Lingua giapponese: differenze tra le versioni
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|nome = Giapponese
|nomenativo = 日本語 (''Nihongo'')
|stati = {{JPN}}<br>{{PLW}}<br>{{MHL}}<br> {{Bandiera|TWN}} [[Taiwan|Repubblica di Cina]] <br>{{KOR}}<br>{{PRK}}<br>{{RUS}} ([[Oblast' di Sachalin]])<br>{{USA}} ([[California]], [[Guam]], [[Hawaii]])
|persone = 125,4 milioni (Ethnologue, 2022)
|classifica = 8 (2021)
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{{legend|#1E90FF|Dove il giapponese è maggioritario e ufficiale}}
{{legend|#87CEEB|Dove il giapponese è minoritario e condivide l'uso con altre lingue native}}
|estratto = '''全ての人間は、生まれながらにして自由であり、かつ、尊厳と権利とについて平等である。人間は、理性と良心とを授けられており、互いに同胞の精神をもって行動しなければならない。'''
|traslitterazione = Subete no ningen wa, umare nagara ni shite jiyū de ari, katsu, songen to kenri to ni tsuite byōdō de aru. Ningen wa, risei to ryōshin to o sazukerarete ori, tagai ni dōhō no seishin o motte kōdō shinakereba naranai.
|sil = JPN
|codice = jA
}}
Il {{Nihongo|'''giapponese'''|日本語|Nihongo}} è la [[Lingua (linguistica)|lingua]] parlata in [[Giappone]] e in numerose aree di immigrazione giapponese. Insieme alle [[lingue ryūkyūane]], forma la [[famiglia linguistica|famiglia]] delle [[lingue nipponiche]]. Al 2025, è parlata da 125,6 milioni di parlanti totali<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.ethnologue.com/guides/ethnologue200|titolo=What are the top 200 most spoken languages?|sito=Ethnologue|data=3 ottobre 2018|accesso=6 giugno 2025}}</ref>.
Poco si conosce della preistoria della lingua, o di quando essa apparve per la prima volta in Giappone: i documenti cinesi del [[III secolo]], registravano alcune parole giapponesi ma testi sostanziali non apparvero prima dell'[[VIII secolo]]. Durante il [[periodo Heian]] (794-1185), il [[Lingua cinese|cinese]] ebbe considerevole influenza sul vocabolario e sulla fonologia del [[Lingua giapponese antica|giapponese antico]]. Il [[Lingua giapponese tardomedia|giapponese tardomedio]] (1185–1600) vide cambiamenti nelle caratteristiche che lo portarono più vicino alla lingua moderna, nonché la prima apparizione di [[Gairaigo|prestiti linguistici europei]]; il dialetto standard si spostò dalla regione di [[Kansai]] alla regione di [[Edo (città)|Edo]] (la moderna [[Tokyo]]) nel periodo del [[Primo giapponese medio]] (inizio del [[XVII secolo]]-metà del [[XIX secolo]]). In seguito, alla fine dell'[[Sakoku|isolamento autoimposto del Giappone]], il flusso dei prestiti linguistici dalle lingue europee aumentò significativamente: i prestiti linguistici inglesi, in particolare, sono diventati frequenti e le [[Wasei-eigo|parole giapponesi con radici inglesi]] sono proliferate.
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Vari studiosi utilizzano il termine [[protogiapponese]] per indicare la [[protolingua]] di tutte le varietà delle lingue moderne del Giappone, ovvero la lingua moderna giapponese, i dialetti del Giappone e tutte le forme di lingua parlata nelle [[Ryūkyū|isole Ryukyu]]<ref>Vedi bibliografia nella voce di dettaglio.</ref>. Dal punto di vista [[Tipologia linguistica|tipologico]], il giapponese presenta molti caratteri propri delle [[Lingua agglutinante|lingue agglutinanti]] del tipo [[Soggetto Oggetto Verbo|SOV]], con una struttura "tema-commento" (simile a quella del coreano). La presenza di alcuni elementi tipici delle [[Lingua flessiva|lingue flessive]], ha spinto tuttavia alcuni linguisti a definire il giapponese una lingua "[[Lingua agglutinante|semi-agglutinante]]".
Il giapponese è la [[lingua ufficiale]] dell'[[Isole del Giappone|arcipelago giapponese]] e di [[Angaur]], un'isola di [[Palau (stato)|Palau]] (in cui è lingua co-ufficiale insieme all'[[Lingua angaur|angaur]] e all'[[Lingua inglese|inglese]]).
