Ghetto: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m →Storia:  +lnik  | 
				Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile  | 
				||
| (43 versioni intermedie di 34 utenti non mostrate) | |||
Riga 1: 
{{Nota disambigua}} 
{{F|urbanistica|arg2=sociologia|aprile 2012}} 
[[File:Bundesarchiv Bild 101I-134-0791-23A, Polen, Ghetto Warschau, Juden beim Gebet.jpg|thumb|[[Rabbino|Rabbini]] in preghiera nel [[ghetto di Varsavia]] ([[Polonia]], [[1941]]) 
Il '''ghetto''' è  
Il termine nasce come sinonimo di ''quartiere ebraico'' per indicare quella zona della città in cui gli [[ebrei]] erano anticamente confinati ad abitare, e completamente rinchiusi durante la notte. Modernamente è chiamato ghetto anche una parte malfamata della periferia 
== Storia == 
{{Vedi anche|Ghetti ebraici in Italia}}▼ 
[[File:Ghetto di Venezia.JPG|thumb|left|[[Ghetto di Venezia]] 
Il termine ''[[Ghetto di Venezia|ghetto]]'' deriva dall'[[Campo del Ghetto Novo|omonimo campo]] di [[Venezia]] del [[XIV secolo]]. Prima che venisse designato come parte della città riservata agli ebrei era una fonderia di rame: il nome del quartiere deriva dal [[dialetto veneziano|veneziano]] ''geto'', pronunciato ''ghèto'' dai locali ebrei [[Aschenaziti]] di origine [[Germania|tedesca]], inteso come ''getto'', cioè la gettata ([[Fusione (industria)|colata]]) di metallo fuso. Il 29 marzo del 1516 il governo della Serenissima stabilì che il Ghetto Novo sarebbe diventato la sede del "serragli degli ebrei" ovvero della comunità ebraica comprendente all'epoca ebrei di origine tedesca, francese e italiana. Nel 1591 il quartiere ebraico venne ampliato con l'aggiunta del Ghetto Vecchio (la zona della vecchia fonderia) per accogliere gli ebrei di origine levantina (turchi e greci) prima e spagnola e portoghese poi. Nel 1633 infine venne aggiunto il Ghetto Novissimo per cercare di ovviare alla mancanza di spazi dovuta alla sovrappopolazione del quartiere ebraico. Il Ghetto di Venezia era aperto di giorno e chiuso dal tramonto all'alba e come tale è esistito dal 1516 al luglio del 1797 quando venne aperto alla caduta della [[Repubblica di Venezia|Serenissima]]. Oggi il ghetto è una zona residenziale di Venezia e le sinagoghe e gli spazi che raccontano la storia della [[Comunità ebraica di Venezia|Comunità ebraica veneziana]] sono visitabili grazie al [[Museo Ebraico di Venezia|Museo ebraico]]. 
Riga 13 ⟶ 14: 
Dall'esempio del [[Ghetto di Venezia]] il nome venne trasferito ai vari quartieri ebraici. In [[Castiglia]] erano chiamati ''Judería'' {{cn|e nei paesi catalani ''call''}}.  A differenza della vicina [[Mantova]], dove più di 2.000 ebrei venivano rinchiusi la sera nel ghetto, [[Vespasiano I Gonzaga]] a [[Sabbioneta]] dette rifugio alla popolazione di religione ebraica, non ghettizzandola. 
[[File:Ingresso della Giudecca di Caltagirone.jpg|thumb|Ingresso della [[Comunità ebraica di Caltagirone|Giudecca di Caltagirone]] 
Nel [[Medioevo]] non c'era obbligo, per gli  
In vari luoghi, inoltre, come ad esempio a [[Forlì]], potevano possedere terreni e fabbricati. Col Cinquecento, la possibilità si restrinse ai soli fabbricati.<ref>M. Tabanelli, ''Una città di Romagna nel Medio Evo e nel Rinascimento'', Magalini Editrice, Brescia 1980, p. 204.</ref> 
Solo successivamente, dunque, ''ghetto'' andò a indicare un quartiere povero. 
