi trema la mano... Ah, se mi fossi vicino! Mi salveresti, è vero? Antonio, sono calma come non mai. Grazie del sorriso che hai saputo dare alla mia vita grigia e disgraziata. Non guarderò più nessuno. Te l'ho giurato e mantengo. Stasera, rientrando, un gattaccio nero mi è passato dinnanzi. E, ora, mentre scrivo, un altro gatto nero, giù per la strada, miagola in continuazione. Che stupida coincidenza, è vero?... Addio. Lilia tua}}
 
La morte della Castagnola segna per sempre la vita di Totò. Roso dal rimorso dispone che venga sepolta nella tomba di famiglia dei De Curtis, al [[cimitero del Pianto]] di Napoli.
 
=== Il matrimonio, l'avanspettacolo e l'incontro con il cinema ===
[[File:DianaTotò.jpg|thumb|right|150px|Totò e Diana.]]
Negli anni '30 la carriera di Totò, ormai famoso ed acclamato, incontra l'[[avanspettacolo]] e il [[cinema]], mentre nella sua vita personale irrompe con tutta la sua bellezza una giovane ragazza fiorentina allora sedicenne, [[Diana Bandini Lucchesini Rogliani|Diana Rogliani]], anch'ella frutto di una relazione clandestina.
 
== Teatrografia ==
{{citazione|Totò non è [[Charlie Chaplin|Chaplin]] o [[Buster Keaton]], fenomeni tipicamente cinematografici. Totò è il teatro.|[[Mario Castellani]]}}
 
Dal [[1928]] al [[1957]] (anno in cui deve giocoforza abbandonare le scene a causa della malattia agli occhi) Totò prende parte a circa 40 spettacoli tra [[commedia|commedie]] e rappresentazioni di [[avanspettacolo]], oltre a dodici "[[teatro di rivista|grandi riviste]]" andate in scena negli [[Anni 1940|anni quaranta]] e [[anni 1950|cinquanta]]. A partire dal [[1931]] Totò figura spesso anche come autore.
 
[[File:Totò d'Artagnan.jpg|thumb|220px|Totò interpreta [[Charles de Batz de Castelmore d'Artagnan|d'Artagnan]] nello spettacolo teatrale ''I tre moschettieri'', brandendo una stampella come spada]]
{{Doppia immagine verticale|right|TotòTeatroPasserella.jpg|TotòTeatropasserella2.jpg|220|Durante le "passerelle", che solitamente concludevano gli spettacoli di rivista}}
{{Doppia immagine verticale|right|Bada che ti mangio, Totò e Rogliani.jpg|Totò Bada che ti mangio.jpg|220|Totò in camerino mentre viene aiutato da [[Diana Bandini Lucchesini Rogliani|Diana Rogliani]] a indossare il [[Costumi teatrali|costume]] da robot, prima di entrare in scena per la rivista ''Bada che ti mangio!''|Qui durante lo spettacolo}}
 
Nella compagnia di [[Isa Bluette]]:
* 1928: ''Madama Follia'', di Ripp (Luigi Miaglia) e Bel Ami (Anacleto Francini);
* 1928: ''Il Paradiso delle donne'', di Ripp e Bel Ami;
* 1928: ''Mille e una donna'', di Ripp e Bel Ami;
* 1928: ''Girotondo'', di Ripp e Bel Ami;
* 1928: ''Peccati... e poi Virtudi'', di Masera (Marchesotti, Segurini e Rapetti).
 
Nella compagnia di [[Achille Maresca]]:
* 1928: ''Sì, sì, Susette'', di Ripp e Bel Ami;
* 1928: ''La stella del Charleston'', di Giovanni Manca e Refrain;
* 1929: ''Monna Eva'', di Paolo Reni;
* 1929: ''La giostra dell'amore'', di Cherubini, [[Armando Fragna]] e [[Cesare Andrea Bixio]].
 
Nella ''Compagnia Stabile Napoletana Molinari'' di [[Enzo Aulicino]]:
* 1929: ''Messalina'', di Kokasse (pseudonimo di [[Mario Mangini]]) e Mascaria (pseudonimo di [[Maria Scarpetta]], figlia di Eduardo Scarpetta);
* 1929: ''Lo balcone de Rusinella '', di [[Eduardo Scarpetta]];
* 1929: ''Santarellina'', di [[Henri Meilhac]] e [[Ludovic Halévy]]. Riduzione di Mario Mangini;
* 1929: ''[[Miseria e nobiltà (commedia)|Miseria e nobiltà]]'', di Eduardo Scarpetta;
* 1929: ''Amore e cinema'', di Carlo Mauro;
* 1929: ''Il processo di Mary De' Can'', di Carlo Mauro;
* 1929: ''Bacco, Tabacco e Venere'', di Mario Mangini e Carlo Mauro
* 1930: ''I tre moschettieri'', di Kokasse.
 
Nella compagnia di [[Achille Maresca]]:
* 1931: ''La vile seduttrice'', di Ripp e Bel Ami;
* 1931: ''La vergine di Budda'', primo avanspettacolo scritto da Antonio De Curtis, Totò.
 
Nella ''Compagnia di Riviste e Fantasie Comiche Totò'':
* 1932: ''Colori nuovi'', scritto da Antonio De Curtis e [[Guglielmo Inglese]];
* 1932: ''[[Ridi che ti passa]]'', scritto da Antonio De Curtis e Guglielmo Inglese;
* 1932: ''Era lui, sì... sì...! Era lei, no... no...!'', di Antonio De Curtis e Guglielmo Inglese;
* 1932: ''La vergine indiana'', scritto da Antonio De Curtis;
* 1932: ''Totò, Charlot per amore'', scritto da Antonio De Curtis;
*[1933: ''Al Pappagallo'' (Compagnie di riviste di Totò);
* 1933: ''[[Se quell'evaso fossi io]]'', di Bel Ami;
* 1933: ''Questo non è sonoro'', di Tramonti (pseudonimo di Paolo Rampezzotti);
* 1933: ''Il mondo è tuo'', scritto da Antonio De Curtis e Cliquette (pseudonimo di Diana Rogliani, moglie di Totò);
* 1933: ''La banda delle gialle'', di Tramonti;
* 1933: ''Dalla calza al dollaro'', di Tramonti;
* 1933: ''Il grand'Otello'', di Bel Ami;
*[1934: ''La mummia vivente'', di Bel Ami e Tramonti;
* 1934: ''I tre moschettieri'', di Mario Mangini e Tramonti;
* 1935: ''Belle o brutte mi piaccion tutte'', di Guglielmo Inglese e Tramonti;
* 1936: ''50 milioni... c'è da impazzire!'', scritto da Antonio De Curtis e Guglielmo Inglese;
* 1936: ''Una terribile notte'', di Mario Mangini;
* 1937: ''Dei due chi sarà'', scritto da Antonio De Curtis;
* 1937: ''Uomini a nolo'', scritto da Antonio De Curtis e Bel Ami;
* 1937: ''Novanta fa la paura'', scritto da Antonio De Curtis;
* 1938: ''Se fossi un Don Giovanni'', scritto da Antonio De Curtis;
* 1938: ''[[L'ultimo Tarzan]]'', scritto da Antonio De Curtis;
* 1938: ''Accade una notte che...'', scritto da Antonio De Curtis;
* 1939: ''Fra moglie e marito, la suocera e il dito'', ultimo avanspettacolo scritto da Antonio De Curtis.
 
