Loredan: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua}}
{{Casata
|cognome = Loredan
|stemma = Coat of Arms of the House of Loredan.svg
|motto = '{{maiuscoletto|Non Nobis Domine}}'
|blasonatura = ''Troncato d’oro e d’azzurro, a sei rose gambute e bottonate, tre di azzurro in capo e tre d’oro in punta.''
|stato = {{REP-VEN}}<br/>{{PON}}<br/>{{simbolo|Banner of the Holy Roman Emperor with haloes (1430-1806).svg}} [[Sacro Romano Impero]]<br/>{{simbolo|Flag of the Habsburg Monarchy.svg}} [[Impero austriaco]]
|titoli = * [[Doge di Venezia]]
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* [[Albania Veneta|Duca di Albania]]
* [[Duca di Candia]]
* [[Cipro veneziana|Duca di Cipro]]
* [[Isole Ionie sotto il dominio veneziano|Duca di Corfù]]
* [[Dalmazia Veneta|Duca di Dalmazia]]
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|ultimosovrano = [[Francesco Loredan]]
|datafondazione = XI secolo
|etnia = [[Repubblica di VeneziaVeneto|veneziana]]
|ramicadetti = {{sp}}
* Santo Stefano
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}}
 
I '''Loredan''' sono una [[Patriziato (Venezia)|nobile famiglia]] [[Repubblica di Venezia|veneziana]] di presunte origini [[Civiltà romana|romane]], che ha avuto un ruolo significativo nel plasmare la storia del mondo mediterraneo. Dinastia politica, la famiglia ha prodotto nel corso dei secoli numerose personalità famose: [[Doge|dogi]], [[Politico|statisti]], [[Magnate|magnati]], finanzieri, [[Agente diplomatico|diplomatici]], [[Procuratori di San Marco|procuratori]], [[Esercito veneziano|comandanti militari]], [[Marineria veneziana|capitani navali]], dignitarialti ecclesiasticiprelati e scrittori.
 
Nei secoli successivi alla [[Caduta dell'Impero romano d'Occidente|caduta dell'Impero Romano d'Occidente]], i Loredan furono [[Signore|signori]] [[Emilia-Romagna|dell'Emilia-Romagna]], da dove giunsero a [[Venezia]] all'inizio dell'XI secolo. Dopo essersi stabilita lì, la famiglia acquisì potere nell'Alto [[Pieno Medioevo|Medioevo]], accumulando grandi ricchezze grazie al redditizio [[Via della seta|commercio della seta]] e delle spezie e, nei secoli successivi, divenne potente e influente nelle regioni del Mediterraneo, giocando un ruolo significativo nel plasmarne la storia durante il [[Basso Medioevo|tardo Medioevo]], il [[Rinascimento]] e l'[[Età moderna|inizio dell'era[[età moderna]]. La famiglia era presente praticamente in ogni territorio [[Domini di Terraferma|nazionale]] e [[Stato da Mar|d'oltremare]] della [[Repubblica di Venezia]] e, in vari momenti della storia, i suoi membri hanno detenuto titoli in quelli che oggi sono i moderni paesi di [[Italia]], [[Austria]], [[Slovenia]], [[Croazia]], [[Montenegro]], [[Albania]], [[Francia]], [[Grecia]] e [[Cipro]] e hanno condotto operazioni commerciali fino in [[Egitto]], [[Iran|Persia]], [[India]] e [[Cina]]. Insieme ad altre famiglie della [[Patriziato (Venezia)|nobiltà urbana veneziana]], svolsero un ruolo importante nel promuovere [[Mercantilismo|il mercantilismo]] e il primo [[capitalismo]].
 
Sebbene i Loredan fossero sostenitori del tradizionale orientamento marittimo di Venezia e vedessero con diffidenza la sua espansione sulla terraferma italiana, svolsero un ruolo chiave nello sviluppo territoriale e, in ultima analisi, nella [[storia della Repubblica di Venezia]], contribuendo all'espansione dei suoi [[Domini di Terraferma]] e dello [[Stato da Mar|Stato da Màr]]. La famiglia ebbe un ruolo importante nella [[guerra della Lega di Cambrai]], con il doge [[Leonardo Loredan]] che condusse [[Repubblica di Venezia|Venezia]] alla vittoria contro lo [[Stato Pontificio]], che costrinse il [[papa]] a pagare alla famiglia Loredan un risarcimento finanziario di circa 500.000 [[Ducato (moneta)|ducati]], un'enorme quantità di denaro, che la rese una delle famiglie più ricche del mondo all'epoca. Inoltre, molti dei suoi membri si distinsero come [[Capitano generale da Mar|ammiragli]] e [[Generale|generali]] nella difesa dell'Europa dalle [[Guerre ottomane in Europa|conquiste ottomane]] durante le [[Guerre turco-veneziane|guerre ottomano-veneziane]]. I loro vari trionfi navali sono stati onorati con l'incrociatore ausiliario [[Loredan (incrociatore ausiliario)|MV ''Loredan'']] della [[Regia Marina|Regia Marina italiana]].
 
La famiglia ha avuto un ruolo importante anche nella creazione [[Opera|dell'opera]] moderna con l'[[Accademia degli Incogniti]], e ha commissionato molte opere d'arte ad artisti della [[Pittura veneta|Scuola Veneziana]], tra cui [[Giovanni Bellini|Giovanni]] e [[Gentile Bellini]], [[Giorgione]], [[Vittore Carpaccio]], [[Vincenzo Catena]], [[Sebastiano del Piombo]], [[Tiziano Vecellio|Tiziano]], [[Paris Bordon|Paris Bordone]]e, [[Tintoretto|Jacopo]] e [[Domenico Robusti|Domenico Tintoretto]], [[Paolo Veronese]], [[Jacopo Palma il Giovane|Palma il Giovane]], [[Canaletto]], [[Pietro Longhi]] e [[Francesco Guardi]], tra gli altri. Nel pieno del [[Rinascimento veneziano|Rinascimento]], le residenze della famiglia vennero progettate e costruite da architetti rinomati, in particolare [[Mauro Codussi]], [[Jacopo Sansovino]] e [[Andrea Palladio]].
 
La ricchezza della famiglia Loredan a Venezia era leggendaria e raggiunse probabilmente il suo apice nel XVIII secolo, quando possedeva numerosi palazzi, centinaia di tenute e vaste proprietà terriere nei territori della Repubblica, principalmente in [[Veneto]], [[Friuli]], [[Istria]] e [[Dalmazia]] . Oltre al commercio della seta e delle spezie, parteciparono anche alla tratta degli schiavi nel Medioevo e furono, più di una volta, accusati di [[usura]] e [[sodomia]], spesso da rivali politici di lunga data come le famiglie [[Marino Faliero|Faliero]] e [[Foscari]]. Nei casi di corruzione, aggressione, omicidio e altri scandali, quando erano coinvolti membri della loro stessa famiglia, i Loredan di solito adottavano una politica di clemenza e assoluta tolleranza, e cercavano di risolvere le accuse tramite minacce o corruzione.
 
Sotto il [[Leonardo Loredan|governo dei Loredan]], nel 1516 fu creato a Venezia il [[Ghetto di Venezia|primo ghetto ebraico]] del mondo, anche se alcuni membri della famiglia si erano espressi in [[Consiglio dei Pregadi|Senato]] a favore della riduzione della somma che gli [[Comunità ebraica di Venezia|ebrei]] dovevano pagare per la loro "condotta". A partire dal XVII secolo, i Loredan si distinsero per aver sostenuto e accolto gli ebrei che arrivavano a Venezia.
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Gli storici del passato, basandosi più su tradizioni che su fatti certi, individuarono l'origine della famiglia nei Mainardi, a loro volta discendenti da [[Muzio Scevola]] (detto ''Manum ardeo''). Acquisirono poi il cognome di ''Laureati'', ''Lauretani'' e ''Loredani'' per le glorie conseguite. Sempre secondo le dicerie, fondarono [[Loreo]] nell'[[816]] e si trasferirono in Laguna nel [[1015]]. I primi riferimenti scritti si hanno però a partire dall'[[XI secolo]].<ref name="treccani">{{Treccani|loredan|Loredàn (o Loredano)}}</ref>
 
Secondo quanto scrisse il filosofo italiano del XVI secolo [[Jacopo Zabarella]] nella sua opera ''Trasea Peto'', i Loredan erano già signori di [[Bertinoro]] in [[Emilia-Romagna]], ed erano di illustre antica stirpe derivata da [[Roma]], dove si erano guadagnati grande fama per le numerose vittorie riportate in battaglia.<ref name=":18">{{Cita libro|nome=Jacopo|cognome=Zabarella|titolo=Trasea Peto|anno=1646|lingua=it}}</ref> Per questo motivo i Romani li chiamarono ''Laurae'', poi ''Laureati'' per la loro eccellenza e più tardi ''Lauretani'' per la corruzione, a causa della quale furono cacciati da Bertinoro. Poi andarono a [[Ferrara]] e infine a [[Venezia]], dove costruirono il Castello di Loredo. Per la loro nobiltà, nonché per le ricchezze possedute, vennero ascritti dalla [[Repubblica di Venezia|Repubblica]] al suo [[Maggior Consiglio]] nel 1080, con la persona di Marco Loredan. Zabarella nota anche che la famiglia possedeva la signoria di Antipario (oggi [[Antiparo|Antiparos]]s, [[Grecia]]) nel [[Mar Egeo]], e più recentemente la contea di [[Ormelle]] nella [[provincia di Treviso]].<ref name=":20202">{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.conoscerevenezia.it/?p=9697|dataaccessoaccesso=2021-03-02}}</ref>
 
Il nome della famiglia potrebbe derivare anche dal nome del fiore alloro, simbolo di trionfo e nobiltà. Lo stemma della famiglia Loredan presenta sei fiori di alloro (o rosa).<ref name=":202">{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.conoscerevenezia.it/?p=9697|dataaccesso=2021-03-02}}</ref>
 
Il nome potrebbe anche significare "proveniente da Loreo", come a descrivere una persona originaria dell'omonima cittadina. Gli abitanti di [[Loreo]] oggi sono chiamati ''"Loredani"''.
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Nel corso della storia, la famiglia è stata organizzata e divisa in molti rami, molti dei quali tradizionalmente prendono il nome da toponimi veneziani. Alcune delle sedi sono: ''Santo Stefano'', ''San Pantaleone della Frescada'', ''San Cancian'', ''San Vio'', ''Santa Maria'', ''San Luca'', ''San Marcilian'', ''Sant'Aponal''.
 
