Giuseppe Bernardino Bison: differenze tra le versioni

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|Attività = pittore
|Nazionalità = italiano
|Immagine = Tominz G B Bison.jpg
[[Immagine:Tominz|Didascalia G= B Bison.jpg|thumb|Ritratto di Giuseppe Bernardino Bison ([[Giuseppe Tominz]], [[1830)]]).
}}
== Biografia ==
 
Giuseppe Bernardino Bison (o Bisson) <ref> ''Giuseppe Bernardino Bison: pittore e disegnatore'', (Catalogo della Mostra tenuta a Udine nel 1997-1998), a cura di Giuseppe Bergamini, Fabrizio Magani, Giuseppe Pavanello, Milano, Skira, 1997, p.63.</ref> nasce a [[Palmanova]] nel [[1762]]. Dopo il trasferimento con la famiglia a [[Brescia]], studia disegno presso il pittore Gerolamo Romani;, per poi trasferirsi, sempre con la famiglia, a Venezia. Nella città lagunare, studia con il professore di figura [[Costantino Cedini|Costantino Sedini]] (Cedini).
==Biografia ==
[[Immagine:Tominz G B Bison.jpg|thumb|Ritratto di Giuseppe Bernardino Bison ([[Giuseppe Tominz]], 1830)]]
Giuseppe Bernardino Bison (o Bisson) <ref> ''Giuseppe Bernardino Bison: pittore e disegnatore'', (Catalogo della Mostra tenuta a Udine nel 1997-1998), a cura di Giuseppe Bergamini, Fabrizio Magani, Giuseppe Pavanello, Milano, Skira, 1997, p.63</ref> nasce a [[Palmanova]] nel [[1762]]. Dopo il trasferimento con la famiglia a [[Brescia]], studia disegno presso il pittore Gerolamo Romani; per poi trasferirsi, sempre con la famiglia, a Venezia. Nella città lagunare, studia con il professore di figura [[Costantino Cedini|Costantino Sedini]] (Cedini).
A [[Venezia]] stringe amicizia con l’architettol'architetto [[Giannantonio Selva]], tanto da seguirlo nel [[1787]] a [[Ferrara]] e ricevendonericevere l'incarico di decorare palazzo Bottoni.<ref name =242bos>{{cita|Miklós Boskovits, Giorgio Fossaluzza|p. 242|cagbison}}.</ref> Nello stesso anno Giuseppe Bernardino Bison è documentato anche a [[Padova]] al seguito dello scenografo [[Antonio Mauro (scenografo)|Antonio Mauro]]<ref>{{DBI|nomeurl= Mauri|nome=MAURI (Mauro)|autore= Lucia Casellato |volume= 72 |anno= 2008}}</ref>, dal quale mutuerà l'interesse per le architetture classiche dipinte da [[Antonio Visentini]] e con il quale collabora alla realizzazione del teatro dei marchesi [[Obizzi]]<ref name =242bos/> che nel 1790 gli commissionano alcune decorazioni per il [[castello del Catajo]] di [[Battaglia Terme]], presso Padova. Sempre in Padova è documentata nel, [[1792]], la decorazione di Palazzo Maffetti-Manzoni in cui ormai si affermerà l'aderenza ad un repertorio classicista contaminato da reminiscenze settecentesche e, dopo il [[1793]], sarà operativo nel trevigiano, ove affrescherà la volta della [[Chiesa di Sant'Andrea (Venegazzù)|Chiesachiesa di Sant'Andrea]] a [[Venegazzù]], l'oratorio di villa Bragadin a [[Ceggia]] e le decorazioni nelle ville, Raspi di [[Lancenigo]] e Spineda a [[Breda di Piave]].<ref name =242bos/>
 
Tra il [[1798]] e il [[1800]] collaborerà con il Selva alle decorazioni nelle opere da lui progettate o ristrutturate: nel Casino Soderini a [[Treviso]], ove dipinge il ''Carro del Sole'', e successivamente a Venezia con gli affreschi in [[Palazzo Dolfin Manin]].<ref name =242bos/>
 