Il ciclo della [[Teatro di rivista|Grande Rivista]]:
* 1940-1941: ''[[Quando meno te l'aspetti...]]'', scritta da [[Michele Galdieri]] e messa in scena dalla ''Compagnia Grandi Riviste Totò'';
* 1941-1942: ''[[Volumineide]]'', scritta da Michele Galdieri e messa in scena dalla ''Compagnia Teatrale Errepi'' di [[Remigio Paone]];
* 1942-1943: ''[[Orlando curioso]]'', scritta da Michele Galdieri e messa in scena dalla ''Compagnia Teatrale Errepi'' di Remigio Paone;
* 1943-1944: ''[[Aria nuova]]'', scritta da Antonio De Curtis e messa in scena dalla ''Compagnia Totò'' organizzata da Antonio De Curtis ed [[Elio Gigante]];
** ''[[Che ti sei messo in testa?]]'', scritta da Michele Galdieri prima della [[liberazione di Roma]] (4 giugno 1944) e messa in scena dalla ''Compagnia Grandi Riviste Totò-Magnani'';
* 1944-1945: ''[[Con un palmo di naso]]'', scritta da Michele Galdieri subito dopo la liberazione di Roma, e messa in scena dalla ''Compagnia Grandi Riviste Totò-Magnani'';
** ''[[Imputati... alziamoci!]]'', scritta da Michele Galdieri e messa in scena dalla ''Compagnia Totò-D'Albert'' di Remigio Paone;
* 1945-1946: ''[[Un anno dopo (teatro)|Un anno dopo]]'', scritta da [[Oreste Biancoli]] e messa in scena dalla ''Compagnia Totò-D'Albert'' di Remigio Paone, con [[Lucy D'Albert]], [[Vittorio Caprioli]] e [[Alberto Bonucci]];
 
* 1946-1947: ''[[Eravamo sette sorelle (rivista)|Eravamo sette sorelle]]'' scritta da [[Aldo De Benedetti]] e Michele Galdieri e messa in scena dalla ''Compagnia Totò'' di Romagnoli;
** ''[[Ma se ci toccano nel nostro debole...]]'' scritta da Nelli, [[Mario Mangini|Mangini]], [[Pietro Garinei|Garinei]] & [[Sandro Giovannini|Giovannini]] e messa in scena dalla ''Compagnia Totò'' di Romagnoli;
* 1947-1948: ''[[C'era una volta il mondo]]'', scritta da Michele Galdieri e messa in scena dalla ''Compagnia Spettacolo Errepi'' di Remigio Paone, che presenta la ''Compagnia Totò-Barzizza'';
* 1949-1950: ''[[Bada che ti mangio!]]'', scritta da Michele Galdieri e Antonio De Curtis e messa in scena dalla ''Compagnia Spettacoli Errepi'' di Remigio Paone, che presenta la ''Grande Compagnia di Riviste Totò-Barzizza-Giusti'';
* 1956-1957: ''[[A prescindere]]'', scritta da Nelli e Mangini e messa in scena dalla ''Compagnia Spettacoli Errepi'' di Remigio Paone che presenta la ''Compagnia Totò-Yvonne Menard'' (l'ultima rivista di Totò, interrotta per la grave malattia agli occhi del comico nel maggio [[1957]], al [[Teatro Politeama (Palermo)|Teatro Politeama di Palermo]]).
 
== Filmografia ==
{{citazione|E io pago! E io pago!|Totò in ''[[47 morto che parla]]''}}
 
Dal [[1937]] al [[1967]] Totò partecipa a novantasette film, quasi sempre come attore protagonista, per una media di oltre quattro all'anno (numero che non tiene conto della sua pausa durante la [[seconda guerra mondiale|guerra]]), diretto da quarantadue differenti registi. Quelli con cui ha lavorato maggiormente sono [[Mario Mattòli]] (sedici film), [[Camillo Mastrocinque]] (undici), [[Steno]] (dieci), [[Sergio Corbucci]] (sette), [[Mario Monicelli]] (sette) e [[Carlo Ludovico Bragaglia]] (sei). Occasionalmente ha svolto anche il ruolo di [[sceneggiatura|sceneggiatore]] e [[doppiatore]]. Esiste inoltre un cospicuo numero di progetti mai realizzati, un film di cui, prima della morte, ha girato solo una scena e una serie di film di montaggio, realizzati unendo spezzoni delle sue pellicole.
 
==== Attore ====
[[File:Decollato fotodiscena.jpg|thumb|Totò e [[Titina De Filippo]] in ''[[San Giovanni decollato (film 1940)|San Giovanni decollato]]'' ([[1940]])]]
[[File:Totò cerca casa.jpg|thumb|Totò e [[Alda Mangini]] in ''[[Totò cerca casa]]'' ([[1949]])]]
[[File:Totolemoko2.jpg|thumb|Totò e [[Luigi Pavese]] in ''[[Totò le Mokò]]'' ([[1949]])]]
[[File:Totò Sceicco 1950 1.JPG|thumb|Totò con [[Aroldo Tieri]] in ''[[Totò sceicco]]'' ([[1950]])]]
[[File:Una di quelle Totò.jpg|thumb|Totò con [[Lea Padovani]] in ''[[Una di quelle]]'' ([[1953]])]]
[[File:Totò e carolina.jpg|thumb|Totò e [[Anna Maria Ferrero]] in ''[[Totò e Carolina]]'' ([[1954]])]]
[[File:TotoPeppino1956WP.jpg|thumb|Totò e [[Peppino De Filippo]] nella scena della "lettera" in ''[[Totò, Peppino e la... malafemmina]]'' ([[1956]])]]
[[File:La banda degli onesti (1).png|thumb|Totò insieme a [[Peppino De Filippo|Peppino]] e [[Giacomo Furia]] ne ''[[La banda degli onesti]]'' ([[1956]])]]
[[File:Laleggeèlegge.JPG|thumb|Totò con [[Fernandel]] in ''[[La legge è legge]]'' ([[1958]])]]
[[File:I tartassati2.jpg|thumb|Totò con [[Aldo Fabrizi|Fabrizi]] ne ''[[I tartassati]]'' ([[1959]])]]
[[File:Chi si ferma e perduto.png|thumb|Totò e [[Peppino De Filippo|Peppino]] con [[Enzo Petito]] in ''[[Chi si ferma è perduto]]'' ([[1960]])]]
[[File:I due marescialli.png|thumb|Totò con [[Vittorio De Sica]] e [[Gianni Agus]] ne ''[[I due marescialli]]'' ([[1961]])]]
[[File:Tototruffa62.jpg|thumb|Totò con [[Nino Taranto]] e [[Ugo D'Alessio]] in ''[[Totòtruffa 62]]'' ([[1961]])]]
[[File:Totovsmaciste.jpg|thumb|Totò con [[Nino Marchetti]] e [[Nino Taranto]] in ''[[Totò contro Maciste]]'' ([[1962]])]]
[[File:Totò chirurgo.png|thumb|Totò nel film ''[[Totò diabolicus]]'' ([[1962]])]]
[[File:I due colonnelli.png|thumb|Totò e [[Walter Pidgeon]] ne ''[[I due colonnelli]]'' ([[1962]])]]
[[File:Antonio La Trippa.jpg|thumb|Totò nel film ''[[Gli onorevoli]]'' ([[1963]])]]
[[File:TotòeManfrediSanGennaroOperation.JPG|thumb|Totò e [[Nino Manfredi]] in ''[[Operazione San Gennaro]]'' ([[1966]])]]
 