▲Il giapponese è la [[lingua ufficiale]] dell'[[Isole del Giappone|arcipelago giapponese]] e di [[Angaur]], un'isola di [[Palau (stato)|Palau]] (in cui è lingua co-ufficiale insieme all'[[Lingua angaur|angaur]] e all'[[Lingua inglese|inglese]]).
Esistono inoltre numerose comunità giapponesi in [[Brasile]], in [[Perù]] e negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] (soprattutto nelle [[Hawaii]] e in [[California]]): gli immigrati di queste comunità sono chiamati {{nihongo|''nisei''|二世||extra=letteralmente "seconda generazione"}} ed è raro che parlino correntemente in giapponese.
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== Storia ==
=== Preistoria ===
Si pensa che un antenato comune del giapponese e delle lingue ryukyuane sia stato portato in Giappone da colonizzatori provenienti dall'Asia continentale o dalle vicine isole del Pacifico (o da entrambe), in qualche momento tra l'inizio e la metà del [[periodo Yayoi]], sostituendo le lingue degli originari abitanti [[Periodo Jōmon|Jōmon]]<ref>{{cita news |url=https://www.nytimes.com/2011/05/04/world/asia/04language.html|titolo=Finding on Dialects Casts New Light on the Origins of the Japanese People|nome=Nicholas|cognome=Wade|pubblicazione=[[The New York Times]]|data=4 maggio 2011|accesso=7 maggio 2011}}</ref> (incluso l'antenato della moderna [[lingua ainu]]).
Molto poco si sa del giapponese di quel periodo: poiché la scrittura non era ancora stata introdotta in [[Cina]], non ci sono reperti materiali e qualsiasi cosa possa aiutare a comprendere questa fase linguistica, deve basarsi sulle ricostruzioni del [[giapponese antico]].
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{{Vedi anche|Lingua giapponese antica}}
[[File:Genryaku Manyosyu.JPG|right|thumb|alt=Pagina dal Man'yōshū|Una pagina dal ''[[Man'yōshū]]'', la più antica antologia della [[poesia giapponese]] classica.]]
Il giapponese antico è il più antico stadio della lingua giapponese, successivo al proto-giapponese; attraverso la diffusione del [[buddhismo]], il sistema di scrittura cinese fu importato in Giappone. I primi testi trovati in Giappone vennero scritti in [[cinese classico]] ma è probabile che fossero destinati a essere letti alla giapponese mediante il metodo ''[[kanbun]]'': alcuni di questi testi cinesi mostrarono le influenze della [[grammatica cinese]], come l'ordine delle parole; in questi testi ibridi, i [[caratteri cinesi]] vennero usati anche foneticamente per rappresentare [[particelle giapponesi]]. Il primo testo, il ''[[Kojiki]]'', risale all'inizio dell'[[VIII secolo]] e fu scritto interamente in caratteri cinesi.
La fine del giapponese antico coincide con la fine del [[periodo Nara]]. Il giapponese antico utilizzò il sistema di scrittura ''[[man'yōgana]]'', che impiegava i ''kanji'' per i loro valori fonetici oltre che semantici. In base al sistema ''man'yōgana'', si può ipotizzare che il giapponese antico avesse ottantotto sillabe distinte; i testi scritti con i ''man'yōgana'' utilizzarono due diversi ''kanji'' per ciascuna delle sillabe ora pronunciate {{Nihongo2|き|ki}}, {{Nihongo2|ぎ|gi}}, {{Nihongo2|ひ|hi}}, {{Nihongo2|び|bi}}, {{Nihongo2|み|mi}}, {{Nihongo2|け|ke}}, {{Nihongo2|げ|ge}}, {{Nihongo2|へ|he}}, {{Nihongo2|べ|be}}, {{Nihongo2|め|me}}, {{Nihongo2|こ|ko}}, {{Nihongo2|ご|go}}, {{Nihongo2|そ|so}}, {{Nihongo2|ぞ|zo}}, {{Nihongo2|と|to}}, {{Nihongo2|ど|do}}, {{Nihongo2|の|no}}, {{Nihongo2|も|mo}}, {{Nihongo2|よ|yo}} e {{Nihongo2|ろ|ro}}<ref>Shinkichi Hashimoto (3 febbraio 1918)「国語仮名遣研究史上の一発見―石塚龍麿の仮名遣奥山路について」『帝国文学』26–11(1949)『文字及び仮名遣の研究(橋本進吉博士著作集 第3冊)』(岩波書店)。</ref> (il ''Kojiki'' ne ha ottantotto ma tutti i testi successivi ne hanno ottantasette; la distinzione tra ''mo<sub>1</sub>'' e ''mo<sub>2</sub>'' apparentemente fu persa immediatamente dopo la sua composizione). Questo insieme di sillabe si contrasse a sessantasette nel [[giapponese medio iniziale]], sebbene alcune siano state aggiunte attraverso l'influenza cinese.
