Regno di Mysore: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
fix da Speciale:LintErrors |
rimossi wl secondo linee guida vedi Wikipedia:Wikilink#Wikilink nei titoli di sezioni e sottosezioni |
||
| (44 versioni intermedie di 13 utenti non mostrate) | |||
Riga 3:
|nomeCompleto =
|nomeUfficiale = ಮೈಸೂರು ಸಂಸ್ಥಾನ; State of Mysore
|linkBandiera = Flag of Kingdom of Mysore.svg
|linkStemma = Mysore COA.png
|linkLocalizzazione = Indian_Mysore_Kingdom_1784_map.svg
|linkMappa =
Riga 47 ⟶ 45:
}}
Il '''Regno di Mysore'''
Il regno sperimentò una crescita sostenuta del reddito ''pro capite'' e della popolazione, un cambiamento strutturale nell'economia e un maggiore ritmo dell'innovazione tecnologica, e raggiunse il culmine del suo potere economico e militare e del suo dominio nella seconda metà del [[XVIII secolo]] sotto il governo [[Islam]]ico di [[Hyder
L'Imperatore francese [[Napoleone Bonaparte]] desiderava stabilire una presenza francese a Mysore, rapporti con Tīpū Sulṭān e formare ulteriori [[Alleanza franco-indiana|alleanze indiane]].<ref name=Amini>Amini 2000, p. 12</ref><ref>{{Harvnb|Dwyer|2008|p=342}}</ref> Il successo nelle prime due guerre venne seguito da due sconfitte nella terza e nella quarta guerra anglo-mysore. Dopo la morte di Tīpū nella quarta guerra nel [[1799]], gran parte dei territori del regno vennero annessi ai domini britannici, il che segnò la definitiva fine dell'egemonia mysoriana nel Deccan meridionale. I Britannici reinsediarono sul trono la dinastia dei Wodeyar, trasformando Mysore in uno [[Stato principesco]] di dimensioni molto inferiori al passato. I Wodeyar mantennero il governo dello Stato sino all'indipendenza indiana nel [[1947]], quando Mysore passò all'[[Unione indiana]].▼
▲L'Imperatore francese [[Napoleone Bonaparte]] desiderava stabilire una presenza francese a Mysore, rapporti con Tīpū Sulṭān e formare ulteriori [[Alleanza franco-indiana|alleanze indiane]]
Anche come stato principesco, Mysore si distingueva per essere tra le regioni più moderne ed urbanizzarte dell'India. Questo periodo (1799–1947) vide inoltre Mysore emergere come uno dei centri di maggiore importanza artistica e culturale in India.▼
▲Anche come
== Storia ==
=== Le origini ===
Tra le fonti storiche del regno vengono inclusi molti reperti litici
▲Tra le fonti storiche del regno vengono inclusi molti reperti litici ed alcuni piatti in rame con epigrafi in [[kannada]], [[Lingua persiana|persiano]] e altri linguaggi.<ref name="vamsha">Kamath (2001), pp. 11–12, pp. 226–227; Pranesh (2003), p. 11</ref><ref name="vamsha10">Narasimhacharya (1988), p. 23</ref><ref name="vamsa">Subrahmanyam (2003), p. 64; Rice E.P. (1921), p. 89</ref> Secondo i racconti tradizionali, il regno si originò da un piccolo Stato attorno all'attuale città di [[Mysore]] e venne fondato da due fratelli, Yaduraya (conosciuto anche col nome di Vijaya) e Krishnaraya. Le loro origini si perdono nella leggenda e sono ancora oggi oggetto di dibattito, alcuni dall'area settentrionale<ref name="cha">Kamath (2001), p. 226</ref><ref name="feud">Rice B.L. (1897), p. 361</ref> altri dal Karnataka.<ref name="dwarka">Pranesh (2003), pp. 2–3</ref><ref name="opportune">Wilks, Aiyangar in Aiyangar and Smith (1911), pp. 275–276</ref> Yaduraya si dice avesse sposato Chikkadevarasi, principessa locale, assumendo il titolo feudale di "Wodeyar" ("signore"), che mantennero anche i suoi discendenti.<ref name="title">Aiyangar (1911), p. 275; Pranesh (2003), p. 2</ref> La prima menzione non ambigua della famiglia è però ascrivibile al XVI secolo nella [[letteratura Kannada]] del regno di [[Achyuta Deva Raya]] (1529–1542); la prima iscrizione disponibile, emessa dai Wodeyar stessi, è datata al regno di Timmaraja II nel 1551.<ref name="prin">Stein (1989), p. 82</ref>
=== L'autonomia del Regno del Mysore ===
I re
Di conseguenza, dal
Chikka Devaraja (
Ad ogni modo, dal
=== Sotto
{{vedi anche|Guerre anglo-mysore}}
[[File:Tippu's cannon.jpg|thumb|left|Cannone usato dalle forze del Sultano [[Tipu|Tīpū]] nella battaglia di [[Seringapatam]] del 1799]]▼
[[File:HyderAliDominions1780max.jpg|thumb|I domini del regno di Mysore retti da Ḥayder ʿAlī nel 1780.]]