* ''[[Fermo con le mani!]]'', regia di [[Gero Zambuto]] ([[1937]])
* ''[[Animali pazzi]]'', regia di [[Carlo Ludovico Bragaglia]] ([[1939]])
* ''[[San Giovanni decollato (film 1940)|San Giovanni decollato]]'', regia di [[Amleto Palermi]] ([[1940]])
* ''[[L'allegro fantasma]]'', regia di [[Amleto Palermi]] ([[1941]])
* ''[[Due cuori fra le belve]]'', riedito nel dopoguerra col titolo ''Totò nella fossa dei leoni'', regia di [[Giorgio Simonelli]] ([[1943]])
* ''[[Il ratto delle Sabine (film 1945)|Il ratto delle Sabine]]'', riedito nel dopoguerra col titolo ''Il professor Trombone'', regia di [[Mario Bonnard]] ([[1945]])
* ''[[I due orfanelli]]'', regia di [[Mario Mattòli]] ([[1947]])
* ''[[Fifa e arena]]'', regia di [[Mario Mattòli]] ([[1948]])
* ''[[Totò al giro d'Italia]]'', regia di [[Mario Mattòli]] (1948)
* ''[[I pompieri di Viggiù]]'', regia di [[Mario Mattòli]] ([[1949]])
* ''[[Yvonne la nuit]]'', regia di [[Giuseppe Amato]] (1949)
* ''[[Totò cerca casa]]'', regia di [[Steno]] e [[Mario Monicelli]] (1949)
* ''[[L'imperatore di Capri]]'', regia di [[Luigi Comencini]] (1949)
* ''[[Totò le Mokò]]'', regia di [[Carlo Ludovico Bragaglia]] (1949)
* ''[[Totò cerca moglie]]'', regia di [[Carlo Ludovico Bragaglia]] ([[1950]])
* ''[[Napoli milionaria (film)|Napoli milionaria]]'', regia di [[Eduardo De Filippo]] (1950)
* ''[[Figaro qua, Figaro là]]'', regia di [[Carlo Ludovico Bragaglia]] (1950)
* ''[[Tototarzan]]'', regia di [[Mario Mattòli]] (1950)
* ''[[Le sei mogli di Barbablù]]'', regia di [[Carlo Ludovico Bragaglia]] (1950)
* ''[[Totò sceicco]]'', regia di [[Mario Mattòli]] (1950)
* ''[[47 morto che parla]]'', regia di [[Carlo Ludovico Bragaglia]] (1950)
* ''[[Totò terzo uomo]]'', regia di [[Mario Mattòli]] ([[1951]])
* ''[[Sette ore di guai]]'', regia di [[Vittorio Metz]] e [[Marcello Marchesi]] (1951)
* ''[[Guardie e ladri]]'', regia di [[Steno]] e [[Mario Monicelli]] (1951)
* ''[[Totò e i re di Roma]]'', regia di [[Steno]] e [[Mario Monicelli]] (1951)
* ''[[Totò e le donne]]'', regia di [[Steno]] e [[Mario Monicelli]] ([[1952]])
* ''[[Totò a colori]]'', regia di [[Steno]] (1952)
* ''[[L'uomo, la bestia e la virtù (film)|L'uomo, la bestia e la virtù]]'', regia di [[Steno]] ([[1953]])
* ''[[Una di quelle]]'', regia di [[Aldo Fabrizi]] (1953)
* ''[[Un turco napoletano]]'', regia di [[Mario Mattòli]] (1953)
* ''[[Il più comico spettacolo del mondo]]'', regia di [[Mario Mattòli]] (1953)
* ''[[Questa è la vita (film 1954)|Questa è la vita]]'', episodio ''La patente'', regia di [[Luigi Zampa]] ([[1954]])
* ''[[Dov'è la libertà?]]'', regia di [[Roberto Rossellini]] (1954)
* ''[[Tempi nostri - Zibaldone n. 2]]'', episodio ''La macchina fotografica'', regia di [[Alessandro Blasetti]] (1954)
* ''[[Miseria e nobiltà (film 1954)|Miseria e nobiltà]]'', regia di [[Mario Mattòli]] (1954)
* ''[[I tre ladri]]'', regia di [[Lionello De Felice]] (1954)
* ''[[Il medico dei pazzi]]'', regia di [[Mario Mattòli]] (1954)
* ''[[Totò cerca pace]]'', regia di [[Mario Mattòli]] (1954)
* ''[[L'oro di Napoli (film)|L'oro di Napoli]]'', episodio ''Il guappo'', regia di [[Vittorio De Sica]] (1954)
* ''[[Totò e Carolina]]'', regia di [[Mario Monicelli]] (1954)
* ''[[Totò all'inferno]]'', regia di [[Camillo Mastrocinque]] ([[1955]])
* ''[[Siamo uomini o caporali?]]'', regia di [[Camillo Mastrocinque]] (1955)
* ''[[Racconti romani (film)|Racconti romani]]'', regia di [[Gianni Franciolini]] (1955)
* ''[[Destinazione Piovarolo]]'', regia di [[Domenico Paolella]] (1955)
* ''[[Il coraggio]]'', regia di [[Domenico Paolella]] (1955)
* ''[[La banda degli onesti]]'', regia di [[Camillo Mastrocinque]] ([[1956]])
* ''[[Totò lascia o raddoppia?]]'', regia di [[Camillo Mastrocinque]] (1956)
* ''[[Totò, Peppino e la... malafemmina]]'', regia di [[Camillo Mastrocinque]] (1956)
* ''[[Totò, Peppino e i fuorilegge]]'', regia di [[Camillo Mastrocinque]] (1956)
* ''[[Totò, Vittorio e la dottoressa]]'', regia di [[Camillo Mastrocinque]] ([[1957]])
* ''[[Totò e Marcellino]]'', regia di Antonio Musu ([[1958]])
* ''[[Totò, Peppino e le fanatiche]]'', regia di [[Mario Mattòli]] (1958)
* ''[[Gambe d'oro]]'', regia di [[Turi Vasile]] (1958)
* ''[[I soliti ignoti]]'', regia di [[Mario Monicelli]] (1958)
* ''[[La legge è legge]]'', regia di [[Christian-Jaque]] (1958)
* ''[[Totò a Parigi]]'', regia di [[Camillo Mastrocinque]] (1958)
* ''[[Totò nella luna]]'', regia di [[Steno]] (1958)
* ''[[Totò, Eva e il pennello proibito]]'', regia di [[Steno]] ([[1959]])
* ''[[I tartassati]]'', regia di [[Steno]] (1959)
* ''[[I ladri]]'', regia di [[Lucio Fulci]] (1959)
* ''[[La cambiale]]'', regia di [[Camillo Mastrocinque]] (1959)
* ''[[Arrangiatevi!]]'', regia di [[Mauro Bolognini]] (1959)
* ''[[Noi duri]]'', regia di [[Camillo Mastrocinque]] ([[1960]])
* ''[[Signori si nasce]]'', regia di [[Mario Mattòli]] (1960)
* ''[[Totò, Fabrizi e i giovani d'oggi]]'', regia di [[Mario Mattòli]] (1960)
* ''[[Letto a tre piazze]]'', regia di [[Steno]] (1960)
* ''[[Risate di gioia]]'', regia di [[Mario Monicelli]] (1960)
* ''[[Chi si ferma è perduto]]'', regia di [[Sergio Corbucci]] (1960)
* ''[[Totò, Peppino e... la dolce vita]]'', regia di [[Sergio Corbucci]] ([[1961]])
* ''[[Sua Eccellenza si fermò a mangiare]]'', riedito col titolo ''Dott. Tanzanella, medico personale del... fondatore dell'impero'', regia di [[Mario Mattòli]] (1961)
* ''[[Totòtruffa 62]]'', regia di [[Camillo Mastrocinque]] (1961)
* ''[[I due marescialli]]'', regia di [[Sergio Corbucci]] (1961)
* ''[[Totò contro Maciste]]'', regia di [[Fernando Cerchio]] ([[1962]])
* ''[[Totò diabolicus]]'', regia di [[Steno]] (1962)
* ''[[Totò e Peppino divisi a Berlino]]'', regia di [[Giorgio Bianchi]] (1962)
* ''[[Lo smemorato di Collegno (film)|Lo smemorato di Collegno]]'', regia di [[Sergio Corbucci]] (1962)
* ''[[Totò di notte n. 1]]'', regia di [[Mario Amendola]] (1962)
* ''[[I due colonnelli]]'', regia di [[Steno]] (1962)
* ''[[Il giorno più corto]]'', regia di [[Sergio Corbucci]] ([[1963]])
* ''[[Totò contro i quattro]]'', regia di [[Steno]] (1963)
* ''[[Il monaco di Monza]]'', regia di [[Sergio Corbucci]] (1963)
* ''[[Totò e Cleopatra]]'', regia di [[Fernando Cerchio]] (1963)
* ''[[Le motorizzate]]'', episodio ''Il vigile ignoto'', regia di [[Marino Girolami]] (1963)
* ''[[Totò sexy]]'', regia di [[Mario Amendola]] (1963)
* ''[[Gli onorevoli]]'', regia di [[Sergio Corbucci]] (1963)
* ''[[Il comandante]]'', regia di [[Paolo Heusch]] (1963)
* ''[[Le belle famiglie]]'', episodio ''Amare è un po' morire'', regia di [[Ugo Gregoretti]] ([[1964]])
* ''[[Che fine ha fatto Totò Baby?]]'', regia di [[Ottavio Alessi]] (1964)
* ''[[Totò contro il pirata nero]]'', regia di [[Fernando Cerchio]] (1964)
* ''[[Totò d'Arabia]]'', regia di [[José Antonio de la Loma]] ([[1965]])
* ''[[Gli amanti latini]]'', episodio ''Amore e morte'', regia di [[Mario Costa]] (1965)
* ''[[La mandragola (film 1965)|La mandragola]]'', regia di [[Alberto Lattuada]] (1965)
* ''[[Rita, la figlia americana]]'', regia di [[Piero Vivarelli]] (1965)
* ''[[Uccellacci e uccellini]]'', regia di [[Pier Paolo Pasolini]] ([[1966]])
* ''[[Operazione San Gennaro]]'', regia di [[Dino Risi]] (1966)
* ''[[Le streghe (film 1967)|Le streghe]]'', episodio ''La terra vista dalla luna'', regia di [[Pier Paolo Pasolini]] (1966)
* ''[[Capriccio all'italiana]]'', episodi ''Il mostro della domenica'' di [[Steno]] e ''Che cosa sono le nuvole?'' di [[Pier Paolo Pasolini]] ([[1967]])
 
