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Il '''bisonte europeo''' ('''''Bos bonasus''''' {{zoo|[[Linneo|Linnaeus]]|[[1758]]}}; spesso anche '''''Bison bonasus''''') è una specie di [[Bovini|bovino]] [[Europa|europeo]].un Intempo passato,diffusa questi animali popolavano lenelle [[Foresta vergine|foreste primigenie]] dell'Europa occidentale, centrale e sud-orientale fino all'[[Alto Medioevo]]. Il lorosuo habitat naturale comprende foreste di latifoglie, conifere e miste in [[Zona temperata|zone temperate]], caratterizzate da ampie aree aperteradure. IQuesti bisonti europeianimali sono animali gregari, ma, a causa delle peculiaritàcaratteristiche del loro habitatambientali, vivono in piccoli [[Branco|gruppi]] relativamente piccoli. Le mandrie tipiche contano tra i 12 e i 20 individui, principalmente femmine e giovani., Imentre i maschi adulti, invece, si uniscono ai gruppiaggregano solo durante il periodo dell'accoppiamentoriproduttivo. SebbenePur ilavendo bisonteun europeoaspetto esimile quelloal bisonte americano (''[[Bos bison]]''), abbianole undue aspetto simile,specie non sono strettamente imparentati. Tuttaviaimparentate, le due specie sonosebbene completamentesiano interfeconde, ovveroe possonopossano riprodursi tra loro senza difficoltà.
 
In Europa, oltre al bisonte europeo propriamente detto, (''Bosnoto bonasus''),anche spesso chiamatocome «bisonte delle pianure», esisteva anche il bisonte del Caucaso (''[[Bison bonasus caucasicus|Bos caucasicus]]''), oggi estinto. Quest'ultimo è talvolta considerato una semplice [[sottospecie]] del bisonte europeo, con la denominazione scientificadenominata ''Bos bonasus caucasicus''. Si ritiene che questaparte sottospeciedel sisuo patrimonio genetico sia parzialmentestato preservatapreservato attraverso [[Ibrido|ibridazioniincroci]] con il bisonte delle pianure. Nell'attualeAttualmente, nella popolazione deldi bisontebisonti europeoeuropei si distinguono diverse linee genetiche: la linea delle Pianure è, composta esclusivamente da esemplari geneticamente puri del bisonte delle pianure, mentre; la linea delle Pianure-Caucaso, derivaderivata dall'incrocio tra il bisonte delle pianure e quello del Caucaso.; Esiste inoltree la linea di Montagna, che rappresenta unrisultato dell'incrocio tra il bisonte delle pianure, il bisontequello del Caucaso e una successiva introduzione di geni del bisonte americano. Tutti gli esemplari geneticamente puri ospitati in cattività sono registrati nel registro globale del bisonte europeo, gestito presso il [[parco nazionale di Białowieża]].
 
Negli anni '20 del Novecento, il bisonte europeo era gravemente minacciato dirischiava l'estinzione;: l'ultimo esemplare selvatico, un bisonte del Caucaso, fu abbattuto nel 1927 nella regione del [[Catena del Caucaso|Caucaso]]. TuttiGli iattuali bisonti europei attualmente viventi discendono da soli dodici esemplariindividui ospitatimantenuti in cattività in zoo e riserve.,<ref name="kra42"/> Questail ridottache ha ridotto drasticamente la variabilità genetica, rappresentarappresentando una delle principali minacce allaper la sopravvivenza a lungo termine della [[specie]].<ref>{{cita web | lingua=de | autore=Ariane Bemmer | url=http://www.tagesspiegel.de/politik/lob-des-wiederkaeuens/8859312.html | titolo=Lob des Wiederkäuens | sito=[[Der Tagesspiegel]] | data=28 settembre 2013}}</ref> Grazie agli sforzi di zoo e privati per preservare il bisonteconservazione, le prime mandrie selvatiche furono [[Reintroduzione|reintrodotte]] nel 1952 nell'area dell'odiernonel [[parco nazionale di Białowieza]], situato al confine tra Polonia e Bielorussia. Nel 2004 si contavano 31 popolazioni selvatiche per un totale di 1955 individui, pari al 60% della popolazione globale.<ref name="kra265"/> Nel 2013, una mandria di otto bisonti fufurono liberataliberati nel [[Rothaargebirge]] (vedi [[#Auswilderung in Deutschland|sotto]]), segnando il ritorno deidella bisontispecie allo stato selvatico in Germania dopo oltre mezzo500 millennioanni. La Schutzgemeinschaft Deutsches Wild dichiarò il bisonte «animale dell'anno» nel 2008 e di nuovo nel 2014.<ref>{{cita web | lingua=de | url=https://web.archive.org/web/20071008041503/http://www.sdwi.de/tiere/index.htm | titolo=Schutzgemeinschaft Deutsches Wild: Tier des Jahres | sito=sdwi.de | accesso=27 ottobre 2023}}</ref> Nel 2022, per la prima volta, una femmina adulta e due giovani bisonti furono reintrodotti in Inghilterra, in una foresta vicino a [[Canterbury]]. Tuttavia, la liberazione di un maschio proveniente dalla Germania per unirsi alla mandria fu ritardata a causa delle complicazioni burocratiche post-Brexit.<ref>{{cita web | lingua=de | sito=''[[Die Tageszeitung]]'' | data=19 luglio 2022 | url=https://taz.de/!5865588/ | accesso=22 luglio 2022}}</ref> Nel 2019, la popolazione globale di bisonti europei contava 9112 individui:, di cui 1792 in cattività, 501 in stato semi-selvatico e 6819 in libertà.<ref>{{cita pubblicazione | autore=Gabriel Dănilă ''et al.'' | titolo=The Reintroduction Analysis of European Bison (Bison bonasus L., 1758) in the North of Romania and the Identification of the Most Favourable Locations | data=13 giugno 2022 | rivista=Forests | numero=13 | volume=920 | doi=10.3390/f13060920 | url=https://mdpi-res.com/d_attachment/forests/forests-13-00920/article_deploy/forests-13-00920.pdf?version=1655091016 | accesso=27 ottobre 2023}}</ref> Nel 2023, il numero di bisonti selvatici eraè salito a 7200 esemplari.<ref>{{cita web | lingua=de | url=https://www.wwf.de/themen-projekte/artenlexikon/wisent-europaeisches-bison | titolo=Wisente (Europäische Bisons) | sito=WWF | accesso=5 marzo 2024}}</ref>
 
== Descrizione ==
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[[File:European bison (Bison bonasus) male Białowieza.jpg|thumb|Un maschio a Białowieża]]
[[File:Bison bonasus 02 MWNH 1527.jpg|thumb|Il cranio]]
Il bisonte europeo è, dopo l'estinzione dell'[[Bos primigenius|uro]], il più grande e pesante [[Mammalia|mammifero]] terrestre del continente europeo, nonchée l'ultimo rappresentante delle specie di [[boviniBovini|bovino]] selvatici inselvatico [[Europa|europeo]]. Una caratteristica distintiva deidella bisontispecie è la presenza di 14 paia di [[Costa (anatomia)|costole]] e cinque [[Vertebra lombare|vertebre lombari]], rispetto ai [[Bos taurus|bovini domestici]], che ne hanno rispettivamente 13 paia di costole e sei vertebre lombari.<ref>Mohr, p. 7.</ref> I maschi adulti sono significativamente più grandi e pesanti rispetto alledelle femmine, adulte,ma unaquesta differenza che diventa evidente solo adopo partire dalil terzo anno di vita. Alla nascita, le femmine pesano in media 24 kg, mentre i maschi 28 kg.<ref name="kra38"/> Nei primi tre mesi di vita, il loro peso raddoppia e, al compimento del primo anno, le femmine raggiungono un peso medio dicirca 175 kg e, i maschi 190 kg. A quattro anni, i maschi allevati in cattività possono pesarearrivare circaa 500 kg, mentre le femmine arrivano a 400 kg. Il bisonte maschioallevato più pesante allevato in Polonia ha raggiunto un peso dii 920 kg.<ref name="kra39"/> Tuttavia, igli bisontiesemplari selvatici neldel parco nazionale di Białowieża sono sensibilmente più leggeri: i maschi di quattro anni pesano in media 467 kg e le femmine 341 kg., Ilcon bisonteun selvatico più pesantemassimo registrato nel parco pesavadi 840 kg.<ref name="kra38"/>
 
La lunghezza del corpo (dalla testa alla coda) deinei maschi di oltre sei anni può raggiungerearrivare ia tre metri, con un'altezza al [[garrese]] fino a 1,88 metrim. Le femmine, invece,raggiungono hannoal una lunghezza massima dimassimo 2,70 metrim e un'altezza1,67 al garresem di 1,67 metrialtezza.<ref name="kra39"/><ref name="kra40"/>
 
=== Aspetto ===
[[File:Bison bonasus right eye close-up.jpg|thumb|La [[Pupilla#Anatomia comparata|pupilla ovale]] dell'occhio destro di un bisonte]]
Il corpo del bisonte europeo, in entrambi i sessi, è relativamente corto e stretto, con la testa bassa e piccola rispetto al corporesto. Una caratteristica distintiva è ilIl profilo dorsale che scende dal garrese verso la parte posteriore, ementre la robusta muscolatura della parte anteriore è molto sviluppata, chein contrastacontrasto con il posteriore più esile.<ref>Mohr, p. 17.</ref> I vitelli nascono con proporzioni corporee equilibrate, e prive disenza queste caratteristiche disarmoniche, che iniziano a svilupparsimanifestarsi tra gli otto e i dieci mesi. diNei etàmaschi, i [[Processo spinoso|processi spinosi]] delle [[Vertebra toracica|vertebre toraciche]] sono più lunghi e circondati da una muscolatura più sviluppata, conferendo loro una gobba più pronunciata rispetto alle femmine.<ref name="kra30"/>
 