[[File:The North Entrance Into The Fort Of Bangalore -with Tipu's flag flying-.jpg|upright|thumb|La bandiera del [[Sultanato di Mysore]] all'entrata del forte di [[Bangalore]].]]
[[File:TipuSultan1790.jpg|upright|thumb|left|Ritratto del sultano Tīpū, realizzato durante la [[Terza guerra anglo-mysore]].]]▼
[[File:Battle of pollilur.jpg|thumb|[[Murales]] della famosa [[Battaglia di Pollilur]] nel palazzo estivo di Tīpū a [[Seringapatam]].]]▼
[[File:Gillray - The Coming-on of the monsoons - or - the retreat from Seringapatam.jpg|thumb|upright=1.2|[[Charles Cornwallis, I marchese Cornwallis|Lord Cornwallis]] si ritira astiosamente dopo l'insuccesso dell'[[Assedio di Seringapatam (1792)]].]]▼
Sebbene illetterato, Ḥayder ʿAlī ricoprì un ponto fondamentale della [[storia del Karnataka]] per le sue abilità in battaglia e per il suo acume amministrativo.<ref name="prow">Shama Rao in Kamath (2001), p. 233</ref><ref name="prow1">Genio strategico e uomo di grande vigore, valore e risolutezza (Chopra et al. 2003, p. 76)</ref> L'ascesa di Hayder portò ad uno sviluppo importante nel subcontinente indiano. Mentre le potenze europee erano impegnate a trasformarsi da compagnie commerciali in potenze politiche, il ''[[Nizam|Niẓām]]'' come ''sottoposto'' dei Mughal continuò le sue ambizioni nel Deccan, e i Maratha, a seguito della loro sconfitta a [[Terza battaglia di Panipat|Pānīpat]], cercarono savezza verso sud. Il periodo vide inoltre il [[Guerre carnatiche|colonialismo inglese surclassare quello francese]] nel controllo del [[Karnataka]] grazie a personaggi chiave come [[Eyre Coote|Sir Eyre Coote]] che sconfisse il comandante francese, [[Thomas Arthur, conte di Lally]] nella [[Battaglia di Wandiwash]] nel [[1760]], il che cementò ulteriormente la supremazia inglese nell'Asia meridionale.<ref name="Venkata Ramanappa 1975 p. 207">Venkata Ramanappa, M. N. (1975), p. 207</ref> Sebbene i Wodeyar rimanessero capi nominale di Mysore durante questo periodo, il vero potere fu detenuto da Haider Ali e da suo figlio Tipu.<ref name="hands">Chopra et al. (2003), pp. 71, 76</ref>▼
▲Sebbene illetterato, Ḥayder ʿAlī ricoprì un ponto fondamentale della [[storia del Karnataka]] per le sue abilità in battaglia e per il suo acume amministrativo.<ref
Dal [[1761]], la minaccia dei Maratha venne arginata e dal [[1763]] Ḥayder ʿAlī catturò il [[Keladi Nayaka|regno Keladi]], sconfiggendo i regnanti di [[Bilgi]], Bednur e Gutti, invadendo il Malabar a syd e conquistando la capitale di [[Zamorin]], [[Calicut]], con la quale dal [[1766]] il regno di Mysore si espanse verso [[Dharwad]] e [[Bellary]] a nord.<ref name="dharwad">Chopra et al. (2003), p. 55</ref><ref name="dhar">Kamath (2001), p. 232</ref> Mysore divenne così la maggiore potenza politica del [[subcontinente indiano]] e l'ascesa di Hayder dalla sua relativa oscurità come personaggio storico fu uno dei principali mutamenti nella storia locale prima dell'arrivo dell'egemonia inglese.<ref name="overcome">Chopra et al. (2003), p. 71</ref>▼
▲Dal