==== Doppiatore cinematografico ====
* ''[[La vergine di Tripoli]]'' ([[1947]]) voce di ''Gobbone'', il cammello che narra le vicende del film
 
==== Sceneggiatore cinematografico ====
* ''[[Il medico dei pazzi]]'' ([[1954]]) regia di [[Mario Mattoli]]
* ''[[Totò all'inferno]]'' ([[1955]]) regia di [[Camillo Mastrocinque]]
* ''[[Siamo uomini o caporali?]]'' (1955) regia di [[Camillo Mastrocinque]]
* ''[[Il coraggio]]'' (1955) regia di [[Domenico Paolella]]
* ''[[I due marescialli]]'' ([[1961]]) regia di [[Sergio Corbucci]]
 
==== Film di montaggio ====
* ''[[10 anni della nostra vita]]'', regia di [[Romolo Marcellini]] ([[1953]])
* ''[[Carosello del varietà]]'', regia di [[Aldo Quinti]] e [[Aldo Bonaldi]] ([[1955]])
* ''[[L'italiano ha 50 anni]]'', regia di [[Franca Maria Trapani]] ([[1962]])
* ''[[Risate all'italiana]]'', regia di AA. VV. ([[1964]])
* ''[[Totò story]]'', regia di AA. VV. ([[1968]])
* ''[[Un sorriso, uno schiaffo, un bacio in bocca]]'', regia di [[Mario Morra]] ([[1975]])
* ''[[Kolossal - i magnifici macisti]]'', regia di Mario Morra e [[Antonio Avati]] ([[1977]])
* ''[[Antologia di Totò]]'' (''Totò, une anthologie''; chiamato anche ''Anthologie de Totò''), regia di [[Jean-Louis Comolli]] ([[1978]])
* ''[[SuperTotò]]'', regia di [[Brando Giordani]] ed [[Emilio Ravel]] ([[1980]])
 