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[[File:Genji emaki 01003 001.jpg|thumb|right|alt=Due pagine dal rotolo emaki del Genji Monogatari|Due pagine da un rotolo ''[[emaki]]'' del ''[[Genji monogatari]]''.]]
Il primo giapponese medio, detto anche "giapponese medio iniziale", è il giapponese del [[periodo Heian]]; vide una significativa influenza cinese sulla fonologia della lingua: le distinzioni di lunghezza diventarono fonemiche sia per le consonanti sia per le vocali e vennero aggiunte serie di consonanti sia labializzate (''kwa'') sia palatalizzate (''kya''). Il {{IPA|/ɸ/}} intervocalico si fuse con {{IPA|/w/}} verso l'XI secolo.
La fine del primo giapponese medio vide l'inizio di un mutamento dove la forma attributiva (''rentaikei'') sostituì lentamente la forma non flessa (''shūshikei'') per quelle classi verbali dove le due forme erano distinte.
=== Tardo giapponese medio ===
Il tardo giapponese medio, dal 1185 al 1600, era diviso normalmente in due sezioni, equivalenti rispettivamente al [[periodo Kamakura]] e al [[periodo Muromachi]]. Le forme posteriori del tardo giapponese medio furono le prime ad essere descritte da fonti non native, in questo caso i missionari [[gesuiti]] e [[francescani]]; e dunque c'è una migliore documentazione della fonologia sia per il tardo giapponese medio che per le forme precedenti. Tra gli altri cambiamenti di suono, la sequenza {{IPA|/au/}} si fuse in {{IPA|/ɔː/}} (in contrasto con {{IPA|/oː/}}); {{IPA|/p/}} venne reintrodotta dal cinese e {{IPA|/we/}} si fuse con {{IPA|/je/}}.
Alcune forme più familiari ai parlanti del giapponese moderno cominciano ad apparire: la terminazione continuativa -''te'' iniziò a ridursi sul verbo (''yonde'' per l'anteriore ''yomite''), la -k- nella sillaba finale degli aggettivi cadde (''shiroi'' per l'anteriore ''shiroki'') ed esistono alcune forme dove il giapponese moderno ha conservato la forma anteriore (''hayaku'' > ''hayau'' > ''hayɔɔ'', dove il giapponese moderno ha solo ''hayaku'', benché la forma alternativa sia preservata nel saluto standard ''o-hayō gozaimasu'' "buon giorno"; questa terminazione si vede anche in ''o-medetō'' "congratulazioni", da ''medetaku'').
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=== Giapponese moderno ===
Il primo giapponese moderno iniziò con il [[periodo Edo]]. A partire dal giapponese antico, il giapponese standard ''de facto'' fu il dialetto di Kansai, specialmente quello di Kyoto; tuttavia, durante il periodo Edo, [[Edo (città)|Edo]] si sviluppò come più grande città del Giappone, e il dialetto dell'era Edo divenne il giapponese standard.
A partire dalla fine dell'[[Sakoku|isolamento autoimposto del Giappone]], il flusso di prestiti linguistici dalle lingue europee aumentò significativamente. Dal 1945, si ebbe un numero maggiore di parole prese in prestito dall'inglese<ref>{{cita libro |cognome=Miura |nome=Akira |titolo=English in Japanese |url=https://archive.org/details/englishinjapanes0000miur |editore=Weatherhill |anno=1998}}</ref>, specialmente quelle tecnologiche: ''pasokon'' (abbreviazione per "personal computer"); ''intānetto'' ("internet") e ''kamera'' ("fotocamera").
