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==Prova==
{{Avvisounicode}}
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{{Coord|38|47|59|N|22|31|59|E|region:GR_type:landmark|display=title}}
{{Nota disambigua|descrizione=successive battaglie omonime|titolo=[[Battaglia delle Termopili (disambigua)]]}}
{{Infobox conflitto
|Tipo=Battaglia
|Nome del conflitto=Battaglia delle Termopili
|Immagine=Battle of Thermopylae and movements to Salamis and Plataea map-it.svg
|Didascalia=Battaglia delle Termopili e movimenti che portarono alla [[battaglia di Salamina]].
|Parte_di=della [[seconda guerra persiana]]
|Luogo=[[Termopili]], [[Grecia]]
|Data= 20 agosto<ref>{{cita|Bradford|p.162.}}</ref> o 8-10 settembre<ref>{{cita|Greswell|p. 374.}}</ref> [[480 a.C.]]
|Esito=[[Vittoria di Pirro|Vittoria pirrica]] dei Persiani
|Schieramento1=[[polis|Città stato]] [[Greci|greche]]
|Schieramento2=[[Impero achemenide|Impero persiano]]
|Comandante1=[[Leonida I]] † <br />[[Demofilo]] †
|Comandante2=[[Serse I]],<br />[[Mardonio (generale)|Mardonio]]<br />[[Idarne (figlio)|Idarne]]
|Effettivi1=300 [[Sparta]]ni<br />700 Tespiesi<br />6.000 alleati greci<br />(5.200 secondo [[Erodoto]])<br />(7.400 secondo [[Diodoro Siculo]])<br />(11.200 secondo [[Pausania il Periegeta]])
|Effettivi2=Dai 70.000 ai 300.000<br>(1.800.000 secondo Erodoto)
|Perdite1= 299 Spartani<br />700 Tespiesi<br />1.400 alleati greci<br/>(4.000 secondo Erodoto)<ref name = E825>{{cita|Erodoto|VIII, 25.}}</ref>
|Perdite2=35.000<br>(20.000 secondo Erodoto)<ref name = E825/>}}
{{Campagnabox Seconda guerra persiana}}
[[Utente:Libens libenter|<span style="font-weight:bold; color:#728FA5; font-family:Century Gothic;">LIBENS</span>]] [[Discussioni utente:Libens libenter|<span style="font-weight:bold; color:#728FA5; font-family:Century Gothic;">LIBENTER</span>]]
La '''battaglia delle Termopili''' (IPA /θərˈmɒpɨliː/; {{lang-grc|μάχη τῶν Θερμοπυλῶν|màche tòn Thermopylòn}}) fu combattuta dalle [[Polis|città-stato]] [[Antica Grecia|greche]] unite in un’alleanza e guidate dal re di [[Sparta]] [[Leonida I|Leonida]] e dall'[[Dinastia achemenide|impero persiano]] governato da [[Serse I di Persia|Serse I]]. Si svolse in tre giorni, durante la [[Seconda guerra persiana|seconda invasione persiana]] della Grecia. Avvenne contemporaneamente con la [[Battaglia di Capo Artemisio|battaglia navale di Capo Artemisio]], nell’agosto o nel settembre del [[480 a.C.]], presso lo stretto passaggio delle [[Termopili]] (“Le porte calde”).
==Promemoria==
L'invasione persiana era in risposta alla sconfitta degli Asiatici nella [[Prima guerra persiana|prima invasione della Grecia]], che si era conclusa con la vittoria [[Atene|ateniese]] nella [[battaglia di Maratona]] nel [[490 a.C.]] Serse aveva raccolto un enorme esercito terrestre e marittimo con cui conquistare tutta la Grecia. Il generale ateniese [[Temistocle]] propose che i Greci si disponessero a bloccare l'avanzata dell'esercito persiano al passo delle Termopili, ostacolando contemporaneamente la marina persiana presso lo stretto dell’[[Artemision]].
* [[Pace di Fenice]] (bibliografia) – [https://en.wikipedia.org/wiki/Treaty_of_Phoenice qui] in inglese
* Eliminazione dei link rossi in [[Rivolta ionia]]
==Bibliografia==
Un esercito greco di circa 7 000 uomini marciò verso nord per arrestare il passaggio dei nemici nell'estate del [[480 a.C.]]. L'esercito persiano (secondo le fonti antiche con oltre un milione di uomini, ma oggi stimato molto più piccolo, intorno ai 100 000-150 000 soldati),<ref>Sacks, ''Understanding Emerson: "The American scholar" and his struggle for self-reliance'', p. 157.</ref><ref>Cassin-Scott, ''The Greek and Persian Wars 500-323 B.C.'', p. 11.</ref> arrivò al passaggio a fine agosto o inizio settembre. I greci, grandemente in svantaggio numerico, riuscirono a trattenere i Persiani per sette giorni (di cui tre di battaglia), prima che la retroguardia venisse annientata in uno dei gesti più famosi ed eroici della storia. Durante i due giorni di battaglia il piccolo esercito guidato da Leonida di Sparta bloccò l'unica via attraverso cui l'imponente esercito persiano avrebbe potuto passare. Il terzo giorno, un abitante del luogo, di nome [[Efialte (soldato)|Efialte]], tradì i Greci, rivelando un piccolo percorso che portava dietro le linee greche. Leonida, consapevole di essere stato aggirato, fece allontanare il grosso dell'esercito greco e rimase a guardia del passaggio con 300 [[Oplita|Spartani]], 700 [[Tespie|Tespiesi]], 400 [[Tebe (Grecia)|Tebani]] e, forse, qualche centinaio di altri, che vennero per la maggior parte uccisi.
[[Utente:Epìdosis/Ripostiglio|Ripostiglio di Epìdosis]]
===Fonti moderne antica Grecia===
Dopo questo combattimento la marina greca, sotto il comando di [[Temistocle]], politico ateniese, all’Artemisio ricevette la notizia della sconfitta alle Termopili. Dal momento che il piano dei Greci prevedeva che sia le Termopili sia Capo Artemisio venissero tenuti sotto controllo, avendo avuto consistenti perdite, venne deciso il ritiro a [[Salamina (isola)|Salamina]]. I Persiani invasero la Beozia e poi conquistarono Atene, precedentemente evacuata. La flotta greca, cercando di conseguire una vittoria decisiva contro l’esercito persiano, attaccò e sconfisse gli invasori nella [[battaglia di Salamina]], verso al fine del 480 a.C. Temendo di rimanere intrappolato in Europa, Serse si ritirò con gran parte del suo esercito in Asia (perdendo molti uomini per la fame e le malattie), lasciando [[Mardonio (generale)|Mardonio]] in Grecia per tentare di completare la conquista della Grecia. L'anno successivo, tuttavia, un esercito greco sconfisse definitivamente i Persiani nella [[battaglia di Platea]], ponendo così fine all’invasione persiana.
'''B'''
*{{cita libro|nome=Cinzia|cognome=Bearzot|lingua=italiano|titolo=Come si abbatte una democrazia|editore=Laterza|anno=2013|id=ISBN 978-88-581-0861-1|cid=Bearzot}}
* {{cita libro|cognome=Bradford|nome=Ernle|lingua=inglese|titolo=Thermopylae: The Battle for the West|editore=Da Capo Press|anno=2004|id=ISBN 0-306-81360-2|cid=Bradford}}
* {{cita libro |cognome=Bury |nome=J. B. |coautori=Russell Meiggs |lingua=inglese |titolo=A History of Greece to the Death of Alexander the Great |edizione=4th Revised |anno=2000 |editore=Palgrave Macmillan |url=http://archive.org/details/AHistoryOfGreeceToTheDeathOfAlexanderTheGreat|cid=Bury}}
'''C'''
Gli scrittori antichi e moderni hanno preso la battaglia delle Termopili come esempio della potenza di un esercito patriottico che si batte in difesa del suolo natio. L’azione dei difensori nella battaglia delle Termopili è usata anche come esempio dei vantaggi dell'addestramento, dell’equipaggiamento, e del buon uso del terreno per moltiplicare la forza ed è diventato un simbolo di coraggio contro forze schiaccianti.
