Torre di Porta Padova: differenze tra le versioni
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[[File:Coronelli Camposampiero.jpg |Camposampiero a inizio 700 - Coronelli - N°10 ''Torre dell'Horologgio'' |miniatura]]▼
[[File:Torre di Porta Padova, o Torre dell'Orologio, lapidi (Camposampiero).jpg |Pippo |miniatura]]▼
La '''
La [[torre]]
== Storia ==
La storia della torre nei secoli, ripercorre le vicissitudini e dominazioni del castello.
=== Dominazione
A questa prima fase corrisponde la costruzione da parte
La data esatta di costruzione non è nota ma è possibile ipotizzare che sia contemporanea alla costruzione generale del castello e alla [[torre di Palazzo Tiso]], databile attorno al 1100<ref>{{Cita|Rostirola|p. 330}}.</ref>.
La funzione di difesa rimarrà predominante fino alla fine della dominazione [[Da Carrara|Carrarese]].
=== Dominazione
Per ragioni storiche, date dal lungo periodo di pace sotto la dominazione della
La lenta ma inesorabile opera di demolizione del castello ebbe quindi inizio nel 1405 quando la [[Repubblica di Venezia|Serenissima]] estese il suo dominio sul padovano
In questo contesto la torre cesserà progressivamente la sua funzione difensiva per iniziare la sua storia civile.
Nel 1437 gli ambienti al [[Piano (architettura)|pianterreno]] verranno locati
Al 1450 circa viene datata la [[campana]] [[Bronzo|bronzea]].▼
Una rappresentazione di torre dotata di orologio è presente sullo sfondo della tela di Bonifacio de Pitati, Predica dal Noce datata 1530 circa.▼
Nella notte fra il 1º e e il 2 ottobre 1513 il castello venne assalito ed espugnato dagli spagnoli guidati dal [[Raimondo de Cardona (generale)|generale Cardona]] nel corso della [[Guerra della Lega di Cambrai|Guerra di Cambrai]]<ref name="Cita|Rostirola|p. 331">{{Cita|Rostirola|p. 331}}.</ref>.
Secondo alcuni storici, il fondale illustra il paesaggio di Camposampiero visto da Nord (dal Santuario del Noce) con riconoscibili appunto, la torre dell’orologio e la porta che dava accesso al castello in direzione della chiesa di San Giovanni e Antonio (Forin Tracce di Medioevo 79).▼
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▲Secondo alcuni storici, il fondale illustra il paesaggio di Camposampiero visto da Nord (dal Santuario del Noce) con riconoscibili appunto, la torre
▲Nel 1437 gli ambienti al pianterreno verranno locati ad un privato, Andrea Mosca, originario di Santa Giustina in Colle, chirurgo, il quale la utilizzò come infermeria e sala chirurgica.
Tra il 1605 e
▲Al 1450 circa viene datata la campana bronzea.
Conferma dello stato del castello viene data, a inizio
▲[[File:Coronelli Camposampiero.jpg
Nel corso della prima metà del
▲Tra il 1605 e l’inizio del 1700 risultano abbattute le mura, le porte e ripianati gli spalti del castello (Saggi storici pag331).
▲[[File:Torre di Porta Padova, o Torre dell'Orologio, lapidi (Camposampiero) (cropped) 02.jpg
▲Conferma dello stato del castello viene data, a inizio 1700, dall’incisione di Vincenzo Maria Coronelli, Camposampiero veduto dalla parte di ponente. In quest'opera la torre risulta smantellata nella parte superiore e conservante ancora le tracce dell'assalto del Cardona di inizio 1500(Saggi storici pag334).
Nel 1797, nel corso della [[Campagna d'Italia (1796-1797)|napoleonica campagna d'Italia]] i francesi condotti dal [[Giuseppe Lahoz Ortiz|generale Lahoz]] occuparono il paese e distrussero il [[bassorilievo]] rappresentante il [[Leone di San Marco]] presente sulla facciata della torre.
