Filippo Liardo: differenze tra le versioni
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|Epoca = 1800
|Attività = pittore
|Attività2 = patriota
|Nazionalità = italiano
|Immagine = Filippo Liardo 2.jpg
|Didascalia = ''Autoritratto''
|DimImmagine = 200
}}
== Biografia ==
[[File:FilippoL.jpg|thumb|upright=0.8|Disegno di F. Liardo - Collezione [[Francesco Paolo Frontini]]]]
Figlio di Salvatore e Rosalia Pappalardo, catanese.
A venti anni è a Palermo, e viene avviato alla pittura da [[Salvatore Lo Forte]]. Nel [[1860]] indossa la [[Camicie rosse|camicia rossa]], come altri artisti siciliani ( [[Francesco Lojacono]], [[Vincenzo Ragusa]] ed [[Antonio Ximenes]]) e partecipa alla conquista di [[Palermo]]. Promosso ufficiale sul [[Volturno]] e sciolto l'
Nel [[1864]] presentò
Nel [[
Nel [[1866]] eccolo in Italia, dove segue le sorti garibaldine nel [[Trentino]] (un ''ritratto ad olio del Generale'' ed una mirabile raccolta di disegni di guerra furono il frutto di quella sfortunata campagna).▼
▲Nel [[1866]]
▲Nel [[1867]] si presentò a [[Parigi]] col ''"Il bombardamento di Palermo"'' e con un gran numero di disegni colti dal vero durante le campagne militari. Il successo gli arrise e i maggiori giornali illustrati del tempo: ''L'illustrazione di Londra'' e ''Le monde illustré'' ai quali si aggiunse poi ''La vie elegante'', lo presero come disegnatore-reporter, a fianco dello spagnolo [[Daniel Urrabieta y Vierge]], il famoso illustratore del ''[[Pablo di Segovia]]''.
[[File:Filippo Liardo (ritratto di Antonino Gandolfo).jpg|thumb|left|Ritratto del fratello Rosario Liardo eseguito da [[Antonino Gandolfo]]]]
Nel [[1870]] è a Roma, dove dipinse tre ritratti di principesse di ''Casa Borghese'', dopo, si stabilì definitivamente a Parigi e vi morì settantenne; pare in miseria. Egli tracciò un vivacissimo ritratto di se stesso, in un volume uscito in Francia, ''Nos peintres, dessinés par eux
Come disegnatore di riviste e di giornali illustrati Filippo Liardo fu un osservatore della realtà brioso, come pittore, ligio all'insegnamento del primo [[Domenico Morelli (pittore)|Domenico Morelli]], ne seguì le orme e si accostò ai maggiori esponenti del periodo aureo della pittura francese. Dei quadri non dispersi nel periodo della Comune, il migliore di quelli conservati in Italia è ''La sepoltura garibaldina'', e il ''Ritratto del padre'' incisivo e ben costruito, oggi esposti nella [[Galleria d'arte moderna Sant'Anna|Galleria d'Arte moderna di Palermo]].
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
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|cid =
}}
* Luisa Paladino (a cura di), ''Filippo Liardo (Leonforte 1834 - Asnières 1917), un pittore tra verità di storia e "verità di natura"'', Edizione Regione Siciliana, Assessorato dei beni culturali e dell'identità siciliana, Dipartimento dei beni culturali e dell'identità siciliana, 2015
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