*{{cita libro|nome=Luciano|cognome=Canfora|wkautore=Luciano Canfora|lingua=italiano|titolo=Il mondo di Atene|editore=Laterza|anno=2013|id=ISBN 978-88-581-0708-9|cid=Canfora}}
*{{cita libro|nome=Luciano|cognome=Canfora|wkautore=Luciano Canfora|lingua=italiano|titolo=La guerra civile ateniese|editore=Rizzoli|anno=2013|id=ISBN 978-88-17-06449-1|cid=Canfora 2}}
* {{cita libro|nome=George|cognome=Cawkwell| wkautore=George Cawkwell|anno=2006|lingua=inglese|titolo=The Greco-Persian Wars |editore=[[Oxford University Press]]|id=ISBN 0-19-929983-8|cid=Cawkell}}
* {{cita libro|nome=Osbert Guy Stanhope|cognome=Crawford|lingua=inglese|titolo=Said and Done: The Autobiography of an Archaeologist|editore=Weidenfeld and Nicolson|anno=1955|cid=Crawford}}
'''F'''
==Fonti==
*{{cita libro|nome=John V.A.|cognome=Fine|titolo=The Ancient Greeks: A Critical History|editore=Harvard University Press|anno=1983|lingua=inglese|id=ISBN 0-674-03314-0|cid=Fine}}
{{vedi anche|Erodoto}}
*{{cita libro|nome=César|cognome=Fornis|titolo=Grecia exhausta. Ensayo sobre la guerra de Corinto|anno=2008|editore=Vandenhoeck & Ruprecht|città=Göttingen|url=http://revistas.ucm.es/index.php/GERI/article/download/GERI0707110215A/13993|lingua=spagnolo|cid=Fornis}}
La fonte primaria per le [[guerre persiane]] è lo storico greco [[Erodoto]]. Lo storico [[Diodoro Siculo]], che scrisse nel [[I secolo a.C.]], nella sua ''[[Bibliotheca Historica]]'' fornisce, oltre tutto, anche un resoconto di tali guerre, in parte derivato dal precedente storico greco [[Eforo di Cuma]]. Questa descrizione è abbastanza coerente con quella di Erodoto.<ref>{{cita|Diodoro|XI, 28–34}}.</ref> Le guerre persiane sono descritte anche, seppur con meno dettagli, da una serie di altri storici antichi tra cui [[Plutarco]] e [[Ctesia di Cnido]], e da altri autori, come nel ''[[I Persiani]]'' di [[Eschilo]]. Le testimonianze archeologiche, come la [[Colonna Serpentina]] (ora nell’Ippodromo di Istanbul), sostengono in alcuni passi gli scritti di Erodoto.<ref>{{cita|Erodoto|IX, 81}}.</ref>
*{{cita libro|nome=Andrea|cognome=Frediani|wkautore=Andrea Frediani|lingua=italiano|titolo=Le grandi battaglie dell'Antica Grecia|editore=Newton & Compton Editori|anno=2005|id=ISBN 88-541-0377-2|cid=Frediani}}
'''G'''
==Antefatto==
* {{cita libro|nome=Peter|cognome=Green|anno=1996|lingua=inglese|titolo=The Greco-Persian Wars |editore=University of California Press|id=ISBN 0-520-20313-5|cid=Green}}
{{vedi anche|Guerre persiane|Seconda guerra persiana}}
* {{cita libro|cognome=Greswell|nome=Edward|wkautore=Edward Greswell|lingua=inglese|titolo=Origines kalendariæ Hellenicæ|url=http://archive.org/details/origineskalenda04gresgoog|editore= E. Duychinck, Collin & co| anno=1827|cid=Greswell}}
[[File:Map Greco-Persian Wars-it.svg|thumb|400px|right|Mappa degli Stati della Grecia che presero parte alla guerre persiane.]]
La poleis greche di [[Atene]] ed [[Eretria]] avevano incoraggiato la [[Rivolta ionia|rivolta ionica]], poi fallita, contro l'Impero persiano di [[Dario I di Persia|Dario I]] negli anni tra il [[499 a.C.|499]] ed il [[494 a.C.]] L'Impero persiano, allora, era ancora relativamente giovane ed i suoi popoli erano ancora inclini alla rivolta.<ref name = h47>{{cita|Holland|pp. 47–55.}}</ref><ref name = h203>{{cita|Holland|p. 203.}}</ref> Dario, del resto, era un usurpatore, e aveva speso moltissimo tempo nell’estinguere le rivolte all’interno del suo impero.<ref name = h47/>
'''H'''
La rivolta ionica aveva minacciato l'integrità del suo impero e Dario promise di punire coloro che vi erano stati coinvolti, soprattutto gli Ateniesi, "poiché era sicuro che [gli Ioni] non sarebbero rimasti impuniti per la loro ribellione".<ref>{{cita|Erodoto|V, 105.}}</ref> Dario vide anche l'opportunità per espandere il suo impero nella Grecia antica, divisa e debole com’era in quei tempi.<ref>{{cita|Holland|pp. 171–178.}}</ref> Una spedizione preliminare condotta da Mardonio nel [[492 a.C.]] riconquistò la [[Tracia]] e costrinse la [[Regno di Macedonia|Macedonia]] a diventare un regno sottomesso alla Persia.<ref>{{cita|Erodoto|VI, 44}}.</ref>
* {{cita libro|cognome=Holland|nome=Tom|lingua=inglese|titolo=Persian Fire: The First World Empire and the Battle for the West| anno=2006|id=ISBN 0-385-51311-9|editore=Doubleday|città=New York|cid=Holland}}
*{{cita libro|cognome=Hornblower|nome=Simon|coautori=Antony Spawforth|titolo=The Oxford Classical Dictionary |capitolo=Corinthian War|editione=3a|anno=2003|editore=Oxford University Press|città=Oxford|pagine=391|lingua=inglese|isbn=0-19-860641-9|cid=Hornblower}}
'''K'''
Dario inviò emissari in tutte le città-stato greche nel [[491 a.C.]] per chiedere un dono “di terra e acqua” in segno della loro sottomissione a lui.<ref name = h178>{{cita|Holland|pp. 178–179.}}</ref> Dopo aver avuto una dimostrazione del suo potere l'anno precedente, la maggior parte delle città greche ovvedì senza discutere. Ad Atene, invece, gli ambasciatori furono processati e poi giustiziati gettandoli in un pozzo; a Sparta furono direttamente gettati in un pozzo.<ref name = h178/><ref>{{cita|Erodoto|VII, 133}}.</ref> Ciò significa che anche Sparta era in guerra con la Persia.<ref name = h178/>
*{{cita libro|nome=Donald|cognome=Kagan|titolo=The Peloponnesian War|editore=Penguin Books|anno=2003|id=ISBN 0-670-03211-5|lingua=inglese|cid=Kagan}}
'''L'''
Dario così riunì nel [[490 a.C.]] un esercito comandato da [[Dati (generale)|Dati]] e [[Artaferne (figlio)|Artaferne]], che attaccò Nasso, prima che le altre isole [[Cicladi]] si sottomettessero da sole. L’esercito poi si spostò ad Eretria, che venne assediata e distrutta.<ref>{{cita|Erodoto|VI, 101}}.</ref> Infine, mosse per attaccare Atene e sbarcò nella baia di [[Maratona (Attica)|Maratona]], dove incontrò un esercito ateniese pesantemente in inferiorità numerica. Nella conseguente [[battaglia di Maratona]], gli Ateniesi ottennero una notevole vittoria, che provocò il ritiro dell'esercito persiano dalla Grecia.<ref>{{cita|Erodoto|VI, 113}}.</ref>
* {{cita libro|cognome=Lazenby|nome=J.F.|lingua=inglese|titolo=The Defence of Greece 490–479 BC.|editore=Aris & Phillips Ltd.|anno=1993|id=ISBN 0-85668-591-7|cid=Lazenby}}
* {{cita libro|cognome=Lemprière|nome=John|lingua=inglese|titolo=A classical dictionary |anno=1862|cid=Lemprière}}
Dario quindi cominciò a riunire un nuovo enorme esercito con il quale sottomettere completamente la Grecia. Tuttavia, nel [[486 a.C.]], i sudditi [[Antico Egitto|egiziani]] si ribellarono, facendo rimandare definitivamente al Gran Re ogni spedizione in Grecia.<ref name = h203/> Dario poi morì mentre si preparava a marciare verso l’Egitto e il trono di Persia passò al figlio [[Serse I di Persia|Serse I]].<ref>{{cita|Holland| p. 206.}}</ref> Serse pose fine alla rivolta egiziana e, molto rapidamente, riprese i preparativi per l'invasione della Grecia.<ref name = h208>{{cita|Holland|pp. 208–211.}}</ref> Dal momento che questa doveva essere un’invasione colossale, era necessaria una pianificazione a lungo termine, un magazzino e una leva molto ampia.<ref name = h208/> Serse decise che sull'[[Dardanelli|Ellesponto]] sarebbe stato costruito un ponte per permettere al suo esercito di arrivare agevolmente in Europa, e che avrebbe dovuto essere scavato un canale attraverso l'istmo del [[Monte Athos]] (infatti, nell’aggirare il promontorio, una flotta persiana era stata distrutta nel [[492 a.C.]]).<ref name = h213/> Questi erano entrambi imprese di portata grandissima, che sarebbero stati impossibili per qualsiasi altro Stato contemporaneo.<ref name = h213>{{cita|Holland|pp. 213–214.}}</ref> All'inizio del [[480 a.C.]] i preparativi erano stati completati e l'esercito che Serse aveva riunito a [[Sardi (sito archeologico)|Sardi]] marciò verso l’Europa, attraversando l'Ellesponto su due [[Ponte di barche|ponti di barche]].<ref name = EVII35>{{cita|Erodoto|VII, 35}}.</ref>