Oltre al ramo veneziano, esisteva anche un ramo [[Sicilia|sicilianosicilia]]no (''Loredani di Sicilia'').<ref>{{Cita libro|nome=Tommaso|cognome=Nappo|titolo=Indice Biografico Italiano, vol. 3|anno=1993|lingua=it|p=837}}</ref>
 
== Araldica ==
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=== Stemma ===
[[File:Portrait of Doge Pietro Loredan, by Tintoretto.jpg|miniatura|281x281px|[[Tintoretto]], ''Ritratto del doge Pietro Loredan'', dettaglio, 1580, [[Palazzo Ducale (Venezia)|Palazzo Ducale]]]]
Lo stemma della famiglia Loredan presenta uno scudo giallo (in alto) e blu (in basso) con raffigurati sei fiori di alloro (o [[Rosa (botanica)|rosa]]); tre nella zona gialla e tre in quella blu. Sulla sommità dello stemma è posto il ''[[corno ducale]]'', corona cerimoniale e noto simbolo del [[Doge della Repubblica di Venezia|Doge di Venezia]].<ref>Sharpe, Samuel (1863). ''Egyptian Mythology and Egyptian Christianity, with their modern influence on the opinions of modern Christendom''. p. 11.</ref> È esposto su numerosi edifici e palazzi nei territori precedentemente controllati dalla [[Repubblica di Venezia]]: dal [[Veneto]] al [[Friuli]], dall'[[Istria]] alla [[Dalmazia]], e nei possedimenti più lontani come le [[Isole Ionie]] e [[Creta (Grecia)|Creta]]. A [[Venezia]] è addirittura scolpito sul [[Ponte di Rialto]] e sulla facciata della [[Basilica di San Marco]].<ref name=":112">Berendt, John (2005). ''City of Falling Angels''. p. 111.</ref><gallery>
File:Panegyric of Leonardo Loredan.jpg|Stemma dei Loredan nel ''Panegyricus Leonardo Lauredano'', 1503
File:A parchment of Doge Leonardo Loredan.jpg|Una pergamena del doge [[Leonardo Loredan]], 1504
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=== Motto ===
[[File:Ca' Loredan Vendramin Calergi interior.jpg|miniatura|281x281px|Gli opulenti interni della [[Ca' Vendramin Calergi|Ca' Loredan Vendramin Calergi]]]]
La bella facciata della [[Ca' Vendramin Calergi|Ca' Loredan Vendramin Calergi]] in [[pietra d'Istria]] reca l'iscrizione latina: ''[[Non nobis Domine, non nobis, sed nomini tuo da gloriam|Non nobis Domine]]''.<ref name=":12">Berendt, John (2005). ''City of Falling Angels''. p. 111.</ref> Il versetto deriva dall'[[Antico Testamento]] ([[Salmo 115]]:1) e fu l'inizio di un famoso motto inciso sulla bandiera di guerra dei [[Cavalieri templari|Cavalieri Templari]]: ''"Nōn nōbīs, Domine, nōn nōbīs, sed nōminī tuō dā glōriam"'' ("Non a noi, o Signore, non a noi, ma al tuo nome dà gloria"). Il verso simboleggiava la gratitudine e l'umiltà dei Templari che, durante le [[Crociata|Crociate]], combatterono per la gloria di Dio e non per guadagno personale.<ref>{{Cita libro|nome=A. E.|cognome=Waite|titolo=A New Encyclopedia of Freemasonry vol. 1|anno=1921|p=67}}</ref> È noto che Andrea Loredan, il commissario del palazzo, era vicino alle idee e all'eredità dei Templari, per cui il versetto biblico divenne successivamente il motto dell'intera famiglia Loredan.<ref>{{Cita web|url=https://www.venetoinside.com/hidden-treasures/post/inscription-palazzo-vendramin-calergi-venice/|sito=venetoinside.com|dataaccessoaccesso=2021-05-18}}</ref> Grazie al suo interesse per la storia dei Templari, si ritiene addirittura che il suo palazzo fosse uno dei luoghi di ritrovo dell'[[Cavalieri di San Marco|Ordine di San Marco]]. Andrea, però, non fu solo un generale militare, ma anche un umanista protettore delle arti e, infatti, investì notevoli energie e capitali nel palazzo per ottenere una dimora degna del suo valore e della dignità della sua famiglia. Le foglie di quercia che circondano l'iscrizione rappresentavano nella tradizione latina il difensore della città, cioè colui che si impegna per il bene pubblico, un tema molto caro alla [[Patriziato (Venezia)|nobiltà veneziana]] dell'epoca. Con questa iscrizione Andrea Loredan sembra quasi voler nascondere la sua incredibile ricchezza, manifestando così un forte senso di umiltà e di devozione al Signore.<ref>{{Cita web|url=https://www.visitvenezia.eu/en/venetianity/discover-venice/ca-vendramin-calergi-and-the-wagner-museum-a-symphony-on-the-grand-canal|sito=Visit Venezia|dataaccessoaccesso=2021-05-18}}</ref> L'essenza del motto Loredan è, infatti, una dimostrazione di pietà e umiltà proveniente da una famiglia molto potente.<ref name=":12" />
 
== Membri illustri ==
* [[Pietro Loredan (ammiraglio)|Pietro Loredan]] (1372 – 1438), ammiraglio e politico
* [[Antonio Loredan]] (1420 – 1482), comandante di [[Scutari]], governatore a [[Spalato]] ([[Dalmazia Veneta|Dalmazia]]), [[Albania Veneta]], e in [[Morea Veneziana|Morea]]
* [[Leonardo Loredan]] (1436 – 1521), settantacinquesimo Doge
* [[Pietro Loredan]] (1481 – 1570), ottantaquattresimo Doge
* [[Giovan Francesco Loredan]] (1607 – 1661), scrittore, fondatore dell'[[Accademia degli Incogniti]]
* [[Francesco Loredan]] (1685 – 1762), centosedicesimo Doge
* [[Teodoro Loredano Balbi|Teodoro Loredan Balbi]] (1745 – 1831), vescovo di [[Diocesi di Cittanova|Cittanova]] (Croazia)
 
== Ricchezza ==
Nel corso del [[Rinascimento]] e della prima [[età moderna]], la ricchezza della famiglia Loredan a Venezia e nel resto della Repubblica era leggendaria, in particolare dal 1500 al 1800, e soprattutto nel XVIII secolo, quando la famiglia possedeva numerosi palazzi e centinaia di proprietà in tutto il nord-est dell’Italia e in vari altri territori della Repubblica.<ref name=":5">{{Cita web|lingua=it|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/francesco-loredan_(Dizionario-Biografico)/|titolo=LOREDAN, Francesco - Enciclopedia|sito=Treccani|accesso=2025-05-31}}</ref>
 
=== Nel Medioevo ===
[[File:Ca' Loredan Venice.jpg|miniatura|265x265px|[[Ca' Loredan (San Marco)|Ca' Loredan]], palazzo del XIII secolo sul [[Canal Grande]].]]
Alcuni storici, come [[Jacopo Zabarella]], affermarono che i Loredan fossero già ricchi al momento del loro arrivo a Venezia, nei primi decenni dell’XI secolo, e alcune fonti sostenevano che discendessero da un’illustre stirpe antica originaria di Roma.<ref>{{Cita libro|autore=Jacopo Zabarella|titolo=Trasea Peto|anno=1646|città=Padova}}</ref> Per questo motivo, [[Gaio Muzio Scevola]] veniva talvolta vantato come il [[Antenato|progenitore]] tradizionale della famiglia. Sebbene l’origine romana dei Loredan non sia mai stata né confermata né smentita, è molto probabile che la famiglia abbia accresciuto notevolmente la propria ricchezza grazie all’industria redditizia della [[seta]] e delle [[spezie]], nonché al [[Schiavismo|commercio di schiavi]], nel Medioevo.<ref name=":6">{{Cita libro|autore=Lauro Martines|titolo=Loredana: A Venetian Tale|anno=2012|editore=Random House|ISBN=9781448139828}}</ref> Dopo i viaggi di [[Marco Polo]] alla fine del XIII secolo, molti mercanti veneziani si dedicarono alla creazione di compagnie commerciali in Asia, e i Loredan non fecero eccezione: già negli anni 1330 la famiglia inviava e gestiva convogli commerciali verso l’Egitto, la Persia, l’India e la Cina.
 
Oltre alle attività commerciali ormai consolidate, alcune fonti fanno riferimento ad episodi di [[pirateria]] e a pratiche di [[usura]] organizzata da parte di membri della famiglia nel XIII e XIV secolo, accuse da cui riuscirono più volte a salvarsi mediante minacce o corruzione. Le ricchezze ottenute da queste attività furono poi investite nella costruzione di alcuni dei palazzi dei Loredan a Venezia.<ref name=":6" />
 
Nel XV secolo, la famiglia entrò in possesso dell’isola egea di [[Antiparo]], dove Giovanni Loredan fece costruire il Castello di Antiparo nel 1440 e vi portò abitanti a proprie spese.<ref>{{Cita web|lingua=en|autore=Manolis Papathanassiou|url=https://www.kastra.eu/castleen.php?kastro=antiparo|titolo=Castle of Antiparos|sito=Καστρολόγος|accesso=2025-05-31}}</ref> In questo periodo, il ramo della famiglia stabilitosi nell’[[Mar Egeo|Egeo]] contrasse matrimoni con le famiglie dominanti di altre isole greche, e Antonio Loredan arrivò persino a governare brevemente il [[Ducato di Nasso|Ducato dell’Arcipelago]] come [[Reggenza|reggente]] agli inizi del XVI secolo, mentre suo nipote e futuro duca [[Giovanni IV Crispo]] era ancora bambino.<ref>{{Cita libro|lingua=en|autore=William Miller|titolo=The Latins in the Levant: A History of Frankish Greece (1204–1566)|anno=1908|editore=John Murray|città=Londra|pp=618-620|OCLC=563022439}}</ref>
 
