Sant'Antonio Abate (comune): differenze tra le versioni
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|Longitudine EW = E
|Altitudine =
|Sottodivisioni = Casa Iovine, Salette, Fusara, Buonconsiglio, Pontone
|Divisioni confinanti = [[Angri]] (SA), [[Gragnano]], [[Lettere (Italia)|Lettere]], [[Santa Maria la Carità]], [[Scafati]] (SA), [[Pompei (comune)|Pompei]].
|Zona sismica = 3
|Gradi giorno = 1061
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}}
'''Sant'Antonio Abate''' è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{
== Geografia fisica ==
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== Storia ==
Di origini amministrative recenti, la cittadina si è costituita comune autonomo nel [[1925]], distaccandosi nel [[1929]] dalla sovrastante [[Lettere (Italia)|Lettere]]<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.comunesantantonioabate.it/pagina2220_storia-del-comune.html|titolo=Storia del Comune|sito=www.comunesantantonioabate.it|data=2014-05-08|accesso=2025-01-03}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=it|sito=Normattiva|titolo=LEGGE 25 giugno 1925, n. 1136|url=https://www.normattiva.it/eli/id/1925/07/11/025U1136/ORIGINAL|accesso=2025-03-31}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=it|sito=Normattiva|titolo= REGIO DECRETO 28 marzo 1929, n. 630, in materia di "Delimitazione del confine fra i comuni di Lettere e Sant'Antonio Abate"|url=https://www.normattiva.it/eli/id/1929/05/08/029U0630/ORIGINAL|accesso=2025-03-31}}</ref>. Il suo territorio è stato abitato, sin dalle epoche remote, da popolazioni indigene e di origini indoeuropee come gli [[Opici]], gli [[Osci]], gli [[Etruschi]], i Greci, i [[Sanniti]], i Campani ed i Romani. Soprattutto la civiltà di questi ultimi è documentata da numerosi reperti archeologici, riportati alla luce in loco in anni di ricerche.
Di particolare importanza storica è stato lo scontro finale della [[Guerra gotica (535-553)|guerra Gotico-Greca]], specialmente nella [[Battaglia dei Monti Lattari]], avvenuta in territorio abatese e risoltasi con la diaspora dei Goti e la morte del loro re [[Teia (re)|Teia]], il quale fu molto probabilmente ucciso in territorio abatese e buttato in un pozzo, presso la località Pozzo dei Goti di [[Angri]]. Dopo un oscuro periodo di abbandono fino all'[[anno mille]], la cittadina ha conosciuto, a partire dall'[[XI secolo]], una lenta ripresa economica grazie alla bonifica delle zone paludose, un tempo molto estese, favorita anche dalla nascita, intorno al [[XV secolo]], delle prime masserie che hanno costituito il nucleo del vecchio "Borgo di Sant'Antuono".
Nei secoli successivi il paese si è sviluppato gradatamente, fondando la sua ricchezza sull'agricoltura prima e poi sulle attività ad essa connesse. Negli ultimi anni l'economia di Sant'Antonio Abate si è concentrata soprattutto sul settore industriale della trasformazione del pomodoro e delle colture specializzate in serre che hanno comportato anche, tra le altre, lo sviluppo delle attività del terziario.<ref>{{Cita libro|autore=Gerardo Sorrentino|autore2=Ernesto Carlo Marino|curatore=Amministrazione comunale di S. Antonio Abate (2000)|illustratore=Prof. Giovanni Alfano, prof Carmine Scala, David Sorrentino|titolo=S. Antonio Abate, un paese, un santo|data=17 gennaio 2001|editore=PAPERS41 srl|città=Scafati (SA)|lingua=IT}}</ref>
=== Simboli ===
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=== Architetture religiose ===
==== Chiesa Parrocchiale di Sant'Antonio Abate ====
[[File:SantAntonioAbateTrono.jpg|thumb|sinistra|verticale|Il [[trono]] di [[Sant'Antonio Abate]] nella chiesa omonima.]]
Parrocchia del paese, intitolata a [[sant'Antonio Abate]]. La chiesa, risalente al [[1801]], divenne parrocchia solamente nel [[1812]], ma fu completata solo nel [[1829]]. Molte delle opere presenti nella chiesa provengono dall'[[Abbazia di Santa Maria di Realvalle]] di [[Scafati]], tra le quali le due acquasantiere marmoree databili al [[XVIII secolo]], le tele della ''[[Deposizione di Gesù|Deposizione]]'' e della ''[[Immacolata Concezione]]'' e le formelle marmoree poste sul tabernacolo, su una delle quali è anche inciso ''MONASTERIUM SANCTAE MARIAE REGALIS VALLIS'', a maggior testimonianza della loro provenienza. La chiesa, composta da una sola navata e con pianta a croce latina, è composta anche di quattro cappelle, dedicate all'[[Madonna Addolorata|Addolorata]], a [[San Giuseppe]], al [[Sacro Cuore di Gesù]] e all'[[Immacolata Concezione]]. La cappella dell'Addolorata, posta come prima a sinistra dall'ingresso della chiesa, è composta da un altare sovrastato dal quadro della Vergine Addolorata (opera del [[Sciacca|saccense]] [[Giuseppe Cammarano]] e datata al [[1828]]), inserito in una composizione di marmi pregiati. La cappella, realizzata a spese del dottor Leonardo Santoro nel [[1828]] è composta anche da una lapide, contenente i resti mortali delle due nipoti dello stesso Santoro, Luisa e Sofia.