Anche gli Ateniesi si stavano preparando per la guerra contro i Persiani sin dalla metà del decennio e nel [[482 a.C.]] fu presa la decisione, sotto la guida dei [[Temistocle]], politico ateniese, di costruire una massiccia flotta di [[Trireme|triremi]] che sarebbe stata indispensabile per i Greci nella lotta contro i Persiani.<ref>{{cita|Holland|pp. 217–223.}}</ref> Tuttavia gli Ateniesi non avevano gli uomini necessari per la guerra a terra e in mare; quindi il conflitto contro i Persiani richiese la formazione di un’alleanza di città-stato greche. Nel [[481 a.C.]] Serse inviò degli ambasciatori in Grecia chiedendo “terra e acqua” – una formula di sottomissione molto usuale – ma escludendo molto deliberatamente Atene e Sparta.<ref>{{cita|Erodoto|VII, 32.}}</ref> Così dei movimenti anti-persiani cominciarono a stringersi intorno a questi due Stati principali. Un congresso si riunì a [[Corinto]] nel tardo autunno del 481 a.C.,<ref>{{cita|Erodoto|VII, 145.}}</ref> e venne costituita un’alleanza di molte poleis. Questa aveva il potere di inviare emissari per chiedere assistenza e di inviare truppe dagli Stati membri a punti difensivi, previa consultazione reciproca. Questo fu un passo importante per il mondo greco, ancora molto diviso, soprattutto perché molte delle città-stato presenti erano ancora teoricamente in guerra tra di loro.<ref>{{cita|Holland|p. 226.}}</ref>
[[File:Xerxes I.jpg|thumb|left||200 px|Serse I dal ''Promptuarii Iconum Insigniorum'']]
Il congresso venne convocato di nuovo nella primavera del [[480 a.C.]] Una delegazione [[Tessaglia|tessala]] suggerì che i Greci si radunassero nella stretta [[valle di Tempe]], ai confini della Tessaglia, e quindi bloccassero l’avanzata di Serse.<ref name = h248>{{cita|Holland|pp. 248–249.}}</ref> Una divisione di 10 000 [[Oplita|opliti]] fu inviata nella valle di Tempe, attraverso la quale si credeva che il esercito persiano avrebbe dovuto passare. Tuttavia, una volta lì, vennero avvisati da [[Alessandro I di Macedonia]] che la valle avrebbe potuto essere aggirata attraverso il passo di Sarantoporo, e che l'esercito di Serse era innumerevole; quindi i Greci si ritirarono.<ref>{{cita|Erodoto|VII, 173.}}</ref> Poco dopo ricevettero la notizia che Serse aveva attraversato l'Ellesponto.<ref name = h248/>
Un secondo piano fu quindi presentato da Temistocle ai Greci. Il percorso per il sud della Grecia (la [[Beozia]], l’[[Attica]] ed il [[Peloponneso]]) avrebbe richiesto che l'esercito di Serse passasse attraverso lo stretto passo delle [[Termopili]]. Questo avrebbe potuto essere facilmente bloccato dagli opliti greci, nonostante la superiorità numerica schiacciante dei Persiani.<ref name = h255>{{cita|Holland|pp. 255–257.}}</ref> Inoltre, per evitare che i Persiani oltrepassassero le Termopili per mare, la flotta ateniese e alleata avrebbe potuto bloccare lo stretto dell’Artemisio. Questa duplice strategia fu approvata dal Congresso.<ref name = h255>{{cita|Hollland|pp. 255–257.}}</ref> Tuttavia, le città del Peloponneso escogitarono dei piani di ripiego per difendere l'Istmo di Corinto, nel caso in cui questo avesse dovuto essere raggiunto dai nemici, mentre le donne ed i bambini di Atene furono evacuati in massa alla città di [[Trezene]], nel Peloponneso.<ref>{{cita|Erodoto|VIII, 40.}}</ref>
==Inizio==
[[File:Termopili e Artemisio - it.svg|thumb|350px|left|Mappa degli spostamenti greci e persiani presso le Termopili e l'Artemisio]]
L'esercito persiano procedette lentamente attraverso la Tracia e la Macedonia. La notizia dell’imminente arrivo dei Persiani giunse in Grecia in agosto grazie a una spia.<ref>{{cita|Holland|pp. 255–256.}}</ref> In questo periodo dell'anno gli Spartani, la massima potenza militare dell'Alleanza, stavano celebrando le feste [[Carnee]]. Durante queste l’attività militare era vietata secondo la legge spartana: gli Spartani erano arrivati troppo tardi alla battaglia di Maratona a causa di questo impegno.<ref name = E7206>{{cita|Erodoto|VII, 206.}}</ref> Era anche il periodo dei [[Giochi olimpici]], quindi vigeva la tregua olimpica, e così il marciare in guerra sarebbe stato doppiamente sacrilego per l'intero esercito spartano.<ref name = E7206/><ref name = h258>{{cita|Holland|pp. 258–259.}}</ref> In questa occasione gli [[Eforo|Efori]] decisero che il pericolo era sufficientemente grande da giustificare una spedizione in anticipo per bloccare il passo, comandata uno dei re di Sparta, [[Leonida I]]. Egli prese con sé i 300 uomini della guardia del corpo reale, i cavalieri.<ref name = E205>{{cita|Erodoto|VII, 205.}}</ref> Questa spedizione ebbe il compito di cercare di raggruppare il maggior numero possibile di altri soldati greci lungo la strada e di attendere l'arrivo del grosso dell’esercito spartano.<ref name = h258/>
La leggenda delle Termopili, come racconta Erodoto, narra che gli Spartani consultarono l'[[Pizia|oracolo di Delfi]] nella prima parte dell'anno. Si dice che questo abbia dato la seguente [[profezia]]:<blockquote>
''A voi, o spartani dalle larghe piazze,''<br />
''o la vostra città sarà distrutta dai discendenti di Perseo''<br />
''o ciò non avverrà ma Sparta piangerà''<br />
''la morte di un re della stirpe di Eracle.''<ref>{{cita|Erodoto|VII, 242.}}</ref></blockquote>
Erodoto ci dice che Leonida, seguendo il vaticinio, era convinto che stava andando incontro a morte certa, dato che le sue forze militari non erano sufficienti per la vittoria, e così scelse solo gli Spartani con figli viventi.<ref name = E205/>
La divisione spartana fu ampliata nel percorso verso le Termopili da contingenti provenienti da varie città e contava più di 7 000 soldati al momento del suo arrivo al passo delle Termopili.<ref name = E202>{{cita|Erodoto| VII, 202.}}</ref> Leonida decise di accamparsi presso la “porta di mezzo”, la parte più stretta del passo delle Termopili, e di difenderla, là dove i [[Focide (regione)|Focesi]] avevano costruito un muro di difesa qualche tempo prima.<ref name = E7176>{{cita|Erodoto|VII, 176.}}</ref> Dalla vicina città di [[Trachis]], Leonida fu informato che c'era una pista di montagna che avrebbe potuto essere utilizzata per aggirare la passo delle Termopili. Leonida collocò 1 000 opliti Focesi sulle alture per evitare una tale manovra.<ref name = EVII217>{{cita|Erodoto|VII, 217.}}</ref>
A metà agosto l'esercito persiano fu avvistato nel [[Golfo di Malia]], mentre si avvicinava alle Termopili.<ref>{{cita|Holland|pp. 269–270.}}</ref> All'arrivo di questo al passo i Greci tennero un consiglio di guerra.<ref name = VII207>{{cita|Erodoto|VII, 207.}}</ref> Alcuni peloponnesiaci suggerirono di tornare indietro all’[[Istmo di Corinto]] e di bloccare l’ingresso al Peloponneso.<ref name = VII207/> I [[Focide (regione)|Focesi]] ed i [[Locride (Grecia)|Locresi]], che provenivano dalla zona prossima all’arrivo dei Persiani, si indignarono e consigliarono di difendere le Termopili e di chiedere agli alleati ulteriori rinforzi. Leonida placò il panico ed acconsentì a difendere le Termopili.<ref name = VII207/>
Un emissario persiano fu inviato da Serse per negoziare con Leonida. Ai Greci venne offerta la libertà ed il titolo di "Amici del popolo persiano", inoltre sarebbero stati disposti in modo migliore di come erano precedentemente.<ref>{{cita|Holland|pp. 270–271.}}</ref> Quando questi termini di pace furono stati rifiutati da Leonida l'ambasciatore gli chiese con più forza di gettare le armi. La famosa risposta di Leonidas fu "Vengano a prenderle loro" (Μολὼν λαβέ). Una risposta ancor più famosa fu data da un suo generale. Quando Leonida rifiutò di cedere le armi il messaggero gli disse "Le nostre frecce oscureranno il sole". Per questo il generale rispose: "Allora svolgeremo la battaglia all’ombra!".<ref>Padrusch, ''Legendary Battle at Thermopylae''.</ref><ref>Plutarco, ''Apophthegmata Laconica'', 11.</ref> Con il ritorno dell’ambasciatore persiano a mani vuote, la battaglia diventò inevitabile. Serse aspettò per quattro giorni, nell’attesa che i Greci si disperdessero prima di sbaragliarli con la forza.<ref name = EVII210>{{cita|Erodoto|VII, 210.}}</ref>
==Forze contrapposte==
===Persiani===
[[File:Achaemenid Spear-aegises Soldier statue on a residental apartment wall - Nishapur 1.JPG|thumb|120 px|Guerriero Achemenide (dal muro degli appartamenti reali a Nishapur).]]
