Lo scudo: differenze tra le versioni

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{{NN|letteratura|settembre 2022}}
{{Dramma
|Titoloitaliano=Lo scudo
|Titoloalfabetico = Scudo, Lo
|Nome=
|Cognome=Menandro
|Dramma= Commedia
|PostDramma=
|Titolooriginale=AspisἈσπίς
|Linguaoriginale=greco antico
|Immagine=Hoplitodromos Staatliche Antikensammlungen 1471.jpg
|ImmagineDimensione=
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*Davo, un pedagogo
*Smicrine, zio di Cleostrato
*CherasistratoCherestrato, suo fratello
*Un cuoco
*Un imbanditore
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}}
 
'''''Lo scudo''''' (Ἀσπίς, ''Aspis'' in lingua originale) è il titolo di una [[commedia]] dell'auoreautore greco [[Menandro]], scritta nel [[III secolo a.C.]]. L'opera è giunta oggi mutila di gran parte della seconda metà.
 
==Prologo Trama ==
Secondo Davo, il guerriero Cleostrato è morto in battaglia in Asia Minore. Egli si è invece salvato da un agguato dei barbari nell'accampamento greco, perché il suo padrone lo aveva allontanato col bottino e le ricchezze accumulate durante i saccheggi dei greci, affinché lo ponesse in salvo.
Davo, maestro di Cleostrato, il protagonista della storia, introduce brevemente l'argomento della commedia. Finito il discorso al pubblico il pedagogo dialoga con Smicrine, zio del suo discepolo, esponendole i fatti della situazione.
Secondo Davo, il guerriero Cleostrato è morto in battaglia. Infatti egli è uno dei pochi ad essere scampato ad un agguato dei barbari nell'accampamento greco, perché spedito lontano dal soldato per salvaguardare il bottino e ele ricchezze accumulate durante i saccheggi dei greci.<br>Racconta Davo che dopo l'assedio, egli si era recatotornato nelsul campo di battaglia e tra i cadaveri aveva scoperto Cleostrato. Il riconoscimento era stato possibile solo grazie al ritrovamento del suo scudo danneggiato gravemente, perché il corpo era tutto carbonizzato, bruciato dagli assalitori dopo la carneficina.
 
Smicrine è disperato alla notizia e corre subito dai familiari con Davo per recarlirecare la triste notizia. Usciti di scena, entra silenziosamente la DeaSorte [[Fortunastessa (divinità)|Fortuna]]personificata e spiega al pubblico l'enorme equivoco: infatti Davo, per lo stupore, aveva scambiato il cadavere di Cleostrato con quello di un comunissimoaltro combattente che, nonnella trovandoconfusione ildello suo scudoscontro, aveva preso inlo prestito quelloscudo di Cleostrato. Appunto la dea spiega che in quel preciso momento Cleostrato sta tornando nella città.
==Trama==
Secondo Davo, il guerriero Cleostrato è morto in battaglia. Infatti egli è uno dei pochi ad essere scampato ad un agguato dei barbari nell'accampamento greco, perché spedito lontano dal soldato per salvaguardare il bottino e ele ricchezze accumulate durante i saccheggi dei greci.<br>Racconta Davo che dopo l'assedio, egli si era recato nel campo di battaglia e tra i cadaveri aveva scoperto Cleostrato. Il riconoscimento era stato possibile solo grazie al ritrovamento del suo scudo danneggiato gravemente, perché il corpo era tutto carbonizzato, bruciato dagli assalitori dopo la carneficina.
 