==== Film non realizzati ====
* ''Il ladro disgraziato'' ([[1930]]), di [[Stefano Pittaluga]]
* ''[[Darò un milione]]'' ([[1934]]), regia di [[Mario Camerini]]; al suo posto viene però chiamato [[Luigi Almirante]]
* ''Calandrino'' ([[1935]]), non realizzato
* ''[[Batticuore (film 1939)|Batticuore]]'' ([[1939]]), di [[Mario Camerini]]; gli viene preferito ancora Luigi Almirante
* ''Totò il buono'' ([[1942]]), con soggetto di [[Cesare Zavattini]], non realizzato; più tardi diventerà ''[[Miracolo a Milano]]''
* ''[[Arcobaleno (film 1943)|Arcobaleno]]'' ([[1943]]), di [[Giorgio Ferroni]], non realizzato
* ''Buon giorno, elefante!'' ([[1948]]), di [[Luigi Comencini]], non realizzato, verrà riproposto da [[Gianni Franciolini]] nel 1952
* ''Cornuto e bastonato'' ([[1949]]), non realizzato
* ''[[Adamo ed Eva (film 1949)|Adamo ed Eva]]'' (1949), di [[Mario Mattoli]], non realizzato per la maternità di [[Silvana Mangano]], verrà poi interpretato da [[Erminio Macario]] e [[Isa Barzizza]]
* ''I tre moschettieri'' (1949), non realizzato per la rinuncia di Totò
* ''Duello nel sale'' (1949), non realizzato per la rinuncia di Totò
* ''Via col mento!'' (1949), non realizzato per la rinuncia di Totò
* ''Il prode Anselmo'' (1949), non realizzato per la rinuncia di Totò
* ''Don Chisciotte'' (1949), non realizzato per la rinuncia di Totò
* ''Marcantonio e Cleopatra'' (1949), non realizzato per la rinuncia di Totò
* ''[[Atollo K]]'' ([[1950]]) con [[Stanlio e Ollio]], Totò e [[Fernandel]] abbandonano la produzione
* ''Totò sordomuto'' (1950), non realizzato
* ''Mille miglia'' (1950), non realizzato
* ''Totò e i dischi volanti'' (1950), non realizzato
* ''Le avventure di Pulcinella'' ([[1951]]), non realizzato
* ''[[Cani e gatti]]'' ([[1952]]), verrà poi interpretato da [[Titina De Filippo]]
* ''La paura numero uno'' (1952), di [[Eduardo De Filippo]], non realizzato per divieto imposto dalla censura
* ''Gaetana e il cavallo bianco'' (1952), non realizzato per la rinuncia di [[Giulietta Masina]]
* ''[[Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno (film 1954)|Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno]]'' ([[1953]]), di [[Mario Amendola]], verrà realizzato solo un anno dopo e senza Totò
* ''[[Anni facili]]'' (1953), di [[Luigi Zampa]]; Totò rinuncia per problemi con la censura e al suo posto subentra [[Nino Taranto]]
* ''Totò e figlio'' ([[1954]]), non realizzato per la rinuncia di [[Alberto Sordi]]
* ''Don Chisciotte'' (1954), non realizzato
* ''Totò e Peppino mariti imbroglioni'' ([[1957]]), Totò rinuncia per problemi di salute
* ''Totò e Peppino in via Veneto'' (1957), di [[Steno]], il soggetto verrà ripreso nel 1960 per ''[[Totò, Peppino e...la dolce vita]]''
* ''Totò e i suoi cognati'' ([[1958]]), non realizzato per la rinuncia di Totò
* ''[[Tutti a casa]]'' (1958), di [[Luigi Comencini]]; il film verrà poi interpretato da [[Alberto Sordi]] nel 1960, con [[Eduardo De Filippo]] al posto di Totò
* ''[[Ferdinando I° re di Napoli]]'' ([[1959]]), Totò rinuncia ancora per problemi di salute
* ''Totò in orbita'' ([[1960]]), non realizzato per la rinuncia di Totò
* ''Io e il federale'' (1960), di [[Luciano Salce]]; un anno dopo diviene ''[[Il federale]]'', interpretato da [[Ugo Tognazzi]]
* ''[[Il giudizio universale]]'' ([[1961]]), di [[Vittorio De Sica]]; Totò rinuncia per condizioni scomode di lavorazione del film
* ''[[Gli anni ruggenti]]'' ([[1962]]), di [[Luigi Zampa]]; non viene inserito nel cast
* ''Il mostro di Roma'' ([[1963]]), dopo la rinuncia di Totò e [[Boris Karloff]], vengono chiamati [[Franco Franchi]] e [[Ciccio Ingrassia]]: diventa ''[[Un mostro e mezzo]]'' (1964)
* ''[[Ro.Go.Pa.G.#La ricotta|La ricotta]]'' ([[1964]]), di [[Pier Paolo Pasolini]], quarto episodio del film ''Ro.Go.Pa.G.''; non viene inserito nel cast
* ''Pinocchio'' (1964), di [[Pier Paolo Pasolini]], non realizzato
* ''Fidanzamento all'italiana'' ([[1965]]), scritto dallo stesso Totò e [[Carlo Croccolo]], non realizzato per mancanza di finanziamenti
* ''[[Il viaggio di G. Mastorna, detto Fernet]]'' (1965), di [[Federico Fellini]], non realizzato per problemi di salute del regista
* ''La cattura'' ([[1966]]), di [[Alberto Lattuada]], non realizzato a causa di altri impegni cinematografici di Totò
* ''[[Il Circolo Pickwick (sceneggiato televisivo 1968)|Il circolo Pickwick]]'' (1966), di [[Ugo Gregoretti]]; il ruolo andrà a [[Tino Buazzelli]]
* ''Geminus'' (1966), sceneggiato girato nel 1969 di [[Luciano Emmer]]; non viene inserito nel cast
* ''[[C'era una volta... (film 1967)|C'era una volta...]]'' ([[1967]]), di [[Francesco Rosi]]; non viene inserito nel cast
* ''[[Arabella (film)|Arabella]]'' (1967), di [[Mauro Bolognini]]; non viene inserito nel cast
* ''[[Il padre di famiglia]]'' (1967), di [[Nanni Loy]] - il 13 aprile si gira la prima scena, ma due giorni dopo Totò muore. Lo sostituisce [[Ugo Tognazzi]]
 
== Televisione ==
=== Attore ===
Per il [[televisione|piccolo schermo]] Totò gira nel [[1967]] ''[[TuttoTotò]]'', una serie di nove telefilm diretti da [[Daniele D'Anza]], così composti:
 
* ''[[Il latitante (film 1967)|Il latitante]]'', andato in onda il 4 maggio (nel ruolo di don Gennaro La Pezza; l'episodio viene ricavato dalla sceneggiatura per un film mai realizzato, ''Le belve*
* ''[[Il tuttofare]]'', andato in onda il 10 maggio (nel ruolo di Rosario De Gennaro, detto Lallo)
* ''[[Il grande maestro]]'', andato in onda il 13 maggio (nel ruolo di Mardocheo Stonatelli)
* ''[[Don Giovannino]]'', andato in onda il 18 maggio (nel ruolo omonimo)
* ''[[La scommessa]]'', andato in onda il 25 maggio (nel ruolo di Oberdan Lo Cascio), in cui Totò figura anche come sceneggiatore
* ''[[Totò Ciak]]'', andato in onda l'8 giugno (nel ruolo dell'agente segreto, è una parodia dei generi cinematografici in voga con la partecipazione di alcuni cantanti)
* ''[[Totò a Napoli]]'', andato in onda il 13 giugno (nel ruolo della guida non autorizzata, recita alcune poesie sue)
* ''[[Totò Ye Ye]]'', annunciato per il 29 giugno ma in realtà mai trasmesso all'epoca; è andato in onda solo nel [[2011]] su [[Raitre]] (Totò ricopre il ruolo del capellone in uno ''special'' con la partecipazione di cantanti e complessi musicali)
* ''[[Premio Nobel (film 1967)|Premio Nobel]]'', con [[Corrado Mantoni|Corrado]], andato in onda il 6 luglio (nel ruolo di Serafino Bolletta)
 
=== Carosello ===
Nell'autunno del [[1966]] Totò gira nove ''sketch'' pubblicitari per la [[RAI Radiotelevisione Italiana|RAI]] diretti dal regista [[Luciano Emmer]], andati in onda su [[Carosello]] prima della morte dell'attore. Di questi nove cortometraggi ne sono rimasti soltanto due (''Totò cassiere'' e ''Totò calzolaio''), replicati nelle rievocazioni del celebre contenitore serale e inseriti nella relativa raccolta in DVD. Degli altri si ignora la sorte, probabilmente sono andati persi o distrutti.
 
{{MultiCol}}
* ''Totò cassiere''
* ''Totò calzolaio''
* ''Totò spazzino''
{{ColBreak}}
* ''Totò petroliere''
* ''Totò proprietario di ristoranti''
* ''Totò farmacista''
{{ColBreak}}
* ''Totò barista''
* ''Totò giocatore''
* ''Totò elettricista''
{{EndMultiCol}}
 
Nel gennaio [[1967]] vengono girati altri sette caroselli. Il progetto ne prevede dieci, ma Totò non riesce a finirli tutti perché è al momento molto impegnato sul set. Questi ''sketch'' non sono mai stati trasmessi in quanto trafugati prima della messa in onda.
 
{{MultiCol}}
* ''Totò ingegnere''
* ''Totò pittore''
* ''Totò meteoronauta''
{{ColBreak}}
* ''Totò iettatore''
* ''Totò ferroviere''
{{ColBreak}}
* ''Totò operaio''
* ''Totò giardiniere''
{{EndMultiCol}}
 
=== Apparizioni ===
* ''[[Il Musichiere]]'', di [[Mario Riva]] ([[1958]]), la celebre apparizione in cui Totò grida "viva [[Achille Lauro|Lauro]].
* ''[[Studio Uno (programma televisivo)|Studio Uno]]'', con [[Mina (cantante)|Mina]] ([[1965]] e [[1966]])
 