{{Vedi anche|Seconda guerra persiana}}
Il numero di soldati che Serse radunò per la seconda invasione della Grecia è stato oggetto di controversie senza fine, perché i numeri trasmessici dalle fonti antiche sono veramente molto grandi. Erodoto sosteneva che c’erano, in totale, 2,6 milioni di soldati, accompagnati da un numero equivalente di personale di supporto.<ref>{{cita|Erodoto|VII, 186.}}</ref> Il poeta [[Simonide]], che era quasi un contemporaneo, parla di quattro milioni; [[Ctesia di Cnido|Ctesia]] dice che il numero totale di uomini era di circa 800 000 unità.<ref name = CP>Ctesia, ''Persica''.</ref>
Gli studiosi moderni tendono a rifiutare le cifre fornite da Erodoto e da altre fonti antiche reputandolo irrealistico e come risultato di errori di calcolo o esagerazioni da parte dei vincitori.<ref name = h237>{{cita|Holland|p. 237.}}</ref> Gli storici moderni sono concordi nell’ipotizzare che i Persiani fossero in numero di 70 000-300 000.<ref name="Holland, p. 394">{{cita|Holland|p. 394.}}</ref> Queste stime di solito provengono dallo studio delle capacità logistiche dei Persiani in quel periodo, dalla sostenibilità delle basi e dai problemi generali sul personale di supporto. Indipendentemente dal numero reale di soldati, è chiaro che Serse era ansioso di compiere una spedizione di successo, tanto da ottenere una superiorità numerica schiacciante per terra e per mare. Il numero delle truppe persiane presenti alle Termopili è quindi incerto, come il numero degli uomini in complessivo nell’intera guerra. Per esempio, non è chiaro se l'intero esercito persiano marciò fino alle Termopili o se Serse lasciò guarnigioni in [[Macedonia]] e in [[Tessaglia]].
===Greci===
Secondo [[Erodoto]]<ref name = E202>{{cita|Erodoto|VII, 202.}}</ref><ref>{{cita|Erodoto|VII, 203.}}</ref> e [[Diodoro Siculo]]<ref name = D114>{{cita|Diodoro|XI, 4.}}</ref> l'esercito greco comprendeva le seguenti forze:
{|class="wikitable" style="text-align:center"
|- style="background:gold;"
|'''Nazionalità'''
|'''Secondo Erodoto'''
|'''Secondo Diodoro Siculo'''
|-
| align=left|[[Sparta]]ni/<br />[[Perieci]]
|900 (?)<ref name = Macan25>Macan, ''Herodotus: The Seventh, Eighth & Ninth Books with Introduction and Commentary: Commentary on Herodotus, Histories, book 7, chapter 228'' (nota di {{cita|Erodoto|VIII, 25.}})</ref>
|1 000<br />(includendo 300 Spartiati)
|-
| align="left"|[[opliti]] [[Sparta]]ni
|300<ref name = Macan25/>
| –
|-
| align=left|[[Mantinea|Mantinei]]
|500
| rowspan="7" |3 000<br />(altri peloponnesiaci insieme a Leonida)
|-
| align=left|[[Tegea|Tegeesi]]
|500
|-
| align=left|[[Orcomeno (Arcadia)|Orcomeni]]
|120
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| align=left|Altri [[Arcadia|Arcadi]]
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| align=left|[[Corinto|Corinzi]]
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| align=left|[[Fliunte|Fliunti]]
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| align=left|[[Micene|Micenei]]
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| align=left|'''Totale [[Peloponneso|Peloponnesiaci]]'''
|'''3 100'''<ref name = E202/> o '''4 000'''<ref name = E228>{{cita|Erodoto|VII, 228.}}</ref>
|'''4 000''' o '''4 300'''
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| align=left|[[Tespie|Tespiesi]]
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| align=left|[[Malis|Maliesi]]
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| align=left|[[Tebe (Grecia)|Tebani]]
|400
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| align=left|[[Focide (regione)|Focesi]]
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| align=left|[[Locride Opuntia|Locresi Opunti]]
|"Tutti quelli che avevano"
|1 000
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| align=left|'''Totale Greci'''
|'''5 200 (o 6 100), più i Locresi Opunti'''
|'''7 400 (o 7 700)'''
|}
Note:
*Il numero dei Peloponnesiaci:
:Diodoro dice che c’erano 1 000 [[Laconia|Lacedemoni]] e 3 000 altri Peloponnesiaci, per un totale di 4 000 uomini. Erodoto è d'accordo con questi dati in un passaggio, dove cita uno scritto di [[Simonide]] dicendo che c'erano 4 000 Peloponnesiaci.<ref name = E228/> Tuttavia, altrove, nel riassunto della tabella qui sopra, Erodoto conteggia 3 100 Peloponnesiaci alle Termopili prima della battaglia.<ref name = E202/> Erodoto riferisce anche che al mostrare i morti a Serse "anche gli iloti erano lì per vedere",<ref>{{cita|Erodoto|VIII, 25.}}</ref> ma non dice quanti e in quale funzione vennero adoperati. Pertanto la differenza tra le due descrizioni può essere interpretata supponendo (senza prove) che ci furono 900 iloti (tre per ogni Spartiata) presenti alla battaglia.<ref name = Macan25/> Se gli iloti erano presenti alla battaglia, non c'è motivo per dubitare che vennero usati nel loro ruolo tradizionale di scudieri ai singoli Spartani. In alternativa, Erodoto dice che le "mancanti" 900 truppe potrebbero essere stati [[Perieci]], e potrebbero quindi corrispondere alla descrizione di Diodoro di 1 000 Spartani.<ref name = Macan25/>
*Il numero degli Spartani:
:Ulteriore confusione è generata dall’ambiguità di Diodoro circa i 1 000 Lacedemoni secondo lui presenti alla battaglia: non si sa infatti se essi comprendono anche i 300 Spartiati. Ad un certo punto dice: ''"Leonida, quando ricevette la nomina, annunciò che solo un migliaio di uomini lo avrebbero dovuto seguire nella campagna"''.<ref name = D114/> Tuttavia, egli dice poi che: ''"Ci furono, poi, un migliaio di Lacedemoni, e con loro trecento Spartiati"''.<ref name = D114/> È quindi impossibile essere più chiari su questo punto.
La descrizione di [[Pausania il Periegeta|Pausania]] concorda con quella di Erodoto (che probabilmente ha letto i suoi scritti), solo che egli dà il numero dei Locresi, che invece Erodoto non registra. Abitando proprio nella zona di transito dei Persiani, dice, diedero tutti gli uomini in grado di lottare che avevano; secondo Pausania 6 000 uomini, che, aggiunti ai 5 200 di Erodoto, avrebbero composto una forza di 11 200 uomini.<ref>Pausania, ''Periegesi della Grecia'', X, 20.</ref>
Molti storici moderni, che di solito considerano Erodoto più affidabile,<ref name = G140>{{cita|Green|p. 140.}}</ref> aggiungono i 1 000 Spartani e i 900 iloti ai 5 200 di Erodoto per ottenere all’incirca 7 100 o 7 000 uomini, come numero di riferimento, trascurando i Melidi di Diodoro e Locresi di Pausania.<ref>{{cita|Bradford|p. 106.}}</ref><ref>{{cita|Bury|pp. 271–282.}}</ref> Tuttavia questa è solo una stima e sono ammissibili molte altre possibilità. Inoltre i numeri degli armati furono modificati in seguito alla battaglia, quando la maggior parte dell'esercito si ritirò e rimasero solamente circa 3 000 uomini: 300 [[Spartiata|Spartiati]], 700 [[Tespie|Tespiesi]], 400 [[Tebe (Grecia)|Tebani]], forse 900 iloti e 1 000 Focesi, che stazionavano sopra al passo, meno le perdite subite nei giorni precedenti.<ref name = G140/>
==Considerazioni strategiche e tattiche==
[[File:Battle of Thermopylae.pdf|thumb|250px|Mappa della battaglia.]]