A [[Trieste]], Bernardino Bison, si avvantaggerà dell'amicizia con [[Matteo Pertsch]] e lo scultore [[Antonio Bosa]], collaborando alle decorazioni di [[Palazzo Carciotti]] e [[Palazzo della Borsa (Trieste)|Palazzo della Borsa]], nel 1811-16 affresca la cupola della [[Chiesa di Santa Maria Maggiore (Trieste)|Chiesa di Santa Maria Maggiore]] con i ''Quattro Evangelisti'' e nelfinte architetture<ref>[https://www.treccani.it/enciclopedia/giuseppe-bernardino-bison_%28Dizionario-Biografico%29/ Sito ufficiale della Treccani]</ref>.
Nel [[1811]] lo ritroviamo a [[Zara]], nel Palazzo del Governatore, a [[Vipacco]] e a [[Gorizia]] (l'interno e il sipario del ''Teatro sociale''), con opere oggi perdute. È questo il periodo in cui conseguirà una posizione che non tardò a tradursi in un notevole successo di mercato e il maestro, in seguito alle richieste, moltiplicò la produzione di dipinti, dando vita a molti generi. Il mercato collezionistico, e particolarmente quello triestino, mostrava apprezzamento per i paesaggi e i capricci, dove Bison metteva a frutto le sue indubbie doti di scenografo trovando una quantità di temi, facilmente accessibili per il prezzo non elevato giustificato anche dal formato da cavalletto delle opere.<ref name =242bos/>
Nel [[1831]], a sessantanove anni, Giuseppe Bernardino Bison si trasferirà prima a [[Brescia]] e poi definitivamente a [[Milano]], dove si dedicherà a piccoli lavori che non avranno grande successo, anche per l'affermarsi della "pittura romantica di storia".<ref name =242bos/>
Morirà a Milano nel [[1844]].
 
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(Venice) Burrasca con naufragio - Giuseppe Bernardino Bison - Pinacoteca Egidio Martin.jpg|''Burrasca con naufragio '' [[Pinacoteca Egidio Martini]] <ref>https://www.archiviodellacomunicazione.it/sicap/OpereArte/372832/?WEB=MuseiVE</ref>
(Venice) Paesaggio con cascatella e monumento antico by Giuseppe Bernardino Bison.jpg|''Paesaggio con cascatella e monumento antico'' [[Pinacoteca Egidio Martini]]<ref>https://www.archiviodellacomunicazione.it/Sicap/ENG/ArtWorks/372778/?WEB=MuseiVE</ref>
(Venice) Scena con donne a cavallo in un casolare - Giuseppe Bernardino Bison - Pinacoteca Egidio Martini.jpg|''Scena con donne a cavallo in un casolare'' [[Pinacoteca Egidio Martini]] <ref>https://www.archiviodellacomunicazione.it/sicap/OpereArte/372796/?WEB=MuseiVE</ref>
(Venice) Sacra Famiglia - Giuseppe Bernardino Bison - Pinacoteca Egidio Martin.jpg|''Sacra Famiglia'' [[Pinacoteca Egidio Martini]]<ref>https://www.archiviodellacomunicazione.it/sicap/OpereArte/372900/?WEB=MuseiVE</ref>
</gallery>
 
==Note==
<references/>
 
== Bibliografia ==
*[[Aldo Rizzi]], ''Disegni del Bison'', Del Bianco, Udine 1976.
* {{cita libro
|autore= [[Miklós Boskovits]], Giorgio Fossaluzza
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|editore = Nomos Edizioni
|città = [[Busto Arsizio]]
|anno = [[1998]]
|cid = cagbison
}}
* L. Wolk-Simon, ''Giuseppe Bernardino Bison, pittore e disegnatore'' (recensione), in “Master''Master drawings”drawings'', 38, 2000.
* E. Del Bianco, Giuseppe Bernardino Bison ed Eduard de Heinrich nella collezione d’arted'arte di Nicolò Bottacin, “Bollettino''Bollettino del Museo Civico di Padova”Padova'', 90, 2001 .
* F. Pedrocco, ''Il Settecento a Venezia, i Vedutisti'', Milano, 2001 .
* ''Il Museo Civico d'Arte di Pordenone'', a cura di G. Ganzer, Vicenza, 2001.
* ''Da Tintoretto a Bison: disegni del Museo d'Arte, secoli XVI -XVIII'', a cura di F. Pellegrini, Padova, 2005.
* G. Pavanello, A. Craievich, D. D'Anza, ''Giuseppe Bernardino Bison'', Trieste, 2012.
* {{Cita libro |titolo= Giuseppe Bernardino Bison, un pittore dalla fantasia inesauribile nella Trieste neoclassica|curatore= Daniele D'Anza|url= http://www.marsilioeditori.it/component/marsilio/scheda-libro/3171689/giuseppe-bernardino-bison?Itemid=165|editore= Marsilio|città= Venezia|anno= 2013|p= 64|ISBN= 978-88-317-1689-5}}
 
==Collegamenti esterni==
*[http://www.friul.net/dizionario_biografico/index.php?id=409&x=1 Dizionario biografico friulano]
*[http://www.treccani.it/enciclopedia/giuseppe-bernardino-bison_(Dizionario-Biografico)/ Dizionario biografico degli italiani - Volume 10 (1968)]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
*[{{cita web|url=http://www.friul.net/dizionario_biografico/index.php?id=409&x=1 |titolo=Dizionario biografico friulano]}}
*{{YouTube|autore= Arte Ricerca |id=UF-BqVm63CA|titolo=Giuseppe Bernardino Bison a Trieste}}
 
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