Umberto Galimberti: differenze tra le versioni

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|Attività3 = psicoanalista
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , nonché [[giornalista]] dide ''[[La Repubblica (quotidiano)|Lala Repubblica]]''<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/umberto-galimberti/|titolo=Galimberti, Umberto|accesso=19 aprile 2021}}</ref>
|Immagine = Umberto galimberti.jpg
}}
 
Esponente della [[psichiatria fenomenologica]], iscritto all'[[Ordine degli psicologi]] con specializzazione in psicoterapia<ref>{{Cita web|url=https://www.opl.it/psicologi/1787/Galimberti-Umberto|titolo=Galimberti Umberto}}</ref>, oltre ad aver rivisitato e reinterpretato, in maniera originale e con taglio interdisciplinare, autori, momenti e aspetti del [[Storia della filosofia|pensiero filosofico]] e della [[cultura]] in generale, il suo maggior contributo riguarda lo studio del [[Simbolo|pensiero simbolico]] inteso come la base primeva e più autentica della [[Psiche|psiche umana]], a cui seguirà poi quello [[Metafisica|logico-metafisico]] e [[Logica|razionale]].<ref name="GalimbertieGrecchi">{{cita|Galimberti e Grecchi|''Premessa'', p. 10}}.</ref><ref name="Grecchi">{{cita|Grecchi|p. 9}}.</ref>
 
==Biografia==
Di umili origini, nasce a [[Monza]] nel 1942, da una famiglia di 10dieci fratelli: la madre era maestra elementare e il padre – morto prematuramente nel 1955 – svolgeva vari lavori. Le necessità della famiglia obbligano Umberto, così come gli altri fratelli, a lavorare sin dalla tenera età. Fu grazie alla magnanimità di un [[Sacerdote (cattolicesimo)|sacerdote]] che Umberto poté frequentare le scuole superiori in [[seminario]]<ref name="Montemagno">{{YouTube|id=jRCrgo1Bh4c|titolo=4 chiacchiere con Umberto Galimberti|autore=Marco Montemagno}}</ref>, dove divenne amico di lunga data di [[Gianfranco Ravasi]].<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.vaticannews.va/it/vaticano/news/2025-02/ravasi-e-galimberti-in-dialogo-su-san-paolo.html|titolo=Ravasi e Galimberti in dialogo su San Paolo - Vatican News|sito=www.vaticannews.va|data=2025-02-19|accesso=2025-02-20|urlarchivio =https://archive.is/wip/LXSpA|dataarchivio =20 febbraio 2025|urlmorto =no}} </ref>Terminati gli [[liceo classico|studi liceali classici]] nel 1961, si iscrive, grazie a una borsa di studio di 800.000ottocentomila lire,<ref name="Montemagno" /> al corso di laurea in [[Filosofiafilosofia]] dell'[[Università Cattolica del Sacro Cuore|Università Cattolica di Milano]], ma è costretto, dopo solosoli due anni, a interrompere gli studi per mancanza di soldidenaro. Trascorre dunque un periodo di tempo innella [[Germania Ovest]], dove svolge la mansione di operaio in una grande fabbrica, perin metteremodo tale da parteguadagnare abbastanzail soldidenaro pernecessario lea rette esostenere le spese universitarie, riuscendoe riesce così infine a riprendere gli studi<ref name="Montemagno"/>. Si laurea quindi con [[Emanuele Severino]] nel 1965 con lode, con una tesi dal titolo “La logica filosofica di [[Karl Jaspers]]”;<ref>Per i riferimenti biografici qui riportati, si veda {{cita|Pasquale|pp. 19-20}}.</ref><ref>{{cita|Barbieri|''Nota biografica'', pp. 9-10}}.</ref> fra i suoi maestriInoltre, anche [[Gustavo Bontadini]] e [[Sofia Vanni Rovighi]]. Con un'altra borsa di studio, vinta nel 19631964, contemporaneamentelavorò frequentacome l'[[Universitàdocente di Basilea]] fino al 1965, dove viene a contatto con lo psichiatra e filosofo [[Karl Jaspers]], di cui diverrà poi uno dei principali traduttori e divulgatori italiani, che gli consiglia di approfondire i legami fra [[psicopatologia]] e [[filosofia]], tematicanel che poi porterà avanti anche sotto laliceo supervisioneZucchi di [[Eugenio Borgna]],<ref name="ref_A">Umberto Galimberti, ''Nuovo dizionario di psicologia'', Milano, Feltrinelli, 2018, pMonza. 11.</ref> uno dei maggiori rappresentanti italiani dell'indirizzo [[Fenomenologia|fenomenologico]] della [[psicologia]] e della [[Psichiatria fenomenologica|psichiatria]].<ref>{{cita|Carotenuto|p. 50}}.</ref>
 