Da un punto di vista strategico, difendendo le Termopili i Greci usavano nel miglior modo possibile le loro forze.<ref name = L248>{{cita|Lazenby|pp. 248–253.}}</ref> Fino a quando si poteva evitare l’avanzata persiana in Grecia, non c’era nessun motivo per ingaggiare una battaglia e si sarebbe potuti rimanere sulla difensiva. Inoltre, difendendo due passaggi ristretti (le Termopili e Capo Artemisio), l’inferiorità numerica dei Greci influì molto meno.<ref name = L248/> Al contrario, il grande numero dei Persiani obbligava questi a non rimanere nello stesso posto troppo a lungo viste le difficoltà nel mantenimento dell’esercito.<ref name = h285>{{cita|Holland|pp. 285–287.}}</ref> I Persiani dovevano quindi ritirarsi o avanzare e l’avanzata avrebbe comportato necessariamente il passaggio per il passo delle Termopili.<ref name = h285/>
Tatticamente il passo delle Termopili, stretto e tortuoso, si addiceva perfettamente allo stile di guerra greco.<ref name = L248/> Una [[Falange (militare)|falange]] [[Oplita|oplitica]] sarebbe stata in grado di bloccare lo stretto passaggio con facilità senza il rischio di venire sopraffatta dalla cavalleria. Nel passaggio, la falange sarebbe stata molto difficile da assalire per la fanteria persiana, armata alla leggera.<ref name = L248/> Il maggior punto debole dei Greci era la pista di montagna che conduceva nell'altopiano parallelo alle Termopili, che avrebbe consentito ai nemici di aggirare la loro posizione. Anche se inadatta per la cavalleria, questa strada avrebbe potuto essere facilmente percorsa dalla fanteria persiana (composta da molti soldati abituati nella guerra di montagna).<ref>{{cita|Holland|p. 288.}}</ref> Leonida venne a conoscenza di questo percorso dalla gente di Trachine e posizionò una divisione di Focesi al fine di bloccare il passaggio.<ref>{{cita|Holland|pp. 262–264.}}</ref>
===Campo di battaglia===
[[File:Termopili ancient topo 480BC-it.svg|thumb|left|250px|Mappa delle Termopili col litorale odierno e la ricostruzione di quello del 480 a.C.]]
Allora il passo delle Termopili consisteva in una pista lungo la riva del golfo di Malia così stretta che solo un carro alla volta poteva passare.<ref name = E7176>{{cita|Erodoto|VII, 176.}}</ref> Sul lato meridionale della pista sorgevano le scogliere che incombevano sul passo e sul lato nord c’era il golfo di Malia. Lungo il percorso erano state costruite di tre costruzioni, o "porte" (pylai), e presso la porta di mezzo era stata eretta dai Focesi, un secolo prima, una piccola muraglia per ostacolare le invasioni [[Tessaglia|tessaliche]].<ref name = E7176/> Il nome "Porte calde" deriva dalle sorgenti termali che si trovavano lì vicino.<ref>{{cita|Erodoto| VIII, 201.}}</ref>
Oggi il passo non è vicino al mare, ma è diversi chilometri all'interno a causa della [[sedimentazione]] nel golfo di Malia. L’antica pista si trova ai piedi delle colline attorno alla piana, fiancheggiata da una strada moderna. Recenti rilevazioni indicano che il passaggio era largo solo 100 metri e che le acque arrivavano alle porte: "I visitatori spesso non si rendono conto che la battaglia avvenne oltre la strada di fronte al monumento".<ref>{{cita|Dore|pp. 285–286.}}</ref> Il passo è ancora una difesa naturale contro gli eserciti moderni e le forze del [[Commonwealth delle nazioni|Commonwealth]] britannico nella [[seconda guerra mondiale]] qui, nel 1941, ingaggiarono una [[Battaglia delle Termopili (1941)|battaglia]] contro i Tedeschi per evitare l’invasione [[Germania nazista|nazista]] della Grecia.
==Svolgimento==
===Primo giorno===
[[File:Greek Phalanx.jpg|thumb|250px|right|[[Falange militare|Falange greca]], nella ricostruzione basata sugli studi del [[Perseus Project]].]]
Il quinto giorno dopo l'arrivo dei Persiani alle Termopili, cioè il primo giorno della battaglia, Serse finalmente si decise di attaccare i Greci. Prima di tutto ordinò a cinquemila arcieri di scagliare una raffica di frecce contro i Greci, ma gli scudi di bronzo e gli elmi ellenici protessero i soldati senza lasciare danni permanenti – i dardi erano stati lanciati da almeno 100 metri di distanza, secondo gli studiosi moderni. Dopodiché Serse mandò una divisione di diecimila [[Medi]] e [[Khūzestān|Cissiani]] contro i Greci per farli prigionieri e portarli davanti a lui.<ref name = EVII210>{{cita|Erodoto|VII, 210.}}</ref><ref>{{cita|Diodoro|XI, 6.}}</ref> I Persiani si trovarono presto a lanciare un [[assalto frontale]] con cariche di circa 10 000 uomini.<ref name = EVII210/> I Greci combattevano davanti al muro focese, nella parte più stretta del passo, in un tentativo strategico di utilizzare il minor numero di soldati possibile alla volta.<ref>{{cita|Erodoto|VII, 208.}}</ref><ref name = EVII223>{{cita|Erodoto|VII, 223.}}</ref> I dettagli delle tattiche sono scarse; Diodoro dice che "gli uomini stavano spalla a spalla" ed i Greci erano “superiori in valore e nella misura dei loro scudi”.<ref name = DXI7>{{cita|Diodoro|XI, 7.}}</ref> Questa è probabilmente la descrizione della comune falange greca, in cui gli uomini formavano un muro di scudi e punte di lancia che sporgevano dai lati degli scudi, che sarebbe stato molto efficace fintanto che era in grado di ostruire l’intero passaggio.<ref>{{cita|Holland|p. 274.}}</ref> Le più deboli armi dei Persiani impedirono loro di scontrarsi con gli opliti greci.<ref name = DXI7/><ref name = EVII211>{{cita|Erodoto|VII, 211.}}</ref> Erodoto dice che le unità per ogni città erano tenute insieme; le divisioni entravano ed uscivano dallo schieramento turnandosi, per evitare di affaticarsi, il che significa che i Greci avevano più uomini di quanti ne servissero per bloccare il passaggio.<ref>{{cita|Erodoto|VII, 204.}}</ref> I Greci uccisero così tanti Medi che si dice che Serse sia balzato in piedi per tre volte dal trono dal quale stava guardando la battaglia.<ref name = EVII212>{{cita|Erodoto|VII, 212.}}</ref> Secondo [[Ctesia di Cnido|Ctesia]], la prima ondata fu "tagliata a nastri" con solo due o tre morti tra gli Spartiati.<ref name = CP/>
Secondo Erodoto e Diodoro Siculo, il Gran Re, dopo aver tastato le forze dei nemici, lanciò gli [[Immortali]], un corpo d'élite di 10 000 uomini, in un secondo assalto.<ref name = DXI7/><ref name = EVII211/> Tuttavia questi non conclusero niente di più di ciò che era stato fatto dai Medi, non riuscendo a fare progressi contro i Greci.<ref name = EVII211/> Gli Spartani misero in atto una tattica di finta ritirata, rigirandosi poi e uccidendo le truppe nemiche che correvano verso di loro.<ref name = EVII211/>
===Secondo giorno===
[[File:Persian warriors from Berlin Museum.jpg|thumb|left|250px|Guerrieri persiani, probabilmente gli [[Immortali]].]]
Il secondo giorno Serse di nuovo inviò la fanteria ad attaccare il passo, ''"supponendo che i suoi nemici, essendo così pochi, fossero ora indeboliti da ferite e non potessero più resistere"''.<ref name = EVII212/> Tuttavia il secondo giorno ai Persiani non andò meglio rispetto al precedente.<ref name = EVII212/> Serse infine fermò l'assalto e si ritirò al suo campo, "totalmente perplesso".<ref name = CP/>
Alla fine del secondo giorno di battaglia, tuttavia, mentre il re persiano stava meditando sul da farsi, accadde l’avvenimento che segnò la vittoria degli invasori e la sconfitta degli Elleni: un uomo di [[Trachis]] di nome [[Efialte (soldato)|Efialte]] lo informò sul sentiero di montagna intorno alle Termopili e si offrì per guidare l'esercito persiano.<ref name = EVII213>{{cita|Erodoto|VII, 213.}}</ref> Efialte agì spinto dal desiderio di una grossa ricompensa.<ref name = EVII213/> Per questo gesto il nome di Efialte ricevette una cattiva connotazione e venne a significare "incubo" in lingua greca e a diventare l’ archetipo del traditore nella cultura greca.<ref>Tegopoulos, introduzione di ''Ephiàltes''.</ref>
Erodoto scrive che Serse mandò il suo comandante [[Idarne (figlio)|Idarne]], quella sera, con gli uomini sotto il suo comando, gli Immortali, ad accerchiare i Greci seguendo il percorso di montagna. Tuttavia egli non fornisce ulteriori dettagli sull’identità di costoro.<ref>{{cita|Erodoto|VII, 215.}}</ref> Gli immortali erano stati sterminati il primo giorno, quindi è possibile che a Idarne fosse stato dato il comando generale di una forza maggiore tra cui quello che era rimasto degli Immortali, e in effetti, secondo Diodoro, Idarne aveva una divisione di 20 000 uomini per la missione.<ref>{{cita|Green|p. 59.}}</ref> Il percorso conduceva lungo il crinale del monte Anopaea partendo da est del campo persiano, per arrivare dietro le scogliere che fiancheggiavano il passo. Ad un certo punto si ramifica in un percorso che porta alla Focide e l'altro verso il Golfo di Mali ad Alpeno, prima città della [[Locride (Grecia)|Locride]].<ref name = EVII217/>
===Terzo giorno===
[[File:Jacques-Louis David 004 Thermopylae.jpg|thumb|305px|Leonida alle Termopili, dipinto da [[Jacques-Louis David]] nel 1814, in un quadro che rappresenta "un'antologia" degli eventi storici e leggendari accaduti nella battaglia.]]