=== Nel Rinascimento e nel prima età moderna ===
La ricchezza della famiglia cominciò ad aumentare significativamente all’inizio del XVI secolo, principalmente grazie al potere e all’influenza derivanti dall’elezione di [[Leonardo Loredan]] a doge nel 1501. Oltre ad essere uno dei più importanti governanti della [[storia di Venezia]], Leonardo fu fin da giovane un abile mercante e uomo d’affari, dedicandosi al commercio in Africa e nel Levante, accrescendo così le finanze familiari.<ref>{{Cita libro|autore=M. Brunetti|titolo=Due dogi sotto inchiesta: Agostino Barbarigo e Leonardo Loredan|anno=1925}}</ref> Leonardo Loredan governò per vent’anni, fino al 1521, durante i quali, grazie alle sue astute manovre politiche e militari, la famiglia divenne incredibilmente ricca e potente. Nella [[guerra della Lega di Cambrai]], dopo aver stretto un’alleanza con il re di Francia [[Luigi XII di Francia|Luigi XII]], Leonardo condusse Venezia alla vittoria contro gli [[Stato Pontificio|Stati Pontifici]], dopodiché il Papa fu costretto a saldare numerosi debiti arretrati con la famiglia Loredan, per un totale di circa 500.000 ducati, una cifra esorbitante. Per fare un confronto, un secolo prima Venezia aveva acquistato l’intera regione costiera della [[Dalmazia]] dall’Ungheria per 100.000 ducati.<ref>{{Cita libro|autore=Larry Wolff|titolo=Venice and the Slavs: The Discovery of Dalmatia in the Age of Enlightenment|anno=2001|p=6}}</ref>
 
Verso la fine del suo dogato, gli scandali finanziari divennero all’ordine del giorno a Venezia, e molti uffici e cariche pubbliche venivano acquistati a prezzi sproporzionati. Il doge non esitò a sfruttare la propria influenza, e numerosi titoli e cariche furono acquistati per i figli e i parenti. Dopo la sua morte, e a causa dei comportamenti discutibili degli ultimi anni, la famiglia fu citata in giudizio e condannata al pagamento di una pesante multa di 9.500 ducati, nonostante la difesa di Carlo Contarini, uno dei migliori avvocati dell’epoca. Sebbene ciò indichi che vi fosse un elemento incriminante nelle azioni di Leonardo, il processo fu comunque abilmente orchestrato a fini politici dalle famiglie rivali.<ref>{{Cita libro|autore=Iacopo Morelli|titolo=Della Istoria Viniziana di Monsignor Pietro Bembo Cardinale|anno=1790|città=Venezia}}</ref>
[[File:Francesco loredan, mezzo zecchino, 1752-62.jpg|miniatura|238x238px|[[Zecchino]] con il doge [[Francesco Loredan]] (1752 – 1762)]]
All’epoca furono acquisiti e costruiti molti palazzi splendidi e iconici, tra cui il [[Palazzo Loredan dell'Ambasciatore|Palazzo Loredan dell’Ambasciatore]], la [[Ca' Vendramin Calergi|Ca’ Loredan Vendramin Calergi]] e il [[Palazzo Loredan (Campo Santo Stefano)|Palazzo di Santo Stefano]]. Di particolare rilievo è l’imponente Ca’ Loredan Vendramin Calergi, che gli eredi di Andrea Loredan vendettero nel 1581 per 50.000 ducati a [[Eric II di Brunswick-Calenberg|Eric II]], duca di Brunswick-Calenberg, il quale dovette ricorrere a prestiti per potersela permettere.<ref>{{Cita libro|autore=Marcello Brusegan|titolo=La grande guida dei monumenti di Venezia|anno=2005|editore=Newton & Compton|città=Roma|ISBN=88-541-0475-2}}</ref> Sulla ricchezza colossale della famiglia nel XVIII secolo, basta considerare le entrate e le abitudini di spesa di un solo uomo: [[Francesco Loredan]], eletto doge nel 1752. Secondo lo storico Giacomo Nani, Francesco poté affrontare gli oneri derivanti dal dogado perché la sua famiglia apparteneva a quelle “di prima classe”, cioè “molto ricche”.<ref>{{Cita libro|autore=Giacomo Nani|titolo=Saggio politico del Corpo aristocratico della Repubblica di Venezia per l'anno 1756|anno=1756|città=Venezia}}</ref> Nel 1741 dichiarò entrate per quasi 11.000 ducati; nel solo 1758 spese quasi 43.000 ducati per le attività dogali e, alla sua morte, il suo reddito superava i 118.000 ducati. A ciò si aggiungevano le vastissime proprietà fondiarie della famiglia. I costi delle feste per l’elezione sono stati spesso stimati in modo errato, anche dai contemporanei (un documento del 1772 nell’archivio Loredan parla di 90.000 ducati, mentre [[Samuele Romanin]] li stima attorno ai 21.700).<ref>{{Cita libro|autore=Samuele Romanin|titolo=Storia documentata di Venezia|anno=1859|città=Venezia|pp=96-142}}</ref> Tuttavia, l’elenco dettagliato delle voci di spesa superstiti permette di stimare il costo a poco più di 38.600 ducati (di cui 2310 per l’orchestra, 7635 per i rinfreschi, 5800 donati al popolo e 2140 agli arsenalotti). La cifra per i festeggiamenti sembra incredibilmente alta, e Romanin la considerava molto superiore a quella sostenuta da dogi precedenti e non eguagliata da diversi successori. Nonostante ciò, uno dei sonetti composti per l’occasione lamentava risultati insufficienti, deridendo la musica e affermando che la “macchina” dei fuochi d’artificio aveva riferimenti funebri. Anche le spese del primo anno del dogado furono impressionanti, superando i 117.000 ducati, compresi 6250 ducati spesi in [[Pelliccia|pellicce]].<ref>{{Cita libro|autore=A. Pilot|titolo=L'elezione e la morte del doge F. L. in tre sonetti inediti|anno=1917|pp=168-170}}</ref> Tuttavia, il suo interesse più costante fu la gestione del patrimonio familiare. Oltre al [[Palazzo Loredan (Campo Santo Stefano)|famoso palazzo]], due edifici a S. Stefano e una casa a San Basso, dai censimenti delle decime del 1739 e da altre fonti risultano almeno 76 case e botteghe di proprietà in vari sestieri di Venezia e a [[Mazzorbo]]. Vi erano anche numerosi edifici, terreni agricoli e campi nella terraferma veneziana ([[Marghera]], [[Meolo]]), nel [[Polesine]] ([[Canda]], [[Anguillara Veneta]], [[San Martino di Venezze]], [[Rovigo]], [[Badia Polesine]], [[Polesella]]) e nel territorio padovano ([[Montagnana]], [[Cittadella (Italia)|Cittadella]], [[Piove di Sacco]], [[Altichiero (Padova)|Altichiero]]), trevigiano ([[Monastier di Treviso|Monastier]], [[Conegliano]], [[Asolo]]), vicentino ([[Noventa Vicentina]]), veronese, friulano ([[Latisana]]) e in [[Istria]] ([[Rovigno]] e [[Barbana (Croazia)|Barbana]]). Di particolare rilievo le ville e i terreni a [[Stra]], Canda e Noventa Vicentina. Sembra che questi beni, fino al 1755 in comproprietà con lo zio Giovanni di Leonardo, fratello del padre, risalissero in gran parte al matrimonio, avvenuto negli anni '20 del Seicento, tra Francesca Barbarigo e Francesco Loredan, bisnonno del doge. Secondo una stima del 1755, le terre ex [[Barbarigo]] rendevano 11.000 ducati all’anno.<ref name=":5" />
 
== Palazzi ==
* [[Ca' Loredan (San Marco)|Ca' Loredan]], [[Palazzi di Venezia|palazzo veneziano]], situato nel [[San Marco (sestiere di Venezia)|sestiere di San Marco]] e affacciato sul [[Canal Grande]]
* [[Barchessa Loredan|Barchessa di Villa Bressa Loredan]] detta ''il Palazzon'', [[barchessa]] immersa tra i vigneti di [[Volpago del Montello]]
 
=== Venezia ===
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File:Ca' Loredan Venice.jpg|[[Ca' Loredan (San Marco)|Ca' Loredan]], XIII secolo
File:Palazzo Loredan Gheltoff parte est a Cannaregio Venezia.jpg|Palazzo Loredan Gheltoff, XIV secolo
File:Palazzo Loredan a San Canciano 02.jpg|Palazzo Loredan a San Cancian, XIV secolo
File:Ca' Vendramin Calergi.jpg|[[Ca' Vendramin Calergi|Ca' Loredan Vendramin Calergi]], XV secolo
File:Palazzo Loredan dell'Ambasciatore (Venice).jpg|[[Palazzo Loredan dell'Ambasciatore]], XV secolo
File:Palazzo Loredan in Campo Santo Stefano (Venice)2.jpg|[[Palazzo Loredan (Campo Santo Stefano)|Palazzo Loredan a Campo Santo Stefano]], XVI secolo
File:Palazzo Priuli Ruzzini (Venice).jpg|[[Palazzo Priuli Ruzzini|Palazzo Priuli Ruzzini Loredan]], XVI secolo
File:Palazzo Loredan Cini (Venice).jpg|[[Palazzo Loredan Cini]], XVI secolo
File:Palazzo Giustinian Loredan (Venice).jpg|Palazzo Giustinian Loredan, XVI secolo
File:Palazzo Loredan a Santa Marina (Venice).jpg|Palazzo Loredan a [[Chiesa di Santa Marina (Venezia)|Santa Marina]]
File:Palazzo Priuli RuzziniSignolo (Venice).jpg|[[Palazzo Priuli Ruzzini|Palazzo Priuli RuzziniSignolo Loredan]] a [[Campo Santa Maria Formosa|Santa Maria Formosa]]
File:Palazzo Loredan Cini (Venice).jpg|[[Palazzo Loredan Cini]] a Sant'Agnese
File:Palazzo Loredan dell'Ambasciatore (Venice).jpg|[[Palazzo Loredan dell'Ambasciatore]] a [[Campo San Barnaba|San Barnaba]]
File:Ca'Loredan Venice.jpg|[[Ca' Loredan (San Marco)|Ca' Loredan]] a [[Chiesa di San Luca (Venezia)|San Luca]]
File:Palazzo Loredan in Campo Santo Stefano (Venice)2.jpg|[[Palazzo Loredan (Campo Santo Stefano)|Palazzo Loredan]] a [[Campo Santo Stefano|Santo Stefano]]
File:Palazzo Giustinian Loredan (Venice).jpg|Palazzo Giustinian Loredan a [[Campo San Stin|San Stin]]
</gallery>
 