Nei maschi, i [[Processo spinoso|processi spinosi]] delle [[Vertebra toracica|vertebre toraciche]] sono più lunghi e circondati da una muscolatura più sviluppata, conferendo loro una gobba molto più pronunciata rispetto alle femmine.<ref name="kra30"/> Le orecchie sono corte, larghe, copertericoperte dadi una fitta peluria e quasi nascoste dal folto pelo della testa.<ref>Niethammer ''et al.'', p. 280.</ref> Entrambi i sessi presentano corna, posizionate sul bordo posteriore del cranio; quelle delle femmine sono più corte e sottili rispetto a quelle deiai maschi. I vitelli nascono già con piccoli abbozzi di corna, che iniziano a piegarsiincurvarsi verso l'interno a partire dal secondo anno di vita, mantenendo però una distanza maggiore tra le punte rispetto alla basibase.<ref>Mohr, p. 9.</ref> LeNelle femmine, presentano unala curvatura delle cornaè più accentuata rispetto ai maschi, rendendo la distanza tra le punte piùinferiore piccolaa neiquella dei maschi. Le corna sono generalmente di colore grigio-neronere, ma alcune presentanocon punte chiare, specialmente nei maschi più anziani, che spesso hannole puntehanno smussate.<ref name="kra33"/>
 
Le femmine hanno una piccola mammella piccola con due paia di capezzoli, posizionataben innascosta altonella eparte benalta nascostadel ventre. Nei maschi, lo [[scroto]] è aderente all'addome e di dimensioni ridotte rispetto a quellequello di undei bovinobovini domesticodomestici. Il [[prepuzio]] termina con un ciuffo di peli, permettendocaratteristica diutile per distinguere i sessi durante le osservazioni sul campo. Gli [[Occhio|occhi]], relativamente piccoli, sono di colore marrone,marroni con una [[pupillaPupilla|pupille]] ovaleovali orizzontale.orizzontali, mentre Ii margini delle palpebre e la [[congiuntiva]] sono neri.<ref name="Ni281"/> Un tratto caratteristico delIl bisonte europeo è ilinoltre suocaratterizzato da un odore di [[Muschio (endocrinologia)|muschio]].
 
La pelle è particolarmente spessa sullanella parte superiore del collo e molto elastica. Esistono testimonianze di incidentiesemplari osopravvissuti combattimenti in cui i bisonti hanno subitoa gravi ferite interne senza che la pelle fosselacerazioni laceratacutenee.<ref>Krasińska ''et al.'', p. 37.</ref> Il repertorio vocale dei bisonti è limitato e comprendea un brontolio profondo e a uno sbuffo secco, emessoemessi in situazioni di eccitazione.<ref>Mohr, p. 21.</ref> Le femmine riconoscono i propri vitelli attraverso i vocalizzi, e i vitelliviceversa, a loro volta, possono individuare le madri anche in mandrie numerose grazie al suono della loro voce.<ref name="kra34"/>
 
=== Mantello ===
[[File:Neandertal - Wisent.jpg|thumb|Femmine al pascolo nel Wildgehege Neandertal]]
[[File:Bison bonasus horn p.jpg|thumb|Primo piano di un corno]]
Il colore del mantello del bisonte europeo può variarevaria leggermente tra gli individui, ma negli esemplari adulti è prevalentemente marrone chiaro o marrone intenso. Le zone più scure si trovano sui lati della testa e nella parte inferiore delle zampe. Intorno al muso e agli occhi, iil pelipelo sonoè corticorto e lisciliscio, mentre sopra l'area nuda del naso si trova solitamentecon una sottile striscia di colore grigio chiaro sopra il naso.<ref>Mohr, p. 18.</ref>
 
Sulla parte anteriore del corpo, i peli di guardia sonosi allungatiallungano, formando una criniera lungo la gola e la parte anteriore delil petto. I peli sullaSulla fronte, i peli lunghi circa 20 centimetri,cm ricadono in avanti e si adagiano sulla testa.,<ref>Mohr, p. 11 e p. 17.</ref> Neimentre maschinei adulti,maschi la barba può raggiungere una lunghezza dii 34 centimetricm.<ref>Niethammer ''et al.'', p. 284.</ref> I peli più lunghi si trovano sullaLa coda, doveha possonopeli arrivarelunghi fino a 50 centimetricm, toccandoarrivando lall'articolazione del garretto.<ref name="kra30"/><ref name="kra31"/> La quantità di sottopelo e di peli di guardia varia a seconda della stagionestagionalmente, raggiungendo il massimo in inverno. La muta del mantello estivo inizia generalmente a marzo, con: i maschi più anziani che perdono per primi i peli della testa e del collo., Durante questa fase,con la lanugine staccatache sirimane accumulaattaccata in ciuffi lungo iai peli di guardia e rimane sul mantello finché il bisonte non laviene rimuoverimossa strofinandosi.<ref>Mohr, p. 18 e p. 19.</ref> LaIn mutamedia, della mantellomuta dura in media 138 giorni nei maschi e 183 giorni nelle femmine.<ref name="kra31"/>
 
I vitelli, alla nascita, hanno un mantello di colore rosso-bruno., Soloche conassume la primacolorazione muta del pelo, che avvieneadulta tra il terzo e il quarto mese di vita, assumono un colore simile a quello degli esemplari adulti.
 
=== Prestazioni fisiche ===
La vista dei bisonti europei non è particolarmente sviluppata, ma il loro senso dell'olfatto è molto acuto., Graziepermettendo aloro questadi capacità,ritrovare i membricompagni di una mandria separati riescono a ritrovarsi seguendo le tracce olfattive lasciate dagli altri. Allo stesso modo, unUn maschio può seguireindividuare una mandria di femmine semplicemente rilevando le loro impronte odoroseolfattive.<ref name="kra33"/><ref name="kra34"/>
 
INonostante bisontila sonoloro inmole, gradoi dibisonti possono galoppare a velocità relativamente elevate, raggiungendo fino a 60 km/h duranteper unobrevi sprint.tratti,<ref name="ni90"/> Tuttavia, possono mantenere questa velocità solo per menoinferiori diai 100 metri, dopo i quali devono fermarsi per riprendere fiato. Il loro movimentopasso abituale è un passo lento e attento, durantecon ilun qualetrasferimento ildel peso del corpo viene trasferito su una zampa solo quando questa è saldamenteben appoggiata al suolo.<ref name="kra35"/> La lunghezza del passo varia tra 75 e 115 centimetricm.<ref name="Ni281"/> Nonostante il loro aspetto massiccio, i bisonti sono sorprendentemente agili: possono saltare ostacoli alti fino a due metri e superare fossati larghi tre metri.<ref name="ni90"/>
 
Sorprendentemente agili, possono saltare ostacoli alti fino a due metri e superare fossati larghi tre metri.<ref name="ni90"/>
 
== Distribuzione e habitat ==
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== Ritmo di attività ==
Gli studi sul comportamento e sul modo di vita dei bisonti europei si basano principalmente su popolazioni che ricevono, almeno occasionalmente, foraggiamento supplementare. Anche le mandrie selvatiche nella foresta di [[Parco nazionale di Białowieża|Białowieża]], considerate tra le più rappresentative, vengono alimentate con fieno durante l'inverno. In presenza di spessi strati di neve, questi animali spesso smettono di cercare altre fonti di cibo, affidandosi completamente al foraggio fornito dall'uomo.<ref name="kra111"/>
 
=== Ciclo annuale nel parco nazionale di Białowieża ===
[[File:Bison bonasus Białowieża pl.jpg|thumb|Giovane femmina nel [[parco nazionale di Białowieża]]]]
La stagione degli accoppiamenti dei bisonti europei si svolge tra agosto e ottobre. A partire da agosto, i maschi adulti si uniscono alle mandrie. Durante questo periodo, i maschi non tollerano rivali nelle vicinanze del gruppo, e persino i giovani tendono a mantenersi a distanza dalle mandrie di femmine. Nei mesi autunnali, i bisonti accumulano riserve energetiche per l'inverno, consumando funghi come gli i chiodini (''[[Armillaria]]'' (chiodini) e grandi quantità di ortiche. Nel parco nazionale di Białowieża, le mandrie iniziano gradualmente ad avvicinarsi ai luoghi di alimentazione invernale, dove tradizionalmente viene tradizionalmente fornito fieno. Da novembre, i bisonti rimangono nelle vicinanze di queste aree, e si spostanospostandosi solo nei dintorni, alla ricerca di piante verdi, fintanto che la neve non ricopre completamente il terreno. I maschi anziani sono solitamente gli ultimi ad avvicinarsi alle postazioni di alimentazione. La concentrazione attorno a queste aree dura fino a marzo. Con l'arrivo di aprile, le mandrie invernali si disperdono, allontanandosi gradualmente dai punti di alimentazione e dirigendosi verso le foreste di quercia e carpino, alla ricerca delle prime piante verdi, come l'anemone dei boschi (''[[Anemonoides nemorosa|Anemone nemorosa]]''). Quando gli alberi iniziano a germogliare, i bisonti si nutrono anche dei germogli freschi.<ref name="kra109"/> Tra maggio e luglio si svolge la stagione delle nascite e l'allevamento dei vitelli. Durante questo periodo, i bisonti esplorano ampiamente il loro territorio, spostandosi in media non più di cinque chilometri al giorno e sostando per diversi giorni in aree ricche di cibo.<ref name="kra114"/> Durante gli spostamenti, la femmina dominante guida la mandria, seguita dai membri del gruppo, che camminano stretti l'uno accanto all'altro. I giovani e i vitelli più grandi si trovano solitamente al centro del gruppo., Sementre un maschio adulto, accompagnase la mandriapresente, occupa solitamente l'ultima posizione nella fila.<ref name="kra135"/>
 