Nel 1965, si laurea con lode, con il professor [[Emanuele Severino]], una tesi dal titolo ''La logica filosofica di [[Karl Jaspers]]'';<ref>Per i riferimenti biografici qui riportati, si veda {{cita|Pasquale|pp. 19-20}}.</ref><ref>{{cita|Barbieri|''Nota biografica'', pp. 9-10}}.</ref> tra i suoi maestri, anche [[Gustavo Bontadini]] e [[Sofia Vanni Rovighi]]. Con un'altra borsa di studio, vinta nel 1963, contemporaneamente frequenta l'[[Università di Basilea]] fino al 1965, dove viene a contatto con lo psichiatra e filosofo [[Karl Jaspers]], di cui diverrà poi uno dei principali traduttori e divulgatori italiani e che gli consiglia di approfondire i legami tra [[psicopatologia]] e [[filosofia]], tematica che poi porterà avanti anche sotto la supervisione di [[Eugenio Borgna]],<ref name="ref_A">Umberto Galimberti, ''Nuovo dizionario di psicologia'', Milano, Feltrinelli, 2018, p. 11.</ref> uno dei maggiori rappresentanti italiani dell'indirizzo [[Fenomenologia|fenomenologico]] della [[psicologia]] e della [[Psichiatria fenomenologica|psichiatria]].<ref>{{cita|Carotenuto|p. 50}}.</ref>
Nel 1967, vinto il ruolo, diventa professore di storia e filosofia al [[Liceo ginnasio statale Bartolomeo Zucchi]] di Monza, dove insegnerà fino al 1979, quando vince un concorso universitario nazionale per professore associato di [[filosofia morale]]. Su proposta di [[Emanuele Severino]], nel 1976 è nominato professore incaricato di [[antropologia culturale]] presso la neonata [[Lettere e filosofia|Facoltà di Lettere e Filosofia]] dell'[[Università Ca' Foscari Venezia]], quindi professore associato di [[filosofia della storia]] nel 1983, assumendone la titolarità di cattedra nel 1999, dopo aver conseguito l'ordinariato in questa disciplina. Dal 2002, ha tenuto anche gli incarichi di insegnamento di [[psicologia generale]] e di [[psicologia dinamica]], affiancando altresì l'incarico di insegnamento di [[filosofia morale]]. Dal 2015, è professore emerito dell'Università Ca' Foscari di Venezia.
 
Nel 1967, vinto il ruolo, diventa professore di storia e filosofia al [[Liceoliceo ginnasio statale Bartolomeo Zucchi]] di Monza, dove insegnerà fino al 1979, quando vince un concorso universitario nazionale per professore associato di [[filosofia morale]]. Su proposta di [[Emanuele Severino]], nel 1976 è nominato professore incaricato di [[antropologia culturale]] presso la neonata facoltà di [[Letterelettere e filosofia|Facoltà di Lettere e Filosofia]] dell'[[Università Ca' Foscari Venezia]], quindi professore associato di [[filosofia della storia]] nel 1983, assumendone la titolarità di cattedra nel 1999, dopo aver conseguito l'ordinariato in questa disciplina. Dal 2002, ha tenuto anche gli incarichi di insegnamento di [[psicologia generale]] e di [[psicologia dinamica]], affiancando altresì l'incarico di insegnamento di [[filosofia morale]]. Dal 2015, è professore emerito dell'Università Ca' Foscari di Venezia.
Nel 1976, inizia inoltre un percorso [[Psicoanalisi|psicoanalitico]] di analisi personale e formazione presso il Centro Italiano di Psicologia Analitica (CIPA) nella sede di [[Roma]], con trainer [[Mario Trevi (psicoanalista)|Mario Trevi]],<ref name="ref_A" /> che conclude nel 1985, quando diventa membro ordinario dell'[[International Association for Analytical Psychology]], nonché socio analista del CIPA (Sede di Milano). Dal 1976 al 1979, frequenta pure l'Ospedale psichiatrico di [[Novara]], allora diretto da [[Eugenio Borgna]]. È inoltre, dal 2003, vicepresidente dell'Associazione Italiana per la consulenza filosofica "Φρόνησις"<ref>{{Cita web|url=http://www.phronesis-cf.com/|titolo=Phronesis {{!}} Associazione Italiana per la Consulenza Filosofica|sito=Phronesis|accesso=2018-11-13|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181112053425/http://www.phronesis-cf.com/|dataarchivio=12 novembre 2018|urlmorto=no}}</ref>, inaugurando nel 2006, con Luigi Perissinotto, il primo master universitario in [[Consulenza filosofica]] presso l'Università di Venezia.
 