Gli inglesi formarono dunque un'alleanza con i Maratha e il ''[[Nizam|Niẓām]]'' di [[Golconda]] che portò poi alla [[Prima guerra anglo-mysore]] nel [[1767]]. Malgrado la superiorità numerica, Ḥayder ʿAlī soffrì sconfitte pesanti nelle battaglie di Chengham e Tiruvannamalai. i Britannici ignorarono qualsiasi suo tentativo di aprirsi alla pace sino a quando non si avvicinò pericolosamente a [[Madras]] quasi imponendo la pace.<ref name="Venkata Ramanappa 1975 p. 207"/><ref name="dhar"/><ref name="peace">Chopra et al. (2003), p. 73</ref> Nel [[1770]], quando l'esercito maratha di [[ Madhavrao |Madhavrao Peshwa]] invase Mysore (vennero combattute tre guerre tra il [[1764]] ed il [[1772]] da Madhavrao contro Hayder, nelle quali Ḥayder ʿAlī perse sistematicamente), Ḥayder si aspettò il sosstegno britannico per via del trattato del [[1769]] ma questi rimasero neutrali al conflitto. Il tradimento dei Britannici e la sconfitta successiva di Ḥayder ʿAlī rinforzarono il sentimento indiano anti-britannico e aprì la strada alle [[Guerre anglo-mysore]] per i successivi tre decenni.▼
▲Gli
Nel [[1779]], Ḥayder ʿAlī prese porzioni di territorio agli attuali [[Tamil Nadu]] e [[Kerala]] a sud, estendendo l'area del regno di {{formatnum:250000}} km².<ref name="dhar"/> Nel [[1780]], egli si alleò coi Francesi e siglò una pace con i Maratha e il ''[[Nizam|Niẓām]]''.<ref name=autogenerated1>Chopra et al. (2003), p. 74</ref> Ad ogni modo, Ḥayder ʿAlī venne tradito dai Maratha e dal ''Niẓām'' che si stavano alleando con i Britannici. Nel luglio del [[1779]] Ḥayder ʿAlī invase la Karnataka con un esercito di {{formatnum:80000}} uomini di cui gran parte cavalieri, scendendo dal passo dei Ghat e bruciando i villaggi incontrati prima di porre assedio ai forti britannici a nord di [[Arcot]] dando inizio alla [[Seconda guerra anglo-mysore]]. Ḥayder ʿAlī ebbe alcuni successi iniziali con i Britannici, come nella [[Battaglia di Pollilur]], la peggior sconfitta che l'Inghilterra dovette subire in India sino a [[Battaglia di Chillianwala|Chillianwala]], e Arcot, sino all'arrivo di [[Eyre Coote|Sir Eyre Coote]], quando la sorte dei Britannici iniziò a mutare.<ref name="rout">Chopra et al. (2003), p. 75</ref> Il 1º giugno [[1781]] [[Eyre Coote|Sir Eyre Coote]] colpì duramente Ḥayder Ali nella decisiva [[Battaglia di Porto Novo]]. La battaglia venne vinta da sir Eyre Coote contro le forze in rapporto 5 a 1. Lo scontro venne seguito da un'ulteriore battaglia combattuta a Pollilur (la scena di un [[Battaglia di Pollilur|trionfo di Ḥayder ʿAlī]] sulle forze britanniche si trova ancora oggi affrescata nel suo palazzo estivo) il 27 agosto, nella quale i Britannici colsero un ulteriore successo, colpendo nuovamente le truppe di Mysore a [[Sholinghur]] un mese dopo. Ḥayder ʿAlī morì il 7 dicembre [[1782]], ma la guerra con gli inglesi proseguì. A lui succedette suo figlio [[Tipu|Tīpū] che continuò le ostilità intraprese dal padre riprendendo Baidanur e Mangalore.<ref name="dhar"/><ref name="host1">Chopra et al. 2003, p. 75</ref>▼
▲[[File:Battle of pollilur.jpg|thumb|[[Murales]] della famosa [[