=== Ritmo giornaliero ===
[[File:Wisentsauerland.jpg|thumb|Il ritmo giornaliero prevede lunghi periodi di riposo]]
Come è tipico per i ruminanti, il ritmo giornaliero dei bisonti europei è caratterizzato dall'alternanza tra fasi di alimentazione e riposo. La durata di una singola fase di alimentazione è molto variabile, eoscillando può durare datra 15 minuti fino ae cinque ore.<ref>Krasińska ''et al.'', p. 113 e p. 114.</ref> Durante la stagione vegetativa, nel parco nazionale di Białowieża, i bisonti nel territorio polacco dedicano circa il 60% del tempo all'alimentazione, mentre nel territorio bielorusso questa percentuale sale all'80%, probabilmente a causa della minore disponibilità di cibo.<ref name="kra112"/> La prima fase di alimentazione inizia all'alba, mentre l'ultima si verifica al crepuscolo. Durante il giorno, i bisonti osservati nel parco nazionale di Białowieża hanno altre due fasi di alimentazione, la cui durata e il momento variano in base a fattori come il clima, la presenza di insetti, la qualità delle risorse alimentari e le eventuali interferenze umane. Nel territorio bielorusso, dove il cibo è meno abbondante, i bisonti si nutrono anche di notte. Anche nelNel territorio polacco, invece, in presenza di alte temperature diurne, i bisonti spostano le fasi di alimentazione alle ore serali e notturne, riservando il giorno al riposo.<ref name="kra113"/>
 
In inverno, le proporzioni tra alimentazione e riposo si invertono. I bisonti trascorrono circa il 30% del tempo nutrendosi, principalmente di fieno fornito nelle aree di alimentazione, e il 60% riposando.<ref name="kra112"/>
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== Riproduzione ==
=== Maturità sessuale e fertilità ===
Per la riproduzione, i maschi di bisonte europeo generalmente raggiungono generalmente il picco della loro attività riproduttiva tra il sesto e il dodicesimo anno di vita. Maschi più giovani o più anziani difficilmente riescono a prevalere nei combattimenti territoriali contro i loro simili. Tuttavia, in condizioni di cattività, anche i maschi più anziani rimangono attivi dal punto di vista riproduttivo.<ref name="kra118"/> Le femmine che vivono in libertà partoriscono solitamente il primo vitello intorno al quarto anno di vita e mantengono la fertilità fino alla vecchiaia. Non è raro che, anche in natura, femmine di 20 anni siano ancora in grado di partorire.<ref name="kra118"/> In condizioni naturali, le femmine danno alla luce un vitello ogni due anni in media. Tuttavia, in cattività, dove il cibo è disponibile in abbondanza durante tutto l'anno, molte femmine partoriscono annualmente.
 
=== Periodo del calore ===
[[File:Zubr BPN 02.jpg|thumb|Femmina con il piccolo]]
Il bisonte europeo adotta un sistema di accoppiamento [[Poliginia|poliginico]], in cui un maschio si accoppia con più femmine. I gruppi di accoppiamento (''harem'') generalmente consistono generalmente in due o sei femmine pronte per l'accoppiamento.<ref name="nig92"/> Mentre iI segni di estro nelle femmine sono poco evidenti e si manifestano principalmente con una leggera irrequietezza, mentre i maschi diventano notevolmente più aggressivi durante la stagione riproduttiva. Possono persino attaccare piccoli uccelli che si avvicinano alla mandria o, occasionalmente, i vitelli.<ref>Sambraus, p. 62.</ref>
 
La maggior parte degli accoppiamenti avviene tra agosto e ottobre.<ref name="kra121"/> I combattimenti tra maschi, sebbene meno frequenti rispetto a quelli dei [[Cervus elaphus|cervi nobili]], posdsono essere intensi. Quando due maschi di forza e dimensioni simili si incontrano, il confronto è preceduto da comportamenti ritualizzati. I maschi mostrano il loro alto stato di eccitazione scavando il terreno con le zampe, rotolandosi su aree impregnate della loro urina o colpendo gli alberi con le corna.<ref name="kra124"/> Durante la fase centraleil delloconfronto scontrodiretto, i maschi si affrontano frontalmente, cercando di spingersi a vicenda fuori dal campo di battaglia. Il combattimento termina generalmente con la resa di uno dei due, ma a volte può provocare ferite gravi o persino la morte.
 
Un comportamento tipico dei maschi durante la stagione riproduttiva è il [[flehmen]], che consiste nel sollevare il capo, allungare il collo e aprire le labbra mentre annusano i genitali esterni delle femmine. Questo gesto permette ai maschi di valutare, attraverso il livello di ormoni sessuali nell'urina, la disponibilità delle femmine all'accoppiamento.<ref name="kra122"/> Una femmina in pieno estro viene seguita quasi costantemente dal maschio per uno o due giorni, durante i quali luiegli ripete frequentemente il flehmen, lecca o annusa i suoi genitali. L'alto stato di eccitazione del maschio si manifesta anche con comportamenti simili a quelli che precedono un combattimento, come vocalizzazioni profonde o gutturali.<ref name="kra123"/> Durante la stagione degli amori, i maschi si nutrono raramente e possono perdere una quantità significativa di peso.<ref name="nig92"/>
 
=== Periodo di gestazione, nascita e aspettativa di vita ===
Le femmine di bisonte europeo generalmente partoriscono un solo vitello per gravidanza, solitamente tra maggio e luglio. La gestazione dura in media circa 264 giorni.<ref name="kra128"/> A causa delle dimensioni relativamente piccole dei vitelli alla nascita e della conformazione corporea delle femmine, i segni di gravidanza sono appena visibili.
 
Prima del parto, le femmine si allontanano dalla mandria e cercano un luogo protetto per dare alla luce il vitello. Il parto è rapido e di solito privo di complicazioni. I vitelli, che pesano tra 25 e 30 chilogrammi alla nascita, vengono al mondo in un periodo compreso tra una e due ore.<ref>Sombraus, p. 63.</ref> Già pochi minuti dopo il parto, il vitello tenta di alzarsi e, nella maggior parte dei casi, riesce a stare in piedi entro 30 minuti. Dopo pochi giorni, la madre si ricongiunge alla mandriemandria insieme al neonato. A differenza di molti altri ungulati, i vitelli di bisonte non vengono nascosti dopo l'allattamento, ma rimangono costantemente vicino alla madre.<ref name="kra137"/> Nei primi tre mesi di vita, il latte materno costituisce la principale fonte di nutrimento delper il vitello. Durante l'allattamento, il vitello si posiziona parallelamente al corpo della madre. A partire dai tre mesi, la dieta del vitello include progressivamente anche alimenti vegetali. In questa fase, il vitello inizia a trascorrere meno tempo accanto alla madre, preferendo socializzare con altri individui della stessa età.<ref>Kresinska ''et al.'', p. 109 e p. 110.</ref>
 
Le femmine di bisonte raramente superano i 25 anni, mentre i maschi difficilmente vivono oltre i 20 anni.<ref name="kra41"/>
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== Cause di morte e malattie ==
[[File:Stamp of Russia 2007 No 1204.jpg|thumb|Francobollo russo della serie «specie in via di estinzione»]]
Attualmente, i principali predatori del bisonte europeo sono i [[Canis lupus|lupi]] e le [[Lynx lynx|linci]],<ref>Niethammer ''et al.'', p. 307.</ref> ma la caccia a questo grande animale da mandria è complessa per entrambe le specie. I vitelli sonorappresentano le prede più vulnerabili. Tuttavia, secondo Małgorzata e Zbigniew Krasiński, un aumento della popolazione di lupi non ha un impatto significativo sulle popolazioni di bisonti.<ref>Krasinka ''et al.'', p. 95.</ref> Nel territorio polacco della foresta di Białowieża, le principali cause di morte per i bisonti includono ferite, vecchiaia, infestazioni parassitarie (come i vermi polmonari) e il bracconaggio. Malattie infettive come l'[[afta epizootica]], la setticemia emorragica e la tubercolosi bovina possono invece rappresentare una grave minaccia per la popolazione. In particolare, i bisonti sono altamente vulnerabili al virus dell'afta epizootica, che nel 1953-54 causò la morte di 35 esemplari in riserve polacche.<ref>Krasińska ''et al.'', p. 236.</ref>
 
Le malattie infettive come l'[[afta epizootica]], la setticemia emorragica e la tubercolosi bovina possono rappresentare una grave minaccia per la popolazione. In particolare, i bisonti sono altamente vulnerabili al virus dell'afta epizootica, che nel 1953-54 causò la morte di 35 esemplari in riserve polacche.<ref>Krasińska ''et al.'', p. 236.</ref> La bassa variabilità genetica dei bisonti odierni è considerata la minaccia più grave allaper la loro sopravvivenza a lungo termine. La depressione da inincrocio può portare a un aumento di difetti genetici e a un indebolimento del sistema immunitario. È probabile che anomalieAnomalie come [[Criptorchidismo|posizioni anomale dei testicoli]], ipoplasia testicolare e [[Cisti (medicina)|cisti]] [[Epididimo|epididimarie]], osservate con maggiore frequenza nei bisonti maschi, sianosono probabilmente legate a queste causeproblematiche genetiche.<ref>Krasińska ''et al.'', p. 228.</ref>
 