Nel 1976, inizia inoltre un percorso [[Psicoanalisi|psicoanalitico]] di analisi personale e formazione presso il Centro Italiano di Psicologia Analitica (CIPA) nella sede di [[Roma]], con trainer [[Mario Trevi (psicoanalista)|Mario Trevi]],<ref name="ref_A" /> che conclude nel 1985, quando diventa membro ordinario dell'[[International Association for Analytical Psychology]], nonché socio analista del CIPA (Sede di Milano). Dal 1976 al 1979, frequenta pure l'Ospedale psichiatrico di [[Novara]], allora diretto da [[Eugenio Borgna]]. È inoltre, dal 2003, vicepresidente dell'Associazione Italiana per la consulenza filosofica "Φρόνησις"<ref>{{Cita web|url=http://www.phronesis-cf.com/|titolo=Phronesis {{!}} Associazione Italiana per la Consulenza Filosofica|sito=Phronesis|accesso=2018-11-13|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181112053425/http://www.phronesis-cf.com/|dataarchivio=12 novembre 2018|urlmorto=no}}</ref>, inaugurando nel 2006, con Luigi Perissinotto, il primo master universitario in [[Consulenzaconsulenza filosofica]] presso l'Università di Venezia.
Ha collaborato settimanalmente con ''[[Il Sole 24 Ore]]'' dal 1987 al 1995, anno in cui inizia la collaborazione, a tutt'oggi attiva, con ''[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]'' sia con editoriali su temi d'attualità sia con approfondimenti di carattere culturale. Cura inoltre la rubrica epistolare di “D–La Repubblica delle Donne”, inserto settimanale di ''La Repubblica''. Nel 2002, gli è stato assegnato il premio internazionale “Maestro e traditore della psicoanalisi”, e, nel 2011, il [[Premio Ignazio Silone per la cultura]].
 
Ha collaborato settimanalmente con ''[[Il Sole 24 Ore]]'' dal 1987 al 1995, anno in cui inizia la collaborazione, a tutt'oggi attiva, con ''[[La Repubblica (quotidiano)|Lala Repubblica]]'' sia con editoriali su temi d'attualità sia con approfondimenti di carattere culturale. Cura inoltre la rubrica epistolare di “D–La''[[D - la Repubblica delle Donne”donne]]'', inserto settimanale dide ''Lala Repubblica''. Nel 2002, gli è stato assegnato il premio internazionale “Maestro e traditore della psicoanalisi”, e, nel 2011, il [[Premiopremio Ignazio Silone per la cultura]].
 
Il 21 giugno 2017 partecipa in qualità di relatore al convegno organizzato a [[Perugia]] dal [[Grande Oriente d'Italia]] in occasione del tricentenario della fondazione della [[Gran Loggia di Londra]].<ref>{{cita web|url=https://tuttoggi.info/la-massoneria-compie-300-anni-la-grande-bellezza-galimberti-mondo-musulmano-goi/400815/|data=21 giugno 2017|titolo=La Massoneria compie 300 anni | Galimberti: “La Grande Bellezza”|autore=Alessia Chiriatti}}</ref><ref>{{cita video|url=
https://m.youtube.com/watch?v=YhdytKZUshw|titolo=Perugia, Umberto Galimberti alla festa della Massoneria}}</ref>
 
La moglie, Tatjana Simonič (Trieste, 1946 – Milano, 2008), che fu ordinaria di [[biologia molecolare]] all'[[Università di Milano]], partecipò attivamente alla stesura del famoso ''Dizionario di Psicologia'' su cui Galimberti ha lavorato dagli [[anni '80]], con la prima edizione pubblicata dalla [[UTET]] nel 1992, quindi un'edizione più estesa con la [[Garzanti]] nel [[1999]], fino all'ultima edizione del 2018 pubblicata da [[Feltrinelli]].
 
