Gene Sharp: differenze tra le versioni

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|Attività = filosofo
|Attività2 = politologo
|Attività3 = accademicosaggista
|AttivitàAltre = e [[saggista]]
|Nazionalità = statunitense
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== Attività e opere ==
Gene Sharp è stato il fondatore, nel [[1983]], dell'Albert Einstein Institute per «lo studio e l'utilizzo della nonviolenza nei conflitti di tutto il mondo».<ref>[https://www.aeinstein.org/ Welcome to the Albert Einstein Institution]</ref> Il suo pensiero e i suoi testi sono considerati fonte di ispirazione per i movimenti studenteschi e popolari che hanno condotto in particolare le [[Rivoluzioni colorate]] neglinella [[Comunità degli Stati Indipendenti|stati indipendenti]] un tempo parte dell'[[Unione Sovietica]] che hanno rovesciato pacificamente i governi in carica sostituendoli con nuovi governi più filo-occidentali. Per questo motivo le teorie di Sharp sono state recepite dal [[Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d'America|Dipartimento di Stato]] [[Stati Uniti d'America|statunitense]] per essere utilizzate su vasta scala per favorire gli interessi americani, sostenendo i movimenti pacifisti e non violenti, contro governi marcatamente anti-occidentali. Tra i primi campi di applicazione da parte dell'amministrazione americana, la [[Serbia]] nel [[2000]] (contro [[Slobodan Milošević]]), la [[Georgia]] nel [[2003]] (vd. "[[rivoluzioni colorate]]") e l'[[Ucraina]] nel [[2004]] ([[rivoluzione arancione]]). Il modello della "rivoluzione pacifista" è stato così utilizzato anche contro governi democraticamente eletti dal popolo, non solo contro potenziali dittatori.
 
Tre i suoi testi tradotti in italiano: ''Politica dell'Azione Nonviolenta'', ''Verso un'Europa inconquistabile'' (nel quale sosteneva la possibilità di una resistenza popolare basata su gruppi di [[azione nonviolenta]] e di disobbedienza civile) e ''La via della non-violenza''<ref>[https://www.aeinstein.org/organizations6966.html in Italian] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080114113948/http://www.aeinstein.org/organizations6966.html |data=14 gennaio 2008 }}</ref>.
 
ParticolarmenteTradotto in molte lingue e particolarmente diffuso, grazie all'aspetto pratico ed interdisciplinare, anche il manuale in 198 punti sui metodi dell'azione non violenta<ref>[https://aeinstein.org/organizations98ce.html Albert Einstein Institution - Publications - 005 From Dictatorship to Democracy<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080114113808/http://www.aeinstein.org/organizations98ce.html |data=14 gennaio 2008 }}</ref>.
 
== Dibattito sul suo pensiero ==
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«L'azione non violenta è una tecnica per condurre conflitti, al pari della guerra, del governo parlamentare, della guerriglia. Questa tecnica usa metodi psicologici, sociali, economici e politici. Essa è stata usata per obiettivi vari, sia "buoni" che "cattivi"; sia per provocare il cambiamento dei governi sia per supportare i governi in carica contro attacchi esterni. Il suo utilizzo è unicamente responsabilità e prerogativa delle persone che decidono di utilizzarlo».<ref>{{cita web |url=https://aeinstein.org/CORRECTIONS.pdf |titolo=Copia archiviata |accesso=7 gennaio 2008 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080114114842/http://www.aeinstein.org/CORRECTIONS.pdf |dataarchivio=14 gennaio 2008 }}</ref>
 
«La lotta non violenta non significa assenza di pericolo. Significa ridurre il numero di vittime potenziali rispetto a quelle che morirebbero se ci si ribellasse con l’uso della forza. Cercare di raggiungere l’indipendenza con violenza quando il tuo avversario è così forte non ha senso. Se si usano soltanto metodi non violenti, il potere non saprà come comportarsi, perché adottando metodi di repressione»<ref>{{Cita libro|autore=Galina Sapožnikova|titolo=La congiura lituana. Come uccisero l’Urss e cosa accadde a chi tentò di salvarla|url=http://www.sandrotetieditore.it/project/la-congiura-lituana-come-uccisero-l-urss-e-cosa-accadde-a-chi-tento-di-salvarla/|anno=2016|editore=Sandro Teti Editore|città=Roma|ppp=300|ISBN=978-88-88249-70-4}}</ref>.
 
La presenza di alcuni ricercatori dell'Einstein Institute durante alcune insurrezioni anti -russe, a partire dagli [[Protesta di piazza Tiananmen|eventi di piazza Tienanmen]], sarebbe stata motivata dalla volontà di studiare sul campo i movimenti in azione, e non avrebbe avuto alcun ruolo a monte se non quello di ispirazione.
 
== Note ==