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==Prova==
[[File:Persian Empire, 490 BC.png|350px|thumb||Il percorso dei Diecimila dell<nowiki>'</nowiki>''[[Anabasi (Senofonte)|Anabasi]]'' di [[Senofonte]]]]
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I '''Diecimila''' furono un gruppo di [[mercenario|mercenari]], principalmente [[Antica Grecia|greci]], assoldati da [[Ciro il Giovane]] nel tentativo di usurpazione del trono di [[Impero Persiano|Persia]] dal fratello, [[Artaserse II]]. La marcia che li portò alla [[Battaglia di Cunassa]] e il loro ritorno in Grecia ([[401 a.C.|401]]-[[399 a.C.]]) fu registrata da uno dei mercenari, [[Senofonte]], nel suo lavoro, l'''[[Anabasi (Senofonte)|Anabasi]]''.
 
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==Antefatti==
Le lotte intestine per la successione al trono dell'impero Persiano si verificarono già con il padre dei due [[Dario II]], il quale su consiglio di [[Tissaferne]] utilizzò per la prima volta un contingente di mercenari greci per avere la meglio sul fratello [[Arsite]].<ref>{{cita|Frediani|p. 260}}.</ref>
 
==Promemoria==
La posizione di Tissaferne venne ridimensionata però per volere della moglie del Re dei Re, [[Parisatide]], la quale volle il figlio prediletto Ciro come [[satrapo]] di [[Caria]] e [[Lidia]].
* [[Pace di Fenice]] (bibliografia) – [https://en.wikipedia.org/wiki/Treaty_of_Phoenice qui] in inglese
* Eliminazione dei link rossi in [[Rivolta ionia]]
 
==Bibliografia==
La morte di Dario provocò lo scontro tra i fratelli per il possesso della corona, infatti il primo genito venne alla luce prima che egli cingesse la corona, per questo motivo Ciro la reclamò; essendo lui il primo figlio di Dario, Re dei Re. Venne per questo imprigionato, ma per intercessione della madre liberato.
[[Utente:Epìdosis/Ripostiglio|Ripostiglio di Epìdosis]]
 
===Fonti moderne antica Grecia===
I due si prepararono alla guerra.
'''B'''
*{{cita libro|nome=Cinzia|cognome=Bearzot|lingua=italiano|titolo=Come si abbatte una democrazia|editore=Laterza|anno=2013|id=ISBN 978-88-581-0861-1|cid=Bearzot}}
* {{cita libro|cognome=Bradford|nome=Ernle|lingua=inglese|titolo=Thermopylae: The Battle for the West|editore=Da Capo Press|anno=2004|id=ISBN 0-306-81360-2|cid=Bradford}}
* {{cita libro |cognome=Bury |nome=J. B. |coautori=Russell Meiggs |lingua=inglese |titolo=A History of Greece to the Death of Alexander the Great |edizione=4th Revised |anno=2000 |editore=Palgrave Macmillan |url=http://archive.org/details/AHistoryOfGreeceToTheDeathOfAlexanderTheGreat|cid=Bury}}
 
'''C'''
==Composizione==
*{{cita libro|nome=Luciano|cognome=Canfora|wkautore=Luciano Canfora|lingua=italiano|titolo=Il mondo di Atene|editore=Laterza|anno=2013|id=ISBN 978-88-581-0708-9|cid=Canfora}}
Ciro, a cui non mancavano i finanziamenti, trovò in Grecia uomini nati per la guerra, i quali dopo la caduta di Atene erano rimasti senza "lavoro".
*{{cita libro|nome=Luciano|cognome=Canfora|wkautore=Luciano Canfora|lingua=italiano|titolo=La guerra civile ateniese|editore=Rizzoli|anno=2013|id=ISBN 978-88-17-06449-1|cid=Canfora 2}}
Radunò con notevole astuzia un'armata di oltre diecimila mercenari greci (i [[Diecimila (Anabasi)|Diecimila]], come poi vennero chiamati dagli storici), composta da:
* {{cita libro|nome=George|cognome=Cawkwell| wkautore=George Cawkwell|anno=2006|lingua=inglese|titolo=The Greco-Persian Wars |editore=[[Oxford University Press]]|id=ISBN 0-19-929983-8|cid=Cawkell}}
:*11.700 [[oplita|opliti]];
* {{cita libro|nome=Osbert Guy Stanhope|cognome=Crawford|lingua=inglese|titolo=Said and Done: The Autobiography of an Archaeologist|editore=Weidenfeld and Nicolson|anno=1955|cid=Crawford}}
:* 1.600 [[peltasta|peltasti]];
:* 500 [[ginneta|fanti leggeri]];
:* 200 [[toxotes|arcieri]].<ref>La composizione esatta variò nel corso della spedizione perché in [[Cilicia]] morirono 100 opliti agli ordini di Menone, in Siria vi furono defezioni. Non è molto chiaro se Sosi di Siracusa e Sofeneto di Arcadia comandarono reggimenti già contabilizzati in precedenza o altri contingenti di mercenari.
 