==Pensiero: alcune linee generali==
{{Citazione|E se "filo-sofia" non volesse dire "amore della saggezza" ma "saggezza dell'amore", così come "teologia" vuol dire discorso su Dio e non parola di Dio, o come "metrologia" vuol dire scienza delle misure e non misura della scienza? Perché per filosofia questa inversione nella successione delle parole? Perché in Occidente la filosofia si è strutturata come una logica che formalizza il reale, sottraendosi al mondo della vita, per rinchiudersi nelle università dove, tra iniziati si trasmette da maestro a discepolo un sapere che non ha nessun impatto sull'esistenza e sul modo di condurla? Sarà per questo che da [[Platone]], che indica come condotta filosofica "l'esercizio di morte", ad Heidegger, che tanto insiste sull'essere-per-la-morte, i filosofi si sono innamorati più del saper morire che del saper vivere?|Umberto Galimberti, ''[[La Repubblica (quotidiano)|Lala Repubblica]] - Almanacco dei libri'', 12 aprile [[2008]]<ref>{{Cita web|url=https://mappeser.com/2009/03/18/umberto-galimberti-per-una-filosofia-attenta-allaltro/|titolo=UMBERTO GALIMBERTI, Per una filosofia attenta all’altro|accesso=6 novembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191106003720/https://mappeser.com/2009/03/18/umberto-galimberti-per-una-filosofia-attenta-allaltro/|dataarchivio=6 novembre 2019|urlmorto=no}}</ref>}}
 
Nonostante la vastità e la profondità della sua opera,<ref>{{cita|Sozi|}}.</ref> come testimoniano le sue pubblicazioni, al centro della sua riflessione sta l'[[Natura umana|uomo]], che, in un [[mondo]] sempre più dominato dalla [[tecnica]], si sente un "mezzo nell'universo dei mezzi", riuscendogli sempre più difficile trovare e dare un senso alla sua vita, alla sua [[esistenza]]. Attraverso un esame critico, poi, dei limiti della [[psicoanalisi]] di fronte alla "insensatezza" che caratterizza l'odierna "età della tecnica", perviene alla conclusione che, forse, solo una "pratica filosofica" può aiutare a comprendere criticamente il "mondo della tecnica" in cui l'uomo si trova inserito, gettato, sì da orientarlo per poter trovare un senso al suo radicale disagio, alla tragicità del suo esistere, anche attraverso il recupero dell'ideale [[Filosofia greca|ideale greco]] di [[saggezza]], evitando [[Mitologia|mitologie]] [[Religione|religiose]].<ref>Dalla voce biografica dell'Enciclopedia Treccani sull'autore; cfr. {{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/umberto-galimberti/|titolo=Galimberti, Umberto |sito=Treccani|accesso=21 giugno 2024|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20190723073542/http://www.treccani.it/enciclopedia/umberto-galimberti|urlmorto=no}}</ref>
 
Da una rivisitazione interdisciplinare delle opere di molti autori del [[Storia della filosofia|pensiero filosofico]] e della [[cultura]] in generale, il suo maggior contributo consiste nel porre la [[Simbolo|dimensione simbolica]] alla base primordiale del successivo pensiero [[Metafisica|logico-metafisico]] e [[Logica|razionale]], che ha inteso ordinare la precedente dimensione simbolica del [[sacro]] e della [[mitologia]] in cui prevaleva, come aspetto saliente e veramente autentico, "l'ambivalenza delle cose" piuttosto che "l'equivalenza generale di significati", come avverrà successivamente.<ref name="GalimbertieGrecchi" /><ref name="Grecchi" /> Difatti, come lui stesso afferma:
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In secondo luogo, Galimberti riconosce la [[cristianità]] come il carattere di una scansione temporale che identifica il passato come spazio del peccato, il presente dell'espiazione, il futuro della redenzione e salvezza. Questo semplice modello triadico ha una ricorrenza quasi ossessiva nelle forme occidentali, fra le quali la [[medicina]] (malattia, diagnosi, cura), la [[psicoanalisi]] (disturbo, terapia, guarigione), la scienza (ignoranza, sperimentazione, scoperta). La triade è il "coefficiente a-storico" necessario a profilare la possibilità di un progresso, che si esercita eminentemente nello scenario tecnico; qui, l'uomo che soccombe alle fatiche naturali della sopravvivenza, del parto e del lavoro (così come minacciato nella [[Bibbia]]) ha modo di riscattare la propria difficoltà attraverso mezzi che ne purificano endemicamente l'opera, al costo di un esaurimento delle risorse naturali; ma, in fondo, la sua esistenza è preposta a questo.<ref>{{Cita web|url=http://www.umbertogalimberti.it/la-scienza-fra-tecnologia-e-religione/|titolo=La scienza fra tecnologia e religione (Tratto da “la Repubblica”, 9 maggio 2007)|autore=Umberto Galimberti |accesso=21 giugno 2024|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150522223430/http://www.umbertogalimberti.it/la-scienza-fra-tecnologia-e-religione/|urlmorto=no}}</ref>
 