Dal [[1783]] né i Britannici né i Mysoriani furono in grado di ottenere una vittoria schiacciante. I Francesi ritirarono il loro supporto a Mysore dopo l'[[Trattato di Versailles (1783)|accordo di pace in Europa]].<ref>Venkata Ramanappa, M. N. (1975), p. 211</ref> Tutt'altro che scoraggiato, Tīpū, conosciuto col soprannome di "Tigre del Mysore", continuò la guerra contro i Britannici ma perse molte regioni nell'attuale area costiera del Karnataka. Egli perse poi i territori di [[Kittur]], Nargund e [[Badami]] a favore dei Maratha. Il [[Trattato di Mangalore]] venne siglato nel [[1784]] portando a delle ostilità coi Britannici e a un temporaneo arresto delle ostilità per riportare lo [[status quo ante bellum]].<ref name="surrender"/><ref name="surrender1">Chopra et al. (2003), p. 75–76</ref> Il trattato è un importante documento della storia d'India, perché fu l'ultima occasione nella quale una potenza indiana dettò condizioni ai Britannici, che imploravano la pace. L'inizio di nuove ostilità in Europa tra Inghilterra e Francia fu l'occasione per Tīpū di rompere il trattato e riprendere la guerra con i Britannici. Egli tentò senza successo di ottenere aiuti militari dal ''[[Nizam|Niẓām]]'', dai Maratha, dai Francesi e dal [[Sultano ottomano]].<ref name="strike">Chopra et al. (2003), p. 77</ref>▼
▲Nel
L'[[Battaglia della Nedumkotta|inutile attacco di Tīpū]] nel [[1789]] al [[Regno di Travancore]], alleato inglese, fu un'imbarazzante sconfitta per Tipu, le cui forze vennero respinte da un piccol gruppo di assalitori, nella [[Terza guerra anglo-mysore]]. In principio i Britannici presero il distretto di [[Coimbatore]], ma il contrattacco di Tīpū mise in difficoltà questa conquista. Dal [[1792]], con l'aiuto dei Maratha, che attaccarono da nord-ovest e il ''Niẓām'' da nord-est, i Britannici al comando di [[Charles Cornwallis, I marchese Cornwallis|Lord Cornwallis]] [[Assedio di Seringapatam (1792)|assediarono Srirangapatna]], portando Tīpū alla sconfitta e alla sigla del [[Trattato di Seringapatam]]. Metà del regno di Mysore venne distribuita tra gli alleati vincitori e due dei suoi figli furono trattenuti dai Britannici come ostaggi.<ref name="surrender">Chopra et al. (2003), p. 78–79; Kamath (2001), p. 233</ref> Un umiliato ma indomabile Tīpū iniziò a ricostruire la sua lacerata potenza economica e militare. Egli tentò segretamente di ottenere supporti dalla Francia rivoluzionaria, dall'emiro dell'[[Afghanistan]], dall'[[Impero ottomano]] e dall'Arabia, sempre respinti. Nel [[1799]], Tīpū morì [[Battaglia di Seringapatam|difendendo Seringapatam]] nella [[Quarta guerra anglo-mysore]], portando così alla fine dell'indipendenza del regno.<ref name="end">Chopra et al. (2003), pp. 79–80; Kamath (2001), pp. 233–234</ref>▼
▲[[File:TipuSultan1790.jpg|upright|thumb|left|Ritratto del sultano Tīpū, realizzato durante la [[
▲Dal
▲[[File:Gillray - The Coming-on of the monsoons - or - the retreat from Seringapatam.jpg|thumb|upright=1.2|[[Charles Cornwallis, I marchese Cornwallis|Lord Cornwallis]] si ritira
▲[[File:Tippu's cannon.jpg|thumb|left|Cannone usato dalle forze del
▲L'[[Battaglia della Nedumkotta|inutile attacco di Tīpū]] nel
=== Lo Stato principesco ===
