Musulmano: differenze tra le versioni
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Che segue la religione dell' islam perché musulmano vuole dire sottomesso ad Allah Etichette: Annullato Modifica visuale Modifica da mobile Modifica da web per mobile Link a pagina di disambiguazione |
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[[File:Prayer in Cairo 1865.jpg|thumb|upright=1.3|Preghiera sul tetto di un edificio al [[Il Cairo|Cairo]], dipinto da [[Jean-Léon Gérôme]] nel 1865]]
Il termine '''musulmano''' (o '''mussulmano''')<ref>Meno comune ma corretto.<br />{{Treccani|musulmano-o-mussulmano_(La-grammatica-italiana)|Musulmano o mussulmano?|accesso=16 ottobre 2018}}</ref><ref>{{DOP|id=1058819|lemma=mussulmano}}</ref><ref>{{Cita web |url=http://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano/M/mussulmano.shtml |voce=Mussulmano: Definizione e significato di Mussulmano |opera=Dizionario italiano – Corriere.it}}</ref> indica ciò che è attinente all'[[Islam]].
In [[lingua italiana]], esiste anche il termine più antico ''maomettano'' (oggi meno utilizzato), probabilmente sul calco della parola ''[[Cristiano (religione)|cristiano]]'', ma che acquista un significato involontariamente offensivo per i musulmani, visto che secondo la loro fede il messaggio del [[Corano]] va ricondotto direttamente al [[Dio]] ([[Allah|Allāh]]) e non al Suo [[profeta]], [[Maometto]] (''Muhammad'').▼
Il sostantivo ''musulmano'' - che identifica una persona che segue la [[Islam|religione islamica]], "devoto ad Allah" o "sottomesso ad Allah" - deriva dal nome verbale [[lingua araba|arabo]] ''muslim'' (plurale: ''muslimūn / īn''), ossia "sottomesso (ad Allah)". In [[lingua persiana|persiano]] il sostantivo è identico all'arabo, mentre al plurale diventa ''muslimān''. La radice di riferimento (comune a tutte le [[lingue semitiche]]) è ''s-l-m'', che esprime il concetto di "salvare, pacificare".
▲In [[lingua italiana|italiano]]
== Sinonimi ==
Nella
*[[Mori (storia)|Mori]]: da ''mauri'', cioè genti della [[Mauritania]], con riferimento alle popolazioni arabo-berbere che colonizzarono la [[Spagna]] nell'VIII secolo.▼
* '''[[Arabi]]''': il termine si riferisce alla componente etnico-culturale che ha fondato l'Islam nel [[VII secolo]], ovvero la componente etnica (non solo [[beduina]], quindi anche cittadina) di chi è originario della [[Penisola araba]]. In seguito venne allargato a tutto l'insieme delle popolazioni che parlano la [[lingua araba]]. Sebbene i non arabi rappresentino il 75%<ref>{{Cita libro | 1 = nome Margaret | cognome = Kleffner Nydell | titolo = Understanding Arabs: a guide for modern times | editore = Intercultural Press | anno = 2006 | ed = 4 | lingua = inglese | url = http://books.google.com/books?id=ZNoiieefqAcC&printsec | accesso = 22 settembre 2013 | ISBN = 1-931930-25-2 }} e {{Cita libro | curatore = Tracy Miller | titolo = Mapping the Global Muslim Population: A Report on the Size and Distribution of the World’s Muslim Population | editore = Pew Research Center | anno = 2009 | mese = 10 | lingua = inglese | url = http://pewforum.org/Muslim/Mapping-the-Global-Muslim-Population.aspx | formato = PDF | accesso = 19 settembre 2013 | dataarchivio = 25 dicembre 2018 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20181225201807/http://www.pewforum.org/muslim/mapping-the-global-muslim-population.aspx | urlmorto = sì }}</ref> dei fedeli musulmani, e un buon numero di arabi moderni non sia musulmano (ad esempio i [[copti]] d'Egitto sono fra i 15 e i 20 milioni), si tende ad operare una perfetta equivalenza fra costoro e i musulmani in genere, compiendo il medesimo errore di chi usasse come sinonimi i termini "popolazioni latine"<ref>Da un punto di vista linguistico ed anche etnico il termine "popolazioni latine" si riferisce alle popolazioni che parlano lingue derivate dal latino, ma il paragone fa riferimento al fatto che, fino a pochi decenni fa, i cristiani usavano ai fini liturgici la lingua latina, così come tutt'oggi i buoni musulmani imparano la lingua araba per recitare le [[Ṣalāt|preghiere canoniche]] e per ogni altra ritualità che preveda l'impiego di giaculatorie o espressioni arabe. D'altra parte popoli come gli statunitensi hanno origini anglosassoni o tedesche che non sono latine come ispanici ed italiani, e sono cristiani e i russi sono slavi e non latini, ma sono cristiani, come gli indonesiani, i pakistani, i persiani e i turchi sono musulmani ma non arabi. Oltre a ciò vi sono arabi cristiani come i copti egiziani e italiani o ispanici che non sono cristiani, ma atei (solitamente politicamente di sinistra) o buddhisti o ebrei o musulmani o induisti (hare krishna).</ref> e "cristiani".
