Equo processo: differenze tra le versioni

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{{F|diritto pubblico|arg2=diritto penale|ottobre 2009|commento=Mancanza assoluta di fonti}}
Il L<nowiki>'</nowiki>'''diritto a un equo processo''' è uno dei [[diritti fondamentali dell'uomo]], riconosciuto come tale in tutti gli ordinamenti degli [[statoStato di diritto|stati di diritto]]; è sancito in modo espresso dall'art. 10 della [[Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo]], dall'art. 6 della [[Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali]] e dal [[VI emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d'America|Sesto emendamento]] della [[Costituzione degli Stati Uniti]].
 
{{vediÈ anche|sancito in modo espresso dall'art. 10 della [[Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo]] nonché dall'art. 6 della [[Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali}}]].
Un processo che leda questa fondamentale prerogativa, in uno stato di diritto, deve essere ripetuto o il suo verdetto deve essere cassato.
 
== Descrizione ==
== Fattori che ostacolano il diritto a un equo processo ==
Un processo che leda questa fondamentale prerogativa, in uno statoStato di diritto, deve essere ripetuto o il suo verdetto deve essere cassato. Fattori ostativi possono essere considerati:
I fattori che ostacolano o impediscono la realizzazione del diritto sono:
* [[Corruzione]] dei giudici o dei giurati
* [[Oltraggio alla corte]] (tipico il caso dei [[mass media]] o dei [[giurati]])
* Intimidazione dei testimoni.
* Mancanza o lesione del [[diritto di difesa]].
 
* la [[corruzione]] di un [[giudice]] o dei [[giurati]];
Il diritto a un equo processo passa attraverso alcuni requisiti
* [[Oltraggio (diritto)|oltraggio]] o [[vilipendio]] alla corte;
*Un giudice competente e neutrale. Lo stesso valga per la giuria, se prevista
* intimidazione di chi renda [[testimonianza]];
*Testimoni liberi da condizionamenti e intimidazioni
* Mancanzamancanza o lesione del [[diritto di difesa]].
*Idealmente, un'assistenza legale sufficiente e in ugual misura per tutte le parti in gioco
 
Il diritto aad un equo processo passa attraverso alcuni requisiti:
== Convenzione europea sui diritti dell'uomo ==
{{vedi anche|Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali}}
 
* un giudice competente e neutrale;
La tutela del diritto a un equo processo è tutelato sostanzialmente dall'art. 6 della [[Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali]] (CEDU) recante titolo «''Diritto ad un processo equo''». Il quadro delle tutele è completato dall'art. 3 (''Divieto di tortura'') dal [[principio di legalità]] sancito dall'art. 7, par. 1, (''Nessuna pena senza legge'') e dall'art. 8 (''Diritto al rispetto della vita privata e familiare''). Altri elementi sono aggiunti dal [http://conventions.coe.int/Treaty/ita/Treaties/Html/117.htm Protocollo n. 7 alla CEDU] del 22 novembre 1984 (entrato in vigore dal 1º novembre 1988), all'art. 4 (''[[Ne bis in idem]]'') e all'art. 3 (''Indennizzo per detenzione iniqua'').
*Testimoni testimoni liberi da condizionamenti e intimidazioni;
*Idealmente, un'assistenza legale sufficiente e in ugual misura per tutte le [[parte (diritto)|parti]] in giocoun [[processo (diritto)|processo]].
 
== Nel diritto internazionale ==
;Art. 6, paragrafo 1
=== Dichiarazione universale dei diritti umani ===
*Diritto ad avere giustizia pubblicamente e in un tempo ragionevole: «Ogni persona ha diritto a che la sua causa sia esaminata equamente, pubblicamente ed entro un termine ragionevole...»
{{Vedi anche|Dichiarazione universale dei diritti umani}}
*Tribunale precostituito per legge (c.d. [[giudice naturale]] e divieto di tribunali speciali), indipendente e imparziale: «...da un tribunale indipendente e imparziale, costituito per legge, il quale sia chiamato a pronunciarsi sulle controversie sui suoi diritti e doveri di carattere civile o sulla fondatezza di ogni accusa penale formulata nei suoi confronti.»
L'art. 10 stabilisce che:
*Pubblicità delle udienze e della sentenza; limitazioni alla pubblicità delle udienze: «La sentenza deve essere resa pubblicamente, ma l'accesso alla sala d'udienza può essere vietato alla stampa e al pubblico durante tutto o parte del processo nell'interesse della morale, dell'ordine pubblico o della sicurezza nazionale in una società democratica, quando lo esigono gli interessi dei minori o la protezione della vita privata delle parti in causa, o, nella misura giudicata strettamente necessaria dal tribunale, quando in circostanze speciali la pubblicità possa portare pregiudizio agli interessi della giustizia.»
 