=== CuriositàVeneto ===
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File:Villa Loredan van Axel.jpg|Villa Loredan van Axel, XV secolo
File:Villa Marcello Loredan Franchin.jpg|Villa Marcello Loredan Franchin, XV secolo
File:Villa Loredan at Stra, Veneto.png|Villa Loredan a Stra, XVI secolo
File:Barchessa Loredan.png|[[Barchessa Loredan]], XVI secolo
File:Facciata Villa Loredan Grimani Molin Avezzù Pignatelli.jpg|[[Villa Loredan Grimani Avezzù|Villa Loredan Grimani]], XVI secolo
File:VillaLoredanGalliniSaccomani NoventaPadovana.JPG|Villa Loredan Bragadin, XVI secolo
File:Villa Nani Loredan.jpg|Villa Nani Loredan, XVI secolo
File:Villa Loredan Morosini.jpg|Villa Loredan Morosini, XVI secolo
File:Villa Loredan at Carbonera.jpg|Villa Loredan Perocco, XVII secolo
File:Villa Razzolini Loredan.jpg|Villa Razzolini Loredan, XVII secolo
File:Villa Spineda Loredan.jpg|[[Villa Spineda|Villa Spineda Loredan]], XVIII secolo
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=== Croazia ===
* [[File:Vittore carpaccio, Martyrdom of the Pilgrims and the Funeral of St Ursula 02.jpg|miniatura|265x265px|''[[Martirio dei pellegrini e funerali di sant'Orsola]]'', di [[Vittore Carpaccio]], 1497, [[Gallerie dell'Accademia]], Venezia. La figura inginocchiata è Madonna Maria Eugenia Caotorta Loredan, morta nel 1493.<ref>{{Cita libro|autore=Edgcumbe Staley|titolo=The Dogaressas of Venice: The Wives of the Doges|anno=1910|p=240}}</ref> La firma dell'artista e la data si trovano su un [[cartiglio]] alla base della colonna che porta lo stemma Loredan incrociato con un altro, forse dei [[Caotorta]].]]Il più antico documento conosciuto che menziona la famosa [[gondola]] veneziana è un privilegio ducale a favore dei Loredan datato 1094: ''"Gondulam vero nullam nobis nisi libera voluntate vestra factura estis"'' ("Ma non ci costruirete una gondola se non per vostra libera volontà").<ref>{{Cita libro|autore=Ros Belford|titolo=Italy|anno=2018|p=84|OCLC=1056628518|ISBN=9780241311820}}</ref>
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File:Loredan Palace in Barban.jpg|Palazzo Loredan ([[Barbana (Croazia)|Barbana]], Istria), XVI secolo
File:Loredan Palace in Rakalj.jpg|Palazzo Loredan (Rachele, Istria), XVI secolo
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=== Grecia ===
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File:Castle of Antiparos, built by Giovanni Loredan.jpg|Castello d'[[Antiparo]], XV secolo
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== Eredità ==
 
=== Impatto sulla storia ebraica ===
 
==== Ghetto di Venezia ====
[[File:Venetian Ghetto from above.jpg|miniatura|269x269px|Il [[Ghetto di Venezia]] dall'alto.]]
Il 29 marzo 1516, con un decreto del Doge [[Leonardo Loredan]], il [[Consiglio dei Pregadi|Senato veneziano]] stabilì che, se gli [[Comunità ebraica di Venezia|ebrei]] desideravano continuare a vivere a Venezia, dovevano risiedere in una piccola isola circondata da canali nella parte settentrionale della città.<ref>{{Cita news|url=https://www.economist.com/1843/2016/04/01/inventing-the-ghetto|titolo=Inventing the ghetto|pubblicazione=The Economist|accesso=2025-05-30}}</ref> Con questa decisione, venne istituito nel sestiere di [[Cannaregio]] il primo ghetto ebraico del mondo, dando inizio a secoli di segregazione che si sarebbero diffusi in tutta Europa. Il termine veneziano ''"ghèto"'' divenne presto un termine comune per descrivere comunità urbane isolate di minoranze etniche. Gli studiosi ritengono che il governo dei Loredan, che istituì il Ghetto, lo fece perché credeva che gli ebrei non potessero essere integrati con la popolazione prevalentemente cattolica romana della città.<ref name=":2">{{Cita news|lingua=en|nome=Philip|cognome=Pullella|nome2=Alessandro|cognome2=Bianchi|url=https://www.reuters.com/article/lifestyle/jews-of-worlds-first-ghetto-reflect-on-europes-migrant-crisis-idUSKCN0WQ1RO/|titolo=Jews of world's first ghetto reflect on Europe's migrant crisis|pubblicazione=Reuters|data=2016-03-24|accesso=2025-05-30}}</ref>
 
La vita nel Ghetto era molto restrittiva, e il movimento degli ebrei al di fuori del ghetto era difficile. Gli ebrei venivano chiusi nel ghetto di notte, e guardie cristiane su barche pattugliavano i canali stretti e i ponti corti per far rispettare le regole. Gli ebrei erano persino costretti a pagare gli stipendi dei loro sorveglianti cristiani. Sebbene fosse una discriminazione terribile, per alcuni rappresentava un rifugio da persecuzioni ancora peggiori altrove.<ref>{{Cita news|nome=Hannah|cognome=Roberts|url=https://www.ft.com/content/6513b012-1d0b-11e6-b286-cddde55ca122|titolo=Survivor’s story: Venetian Ghetto’s last witness to Auschwitz|pubblicazione=Financial Times|data=2016-05-25|accesso=2025-05-30}}</ref>
 
Sebbene ospitasse un gran numero di ebrei, circa 1.000 persone su una popolazione cittadina di 160.000 all'epoca, e fosse composto principalmente da mercanti, la popolazione che viveva nel Ghetto veneziano non si assimilò mai per formare un'etnia "ebraica veneziana" distinta. Quattro delle cinque [[Sinagoga|sinagoghe]] erano chiaramente divise secondo l'identità etnica: esistevano sinagoghe separate per le comunità tedesca (la [[Scuola Grande Tedesca]]), italiana (la [[Scola Italiana]]), spagnola e portoghese (la [[Scola Ponentina]]), e sefardita levantina (la [[Scola Levantina]]). La quinta, la [[Scuola Canton]], fu probabilmente costruita come sinagoga privata e serviva anche la comunità [[Aschenaziti|ashkenazita]] veneziana. Al suo apice, a metà del XVII secolo, quasi 5.000 ebrei vivevano nel Ghetto. Per ospitare nascite e nuovi arrivi, potevano costruire solo verso l'alto, portando alla realizzazione di alcuni dei primi "grattacieli" del mondo, che con sette o otto piani sono ancora tra gli edifici più alti della città.<ref name=":2" />
 
Nel 1797, l'[[Armata d'Italia]] francese, comandata dal ventottenne [[Napoleone Bonaparte]], occupò Venezia, costringendo la Repubblica a crollare il 12 maggio 1797, e pose fine alla separazione del ghetto dalla città l'11 luglio dello stesso anno. Oggi, il Ghetto è ancora un centro della vita ebraica nella città. La comunità ebraica di Venezia, che conta circa 450 persone, è culturalmente attiva, sebbene solo pochi membri vivano nel Ghetto poiché l'area è diventata sempre più costosa.<ref>{{Cita news|lingua=en|nome=David|cognome=Laskin|url=https://www.nytimes.com/2016/03/13/travel/venice-italy-jewish-ghetto.html|titolo=500 Years of Jewish Life in Venice|pubblicazione=The New York Times|data=2016-03-09|accesso=2025-05-30}}</ref> Eventi commemorativi si tengono nel ghetto e includono una produzione dell'opera di [[William Shakespeare]] "[[Il mercante di Venezia]]" e una grande mostra intitolata "Venezia, gli ebrei e l'Europa", al [[Palazzo Ducale (Venezia)|Palazzo Ducale]] – lo stesso luogo in cui il decreto che istituì il ghetto fu firmato 500 anni fa.
 
==== Rapporto con la comunità ebraica ====
[[File:'Portrait of Doge Pietro Loredan', oil on canvas painting by Tintoretto (Jacopo Robusti).jpg|miniatura|282x282px|[[Pietro Loredan]] fu tra coloro che sostennero i diritti degli ebrei nella seconda metà del XVI secolo.]]
Nonostante il coinvolgimento nella creazione del primo ghetto ebraico, la decisione di istituirlo non fu presa esclusivamente da [[Leonardo Loredan]], ma anche da altri senatori che sostennero la segregazione, convinti che la presenza degli ebrei in città e le loro attività di prestito di denaro avrebbero corrotto la morale e i valori cristiani dei cittadini veneziani. Più avanti, nel corso del XVI secolo, alcuni membri della famiglia Loredan, tra cui [[Pietro Loredan]], si batterono in Senato per la riduzione della somma che gli ebrei dovevano pagare per il loro “condotto”.<ref>{{Cita libro|autore=Giuseppe Tassini|titolo=Curiosità Veneziane|anno=1863}}</ref>
 
A partire dal XVII secolo, i Loredan furono noti per aver sostenuto e accolto ebrei in arrivo a Venezia, alcuni dei quali adottarono il cognome “Loredan” in segno di riconoscenza per la generosità ricevuta. Esistono, ad esempio, documenti che attestano il caso di una famiglia ebraica spagnola in fuga dalle persecuzioni in Spagna, che assunse il nome Loredan dopo che un membro della famiglia veneziana aveva patrocinato la loro educazione e conversione al cristianesimo. Di conseguenza, discendenti di questi convertiti con il nome Loredan si trovano ancora oggi nei territori dell’ex Repubblica e nella diaspora.<ref>{{Cita libro|autore=Daphne Lappa|titolo=Variations on a religious theme: Jews and Muslims from the Eastern Mediterranean converting to Christianity, 17th and 18th Centuries|anno=2015|p=109}}</ref>
 
Nel XVIII secolo, in qualità di [[Capitano generale da Mar|Capitano Generale da Mar]], un Loredan scrisse lettere di raccomandazione per numerosi ebrei provenienti da città e isole del Mediterraneo e li aiutò a permettersi il viaggio e l’imbarco su navi dirette a Venezia.<ref>{{Cita libro|autore=Daphne Lappa|titolo=Variations on a religious theme: Jews and Muslims from the Eastern Mediterranean converting to Christianity, 17th and 18th Centuries|anno=2015|p=181}}</ref>
 