A causa della grande quantità di prestiti linguistici inglesi, il giapponese moderno ha sviluppato una distinzione tra {{IPA|/tɕi/}} e {{IPA|/ti/}}, e tra {{IPA|/dʑi/}} e {{IPA|/di/}} (con l'ultima che, in ciascuna coppia, si trova solo nei prestiti linguistici). La variante di giapponese parlata dopo il 1868, viene detta "giapponese moderno"
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Il sistema di scrittura giapponese si basa sui due ''kana'' (''hiragana'' e ''katakana''): [[Scrittura sillabica|alfabeti sillabici]] creati, secondo la tradizione, intorno al IX secolo dal monaco buddhista [[Kūkai]], e sui ''[[kanji]]'' (caratteri di origine cinese).
I primi due alfabeti, sono composti ciascuno da quarantacinque sillabe (che comprendono le vocali) e da una consonante, la N. Oltre a questi suoni ''seion'', ''puri'', sono presenti venti suoni ''dakuon'' o ''impuri'' (ottenuti con l'aggiunta di due trattini, ''[[nigori]]'', a destra dei caratteri), cinque suoni ''handakuon'' o ''semipuri'' (ottenuti con l'aggiunta di un cerchietto, ''[[maru (diacritico)|maru]]'', a destra dei caratteri) e trentasei suoni ''[[yōon]]'' o ''contratti'' (derivati dalla combinazione di alcuni dei suoni precedenti).
=== ''Kana'' ===
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| || || || ||ん ''(n)''
|}
Lo ''[[hiragana]]'' è impiegato specialmente per i [[Prefisso (linguistica)|prefissi]], i [[Suffisso|suffissi]], le
{|class="wikitable"
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| || || || ||ン ''(n)''
|}
Il ''[[katakana]]'', in alcuni casi simile allo ''[[hiragana]]'', ma più rigido e squadrato, è attualmente impiegato soprattutto per trascrivere le parole di origine straniera (adattate naturalmente alla [[fonotassi]] giapponese: non tutti i suoni stranieri sono infatti presenti nell'alfabeto katakana, per esempio a causa del [[rotacismo]]). Inoltre può essere usato quando si vuol dare una maggior enfasi a determinati termini giapponesi all'interno di un testo. Fra i giovani è sempre più diffuso l'uso dei katakana per scrivere sostantivi giapponesi dai kanji troppo difficili o antiquati. Vengono infine usati per la scrittura delle voci [[Onomatopea|onomatopeiche]].
Per molti aspetti l'uso del ''katakana'' rispetto allo ''hiragana'' ha funzioni analoghe a quello del corsivo latino rispetto al tondo.
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=== ''Rōmaji'' ===
Il ''[[rōmaji]]'' (letteralmente "Segni di Roma") è il sistema di traslitterazione dal giapponese ai caratteri latini. Ci sono più tipi di ''rōmaji'': i più usati sono il [[sistema Hepburn]] e il [[sistema Kunrei]]. Qui viene usato il sistema Hepburn, che si differenzia dal Kunrei solo per qualche sillaba e per la scrittura dei suoni contratti. Il primo si avvicina di più alla pronuncia; il secondo è più schematico (dove lo Hepburn scrive ''ta, chi, tsu, te, to'', il Kunrei scrive ''ta, ti, tu, te, to''). Attenzione: i giapponesi non usano mai{{Senza fonte}} il ''rōmaji'' per scrivere (anche se da tempo si è diffuso il modo di scrivere occidentale in orizzontale "sinistra-destra" e "alto-basso", al posto del "classico" — e naturalmente tuttora impiegato — sistema di scrittura verticale "alto-basso" e "destra-sinistra". Il rōmaji è comunque insegnato nelle scuole perché attraverso la sillabazione in caratteri romani si possono scrivere i testi in giapponese su apparecchi elettronici, come computer e telefoni.
==== Convenzioni ortografiche ====
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Alcune precisazioni:
* Il pronome di prima persona ''watakushi'' è una forma molto formale e ormai caduta in disuso; anche ''watashi'' è formale ma in misura minore rispetto a ''watakushi''. ''Boku'' e ''atashi'' invece sono abbastanza informali e usati perlopiù tra amici e in famiglia. ''Ore'' è invece ancora più informale e talvolta considerato maleducato.
* I pronomi usati solo dai maschi (nelle canzoni e nella vita quotidiana), in rari casi, sono usati pure dalle femmine ma il loro utilizzo viene considerato maleducato poiché parlano come un maschio.