'''F'''
Lo stesso Senofonte è poco chiaro, infatti narra che:
*{{cita libro|nome=John V.A.|cognome=Fine|titolo=The Ancient Greeks: A Critical History|editore=Harvard University Press|anno=1983|lingua=inglese|id=ISBN 0-674-03314-0|cid=Fine}}
:* A Celene {{citazione| Qui, nel parco, Ciro passò in rassegna le truppe greche e le contò: il numero totale degli opliti era di undicimila, i peltasti risultarono circa duemila.|Anabasi, I, 2, 9}}
*{{cita libro|nome=César|cognome=Fornis|titolo=Grecia exhausta. Ensayo sobre la guerra de Corinto|anno=2008|editore=Vandenhoeck & Ruprecht|città=Göttingen|url=http://revistas.ucm.es/index.php/GERI/article/download/GERI0707110215A/13993|lingua=spagnolo|cid=Fornis}}
:* Nella regione di Babilonia {{citazione|Poi, mentre i soldati si armavano, li si contò: diecimilaquattrocento gli opliti, duemilacinquecento i peltasti,mentre i barbari al séguito di Ciro erano centomila, con circa venti carri falcati.|Anabasi, I, 7, 10}}</ref>
*{{cita libro|nome=Andrea|cognome=Frediani|wkautore=Andrea Frediani|lingua=italiano|titolo=Le grandi battaglie dell'Antica Grecia|editore=Newton & Compton Editori|anno=2005|id=ISBN 88-541-0377-2|cid=Frediani}}
 
'''G'''
Senofonte suddivide il contingente in:
* {{cita libro|nome=Peter|cognome=Green|anno=1996|lingua=inglese|titolo=The Greco-Persian Wars |editore=University of California Press|id=ISBN 0-520-20313-5|cid=Green}}
:* 4000 opliti radunati da [[Aristippo di Larissa]], ma al comando di [[Sennia di Arcadia|Sennia]]<ref name=Ib>Radunatisi a [[Sardi (città)|Sardi]] {{cita|Senofonte|I, 2, 3}}.</ref>, che lasciò l'armata una volta giunto in [[Siria]];
* {{cita libro|cognome=Greswell|nome=Edward|wkautore=Edward Greswell|lingua=inglese|titolo=Origines kalendariæ Hellenicæ|url=http://archive.org/details/origineskalenda04gresgoog|editore= E. Duychinck, Collin & co| anno=1827|cid=Greswell}}
:* 1500 opliti e 500 fanti leggeri al comando di [[Prosseno di Beozia]]<ref name=Ib/>, che lasciò l'armata una volta giunto in Siria;
:* 1000 opliti al comando di [[Sofeneto di Stinfalo]];<ref name=Ib/>
:* 500 opliti al comando di [[Socrate di Acaia]];<ref name=Ib/>
:* 300 opliti e 300 peltasti al comando di [[Pasione di Megara]];<ref name=Ib/>
:* 1000 opliti, 500 peltasti al comando di [[Menone di Farsalo]];<ref>Radunatisi a [[Colosse]]. {{cita|Senofonte|I, 2, 6}}.</ref>
:* 1000 opliti, 800 peltasti [[Tracia|traci]] e 200 [[arciere|arcieri]] [[Creta|cretesi]] al comando dello spartano [[Clearco di Sparta|Clearco]]<ref name=Ib2>Radunatisi a [[Celene]]; {{cita|Senofonte|I, 2, 9}}.</ref> (quando Senia e Prosseno disertarono dopo aver saputo della vera missione di Ciro, le loro truppe passarono sotto il comando diretto di Clearco);<ref>{{cita|Senofonte|I, 4, 7}}.</ref>
:* 300 opliti al comando di [[Sosi di Siracusa]];<ref name=Ib2/>
:* 1000 opliti al comando di [[Sofeneto di Stinfalo]]; <ref name=Ib2/><ref>chiamato con il secondo nome Agia. {{cita|Senofonte|II, 5, 31}}.</ref>
:* 700 opliti al comando di [[Chirisofo|Chirisofo di Sparta]];<ref name=Ib3>Giunti con le triremi. {{cita|Senofonte|I, 4, 3}}.</ref>
:* 400 disertori greci provenienti dall'esercito di Artaserse. <ref name=Ib3/>
 
