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*31 agosto: consiglio dei ministri: a dispetto di ogni previsione l'esecutivo non discute di temi economici. Il ministro della pubblica istruzione, [[Sergio Mattarella]], reitera un decreto del governo precedente per l'immissione in ruolo di 50.000 docenti precari. Sono inoltre approvati un decreto per la riforma dell'[[ISTAT]] e un disegno di legge per l'istituzione dell'anagrafe e il censimento degli italiani residenti all'estero. Respinta la proposta del ministro delle partecipazioni statali, [[Carlo Fracanzani]], per uno stanziamento complessivo di 460 miliardi a [[IRI]], [[ENI]] e [[Efim]]. [[Andreotti]] sostiene che l'approvazione di spese è condizionata alla messa a punto della legge finanziaria per il 1990.</br>Il prefetto di Roma fissa la data delle elezioni comunali anticipate al 29 marzo. La decisione apre un fronte polemico tra i partiti della maggioranza per un presunto accordo tra [[Craxi]] e [[Andreotti]] che assegna a [[Franco Carraro]] la carica di sindaco della futura giunta [[pentapartito]]. Una parte del PSI romano si dichiara contrario ed oppone la candidatura di [[Giuliano Vassalli]] provocando problemi alla direzione nazionale, che deve mediare coi repubblicani la rinuncia a indicare come sindaco [[Oscar Mammì]].<ref>Il messaggero, 30 agosto 1989</ref>
==== Settembre ====
*1 settembre: il ministro del bilancio, [[Paolo Cirino Pomicino]], conferma in una intervista che nonostante il problema del reperimento dei 17.000 miliardi la legge finanziaria sarà regolarmente presentata entro la fine del mese. Assicura inoltre che al momento non si prevede una manovra concentrata su aumenti e nuove tasse, anche se i singoli ministeri sono restii a diminuire il fondo spese annuale per il 1990.<ref>Il messaggero, 2 settembre 1989</ref>
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==== Novembre ====
*3 novembre: il governo annuncia le nomine dei nuovi presidenti degli enti pubblici, frutto di un accordo tra DC e PSI. L'andreottiano [[Franco Nobili]] sostituisce [[Romano Prodi]] all'[[IRI]]; [[Gabriele Cagliari]] prende il posto di [[Franco Reviglio]] all'[[ENI]]; [[Franco Viezzoli]] viene confermato al vertice dell'[[ENEL]]. Le nomine creano forti malumori all'interno della DC tra segreteria e andreottiani da una parte e sinistra interna dall'altra.<ref>Il messaggero, 4 novembre1989</ref>
*3-8 novembre: a Roma viene effettuato un riesame dei verbali di tutte le sezioni elettorali. I risultati sono incrociati con quelli inizialmente immessi nel calcolatore dell'ufficio elettorale del comune. Secondo il riconteggio risultano 33.000 voti di preferenza in più rispetto al numero effettivo dei votanti, quasi tutti espressi per candidati democristiani. Dai voti di lista emerge inoltre che la DC potrebbe perdere un seggio a favore dei comunisti e un posto assegnato al MSI è al momento in bilico tra DC e PSI.</br>Dalle prime dichiarazioni della commissione incaricata del riesame emerge che in molte sezioni sono state deposte più schede del numero degli aventi diritto e che in 126 seggi erano presenti sei scrutatori invece dei cinque previsti, tra i quali un minorenne. I primi dati sono conferiti dal commissario [[Angelo Barbato]] alla procura della repubblica, che apre un'indagine inizialmente contro ignoti, in seguito nei confronti dell'operatore che ha digitato i dati nell'elaboratore. Lo stesso commissario difende il dipendente comunale sostenendo che c'è stato un errore che ha immesso i numeri degli uffici nella colonna dei voti validi attribuiti alla DC.</br>Rispondendo a decine di interrogazioni urgenti il governo fa presente di non avere alcuna autorità di intervento e che la competenza è unicamente della magistratura.<ref>Il messaggero, 4-9 novembre 1989</ref>
==== Dicembre ====
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