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'''Cèllore''' (''Sèlore'' in [[lingua veneta|veneto]]<ref>{{cita libro | nome= Giancarlo | cognome= Volpato | titolo= Civiltà cimbra. La cultura dei Cimbri dei Tredici Comuni veronesi | anno= 1983 | editore=Bi & Gi | città= Verona | p= 69 }}</ref>) è una [[
Come giurisdizione ecclesiastica il paese appartiene alla [[Diocesi di Verona]] ed è sede di [[parrocchia]] ([[Zeno di Verona|San Zeno]] [[Vescovo]]).
== Geografia fisica ==
La frazione sorge 2
È interessata dal percorso dell'omonimo [[Illasi (torrente)|Progno]], che sfocia nell'[[Adige]] nella Bassa Veronese.
Dista 22
== Storia ==
Il [[toponimo]] ha origine incerta: potrebbe derivare dal latino “cella” (ovvero deposito, dispensa, magazzino) o da “cellarius” (dispensiere). Recenti studi propendono per "cellula", ovvero "galera", "prigione" come dimostrano diversi documenti a partire dal XV secolo.
La storia di Cellore ha radici lontane: un insediamento risalente al 700 a.C. venne ritrovato sul monte Garzon. Inoltre, sullo stesso monte, vennero trovati cocci risalenti all'età del bronzo, oltre a selci e punte di freccia attribuibili al [[Neolitico]].
Nel 2007, in località Arano, su un'area destinata alla lottizzazione, è stata ritrovata una necropoli risalente a circa 2000 anni a.C., che gli archeologi fanno risalire al periodo [[Età del rame|Eneolitico]]. Gli scavi sono terminati nel 2009 e hanno rivelato una settantina di sepolture contenenti scheletri rannicchiati in posizione fetale. Ritrovamenti di monete, reperti e il monumento funebre ai Sertorius (in località Cisolino) indicano la presenza degli antichi [[Civiltà romana|Romani]] nell'area, ampiamente confermata dalle ultime ricerche.
Nel 1878, durante gli scavi per la costruzione della nuova chiesa parrocchiale, vennero ritrovate alcune sepolture attribuite ai [[Longobardi]] di [[Alboino]] (anno 570). Recenti studi indicano le sepolture trovate a Cellore non sono longobarde del primo periodo ma del periodo del dominio dei [[Franchi]]. Con il loro arrivo i [[Longobardi]] non sparirono ma continuarono a esistere fino alla loro omologazione con gli [[Italici]]. E circa alla stessa data si presume risalga l'antica chiesa poi detta Abbazia di San Zeno minore, dipendente da quella omonima presente in città, ma che prima dipendeva dall'[[Chiesa di San Giorgio Martire (Illasi)|antica Pieve di San Giorgio di Illasi]]. Sia [[Federico Barbarossa]] (nel 1163) sia [[Papa Urbano III]] (nel 1187) confermarono l'assoggettamento dell'Abbazia di Cellore a quella di [[
Contrariamente a quello che si pensa a Cellore non esistevano conventi, ma solo dimore padronali come il cosiddetto "Arco delle Madonne" e la dimora nobiliare della famiglia De Nicolis (ad Arano), ancor oggi ben conservata e che presentava in facciata lo stemma gentilizio del 1437 (asportato con l'ultima ristrutturazione).
Già nel 1544 si ritrova citata nei documenti la fontana di Arano (la vasca odierna non è quella originale, quelle originali sono state dissepolte nel 1998 e sono state trasformate in fioriere e sono visibili sul posto.
[[File:Fontana Arano.JPG|thumb|left|La fontana in località Arano]]
All'ombra del leone veneziano si ebbe la cessione della proprietà dell'acqua, che Venezia aveva concesso al comune di Illasi, ai [[Pompei (famiglia)|Pompei]] (famiglia nobile residente a [[Illasi]]) e il Comune d'[[Illasi]]. Dopo una battaglia a colpi di carte bollate avvenuta nel 1912, i celloresi mantennero i loro diritti su parte dell'acqua mentre il resto continuò a scorrere verso il capoluogo.
Nel 1773 la [[Serenissima]] decretò la soppressione della giurisdizione civile dell'[[Abbazia di San Zeno (Verona)|Abazia di San Zeno Maggiore]] e nel 1797 del [[non monastero]] di Cellore che passa al Vescovo di [[Verona]]. Per la parte religiosa la comunità continuò, come da sempre a far parte della parrocchia di [[Cazzano di Tramigna]] fino al 1853 quando la [[Curia diocesana|Curia vescovile]] emise il decreto di istituzione della parrocchia di Cellore. Salvo un rimborso di 3.500 [[lira austriaca|lire austriache]] per la perdita causata al parroco di Cazzano, la somma fu pagata interamente dal comune di Illasi.
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== Monumenti e luoghi d'interesse ==
[[File:Cellorechiesa2021.jpg|thumb|right|
=== L'Abbazia
Non fondata probabilmente nell'anno 600, sorge nella piazza centrale del paese, a sinistra della chiesa parrocchiale per l'osservatore, vicina al campanile.
Le dimensioni originarie erano appena
Sono presenti affreschi: da notare quelli di [[Francesco Morone]] datati 1517 (“Il [[Padre Eterno]]”, “[[Annunciazione]]” e “Gli [[Evangelisti]]”).
===
{{vedi anche|Chiesa di San Zeno (Cellore)}}
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== Infrastrutture e trasporti ==
Cellore è interessata dal percorso della Strada Provinciale
Fra il [[1883]] e il [[1956]] era presente una fermata della [[tranvia Caldiero-Tregnago]], diramazione della [[tranvia Verona-Caldiero-San Bonifacio|Verona-San Bonifacio]] che rappresentò il mezzo di trasporto principale per il collegamento di persone e merci fra [[Verona]] e la bassa Val d'Illasi. Soggetta nel corso della sua storia a diversi passaggi di gestione, la linea venne elettrificata nel [[1921]].
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File:Cellore.jpg|Veduta di Cellore dalle colline della dorsale est della Val Tramigna
File:Veduta Cellore.JPG|Veduta di Cellore dalle colline che dividono la Val d'Illasi dalla Val Tramigna
File:San Zeno Cellore.JPG|Facciata della [[
File:Abbazia di San Zeno.JPG|L'Abbazia di San Zeno in Cellore e la torre campanaria
File:Campanile Cellore.JPG|Il campanile di Cellore
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{{interprogetto}}
{{portale|geografia|Veneto}}
[[Categoria:Frazioni di Illasi]]
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