=== Interviste ===
* ''[[Telecamere in vacanza]]'', intervistato scherzosamente da [[Franca Faldini]] ([[1959]])
* ''Cinema d'oggi'', intervista sul set de ''[[I due colonnelli]]'' ([[1962]])
* ''[[Controfagotto (programma televisivo)|Controfagotto]]'', intervista nel canile ''L'ospizio dei trovatelli'' (1961)
* ''[[Tv7]]'', intervista con [[Lello Bersani]] ([[1963]])
* ''[[Cinema d'oggi]]'', intervista nella sua abitazione (1963)
* ''Segnalibro'', intervista con [[Luigi Silori]] su un libro di [[Alberto Bevilacqua]] riguardante i comici italiani ([[1965]])
* Intervista sul set di ''[[Uccellacci e uccellini]]'' (1966)
* ''Anteprima'', intervista sul cinema comico (1966)
* ''L'Approdo'' (1966)
* Intervista sul set del film ''[[Le streghe (film 1967)|La Terra vista dalla Luna]]'' ([[1967]])
 
=== Programmi dedicati alla sua vita ===
* ''[[Il pianeta Totò]]'', di [[Giancarlo Governi]] ([[1981]], in 30 puntate; riproposto, in 25 puntate, nel [[1983]] e, nuovamente in 30 puntate, nel [[1988]])
* ''[[W Totò]]'', condotto da [[Nanni Loy]] ([[1987]])
* ''[[Caro Totò, ti voglio presentare]]'', condotto da [[Renzo Arbore]] ([[1992]])
* ''[[Totò, un altro pianeta]]'', di Giancarlo Governi ([[1993]], in 15 puntate)
* ''[[Tocco e ritocco]]'', di Giancarlo Governi ([[1994]], in quattro puntate)
* ''[[La vita del principe Totò]]'', di Giancarlo Governi ([[1995]], in due puntate)
* ''[[Omaggio a Totò]]'', di Giancarlo Governi ([[1997]], in una puntata)
* ''[[Totò 100]]'', di Giancarlo Governi ([[1998]], in due puntate)
* ''[[A prescindere...]]'', di Giancarlo Governi (in due puntate)
 
=== Documentari ===
* ''[[Totò 2001]]'', di Marco Giusti ([[2000]])
* ''[[Il baule di Totò]]'', di Gianni Turco ([[2003]])
* ''[[Un principe chiamato Totò]]'', di Fabrizio Berruti ([[2007]])
* ''[[Totò, Napoli... ed io]]'', di Diana De Curtis e Francesco Brancatella ([[2009]])
 
== Radio ==
=== Interviste ===
* ''[[Sono Totò, Dio che tristezza]]'', Articolo di Repubblica, 1º dicembre 1990, Archivio RAI ([[1950]])
* ''Ciak'', intervista con Lello Bersani, in occasione del [[Nastro d'argento]] ricevuto per ''[[Guardie e ladri]]'' ([[1952]])
*''La grande radio'', intervista con Lello Bersani sul film ''[[Totò nella luna]]'' ([[1958]])
* Intervista con [[Oriana Fallaci]] per ''[[L'Europeo]]'' (1963)
*''La grande radio'', intervista nel suo appartamento (1967)
*''Chicche e sia'', Totò recita le sue poesie ''La consegna'', ''Felicità'' e ''L'acquaiola'' (1967)
 
== Poesie ==
La lista completa delle poesie scritte da Totò (tra parentesi il titolo in italiano).
{{Div col}}
* ''[['A livella]]'' (La livella)
* ''A passiona mia erano 'e rrose'' (La mia passione erano le rose)
* ''Uocchie 'ncantatore'' (Occhio incantatore)
* ''<nowiki>'</nowiki>Ncantesimo'' (Incantesimo)
* ''Esempio''
* ''Calannario''
* ''Essa''
* ''La donna''
* ''Ma che dulore'' (Ma che dolore)
* ''<nowiki>'</nowiki>O sole'' (Il sole)
* ''A Franca''
* ''Preghiera del clown''
* ''<nowiki>'</nowiki>A vita è ingiusta'' (La vita è ingiusta)
* ''Tutto è finito''
* ''Chi è ll'ommo'' (Chi è l'uomo)
* ''<nowiki>'</nowiki>E dduje 'nnammurate'' (I due innamorati)
* ''Riflessione''
* ''<nowiki>'</nowiki>A 'mmasciata'' (L'ambasciata)
* ''Statuina a Francesca''
* ''<nowiki>'</nowiki>A femmena'' (La femmina)
* ''Pe nun te scurdà cchiù'' (Per non scordarti più)
* ''Viola d'ammore'' (Viola d'amore)
* ''Siamo uomini o caporali''
* ''Cuore''
* ''<nowiki>'</nowiki>A cchiu' bella'' (La più bella)
* ''Ho bisogno di rivederti''
* ''<nowiki>'</nowiki>O piso'' (Il peso)
* ''Che me manca!''
* ''Donna Amalia''
* ''Pe sta vicino a tte'' (Per stare vicino a te)
* ''La società''
* ''Napule, tu e io'' (Napoli, tu e io)
* ''<nowiki>'</nowiki>O saccio sultant'io'' (Lo so soltanto io)
* ''Passione''
* ''Il dramma di Don Ciccio Caccavalle''
* ''<nowiki>'</nowiki>A cchiu' sincera'' (La più sincera)
* ''Nu iuorno all'intrasatta'' (Un giorno all'improvviso)
* ''All'intrasatta...'' (All'improvviso)
* ''Ricunuscenza'' (Riconoscenza)
* ''<nowiki>'</nowiki>A mundana'' (La prostituta)
* ''Dick''
* ''Zuoccole, tammorre e femmene'' (Zoccoli, tamburi e donne)
* ''Si fosse n'auciello'' (Se fossi un uccello)
* ''<nowiki>'</nowiki>Ngiulina'' (Angelina)
* ''Balcune e llogge'' (Balconi e logge)
* ''Ll'ammore'' (L'amore)
* ''Uocchie ca mme parlate'' (Occhi che mi parlate)
* ''<nowiki>'</nowiki>A statuetta'' (La statuetta)
* ''<nowiki>'</nowiki>A cunzegna'' (La consegna)
* ''Ammore perduto'' (Amore perduto)
* ''<nowiki>'</nowiki>A nnammurata mia'' (La mia fidanzata)
* ''Core analfabeta'' (Cuore analfabeta)
* ''<nowiki>'</nowiki>E ccorna'' (Le corna)
* ''<nowiki>'</nowiki>O schiattamuorto'' (Il becchino)
* ''Felicità''
* ''<nowiki>'</nowiki>A vita'' (La vita)
* ''Il fine dicitore''
* ''Bianchina''
* ''<nowiki>'</nowiki>E pezziente'' (I pezzenti)
* ''<nowiki>'</nowiki>A speranza'' (La speranza)
* ''Il cimitero della civiltà''
* ''Sarchiapone e Ludovico''
* ''L'indesiderabile''
* ''L'acquaiola''
{{Div col end}}
 