=== Mecenatismo e impatto sulla storia dell'arte ===
 
==== I Loredan nell'arte ====
[[File:Vincenzo Catena 018.jpg|miniatura|250x250px|''La Vergine con il Bambino e i Santi adorata dal doge Leonardo Loredan'', di [[Vincenzo Catena]], 1506, [[Palazzo Ducale (Venezia)|Palazzo Ducale]]]]
Molti membri della famiglia Loredan furono ritratti da celebri artisti della [[Pittura veneta|Scuola veneziana]], sia contemporanei ai committenti che postumi. Il più famoso di questi è il ''[[Ritratto del doge Leonardo Loredan]]'', dipinto da [[Giovanni Bellini]] nel 1501/02, in prossimità dell’ascesa di Leonardo al dogato, oggi esposto alla [[National Gallery (Londra)|National Gallery]] di Londra. Un altro celebre ritratto del doge è il ''Ritratto di Leonardo Loredan'' di [[Vittore Carpaccio]], conservato al [[Museo Correr]]. Un’ulteriore rappresentazione nota è il ''Ritratto del doge Leonardo Loredan con quattro figli'', ancora una volta opera di Bellini, oggi custodito alla [[Gemäldegalerie (Berlino)|Gemäldegalerie]] di Berlino. [[Leonardo Loredan]] fu inoltre rappresentato da [[Gentile Bellini]], [[Jacopo Palma il Giovane|Palma il Giovane]], [[Vincenzo Catena]], [[Domenico Robusti|Domenico Tintoretto]], [[Carletto Caliari|Carlo]] e [[Gabriele Caliari (pittore)|Gabriele Caliari]], [[Pompeo Batoni]], [[Francesco Fedeli detto il Maggiotto|Francesco Maggiotto]], oltre a numerosi altri pittori, e da scultori come [[Girolamo Campagna]], [[Danese Cattaneo]] e [[Pietro Lombardo (scultore)|Pietro Lombardo]]. Fu anche raffigurato postumamente in varie opere celebrative della sua vittoria sulla [[Lega di Cambrai]]. Anche il secondo doge della famiglia, [[Pietro Loredan|Pietro]], fu ritratto da diversi artisti; la rappresentazione più famosa è il ''Ritratto'' di [[Tintoretto]], dipinto nel 1567 e oggi esposto al [[Kimbell Art Museum]] di Fort Worth, Texas. Un’altra rappresentazione nota è ''Il doge Pietro Loredan che supplica la Vergine'' di [[Jacopo Palma il Giovane|Palma il Giovane]], conservata a [[Palazzo Ducale (Venezia)|Palazzo Ducale]]. Il terzo doge, [[Francesco Loredan|Francesco]], fu ritratto nel XVIII secolo da [[Fortunato Pasquetti]], [[Jacopo Guarana]] e altri artisti.<gallery>
File:Vittore carpaccio, Apotheosis of St Ursula 02.jpg|I tre figli di [[Antonio Loredan]], particolare dell{{'}}''[[Apoteosi di Sant'Orsola e delle sue compagne|Apoteosi di Sant'Orsola]]'', di [[Vittore Carpaccio]], 1491, [[Gallerie dell'Accademia]], Venezia
File:Doge Leonardo Loredan Handing a Parchment to Zauli Naldi.jpg|''Il doge Leonardo Loredan consegna una pergamena a Zauli Naldi'', 1504, [[Biblioteca Comunale Manfrediana di Faenza|Biblioteca Manfrediana]], Faenza
File:Francesco Loredan, Doge of Venice.jpg|''Ritratto del doge Francesco Loredan'', oggi esposto negli appartamenti ducali di [[Palazzo Ducale (Venezia)|Palazzo Ducale]], Venezia
File:Painting of Andrea Loredan, by Joseph Lindon Smith.jpg|Ritratto laterale di Andrea Loredan, di Joseph Lindon Smith, [[Harvard Art Museums]], ispirato al busto di Andrea Loredan di [[Antonio Rizzo (scultore)|Antonio Rizzo]] del XV secolo.
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==== Mecenatismo ====
Immortalato nei dipinti di numerosi artisti rinomati, [[Leonardo Loredan]] è una delle figure più facilmente riconoscibili del [[Rinascimento italiano]]. Tuttavia, si sa relativamente poco del suo [[mecenatismo]] artistico durante quest’epoca cruciale nella storia dell’arte. Inoltre, rimane ancora molto da esplorare riguardo all’ampia gamma di imprese artistiche realizzate per la famiglia allargata del doge, molte delle quali si sovrapposero a quelle promosse direttamente da Leonardo. Questo vale in particolare per Andrea Loredan, cugino di Leonardo e uno dei più importanti collezionisti d’arte del tempo. È certo, tuttavia, che il mecenatismo dei Loredan — che abbracciava tanto l’ambito pubblico quanto quello privato, quello ufficiale, religioso e dinastico — fu un’impresa di enorme portata, intricatamente connessa, che adornò numerosi luoghi di Venezia e coinvolse quasi tutti i principali artisti attivi in città in quel periodo.
[[File:Accademia - Incontro e partenza dei fidanzati - Vittore Carpaccio.jpg|miniatura|320x320px|''[[Incontro dei fidanzati e partenza per il pellegrinaggio]]'', di [[Vittore Carpaccio]], 1497, [[Gallerie dell'Accademia]]. Al centro, seduto su un parapetto, è [[Antonio Loredan]], membro della [[Compagnie della Calza|Compagnia della Calza]] e committente dell'opera.]]
Tra le opere d’arte più celebri commissionate dalla famiglia figura le ''[[Storie di sant'Orsola|Storie di Sant’Orsola]]'', una serie di grandi teleri realizzati dal maestro del Rinascimento veneziano [[Vittore Carpaccio]].<ref>{{Cita libro|autore=Ludovico Zorzi|titolo=Carpaccio e la rappresentazione di Sant'Orsola|anno=1998|editore=Einaudi|città=Torino}}</ref> Originariamente concepiti per la Scuola di Sant’Orsola, posta sotto il patronato della famiglia, i dipinti sono oggi esposti alle [[Gallerie dell'Accademia|Gallerie dell’Accademia]] di Venezia. La serie fu commissionata da Antonio Loredan, che appare raffigurato in diverse scene, sebbene le opere siano state realizzate ben dopo la sua morte.
 
La famiglia fu inoltre tra le prime a scoprire i talenti di [[Tiziano Vecellio|Tiziano]], [[Giorgione]] e [[Sebastiano del Piombo]]. Il primo capolavoro di Tiziano, ''[[Fuga in Egitto (Tiziano)|La fuga in Egitto]]'', dipinto quando aveva appena 18 anni, fu commissionato da Andrea Loredan ed era destinato al portico del nuovo palazzo di Andrea sul Canal Grande, oggi noto come [[Ca' Vendramin Calergi|Ca’ Loredan Vendramin Calergi]].<ref>{{Cita web|url=https://www.nationalgallery.org.uk/about-us/press-and-media/press-releases/titian-s-first-masterpiece-the-flight-into-egypt|titolo=Titian's First Masterpiece: The Flight into Egypt {{!}} Press release: March 2012 {{!}} National Gallery, London|sito=www.nationalgallery.org.uk|accesso=2025-05-30}}</ref> Analogamente, la prima opera di Sebastiano del Piombo, ''[[Giudizio di Salomone (Sebastiano del Piombo)|Il giudizio di Salomone]]'', fu commissionata circa nello stesso periodo, anch’essa con lo scopo di decorare il nuovo palazzo dei Loredan.<ref>{{Cita web|url=https://static.nationaltrust.org.uk/waf/waf.html?_event_transid=624451189|titolo=Unknown Error|sito=static.nationaltrust.org.uk|accesso=2025-05-30}}</ref><gallery>
File:Titian - Flight into Egypt, Circa 1508.jpg|''[[Fuga in Egitto (Tiziano)|La fuga in Egitto]]'', di [[Tiziano Vecellio|Tiziano]], 1508, [[Ermitage|Museo dell'Ermitage]], San Pietroburgo
File:Le Concert champêtre, by Titian, from C2RMF retouchedFXD.jpg|''[[Concerto campestre]]'', di [[Tiziano Vecellio|Tiziano]] o [[Giorgione]], 1509, [[Museo del Louvre]], Parigi
File:Giorgione - Adoration of the Shepherds - National Gallery of Art.jpg|[[Adorazione dei pastori Allendale|''Adorazione dei pastori'']], di [[Giorgione]], c. 1505–1510, [[National Gallery of Art]], Washington, D.C.
File:Sebastiano del Piombo - The Judgment of Solomon - WGA21124.jpg|[[Giudizio di Salomone (Sebastiano del Piombo)|''Giudizio di Salomone'']], di [[Sebastiano del Piombo]], c. 1505–1510, [[Kingston Lacy]] ([[National Trust for Places of Historic Interest or Natural Beauty|National Trust]]), Dorset
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=== Impatto sul folklore regionale ===
 
==== Corsa ad anello ====
[[File:Race of the Ring (Trka na Prstenac), Barban, Croatia.jpg|miniatura|266x266px|Uno dei cavalieri della Corsa ad anello, 2022.]]
La Corsa ad anello (in [[Lingua croata|croato]]: ''Trka na Prstenac'') è una tradizionale competizione [[Equitazione|equestre]] che si tiene ogni anno ad agosto nella cittadina di [[Barbana (Croazia)|Barbana]], in [[Istria]], [[Croazia]], una delle antiche proprietà della famiglia Loredan. Le sue origini risalgono al XVII secolo, quando, durante la fiera locale della [[Pentecoste]], il 10 giugno 1696, Francesco Loredan, signore feudale di Barbana, organizzò una gara cavalleresca di tiro all’anello.<ref>{{Cita web|lingua=hr|url=https://trkanaprstenac.hr/povijest/|titolo=Povijest|sito=Trka na Prstenac|accesso=2025-06-02}}</ref> Si ritiene che la competizione sia stata istituita per rafforzare i valori cavallereschi, incoraggiare la lealtà verso Venezia e promuovere l’intrattenimento pubblico.<ref>{{Cita web|url=https://www.smrikve.com/istria/books/smrikve/places/east-istria/barban/|titolo=Istria from smrikve: Barban – Barbana: “The race of the ring”|sito=www.smrikve.com|accesso=2025-06-02}}</ref> All’epoca, la corsa continuava a essere organizzata ogni anno sotto il patrocinio dei signori Loredan e potrebbe essere stata ispirata a tornei simili tenuti a Venezia o nelle città [[Dalmazia|dalmate]]. La competizione serviva anche come forma di addestramento militare e di celebrazione locale della fedeltà feudale verso i Loredan.<ref>{{Cita web|url=https://www.smrikve.com/istria/books/smrikve/places/east-istria/barban/page-2/|titolo=Istria from smrikve: Barban – Barbana: “The race of the ring - established in 1696 by family Loredan”|sito=www.smrikve.com|accesso=2025-06-02}}</ref>
 