[[File:"Palace of the Maharajah of Mysore, India," from the Illustrated London News, 1881 (with modern hand coloring).jpg|thumb|left|Il "Palazzo del Maharaja di Mysore, India," dall'Illustrated London News, 1881 (con una moderna ridipittura a mano)]]
Dopo la caduta di [[Tipu|Tīpū]], parte del regno di Mysore fu annesso e diviso tra la presidenza di Madras e il ''Niẓām''. Il restante territorio fu trasformato in uno [[Stato principesco]]; il rampollo di appena cinque anni della famiglia Wodeyar, [[Krishnaraja Wodeyar III|Krishnaraja III]], fu posto sul trono col Primo ministro (''Diwan'') [[Purnaiah]], che aveva già servito sotto Tīpū, mentre le redini effettive del governo furono assunte dal tenente colonnello [[Barry Close]] come Residente britannico in loco. I Britannici mantennero il controllo sulla politica estera di Mysore e ne richiesero un tributo annuale per mantenere un esercito di truppe britanniche nello Stato.<ref name="army">Kamath (2001), p. 249</ref><ref name="install">Kamath (2001), p. 234</ref><ref>Venkata Ramanappa, M. N. (1975), p. 225</ref> Come ''Diwan'', Purnaiah si distinse per le sue idee progressiste e innovative, sin quando non decise di ritirarsi a vita privata nel [[1811]] (morendo poco dopo) al compimento del sedicesimo anno di età del re-bambino.<ref name="overlord">Quote:"The Diwan seems to pursue the wisest and the most benevolent course for the promotion of industry and opulence" (Gen. Wellesley in Kamath 2001, p. 249)</ref><ref>Venkata Ramanappa, M. N. (1975), pp. 226-229</ref>▼
[[File:Mysore Palace Front view.jpg|thumb|Il [[Palazzo di Mysore]] costruito tra il 1897 ed il 1912]]▼
▲Dopo la caduta di [[Tipu|Tīpū]], parte del regno di Mysore fu annesso e diviso tra la presidenza di Madras e il ''Niẓām''. Il restante territorio fu trasformato in uno [[Stato principesco]]; il rampollo di appena cinque anni della famiglia Wodeyar, [[Krishnaraja Wodeyar III|Krishnaraja III]], fu posto sul trono col Primo ministro (''Diwan'') [[Purnaiah]], che aveva già servito sotto Tīpū, mentre le redini effettive del governo furono assunte dal tenente colonnello [[Barry Close]] come Residente britannico in loco. I Britannici mantennero il controllo sulla politica estera di Mysore e ne richiesero un tributo annuale per mantenere un esercito di truppe britanniche nello Stato.<ref
Gli anni che seguirono furono segnati da relazioni cordiali tra Mysore e i Britannici sino agli anni '20 dell Ottocento. Nel [[1825]] una serie di investigazioni condotte dal governatore di Madras, Thomas Munro, determinarono la presenza di un malgoverno dello Stato che portò nel [[1831]] a una presa diretta di controllo della corona inglese sul regno (in precedenza l'amministrazione era effettivamente retta dalla [[Compagnia britannica delle Indie Orientali]]).<ref name="mal">Kamath (2001), p. 250</ref><ref>Venkata Ramanappa, M. N. (1975), pp. 229-231</ref> Per i successivi cinquant'anni, Mysore passò sotto il controllo di commissari britannici appositi; Sir [[Mark Cubbon]], politico rinomato per la sua epoca, fu impegnato a Mysore dal [[1834]] al [[1861]] in importanti opere di sviluppo che portarono il regno alla condizione di paese moderno per l'epoca.<ref>Venkata Ramanappa, M. N. (1975), pp. 231-232</ref>▼