Nel [[1555]] [[ 
Nell'Europa Centrale del [[Medioevo]] i ghetti esistevano a [[Praga]], [[Francoforte sul Meno]], [[Magonza]] e altrove. Non ci furono mai ghetti in [[Polonia]], né in [[Lituania]] 
▲{{Vedi anche|Ghetti ebraici in Italia}} 
I ghetti vennero progressivamente aboliti e le loro mura furono demolite nel [[XIX secolo]], seguendo gli ideali della [[Rivoluzione francese]]. Quello di Roma fu l'ultimo ghetto a venire abolito in Europa  
▲Nell'Europa Centrale del [[Medioevo]] i ghetti esistevano a [[Praga]], [[Francoforte sul Meno]], [[Magonza]] e altrove. Non ci furono mai ghetti in [[Polonia]], né in [[Lituania]]. (A Cracovia, in Polonia, il ghetto medioevale, Kazimierz, era quasi una cittadina staccata da Cracovia, con sue proprie mura; solo con l'espansione di Cracovia divenne un quartiere della città stessa). 
{{ 
▲I ghetti vennero progressivamente aboliti e le loro mura furono demolite nel [[XIX secolo]], seguendo gli ideali della [[Rivoluzione francese]]. Quello di Roma fu l'ultimo ghetto a venire abolito in Europa Occidentale, nel [[1870]]. 
▲{{Citazione necessaria|Una tendenza diffusa, soprattutto negli Stati Uniti a partire dagli anni novanta, è quella della ghettizzazione di lusso, ovvero quartieri dove si riuniscono e si "segregano" le parti più ricche della popolazione, imprigionate in una cultura, economia, politica con sempre minori agganci con l'esterno, rendendo in questo modo il resto della città ininfluente e creando all'interno del ghetto una propria gerarchizzazione.}} 
== I ghetti ebraici == 
{{vedi anche|Ghetti ebraici in Italia}} 
Le caratteristiche dei ghetti hanno subito molte variazioni con il passare del tempo. In alcuni casi, il ghetto era un quartiere [[Ebraismo|ebraico]] con una popolazione relativamente benestante. In altri casi i ghetti connotavano impoverimento. 
Gli [[Ebraismo|ebrei]] non potevano acquisire terreni al di fuori del ghetto, e spesso nemmeno in quello. Dovevano in ogni caso vivere confinati all'interno dei ghetti, quindi durante i periodi di crescita della popolazione le case, spesso ormai piene, dovevano essere rialzate sempre di più. I ghetti avevano quindi strade strette e case alte e affollate 
I residenti del ghetto avevano il loro sistema giudiziario indipendente, come se si trattasse di una vera e propria piccola città nella città. 
== I ghetti nazisti == 
{{vedi anche|Ghetti nazisti}} 
[[File:Bundesarchiv Bild 101I-030-0797-29, Polen, Ghetto Radom, Jude vor Verbotsschild.jpg|thumb|Marzo 1941: 
[[File:Bundesarchiv Bild 183-H27924, Polen, Ghetto Lublin, Polizei-Einsatz (cropped).jpg|thumb|Ghetto di [[Lublino]]. Dicembre 1940 
Il [[nazionalsocialismo| 
Durante la seconda guerra mondiale i ghetti servirono come contenitori in un forzoso [[Olocausto|processo di concentramento]] della popolazione ebraica, che ne facilitava il controllo da parte dei nazisti. 
Gli abitanti dei ghetti dell'Europa orientale, trasportati da varie regioni europee, privati di ogni diritto, sottoalimentati e obbligati a lavorare per l'industria bellica tedesca nei [[lager]], man mano che perdevano la capacità lavorativa, venivano progressivamente deportati nei [[campo di sterminio|campi di sterminio]] durante l'[[olocausto]]. {{ 
* [[Ghetto di Będzin]] 
Riga 73 ⟶ 71: 
== Ghetti afroamericani negli Stati Uniti == 
Negli Stati Uniti d'America, tra l'abolizione della schiavitù e l'introduzione del{{chiarire|la legge sui [[diritti civili]] degli [[anni 1960|anni sessanta]]|chiarire: quale?}}, regole discriminatorie ({{ 
La formazione dei ghetti e delle sottoclassi nere forma uno degli argomenti più controversi della [[sociologia]]. 