Egli tuttavia non si definisce né "credente" (in senso [[cattolico]]) né "[[noncredenza|non-credente]]", ma "[[filosofia greca|greco]]", nel senso di colui che vuole recuperare la [[weltanschauung|visione del mondo]] della [[Antica Grecia|civiltà ellenica]], in modo nietzschiano e heideggeriano (si veda anche ''Il detto di [[Anassimandro]]'', un noto saggio di Heidegger sul [[filosofia greca#Pensiero greco arcaico|pensiero greco arcaico]]), fondendola però con la pur antitetica visione [[cristianesimo|cristiana]]: la morte e la vita vanno pertanto prese sul serio, e non minimizzate pensando a un'altra vita ultraterrena. La [[ragione]] è importante perché, come nel detto "[[Conosciconosci te stesso]]", fornisce all'uomo il senso del proprio limite.
 
===Il tempo ciclico nell'età dei greci, e la sua caduta nell'età della tecnica===
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Nel luglio del 2011 Umberto Galimberti è stato ufficialmente richiamato dall'Università di Venezia, di cui era uno dei professori, ad attenersi alle corrette regole di [[citazione]] degli scritti di altri autori; questo per aver riportato alcuni brani di altri autori senza citarli in [[bibliografia]]<ref>{{Cita news|url=http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/universita/2011/22-luglio-2011/accusato-aver-copiato-richiamo-galimberti-1901147497613.shtml|titolo=Accusato di aver copiato. Richiamo per Galimberti|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140121212339/http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/universita/2011/22-luglio-2011/accusato-aver-copiato-richiamo-galimberti-1901147497613.shtml|pubblicazione=Corriere del Veneto|data=22 luglio 2011}}</ref><ref name="universita">{{Cita web|url=https://www.universita.it/richiamo-universita-venezia-galimberti-citazione-fonti/|titolo=Richiamo di Ca’ Foscari a Galimberti: “Citi correttamente le fonti"|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180709094453/https://www.universita.it/richiamo-universita-venezia-galimberti-citazione-fonti/|autore=Raffaele Lupoli|data=23 luglio 2011}}</ref>.
 
Tutto ha avuto inizio quando, in seguito a un articolo delde ''[[Ilil Giornale|Giornale]]'' dell'aprile 2008, è emerso che il professor Galimberti aveva copiato "una decina di brani" dell'autrice [[Giulia Sissa]] per il suo ''L'ospite inquietante''<ref>[http://www.corriere.it/cronache/08_aprile_18/platone_Galimberti_brani_fotocopia_33ce23a8-0d0f-11dd-9f4c-00144f486ba6.shtml Platone, Galimberti e i brani-fotocopia] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080527110447/http://www.corriere.it/cronache/08_aprile_18/platone_Galimberti_brani_fotocopia_33ce23a8-0d0f-11dd-9f4c-00144f486ba6.shtml |data=27 maggio 2008 }}. Articolo di Cristina Taglietti sul "Corriere della Sera" del 18 aprile 2008.</ref>. Galimberti ha ammesso di aver violato il [[diritto d'autore]] riservandosi di riparare al danno<ref>{{Cita web|url=http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=255983|titolo=Galimberti: "Ho sbagliato a copiare"|data=2008-04-20|accesso=2022-06-29|dataarchivio=26 maggio 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080526181721/http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=255983|urlmorto=sì}}</ref>. Ciò non ha comunque soddisfatto la Sissa perché «quello di Galimberti non è stato un chiedere scusa, piuttosto un cercare delle scuse, un patetico [[arrampicarsi sugli specchi]]»<ref>[https://spogli.blogspot.com/search?q=Giulia+Sissa+Galimberti+scusi+davvero La studiosa dell'Ucla «copiata» dal filosofo italiano: «Non è la prima volta che plagia testi altrui». Giulia Sissa: Galimberti si scusi davvero, non cerchi scuse]. Articolo di Stefano Bucci sul quotidiano "Corriere della Sera", 21 aprile 2008.</ref>.
 