Un problema sanitario crescente è l'infiammazione del [[prepuzio]] (''[[Balanite|balanopostite]]''),<ref name="idw news69285">{{cita web | url=http://idw-online.de/pages/de/news69285 | sito=Informationsdienst Wissenschaft | autore=Josef Zens | titolo=Infektion bedroht Wisente | lingua=de}}</ref> che provoca cambiamenti [[Necrosi|necrotico-purulenti]] nel prepuzio e nel pene. Nei casi avanzati, questa condizione può causare la fusione dell'apertura del prepuzio, la formazione di fistole urinarie e, raramente, la ritenzione urinaria o l'[[uremia]] (in rari casi).<ref>Krasińska ''et al.'', p. 234.</ref> La malattia, causata da diverse specie batteriche che colonizzano i tessuti in più fasi, non ha ancora un percorso di trasmissione noto.<ref name="idw news69285"/> La balanopostite è stata rilevata anche nei vitelli, suggerendo che la trasmissione non sia esclusivamente sessuale. In passato, questa patologia ha portato alla soppressione di una popolazione di bisonti in Ucraina e all'abbattimento mirato di numerosi maschi nella foresta di Białowieża.<ref>Krasińska ''et al.'', p. 231.</ref><ref>Krasińska ''et al.'', p. 233.</ref>
 
== Tassonomia ==
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Il bisonte europeo appartiene all'[[Ordine (tassonomia)|ordine]] degli [[artiodactyla|artiodattili]] e alla [[Famiglia (tassonomia)|famiglia]] dei bovidi (''[[Bovidae]]''), che includecomprende circa 280 specie secondo una revisione del 2011.<ref name="Groves et al. 2011">{{cita libro | autore=Colin Groves e Peter Grubb | titolo=Ungulate Taxonomy | editore=Johns Hopkins University Press | anno=2011 | pp=113-115}}</ref> Inizialmente, il bisonte europeo era classificato nel genere ''[[Bison]]'', termine derivatoche probabilmente deriva dalla parola germanica «wisund».<ref>{{cita libro | autore=Kluge-Seebold | titolo=Etymologisches Wörterbuch der deutschen Sprache | edizione=24 | editore=De Gruyter | città=Berlino | anno=2002 | lingua=de}}</ref> Tuttavia, [[Biologia molecolare|analisi molecolari]] più recenti hanno portato a riclassificarlo nel genere ''[[Bos (zoologia)|Bos]]''.<ref name="Hassanin et al. 2004">{{cita pubblicazione | autore=Alexandre Hassanin e Anne Ropiquet | titolo=Molecular phylogeny of the tribe Bovini (Bovidae, Bovinae) and the taxonomic status of the Kouprey, Bos sauveli Urbain 1937 | rivista=Molecular Phylogenetics and Evolution | volume=33 | anno=2004 | pp=896-907}}</ref><ref name="Groves et al. 2011"/> In passato, si ipotizzava che il bisonte europeo e quello americano appartenessero alla stessa specie., Tuttavia,ma studi genetici hanno evidenziato differenze significative, nonostante le due specie siano completamente interfeconde.<ref>Niethammer ''et al.'', p. 278 e p. 280.</ref> Le somiglianze genetiche si riscontrano soprattutto nei [[Cromosoma Y|cromosomi Y]], ereditati per via paterna, mentre il [[DNA mitocondriale]], (maternalmentetrasmesso ereditato)per via materna, mostra divergenze rilevanti. Il bisonte americano condivide la sua linea mitocondriale con lo [[Bos mutus|yak]], mentre il bisonte europeo è più vicino geneticamente all'uro. Questa scoperta ha portato alla teoria che il bisonte europeo potrebbe essere una specie [[Ibrido|ibrida]], derivata da incroci preistorici tra maschi di bisonte e femmine di uri o loro antenati. QuestaTale ipotesi spiegherebbe le differenze genetiche osservate..<ref>{{cita libro | autore=Verkaar, Nijman, Beeke, Hanekamp e Lenstra | titolo=Maternal and Paternal Lineages in Cross-breeding bovine species. Has Wisent a Hybrid Origin? | anno=2004}}</ref> Nel complesso, gli studi indicano che i generi ''[[Bos (zoologia)|Bos]]'' e ''Bison'' non sono filogeneticamente distinti ([[Parafilia (filogenesi)|parafiletici]]) e, per questo motivo, sono stati pertanto unificati nel genere ''Bos''.<ref name="Hassanin et al. 2004"/>
 
In letteratura vengono talvolta distinte due o tre [[sottospecie]] recenti del bisonte europeo.<ref>{{cita pubblicazione | autore=Z. Pucek, I. P. Belousova, Z. A. Krasiński, M. Krasińska e W. Olech url=https://web.archive.org/web/20050620174241/http://www.coe.int/T/E/Cultural_Co-operation/Environment/Nature_and_biological_diversity/Nature_protection/sc22_inf29e.pdf | titolo=European bison, current state of the species and an action plan for its conservation | editore=Convention on the Conservation of European Wildlife and Natural Habitats | città=Strasburgo | data=2-5 dicembre 2002}}</ref> Tuttavia, l'unica forma generalmente riconosciuta è quella nominale (''Bos bonasus''), il cui areale storico si estendeva dalle foreste dell'Europa occidentale e centrale fino al [[Don (fiume Russia)|Don]], includendo parzialmente anche l'Europa sud-orientale. Questa sottospecie èsi distingue caratterizzataper dale dimensioni leggermente maggiori rispetto ad altre forme e daper la presenza di unghie più lunghe.<ref name="Niet300"/> Il bisonte europeo fu dichiarato estinto in natura all'inizio del XX secolo, sopravvivendoma solosopravvisse grazie a programmi di allevamento in cattività. Tra questi, emerse la cosiddetta ''Flachlandlinie'' (linea delle pianure)Pianure, basata su sette esemplari mantenuti in zoo. Questa linea genetica è attualmente considerata l'unica consideratageneticamente pura e costituisce la maggior parte della popolazione di bisonti presenti in Polonia e Bielorussia. Nel caso del bisonte delle pianure, l'allevamento non mira alla selezione di caratteristiche particolari, come avvieneaccade per gli animali domestici, ma esclusivamente alla conservazione della specie. L'obiettivo principale è ridurre al minimo la depressione da inincrocio, preservando la salute genetica degli individui.<ref name="Groves et al. 2011">{{cita libro | autore=Colin Groves e Peter Grubb | libro=Ungulate Taxonomy | editore=Johns Hopkins University Press | anno=2011 | pp=113-115}}</ref><ref name="EBCC: population data"/>
 
Il bisonte del Caucaso (''[[Bison bonasus caucasicus|B. caucasicus]]'') è stato in passato considerato una sottospecie del bisonte europeo, denominatacon il nome scientifico ''Bos bonasus caucasicus''. Tuttavia, una revisione del 2011 sulla classificazione dei bovidi lo ha riconosciuto come una specie distinta.<ref name="Groves et al. 2011"/> Una caratteristicadelle caratteristiche distintivadistintive del bisonte del Caucaso, rispetto al bisonte europeo, è la presenza di peli terminali ricci sulla coda.<ref name="Niet300"/> Questa specie si è estinta in natura nellaintorno alla metà degli anni 1920. TuttaviaNonostante ciò, un maschio diappartenente a questa specie, chiamato «Kaukasus», è stato incorporato nei programmi di allevamento, e ha contribuitocontribuendo alla creazione della linea genetica pianuredelle Pianure-Caucaso (''Flachland-Kaukasus-Linie''). Questa linea, underivante dall'incrocio tra bisonti delle pianure e bisonti del Caucaso, possiedepresenta una maggiore variabilità genetica rispetto alla pura linea delle pianurePianure.<ref>{{cita web | url=https://web.archive.org/web/20150711184244/http://www.petermaas.nl/extinct/speciesinfo/caucasianbison.htm | sito=The Extinction Website | titolo=Caucasian Bison}}</ref> LaAttualmente, la maggior parte dei bisonti europei attualmente presenti in Germania discende dalla linea pianuredelle Pianure-Caucaso.<ref name="EBCC: population data">{{cita web | url=http://www.bison-ebcc.eu/ | sito=European Bison Conservation Center (EBCC) | titolo=Population size of European bison kept in captive and free living herds}}</ref>
 
Il «bisonte dei Carpazi» (''B. b. hungarorum'') è considerato da alcuni autori una terza sottospecie del bisonte europeo. La descrizione di questa forma fu realizzata da [[Miklós Kretzoi]] nel 1946, basandosi su uno scheletro completo di una femmina, privo però di corna, e su un cranio parziale di un maschio con un corno intatto. Questa sottospecie si distingue per le sue dimensioni generali, la forma delle corna e la posizione della spalla, che risulta più bassa rispetto al livello del bacino, un tratto che la differenzia dalle altre forme di bisonti.<ref>{{cita pubblicazione | autore=Miklós Kretzoi | titolo=On Bison bonasus hungarorum n. ssp. | rivista=Annales Historico-Naturales Musei Nationalis Hungarici | numero=5/6 | anno=1946 | pp=105-107}}</ref><ref name="Groves et al. 2011"/> Il materiale di riferimento era conservato nella collezione del Museo Nazionale di Budapest, ma è andato perduto durante la [[Rivoluzione ungherese del 1956|Rivoluzione ungherese]] del 1956.<ref name="kra21"/> Il bisonte dei Carpazi era originario della Transilvania e dell'area dei Monti Carpazi, ma fu dichiarato estinto già intorno al 1790.<ref name="kra22"/>
 
