Arjun Appadurai: differenze tra le versioni

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|Attività = antropologo
|Nazionalità = statunitense
|PostNazionalità = , di origine [[India|indianaindia]]na
|Immagine = Arjun Appadurai, 2009 (cropped).jpg
|Didascalia = Appadurai nel 2009
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==Biografia==
Nato in [[India]], ma formato negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], è considerato uno dei massimi esponenti degli [[StudiPostcolonialismo|studi postcoloniali]]. I suoi lavori, incentrati prevalentemente sulle riconfigurazioni culturali tipiche della modernità causate dai processi di [[globalizzazione]] e dall'avvento dei [[nuovi media]], sono per certi versi assimilabili alla corrente detta "[[Cultural studies]]".
Egli parla della indigenizzazione, un processo per cui un oggetto o un comportamento proveniente dall'esterno viene tradotto nella cultura indigena e quindi viene introdotto nella situazione locale.
Le sue riflessioni partono da studi di casi particolari, ad esempio [[ricerca etnografica|ricerche etnografiche]] in villaggi [[Tamil (popolo)|Tamil]] nell'[[India]] meridionale postocolonialepostcoloniale o studi sugli [[ingegneria informatica|ingegneri informatici]] di origine indiana della [[Silicon Valley]], per giungere a considerazioni sui concetti di ''modernità'' e ''globalizzazione''. La propria provenienza dalla moderna borghesia indiana e la migrazione come studente e poi come professore negli Stati Uniti sono altre esperienze utilizzate come spunto di riflessione.
 
== Teoria dei flussi culturali globali<ref>Francesco Pompeo - ''Elementi di Antropologia Critica'' pp. 56-59, Meti, Montalto Uffugo (CS) 2014</ref> ==
{{NN|antropologia|ottobre 2022}}
{{Citazione|Le culture complesse del nostro tempo sono molto visibilmente in stato di flusso, e considerarle “processi” è altrettanto naturale che considerarle “strutture”. Sono determinate dal cambiamento nel microtempo e nel macrotempo: cambiamenti reversibili e non, del tutto o di alcune parti. C’è una distribuzione differenziata non solo dei significati e delle loro forme manifeste, ma anche dei tipi di processi culturali|Hannerz 1992, p. 166}}
 
Le logiche sociali e le dinamiche culturali della mondializzazione si dispiegano attraverso diverse articolazioni spazio-temporali con differenti modalità di interazione e mediazione, per ridisegnare gruppi, singoli e i loro reciproci rapporti. Si è sentita quindi l'esigenza di reinventare un vocabolario antropologico partendo dal superamento dell'approccio caratterizzato da criteri della discontinuità e stabilità culturali. È emerso il progetto di una '''antropologia multi-situata''' che, abbandonando l'identificazione con il terreno come spazio delimitato e stabile, ''si dedicasse allo studio delle connessioni e delle ramificazioni''. Questa antropologia multi-situata – come vera e propria strategia metodologica adeguata alla studio della [[globalizzazione]] – contribuisce a restituire un quadro di esperienze inedite di relazione, evidenziano interdipendenze e gerarchie in cui entrano in gioco una molteplicità di aspetti, oggi fondati sull'ineguale distribuzione di capitali culturali.
 
Questa caratterizzazione immateriale del [[modo di produzione]] prevalente del [[capitalismo]] avanzato – definito come ''cognitivo-finanziario'' – si nutre della disponibilità di un flusso comunicativo e mediatico rispetto a cui si manifestano diverse modalità di appropriazione indubbiamente creative. La '''pervasività dei [[Mezzo di comunicazione di massa|media]]''' (insieme alle '''migrazioni di massa''' - ''individuali'' e ''collettive'' - o alla '''produzione globale dei linguaggi e delle tecnologie''') costituiscono tutti fattori che determinano esperienze inedite dell'[[Identità (scienze sociali)|identità]] e della [[cultura]], in primo luogo nella produzione di nuovi ambiti dell'immaginazione.
 
Arjun Appadurai, nel 1996, ha tentato di definire questi aspetti analizzando il “relativo disancoramento della produzione di valori, simboli e identità dal legame con i territori e con i confini delle diverse realtà nazionali”, individuando come aspetto saliente dei flussi culturali nell'economia del sistema-mondo globale – di derivazione marxista ma di orizzonte ben più ampio – la configurazione di almeno cinque nuovi scenari (letteralmente, landscapes, ovvero panorami):
# '''Etnorami'''etnorami (''ethnoscapes''): [[migrazione|migrazioni]] e "[[diaspora|diaspore]]" umane;
# '''Mediorami'''mediorami (''mediascapes)'': flusso dei [[Simbolo|simboli]];
# '''Tecnorami'''tecnorami (''technoscapes)'': movimento delle [[tecnologia|tecnologie;]];
# '''Finanziorami'''finanziorami (''finanscapes'') : movimento del [[denaro]];
# '''Ideorami'''ideorami (''ideoscapes''): flussi di [[idee]];.
In quest'ottica, ad esempio, i film di [[Bollywood]] possono essere considerati come ''mediascapes'' consumati dai soggetti dell{{'}}''ethnoscapes'' indiana. Questi differenti scenari, comunque, sono declinati dalle contingenze storiche tramite diverse mediazioni (stato, politica, gruppi sociali, movimenti) e si propongono all'attore sociale come elementi primi di combinazioni in rapporto a cui egli struttura attivamente la sua esperienza del mondo e il suo immaginario che, secondo Appadurai, è assolutamente centrale nel flusso dinamico della globalizzazione.
 