{{citazione|Ogni individuo ha diritto, in posizione di piena uguaglianza, ad una equa e pubblica udienza davanti ad un tribunale indipendente e imparziale, al fine della determinazione dei suoi diritti e dei suoi doveri, nonché della fondatezza di ogni accusa penale che gli venga rivolta.}}
;Art. 6, paragrafo 2
*[[Presunzione d'innocenza]]: «Ogni persona accusata di un reato è presunta innocente fino a quando la sua colpevolezza non sia stata legalmente accertata.»
 
;Art.=== 6,Convenzione paragrafoeuropea 3,sui punti a-b-c-d-e (diritti dell'accusato)uomo ===
{{Vedi anche|Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali}}
*Ogni accusato ha segnatamente diritto a:
La tutela del diritto a un equo processo è tutelato sostanzialmente dall'art. 6 della [[Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali]] (CEDU) recante titolo ''Diritto ad un processo equo'' che riconosce ad ogni persona il diritto a vedere la sua causa esaminata e decisa entro un lasso di tempo ragionevole, come componente del diritto ad un equo processo.<ref>[http://questionegiustizia.it/speciale/2019/1/le-principali-decisioni-della-corte-in-materia-civile-verso-l-italia_64.php Franco De Stefano, ''Le principali decisioni della Corte in materia civile verso l’Italia''] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20190430192246/http://questionegiustizia.it/speciale/2019/1/le-principali-decisioni-della-corte-in-materia-civile-verso-l-italia_64.php |data=30 aprile 2019 }}, Questione giustizia, speciale n. 1/2019 (''La Corte di Strasburgo'' a cura di Francesco Buffa e Maria Giuliana Civinini).</ref>
* [[Diritto di informazione]] (lett. a): «essere informato, nel più breve tempo possibile, in una lingua a lui comprensibile e in un modo dettagliato, della natura e dei motivi dell'accusa elevata a suo carico»;
* Diritto a predisporre i mezzi per la difesa (lettera b). «disporre del tempo e delle facilitazioni necessarie per preparare la sua difesa»
*[[Diritto di difesa]] e diritto al [[patrocinio gratuito]]<ref>{{cita web|url=http://www.avvocatogratis.com/2012/10/guida-al-gratuito-patrocinio-iii°-edizione/ |titolo= Guida Breve per l'Accesso al Gratuito Patrocinio in Creative Commons |accesso=13-05-2013}}</ref>
(lettera c): «difendersi da sé o avere l'assistenza di un difensore di propria scelta e, se non ha i mezzi per ricompensare un difensore, poter essere assistito gratuitamente da un avvocato d'ufficio quando lo esigano gli interessi della giustizia»
*Equa ammissione delle prove testimoniali (lettera d): «interrogare o far interrogare i testimoni a carico ed ottenere la convocazione e l'interrogazione dei testimoni a discarico nelle stesse condizioni dei testimoni a carico»
*Diritto a un'[[Interprete (lingua)|interprete]] (lettera e): «farsi assistere gratuitamente da un interprete se non comprende o non parla la lingua impiegata nell'udienza»
 
La tutela è riconosciuta anche da altre disposizioni come l'art. 3 (''Indennizzo per detenzione iniqua'') e l'art. 4 (''[[Ne bis in idem]]'') come modificati dal Protocollo n. 7 del 22 novembre 1984 (entrato in vigore dal 1º novembre 1988),<ref>{{Cita web|url=https://www.coe.int/en/web/conventions/full-list|titolo=Full list|sito=Treaty Office|lingua=en-GB|accesso=2021-06-02}}</ref> il quadro è poi completato dall'affermazione del [[principio di legalità]] sancito dall'art. 7 (''Nessuna pena senza legge'') e dall'art. 8 (''Diritto al rispetto della vita privata e familiare'').
;Art. 3 (Divieto di tortura):
:«Nessuno può essere sottoposto a tortura né a pene o trattamento inumani o degradanti.»)
 