Nel Caucaso centrale vive una popolazione di [[Ibrido|ibridi]] tra bisonti europei e bisonti americani, conosciuta come «linea di montagnaMontagna» (''Hochlandlinie''), considerata la terza linea genetica del bisonte europeo. Questa popolazione fu creata nei primi anni '30 del XX secolo incrociando discendenti della linea delle pianure (''Flachlandlinie'')Pianure, della linea pianuredelle Pianure-Caucaso (''Flachland-Kaukasus-Linie'') e di tre bisonti americani (''B. bonasus'' × ''B. caucasicus'' × ''B. bison''). Nel 2000, è stato proposto di classificare questa popolazione ibrida come una nuova sottospecie, con il nome scientifico ''Bos bonasus montanus''.<ref>{{cita pubblicazione | autore=G. S. Rautian, B. A. Kalabushkin e A. S. Nemtsev | titolo=A new subspecies of the European bison, Bison bonasus montanus ssp. nov. (Bovidae, Artiodactyla) | rivista=Doklady Biological Sciences | numero=375 | anno=2000 | issn=1608-3105 | pp=636-640}}</ref> Tuttavia, questa proposta è considerata da alcuni scienziati prematura. Glipoiché gli individui di questa popolazione mostrano infatti proporzioni variabili delle specie progenitrici, e non è stata dimostrata un'effettiva adattabilità specifica all'habitat montano.<ref name="IUCN">{{cita web | autore=Pucek, Belousova, Krasinska, Krasinski e Olech | titolo=European Bison – Status survey and conservation action plan | editore=IUCN/SSC Bison Specialist Group}}</ref> Inoltre, si teme che gli ibridi possano avere un impatto negativo sulla popolazione locale, e rappresentarerappresentando una minaccia per i bisonti geneticamente puri che vivono nelle vicinanze.<ref name="IUCN"/> In origine, era previsto un programma di allevamento sostitutivo,, volto a ridurre la presenza di geni ibridi, riportando la popolazione verso la purezza genetica del bisonte europeo. Questo obiettivo sarebbe stato ottenutoraggiunto utilizzando esclusivamente bisonti geneticamente puri come maschi da riproduzione. Tuttavia, difficoltà pratiche hanno impedito la realizzazione di questo progetto.<ref name="IUCN"/>
 
== Storia evolutiva ==
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Le prime forme simili aai bisonti, come ''[[Leptobos]]'', ''[[Protobison]]'' e ''[[Probison]]'', apparverocomparvero verso la fine del [[Neogene]], durante il [[Pliocene]] ([[Villafranchiano]]), in Asia meridionale e orientale. SuccessivamenteDa queste regioni, questigli antichi bovidi colonizzaronosi diffusero in altre parti dell'[[Eurasia]] e, attraversando lo [[Stretto di Bering]], raggiunsero il [[Nord America]].<ref name="Kra19"/> Resti fossili di animali più vicinisimili al moderno bisonte europeo sono stati datati al primo Pleistocene, con un'età compresa tra uno e due milioni di anni.<ref>Nigge ''et al.'', p. 34.</ref> NumerosiDurante rappresentantiil diPleistocene medio e superiore, bisonti oe forme simili, erano ampiamente diffusi sia in Eurasia che in Nord America, (dove erano tanto diffusi che gli studiosi parlano didella ''Great Bison Belt'', («grande cintura dei bisonti»), sonoper bendescrivere documentatila soprattuttoloro nelenorme Pleistocene medio e superiorepresenza. Tra questi, il più noto è il bisonte delle steppe (''[[Bison priscus|Bos priscus]]''), cheè possedevauno corna moltodei più grandinoti. rispetto al bisonte europeo e che rappresenta unQuesto antenato diretto del bisonte americano (''[[Bos bison]]'') possedeva corna molto più grandi rispetto al bisonte europeo. ATuttavia, a differenza del bisonte delle steppe, il moderno bisonte europeo moderno non è ben rappresentato nei registri fossili. La specie sembra essere comparsa improvvisamente nel corso dell'[[Olocene]], soprattuttoprevalentemente nell'[[Europa centrale|Europa centro-settentrionale]] e in [[Scandinavia]].<ref name="Benecke 2005"/><ref name="Drees et al. 2007"/> SiInizialmente, si ipotizzava inizialmente che con la fine dell'[[Glaciazione Würm|ultima era glaciale]], con lo scioglimento dei ghiacciai e l'espansione delle foreste, avesseroavesse frammentato le [[Popolazione biologica|popolazioni]] diffuse di bisonti in sottopopolazioni isolate,. portandoQuesto allaisolamento avrebbe portato a una riduzione delle dimensioni delle corna e all'evoluzione del bisonte europeo.<ref name="Kahlke 1994"/> Tuttavia, [[Biologia molecolare|analisistudi molecolari]] condottecondotti nel 2016 su più dioltre 60 individui di bisonti delle steppe e bisonti europei hanno fornitorivelato una prospettivastoria più complessa. Durante il Pleistocene superiore, oltre al bisonte delle steppe e all'uro (''[[Bos primigenius]]''), esisteva una terza forma di bovide nell'Eurasia occidentale, geneticamente più vicina al bisonte europeo. Questa forma, provvisoriamentedenominata chiamataprovvisoriamente ''CladeX'' (da «[[clade]] X»), si sarebbe originata da un'[[Ibrido|ibridazione]] avvenuta circa {{M|120000}} anni fa, da un'[[Ibrido|ibridazione]] durante l'ultimo [[Periodo interglaciale|interglaciale]]. ''CladeX'' occupava una [[nicchia ecologica]] diversa rispetto al bisonte delle steppe, prediligendoprosperando in ambienti freddi e [[Tundra|tundriformi]] durante le fasi glaciali, mentre il bisonte delle steppe prosperava inpreferiva climi più caldi.<ref name="Soubrier et al. 2016"/><ref name="Massilani et al. 2016"/> Studi successivi suggerisconohanno suggerito che ''CladeX'' potrebbe corrispondere al bisonte di Schoetensack (''[[Bison schoetensacki|Bos schoetensacki]]''), un bovide fossile notoconosciuto fino alla [[Glaciazione weichseliana|glaciazione di Weichsel]] in Europa. Questa specie, geneticamente più vicinovicina al bisonte europeo rispettoche al bisonte delle steppe, offre ulteriori prove che il bisonte europeo abbia radici ibride e una storia evolutiva unica. QuestiInoltre, risultatiquesti confermanostudi inoltreconfermano che il bisonte delle steppe era strettamente correlato al bisonte americano, non solo morfologicamentedal punto di vista morfologico, ma anche geneticamentegenetico.<ref name="Palacio et al. 2017"/><ref name="Kergoat et al. 2015"/>
 
== Rapporti con l'uomo ==
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[[File:F07 0054.Ma.JPG|thumb|Bisonte scolpito in corno di renna, {{M|13000}} a.C. circa]]
[[File:Auerochsen.jpg|thumb|Il ''Combattimento di bisonti'' di August Gaul a [[Königsberg]] (1912), oggi simbolo di [[Kaliningrad]], qui erroneamente denominati uri (''Auerochsen'')]]
IIl bisontibisonte europeieuropeo compaionocompare frequentemente nell'arte del [[Paleolitico superiore]], assiemeinsieme a mammut, cavalli selvatici e leoni. UnaTra dellele opere più significative vi è una piccola scultura frammentaria di un bisonte, realizzata in avorio di mammut. Questa scultura, lunga 7,2 cm e alta 5,25 cm, fu scoperta nel 1931 durante scavi archeologici nella grotta di Vogelherd ([[Alpi sveve]]). RisaleQuesta scultura, lunga 7,2 cm e alta 5,25 cm, risale al periodo [[Aurignaziano]] ed è attualmenteoggi esposta al Museum Alte Kulturen presso il castello di Hohentübingen.<ref>{{cita pubblicazione | autore=Gerhard Bosinski | titolo=Die Kunst der Eiszeit in Deutschland und in der Schweiz | rivista=Kataloge Vor- und Frühgeschichtlicher Altertümer | numero=20 | città=Bonn | anno=1982 | p=12 | lingua=de}}</ref> Un'altra rappresentazione, importante è una semi-scultura di bisonte, provieneproveniente dalla Geißenklösterle, vicino a [[Blaubeuren]], e risalerisalente anch'essa al primo Paleolitico superiore. Incisioni raffigurantidi bisonti sonosi statetrovano trovateanche in siti del [[Magdaleniano]]. Tra queste, degnatra di nota ècui una scena diraffigurante tre bisonti, di cui due in posizione di combattimento, incisa su una costola di cavallo lunga 33 cm, scoperta nella grotta di Pekárna, nei pressi di [[Brno]].<ref>{{cita libro | autore=Hansjürgen Müller-Beck e Gerd Albrecht | titolo=Die Anfänge der Kunst vor 30000 Jahren | città=Stoccarda | anno=1987 | pp=34 e 118 | lingua=de}}</ref>
 
I bisonti europei sono frequentemente rappresentati nellNell'arte rupestre dell'Europa sud-occidentale, i bisonti europei sono particolarmente rappresentati. Tra circaSu 1660 dipinti rupestri analizzati, ben il 17,5% raffigura bisonti.<ref>{{cita libro | autore=Michel Lorblanchet | titolo=Höhlenmalerei. Ein Handbuch | città=Sigmaringen | anno=1997 | p=58 | lingua=de}}</ref> Alcune delle più antiche e realistiche rappresentazioni provengonosi dallatrovano nella [[grotta Chauvet]], risalenti a circa {{M|32000}} anni fa, durante il periodo Aurignaziano.<ref>{{cita libro | autore=Jean Marie Chaucet, Éliette Brunel Deschamps e Christian Hillaire | titolo=Grotte Chauvet bei Vallon-Pont-d'Arc | città=Sigmaringen | anno=1995 | pp=1-110 | lingua=de}}</ref> NelleTra le pitture rupestri di circa {{M|15000}} anni fa, i bisonti sono, frequentemente raffigurati accanto ai cavalli selvatici, tra gli animali più frequentemente raffigurati.<ref>Nigge ''et al.'', p. 33.</ref> TraLe le opererappresentazioni più celebri ci sonoincludono i dipinti della [[Grotta di Altamira]] in Spagna e delle grotte nel Dipartimento della [[Dordogna]] in Francia sud-occidentale. Un esempio eccezionalestraordinario è una scultura in corno di renna, scoperta nel 1910 nella [[Abri de la Madeleine|Grotta La Madeleine]]., Questa raffigurazioneche mostra un bisonte con il capo girato all'indietro nell'atto di leccarsi il fianco.
 