'''H'''
Inoltre, essi erano appoggiati da una flotta di 35 [[trireme|triremi]] spartane al comando di [[Pitagora lo Spartano|Pitagora]] e 25 triremi agli ordini di Tamos l'Egizio.<ref>Approdate ad [[Isso (città)|Isso]]. {{cita|Senofonte|I, 4, 2}}.</ref>
* {{cita libro|cognome=Holland|nome=Tom|lingua=inglese|titolo=Persian Fire: The First World Empire and the Battle for the West| anno=2006|id=ISBN 0-385-51311-9|editore=Doubleday|città=New York|cid=Holland}}
*{{cita libro|cognome=Hornblower|nome=Simon|coautori=Antony Spawforth|titolo=The Oxford Classical Dictionary |capitolo=Corinthian War|editione=3a|anno=2003|editore=Oxford University Press|città=Oxford|pagine=391|lingua=inglese|isbn=0-19-860641-9|cid=Hornblower}}
 
'''K'''
Secondo l'''Anabasi'', i Diecimila avevano anche un appoggio tattico di 100.000 soldati persiani al comando di [[Arieo]] e 20 [[carro falcato|carri falcati]]<ref>{{cita|Senofonte|I, 7, 10}}.</ref>.
*{{cita libro|nome=Donald|cognome=Kagan|titolo=The Peloponnesian War|editore=Penguin Books|anno=2003|id=ISBN 0-670-03211-5|lingua=inglese|cid=Kagan}}
 
'''L'''
Senofonte è molto preciso per quanto riguarda la composizione dell'armata greca, esagerà il numero dei persiani in entrambi gli schieramenti. Più probabile che Ciro avesse a disposizione tra fanti e cavalieri 15.000 uomini, compresa la sua guardia del corpo composta da 600 [[catafratto|cavalieri catafratti]].<ref>{{cita|Frediani|p. 265}}.</ref>
* {{cita libro|cognome=Lazenby|nome=J.F.|lingua=inglese|titolo=The Defence of Greece 490–479 BC.|editore=Aris & Phillips Ltd.|anno=1993|id=ISBN 0-85668-591-7|cid=Lazenby}}
* {{cita libro|cognome=Lemprière|nome=John|lingua=inglese|titolo=A classical dictionary |anno=1862|cid=Lemprière}}
 
