Arte della Controriforma: differenze tra le versioni

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{{Artestoria moderna}}[[File:Michelangelo Buonarroti - The Last Judgment - detail 010.jpg|thumb|[[Michelangelo]] (con intervento successivo del [[Braghettone]]), particolare del ''Giudizio Universale'', [[Cappella Sistina]], [[Vaticano]]]]
 
Per '''arte della Controriforma''' si intende quella parte di arte europea della seconda metà del [[XVI secolo]] che è più fortemente influenzata dagli indirizzi teorici sull'[[arte]] sviluppati a seguito del [[Concilio di Trento]].
 
== Quadro storico ==
SpinteLe spinte verso una riforma della Chiesa e della sua organizzazione si ebbero già tra la fine del [[XV secolo|XV]] e l'inizio del XVI secolo, soprattutto con la predicazione di [[Girolamo Savonarola]]. A metà del XVI secolo le divisioni all'interno dell'ortodossia romana erano divenute incolmabili, il movimento che iniziò come una accesa protesta contro il degrado morale della corte papale e di tutta la gerarchia ecclesiastica culminò nell'organizzazione di una chiesa parallela. Per controbattere ed arginare il diffondersi della [[Riforma protestante]] nacque la volontà di ridefinire il ruolo della Chiesa. Le [[95 tesi di Lutero]], lo scandalo della vendita delle indulgenze promossa da [[papa Giulio II]] e da [[papa Leone X]], le riflessioni di [[Erasmo da Rotterdam]], i precari equilibri politici negli stati ancora feudali del nord Europa, la pressione turca a oriente, tutte queste ed altre ancora furono le cause di quello sfogo dei nervosismi internazionali che fu il [[Sacco di Roma (1527)|Sacco di Roma del 1527]].
 
Il ruolo della Chiesa come mediatrice super-partes tra Dio e l'uomo era definitivamente messo in dubbio, l'intoccabilità stessa della figura del papa era ormai un ricordo lontano. È con [[papa Paolo III]] Farnese (1534-1549) che si iniziò a pensare ad un cambiamento, egli promosse a cardinali dei prelati notoriamente riformatori, come [[Gasparo Contarini]] e [[Reginald Pole]]. Inoltre i nuovi ordini diventano uno dei baluardi dell'ortodossia: nel [[1540]] il papa conferma la [[Compagnia di Gesù]]. Ad avversare Pole e i riformatori sarà l'intransigenza del potentissimo cardinale [[Gian Pietro Carafa]], il campione dei conservatori romani. Quando nel [[1542]] viene ripristinato il [[Tribunale dell'Inquisizione]] sarà una commissione guidata da Carafa ad esserne al vertice. Nel [[1543]] si ripristina la [[censura]] contro le opere
considerate contrarie alla dottrina cattolica.
 
Nel [[1545]] Paolo III convoca, con il beneplacito dell'imperatore [[Carlo V]], il [[Concilio di Trento]]. In questo clima il ruolo delle immagini viene poi ripensato, ed è quindi logico che, pur non essendoci delle direttive specifiche in materia emanate dal Concilio, alla chiusura delle sedute nel [[1563]] gli artisti sentirono sulle loro spalle una responsabilità enorme, il dovere di emendare una delle cause scatenanti della Riforma protestante, la licenziosità e il lusso delle loro opere.
 
== La questione delle immagini sacre ==
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== ''De invocatione, veneratione et reliquis sanctorum et sacris imaginibus'' ==
[[File:Lud. Carracci La Carraccina.jpg|''[[Madonna col Bambino tra i santi Giuseppe, Francesco ed i committenti|Madonna col Bambino, i santi Giuseppe, Francesco e due committenti]]'' ("La Carraccina", 1591), Cento, Pinacoteca civica|thumb|left]]
 
In questo decreto la Chiesa romana introduce il controllo delle opere da parte delle autorità religiose locali. Le opere devono essere vagliate con attenzione e in esse vi deve essere ''chiarezza'', ''verità'', aderenza alle scritture. La piena leggibilità, il decoro, devono essere caratteristiche imprescindibili; le deformazioni, i lussi e i viluppi e le disinvolture del [[Manierismo]] sono condannati senza appello.
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== Il Giudizio universale di Michelangelo ==
 
Dipinto tra il [[1536]] e il [[1541]] il [[Giudizio universale (Michelangelo)|Giudizio universale]] della Cappella Sistina rappresentava in pieno il profondo sentimento religioso di [[Michelangelo]] e della cerchia intellettuale di [[Gasparo Contarini|Contarini]] e [[Reginald Pole|Pole]]: qui 400 figure in pose diverse sono accomunate dalla nudità, l'immenso dramma universale che esprime è messo in luce dalla semplicità dell'impianto, dalla mancanza di costruzioni retoriche, dalla nudità stessa. L'affresco, pregno di citazioni letterarie e figurative, venne poco compreso.
Un documento conciliare del 21 gennaio [[1564]] decreta che «le pitture nella cappella apostolica vengano coperte, nelle altre chiese vengano invece distrutte qualora mostrino qualcosa di osceno o di patentemente falso.» A nemmeno un anno dalla morte del maestro uno dei suoi seguaci, [[Daniele da Volterra]], viene incaricato di velare con delle ''braghe'' a secco le vergogne dei personaggi del Giudizio e di rifare a fresco la figura scabrosa di [[San Biagio]], accovacciato impudicamente su [[Santa Caterina d'Alessandria]].
 
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== Architettura ==
Due sono le chiese che diventano modelli per tutte le nuove edificazioni: a [[Roma]] la [[Chiesa del Gesù]] la cui pianta nacque dall'idea di [[Giovanni Tristano (architetto)|Giovanni Tristano]] e da [[Jacopo Barozzi]] detto il Vignola mentre la progettazione della facciata fu assegnata a [[Giacomo Della Porta]], voluta già nel [[1550]] da [[Ignazio di Loyola]] e dal generale dei gesuiti [[Francesco Borgia]], ma portata a termine solo grazie all'intervento e al finanziamento del potente cardinale [[Alessandro Farnese]] dal 1568 al 1584.
L'altra è [[Chiesa di San Fedele (Milano)|San Fedele]] a [[Milano]], nata sotto il vigile controllo di [[Carlo Borromeo]], con progetto dell'architetto bolognese [[Pellegrino Tibaldi]], realizzata dal 1569. L'[[architettura barocca]] ([[Gian Lorenzo Bernini]], [[Francesco Borromini]], [[Pietro da Cortona]], [[Baldassarre Longhena]]) si sviluppò a partire dall'età controriformistica.
 
Dell'età della Controriforma sono anche vari [[Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia]] e i [[complessi parrocchiali della Bretagna]].
 
== Voci correlate ==