Riga 79 ⟶ 77: 
In ''Losing Ground'', [[Charles Murray (politologo)|Charles Murray]] sostiene che il [[liberismo]] creò dei poveri senza speranze. Murray sostiene anche che l'eleggibilità per i sussidi delle donne sole incoraggiò queste ad avere figli al di fuori del matrimonio, e che il sistema di assistenza sociale scoraggiò tutti dal lavorare. Questa teoria non ha incontrato una vasta accettazione. I suoi oppositori puntualizzano che negli [[anni 1970|anni settanta]], quando il totale degli assegni di sussistenza diminuì, le nascite fuori dal matrimonio aumentarono. Murray inoltre non coglie il fatto che, anche se la percentuale di neri nati fuori dal matrimonio aumentò tra gli anni sessanta e i settanta, la percentuale di donne nere che avevano bambini fuori dal matrimonio diminuì. 
In ''The Truly Disadvantaged'', [[William Julius Wilson]] sostiene che l'accesso facilitato alla sussistenza ebbe poco effetto sulla decisione delle donne di avere dei figli. Wilson invece sostiene che fu lo spostamento dei lavori più umili nei sobborghi e nel  
[[Roger Waldinger]] fornisce una terza teoria, meno conosciuta, sulla formazione dei ghetti, basata sulla discrepanza tra i salari che i neri si aspettano e quelli attualmente offerti per i lavori più umili. L'argomentazione appare principalmente nel libro ''Still the Promised City?'', adattato dalla sua tesi di dottorato ([[Dottorato di ricerca|PhD]]). 
Waldinger osserva come ad esempio a [[New York]] i nuovi immigranti ([[corea]]ni, [[pakistan]]i, [[Repubblica Dominicana|dominicani]], [[Messico|messicani]], [[Perù|peruviani]], ecc.), riescano spesso a farsi strada meglio dei neri americani. Waldinger nota che i neri nati nel Sud degli Stati Uniti e nei Caraibi hanno introiti più alti di quelli originari del Nord degli USA. Secondo Waldinger i gruppi di immigranti beneficiano di nicchie nepotistiche, usandole per un mutuo aiuto: qualcosa che i neri non sono mai riusciti a fare. Waldinger sostiene anche che, per quanto alberghi e ristoranti offrano paghe molto basse, queste comunque surclassano quelle pagate in [[Messico]], [[Africa]] o nella [[Cina]] rurale; quindi gli immigranti le accettano prontamente. Per contro, i neri degli Stati del Nord, che aspirano a una condizione migliore di quella dei propri genitori, disdegnano tali impieghi, finendo spesso a lavorare al di fuori dell'economia legittima. 
== Ghetto in Francia == 
Negli ultimi anni, il comunitarismo è diventato più diffuso in Francia. Alcune periferie, come La Courneuve, Sarcelles e Toulouse-Le Mirail, sono popolate quasi esclusivamente da persone provenienti dall'Africa subsahariana e dal Nord Africa. Questi complessi residenziali, costruiti da architetti come Le Corbusier, Aillaud e Candilis, sono diventati ghetti comunitari. <ref>{{Web link |language=fr |title=Immigrazione: quale futuro per la Francia? |url=https://www.herodote.net/Fractures_nationales-synthese-3368.php |site=herodote.net |date=2025-08-01 |accessed=2025-08-01}}</ref>. 
== Note == 
Riga 90: 
== Voci correlate == 
* [[Città]] 
* [[Degrado urbano]] 
* [[Giudecca (quartiere ebraico)]] 
* [[Lazzaretto]] 
Riga 101 ⟶ 102: 
== Collegamenti esterni == 
* {{ 
{{Storia antisemitismo}} 
 | |||