'''M'''
==I comandanti==
* {{cita libro|cognome=Macan|nome=Reginald Walter|lingua=inglese|titolo=Herodotus: The Seventh, Eighth & Ninth Books with Introduction and Commentary: Commentary on Herodotus, Histories, book 7, chapter 228|editore=The Perseus Digital Library (Tufts University)|p=sezione 8|url=http://www.perseus.tufts.edu/cgi-bin/ptext?doc=Perseus%3Atext%3A1999.04.0038&query=commline%3D%231705|cid=Macan}}
* [[Clearco di Sparta]], la massima carica dell’esercito dei mercenari, ci viene descritto da Senofonte come un uomo “che ha la guerra nel sangue”<ref>{{cita|Senofonte|II, 6, 6}}.</ref>: pronto a tutto pur di combattere, amava il pericolo e rimaneva lucido anche nelle situazioni più drammatiche. Anche con la severità, affiancata dal suo aspetto severo, si faceva rispettare in ogni momento e circostanza; puniva con durezza, ma sempre con un motivo.<ref>{{cita|Senofonte|II, 6, 7-10}}.</ref> Senofonte dice nei momenti di pericolo tutti gli obbedivano, ma, non appena si poteva, lo lasciavano: tutti quelli che lo seguivano lo facevano per obbedienza, non tanto per amicizia o benevolenza.<ref>{{cita|Senofonte|II, 6, 13}}.</ref>
* {{Cita libro|cognome=Marozzi|nome=Justin|lingua=inglese|titolo=The Way of Herodotus: Travels with the Man Who Invented History|editore=Da Capo Press|anno=2008|url=http://books.google.com/?id=9rqGIciLDsMC&printsec=frontcover|id=ISBN 0-306-81621-0|cid=Marozzi}}
* [[Chirisofo lo Spartano]] fu il comandante delle truppe mercenarie dopo la morte di Clearco e prese il controllo dell’avanguardia greca durante la marcia verso il mare. Dimostrò di essere un capo deciso ma generoso con le sue truppe, e più volte operò in stretta collaborazione con Senofonte, anche se non mancarono con lui degli attriti. Lasciò la spedizione una volta arrivato al mare, a Trapezunte, per andare in cerca di navi dal navarco [[Anassibio]] per riportare l’esercito in Grecia. Tornato con una sola trireme, gli rivenne conferito il comando, dopo che Neone di Asine aveva ricoperto il suo ruolo durante la sua assenza. Quando l’esercito, in seguito, si divise in tre parti, prese il comando di circa 1.400 opliti e 700 peltasti.<ref>{{cita|Senofonte|VI, 2, 16}}.</ref> Durante quest’azione Chirisofo morì, essendo febbricitante ed avendo bevuto un farmaco. Neone riprese il suo posto.<ref>{{cita|Senofonte|VI, 6, 11}}.</ref>
* {{cita libro|nome=J.K.|cognome=Merivale|lingua=inglese|titolo=From the Greek Anthology by the Late Rev. Robert Bland, and Others: A New Edition: Comprising the Fragments of Early Lyric Poetry, With Specimens of All the Poets Included in Meleager's Garland|editore=Longman, Rees, Orme, Brown, Green, and Longman; and John Murray|anno=1833|cid=Merivale}}
* [[Prosseno di Beozia]], sin da giovane molto ambizioso, dopo aver imparato l’arte militare da Gorgia di Leontini si unì all’impresa di Ciro, sperando di ottenere gloria e ricchezze operando sempre correttamente ed onestamente. Senofonte ce lo descrive come un generale privo di polso, che spesso non si faceva rispettare, limitandosi a lodare i meritevoli, ma a non rimproverare chi gli disobbediva.<ref>{{cita|Senofonte|II, 6, 16-20}}.</ref>
* [[Menone di Farsalo]] desiderava molto ardentemente la ricchezza ed il comando, passando per mezzi anche immorali; non aveva amici e derideva sempre tutti. Più che ai beni dei nemici, era interessato a quelli degli amici, vedendoli più incustoditi: applicava questa logica per tutto, del resto, prevaricando sui più deboli piuttosto che sui potenti. Menone andava fiero di questo suo comportamento meschino, ci dice Senofonte, considerando stolti i soldati onesti. Sapeva mantenere la disciplina dei soldati sono partecipando alle loro malefatte e ricordando sempre, a chi lo lasciava, che sarebbe potuto essere stato da lui ucciso.<ref>{{cita|Senofonte|II, 6, 21-27}}.</ref>. Si racconta che quando gli altri strateghi furono uccisi, lui venne tenuto in vita orrendamente per un anno, prima di morire da malfattore.<ref>{{cita|Senofonte|II, 6, 29}}.</ref>
* Sennia e Pasione lasciarono la spedizione molto precocemente, alle porte Siriache, venendo a conoscenza della vera missione di Ciro; fuggirono per mare, lasciando, però, i loro familiari presso Ciro. Questo, tuttavia, rispose che non avrebbe punito né inseguito i traditori, avendolo questi servito molte volte precedentemente.<ref>{{cita|Senofonte|I, 4, 7-8}}.</ref>
* [[Sofeneto di Stinfalo]], uno degli strateghi più anziani, lasciò la spedizione una volta arrivato sul Ponto, imbarcatosi in una delle navi che stavano riportando in Grecia le donne e i bambini. Dovette pagare una multa di dieci mine perché aveva svolto con trascuratezza il compito a lui assegnato.<ref>{{cita|Senofonte|V, 8, 1}}.</ref>
* [[Agia di Arcadia|Agia l’arcade]] e [[Socrate di Acaia|Socrate l'acheo]], entrambi sui trentacinque anni, a detta di Senofonte non vennero mai biasimati né derisi da nessuno come vili in guerra o nei confronti degli amici.<ref>{{cita|Senofonte|II, 6, 30}}.</ref>
 
