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{{NN|letteratura|settembre 2022}}
{{Dramma
|Titoloitaliano=Lo scudo
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'''''Lo scudo''''' (Ἀσπίς, ''Aspis'') è il titolo di una [[commedia]] dell'autore greco [[Menandro]], scritta nel [[III secolo a.C.]] L'opera è giunta oggi mutila di gran parte della seconda metà.
 
== Prologo ==
Davo, lo schiavo [[Frigia|frigio]] e [[pedagogo]] di Cleostrato, il protagonista della storia, introduce brevemente l'argomento della commedia. Finito il discorso al pubblico, egli dialoga con Smicrine, l'anziano zio del suo discepolo, esponendogli i fatti della situazione.
 
== Trama ==
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== Commento ==
Una figura simbolicamente importante è quella del servo Davo, un uomo generoso e nobile malgrado il suo status e la sua origine barbara (Davo è uno schiavo frigio). Tuttavia egli è impegnatocaratterizzato deida valori tipici della filantropia greca (onestà intellettuale e generosità umana soprattutto), tanto che non si distingue dai suoi interlocutori, che sono pure sono uomini della buona società ateniese. Proprio alla figura di Davo si deve la creazione dell'intreccio che porterà allo smascheramento del malvagio.
La trama della commedia è abilmente costruita e resa spettacolare: colpi di scena, travestimenti, un finto medico che parla in dialetto dorico, un cuoco che smania, una morte simulata, un'altra annunciata ma smentita alla fine del dramma, un intrigo per mettere alle strette il sordido Smicrine, un uomo abietto, arido e senza scrupoli, certo il personaggio più negativo che esca dalle commedie menandree.
 
Perciò è evidente come Menandro fosse un abile inventore di intrecci, capace di sorprendere il pubblico con sviluppi inattesi e appassionanti.
 
Una figura simbolicamente importante è quella del servo Davo, un uomo generoso e nobile malgrado il suo status e la sua origine barbara (Davo è uno schiavo frigio). Tuttavia egli è impegnato dei valori tipici della filantropia greca (onestà intellettuale e generosità umana soprattutto) tanto che non si distingue dai suoi interlocutori, che sono pure uomini della buona società ateniese.
 
Proprio alla figura di Davo si deve la creazione dell'intreccio che porterà allo smascheramento del malvagio e al trionfo dell'amore e della giustizia.
 
L'avere dato a uno straniero un ruolo di centralità morale è probabilmente la caratteristica più importante di questa commedia e si configura come un tratto culturale che sembra anticipare il cosmopolitismo dell'età ellenistica.
 
== Bibliografia ==
* Massimo Rossi, ''Il Pap.Oxy. Inv. 16 2B.52 e l'Aspis di Menandro'', in "Prometheus" anno III (1977), pp. 43–48.
* Umberto Albini, ''Nel nome di Dioniso'', Garzanti, Milano 2002. ISBN 978-88-11-67420-7
*Giulio Guidorizzi, ''Letteratura greca. Dall'età ellenistica all'età cristiana,'' Einaudi Scuola, PadovaMilano, 2011.
 
{{Commedia greca}}