* '''Islamici''': da [[Islam]] (aggettivo trasformato sempre più spesso in sostantivo dai ''media'').
* '''[[Maomettano|Maomettani]]''': termineper indicare i seguaci di [[Maometto]]. Tale vocabolo è alternativo per il più corretto "mussulmani", dal momento che, secondo tali fedeli, la religione islamica ha ontologicamente nulla a che fare con la figura di [[Maometto]], che avrebbe avuto da Dio il "semplice" incarico di riferire all'umanità il Suo messaggio.
* '''[[Saraceni]]''' o '''[[agareni]]''': mentre il primo termine è di oscura etimologia (in quanto in realtà indicherebbe non gli arabi discendenti di Agar, ma altri semiti, cioè gli ebrei discendenti di Sara), il secondo deriva dalla volontà medievale di operare quello che si chiama un "ipercorrettismo". Si pensò infatti di sostituire il termine "saraceno" con quello "agareno" per riferirsi ai musulmani, credendo maggiormente appropriato riservare semmai ai soli ebrei il primo sostantivo, sulla scorta del dato fantasioso che il sostantivo significasse "figli di ([[Abramo]] e di) [[Sara (Bibbia)|Sara]]", usando invece per i musulmani il secondo sostantivo, che altrettanto fantasiosamente s'immaginò potesse significare "discendenti di (Abramo e di) [[Agar (Bibbia)|Agar]]".
▲* '''[[Mori (storia)|Mori]]''': da ''mauri'', cioè genti della [[
* '''[[Popolazioni turche|Turchi]]''': dalle maggiori potenze islamiche tra il [[XII secolo|XII]] e il [[XIX secolo]]: prima i turchi [[Selgiuchidi]], poi i [[Mammelucchi]] e, infine, l'[[Impero ottomano]], che comprendeva tutta la [[Turchia]] attuale e buona parte del [[bacino del Mediterraneo]]. È un termine usato spesso nella lingua letteraria ottocentesca, come ad esempio nell'[[opera lirica]]. Si veda ne ''[[L'italiana in Algeri]]'' - dove si parla sempre di Turchi, anche laddove sarebbe semanticamente scorretto, in quanto gli algerini sono berberi e arabi, non turchi - o ''[[Il turco in Italia]]'' di [[Gioachino Rossini]]:
{{q|''In casa mia non vo turchi né italiani; o mi scappa qualche cosa dalle mani!''}}
* '''[[Sabei (Yemen)|Sabei]]''': cioè genti del [[Regno di Saba]], lo [[Yemen]] dell'antichità.
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* Ralph Elger (a cura di), ''Piccolo dizionario dell'islam'', Torino, Einaudi, 2002.
* [[Alessandro Bausani]], ''L'Islam'', Milano, Garzanti, 1980 (successive ristampe).
* [[Michelangelo Guidi]], "La religione dell'Islam", in ''Storia delle religioni'' diretta da P. Tacchi Venturi, VI ed. rifatta e ampliata, 1970-1971 (vol. V, pp. 1–177).
* Felix M. Pareja-A. Bausani, ''Islamologia'', Roma, Orbis catholicus, 1950.
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