Papa Lucio I: differenze tra le versioni

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{{Papa della Chiesa cattolica
|nome = Papa Lucio I
|immagine =[[File: 22-St.Lucius I.jpg|250px|]]
|titolo = 22º papa della Chiesa cattolica
|elezione = 25 giugno [[253]]
|consacrazione =
|fine pontificato = 5 marzo [[254]]<br>({{Età e giorni|253|6|25|254|3|5}})
|predecessore = [[papa Cornelio]]
|successore = [[papa Stefano I]]
|data di nascita = ?
|luogo di nascita = [[Roma]]
|data di morte = [[5 marzo]] [[254]]
|luogo di morte = [[Roma]]
|sepoltura = [[Catacombe di San Callisto]]
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{{Santo
|nome = San Lucio I
|immagine = Santa Cecilia of Rome (Crypt) - Mosaic of Pope St. Lucius I.JPG
|immagine =
|didascalia =
|note = Papa
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|morto = [[Roma]], 5 marzo [[254]]
|venerato da = Chiesa cattolica
|beatificazione = 12 marzo [[1601]] da [[papa Clemente VIII]]
|canonizzazione = 22 dicembre [[1738]] da [[papa Clemente XII]] e [[Clemente XIII]]
|santuario principale = [[Catacombe di San Callisto]]
|ricorrenza = [[5 marzo]]: Martirologio Romano<br>4 marzo: Martyrologium Hieronymianum
|attributi =
|patrono di =
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|Attività3 = santo
|Nazionalità = romano
|FineIncipit = è stato il 22º [[papa]] della [[Chiesa cattolica]], che lo venera come [[santo]]. Fu papa per otto mesi, dal 25 giugno [[253]] fino alla sua morte
}}
 
== Biografia ==
Nato a [[Roma]] in data sconosciuta, nulla si sa della sua famiglia ad eccezione del nome di suo padre, Porfiriano, riportato nel ''[[Liber Pontificalispontificalis]]''<ref name=":0">{{Cita web|lingua=it|url=https://fontistoriche.org/liber-pontificalis/|titolo=Liber Pontificalis - In formato testo|sito=Fontistoriche|accesso=2025-05-02}}</ref>. Dove l'autore di questo documento abbia ricavato l'informazione è tuttavia ignoto.
 
Dopo la morte di [[papa Cornelio]], avvenuta in [[esilio]] nell'estate del 253, a succedergli come [[vescovo]] di Roma fu scelto Lucio. Poiché la [[Persecuzione dei cristiani nell'impero romano#Persecuzioni di Decio e Valeriano|persecuzione della Chiesa]] che sarebbe iniziata, per le fonti cristiane, sotto l'imperatore [[Gaio Vibio Treboniano Gallo]] (e durante la quale Cornelio era stato bandito) proseguiva, anche Lucio fu esiliato immediatamente dopo la sua [[consacrazione]]. Di lì a poco, presumibilmente quando [[Valeriano]] divenne imperatore, però gli fu permesso di tornare in città. Il ''Catalogo Feliciano'', le cui informazioni si trovano nel [[Liber pontificalis|''Liber Pontificalis'',]] narrava del bando e del miracoloso ritorno di Lucio: ''Hic exul fuit et postea nutu Dei incolumis ad ecclesiam reversus est''.<ref name=":0" />
 