{{Citazione|La relazione tra i singoli scenari è profondamente disgiunta e imprevedibile dato che ognuno di questi panorami è soggetto alle sue costrizioni e ai suoi stimoli (alcuni politici, altri informazionali, altri tecno ambientali) mentre allo stesso tempo ognuno agisce come una costrizione e un parametro per variazioni negli altri. Quindi anche un modello elementare di economia politica globale deve tenere in considerazione le relazioni profondamente disgiuntive tra movimenti di persone, flusso tecnologico e trasferimenti finanziari|Appadurai, 1996}}
 
Questa "'''Teoriateoria dei flussi culturali globali'''" disegna un modello complesso, non riducibile a una metafora meccanica e anzi aperto tanto alle dimensioni locali quanto alla caoticità. Le relazioni tra flussi che si creano e disarticolano dipendono dal contesto concreto, che in qualche modo seleziona e determina relazioni di causa-effetto su scala locale: i fenomeni del lavoro o dei movimenti finanziari o flussi mediatici certamente interagiscono, ma lo fanno non in nome di uno schema prefissato, quanto piuttosto secondo circostanze locali.<ref>[[Giulio Angioni]], ''Fare, dire, sentire: l'identico e il diverso nelle culture'', Il Maestrale, 2011, 215-220</ref>
 
Per Appadurai alcuni fenomeni che possono essere considerati come "fenomeni della globalizzazione" si rivelano, in un certo qual senso, come "fenomeni di indigenizzazione". Soggetti de-territorializzati come i migranti si costruiscono identità contingenti, generando paradossali condizioni di etnicità:
{{Citazione|queste patrie inventate, che costituiscono i mediascapes dei gruppi deterritorializzati, possono spesso diventare sufficientemente fantastici e unilaterali da fornire materia per nuovi ideoscapes in cui possono manifestarsi i conflitti etnici. La creazione del "Khalistan", una patria inventata della popolazione Sikh deterritorializzata d'Inghilterra, Canada e Stati Uniti, è un esempio del sanguinoso potenziale di tali mediascapes, quando interagiscono con il colonialismo interno (Hecter, 1974) dello stato nazione.|Appadurai, 1990, p.302}}
 
Nonostante ciò, quello che si evince dagli studi di Appadurai sulla globalizzazione è che l{{'}}''antropologia del contemporaneo'' non ha dunque bisogno di un nuovo macrosistema globale, quanto piuttosto dell{{'}}'''elaborazione di concetti che consentano di analizzare queste dimensioni'''; da qui proprio l'obiettivo del lavoro dell'antropologo indiano: mettere a disposizione un «'''''vocabolario tecnico ragionevolmente economico'''''» come base di partenza per un'analisi del globale ancora tutta da fare.
 
==Opere==
* ''Modernità in polvere, ''[http://www.raffaellocortina.it/modernit%C3%A0-in-polvere Raffaello Cortina Editore], 2012, ISBN 978-88-6030-448-3 (cerca su [http://books.google.it/ Google Books]); prima ed. italiana fuori commercio, [[Meltemi Editore]], 2001, ISBN 978-88-8353-060-9 (cerca su [http://books.google.it/books?vid=ISBN9788883530609 Google Books])
* ''Sicuri da morire'', [[Meltemi Editore]], 2005, ISBN 88-8353-233-3 (cerca su {{collegamento interrotto|1=[httphttps://books.google.it/books/about/Sicuri_da_morire_La_violenza_nell_epoca.html?vidhl=ISBN8883531333it&id=iIgdno1lRZMC&output=html_text&redir_esc=y Google Books] |data=febbraio 2018 |bot=InternetArchiveBot }})
* ''Il Futuro come fatto culturale ''(ed. italiana a cura di [[Ugo Fabietti]])'', ''[http://www.raffaellocortina.it/il-futuro-come-fatto-culturale Raffaello Cortina Editore], 2014, ISBN 978-88-6030-643-2 (cerca su [http://books.google.it/books?id=_RwfngEACAAJ&dq=appadurai+il+futuro+come+fatto+culturale&hl=it&sa=X&ei=Ck9SVOfhMMv9ygOI1YLwCg&ved=0CDMQ6AEwAA Google Books])
 
== Note ==