Con il passare del tempo sono emersi altri precedenti analoghi. Infatti anche per ''Invito al pensiero di Martin Heidegger'' (1986) Galimberti copiò parti significative di un libro del collega [[Guido Zingari]]<ref>{{Cita web|url=https://www.ilgiornale.it/news/galimberti-vent-anni-copia-e-incolla.html|titolo=GALIMBERTI Vent'anni di copia e incolla|sito=il Giornale.it|data=6 giugno 2008|accesso=2 maggio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180709160650/https://www.ilgiornale.it/news/galimberti-vent-anni-copia-e-incolla.html|dataarchivio=9 luglio 2018|urlmorto=no}}</ref>. I due arrivarono a un accordo che prevedeva l'ammissione da parte di Galimberti dell'indebita appropriazione intellettuale nelle successive edizioni del libro e, da parte di Zingari, l'impegno "a non tornare più sulla questione". Oltre a quelli di Sissa e Zingari sono stati copiati testi di Alida Cresti, [[Salvatore Natoli]] e [[Costica Bradatan]], professore della [[Texas Tech University]]<ref>{{Cita web |url=http://archiviostorico.corriere.it/2008/giugno/09/Caro_Galimberti_qual_suo_segreto_co_9_080609067.shtml |titolo=Lettera apparsa sul Corriere della Sera di Pierluigi Battista rivolta al prof. Umberto Galimberti |accesso=12 giugno 2008 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150224104552/http://archiviostorico.corriere.it/2008/giugno/09/Caro_Galimberti_qual_suo_segreto_co_9_080609067.shtml |dataarchivio=24 febbraio 2015 |urlmorto=no }}</ref><ref>[http://www.lettera43.it/cultura/10234/prof-ma-allora-e-un-vizio.htm Ma allora è un vizio! Galimberti copia intere frasi da un filosofo rumeno.] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110912012310/http://www.lettera43.it/cultura/10234/prof-ma-allora-e-un-vizio.htm |data=12 settembre 2011 }} Articolo del quotidiano online ''Lettera 43'' del 7 marzo 2011.</ref>. Per difendersi, a [[Sassuolo]], al [[Festivalfilosofia]] 2008 sulla [[Immaginazione|Fantasiafantasia]], Galimberti disse che ''"in ogni rielaborazione però, c'è uno scatto di novità"''.<ref>Corriere della Sera Magazine 9 ottobre 2008 ultima pagina</ref>
 
L'inchiesta giornalistica delde ''il Giornale'' ha accertato che due dei libri di Galimberti, presentati al concorso per il ruolo di [[professore ordinario]] di [[Filosofiafilosofia morale]] all'[[Università Cà Foscari]] di [[Venezia]], nel [[1999]], erano stati copiati da altri autori. La commissione giudicante composta da [[Carmelo Vigna]], Giuseppe Poppi, Andrea Poma, Bianca Maria D'Ippolito e Francesco Botturi all'epoca non si accorse del fatto. Il rettore dell'Università veneta in merito ha detto che "non ho, ora come ora, estremi per sollecitare il [[ministero]], deve essere un professore del raggruppamento a farlo. Di mio posso dire che in ambito umanistico si producono troppi testi e che questo è uno dei fattori che causano l'impossibilità di fare controlli accurati. Nello specifico, secondo me dovrebbe essere lo stesso Galimberti, nel suo interesse, a chiedere la convocazione di un [[giurì]] o comunque a rispondere e a specificare le sue posizioni...».<ref>[http://www.ilgiornale.it/cultura/galimberti_in_cattedra__due_libri_copiati/25-06-2008/articolo-id=271558-page=0-comments=1 In cattedra con due libri «copiati». Gli atti d’ammissione al ruolo di ordinario rivelano che il filosofo presentò alla commissione alcuni testi clonati] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20101113101426/http://www.ilgiornale.it/cultura/galimberti_in_cattedra__due_libri_copiati/25-06-2008/articolo-id=271558-page=0-comments=1 |data=13 novembre 2010 }}. Articolo di Matteo Sacchi sul quotidiano ''Il Giornale'' del 27 agosto 2008.</ref>
 