IlDal punto di vista storico, il bisonte europeo era già estinto nella regione mediterranea prima dell'inizio della storia scritta, ma rimaseera noto ai Greci e ai Romani grazie alla sua presenza in [[Tracia]] e in [[Germania Magna|Germania]]. A partire dal 27 a.C., vennefu portato a Roma per gli [[Venationes|spettacoli di caccia]] negli anfiteatri.<ref>Gottschalk, p. 59.</ref> Tuttavia, [[Plinio il Vecchio]] lo descriveva il bisonte come un bovino con una criniera simile a quella di un cavallo e con corna così corte da risultareessere inutili in combattimento. SecondoEgli Plinio,narrava che il bisonte fuggiva, di fronte al pericolo, fuggiva lasciando dietro di sé una scia di escrementi caustici che, secondo lui, bruciavano la pelle di chiunque li toccasse.<ref>{{cita web | autore=Plinio il Vecchio | titolo=''[[Naturalis historia]]'' | capitolo=8,16 | url=http://www.perseus.tufts.edu/hopper/text?doc=Perseus%3Atext%3A1999.02.0137%3Abook%3D8%3Achapter%3D16}}</ref>
 
NellaNel letteratura medievaleMedioevo, il bisonte europeo viene menzionato occasionalmente nella letteratura. Nella ''[[La canzone dei Nibelunghi|Canzone dei Nibelunghi]]'', per esempio, il suono della voce di [[Teodorico di Verona]] vieneè paragonato al suono del corno di un bisonte., Inoltre,e si racconta che [[Sigfrido]], durante una caccia, uccise un bisonte insieme a quattro uri e un alce.<ref>Gottschalk, p. 56.</ref> Durante il tardo Medioevo e la prima età moderna, la distinzione tra uri e bisonti non era sempre chiara. Con la progressiva scomparsa degli uri, il loro nome fuveniva spesso utilizzato ancheusato per indicare anche i bisonti, creando confusione terminologica. Il primo esempioriferimento certo di un'opera letteraria che fa riferimento al bisonte nella letteratura polacca è contenuto in un poema anonimo del XVI secolo, scritto su commissione per [[Papa Leone X]]. Tuttavia, in questo testo il bisonte viene erroneamente descritto come un uro.<ref name="Go83"/> Fu solo nel XIX secolo, con lo sviluppo della [[zoologia]] moderna, che in tedesco e in altre lingue europee si iniziò a distinguere chiaramente tra le due specie in tedesco e in altre lingue europee.
 
Il bisonte europeo occupa un posto più rilevante nella letteratura e nell'arte polacca rispetto a quella di lingua tedesca. Mentre nelle opere in lingua tedesca il bisonte compare principalmente in racconti di caccia dell'età moderna, nella cultura polacca il bisonteesso haassume un significato simbolico più profondo. Nel 1834, il ''[[Pan Tadeusz]]'', il poema epico nazionale polacco di [[Adam Mickiewicz]], menziona il bisonte in diversi versi.<ref name="Go83"/> Anche artisti polacchi del XIX secolo, come [[Juliusz Kossak]] e [[Michał Elwiro Andriolli]], hanno spesso raffigurato il bisonte nei loro dipinti.<ref name="Go83"/> In Polonia sono presenti numerosi monumenti e sculture che commemorano le cacce dei sovrani polacchi e russi, riflettendo l'importanza culturale e storica dell'animale. Analogamente, anche in Germania, si trovano rappresentazioni artistiche dedicate al bisonte, soprattuttoin particolare durante il periodo del [[Nazionalsocialismo]]. Il ''Reichsjägermeister'' [[Hermann Göring]], appassionato di caccia, commissionò diverse opere che ritraevano il bisonte. Tra queste, spicca la statua di Ernst Gorsemann, situata nel Rhododendronpark di Brema,<ref>{{cita pubblicazione | autore=Kai Artinger | titolo="Germanisches Waldrind" und Rhododrendren. Die Geschichte von Bremens bekanntester Freiplastik und des Rhododendronparks im Nationalsozialismus | rivista=Arbeiterbewegung und Sozialgeschichte | volume=26 | città=Brema | anno=2012 | pp=49-78 | lingua=de}}</ref> e il rilievo di Max Esser, collocato nei pressi della Schorfheide, una delle riserve di caccia preferite di Göring.<ref>Gottschalk, p. 84-86.</ref>
 
=== Erhaltungsmaßnahmen ===
Il 2 giugno 1923, durante il Congresso Internazionale per la Conservazione della Natura a Parigi, l'[[Ornitologia|ornitologo]] polacco [[Jean Stanislaus Stolzmann|Jan Sztolcman]], vicedirettore del Museo Zoologico di Varsavia, lanciò un appello per salvare il bisonte europeo dall'estinzione. QuestoQuesta iniziativa portò alla proposta di creare una società internazionale perdedicata laalla conservazione della specie, coinvolgendo i paesi in cui i bisonti erano ancora presenti. Il 25 e 26 agosto 1923, a Berlino, venne fondata la Società Internazionale per la Conservazione del Bisonte Europeo. ComeIl primo presidente fu eletto Kurt Priemel, direttore dello zoo di Francoforte., e Tratra i membri fondatori vi erano la ''American Bison Society'', lo zoo di Poznán e l'Associazione dei Cacciatori Polacchi, oltre a numerosi privati.<ref>Krasińska ''et al.'', p. 23.</ref> L'obiettivo principale della società era localizzare tutti i bisonti tenutipresenti in zoo e recinti, e avviareavviando un programma di allevamento conservativo. In totale, furono trovatiidentificati 29 maschi e 25 femmine, tutti discendenti da soli 12 individui fondatori (7 femmine e 5 maschi).<ref>{{cita web | autore=Ragnar Kühne | url=https://web.archive.org/web/20140727073036/http://www.zoo-berlin.de/zoo/veranstaltungen/veranstaltungs-news/news/article/ein-neuer-wisentbulle-sorgt-fuer-frisches-blut-im-berliner-zoo.html | titolo=Neuer Wisentbulle sorgt für "frisches Blut" | sito=Internetseiten des Berliner Zoo | data=16 giugno 2024 | lingua=de}}</ref> Di conseguenza, tutti i bisonti europei oggi viventi discendono da questi 12 esemplari.
[[File:Fleischextrakt 0002774 m.jpg|thumb|Figurina Liebig raffigurante una scena di caccia al bisonte europeo.]]
Negli anni '20 e '30, datavista la ridotta popolazione di bisonti puri, alcuni zoo incrociaronotentarono di incrociare bisonti europei con altre specie.<ref>Sambraus, p. 64.</ref> AdUn esempio, nelfu il Wisentgehege Springe, creato nel 1928 sotto la guida di [[Lutz Heck]], direttore dello [[Zoologischer Garten Berlin|zoo di Berlino]], dove un bisonte europeo fu accoppiato con [[Bos bison|bisonti americani]]. Questo esperimento fu interrotto nel 1935, quando fudivenne possibile acquistare femmine di bisonte europeo puro.<ref>{{cita pubblicazione | titolo=60 Jahre Wisentgehege "Saupark Springe" | rivista=Niedersächsischer Jäger | volume=34 | anno=1989 | pp=1431-1435 | lingua=de}}</ref> Anche a Białowieża furonovennero mantenuti ibridi di bisonte europeo-americano, ma l'ultimo di questi fu trasferito allo zoo di Varsavia nel 1936.
 