All'alba del terzo giorno i Focesi a guardia del sentiero sopra le Termopili si accorsero che la colonna persiana stava [[Aggiramento|aggirando]] le Termopili sentendo il fruscio delle foglie di quercia. Erodoto dice che sussultarono e sbigottirono.<ref name = EVII218>{{cita|Erodoto|VII, 218.}}</ref> Idarne fu forse altrettanto stupito di vederli frettolosamente armarsi come se avessero visto la divisione persiana.<ref name = H291>Holland, ''op. cit.'', p. 291–293.</ref> Egli temeva che fossero Spartiati, ma fu informato da Efialte che non lo erano.<ref name = EVII218/> I Focesi si ritirarono su una collina vicina per assalire i nemici (ritenendo che i Persiani fossero venuti ad attaccare loro).<ref name = EVII218/> Tuttavia non volendo fare tardi, i Persiani si limitarono a scagliare una raffica di frecce, per poi continuare con il loro accerchiamento del grosso dell’esercito greco.<ref name = EVII218/>
Saputa la notizia da un messaggero che i Focesi non avevano protetto il percorso, Leonida convocò un [[consiglio di guerra]] all'alba.<ref name = EVII219>{{cita|Erodoto|VII, 219.}}</ref> Secondo Diodoro fu un persiano chiamato Tirrastiade, nativo di [[Kymi|Cuma d'Eubea]], avvertire gli Elleni.<ref>{{cita|Diodoro|XI, 8.}}</ref> Alcuni di questi preferivano la ritirata, ma Leonida decise di rimanere in difesa del passo con gli Spartiati.<ref name = EVII219/> Molti dei contingenti greci poi scelsero di ritirarsi (senza attendere ordini) o furono mandati via da Leonida (Erodoto ammette che c’è qualche dubbio sulla verità di questo gesto).<ref name = EVII219/><ref>{{cita|Erodoto|VII, 220.}}</ref> Un contingente di 700 [[Tespie|Tespiesi]], guidati dai loro generale [[Demofilo]], si rifiutò di andarsene con gli altri Greci e combatté nella lotta.<ref>{{cita|Erodoto|VII, 222.}}</ref> Erano presenti anche 400 [[Tebe (Grecia)|Tebani]] e probabilmente gli iloti che avevano accompagnato gli Spartiati.<ref name = H291/>
L’azione di Leonida è stata oggetto di molte discussioni. È da tutti accettato che gli Spartiati stessero obbedendo alle leggi di Sparta, che impedivano la ritirata, ma sembra che in realtà fu la ritirata di massa dalle Termopili che diede origine alla regola che gli Spartani non si sarebbero mai ritirati.<ref name = L144>{{cita|Lazenby|pp. 144–145.}}</ref> È anche possibile che, ricordando il parole dell’oracolo, Leonida si fosse impegnato a sacrificare la sua vita per salvare Sparta. Tuttavia, poiché la profezia era specifica per lui, questo sembra un futile motivo per impegnare altri 1 500 uomini in una lotta contro la morte.<ref name = L144/> La teoria più probabile è che Leonida scelse di formare una retroguardia in modo che gli altri contingenti greci potessero allontanarsi senza pericoli.<ref name = L144/><ref name = H294>{{cita|Holland|p. 294.}}</ref> Se tutte le truppe si fossero ritirate la cavalleria persiana avrebbe potuto inseguire i Greci senza ostacoli. Se fossero tutti rimasti al passo, sarebbero stati circondati e sarebbe poi finita in una carneficina.<ref name = H291/> Coprendo la ritirata e continuando a bloccare il passo, Leonida avrebbe potuto salvare più di 3 000 uomini, che sarebbero stati in grado di combattere in un secondo momento.<ref name = H294/> Anche i Tebani sono stati oggetto di qualche discussione. Erodoto suggerisce che furono portati nella battaglia come ostaggi per assicurare un comportamento fedele di Tebe.<ref name = E205/>
Tuttavia, come Plutarco tempo sottolineò, se fossero stati ostaggi perché non mandarli via con il resto dei Greci?<ref name = L144/> Probabilmente si trattava dei “fedelissimi” dei Tebani, che, a differenza della maggioranza dei concittadini, malvedevano il dominio persiano e gli si opponevano.<ref name = L144/> Essi quindi probabilmente vennero alle Termopili di loro spontanea volontà e rimasero alla fine perché non avrebbero potuto tornare a Tebe se i Persiani avessero conquistato la Beozia.<ref name = H291/> I Tespiesi, deciso che non si sarebbero sottomessi a Serse, si immaginarono la distruzione della loro città se i Persiani avessero conquistato la Beozia.<ref name = L144/> Tuttavia questo fatto da solo non spiega il motivo per cui rimasero; il resto dei Tespiesi fu fatto allontanare prima che i Persiani vi arrivassero.<ref name = L144/> Sembra che i Tespiesi abbiano scelto volontariamente di rimanere come atto di sacrificio, tanto più sorprendente in quanto il loro contingente rappresentava ogni singolo oplita che la città era in grado di offrire.<ref>{{cita|Lazenby|pp. 259–260.}}</ref> Questo sembra essere un tratto caratteristico dei Tespiesi: in almeno altre due occasioni nella storia una divisione Tespiese si impegnò in una strenua lotta fino alla morte.<ref name = L144/>
All'alba Serse fece le libagioni, fermandosi per dare agli Immortali il tempo di scendere dalla montagna, e poi cominciò la sua avanzata.<ref name = EVII223/> Un esercito persiano di diecimila uomini, composto da fanteria leggera e cavalleria, caricò sul fronte della formazione greca. I greci questa volta uscirono dal muro per scontrarsi con i Persiani nella parte più larga del passo nel tentativo di uccidere il maggior numero possibile di Persiani.<ref name = EVII223/> Combatterono con le lance fino a che ognuna di queste si spezzò e poi passarono agli [[Xiphos|xiphoi]] (spade corte).<ref name = EVII224>{{cita|Erodoto|VII, 224.}}</ref> Erodoto scrive che in questa mischia morirono due fratelli di Serse: Abrocome e Iperante.<ref name = EVII224/> Anche Leonida morì durante l'assalto, abbattuto dagli arcieri persiani, e gli eserciti combatterono sul suo corpo per averlo, ma alla fine i Greci ne ebbero il possesso.<ref name = EVII224/> Mentre gli Immortali si avvicinavano i Greci si ritirarono e presero posizione su una collina dietro alla muraglia.<ref name = EVII225>{{cita|Erodoto|VII, 225.}}</ref> I Tebani ''"allontanati dai loro compagni, e con le mani alzate, avanzarono verso i barbari"'', ma alcuni furono uccisi prima che la loro resa venisse accettata.<ref name = EVII225/> Il Gran Re poi segnò i prigionieri tebani con il marchio reale.<ref>{{cita|Erodoto|VII, 233.}}</ref> Dei restanti difensori, Erodoto dice:
<blockquote>«Qui si difesero fino all'ultimo, chi aveva ancora le spade combatté con esse, e gli altri resistettero con le mani e i denti.»<ref name = EVII225/></blockquote>
Abbattuta parte del muro, Serse ordinò che la collina venisse circondata, ed i Persiani combatterono fino a che fu morto l’ultimo soldato greco.<ref name = EVII225/> Nel 1939, l'archeologo [[Spyridon Marinatos]], scavando alle Termopili, trovò un gran numero di punte di freccia di bronzo persiane sulla collina di Kolonos, identificando questa come la collina su cui i Greci morirono, mentre prima si riteneva che il fatto fosse accaduto su un’altura più piccola e più vicina al muro.<ref>{{cita|Crawford|p. 302.}}</ref>
Il passaggio alle Termopili fu guadagnato, secondo Erodoto, a costo di circa 20 000 morti tra i Persiani.<ref>{{cita|Erodoto|VIII, 24.}}</ref> La retroguardia greca, nel frattempo, fu annientata, con una probabile perdita di 2 000 uomini, compresi quelli uccisi nei primi due giorni di battaglia.<ref>{{cita|Holland|p. 397.}}</ref> Erodoto ad un certo punto dice che morirono 4 000 Greci, ma partendo dal presupposto che i Focesi a guardia del sentiero non furono uccisi durante la battaglia (come invece afferma Erodoto), il numero dei morti dato dallo storico si avvicinerebbe troppo al numero totale dei Greci (dalle stime stesse di Erodoto), e questo numero è probabilmente troppo alto.<ref>{{cita|Lazenby|p. 148.}}</ref>