=== Il Novecento ===
▲Nel corso della prima metà del 700, la parte terminale della torre risulta essere demolita e ricostruita con funzione di cella campanaria (Fonte: Camposampiero Appunti di storia, Don Tarcisio Lorenzi pag 21).
A inizio
▲Nel 1797, nel corso della campagna d'Italia i francesi condotti dal generale Lahoz occuparono il paese e distrussero il bassorilievo rappresentante il Leone di San Marco presente sulla facciata della torre. Dell’antico castello a quel tempo esistevano ormai soltanto le torri, il palazzo della rocca e alcuni ruderi. (Saggi storici pag331).
Per anni adibito ad attività commerciali, il piano terra ospita oggi uno spazio espositivo per mostre temporanee<ref>{{Cita web|url=https://www.padovaoggi.it/attualita/torre-orologio-progetto-camposampiero-19-giugno-2021.html|titolo=Torre dell'Orologio, sarà un progetto che unisce pittura, scultura e fotografia a “rivitalizzarla” - PadovaOggi}}</ref>.
▲L’attuale bassorilievo venne sostituito da una nuova scultura nel 1926, opera dello scultore A. Pennello, nel quale viene ricordata appunto la distruzione da parte dei francesi della precedente opera VD fascio littorio). Curiosamente l’opera presenta un fascio littorio nell’angolo in basso a sinistra.
▲A inizio 900 la torre è rappresentata nella pala dell’altare di Sant’Antonio, ospitata nella parete destra della chiesa dei Santi Pietro e Paolo.
== Descrizione ==
La torre ha [[Pianta (architettura)|pianta]] [[Quadrato|quadrata]] di circa {{M|6,
Le murature hanno spessore di poco meno di un metro alla base, per arrivare fino ai {{M|50
▲Le murature hanno spessore di poco meno di un metro alla base, per arrivare fino ai 50 cm alla sommità. L'interno risulta suddiviso in altezza da solai costituiti da travi e tavolati di legno. Dal piano terra, per mezzo di una scala in legno si accede ai piani superiori.
Alla quota di 15 metri
▲Due orologi sono rispettivamente ospitati nelle facciate Nord e Sud.
La parte terminale risulta essere demolita e ricostruita nel corso della prima metà del
▲Alla quota di 15 metri l’intero perimetro è interessato da una serie continua di aperture ad arco murate, poco sopra le quali termina ciò che resta della torre originaria.
Il tetto ha la struttura di legno, con manto di [[Coppo (tegola)|coppi]] ed è composto di quattro falde di cui quella sud è dotata di [[abbaino]].▼
▲La parte terminale risulta essere demolita e ricostruita nel corso della prima metà del 1700 andando a costituire la cella campanaria, aperta sui quattro lati con bifore arcate di uguale forma e dimensione. (Fonte: Camposampiero Appunti di storia, Don Tarcisio Lorenzi pag 21).
▲Il tetto ha la struttura di legno, con manto di coppi ed è composto di quattro falde di cui quella sud è dotata di abbaino.
<references />▼
▲== Note ==
▲<references/>
== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore= Don Luigi Rostirola |titolo= Camposampiero. Saggi storici |annooriginale= 1923 |editore= Ristampa Rebellato editore |città= Padova |anno= 1972 |cid= Rostirola }}
* {{cita libro|autore= Elda Martellozzo Forin |titolo= Camposampiero: tracce di medioevo |anno= 2019||editore= Mediagraf Edizioni |città= Noventa Padovana cid= Martellozzo}}
* {{cita libro|autore= Don Tarcisio Lorenzi |titolo= Camposampiero: appunti di storia |città= Padova |editore= Tipografia del seminario di Padova |anno= 1968|cid= Lorenzi}}
== Voci correlate ==▼
* [[Camposampiero]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
{{Portale|architettura|Padova}}
[[Categoria:Architetture di Camposampiero]]
▲==Voci correlate==
[[Categoria:Torri della provincia di Padova]]
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