Durante la Secondaseconda Guerraguerra Mondialemondiale, le popolazioni di bisonti subirono un forte declino. A Białowieża, centro cruciale per la conservazione della specie, lai popolazionebisonti fufurono protettaprotetti dalla caccia di frodo grazie a una strategia adottata nel luglio 1944, quando,: con l'avvicinarsi delle truppe sovietiche, i cancelli dei recinti furono aperti, permettendo ai bisonti di rifugiarsi nella vasta foresta.<ref>Mohr, p. 58.</ref> Dopo la guerra, le autorità polacche istituironoadottarono rapidamente misure per proteggere ila bisontispecie. Già nel 1946, alcuni bisonti furono trasferiti dal lato polacco ala latoquello bielorusso della foresta di Białowieża per avviare un nuovo programma di allevamento.<ref>Gottschalk, p. 96 e p. 97.</ref> Nel 1949, la popolazione globale di bisonti puri era composta dacontava 69 individui, distribuiti in quattro centri di allevamento in Polonia e due in Unione Sovietica.<ref>Gottschalk, p. 97.</ref>
 
Il registro genealogico del bisonte europeo è il più antico al mondo per una specie selvatica. Fin dall'inizioe ha documentato fin dall'inizio le tre principali linee genetiche principali: la Daslinea Zuchtbuchdelle fürPianure, Wisentela giltlinea alsdi dasMontagna ältestee Zuchtbuchla fürlinea einedelle Wildtierart und berücksichtigte von Beginn an die drei heute noch bestehenden Zuchtlinien Pleß-, Flachland- und Flachland-KaukasusPianure-LinieCaucaso.<ref>Sambraus, p. 16.</ref> Fino al 1940, il registro fu curato dal direttore dello zoo Goerd von der Groeben e, successivamente, da Erna Mohr, che aveva già contribuito alla conservazione del [[Equus ferus przewalskii|cavallo di Przewalski]].<ref>Merian, 1953,. BandVolume 11, Spp. 56/-57.</ref> Dopo la guerra, il registro fu gestito da Jan Żabiński, direttore dello zoo di Varsavia, in collaborazione con Erna Mohr, con l'obiettivo iniziale di verificare la genealogia degli esemplari sopravvissuti.<ref>Krasińska ''et al.'', p. 25.</ref> Oggi, il registro è mantenuto a Białowieża.
 
=== Aktueller Bestand und Ziele der Bestandsentwicklung ===
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Nel 2006, il registro genealogico del bisonte europeo contava circa 3200 esemplari geneticamente puri, di cui circa 420 allevati in Germania, 26 in Svizzera e 13 in Austria.<ref name="Sa17"/> Già nel 2004, circa il 60% della popolazione globale viveva in libertà.<ref>Krasińska ''et al.'', p. 261.</ref>
 
Dal 1996 è attivo un [[Programma europeo per le specie minacciate|Programma Europeo per la Conservazione Ex-Situ]], che coordina l'allevamento dei bisonti in cattività tra vari zoo. Questo programma ha l'obiettivo di garantire launa gestione genetica accurata e di concentrarsifavorire sullala reintroduzione in natura. TraUno gli obiettividegli principaliaspetti vifondamentali è lapermettere possibilitàai perbisonti i bisontireintrodotti in libertà di recuperare, attraverso la selezione naturale, le caratteristiche dei loro antenati selvatici.<ref name="spiegel 20.12.2012">{{cita web | autore=Marco Evers | url=https://www.spiegel.de/wissenschaft/natur/wisente-werden-in-nrw-in-freie-wildbahn-entlassen-a-874168.html | titolo=Wisente werden in NRW in freie Wildbahn entlassen | sito=[[Spiegel Online]] | data=20 dicembre 2012 | accesso=2 maggio 2020}}</ref> UnInoltre, altroil scopoprogramma èmira quello dia ridurre i costi di mantenimento degli esemplari in cattività, consentendofacilitando unla incrementocrescita delle popolazioni grazie alletramite reintroduzioni.<ref name="kra260"/> Per garantire il successo didelle queste ultimereintroduzioni, si cerca di stabilire popolazioni in aree doveche èpermettano possibiledi raggiungere una dimensione [[Demografia|demograficamente]] sostenibile di almeno 100 individui. Un esempio significativo si trova nella [[Zona di alienazione|zona di esclusione di Černobyl']], al confine tra Bielorussia e Ucraina, dove i primi tentativi di insediamento fallirono,<ref name="chernobyl">{{cita web | autore=S. P. Gashchak | url=http://www.chornobyl.net/en/index.php?newsid=1228145486 | titolo=What do we know about ox? Coming 2009 is the year of the ox – Let it become the year of the European bison rescue! | sito=chornobyl.net | editore=Chornobyl Center | anno=2008 | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090727053939/http://www.chornobyl.net/en/index.php?newsid=1228145486 | dataarchivio=27 luglio 2009 | accesso=27 ottobre 2023}}<br/>{{cita web | autore=Mark Resnicoff | url=http://www.chernobylee.com/blog/2008/12/2009-year-of-the-european-biso.php | titolo=2009 – Year of the European Bison Rescue | sito=chornobyl.net | editore=Chernobyl and Eastern Europe, chernobylee.com | data=8 dicembre 2008 | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110709223715/http://www.chernobylee.com/blog/2008/12/2009-year-of-the-european-biso.php | dataarchivio=9 luglio 2011 | accesso=27 ottobre 2023}}</ref> ma dove oggi vivonoospita diverse mandrie.<ref name="Radioaktive Wölfe"/> Anche nella regione di [[Oblast' di Černivci|Černivci]]-[[Oblast' di Vinnycja|Vinnycja]], nel sud dell'Ucraina, esiste una popolazione stabile di quasi 100 esemplari. Nel Borkener Forst, vicino a [[Olsztyn]], in Polonia nord-orientale, nel 2011 si contavano 80 bisonti, discendenti da esemplari che erano fuggiti da un recinto.<ref>{{cita pubblicazione | rivista=Preußische Allgemeine Zeitung/Folge 35–11| vomnumero=35 | data=3. Septembersettembre 2011.}}</ref>
 
Un programma di coordinamento genetico mira a preservare e incrementare la diversità genetica nelle popolazioni selvatiche, favorendofacilitando, quando necessario, il trasferimento di bisonti tra le varie popolazioni libere. L’obiettivo a lungo termine è quello di creare popolazioni stabili di almeno 3000 esemplari selvatici sia per la linea Flachlanddelle Pianure sia per la linea Flachlanddelle Pianure-KaukasusCaucaso.<ref>Krasińska ''et al.'', p. 263-265.</ref><ref name="Sa17"/>
 
Nel 2020, il numero di bisonti europei selvatici in Europa era distimato in circa 6200 individui, distribuiti in 47 mandrie. Tuttavia, solo otto mandrie erano abbastanza numerose da garantire la sopravvivenza autonoma della popolazione. La maggior parte dei bisonti viveva in Europa orientale, principalmente in Russia, Bielorussia e Polonia.<ref>{{cita pubblicazione | rivista=[[Der Spiegel]], | numero=52/ | anno=2020, S.| p=111, Fußnote: „6200“}}</ref>
 
=== Il bisonte come agente della gestione del paesaggio ===
Quando una [[Torbiera|zona paludosa]] viene bonificata e destinata all'agricoltura, puòpossono verificarsi unfenomeni notevoledi abbassamento del livello del terreno e un significativo fenomeno di [[Erosione#Erosione eolica|erosione]] del suolo causatocausata dal vento. Un esempio evidentesignificativo è rappresentato dalil Donaumoos, dellain Baviera antica, dove negli ultimi 200 anni si sono persi fino a 3 metri di [[torba]] su ampie superfici.<ref>{{cita libro | autore=Walter Martin, Reinhard Jochum e Robert Traidl | capitolo=3. Geologie und Böden in Bayern | titolo=Exkursionsführer München 2015 | città=Monaco di Baviera | data=settembre 2015 | lingua=de | editore=DBG Mitteilungen |BandReihe=117 |HrsgReihe=[[Deutsche Bodenkundliche Gesellschaft]] |Seiten=25 |ISSNformalFalsch=0343-1071 |Kommentar=Jahrestagung der [[Deutsche Bodenkundliche Gesellschaft|DBG]] vom 2. bis 10. September 2015 |Onlineurl=https://www.dbges.de/de/system/files/mitteilungen_dbg/Mitteilungen%20der%20DBG%202015_117.pdf |Format=PDF |KBytes=24777 <!--|Abruf=2023-10-27-->}}</ref> Per contrastare questaquesto evoluzionefenomeno, è stato pianificato di aumentare la percentuale di prati e pascoli al di sopra del 50% entro il 2030., Lcon l'obiettivo è quello di garantire un utilizzouso sostenibile della zona, principalmente attraverso il [[pascolo]] controllato. A tal fine, sono in corso sperimentazioni sullper valutare l'idoneità di diverse razze di animali da allevamento. Nel 2003, è stato inaugurato un recinto di 25 ettari per bisonti, che attualmente ospita circa 30 esemplari.<ref>{{cita web | url=https://www.haus-im-moos.de/5.0.html | titolo=Das Wisentprojekt im Donaumoos | sito=haus-im-moos.de | editore=Haus im Moos, Stiftung Donaumoos Freilichtmuseum und Umweltbildungsstätte | lingua=de | accesso=27 ottobre 2023}}</ref><ref>{{cita web | url=https://www.wisentgehege-donaumoos.de/wisente-im-donaumoos | titolo=Wisentgehege Donaumoos | sito=wisentgehege-donaumoos.de | editore=Donaumoos-Zweckverband | lingua=de | accesso=27 ottobre 2023}}</ref>
 