▲[[File:Mysore Palace Front view.jpg|thumb|Il [[
Nel [[1876]]–77, ad ogni modo, con la fine del periodo di controllo diretto dei Britannici, Mysore fu colpita da una tremenda carestia che uccise tra {{formatnum:700000}} e {{formatnum:1100000}} persone (1/5 degli abitanti della regione).<ref>Lewis Rice, B., ''Report on the Mysore census'', Bangalore, Mysore Government Press, 1881, p. 3</ref> Poco dopo, il maharaja Chamaraja IX, educato nel sistema scolastico britannico, prese il governo di Mysore, nel [[1881]].<ref name="comm">Kamath (2001), pp. 250–254</ref> Da quel momento in poi sino all'indipendenza indiana nel [[1947]], Mysore rimase uno Stato principesco del [[British Raj]] coi Wodeyar al governo.<ref name="comm"/>▼
▲Gli anni che seguirono furono segnati da relazioni cordiali tra Mysore e i Britannici sino agli anni '20 dell Ottocento. Nel
Dopo la rinuncia al trono del maharaja Chamaraja IX, [[Nalvadi Krishnaraja Wodeyar|Krishnaraja IV]], ancora ragazzino di appena 11 anni, ascese al trono nel [[1895]]. Sua madre Maharani Kemparajammanniyavaru fu sua reggente sino a quando questi non prese direttamente le redini del governo l'8 febbraio [[1902]].<ref>Rama Jois, M. 1984. Legal and constitutional history of India ancient legal, judicial and constitutional system. Delhi: Universal Law Pub. Co. p. 597</ref> Sotto il suo governo, con sir M. Vishweshwariah come suo Diwan, il maharaja trasformò ulteriormente Mysore in uno Stato moderno e al passo coi tempi, promuovendo in particolare l'industria, l'educazione, l'agricoltura e le arti. Fu per questo che il [[Mahatma Gandhi]] chiamò il maharaja il "re santo" (''Rajarishi'').<ref>Puttaswamaiah, K. 1980. ''Economic development of Karnataka a treatise in continuity and change''. New Delhi, Oxford & IBH. p. 3</ref> [[Paul Brunton]], filosofo britannico ed orientalista, [[John Gunther]], autore statunitense, e lo statista inglese lord Samuel furono i contrafforti su cui il maharaja si puntò per costruire ed estendere la sua potenza.<ref>{{Cita web |url=http://www.india-today.com/itoday/millennium/100people/durai.html |titolo=The Mysore duo Krishnaraja Wodeya IV & M. Visvesvaraya |accesso=23 ottobre 2007 |editore=[[India Today]] |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081024183112/http://www.india-today.com/itoday/millennium/100people/durai.html |dataarchivio=24 ottobre 2008 }}</ref> Il maharaja era inoltre un ottimo musicista dilettante e come i suoi predecessori patrocinò largamente quest'arte ed il suo sviluppo.<ref name="instru">Pranesh (2003), p. 162</ref> Egli venne seguito al trono da suo nipote [[Jayachamaraja Wodeyar|Jayachamaraja]] il cui governo portò ala fine dell'indipendenza dello Stato e l'ingresso nell'Unione Indiana il 9 agosto [[1947]].<ref name="union">Kamath (2001), p. 261</ref>▼
▲Nel
▲Dopo la rinuncia al trono del maharaja Chamaraja IX, [[Nalvadi Krishnaraja Wodeyar|Krishnaraja IV]], ancora ragazzino di appena 11 anni, ascese al trono nel
== Elenco dei reggenti di Mysore ==
Riga 121 ⟶ 125:
* Chamaraja Wodeyar VI (1732–1734)
=== Sultanato di Hayder ʿAlī e
* [[Krishnaraja Wodeyar II]] (1734–1766)
* [[Nanjaraja Wodeyar]] (1766–1772)