La corsa, modellata sui tornei cavallereschi medievali, si svolge ancora oggi. Cavalieri in costumi tradizionali galoppano a tutta velocità verso un anello metallico (''prstenac''), sospeso su un filo, tentando di infilzarne il centro con una lancia.<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.livecamcroatia.com/en/event-site/traditional-race-in-barbanistria|titolo=Traditional race in Barban,Istria|sito=LiveCamCroatia, Explore Croatia|accesso=2025-06-02}}</ref> L’anello è suddiviso in sezioni con diversi punteggi, e l’obiettivo è ottenere il maggior numero di punti in tre tentativi.<ref>{{Cita web|url=https://www.hr/croatia/events/prstenac|titolo=WWW.HR - Croatian Homepage|sito=www.hr|accesso=2025-06-02}}</ref> L’evento è una grande festa culturale, accompagnata da sfilate, danze popolari, musica, artigianato locale e cibo tradizionale.<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.istra.hr/en/events/16761|titolo=Tilting at the Ring|sito=www.istra.hr|accesso=2025-06-02}}</ref> Resta una delle manifestazioni più importanti dell’identità e del patrimonio istriano. Nel 2024, vi ha partecipato anche il [[Presidenti della Croazia|Presidente della Repubblica di Croazia]].<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.predsjednik.hr/en/news/president-milanovic-in-barban-tilting-at-the-ring-celebrates-a-way-of-life/|titolo=President Milanović in Barban: “Tilting at the Ring“ celebrates a way of life|sito=President of the Republic of Croatia - Zoran Milanović|accesso=2025-06-02}}</ref>
 
=== Nella cultura popolare ===
[[File:Doge Francesco Loredan and Giacomo Casanova, in Casanova (2005).jpg|miniatura|267x267px|Il doge [[Francesco Loredan]] e [[Giacomo Casanova]] in ''[[Casanova (film 2005)|Casanova]]'' (2005).]]
[[Francesco Loredan]] fu interpretato da [[Tim McInnerny]] (nel ruolo di “Il Doge”) nel film romantico americano ''[[Casanova (film 2005)|Casanova]]'' del 2005, liberamente ispirato alla vita del celebre avventuriero e scrittore [[Giacomo Casanova]], che fu imprigionato nei [[Piombi]] durante il governo di Loredan nel 1755 per offesa alla religione e al comune senso del pudore.
 
[[Leonardo Loredan]] apparve come uno dei personaggi del videogioco d’azione e avventura ''[[Assassin's Creed II|Assassin’s Creed II]]'', pubblicato nel 2009. Ambientato all’apice del Rinascimento italiano, il gioco presenta anche altri personaggi storici dell’epoca, tra cui [[Leonardo da Vinci]], [[Niccolò Machiavelli]], [[Caterina Sforza]], [[Bartolomeo d'Alviano]], la famiglia [[Medici]], la famiglia [[Pazzi]], la famiglia [[Barbarigo]] e Papa [[Papa Alessandro VI|Alessandro VI]].
 
=== MV ''Loredan'' ===
[[File:Loredan ship 1936.jpg|miniatura|266x266px|La [[Loredan (incrociatore ausiliario)|MV ''Loredan'']], con il [[Leone di San Marco]] visibile sul [[fumaiolo]].]]
La [[Loredan (incrociatore ausiliario)|MV ''Loredan'']] fu una motonave mista italiana e un [[incrociatore ausiliario]] della [[Regia Marina]] durante la [[Seconda guerra mondiale]], intitolata in onore dei numerosi ammiragli della famiglia Loredan.<ref>{{Cita libro|autore=Rolando Notarangelo|autore2=Gian Paolo Pagano|titolo=Navi mercantili perdute|pp=167-274}}</ref>
 
Costruita nel 1936 a [[Monfalcone]], inizialmente prestò servizio come nave da trasporto civile su varie rotte del [[Mare Adriatico]].<ref>{{Cita web|url=http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?form_search__special__command=clear&content_type=nave&goto_id=688&scheda_tecnica=|titolo=...:: Museo della Cantieristica ::...|sito=www.archeologiaindustriale.it|accesso=2025-05-30|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304192312/http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?form_search__special__command=clear&content_type=nave&goto_id=688&scheda_tecnica=|dataarchivio=2016-03-04}}</ref> Nel 1941 fu iscritta nei registri della Regia Marina come incrociatore ausiliario. In ventuno mesi di servizio, compì un totale di 193 missioni, costituite principalmente da scorte nel [[Mar Tirreno]].<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.divemania.it/post/706-Relitto_Loredan_Sardegna|titolo=Relitto Loredan (Sardegna)|sito=Divemania.it|accesso=2025-05-30}}</ref>
 
Il 10 aprile 1943 salpò dal porto di [[Cagliari]] come scorta a un piccolo convoglio diretto all’arcipelago di [[La Maddalena]]. Poco dopo la partenza, il convoglio fu individuato dal sommergibile britannico HMS ''Safari'', che lanciò siluri contro le navi italiane, affondando la ''Loredan'' con quasi tutto il suo equipaggio.<ref name=":4">{{Cita web|autore=trimix scuba association|url=http://www.tsaeurope.com/articoli/loredan.asp|titolo=Trimix Scuba Association - TSA europe|sito=www.tsaeurope.com|accesso=2025-05-30|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100802010343/http://www.tsaeurope.com/articoli/loredan.asp|dataarchivio=2010-08-02}}</ref>
 
Il relitto della ''Loredan'' giace sul fianco sinistro, con la poppa gravemente danneggiata, a una profondità compresa tra i 52 e i 67 metri, sul fondale del [[Golfo di Cagliari]], a 39°08' N e 9°23' E. Oggi è una meta frequente per le immersioni.<ref name=":4" />
 
Una nuova nave da carico ''Loredan'' fu successivamente costruita nel 1946 e demolita nel 1971.<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.shipspotting.com/photos/3003275|titolo=Loredan - IMO 5212244|sito=www.shipspotting.com|accesso=2025-05-30}}</ref>
 