== Canzoni ==
=== Scritte e in alcuni casi cantate da Totò ===
{{Div col}}
* ''Margherita'', cantata da Totò nel film ''[[L'allegro fantasma]]'' (1941)
* ''Girotondo'', cantata da Totò con il [[Trio Primavera]] nel film ''L'allegro fantasma'' (1941)
* ''[[La mazurka di Totò]]'', cantata da Totò nel film ''[[Totò le Mokò]]'' (1949)
* ''Ischia mia'', cantata da [[Giacomo Rondinella]] (1951)
* ''[[Malafemmena]]'', cantata da più artisti, tra cui Giacomo Rondinella, [[Roberto Murolo]], [[Lina Sastri]], [[Fausto Leali]] e [[James Senese]] (1951)
* ''Nun si 'na femmena'', cantata da Totò nel film ''[[Totò terzo uomo]]'' (1951)
* ''Sulo'', cantata da Giacomo Rondinella (1951)
* ''Casa mia'', cantata da Totò e Giacomo Rondinella nel film ''[[Dov'è la libertà?]]'' (1952)
* ''Comme a nu' carcerato'' (2º premio festival Cava dei Tirreni 1952 di De Curtis, Nello Franzese, Porcaro)
* ''Me diciste 'na sera'' (1952; di De Curtis, Nello Franzese, Porcaro)
* ''A chi non lo sapesse'', cantata da Giacomo Rondinella (1952)
* ''Isola d'oro'', cantata da Giacomo Rondinella (1952)
* ''Uocchie ca me parlate'', cantata da Totò nel film ''Dov'è la libertà?'' (1952)
* ''Non voglio amare più'', cantata da Giacomo Rondinella (1952)
* ''Me songo annammurato'', cantata da Totò nel film ''Dov'è la libertà?'' (1952)
* ''Margellina blu'', cantata da [[Franco Ricci]] (1953)
* ''Carme' Carme''', cantata da [[Nicola Maldacea junior]] nel film ''[[Un turco napoletano]]'' (1953)
* ''Ddoje strade'', cantata da [[Amedeo Pariante]] (1953)
* ''Nemica'', cantata da [[Roberto Murolo]] (1954)
* ''[[Con te]]'', cantata da [[Natalino Otto]], [[Achille Togliani]] e L. Morosini (1954), presentata al [[Festival di Sanremo 1954|Festival di Sanremo]] (cantata anche in spagnolo nel 1967 da [[Ernesto Bonino]])
* ''Aggio perduto 'ammore'', cantata da Roberto Murolo (1954)
* ''Abbracciato cu tte'', cantata da Achille Togliani (1955)
* ''Luntano 'a te'', cantata da [[Franco Ricci]] (1955)
* ''Tu si tutto pe' mme'', cantata da Achille Togliani (1955)
* ''Core analfabeta'', cantata da Totò nel film ''[[Siamo uomini o caporali]]'' (1955)
* ''Che me diciste a 'ffa'', cantata da [[Fausto Cigliano]] (1956)
* ''Miss, mia cara miss'', cantata da Totò nel film ''[[Totò a Parigi]]'' (1958)
* ''Mariarosa'', cantata da [[Claudio Villa]] (1960)
* ''Geppina Gepi'', cantata da Totò e [[Anna Magnani]] nel film ''[[Risate di gioia]]'' (1960)
* ''Rapallo'', cantata da Achille Togliani (1961)
* ''Le Lavandou'', cantata da Achille Togliani (1961)
* ''Filomè'', cantata da [[Nino Taranto]] (1961)
* ''Piccerella, piccerè'', cantata da Nino Taranto (1961)
* ''L'ammore avesse 'a essere'', cantata da T. Pane (1962)
* ''Baciami'', cantata da Totò e [[Mina (cantante)|Mina]] nella trasmissione RAI [[Studio Uno (programma televisivo)|Studio Uno]] (1965)
* ''Veleno'', cantata da Totò e i [[Rokes]] nel film ''[[Rita, la figlia americana|Rita la figlia americana]]'' (1965)
{{Div col end}}
 
=== Canzoni solo interpretate ===
{{Div col}}
* ''[[Il bel Ciccillo]]'', cantata nel film ''[[Yvonne la nuit]]''
* ''Marcello il bello''
* ''Nel paese dei balocchi'', cantata insieme a [[Mario Castellani]]
* ''La mazurka dei vent'anni'', cantata nel film ''[[San Giovanni decollato (film 1940)|San Giovanni decollato]]''
{{Div col end}}
 
== Note ==
{{<references|2}}/>
 
== Bibliografia ==
* "Embarkation of the Body of the Late Emperor Maximillian at Vera Cruz, Mexico", ''The Illustrated London News'', 11 gennaio 1868, p.&nbsp;32 (con stampe a incisione della SMS Novara e della HMS Niger).
=== Bibliografia di riferimento ===
* G. Treffer (a cura di), ''Die Weltumseglung der Novara, 1857-1859'' ("The Round-the-World viaggio del Novara"), Molden, Vienna, 1973, p.&nbsp;224
{{div col}}
* Brian Turner, ''Novara: Austria's Ship of Fate'' da "Heligoland Bight - Wooden Ship's Last Sea Battle (9 May 1864)" in "Military History", febbraio 1997, pp.&nbsp;54–61.
* {{cita libro|autore=[[Mario Monicelli]]|curatore=Lorenzo Codelli|altri=[[Tullio Pinelli]]|anno=1986|titolo=L'arte della commedia|editore=[[Edizioni Dedalo]]|pagine=210|isbn=978-88-220-4520-1|cid=Monicelli, 1986}}
* Carl Kraus, ''L' orizzonte libero e sconfinato - la circumnavigazione della Novara e il sogno messicano di Massimiliano; una mostra del Museo Storico di Castel Tirolo 10.7. - 14.11.2004'', Castel Tirolo, 2004.
* {{cita libro|autore=Alessandro Zucchelli|titolo=Perché non mi capisci|ISBN={{NoISBN}}|cid=Zucchelli}}
* Leone Veronese, Imbarcà sulla Viribus Unitis, Luglioeditore, Trieste, 2015, pp.&nbsp;34–49.
* {{cita libro|anno=1999|curatore=Costanzo Ioni, Ruggero Guarini|titolo=Tutto Totò|editore=Gremese Editore|anno=1999|ISBN=88-7742-327-7|cid=Ioni-Guarini, 1999}}
*
* {{cita libro|autore=Domenico Cammarota|anno=1985|titolo=Il cinema di Totò|editore=Fanucci Editore|anno=1986|ISBN=88-347-0141-0|cid=Cammarota, 1985}}
* {{cita libro|titolo=Totò: vita e arte di un genio|autore=Edmondo Capecelatro, Daniele Gallo|editore=Gruppo Editoriale Viator|anno=2008|ISBN=88-903872-0-3|cid=Capecelaltro-Gallo, 2008}}
* {{cita libro|autore=Ennio Bispuri|anno=2000|titolo=Vita di Totò|editore=[[Gremese Editore]]|pagine=271|isbn=978-88-8440-002-4|cid=Bispuri, 2000}}
* {{cita libro|autore=Ennio Bispuri|titolo=Totò: principe clown. Tutti i film di Totò|editore=[[Guida Editori]]|pagine=331|anno=1997|isbn=88-7188-157-5|cid=Bispuri, 1997}}
* {{cita libro|autore=Orio Caldiron|anno=2001|titolo=Totò|editore=[[Gremese Editore]]|pagine=303|isbn=88-7742-413-3|cid=Caldiron, 2001}}
* {{Cita libro|autore=Orio Caldiron|titolo=Il principe Totò|editore=[[Gremese Editore]]|pagine=159|anno=2002|isbn=88-8440-216-6|cid=Caldiron, 2002}}
* {{Cita libro|autore=Alberto Anile|titolo=I film di Totò (1946-1967): la maschera tradita|editore=Le Mani|pagine=485|anno=1998|isbn=no|cid=Anile, 1998}}
* {{Cita libro|autore=Alberto Anile|titolo=Totò proibito: storia puntigliosa e grottesca dei rapporti tra il principe De Curtis e la censura|editore=Lindau|pagine=231|anno=2005|isbn=no|cid=Anile, 2005}}
* {{cita libro|autore=|curatore=Matilde Amorosi, Alessandro Ferraù|altri=[[Liliana De Curtis]]|anno=1996|titolo=Totò. Siamo uomini o caporali? Diario semiserio di Antonio de Curtis|editore=[[Newton & Compton]] (collana "I nuovi best seller Newton")|pagine=141|isbn=88-8183-306-9|cid=Amorosi-Ferraù, 1996}}
* {{cita libro|autore=|curatore=[[Franca Faldini]], [[Goffredo Fofi]]|anno=1979|titolo=L'Avventurosa storia del cinema italiano raccontata dai suoi protagonisti, 1935-1959|editore=[[Feltrinelli]]|pagine=430|isbn=no|cid=Faldini-Fofi, 1979}}
* {{cita libro|autore=[[Leonard Maltin]]|altri=Matteo Dell'Orto|anno=2007|titolo=Guida ai film 2008|editore=[[Dalai editore]]|pagine=2355|isbn=978-88-6018-162-6|cid=Maltin, 2007}}
* {{cita libro|autore=Alessandro Casanova|anno=2005|titolo=Scritti e immaginati: i film mai realizzati di Federico Fellini|editore=Guaraldi Editore|pagine=248|cid=Casanova, 2005}}
* {{cita libro|autore=Dario Zanelli|anno=1995|titolo=L'inferno immaginario di Federico Fellini: cose dette da F.F. a proposito de "Il Viaggio di G. Mastorna"|editore=Guaraldi Editore|pagine=97|cid=Zanelli, 1995}}
* {{cita libro|autore=Lorenza Fruci|anno=2009|titolo=Mala femmena: la canzone di Totò|editore=Donzelli Editore|pagine=150|ISBN=SBN 8860364183|cid=Fruci, 2009}}
* {{cita libro|autore=[[Claudio Meldolesi]]|anno=1987|titolo=Fra Totò e Gadda: sei invenzioni sprecate dal teatro italiano|editore=Bulzoni Editore|pagine=209|cid=Meldolesi, 1987}}
* {{cita libro|autore=Vittorio Gnocchini|anno=2005|titolo=L'Italia dei liberi muratori: brevi biografie di massoni famosi|editore=Mimesis Editore|pagine=279|ISBN={{NoISBN}}|cid=Gnocchini, 2005}}
* {{Cita libro|autore=Enrico Giacovelli|altri=[[Giovanni Grazzini]]|titolo=Poi dice che uno si butta a sinistra!|editore=[[Gremese Editore]]|pagine=310|anno=1994|isbn=978-88-7605-838-7|cid=Giacovelli, 1994}}
* {{Cita libro|autore=[[Liliana De Curtis]], Matilde Amorosi|titolo=Totò, femmene e malafemmene|editore=[[Rizzoli Editore]]|pagine=231|anno=2003|isbn=978-88-17-10817-1|cid=De Curtis-Amorosi, 2003}}
{{div col end}}
 