L'art. 41 dispone che la Corte "accorda, quando è il caso, una equa soddisfazione alla parte lesa". Sono stati oggetto di indennizzo i casi di violazione dei principi del contraddittorio, della ragionevole durata del processo, della terzietà e indipendenza del giudice.
;Art. 7, par. 1 ([[principio di legalità]] - nessuna pena senza legge):
:«Nessuno può essere condannato per un'azione o una omissione che al momento in cui fu commessa non costituisse reato secondo il diritto interno o secondo il diritto internazionale. Non può del pari essere inflitta alcuna pena superiore a quella che era applicabile al momento in cui il reato è stato commesso»
 
== Nelle legislazioni statali ==
;Art. 8 (Diritto al rispetto della vita privata e familiare):
=== Italia ===
:«1. Ogni persona ha diritto al rispetto della sua vita privata e familiare, del suo domicilio e della sua corrispondenza.»
{{vediVedi anche|Legge Pinto}}
:2. «Non può esservi ingerenza della pubblica autorità nell'esercizio di tale diritto se non in quanto tale ingerenza sia prevista dalla legge e in quanto costituisca una misura che, in una società democratica, è necessaria per la sicurezza nazionale, l'ordine pubblico, il benessere economico del paese, la prevenzione dei reati, la protezione della salute o della morale, o la protezione dei diritti e delle libertà altrui.»
Secondo [[Giuliano Vassalli]] con la modifica dell'articolo 111 della [[Costituzione della Repubblica Italiana]] disposta ai sensi della legge costituzionale 22 novembre 1999, n. 1, il giusto processo è divenuto «principio costituzionale ..., con la conseguenza che un processo di troppo lunga durata è un processo ingiusto e virtualmente incostituzionale».<ref>[[Giuliano Vassalli]], ''La genesi e la storia del giusto processo (Relazione al Convegno “Il giusto processo” svoltosi il 28 e 29 marzo 2002 presso l’Accademia dei Lincei in Roma)'', pubblicata nella rivista ''Il giusto processo'', 2002, 1, p. 149 ss.</ref> Il ricorso ai sensi della [[legge Pinto]] può essere esperito qualora un procedimento giudiziario ecceda i termine di durata ragionevole di un processo secondo la [[Corte europea dei diritti dell'uomo]] (CEDU), in base all'art. 13 della Convenzione che prevede il [[diritto ad un ricorso effettivo]] contro ogni possibile violazione della Convenzione.
 
LaRiguardo sentenzaal ''caso Brusco'', dellala CEDU ha infine statuito che tutti i casi pendenti a Strasburgo dal 2001 (sui quali non sia ancora stato dato un giudizio di ricevibilità da parte della Corte) debbano tornare in Italia per l'appello interno secondo la legge Pinto. La sentenza ''Brusco'' è stata criticata per gli alti costi processuali presenti nella procedura interna italiana, ed inesistenti a Strasburgo. Il ricorso per il risarcimento da ingiusto processo può essere richiesto usufruendo l'assistenza del gratuito patrocinio in presenza dei requisiti reddituali di legge.<ref>{{cita web|url=http://www.avvocatogratis.com/2009/02/gratuito-patrocinio|titolo=Avvocato gratuito a spese dello Stato|data=24-2-2011|accesso=21-03-2011}}</ref>
=== Irragionevole durata del processo in Italia ===
{{vedi anche|Corte europea dei diritti dell'uomo#Giurisprudenza sull.27Italia}}
L'articolo 6, paragrafo 1, della [[Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali]], riconosce ad ogni persona il diritto a vedere la sua causa esaminata e decisa entro un lasso di tempo ragionevole, come componente del diritto ad un equo processo.
 
In base alla legge Pinto, e successive modifiche, qualora il procedimento superi una durata di tempo ragionevole, stimata dal legislatore in 3 anni per il procedimento di primo grado, 2 anni per il secondo ed 1 anno per la cassazione a prescindere dall’esito della lite e/o in caso di conciliazione della lite, si ha diritto ad una somma di denaro per ogni anno di eccessiva durata del processo.<ref>{{Cita web|url=https://www.pintolex.com/|titolo=La Legge Pinto|sito=La Legge Pinto|lingua=it-IT|accesso=2019-02-08}}</ref>
La giurisprudenza CEDU sull'Italia ha riguardato per il 90% dei casi tale problematica. In seguito ai diversi casi la Corte è giunta ad una giurisprudenza consolidata, con parametri temporali e criteri di valutazione delle circostanze
 
=== Stati Uniti d'America ===
Secondo la giurisprudenza della Corte, il tempo della causa si calcola:
Il diritto ad un equo processo è sancito dal VI emendamento della [[Costituzione degli Stati Uniti]].
* ''dies a quo'': a partire dalla notifica dell'atto di citazione, o dal deposito del ricorso nel procedimento civile, o dalla conoscenza diretta e ufficiale delle accuse per l'imputato nel processo civile;
* ''dies a quae'': fino alla definitività della sentenza (dopo tre gradi di ricorso o scadenza dei termini per la possibilità di ricorso)
La CEDU ha stabilito che il procedimento si considera di ''durata irragionevole'' in ogni caso quando si superano i tre anni per grado di giudizio.
 