Nel giugno 2010 la rivista ''L'indice dei libri del mese'' ha pubblicato nel proprio sito un lungo articolo su altri ''copia-incolla'' di Galimberti. In particolare il saggio ''I miti del nostro tempo'' è stato indicato come costituito al 75% da un "riciclaggio" di suoi scritti precedenti, alcuni dei quali risalenti persino agli [[anni ottanta]]; per il restante ''25%'', una ristesura di intere frasi e paragrafi, presi da altri autori, quasi identici agli originali.<ref>{{Cita web |url=http://www.lindiceonline.com/index.php?option=com_content&view=article&id=332:galimbertibucci&catid=39:segnali&Itemid=56 |titolo=''Umberto Galimberti e il mito dell'industria culturale'', di Francesco Bucci |accesso=4 luglio 2010 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101201043449/http://www.lindiceonline.com/index.php?option=com_content&view=article&id=332:galimbertibucci&catid=39:segnali&Itemid=56 |dataarchivio=1 dicembre 2010 |urlmorto=no }}</ref> Le accuse mosse a Galimberti sono poi diventate un libro, intitolato ''Umberto Galimberti e la mistificazione intellettuale'', in cui l’autore, Francesco Bucci, elenca i nomi dei pensatori da cui il docente ha tratto parti di opere senza citare la fonte.<ref name=universita /><ref>[http://temi.repubblica.it/micromega-online/in-difesa-di-umberto-galimberti/?refresh_ce In difesa di Umberto Galimberti] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20180709094542/http://temi.repubblica.it/micromega-online/in-difesa-di-umberto-galimberti/?refresh_ce |data=9 luglio 2018 }}. Articolo di Marco Alloni. Micromega, ''la Repubblica'', 22 aprile 2011.</ref>
 
Sulla questione [[Gianni Vattimo]] ha dichiarato al ''[[Corriere della Sera]]'': «si scrive anche a distanza d'anni dalla lettura; la spiegazione di Galimberti è plausibile. Lui cita l'autore la prima volta; poi ci mette quelle frasi che ricorda anche senza virgolettarle» e «il sapere umanistico è retorico. Non si lavora su altri testi, si commenta. [[Platone]] e [[Aristotele]] sono stati saccheggiati da tutti. Nei saperi umanistici, dal diritto alla teologia, è tutto un glossare. C'è chi copia dagli altri e chi da sé stesso».<ref>{{Cita web|url=https://spogli.blogspot.com/search?q=%C2%ABChe+torto+ha+Galimberti%3F+Filosofare+%C3%A8+copiare%C2%BB|titolo=Corriere della Sera 23.4.08 - Vattimo: «Che torto ha Galimberti? Filosofare è copiare»|autore=Pierluigi Panza|sito=spogli - Associazione Culturale Amore e Psiche supplemento di "segnalazioni" - spogli di articoli apparsi sulla stampa e sul web|accesso=2 maggio 2020|urlarchivio=https://archive.is/20200502205335/https://spogli.blogspot.com/search?q=%C2%ABChe+torto+ha+Galimberti%3F+Filosofare+%C3%A8+copiare%C2%BB|dataarchivio=2 maggio 2020|urlmorto=no}} Vattimo: «Che torto ha Galimberti? Filosofare è copiare» di Pierluigi Panza. ''Corriere della Sera'' del 23 aprile 2008</ref>
 
== Opere ==
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* ''Il libro delle emozioni'', Milano, Feltrinelli, 2021. ISBN 978-88-07-17400-1.
* ''Che tempesta! 50 emozioni raccontate ai ragazzi'', con Anna Vivarelli, Milano, Feltrinelli, 2021. ISBN 978-88-07-92351-7.
* ''LeIl paroleClub didei GesùVinti,'', con LudwigPatrizio MontiRanieri Ciu, MilanoCaserta, FeltrinelliFW Produzioni, 20232022. ISBN 978-88-07946864-924000-21.
* ''Le parole di Gesù'', con Ludwig Monti, Milano, Feltrinelli, 2023. ISBN 978-88-07-92400-2.
 
=== Opere complete ===