[[San Cipriano di Cartagine|San Cipriano]], che scrisse una lettera di congratulazioni a Lucio per la sua elevazione alla sede romana e per il suo bando, gli spedì una seconda lettera in cui si compiaceva per il suo ritorno dall'esilio. La lettera iniziava:
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== Morte e sepoltura ==
Lucio morì all'inizio di marzo del [[254]]. NelNella ''Depositio episcoporum'', la "[[Cronografia del 354]]" indica la sua data di morte nel [[5 marzo]], mentre il ''[[Martyrologium Hieronymianum]]'' nel [[4 marzo]]. Forse Lucio morì il [[4 marzo]] e fu sepolto il 5.
[[File:San-Lucio-I.jpg|thumb|Papa Lucio I nella Cappella Sistina]]
Lucio morì all'inizio di marzo del [[254]]. Nel ''Depositio episcoporum'', la "[[Cronografia del 354]]" indica la sua data di morte nel [[5 marzo]], mentre il ''[[Martyrologium Hieronymianum]]'' nel [[4 marzo]]. Forse Lucio morì il [[4 marzo]] e fu sepolto il 5.
Secondo il ''Liber Pontificalis'' questo papa fu [[Decapitazione|decapitato]] al tempo di Valeriano, ma questa testimonianza non può essere accettata perché le persecuzioni di Valeriano iniziarono più tardi del marzo 254. È vero che Cipriano nella lettera a Stefano sopra riportata gli tributa, così come a Cornelio, il titolo onorario di [[martirio (religione)|martire]]: ''servandus est enim antecessorum nostrorum beatorum martyrum Cornelii et Lucii honor gloriosus'' (la gloriosa memoria dei nostri predecessori i beati martiri Cornelio e Lucio dovrà essere preservata), ma probabilmente si riferiva al breve esilio di Lucio. Cornelio, che morì in esilio, dopo la sua morte fu onorato come martire dai romani, ma non Lucio. Nel calendario romano delle feste, "Cronografia del 354", viene ricordato nel ''Depositio episcoporum'', ma non nel ''Depositio martyrum''. Ciononostante, come si evince dal ''Martyrologium Hieronymianum'', la sua memoria era particolarmente onorata. [[Eusebio di Cesarea]], inoltre, riportava (''[[Storia ecclesiastica (Eusebio di Cesarea)|Historia Ecclesiastica]]'', VII, 10) che Valeriano nella prima parte del suo regno fu favorevole ai Cristiani, infatti, il primo editto di persecuzione dell'imperatore apparve solamente nel [[257]].
 
Lucio fu sepolto in un compartimento della cripta papale nelle [[Catacombe di Roma|catacombe di San Callisto]]. Durante gli scavi della cripta, [[Giovanni Battista de Rossi]] rinvenne un grande frammento dell'[[epigrafe]] originale che riportava solamente il nome del papa in [[lingua greca|greco]]: ''LOUKIOS''. La lastra era rotta immediatamente dopo questa parola, e probabilmente non c'era scritto altro oltre al titolo ''EPISKOPOS'' (vescovo). Le reliquie del santo furono traslate da [[papa Paolo I]] ([[757]]-[[767]]) nella [[Chiesa di San Silvestro in Capite]], poi da [[papa Pasquale I]] ([[817]]-[[824]]) nella [[Basilica di Santa Prassede]]. Parte delle sue ossa sono conservate nella chiesa di San Pietro Martire a [[Meda (Italia)|Meda]] (nei pressi del luogo dove sorgeva l'azienda [[ICMESA]] da cui ebbe origine il [[disastro di Seveso]]). La sua testa attualmente è conservata in un [[reliquiario]] nella Cattedrale cattolica di Sant'Ansgar a [[Copenaghen]], in [[Danimarca]]. La reliquia venne portata a [[Roskilde]] attorno all'anno [[1100]], dopo che Lucio era stato dichiarato patrono della regione danese della [[Selandia (regione)|Selandia]] da [[papa Pasquale II]] ([[1099]]-[[1118]]). È tra le poche reliquie ad essere sopravvissute alla [[Riforma protestante|Riforma]] in Danimarca.
 
L'autore del ''Liber Pontificalis'' ha attribuito arbitrariamente a San Lucio un decreto secondo il quale due presbiteri e tre [[Diacono|diaconi]] dovevano sempre accompagnare il vescovo per essere testimoni della sua vita virtuosa: ''Hic praecepit, ut duo presbyteri et tres diaconi in omni loco episcopum non desererent propter testimonium ecclesiasticum''. È probabile che tale misura si sarebbe resa necessaria, a certe condizioni, in un periodo più tardo; ma ai tempi di Lucio ciò era inconcepibile. La storia contenuta nel ''Liber Pontificalis'' secondo cui Lucio, in punto di morte, diede all'[[arcidiacono]] Stefano il potere sulla Chiesa (come accadrà tre secoli dopo a [[papa Felice IV|Felice III]] e [[Papa Bonifacio II|Bonifacio II]]) è inventata.
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Dal [[Martirologio Romano]]:
{{Citazione|5 marzo - A Roma sulla via Appia nel cimitero di Callisto, deposizione di san Lucio, papa, che, successore di san Cornelio, subì l'esilio per la fede in Cristo e, insigne testimone della fede, affrontò le difficoltà del suo tempo con moderazione e prudenza.}}
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
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== Altri progetti ==
{{interprogetto|s=la:Scriptor:Lucius I}}
 
== Collegamenti esterni ==