=== Conflitti con l'uomo ===
[[File:Wisentsauerland1.jpg|thumb|Primo piano di un bisonte]]
Gli attacchi dei bisonti europei agli esseri umani sono estremamente rari e, nella maggior parte dei casi, coinvolgono animali allevati in recinti e quindi, abituati alla presenza umana.<ref name="Gottschalk, S. 79" /> Nei recinti, come quello di Damerower Werder (320 ettari),<ref>{{cita web | url=https://web.archive.org/web/20150730023453/http://www.mecklenburg-vorpommern.eu/cms2/Landesportal_prod/Landesportal/content/de/Urlaub_und_Freizeit/Natur_erleben/Zoos_und_Tiergaerten/Wisentreservat_Damerower_Werder/index.jsp | titolo=Wisentreservat Damerower Werder | lingua=de}}</ref> sivengono utilizzanoutilizzati fucili anestetici per garantire la sicurezza durante la separazione didegli animali dalla mandria.<ref>Gottschalk, p. 39.</ref> I bisonti selvatici, invece, reagisconotendono generalmentea con la fugafuggire quando incontrano persone nel bosco. Di solito si allontanano rapidamente di 100-150 metri e poi si radunano. Le mandrie con più giovani mostrano un comportamento particolarmente timoroso. Situazioni potenzialmente pericolose per gli esseri umani si verificano solo quando gli animali vengono sorpresi e la loro distanza di fuga viene superata. Le femmine con i piccoli e i maschi durante il periodo della riproduzioneriproduttivo possono reagire in modo aggressivo se si sentono minacciati., ma Questoquesto comportamento non è diverso da quello di altre specie selvatiche. Tuttavia, a causa della loro natura vigile, tali situazioni sono rare e, più frequentemente, si sottolinea la difficoltà di osservare i bisonti in natura.<ref>Siehe beispielsweise Gottschalk, S. 43 oder Nigge.</ref> I bisonti segnalano il loro stato di agitazione scuotendo la testa, emettendo brontolii minacciosi, scavando il terreno con gli zoccoli anteriori e muovendo la coda in modo energico. Se launa persona non si allontana, il bisonte potrebbe attaccare.<ref name="kra144"/>
 
ConflittiI conflitti tra bisonti e persone si verificano principalmente quando i bisonti visitanoentrano nei campi coltivati o danneggiano i depositi di fieno. In Polonia, si è osservato che la rilocalizzazione degli animali non risolve il problema, poiché spesso tornano nelle aree ricche di cibo.<ref name="kra144"/> Nei pressi della foresta di Białowieża, in un periodo di circa 40 anni, sono stati riportati undici casi di ferimento di [[Equus caballus|cavalli]] e cinque di [[Bos taurus|bovini]] da parte dei bisonti. Questi incidenti sono spesso dovuti a un singolo colpo di corno di un maschio adulto verso un animale domestico che cercava di interagire. I cani, invece, vengono generalmente ignorati, ma se i bisonti si sentono minacciati dalla loro presenza, possono attaccarli, caricandoli con le corna o calpestandoli,.<ref>Fritz seGottschalk siha sentonoassistito minacciatipersonalmente dallaall'uccisione lorodi presenza.<ref>Fritzun Gottschalkcane warmeticcio persönlichdelle Zeuge,dimensioni wiedi imun Dameroweralano Wisentgehegeda einparte doggengroßerdi Mischlingshundun vonbisonte einemmaschio Wisentbullennel getötetrecinto wurdedei bisonti di Damerow, Sp. 27.</ref><ref name="kra147" />
 
=== Caccia moderna ===
[[File:Ruseckas-Stumbro medžioklė.jpg|thumb|Kanuti Rusiecki: ''Caccia al bisonte con i cani'', XIX secolo, Vilnius]]
Tralasciando le intense attività di bracconaggio seguite alla fine della prima guerra mondiale, la caccia al bisonte europeo in epoca moderna si svolgeva principalmente sotto forma diattraverso grandi battute di caccia di corte, organizzate con grande dispendio di risorse. Durante questeQueste battute, dettenote come «cacce regolate», prevedevano che i bisonti, insieme ad altri grandi animali selvatici di grande taglia, venivanovenissero radunati per settimane in aree via viaprogressivamente più piccole,. finoIl agiorno esseredella indirizzaticaccia, daii battitori inli modoindirizzavano daverso posizionarsipostazioni al megliostrategiche per facilitare il tiro nelai giorno della cacciacacciatori. Un esempio significativo è rappresentato dallala caccia organizzata dal re di Polonia [[Augusto III di Polonia|Augusto III]] nel 1752, durante la quale furono abbattuti 42 bisonti, di cui 20 daldallo stesso re e dalla moglie, [[Maria Giuseppa d'Austria]], da apposite postazioni sopraelevate appositamente predisposte.<ref name="nig126"/><ref>Gottschalk, p. 68 e p. 69.</ref> Con il passaggio tra il XVIII e il XIX secolo e l'avvento del [[Romanticismo]], taliqueste pratiche di caccia persero popolarità in Europa, venendo gradualmente sostituite da un'etica venatoria più rispettosa e, basata sul «giusto prelievo». Tuttavia, presso la corte [[Impero russo|russa]], queste battute continuarono fino al 1900. Nel 1860, durante una caccia organizzata per lo zar [[Alessandro II di Russia|Alessandro II]], furono impiegati circa 2000 contadini furono impiegati per settimane per radunare gli animali in un grande recinto. L'ultima battuta simile, tenutasisi svolse nell'autunno del 1900, sotto lo zar [[Nicola II di Russia|Nicola II]], e portò all'abbattimento di 40 bisonti.<ref>Gottschalk, p. 75.</ref> Durante l'occupazione tedesca della foresta di Białowieża nel 1915, il [[comandante in capo]] della 9ª Armata, [[Leopoldo di Baviera]], concesse permessi speciali di caccia al bisonte a personalità di alto rango,. traTra cuiquesti, l'imperatore [[Guglielmo II di Germania|Guglielmo II]] e il comandante dell'[[Ober Ost]], [[Paul von Hindenburg]], che ciascuno abbatté un grande maschio di bisonte sotto la supervisione del capo forestale Georg Escherich.<ref>[[Wolfram Pyta]]: ''Hindenburg. Herrschaft zwischen Hohenzollern und Hitler.'' Siedler, München 2007, S. 195&nbsp;f.</ref>
 
Attualmente, il bisonte europeo è elencato come [[selvaggina]] nella legislazione venatoria tedesca, ma non ha una stagione di caccia. Tuttavia, in paesi come Bielorussia, Russia, Polonia e Ucraina, le autorità forestali e di conservazione autorizzano ogni anno l'abbattimento commerciale di bisonti selvatici, generalmente individui anziani.<ref name="nig126"/> Queste cacce avvengono in aree come il lato bielorusso di Białowieża, la [[Masuria]], i [[Carpazi]] ucraini e il Caucaso russo. LaNon [[caccia]] non puòpossono essere effettuataeffettuate tramite battute o caccia da appostamento, ma devedevono avvenire tramite pianificazione e inseguimento, spesso richiedendo giorni di sforzo per avvicinare l'animale. Questo tipo di caccia è particolarmente impegnativo, soprattutto in territori difficilimontuosi come i Carpazi o il Caucaso, e richiede grande resistenza fisica da parte del cacciatore. All'inizio del XXI secolo, il costo per l'abbattimento di un grande maschio si aggirava intorno ai 5000 euro.<ref name="nig127"/> LeQueste cacce di questo tipo sono oggetto di dibattito. I critici sottolineano il paradosso di permettereconsentire la caccia a una specie minacciata di estinzione. I sostenitori, invece, ritengono che una gestione venatoria regolata sia necessaria per mantenere l'equilibrio ecologico, evitando sovrappopolazioni che potrebbero causareportare al degrado ambientale e aumentareall'aumento ildel rischio di epidemie tra gli animali. ComeUn esempio, viene spesso citato è il drammatico declino della popolazione di bisonti a Białowieża intorno al 1890, causato da un'epizoozia legata all'eccessiva densità di individui. Secondo questa visione, la caccia regolamentata può contribuire non solo contribuirebbe alla gestione della specie e del suo habitat, ma permetterebbe anche adi finanziare, attraverso le tasse di abbattimento, i costi della conservazione delle popolazioni di bisonti.<ref name="nig127"/>
 
=== Incrocio con bovini domestici ===
[[File:Żubroń head Białowieża cropped.jpg|thumb|Uno zubron]]
Fino ad oggi, non è stato possibile addomesticare completamente i bisonti europei. Anche gli esemplari provenienti da popolazioni allevateallevati in cattività per diverse generazioni mantengono un naturale atteggiamento di diffidenza nei confronti dell'uomo.<ref name="kra260"/> Questa caratteristica si osserva persino negli esemplari allevati a mano nella riserva di Białowieża.<ref>Krasińska ''et al.'', p. 139 e p. 140.</ref>
 
Un aspetto interessante è che, nonostante il fatto che in passato la foresta primigenia di Białowieża fosse utilizzata in passato come [[Silvopastorizia|pascolo]] per bovini domestici, non si hanno prove di ibridazioni naturali tra bisonti europei e bovini domestici. Questo distingue il bisonte europeo dal bisonte americano, per il quale tali incroci sono più comuni.<ref>Krasińska ''et al.'', p. 292.</ref> La prima ibridazione documentata tra bisonti europei e bovini domestici risale al 1847, realizzataquando dalil proprietario terriero polacco Leopold Walicki, checercò intendevadi allevare bovini particolarmente robusti per il traino. Gli ibridi ottenuti, noti come [[zubron]], superano i genitori per peso e dimensioni corporee. Tuttavia, i maschi della prima generazione di zubron sono [[Sterilità|sterili]], mentre le femmine possono riprodursi sia con i bisonti chesia con i bovini domestici. Gli zubron presentano una grande varietà di colori nel mantello e sono noti per la loro resistenza e robustezza. Nonostante queste qualità, il loro allevamento è stato oggi quasi completamente abbandonato.
 
== Europäische Organisationen zur Erhaltung des Wisent ==