'''N'''
==La spedizione==
*{{cita libro|nome=Antonio|cognome=Natalicchio|lingua=italiano|titolo=Atene e la crisi della democrazia: i Trenta e la querelle Teramene/Cleofonte|editore=Dedalo|anno=1986|id=ISBN 88-22-06178-0|cid=Natalicchio}}
===Percorso verso l’interno===
I mercenari, radunati da tutta la Grecia in Asia Minore, vennero inizialmente tenuti all’oscuro del disegno di Ciro, che prima sostenne che sarebbero serviti per affari interni – il sospetto che [[Tissaferne]] stesse tramando di impadronirsi delle città anatoliche, l’assedio di Mileto per ricondurre in città gli esuli<ref>{{cita|Senofonte|I, 1, 6-7}}.</ref> – poi per la sottomissione della Pisidia.
 
'''P'''
La colonna, da Sardi, partì per raccogliere gli uomini di Aristippo, condotti da Menone di Larissa, a Colossi, in Frigia; Clearco condusse le sue truppe a Celene. Nel frattempo giuse Sosi di Siracusa con trecento opliti e Sofeneto di Arcadia con mille. L’esercito quindi mosse verso Tarso, attraverso la Cappadocia e la Cilicia.
* {{cita libro|nome=W.R. (editore e traduttore)|cognome=Paton|lingua=inglese|titolo=The Greek Anthology|editore=W. Heineman|anno=1918|cid=Paton}}
* {{cita libro|nome=Steven|cognome=Pressfield|wkautore=Steven Pressfield|lingua=inglese|titolo=[[Gates of Fire|Gates of Fire: An Epic Novel of the Battle of Thermopylae]]|editore=Doubleday|anno=1998|id=ISBN 1-4070-6659-5|cid=Pressfield}}
 
'''R'''
Una volta conosciuto lo scopo della missione di Ciro, i mercenari chiesero stipendi maggiori, che vennero aumentati da un darico a un darico e mezzo al mese a testa.
* {{cita libro|nome=C.E. |cognome=Robinson|lingua=inglese|titolo=Hellas – A Short History of Ancient Greece|editore=Pantheon Books|anno=2007|id=ISBN 1-4067-6699-2|cid=Robinson}}
 
Presso Isso giunse la flotta di Ciro, composta da 25 navi persiane e 35 triremi greche, che trasportavano i 700 opliti spartani che gli efori avevano inviato a Ciro. Prima delle “porte Siriache” si aggiunsero altri 400 opliti sotto il comando di Abrocoma. Sennia e Pasione abbandonarono la spedizione, non disposti a rimanere con Ciro fino in fondo.
 
Il Gran Re venne a conoscenza del disegno di Ciro sono quando quest’ultimo era a Lampsaco e, nella strada verso Babilonia, non aveva trovato nessun ostacolo. Artaserse quindi organizzò un esercito che si scontrò con i mercenari durante la [[battaglia di Cunassa]].
 
===La battaglia di Cunassa===
{{vedi anche|Battaglia di Cunassa}}
 
Nella battaglia i due eserciti erano a grandi linee alla pari, in quanto il Gran Re non aveva potuto, in poco tempo, chiamare a raccolta gli eserciti delle satrapie; tra i ribelli i Greci si disposero ai lati dello schieramento, mentre Ciro si collocò al centro, in faccia al fratello.
 
Ciro si concentrò in ripetuti assalti al fratello Artaserse, proprio nel mezzo dello schieramento lealista, e durante uno di questi attacchi perse la vita. Sembra però che nel resto del campo di battaglia trionfassero i ribelli, quindi fu impossibile stabilire con certezza il vero esercito vincitore della battaglia, il che provocò una situazione d’incertezza.
 
Questa battaglia segnò una svolta fondamentale nella guerra di Ciro contro il fratello Artaserse, in quanto da qui iniziò il ritorno a casa dei Greci, attraverso le impervie regioni nell’interno dell’Asia Minore.
 
