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Contrariamente a quello che si pensa a Cellore non esistevano conventi, ma solo dimore padronali come il cosiddetto "Arco delle Madonne" e la dimora nobiliare della famiglia De Nicolis (ad Arano), ancor oggi ben conservata e che presentava in facciata lo stemma gentilizio del 1437 (asportato con l'ultima ristrutturazione).
Già nel 1544 si ritrova citata nei documenti la fontana di Arano (la vasca odierna non è quella originale, quelle originali sono state dissepolte nel 1998 e sono state trasformate in fioriere e sono visibili sul posto. laLa vasca privata dei Conti Pompei ora è visibile in una corte poco distante. Il paese seguì le vicende della zona, soggetto dunque per secoli alla [[Repubblica di Venezia|dominazione veneziana]] ma comunque un comune a sé stante fino a gennaio 1819 quando gli austriaci formarono un solo comune di Illasi con frazione di Cellore.
 
[[File:Fontana Arano.JPG|thumb|left|La fontana in località Arano]]
 
All'ombra del leone veneziano si ebbe la cessione della proprietà dell'acqua, che Venezia aveva concesso al comune di Illasi, ai [[Pompei (famiglia)|Pompei]] (famiglia nobile residente a [[Illasi]]) e il Comune d'[[Illasi]]. Dopo una battaglia a colpi di carte bollate avvenuta nel 1912, i celloresi mantennero i loro diritti su parte dell'acqua mentre il resto continuò a scorrere verso il capoluogo. nelNel secolo precedente la ormai decadente Serenissima, che non avendo più bisogno di condottieri in armi, si disinteressò dei problemi che si ebberosorti tra gli abitanti di Arano e i conti Pompei.
 
Nel 1773 la [[Serenissima]] decretò la soppressione della giurisdizione civile dell'[[Abbazia di San Zeno (Verona)|Abazia di San Zeno Maggiore]] e nel 1797 del [[non monastero]] di Cellore che passa al Vescovo di [[Verona]]. Per la parte religiosa la comunità continuò, come da sempre a far parte della parrocchia di [[Cazzano di Tramigna]] fino al 1853 quando la [[Curia diocesana|Curia vescovile]] emise il decreto di istituzione della parrocchia di Cellore. Salvo un rimborso di 3.500 [[lira austriaca|lire austriache]] per la perdita causata al parroco di Cazzano, la somma fu pagata interamente dal comune di Illasi.
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== Monumenti e luoghi d'interesse ==
[[File:Cellorechiesa2021.jpg|thumb|right|[[Abbazia MonoreMinore di San Zeno|L'Abbazia Minore di San Zeno]], il campanile e la [[Chiesa di San Zeno (Cellore)|chiesa parrocchiale]], sempre dedicata a [[Zeno di Verona|San Zeno Vescovo]], in Cellore]]
 
=== [[Abbazia Minore di San Zeno|L'Abbazia Minore di San Zeno]] ===
Non fondata probabilmente nell'anno 600, sorge nella piazza centrale del paese, a sinistra della chiesa parrocchiale per l'osservatore, vicina al campanile.
 
Le dimensioni originarie erano appena appena un po' più ampie ma furono ridotte nel [[1878]] con la costruzione della parrocchiale. Era dotata di quattro altari (compreso quello maggiore): l'unico ancora esistente a Cellore è quello della Madonna col Bambino conservato nella parrocchiale mentre l'[[altare maggiore]] si trova nella chiesa di [[Torri del Benaco|Pai]] (comune di [[Torri del Benaco]]). Sempre in questa chiesa era presente il famoso “Gruppo del [[Calvario]]”.
 
Sono presenti affreschi: da notare quelli di [[Francesco Morone]] datati 1517 (“Il [[Padre Eterno]]”, “[[Annunciazione]]” e “Gli [[Evangelisti]]”).
 
===[[Chiesa di San Zeno (Cellore)|La chiesa parrocchiale]]===
{{vedi anche|Chiesa di San Zeno (Cellore)}}
 
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== Infrastrutture e trasporti ==
Cellore è interessata dal percorso della Strada Provinciale SP1010: questa arteria ha inizio in prossimità della ex [[Strada statale 11 Padana Superiore|SS11 Padana Superiore]], 20 km a est di [[Verona]], e percorre tutta la [[Val d'Illasi]] fino a [[Giazza]].
 
Fra il [[1883]] e il [[1956]] era presente una fermata della [[tranvia Caldiero-Tregnago]], diramazione della [[tranvia Verona-Caldiero-San Bonifacio|Verona-San Bonifacio]] che rappresentò il mezzo di trasporto principale per il collegamento di persone e merci fra [[Verona]] e la bassa Val d'Illasi. Soggetta nel corso della sua storia a diversi passaggi di gestione, la linea venne elettrificata nel [[1921]].