==Conseguenze==
{{vedi anche|Seconda guerra persiana}}
Quando il corpo di Leonida fu recuperato dai Persiani, Serse, infuriato con Leonida, ordinò che fosse decapitato e [[Crocifissione|crocifisso]]. Erodoto osserva che questo trattamento era molto insolito per i Persiani, che avevano l'abitudine di trattare i "guerrieri valorosi" con grande onore (come ad esempio Pitea, catturato al largo di [[Sciato]] prima della [[battaglia di Capo Artemisio]]).<ref name = EVII225/><ref>{{cita|Erodoto|VII, 181.}}</ref> Tuttavia Serse era noto per la sua ira. La leggenda vuole che egli aveva fatto frustare l'[[Dardanelli|Ellesponto]] – persino l’acqua – perché non gli aveva obbedito.<ref name=EVII35/> Dopo la partenza dei Persiani, i Greci raccolsero i loro morti e li seppellirono sulla collina. Dopo la fine della guerra fu posto un leone di pietra per commemorare Leonida alle Termopili.<ref>{{cita|Erodoto|VII, 238.}}</ref> Ben 40 anni dopo la battaglia le ossa di Leonida furono riportate a Sparta, dove l’antico re fu sepolto di nuovo con tutti gli onori; dei giochi funebri si tenevano ogni anno in sua memoria.<ref name = EVII224/><ref>Pausania, ''op. cit.'', III, 14.</ref>
Con la sconfitta alle Termopili ed il libero passaggio dell’esercito Persiano, il blocco della marina nemica all’Artemisio era divenuto di poco conto. La battaglia navale simultanea di Capo Artemisio fu un aiuto tattico al blocco dei Persiani e la marina greca fu in grado di ritirarsi in ordine verso il [[Golfo Saronico]], dove aiutò a traghettare i restanti cittadini ateniesi nell'isola di Salamina.<ref name = H294/>
Dopo le Termopili, l'esercito persiano si diede agli incendi e al sacco delle città Beote che non si erano sottomesse a Serse, [[Platea (città)|Platea]] e [[Tespie]], prima di marciare verso la città ormai evacuata di Atene.<ref>{{cita|Erodoto|VIII, 50.}}</ref> Nel frattempo i Greci (per la maggior parte del Peloponneso) si prepararono a difendere l'[[Istmo di Corinto]] demolendo l'unica strada che vi conduceva e costruendo al suo posto una muraglia.<ref>{{cita|Erodoto|VIII, 71.}}</ref> Come alle Termopili, per rendere questa iniziativa una strategia efficace c’era bisogno che la marina greca attuasse un altro sbarramento simultaneo, sbarrando il passaggio della marina persiana attraverso il golfo Saronico, in modo che le truppe non potevano essere sbarcate direttamente sul Peloponneso.<ref>{{cita|Holland|pp. 299–303.}}</ref> Tuttavia, invece di una semplice azione di disturbo, Temistocle convinse i Greci a provare di ottenere una vittoria decisiva contro la flotta persiana. Attirata la flotta persiana presso l’isola di Salamina, di fronte al porto di Atene, la flotta greca fu in grado di distruggere gran parte di quella persiana nella [[battaglia di Salamina]], che praticamente pose fine alle minacce del Peloponneso.<ref>{{cita|Holland|pp. 327–334.}}</ref>
Temendo che i Greci potessero attaccare i ponti attraverso l'Ellesponto e intrappolare il suo esercito in Europa, e visto il sopraggiungere dell’inverno, Serse allora si ritirò con gran parte dell'esercito e tornò in Asia,<ref>{{cita|Erodoto|VIII, 97.}}</ref> anche se quasi tutti i soldati morirono di fame e di malattia per il ritorno.<ref>{{cita|Erodoto|VIII, 115.}}</ref> Il Gran Re lasciò comunque un piccolo contingente sotto il comando di Mardonio per completare la conquista l'anno successivo.<ref>{{cita|Holland|p. 327–329.}}</ref> Tuttavia, sotto la pressione degli Ateniesi, i Peloponnesiaci accettarono di scontrarsi con Mardonio in battaglia e marciarono verso l’[[Attica]].<ref name = H341>{{cita|Holland|pp. 338–341.}}</ref> Mardonio si ritirò in Beozia per attirare i Greci in campo aperto e i due eserciti alla fine si scontrarono presso la città di Platea.<ref name = H341/> Nella [[battaglia di Platea]] l'esercito greco ottenne una vittoria decisiva, distruggendo gran parte dell'esercito persiano e ponendo fine all'invasione della Grecia.<ref name = H341/> Nel frattempo, durante la battaglia navale quasi contemporanea di [[Battaglia di Micale|Micale]], i Greci distrussero gran parte della flotta persiana che rimaneva dopo la disfatta di Salamina, in modo da sventare la minaccia di ulteriori invasioni.<ref>{{cita|Holland|p. 357–359.}}</ref>
==Importanza==
La battaglia delle Termopili è probabilmente la più famosa della storia antica dell’Europa, più volte citata nella cultura antica, recente e contemporanea. Nella cultura occidentale, per lo meno, sono i Greci quelli che vengono lodati per i loro risultati nella battaglia. [ 107 ] Tuttavia, nel contesto dell’invasione persiana, le Termopili furono senza dubbio una sconfitta per i Greci. [ 108 ] Sembra evidente che la strategia dei Greci era quella di tenere a bada i Persiani alle Termopili e Capo Artemisio; [ 58 ] qualunque cosa avessero pensato, non è presumibilmente che volessero cedere tutta la Beozia e l'Attica ai Persiani. [ 58 ] La posizione dei Greci alle Termopili, pur essendo essi significativamente in numero minore, era quasi inespugnabile;[ 86 ] se la posizione fosse stata tenuta per ancora un po' i Persiani avrebbero potuto dover ritirarsi per mancanza di cibo e di acqua. [ 59 ] Così, nonostante le pesanti perdite, la forzatura del passaggio fu una netta vittoria persiana, sia tatticamente che strategicamente. [ 86 ] La ritirata del grosso delle truppe greche, anche se morale, non era in alcun senso una vittoria, sebbene abbia fatto acquistare un po' di lustro agli Elleni a scapito della brillantezza della vittoria persiana. [ 86 ]
Talvolta si afferma che quella delle Termopili fu una vittoria di Pirro per i Persiani, [ 109 ] [ 110 ] cioè quella vittoria in cui il vittorioso è così danneggiato dalla battaglia da poter essere paragonato allo sconfitto. Tuttavia Erodoto non accenna minimamente a questo effetto sulla vittoria persiana. Inoltre questa ipotesi non tiene conto del fatto che i Persiani conquistarono, all'indomani delle Termopili, la maggior parte della Grecia, [ 111 ] e il fatto che Persiani un anno dopo stavano ancora combattendo in Europa. [ 112 ] In alternativa si può dire che l'ultima resistenza alle Termopili fu un successo nel ritardare i Persiani, cosa che diede il tempo alla flotta greca per prepararsi per la battaglia di Salamina. Tuttavia, confrontandolo con il tempo – supposto – trascorso tra le Termopili e Salamina, cioè circa un mese, il tempo guadagnato dagli Spartiati nella battaglia è trascurabile. [ 113 ]
==Eredità==
===Monumenti===
====Epitaffio di Simonide====
====Monumento a Leonida====
====Monumento ai Tespiesi====
===Leggende correlate===
===Influenze nella cultura popolare===
==Note==
{{references|3}}
==Bibliografia==
;Fonti primarie
* {{cita libro|autore=[[Diodoro Siculo]] |titolo=[[Bibliotheca historica]] |cid=Diodoro}}
* {{cita libro|autore=[[Erodoto]] |titolo=[[Storie (Erodoto)|Le Storie]] |cid=Erodoto}}
* {{cita libro|autore=[[Plutarco]] |titolo=[[Moralia]] |cid=Plutarco}}
;Fonti secondarie
*{{cita libro|cognome=Bradford|nome=Ernle|lingua=inglese|titolo=Thermopylae: The Battle for the West|editore=Da Capo Press|anno=2004|id=ISBN 0-306-81360-2|cid=Bradford}}
*{{cita libro |cognome=Bury |nome=J. B. |coautori=Russell Meiggs |lingua=inglese |titolo=A History of Greece to the Death of Alexander the Great |edizione=4th Revised |anno=2000 |editore=Palgrave Macmillan |url=http://archive.org/details/AHistoryOfGreeceToTheDeathOfAlexanderTheGreat|cid=Bury}}