La lunghezza della strada percorsa in totale da Efeso nell’Ionia fino al campo di battaglia era di novantatré tappe, cioè 535 parasanghe, ossia 16 050 stadi. Il campo di battaglia distava da Babilonia 360 stadi.<ref>{{cita|Senofonte|II, 2, 6}}.</ref>
 
===Verso il mare===
Il giorno seguente la battaglia i Greci vennero informati della morte di Ciro: questi, già pronti ad incalzare il Gran Re, caddero in un profondo sconforto. Il giorno seguente vennero degli ambasciatori chiedendo ai mercenari di consegnare le armi, ma questi rifiutarono, dicendo che non spettava ai vincitori cedere le armi.<ref>{{cita|Senofonte|II, 1, 9}}.</ref>
 
====Con Arieo====
Clearco decise piuttosto di seguire il persiano Arieo, il capo della cavalleria dell’esercito ribelle, che promise di riportare i Greci a casa senza ingannarli e restando sempre fedele a loro.<ref>{{cita|Senofonte|II, 2, 8}}.</ref> I mercenari ed Arieo quindi si avviarono, passando pericolosamente vicino alla zona dove si erano accampati i soldati del Gran Re.
 
Il giorno dopo il Re propose una tregua e i mercenari la accettarono per potersi rifornire<ref>{{cita|Senofonte|II, 3, 9}}.</ref>; venne Tissaferne a trattare la pace con i Greci, e venne concluso che il re avrebbe lasciato tornare questi in patria, a patto che non devastassero ingiustamente il territorio.<ref>{{cita|Senofonte|II, 3, 28}}.</ref> Il satrapo di offrì anche di accompagnare fino nella sua satrapia i Greci.
 
Dopo più di venti giorni<ref>{{cita|Senofonte|II, 4, 1}}.</ref> Tissaferne si presentò e la colonna mosse, oltrepassando il muro della Media e giungendo alla città di Sittace, vicino al fiume Tigri.<ref>{{cita|Senofonte|II, 4, 12-13}}.</ref>
 
==Adattamenti moderni==
*Il romanzo ''[[L'armata perduta]]'', di [[Valerio Massimo Manfredi]], è un racconto, se pur romanzato, delle vicende che hanno coinvolto quest'armata durante il suo incredibile viaggio attraverso lo sterminato [[Impero Persiano]].
*Alla celebre opera di Senofonte si è ispirato ''Sol Yurick'' nella scrittura del romanzo "I guerrieri della notte" (1965), dal quale Walter Hill, sceneggiatore e regista americano, ha tratto il film "I guerrieri della notte" (The warriors, 1979) che racconta come una piccola gang rimasta isolata (e accusata di un omicidio) dopo un raduno di bande, cerchi, con un lungo e pericoloso viaggio, di tornare verso casa. Il cammino, tutto notturno, è segnato da scontri e inseguimenti, e la salvezza coincide con l'alba ed il raggiungimento del mare (Coney Island, New York), così come i soldati di Senofonte raggiunsero Trebisonda, sul Mar Nero. Il film ''[[I guerrieri della notte]]'', anche esso diretto da Walter Hill, può riferirsi all'opera di Senofonte, in quanto i membri della gang dei "Guerrieri" sono costretti ad attraversare 50 miglia di territorio ostile per poter tornare al proprio quartiere.
*Il film del [[1979]] ''[[I guerrieri della notte]]'' (regia di [[Walter Hill]]) è una trasposizione moderna della storia narrata da Senofonte in una [[New York]] dominata da un'innumerevole quantità di gang criminali.
*Alla celebre opera di Senofonte è ispirato il film ''[[I guerrieri della palude silenziosa]]'' (il cui titolo originale è "Southern Comfort", [[1981]]), di [[Walter Hill]], che racconterebbe, in piccolo e in tempi moderni, una storia affine a quella descritta nell'Anabasi.
*[[Valerio Massimo Manfredi]] ha scritto un libro intitolato ''[[L'armata perduta]]'', strettamente collegato all'Anabasi, raccontato però dal punto di vista di una donna, Abira, innamorata di Senofonte stesso.
 
==Note==
{{references}}
 
==Bibliografia==
;Fonti primarie
*{{cita libro|autore=[[Senofonte]] |titolo=[[Anabasi (Senofonte)|Anabasi]]|cid=Senofonte}}
 
'''T'''
;Fonti secondarie
* {{cita libro | nome=Andrea G.| cognome=Frediani Tegopoulos| wkautorecoautori=Andrea FredianiA. Phytrakis|lingua=inglese| titolo=LeElliniko grandiLexico battaglie(Greek dell'Antica GreciaDictionary)| lingua=italiano | editore=Newton & Compton Editori Armonia| anno=2005 1988| idcittà=ISBN 88-541-0377-2 Atene| cid=FredianiTegopoulos}}