Riga 137 ⟶ 141:
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* {{cita libro|lingua=en|autore=Krishnaswami S. Aiyangar|cid=Aiyangar (1911)|anno=1991|titolo=Ancient India: Collected Essays on the Literary and Political History of Southern India|città=Nuova Delhi|edizione=ristampa facsimile del 2004|editore=Asian Educational Services|isbn=81-206-1850-5}}
* {{cita libro|lingua=en|autore=P.R. Chopra|cid=Chopra ''et al.'' (2003)|autore2=T.K. Ravindran|autore3=N. Subrahmanian|anno=2003|titolo=History of South India (Ancient, Medieval and Modern)|volume=III|città=Nuova Delhi|editore=Sultan Chand and Sons|isbn=81-219-0153-7}}
* {{cita libro|lingua=en|cid=Kamath (2001)|autore=Suryanath U. Kamath|anno=2001|annooriginale=1980|titolo=A concise history of Karnataka: from pre-historic times to the present|città=Bangalore|editore=Jupiter books|lccn=80905179|oclc=7796041}}
* {{cita libro|lingua=en|url=https://books.google.it/books?id=HfsyEAAAQBAJ&pg=PT24|titolo=Unsettling Utopia: The Making and Unmaking of French India|autore=Jessica Namakkal|cid=Namakkal (2021)|editore=Columbia University Press|anno=2021|isbn=978-02-31-55229-5}}
* {{cita libro|lingua=en|autore=R. Narasimhacharya|cid=Narasimhacharya|anno=1988|annooriginale=1934|titolo=History of Kannada Literature|url=https://archive.org/details/in.ernet.dli.2015.489059|città=Nuova Delhi|editore=Asian Educational Services|isbn=81-206-0303-6}}
* {{cita libro|lingua=en|cid=Pranesh (2003)|autore=Meera Rajaram Pranesh|anno=2003|titolo=Musical Composers during Wodeyar Dynasty (1638–1947 A.D.)|città=Bangalore|editore=Vee Emm}}
* {{cita libro|lingua=en|autore=B.L. Rice|cid=Rice (2001)|anno=2001|annooriginale=1897|titolo=Mysore Gazetteer Compiled for Government|volume=1|città=Nuova Delhi, Madras|editore=Asian Educational Services|isbn=81-206-0977-8}}
* {{cita libro|lingua=en|autore=E.P. Rice|cid=Rice (1921)|anno=1921|titolo=Kannada Literature|città=Nuova Delhi|edizione=ristampa facsimile del 1982|editore=Asian Educational Services|isbn=81-206-0063-0}}
* {{cita libro|lingua=en|autore=Burton Stein|cid=Stein (1987)|anno=1987|titolo=Vijayanagara (The New Cambridge History of India)|città=Cambridge e New York|editore=Cambridge University Press|isbn=0-521-26693-9}}
* {{cita libro|lingua=en|cid=Subrahmanyam (2001)|autore-capitolo=Sanjay Subrahmanyam|anno=2001|capitolo= "Warfare and State Finance in Wodeyar Mysore|autore=Sanjay Subrahmanyam|titolo=Penumbral Visions|url=https://archive.org/details/penumbralvisions0000subr|città=Ann Arbor|editore=University of Michigan Press|pp=[https://archive.org/details/penumbralvisions0000subr/page/n180 161]-193|isbn=978-0-472-11216-6}}
* {{cita libro|lingua=en|autore=M.N. Venkata Ramanappa|cid=Venkata Ramanappa (1975)|anno=1975|titolo=Outlines of South Indian history: with special reference to Karnataka|url=https://archive.org/details/outlinesofsouthi0000venk|città=Delhi|editore=Vikas Publishing House|isbn=0-7069-0378-1}}
== Altri progetti ==
Riga 143 ⟶ 161:
{{Stati principeschi nel British Raj}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|India|storia}}
[[Categoria:Stati costituiti negli anni 1390]]
| |||