*{{cita libro|nome=George|cognome=Cawkwell | wkautore=George Cawkwell | anno=2006| lingua=inglese|titolo=The Greco-Persian Wars |editore=[[Oxford University Press]]|id=ISBN 0-19-929983-8|cid=Cawkell}}
*{{cita libro|nome=Osbert Guy Stanhope|cognome=Crawford|lingua=inglese|titolo=Said and Done: The Autobiography of an Archaeologist|editore=Weidenfeld and Nicolson|anno=1955|cid=Crawford}}
*{{Cita pubblicazione|nome=Lyn|cognome=Dore|lingua=inglese|titolo=Fields of Conflict: Progress and Prospect in Battlefield Archaeology|anno=2001|pagine= 285–286|editore=David Brown Book Co.|id=ISBN 978-1-84171-249-9|url=http://humanitieslab.stanford.edu/contemporaryarchaeology/admin/download.html?attachid=472185|cid=Dore}}
*{{cita pubblicazione|cognome=Eikenberry|nome=Lt. Gen. Karl W.|lingua=inglese|titolo=Take No Casualties|rivista=Parameters: US Army War College Quarterly|volume=XXVI|issue=2 |pagine= 109–118|data=estate 1996 |url=http://www.carlisle.army.mil/USAWC/parameters/Articles/96summer/eiken.htm|cid=Eikenberry}}
*{{cita web|nome=William|cognome=Golding|wkautore=William Golding|lingua=inglese|titolo=The Hot Gates|url=http://web.archive.org/web/20071020031443/http://uts.cc.utexas.edu/~sparta/topics/essays/academic/golding.htm|anno=2002|cid=Golding}}
*{{cita libro|nome=Peter|cognome=Green|wkautore=Peter Green (historian)|anno=1996|lingua=inglese|titolo=The Greco-Persian Wars |editore=[[University of California Press]]|id=ISBN 0-520-20313-5|cid=Green}}
*{{cita libro|cognome=Greswell|nome=Edward|wkautore=Edward Greswell|lingua=inglese|titolo=Origines kalendariæ Hellenicæ|url=http://archive.org/details/origineskalenda04gresgoog|editore= E. Duychinck, Collin & co| anno=1827|cid=Greswell}}
* {{cita libro|cognome=Holland|nome=Tom|lingua=inglese|titolo=Persian Fire: The First World Empire and the Battle for the West| anno=2006|id=ISBN 0-385-51311-9|editore=Doubleday|città=New York|cid=Holland}}
*{{cita libro|cognomeLazenby|nome=J.F.|lingua=inglese|titolo=The Defence of Greece 490–479 BC.|editore=Aris & Phillips Ltd.|anno=1993|id=ISBN 0-85668-591-7|cid=Lazenby}}
*{{cita libro|cognome=Lemprière|nome=John|lingua=inglese|titolo=A classical dictionary |anno=1862|cid=Lemprière}}
*{{cite web|cognome=Macan|nome=Reginald Walter|lingua=inglese|titolo=Herodotus: The Seventh, Eighth & Ninth Books with Introduction and Commentary: Commentary on Herodotus, Histories, book 7, chapter 228|editore=The Perseus Digital Library (Tufts University)|pagine=sezione 8|url=http://www.perseus.tufts.edu/cgi-bin/ptext?doc=Perseus%3Atext%3A1999.04.0038&query=commline%3D%231705|cid=Macan}}
*{{Cita libro|cognome=Marozzi|nome=Justin|lingua=inglese|titolo=The Way of Herodotus: Travels with the Man Who Invented History|editore=Da Capo Press|anno=2008|url=http://books.google.com/?id=9rqGIciLDsMC&printsec=frontcover|id=ISBN 0-306-81621-0|cid=Marozzi}}
*{{cita libro|nome=J.K.|cognome=Merivale|lingua=inglese|titolo=From the Greek Anthology by the Late Rev. Robert Bland, and Others: A New Edition: Comprising the Fragments of Early Lyric Poetry, With Specimens of All the Poets Included in Meleager's Garland|editore=Longman, Rees, Orme, Brown, Green, and Longman; and John Murray|anno=1833|cid=Merivale}}
*{{cita libro|nome=W.R. (editore e traduttore)|cognome=Paton|lingua=inglese|titolo=The Greek Anthology|editore=W. Heineman|anno=1918|cid=Paton}}
*{{cita libro|nome=Steven|cognome=Pressfield|wkautore=Steven Pressfield|lingua=inglese|titolo=[[Gates of Fire|Gates of Fire: An Epic Novel of the Battle of Thermopylae]]|editore=Doubleday|anno=1998|id=ISBN 1407066595|cid=Pressfield}}
*{{cita libro|nome=C.E. |cognome=Robinson|lingua=inglese|titolo=Hellas – A Short History of Ancient Greece|editore=Pantheon Books|anno=2007|id=ISBN 1-4067-6699-2|cid=Robinson}}
*{{Cita pubblicazione|cognome=Ruskin|nome=John|wkautore=John Ruskin|lingua=inglese|titolo=The Complete Works: Modern Painters: Volume the Fifth|editore=Bryan, Taylor and Company|anno=1894|città=New York|cid=Ruskin}}
*{{cita pubblicazione|cognome=Strachey|nome=Edward |wkautore=Edward Strachey, 1st Baron Strachey|lingua=inglese|titolo=The Soldiers' Duty|rivista=The Contemporary Review|volume=XVI|pagine= 480–485|editore=Strahan & Co|città=London|data=febbraio 1871|cid=Strachey}}
*{{cita libro|nome=G.|cognome=Tegopoulos|coautori=A. Phytrakis|lingua=inglese|titolo=Elliniko Lexico (Greek Dictionary)|editore=Armonia|anno=1988|città=Atene|cid=Tegopoulos}}
*{{Cita libro|cognome=Tung|nome=Douglas S.|lingua=inglese|titolo=36 Stratagems Plus: Illustrated by International Cases|editore=Trafford Publishing|anno=2010|url=http://books.google.com/?id=ghpmAcUJM_EC&printsec=frontcover|id=ISBN 1-4269-2806-8|cid=Tung}}
'''M'''
==Voci correlate==
* {{cita libro|cognome=Macan|nome=Reginald Walter|lingua=inglese|titolo=Herodotus: The Seventh, Eighth & Ninth Books with Introduction and Commentary: Commentary on Herodotus, Histories, book 7, chapter 228|editore=The Perseus Digital Library (Tufts University)|p=sezione 8|url=http://www.perseus.tufts.edu/cgi-bin/ptext?doc=Perseus%3Atext%3A1999.04.0038&query=commline%3D%231705|cid=Macan}}
;Sulla battaglia
* {{Cita libro|cognome=Marozzi|nome=Justin|lingua=inglese|titolo=The Way of Herodotus: Travels with the Man Who Invented History|editore=Da Capo Press|anno=2008|url=http://books.google.com/?id=9rqGIciLDsMC&printsec=frontcover|id=ISBN 0-306-81621-0|cid=Marozzi}}
* [[Aristodemo di Sparta]]
* {{cita libro|nome=J.K.|cognome=Merivale|lingua=inglese|titolo=From the Greek Anthology by the Late Rev. Robert Bland, and Others: A New Edition: Comprising the Fragments of Early Lyric Poetry, With Specimens of All the Poets Included in Meleager's Garland|editore=Longman, Rees, Orme, Brown, Green, and Longman; and John Murray|anno=1833|cid=Merivale}}
* [[Esercito spartano]]
* ''[[Le porte di fuoco]]''
'''N'''
;Battaglie simili
*{{cita libro|nome=Antonio|cognome=Natalicchio|lingua=italiano|titolo=Atene e la crisi della democrazia: i Trenta e la querelle Teramene/Cleofonte|editore=Dedalo|anno=1986|id=ISBN 88-22-06178-0|cid=Natalicchio}}
* [[Battaglia della porta persiana]]
* [[Battaglia di Saragarhi]]
* [[Battaglia di Pävankhind]]
'''P'''
==Altri progetti==
* {{cita libro|nome=W.R. (editore e traduttore)|cognome=Paton|lingua=inglese|titolo=The Greek Anthology|editore=W. Heineman|anno=1918|cid=Paton}}
{{Interprogetto|commons=Category:Battle of Thermopylae}}
* {{cita libro|nome=Steven|cognome=Pressfield|wkautore=Steven Pressfield|lingua=inglese|titolo=[[Gates of Fire|Gates of Fire: An Epic Novel of the Battle of Thermopylae]]|editore=Doubleday|anno=1998|id=ISBN 1-4070-6659-5|cid=Pressfield}}
'''R'''
==Collegamenti esterni==
* {{cita libro|nome=C.E. |cognome=Robinson|lingua=inglese|titolo=Hellas – A Short History of Ancient Greece|editore=Pantheon Books|anno=2007|id=ISBN 1-4067-6699-2|cid=Robinson}}
* [http://www.warfare.it/storie/termopili.html La battaglia delle Termopili su Warfare: storia, arte militare e cultura strategica]
* {{en}} [http://www.battle-of-thermopylae.eu Foto delle Termopili ed informazioni sulla battaglia]
* [http://www.maat.it/livello2/termopili.html La battaglia delle Termopili su Maat]
* {{en}} [http://300spartanwarriors.com/ I 300 Spartani alle Termopili]
'''T'''
{{portale|antica Grecia|guerra|storia}}
* {{cita libro|nome=G.|cognome=Tegopoulos|coautori=A. Phytrakis|lingua=inglese|titolo=Elliniko Lexico (Greek Dictionary)|editore=Armonia|anno=1988|città=Atene|cid=Tegopoulos}}
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