Intanto Smicrine ha dato la notizia ai familiari, ma in realtà l'animo dell'uomo è tutt'altro che infelice per la perdita del nipote. Avidissimo e crudele, Smicrine vuole infatti approfittare della morte di Cleostrato per appropriarsi del bottino del soldato che ora spetta alla sorella del defunto, da questi affidata prima di partire a un altro zio, il ricco e generoso Cherestrato. Così subito si fa avanti per sposarla, nonostante lei sia più giovane di molti anni: la legge ateniese - che prescrive che una ragazza rimasta senza congiunti maschi vada in sposa al parente più prossimo - glielo consente. L'avido vecchio cerca l'aiuto di Davo per compiere la sua opera, affermando di esser stato estromesso quando Cleostrato aveva promesso la nipote a Cherea, figlio di primo letto di sua moglie, ma Davo si tira indietro, adducendo come pretesto il fatto di essere ignorante in materia. In realtà Davo ha in mente un piano per soccorrere Cherestrato che, di fronte alle pretese di Smicrine, è precipitato nello sconforto. Il piano di Davo è questo: per distogliere Smicrine dall'idea delle nozze con la sorella di Cleostrato, Cherestrato - che è molto ricco - deve fingersi morto, in modo che sua figlia diventi l'erede di un patrimonio ben più consistente del bottino di guerra di Cleostrato, attirando su di sé l'attenzione del vecchio avido. Per dare maggior valore alla messinscena, arriva anche un (falso) medico, che diagnostica l'imminente morte di Cherestrato.
Smicrine è disperato alla notizia e corre subito dai familiari con Davo per recarli la triste notizia. Usciti di scena, entra silenziosamente la Dea [[Fortuna (divinità)|Fortuna]] e spiega al pubblico l'enorme equivoco: infatti Davo, per lo stupore, aveva scambiato il cadavere di Cleostrato con quello di un comunissimo combattente che, non trovando il suo scudo, aveva preso in prestito quello di Cleostrato. Appunto la dea spiega che in quel preciso momento Cleostrato sta tornando nella città.
Qui, purtroppo, il papiro presenta una lacuna, dopo la quale si assiste al ritorno di Cleostrato. La commedia si conclude con doppie nozze: quelle di Cherea con la sorella di Cleostrato, e quelle di quest'ultimo con la figlia di Cherestrato. L'avido Smicrine rimane così a bocca asciutta.
 
== Commento ==
Intanto Smicrine ha dato la notizia ai familiari, ma in realtà l'animo dell'uomo è tutt'altro che infelice per la perdita del nipote. In realtà Smicrine è avidissimo e crudele e vuole approfittare della caduta di Cleostrato per appropriarsi del bottino del soldato che ne aveva affidato la cura al sua sorella. Così subito si fa aventi per sposarsela, nonostante lei sia più giovane di molti anni.<br>Così l'astuto zio cerca l'appoggio di Davo per compiere la sua opera, affermando di esser stato estromesso quando Cleostrato aveva promesso la nipote a un uomo ricco. Quindi secondo lui i beni familiari dovevano toccare a lui. Ma Davo, molto umile, rifiuta giustificandosi con la sua ignoranza in tale campo.
Una figura simbolicamente importante è quella del servo Davo, un uomo generoso e nobile malgrado il suo status e la sua origine barbara (Davo è uno schiavo frigio). Tuttavia egli è caratterizzato da onestà intellettuale e generosità, tanto che non si distingue dai suoi interlocutori, che pure sono uomini della buona società ateniese. Proprio alla figura di Davo si deve la creazione dell'intreccio che porterà allo smascheramento del malvagio.
 
== Bibliografia ==
Non sapendo che pesci prendere, Smicrine è ancora più ossessionato dal tesoro e bramoso di sposare la ragazza; nemmeno l'intervento del fratello Cherasistrato riesce a fargli cambiarli idea. Subito appena il vecchio avido esce, il fratello corre da Cherea, il fidanzato della preda di Smicrine; infatti l'uomo gli spiega i piani dell'imbroglione: la nipote sarebbe toccata a Cherea, e la figlia sarebbe andata in sposa a Cleostrato.
* Massimo Rossi , ''Il Pap.Oxy. Inv. 16 2B.52 e l'Aspis di Menandro'', in "Prometheus" anno III (1977), pagine 43-48pp.&nbsp;43–48.
 
* Umberto Albini, ''Nel nome di Dioniso'', Garzanti, Milano 2002. ISBN 978-88-11-67420-7
Subito il saggio Davo interviene proponendo di beffare Smicrine: Cherisistrato deve risultare morto. Cosicché Smicrine sposi la figlia, molto più ricca. Dopo le nozze il padre sarebbe tornato in vita e l'avido marito rimarrebbe a mani vuote.<br>E così avviene che Davo, Cherisistrato e gli altri convocano un falso medico e lo conducono a casa di Smicrine per annunciargli la morte del fratello. Smicrine è sconvolto e accetta subito, avido com'è, di sposarne la figlia.<br>A nozze compiute Cherisistrato compare in casa dei due coniugi, e così Smicrine esce di scena e Cleostrato sposa la figlia e sua sorella prende come marito Cherea.
*Giulio Guidorizzi, ''Letteratura greca. Dall'età ellenistica all'età cristiana,'' Einaudi Scuola, Milano, 2011.
 
==Articoli==
Massimo Rossi ''Il Pap.Oxy. Inv. 16 2B.52 e l'Aspis di Menandro'', in "Prometheus" anno III (1977), pagine 43-48.
Sul sito del prof. Massimo Rossi, all'url http://www.bccmp.com/maros il titolare ha collocato, con files PDF liberamente scaricabili, la sua traduzione inedita di 4 commedie di Menandro, con note esplicative (Dyskolos, Epitrepontes, Perikeiromene, Samia)
 
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