* Riguardo ai pronomi di seconda persona, esistono ulteriori forme: ''otaku'' (da non confondere con l'[[Otaku|omonima subcultura]]) è un'altra forma estremamente formale, al pari di ''watakushi'' e in disuso. Anche ''anata'' è sempre formale ma meno di ''otaku''. ''Kimi'' è la forma informale standard, mentre ''omae'' e ''anta'' sono ancora più colloquiali. Ancora più in basso, vi sono le forme ''temē'' e ''kisama'', che sono considerati dei veri e propri insulti (sarebbe come dire: "Tu, bastardo!"); inoltre, ''Kisama'' è molto più offensivo rispetto a ''temē.''
* I pronomi di terza persona sono quelli che hanno meno forme. Le forme esistenti sono ''kare'' e ''kanojo'', il cui grado di formalità/informalità è neutro. A questi però vi sono da aggiungere altre due forme, molto informali, ''aitsu'' e ''yatsu''.
* Il giapponese è una lingua [[pro-drop]], vale a dire che non è obbligatorio esprimere il soggetto della frase. Il soggetto viene nella maggior parte delle volte sottinteso e ci si affida al contesto per capirlo, viene espresso solo in caso sia necessario specificarlo per evitare ambiguità, essendo i verbi privi di desinenze che specificano la persona.
* Utilizzare solo il "Tu" risulta innaturale poiché i giapponesi usano quasi sempre il nome dell'interlocutore, quindi "マリオが元気?" (Mario ga genki?) può significare sia "Come sta Mario?" ma anche "(Tu) Mario come stai?". Quando ci si riferisce ad un superiore, al posto del nome si utilizza il suo titolo di lavoro.
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* i verbi godan 五段動詞, godandōshi hanno la forma del dizionario che finisce in -u う, -tsu つ, -ru る, -ku く, -gu ぐ, -bu ぶ, -mu む, -su す, -nu ぬ (in giapponese moderno, un solo verbo finisce in -nu ed è 死ぬ しぬ, shinu, "morire", insieme ai suoi composti; anticamente, un secondo e ultimo verbo poteva finire in -nu ed era 往ぬ いぬ inu, "andare; (il tempo) passare; marcire; morire"). I godan sono la maggioranza dei verbi in giapponese;
* i verbi ichidan 一段動詞, ichidandōshi hanno la forma del dizionario che finisce tassativamente in -iru いる e -eru える (quindi non bisogna fermarsi a osservare solo "-ru"). In altre parole, tutti i verbi che non finiscono in -iru e -eru (ichidan) per esclusione sono godan eccetto dei verbi che finiscono in -iru, anch'essi godan: si riconoscono come falsi amici in circa 2/3 dei casi perché "-iru" non è scritto in hiragana (e quindi non è l'[[okurigana]], che si ferma a "ru". Ergo, sono in "-ru", quindi godan). I verbi ichidan hanno la radice che, nella coniugazione, conserva le vocali /e/ oppure /i/, che non subiscono mai cambiamenti;
* i verbi irregolari in giapponese sono solo ufficialmente due e si imparano a memoria: suru する (che è anche un suffisso verbale che forma molti verbi in giapponese a partire da radici perlopiù sino-giapponesi, "-suru", storicamente derivato da "su" e che in un gruppo di verbi si trova sonorizzato come "-zuru") e kuru 来る. "Suru" significa "fare", mentre "kuru" significa "venire". Non ufficialmente, sono cinque siccome altri verbi mostrano delle irregolarità (e dunque sono semi-regolari): oltre a suru/-suru e kuru, si contano pure aru 有る ある "esserci " (è il verbo esistenziale, usato però con gli oggetti inanimati: con le persone e animali si usa いる iru, oggi regolare e anticamente をる woru, irregolare), iku/yuku 行く (andare) e la copula dearu である ("essere", da cui deriva la coniugazione cortese dearimasu であります; la variante colloquiale è da だ, da cui deriva la coniugazione cortese orale desu です, pronunciata /des/). Svariati verbi giapponesi irregolari risalgono all’antico giapponese, come ad esempio す(る), 来る, ある, 死ぬ, 往ぬ e をる woru (>居る iru, oggi regolare).