== Curiosità ==
[[File:Vittore carpaccio, Martyrdom of the Pilgrims and the Funeral of St Ursula 02.jpg|miniatura|265x265px|''[[Martirio dei pellegrini e funerali di sant'Orsola]]'', di [[Vittore Carpaccio]], 1497, [[Gallerie dell'Accademia]], Venezia. La figura inginocchiata è Madonna Maria Eugenia Caotorta Loredan, morta nel 1493.<ref>{{Cita libro|autore=Edgcumbe Staley|titolo=The Dogaressas of Venice: The Wives of the Doges|url=https://archive.org/details/dogaressasofveni00stal|anno=1910|p=[https://archive.org/details/dogaressasofveni00stal/page/n313 240]}}</ref> La firma dell'artista e la data si trovano su un [[cartiglio]] alla base della colonna che porta lo stemma Loredan incrociato con un altro, forse dei [[Caotorta]].]]
* Il più antico documento conosciuto che menziona la famosa [[gondola]] veneziana è un privilegio ducale a favore dei Loredan datato 1094: ''"Gondulam vero nullam nobis nisi libera voluntate vestra factura estis"'' ("Ma non ci costruirete una gondola se non per vostra libera volontà").<ref>{{Cita libro|autore=Ros Belford|titolo=Italy|anno=2018|p=84|OCLC=1056628518|ISBN=9780241311820}}</ref>
* Nel 1316, Zanotto Loredan si ammalò gravemente, tanto che si pensò fosse morto, e fu portato nella [[Chiesa di San Maffio]] a [[Murano]] per la sepoltura. Dopo il rito funebre, mentre stavano per deporre il corpo nella tomba, qualcuno notò che il colore del suo viso era cambiato. Fu portato all’ospedale del convento, riscaldato e si riprese. In seguito, visse normalmente, si sposò ed ebbe figli.<ref name=":0">{{Cita libro|autore=Slaven Bertoša|titolo=Gli orizzonti mediterranei della famiglia veneziana Loredan|anno=2012|pp=537-569}}</ref>
* Nel 1410, Andrea Loredan, che era conte di [[Drivasto]], saccheggiò la città di tutto il denaro e scomparve con esso. La [[Serenissima Signoria|Signoria]] lo condannò ''[[in absentia]]'' poco dopo.<ref>{{Cita libro|autore=Oliver Jens Schmitt|titolo=Venetian Albania|anno=2007|editore=K&B|città=Tirana|pp=176-177|ISBN=9789994303793}}</ref>
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* Nella [[Battaglia di Gallipoli (1416)|battaglia di Gallipoli]] del 1416, [[Pietro Loredan (ammiraglio)|Pietro Loredan]] guidò la [[Marineria veneziana|flotta veneziana]] alla vittoria sugli [[Marina ottomana|Ottomani]], pur essendo stato ferito da una [[freccia]] sotto l’occhio e il naso, da un’altra che gli trafisse la mano sinistra e da diverse altre con minori conseguenze.<ref>{{Cita libro|autore=Marin Sanudo|titolo=Vite de' duchi di Venezia|anno=1733|città=Milan}}</ref> Dopo la battaglia, catturò 1.100 soldati ottomani, la maggior parte dei quali venne poi venduta come schiavi.<ref>{{Cita libro|autore=Camillo Manfroni|titolo=La battaglia di Gallipoli e la politica veneto-turca (1381-1420)|anno=1902|città=Venice|pp=129-169}}</ref>
* Nel 1423, quando [[Pietro Loredan (ammiraglio)|Pietro Loredan]] perse l’elezione a [[Doge della Repubblica di Venezia|doge]] contro il suo acerrimo rivale [[Francesco Foscari]], due delle sue figlie, Maria e Marina, furono deliberatamente date in sposa a [[Francesco Barbaro (politico)|Francesco Barbaro]] ed [[Ermolao Donà]], entrambi oppositori di Foscari. Inoltre, quando Foscari propose un matrimonio tra sua figlia e un figlio di Loredan, la proposta fu rifiutata.<ref>{{Cita libro|autore=Giuseppe Gullino|titolo=Dizionario Biografico degli Italiani|anno=2005|volume=65}}</ref>
* Nel 1500, il [[Consiglio dei Pregadi|Senato veneziano]] accusò Vincenzo Loredan e altri tre nobili di essere entrati ripetutamente di notte nel Monastero delle Vergine per dormire con alcune [[Monaca|monache]]. Questi incontri continuarono per anni senza essere scoperti o puniti.<ref>{{Cita web|lingua=en-GB|url=https://historywalksvenice.com/venetian-story/fornicators-of-nuns/|titolo=Fornicators of Nuns|sito=History Walks in Venice|data=2024-03-12|accesso=2025-03-27}}</ref>
* Il ''[[Ritratto del doge Leonardo Loredan]]'' di [[Giovanni Bellini]] (1501) è significativo perché fu il primo ritratto frontale di un sovrano italiano. In precedenza, i ritratti frontali erano riservati alle figure sacre, mentre i mortali venivano ritratti di profilo per indicare la loro incompletezza spirituale.<ref>{{Cita web|url=https://www.wga.hu/html_m/b/bellini/giovanni/1500-09/165portr.html|titolo=Portrait of Doge Leonardo Loredan by BELLINI, Giovanni|sito=www.wga.hu|accesso=2025-03-27}}</ref>
* Durante il dogado di [[Leonardo Loredan]], nel 1507, si verificò l’episodio del [[Il fornaretto di Venezia (leggenda veneziana)|Fornaretto di Venezia]], la storia di un giovane panettiere ingiustamente condannato a morte per un omicidio mai commesso.<ref>{{Cita libro|autore=Giuseppe Tassini|titolo=Alcune delle più clamorose condanne capitali eseguite in Venezia sotto la repubblica: Memorie patrie|anno=1867|editore=Tipografie di Gio. Cecchini}}</ref> Il racconto popolare trovò ampia diffusione anche fuori Venezia dopo la pubblicazione nel [[1846]] del [[dramma]] storico in 5 atti di [[Francesco Dall'Ongaro]], che ne riprende le vicende.
* Al culmine della [[guerra della Lega di Cambrai]], con le risorse veneziane in declino, il doge [[Leonardo Loredan]] diede l’esempio inviando alla [[Zecca di Venezia|Zecca]] tutti i suoi piatti d’oro e d’argento, nonché i gioielli della sua defunta moglie, affinché venissero fusi per finanziare la difesa della Repubblica.<ref>{{Cita libro|autore=Edgcumbe Staley|titolo=The Dogaressas of Venice: The Wives of the Doges|url=https://archive.org/details/dogaressasofveni00stal|anno=1910|p=[https://archive.org/details/dogaressasofveni00stal/page/n308 237]}}</ref> Nel suo discorso al [[Maggior Consiglio]], descritto come un modello di patriottismo ed eloquenza e accolto con entusiasmo, invitò anche gli altri nobili a contribuire quanto più possibile alle spese di guerra.<ref>{{Cita libro|autore=John Julius Norwich|titolo=A History of Venice|anno=2003|p=419}}</ref>
* [[File:DogeLeonardoLoredan-BMA.jpg|miniatura|Busto del doge [[Leonardo Loredan]], di [[Danese Cattaneo]], XVI secolo, Birmingham Museum of Art, [[Birmingham (Alabama)|Birmingham]]]]Nell’iscrizione latina sulla tomba del doge Leonardo Loredan, l’anno della sua morte è erroneamente scritto come MDXIX (1519) invece di MDXXI (1521).
[[File:DogeLeonardoLoredan-BMA.jpg|miniatura|Busto del doge [[Leonardo Loredan]], di [[Danese Cattaneo]], XVI secolo, Birmingham Museum of Art, [[Birmingham (Alabama)|Birmingham]]]]
* Alla morte del doge [[Pietro Loredan]] nel 1570, il popolo veneziano cantava: ''"Gioite, gioite! È morto il Doge che ci ha dato il miglio nel pane!"'' e ''"Viva i nostri santi e signori di nobile schiatta, morto è il Doge che ci portò la disfatta!"''<ref>{{Cita libro|curatore=Renaissance Society of America|titolo=Venice: A Documentary History, 1450-1630|anno=2001|editore=University of Toronto Press|p=112|ISBN=9780802084248}}</ref>, riferendosi ai suoi tentativi di affrontare la carestia del 1569-1570 introducendo il pane di miglio, misura per cui fu ritenuto personalmente responsabile della fame.<ref>{{Cita libro|autore=Maartje van Gelder|titolo=Trading Places: The Netherlandish Merchants in Early Modern Venice|anno=2009|editore=BRILL|p=49|ISBN=9789004175433}}</ref>
* Alla morte del doge [[Pietro Loredan]] nel 1570, il popolo veneziano cantava: ''"Gioite, gioite! È morto il Doge che ci ha dato il miglio nel pane!"'' e ''"Viva i nostri santi e signori di nobile schiatta, morto è il Doge che ci portò la disfatta!"''<ref>{{Cita libro|curatore=Renaissance Society of America|titolo=Venice: A Documentary History, 1450-1630|anno=2001|editore=University of Toronto Press|p=112|ISBN=9780802084248}}</ref>, riferendosi ai suoi tentativi di affrontare la carestia del 1569-1570 introducendo il pane di miglio, misura per cui fu ritenuto personalmente responsabile della fame.<ref>{{Cita libro|autore=Maartje van Gelder|titolo=Trading Places: The Netherlandish Merchants in Early Modern Venice|url=https://archive.org/details/tradingplacesnet0000geld|anno=2009|editore=BRILL|p=[https://archive.org/details/tradingplacesnet0000geld/page/n70 49]|ISBN=9789004175433}}</ref>
* Un'altra teoria sulla morte di [[Pietro Loredan]] sostiene che, anziché essere colpito da una malattia, morì pacificamente nella sua villa nell’Italia orientale. Mentre veniva nutrito con [[uva]] dai suoi servitori, la sua amante gli rivolse la parola, facendogli soffocare un acino d'uva. I tentativi di rimuoverlo dalla gola furono vani.
* Nel 1598 avvenne un episodio che diede origine alla leggenda del ''Fantasma di Fosco Loredan''.<ref>{{Cita web|lingua=en-US|url=https://www.veveglass.com/fosco-and-elena/|titolo=Fosco and Elena - veveglass|data=2020-01-21|accesso=2025-03-27}}</ref> Per un impeto di gelosia nei confronti della moglie Elena, che attirava molti corteggiatori, Fosco Loredan la decapitò al Campiello del Remèr.<ref>{{Cita web|lingua=en-US|url=https://moonmausoleum.com/the-ghost-of-fosco-loredan/|titolo=The Ghost of Fosco Loredan - Moon Mausoleum|sito=moonmausoleum.com|data=2023-03-01|accesso=2025-03-27}}</ref> Il doge [[Marino Grimani (doge)|Marino Grimani]], suo zio, lo condannò a camminare fino a [[Roma]] portando sulle spalle il corpo mutilato per chiedere perdono al [[Papa]], l’unico che poteva assolvere un nobile del suo rango.<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.veneziaeventi.com/notizie/scoprire-venezia/il-fantasma-di-fosco-e-della-bella-elena/|titolo=Il fantasma di Fosco e della bella Elena|sito=Venezia Eventi|data=2019-04-24|accesso=2025-03-27}}</ref> Dopo aver ascoltato la storia, Papa [[Papa Clemente VIII|Clemente VIII]] si rifiutò di riceverlo. Fosco, disperato, tornò a Venezia e si annegò nel [[Canal Grande]]. Si dice che, nell'anniversario dell'uccisione della moglie, il suo fantasma vaghi per le strade di Venezia in cerca di pace.<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.veneziatoday.it/blog/vivivenezia/leggenda-delitto-elena-fantasma-fosco-loredan.html|titolo=Il delitto di Elena e il fantasma di Fosco Loredan|sito=VeneziaToday|accesso=2025-03-27}}</ref>
* La dogaressa Paolina Loredan decise di non apparire mai nelle cerimonie pubbliche per paura di essere derisa dal popolo a causa della sua corporatura imponente e del suo aspetto poco avvenente.<ref>{{Cita libro|autore=Edgcumbe Staley|titolo=The Dogaressas of Venice: The Wives of the Doges|url=https://archive.org/details/dogaressasofveni00stal|anno=1910|p=[https://archive.org/details/dogaressasofveni00stal/page/n378 295]}}</ref> Portò in dote l’enorme somma di 26.000 [[Ducato (moneta)|ducati]] al momento del matrimonio con [[Carlo Contarini]], il che gli permise di finanziare i suoi fastosissimi viaggi diplomatici e contribuì in modo significativo alla sua elezione a [[Doge della Repubblica di Venezia|Doge]]. Dopo la loro morte, i busti ritratti di Paolina e del marito furono trasferiti sulla facciata della chiesa di [[Chiesa di San Vidal|San Vidal]] (sebbene senza menzionare i loro nomi), in violazione del severo divieto allora vigente di autocelebrazione dei Dogi negli spazi pubblici al di fuori delle chiese e degli ambienti privati.<ref>{{Cita libro|lingua=francese|autore=Benjamin Paul|titolo=Les tombeaux des doges vénitiens : de l'autocélébration dans une République|editore=Presses Universitaires de Rennes}}</ref> Dopo il 1859, i resti umani della coppia andarono perduti nel corso della secolarizzazione e della ricostruzione.<ref>{{Cita libro|autore=Andrea da Mosto|titolo=I dogi di Venezia con particolare riguardo alle loro tombe|anno=1939|città=Venezia|p=242}}</ref>
* Nel 1675, vicino a [[Palazzo Seriman|Palazzo Contarini-Sceriman]], Leonardo Loredan fu trovato morto in una barca. La sua morte inspiegabile diede origine a molte voci, tra cui ipotesi di morte accidentale, omicidio da parte di parenti o degli [[Tre Inquisitori di Stato|Inquisitori di Stato]].<ref name=":0" />
* Nel 1752, nonostante l’enorme quantità di denaro spesa da [[Francesco Loredan]] per le celebrazioni della sua elezione a doge, un [[sonetto]] composto per l’occasione lamentava risultati insufficienti, deridendo la musica e affermando che la “macchina” dei [[fuochi d'artificio]] aveva riferimenti funebri.<ref>{{Cita libro|autore=Samuele Romanin|titolo=Storia documentata di Venezia|anno=1859|città=Venice|pp=96-142}}</ref>
* I Loredan furono una delle rare famiglie in cui la [[Feudalesimo|proprietà feudale]] poteva essere ereditata da una donna. Il loro [[feudo]] istriano di [[Barbana (Croazia)|Barbana]] e Rachele era l’unico in [[Istria]] a consentire la trasmissione ereditaria femminile, permettendo alla famiglia di mantenerne la proprietà fino al 1869, un secolo dopo l’estinzione della linea maschile del ramo di Santo Stefano.<ref name=":0" />
* La nave [[Loredan (incrociatore ausiliario)|MV ''Loredan'']], costruita nel 1936 e intitolata in onore dei numerosi ammiragli Loredan nella storia, fu [[Siluro|silurata]] dal sottomarino [[Royal Navy|britannico]] HMS ''Safari'' il 10 aprile 1943, a 10 miglia dalla costa della [[Sardegna (isola)|Sardegna]], mentre trasportava merci da [[Cagliari]] all'arcipelago de [[La Maddalena (isola)|La Maddalena]], servendo come parte della [[Marina Militare (Italia)|Marina Militare Italiana]] durante la [[Seconda guerra mondiale]].<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.explorers-team.com/loredan-wreck/|titolo=LOREDAN WRECK|sito=Explorers Team|accesso=2025-03-27}}</ref> La nave affondò immediatamente con quasi tutto il suo equipaggio.<ref>{{Cita web|url=https://archive.is/20120710204041/http://lnx.scubavillage.it/seahunters/show_wreck.php?id=35&KeepThis=true&TB_iframe=true&height=600&width=900|titolo=SeaHunters Wrecks|sito=archive.is|data=2012-07-10|accesso=2025-03-27}}</ref> Il [[relitto]] della Loredan giace sul lato sinistro, con la poppa gravemente danneggiata, a una profondità compresa tra 52 e 67 metri, sul fondale del [[Golfo di Cagliari]], alle coordinate 39°08' N e 9°23' E. Oggi è una meta frequente per le immersioni subacquee.<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.divemania.it/post/706-Relitto_Loredan_Sardegna|titolo=Relitto Loredan (Sardegna)|sito=Divemania.it|accesso=2025-03-27}}</ref>
 