=== Bibliografia di approfondimento ===
==== Raccolte di poesie di Totò ====
{{div col}}
* Antonio De Curtis. '''A livella''. Napoli, Gremese Editore, 1997. ISBN 88-7742-105-3.
* Franca Faldini (a cura di). ''Antonio De Curtis. Dedicate all'amore''. Napoli, Edizioni Colonnese, 1981.
* Giuseppe Bagnati. ''Totò, l'ultimo sipario''. Nuova Ipsa, 2013, p. 130. ISBN 978-88-7676-507-0 .
{{div col end}}
 
==== Raccolte di battute di Totò ====
* Matilde Amorosi (a cura di). Liliana de Curtis (con la collaborazione di). ''Totò. Parli come badi''. Milano, Rizzoli, BUR, Biblioteca Univ. Rizzoli, Collezione Superbur, 1994, p. 215, ristampa 1995, p. 210, ristampa 2003, p. 210. ISBN 88-17-20257-6 e ISBN 13 9788817202572 e Torino, La Stampa, Collezione ComicaMente, 2004, p. 176, distribuito gratuitamente col quotidiano, ISBN non esistente.
* Liliana de Curtis, Matilde Amorosi (a cura di). ''Fegato qua, fegato là, fegato fritto e baccalà''. Milano, Rizzoli, 2001, p. 251, ISBN 88-17-12691-8.
 
==== Monografie e studi su Totò ====
{{div col}}
* Salvatore Cianciabella (prefazione di Philip Zimbardo, nota introduttiva di Liliana De Curtis). ''Siamo uomini e caporali. Psicologia della dis-obbedienza''. Franco Angeli, 2014. [[Speciale:BookSources/9788890708145|ISBN 978-88-204-9248-9]]. Sito: [http://www.siamouominiecaporali.it www.siamouominiecaporali.it]
* Alberto Anile. ''Il cinema di Totò (1930 - 1945). L'estro funambolo e l'ameno spettro''. Genova, Le Mani, 1995. ISBN 88-8012-051-4.
* Alberto Anile. ''Totò e Peppino, fratelli d'Italia'', in Lello Arena (a cura di). ''Totò, Peppino e... (ho detto tutto). Libro + VHS''. Torino, Einaudi, 2001. ISBN 978-88-06-15944-3.
* Alberto Anile. ''Totò proibito. Storia puntigliosa e grottesca sui rapporti tra il principe de Curtis e la censura''. Torino, Lindau, 2005. ISBN 978-88-7180-527-6.
* Liliana De Curtis e Matilde Amorosi. ''Totò, mio padre''. Mondadori, 1990. ISBN 88-04-33680-3.
* Liliana De Curtis e Matilde Amorosi. ''Totò, a prescindere''. Mondadori, 1992. ISBN 88-04-35748-7.
* Liliana De Curtis e Matilde Amorosi. ''Totò, ogni limite ha una pazienza''. Rizzoli, 1995. ISBN 88-17-84412-8.
* Roberto Escobar. ''Totò. Avventure di una marionetta''. Il Mulino, 1998. ISBN 88-15-06302-1.
* Dario Fo. ''Totò: Manuale dell'attor comico''. Firenze, Vallecchi, 1995. ISBN 88-8252-028-5.
* Marco Giusti (a cura di). ''Antonio de Curtis. Totò si nasce''. 1ª ed. Milano, Arnoldo Mondadori Editore (collana "Biblioteca Umoristica Mondadori - I Maestri della comicità"), 2000. ISBN 88-04-47918-3.
* Marco Giusti. ''Totò rubato. Un carosello scomparso'', in ''Il grande libro di Carosello'', Frassinelli, 2004. ISBN 88-7684-785-5.
* René Marx. ''Totò, le rire de Naples''. Paris, Editions Henri Berger, 1996. ISBN 2 909 776 01 8 (unica biografia critica in francese).
* Camillo Moscati. ''Totò. Imperatore di Capri''. Editore Lo Vecchio, 2005. ISBN 88-7333-077-0.
* Lello Lucignano. ''Gli uomini che hanno fatto grande Totò''. Cavinato Editore International, 2014. ISBN 978-88-89986-89-9.
{{div col end}}
 
== Voci correlate ==
* [[SMS Novara (1912)]]
{{div col}}
* [[Naturhistorisches Museum]]
* [[Avanspettacolo]]
* [[Cabaret festival - Premio Totò alla comicità]]
* [[Cinema italiano]]
* [[Lingua napoletana]]
* [[Napoli]]
* [[Teatro di rivista]]
* [[Teatro napoletano]]
* [[Umorismo]]
* [[Varietà (spettacolo)]]
{{div col end}}
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
...
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.michaelorgan.org.au/novara1.htm|Storia dettagliata della fregata Novara}}
.
* {{cita web|http://www.novara-expedition.org/de/geschichte.html|La "Spedizione Novara"}}
 
{{Portale|Austria|Guerra|Marina|Ungheria}}
 
{{DEFAULTSORT:Novara (1850), SMS}}
{{Totò}}
[[Categoria:Unità della k.u.k. Kriegsmarine]]
{{Canzone napoletana}}
[[Categoria:Fregate a vela]]
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|cinema|italia|letteratura|Napoli|teatro}}