In sintesi, i verbi irregolari, di origine solitamente arcaica, sono suru/-suru, kuru, aru (per oggetti), iku/yuku e dearu/da. Tutti gli altri sono regolari e sono ichidan (-iru, -eru) o, per eliminazione, sono godan, cioè la maggioranza. I falsi amici sono perlopiù verbi in -iru che in realtà sono godan siccome -iru non è parte dell'okurigana (in circa 2/3 dei verbi in -iru sono in realtà godan): osservare bene come è scritto può essere d'aiuto.
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!Numerale
(kanji)
![[Kun'yomi]]
(e rōmaji)
![[On'yomi]]
(e rōmaji)
!Traduzione
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: ''Neko wa niwa ni imasu'': "il gatto è in giardino" (domanda implicita: Dov'è il gatto?, tema: Il gatto);
: ''Niwa ni wa neko ga imasu'': "in giardino c'è un gatto" (domanda implicita: Che cosa c'è in giardino?, tema: Il giardino).
:* ''Mo'': si scrive con il kana も e significa ''anche'' (''watashi mo ikimasu'', "vado anch'io") oppure ''sia... che...'', se raddoppiato (''Yukiko-chan ni mo Satoshi-kun ni mo denwa shimashita'', "ho telefonato sia a Yukiko
==== Particelle finali ====
Soprattutto nel linguaggio parlato, si tende a sottolineare l'intonazione di un periodo aggiungendo una o più particelle finali. La scelta di queste particelle dipende dal sesso di chi parla e dall'intento espressivo che si vuole ottenere. Ricordiamo di seguito le più importanti.
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'''Proposizione relativa''': a differenza delle lingue indoeuropee che fanno frequente uso di pronomi relativi, il giapponese non ne fa uso e la [[proposizione relativa]] precede immediatamente il sostantivo al quale si riferisce, la funzione logica che dovrebbe essere ricoperta dal pronome relativo è spesso deducibile dal contesto:
* ''Kinō anata ga mita neko wa kuroi desu'': Il gatto che hai visto ieri è nero, (''kinō'': ieri, ''anata ga'': tu [soggetto della relativa], ''mita'': aver visto, ''neko wa'': gatto [tema della frase principale], ''kuroi'': nero, ''desu'': è, in questo caso nella funzione di ausiliare di cortesia).
* ''Uchi ni kaeru densha ga nai'': Non c'è un treno con cui tornare a casa, (''uchi ni'': a casa, ''kaeru'': ritornare, ''densha ga'': treno [soggetto della proposizione principale], ''nai'': non c'è).
* ''Watashi ga kita machi wa Tōkyō desu'': La città dalla quale sono venuto è Tokyo, (''watashi ga'': io [soggetto della relativa], ''kita'': essere venuto, ''machi wa'': città [tema della principale], ''Tōkyō'': Tokyo, ''desu'': è).
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* https://impararegiapponese.blogspot.it/ {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20170219114322/http://impararegiapponese.blogspot.it/ |
* [https://web.archive.org/web/20150930093253/http://ilgiapponese.com/ Il Giapponese] Lezioni online e strumenti per lo studio della lingua giapponese.
* [https://web.archive.org/web/20120320025103/http://www.italiajapan.net/nihongo/ Imparare il giapponese] Contiene lezioni sulla grammatica giapponese e sui kanji, materiale di studio e informazioni sulla lingua giapponese.
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* {{cita web|url=https://www.lexicool.com/dizionario-online.asp?FSP=A18B19C01|titolo=Raccolta di dizionari italiano-giapponese}}
* {{en}} [https://web.archive.org/web/20051115143533/http://kanjialive.lib.uchicago.edu/main.php?page=overview&lang=en ''Kanji Alive''], una risorsa per lo studio dei kanji, disponibile in linea.
* {{en}} [http://ftp.monash.edu.au/pub/nihongo/00INDEX.html ''The Monash Nihongo ftp Archive''] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110816165232/http://ftp.monash.edu.au/pub/nihongo/00INDEX.html |
* {{en}} [http://www.rikai.com/perl/Home.pl ''Rikai''] Digitando l'indirizzo di una pagina web in giapponese, la apre aggiungendo dei ''tooltip'' di spiegazione per i ''kanji''.
* {{en}} [https://web.archive.org/web/20061105153700/http://www.j-talk.com/nihongo/search/index.php Dizionario giapponese in linea].
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