I criteri di valutazione delle circostanze includono<ref>{{cita web|url=http://www.avvocatogratis.com/2011/06/guida-breve-al-risarcimento-ex-legge-pinto/ |titolo= "Guida Breve al risarcimento da eccessiva durata del processo" in Creative Commons |accesso=21-07-2011}}</ref>:
# complessità della procedura;
# comportamento delle parti, non imputabili allo Stato
# condotta delle autorità nazionali
 
La giurisprudenza della CEDU sull'equo processo in Italia ha incluso i seguenti casi:
* '''Capuano I ''' (1987) e '''Capuano II''' (1994): la Corte ha dichiarato l'Italia non in grado di prevenire future violazioni, né di porre fine a quelle in corso
* casi del '''tribunale di Benevento''': la Corte è stata sommersa di ricorsi relativi alla situazione del tribunale di [[Benevento]], dove le tempistiche erano di quattro anni per la prima udienza, seguita da un rinvio d'ufficio di altri 1-2 anni; la Corte ha minacciato l'apertura di una procedura di sospensione dell'Italia dal [[Consiglio d'Europa]], oltre a comminare continue pene di risarcimento (2 miliardi di lire nel solo 2002)
 
==== Ricorsi interni in base alla legge Pinto ====
{{vedi anche|Legge Pinto}}
 
La [[Legge Pinto]] (L. 89/2001) nasce come ricorso straordinario in appello qualora un procedimento giudiziario ecceda i termine di durata ragionevole di un processo secondo la [[Corte europea dei diritti dell'uomo]] (CEDU), in base all'art. 13 della Convenzione che prevede il diritto ad un ricorso effettivo contro ogni possibile violazione della Convenzione.
 
In tal modo, si introduce un nuovo ricorso interno, che i ricorrenti devono avviare prima di rivolgersi alla Corte di Strasburgo. Tuttavia le [[Corte d'Appello|Corti d'Appello]] inizialmente non hanno applicato i parametri della CEDU per la definizione dell'''irragionevole durata'' del processo, ma hanno chiesto ai ricorrenti la dimostrazione dell'aver subito un danno (cosa che, secondo l'art.6 CEDU, è incluso nel fatto stesso). Tali casi sono stati quindi ri-appellati alla Corte CEDU di Strasburgo per scorretta applicazione della Legge Pinto.
 
Nel 2004 la [[Corte di Cassazione]] ha stabilito che i giudici nazionali devono applicare i criteri di Strasburgo nel decidere in casi relativi alla legge Pinto, senza poter richiedere la prova del danno subito dal ricorrente.
 
La sentenza ''Brusco'' della CEDU ha infine statuito che tutti i casi pendenti a Strasburgo dal 2001 (sui quali non sia ancora stato dato un giudizio di ricevibilità da parte della Corte) debbano tornare in Italia per l'appello interno secondo la legge Pinto. La sentenza ''Brusco'' è stata criticata per gli alti costi processuali presenti nella procedura interna italiana, ed inesistenti a Strasburgo.
Il ricorso per il risarcimento da ingiusto processo può essere richiesto usufruendo l'assistenza del gratuito patrocinio in presenza dei requisiti reddituali di legge.<ref>{{cita web|url=http://www.avvocatogratis.com/2009/02/gratuito-patrocinio|titolo=Avvocato gratuito a spese dello Stato|data=24-2-2011|accesso=21-03-2011}}</ref>
 
====Processo breve====
{{vedi anche|Processo breve}}
 
== Note ==
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*[[Diritto di difesa]]
*[[Giudice naturale]]
*[[Legge Pinto]]
*[[Patrocinio a spese dello stato]]
*[[LeggeProcesso Pinto(diritto)]]
*[[Processo breve]]
 
==Collegamenti esterni==
*[http://conventions.coe.int/Treaty/Commun/ListeTraites.asp?MA=3&CM=7&CL=ITA Lista dei trattati relativa all'area: Diritto dell'Uomo (Convenzione e Protocolli)] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20091015062118/http://conventions.coe.int/Treaty/Commun/ListeTraites.asp?MA=3&CM=7&CL=ITA |date=15 ottobre 2009 }} dal sito del [[Consiglio d'Europa]]
 
{{Controllo di autorità}}
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