* La nave [[Loredan (incrociatore ausiliario)|MV ''Loredan'']], costruita nel 1936 e intitolata in onore dei numerosi ammiragli Loredan nella storia, fu [[Siluro|silurata]] dal sottomarino [[Royal Navy|britannico]] HMS ''Safari'' il 10 aprile 1943, a 10 miglia dalla costa della [[Sardegna (isola)|Sardegna]], mentre trasportava merci da [[Cagliari]] all'arcipelago de [[La Maddalena (isola)|La Maddalena]], servendo come parte della [[Marina Militare (Italia)|Marina Militare Italiana]] durante la [[Seconda guerra mondiale]].<ref>{{Cita web|lingua=en-GB|url=http://www.explorers-team.com/loredan-wreck/|titolo=LOREDAN WRECK|sito=Explorers Team|accesso=2025-03-27}}</ref> La nave affondò immediatamente con quasi tutto il suo equipaggio.<ref>{{Cita web|url=https://archive.is/20120710204041/http://lnx.scubavillage.it/seahunters/show_wreck.php?id=35&KeepThis=true&TB_iframe=true&height=600&width=900|titolo=SeaHunters Wrecks|sito=archive.is|data=2012-07-10|accesso=2025-03-27}}</ref> Il [[relitto]] della Loredan giace sul lato sinistro, con la poppa gravemente danneggiata, a una profondità compresa tra 52 e 67 metri, sul fondale del [[Golfo di Cagliari]], alle coordinate 39°08' N e 9°23' E. Oggi è una meta frequente per le immersioni subacquee.<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.divemania.it/post/706-Relitto_Loredan_Sardegna|titolo=Relitto Loredan (Sardegna)|sito=Divemania.it|accesso=2025-03-27}}</ref>
* [[Francesco Loredan]] è stato interpretato dall'attore [[Tim McInnerny]] nel film romantico del 2005 ''[[Casanova (film 2005)|Casanova]]'', liberamente ispirato alla vita del famoso avventuriero e scrittore [[Giacomo Casanova]].
* [[Leonardo Loredan]] appare come uno dei personaggi nel videogioco d'azione e avventura del 2009 ''[[Assassin's Creed II|Assassin’s Creed II]]'', insieme ad altre figure storiche del [[Rinascimento]], tra cui [[Leonardo da Vinci]], [[Niccolò Machiavelli]], [[Caterina Sforza]], [[Bartolomeo d'Alviano]], la famiglia [[Medici]], la famiglia [[Pazzi]], la famiglia [[Barbarigo]] e Papa [[Papa Alessandro VI|Alessandro VI]].
* Il nome femminile [[Loredana]], diffuso in Italia e Romania, deriva dal nome della famiglia Loredan.<ref>{{Cita web|lingua=en|autore=Mike Campbell|url=https://www.behindthename.com/name/loredana|titolo=Meaning, origin and history of the name Loredana|sito=Behind the Name|accesso=2025-03-27}}</ref> Tra le persone celebri con questo nome figura anche la botanica e dogaressa di Venezia Loredana Marcello (1533-1572).
 
== Cantine vinicole ==
 
=== Conte Loredan Gasparini ===
[[File:Count Piero Loredan.jpg|miniatura|266x266px|Il Conte Piero Loredan, fondatore della cantina Conte Loredan Gasparini.]]
La cantina Conte Loredan Gasparini è stata fondata negli anni ’50 dal Conte Piero Loredan, discendente del Doge di Venezia [[Leonardo Loredan]], il quale scelse il territorio di [[Venegazzù]] per stabilire la propria residenza in una grandiosa villa palladiana – [[Villa Spineda|Villa Spineda Loredan]].<ref>{{Cita web|autore=Antonello Biancalana-ProMIND software development- DiWineTaste|url=https://www.diwinetaste.com/dwt/it2005104.php|titolo=Articolo DiWineTaste: Conte Loredan Gasparini|sito=DiWineTaste|accesso=2025-05-30}}</ref>
 
La cantina si trova a Venegazzù di [[Volpago del Montello]], in Veneto, nel cuore della [[Marca Trevigiana]], una zona rinomata per la produzione di vini sin dal XVI secolo.<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.loredangasparini.it/?lang=en|titolo=Loredan Gasparini {{!}} Venegazzù|sito=Loredan Gasparini|accesso=2025-05-30|urlarchivio=http://web.archive.org/web/20241127035455/https://www.loredangasparini.it/?lang=en|dataarchivio=2024-11-27}}</ref><gallery>
File:Villa Spineda Loredan Gasparini.jpg
File:Conte Loredan Gasparini winery Veneto.jpg
File:Conte Loredan Gasparini vineyards.jpg
File:Loredan vineyards.jpg
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=== Barchessa Loredan ===
[[File:Countess Nicoletta Loredan.jpg|miniatura|254x254px|La Contessa Nicoletta Loredan negli anni ’60.]]
La cantina [[Barchessa Loredan]] si trova a [[Selva del Montello]], all’interno di una [[barchessa]] palladiana del XVI secolo. È di proprietà della famiglia Loredan, che ha curato l’ultimo restauro.<ref name=":3">{{Cita web|lingua=it|url=https://www.barchessaloredan.it/identita/|titolo=Identità|sito=Barchessa Loredan|accesso=2025-05-30|urlarchivio=http://web.archive.org/web/20240715053153/https://www.barchessaloredan.it/identita/|dataarchivio=2024-07-15}}</ref>
 
Produce e commercializza direttamente i propri vini ottenuti da uve provenienti dalle denominazioni D.O.C. Montello e D.O.C.G. Asolo. L’azienda agricola si estende su una superficie di 50 ettari di vigneti nelle frazioni di Selva e Venegazzù, ed è gestita dalla Contessa Nicoletta Loredan Moretti degli Adimari, che la fondò negli anni ’60. La Barchessa, circondata dai vigneti, è ben visibile anche dalla strada statale Schiavonesca (Montebelluna – Conegliano), alla quale è collegata da un lungo viale di [[Nocciola|noccioli]] secolari.<ref name=":3" />
 
La Barchessa Loredan è un magnifico esempio di [[Palladianesimo|architettura palladiana]]. La residenza nobiliare fu costruita nel XVI secolo; in origine faceva parte di un vasto complesso che comprendeva anche una grande villa, distrutta nel 1840.<ref name=":3" />
 
Dell’antico complesso rimangono la maestosa Barchessa, i cancelli d’ingresso e parte del muro di cinta. L’edificio è composto da nove arcate con chiave di volta a voluta, incorniciate da lesene doriche che sorreggono un fregio modanato che si estende su tutto il piano terra.<ref name=":3" />
 
Sopra il portico si eleva il primo piano, con una vastissima mansarda, perfettamente restaurata, nella quale sono custoditi i ricordi più significativi della famiglia Loredan.<ref name=":3" /><gallery>
File:Barchessa Loredan.png
File:Barchessa Loredan Villa Bressa.jpg
File:Barchessa di Villa Bressa Loredan.jpg
File:Barchessa Loredan vineyards.png
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=== Guerrieri Rizzardi ===
[[File:Countess Maria Cristina Loredan.jpg|miniatura|305x305px|''Ritratto della Contessa Maria Cristina Loredan'', di Remo Faggi, 1992]]
Negli anni ’80, dopo la morte del marito Antonio Rizzardi, la Contessa Maria Cristina Rizzardi Loredan si ritrovò a gestire la cantina Guerrieri Rizzardi, con sede sul [[Lago di Garda]]. Proseguendo il lavoro del marito, sviluppò ulteriormente le tenute e i vigneti, cercando nuovi mercati internazionali e creando nuovi vini. Riuscì ad ampliare la cantina con nuovi vigneti e prodotti, applicando anche il concetto di “Cru” come marchio di qualità riservato a un vigneto ben definito. La Contessa sarebbe poi diventata una figura di riferimento nel mondo del vino, e il suo impegno, la sua visione lungimirante e la sua determinazione furono ampiamente riconosciuti. I suoi successi furono celebrati nel 2010, quando fu la prima donna della regione a ricevere l’[[Ordine al merito del lavoro|Ordine al Merito del Lavoro]], la più alta onorificenza italiana per imprenditori meritevoli nei settori dell’agricoltura, del commercio e dell’industria.<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.guerrieri-rizzardi.it/en/home-italian-wines/|titolo=Guerrieri Rizzardi. Wines from Valpolicella, Bardolino e Soave|sito=Guerrieri-Rizzardi|accesso=2025-05-30}}</ref><gallery>
File:GR Bardolino Estate.jpg|La tenuta di [[Bardolino]]
File:GR Valpolicella Estate.jpg|La tenuta di [[Valpolicella]]
File:GR Soave Estate.jpg|La tenuta di [[Soave]]
File:GR Valdadige Estate.jpg|La tenuta di [[Valle dell'Adige|Val d'Adige]]
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== Note ==
<references />
 
== Voci correlate ==
* [[Ritratto del doge Leonardo Loredan]], dipinto realizzato nel [[1501]] circa da [[Giovanni Bellini]].
 
== Altri progetti ==