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==== Chiesa parrocchiale di Gesù Redentore in località Pontone ====
Costruita e benedetta nel 1945, la chiesa originale era composta da una navata che culminava in un altare al centro del quale era posta un'icona del [[Emmanuele|Cristo Emmanuele Redentore del Mondo]]. Il ministero nella chiesa originale procede tranquillo dal 1945 al 1979, quando questa viene chiusa per condizioni inagibili della struttura. A peggiorare le cose, inoltre, influì il [[Terremoto dell'Irpinia del 1980]]. L'ultimo rettore della chiesa fu don Vincenzo Rosanova, poi diventato parroco della parrocchia di Sant'Antonio Abate e restato tale dal 1985 al 2009. Contemporaneamente, nel 1985 è posto un prefabbricato per soddisfare l'esigenze della popolazione. Nel 1997 la chiesa viene eretta Parrocchia e don Luigi Di Giovanni ne diventa il primo parroco. Nel 2001 don Luigi Elefante diventa il secondo parroco della chiesa parrocchiale di Gesù Redentore in Pontone. Lo stesso parroco don Luigi, ha avviato una raccolta fondi e iniziato i lavori per la costruzione della nuova parrocchia di Gesù Redentore, che è diventata uno dei più grandi edifici di culto del paese.
==== Santuario di Gesù Bambino in Casa Russo ====
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==== Congrega dell'Immacolata Concezione ====
Costruita nel 1813 per soddisfare le esigenze della popolazione durante la costruzione dell'attuale chiesa parrocchiale di Sant'Antonio Abate in sopraelevazione dell'antica chiesetta di Sant'Antuono. La chiesa fu allora intitolata all'Immacolata Concezione dalla confraternita dell'Immacolata Concezione del dottor Leonardo Santoro, medico di camera delle Altezze Reali, oltre che professore di medicina e chirurgia alla [[Regia università di Napoli|Regia università degli Studi di Napoli]]. Il primo priore della confraternita fu eletto Filippo Ferrigno Santoro, nipote di Leonardo. Ad una sola navata, viene definitivamente completata (anche nelle decorazioni) qualche decennio dopo la metà del XIX secolo. La chiesa è ricca di opere d'arte, dovute anche ai vari finanziamenti ricevuti dai Confratelli per abbellirla. Prima fra tutte è, ad esempio, l'edicola votiva della Madonna del Rosario, che si trova appena fuori dalla chiesa in mattonelle maioliche, posta sulla parete absidale esterna della chiesa. Ai lati della navata sono presenti i bancali in legno, ove siedono i confratelli durante le celebrazioni, e la stessa navata si conclude con l'altare dell'Immacolata, ove è posta la statua dell'Immacolata. Le vesti stesse dei confratelli sono del tutto identiche a quelle indossate dalla statua della Vergine Maria. Nella chiesa è presente anche un confessionale in legno datato alla costruzione della chiesa, ancora in ottime condizioni, realizzato dal maestro di Pagani Domenico Mantiello. Il pavimento della chiesa è fatto, come l'edicola votiva, anch'esso di 2200 mattonelle maiolicate. Fra gli affreschi presenti nella chiesa, si notano quattro affreschi di parete, tutti eseguiti dall'artista Francesco Galizia di Angri, raffiguranti la ''Buona Comunione'', la ''Rosa Mistica'', la ''Buona Confessione'' e la ''[[Torre d'avorio]]''. Quest'ultimo dipinto è molto interessante perché la ''Torre d'avorio'' viene rappresentata dall'artista in modo molto simile alla torre principale del [[Castello di Lettere]], specie nel suo aspetto come si presenta se visto proprio da Sant'Antonio Abate. Nelle pareti della chiesa sono inoltre presenti tre nicchie, dentro le quali sono presenti le statue di [[Ciro di Alessandria|San Ciro di Alessandria]], [[Ludovico di Tolosa|San Ludovico di Tolosa]] e del [[Elia|profeta Elia]]. Sulla volta è presente un affresco rappresentante la proclamazione del [[Immacolata Concezione|Dogma dell'Immacolata Concezione]]. La chiesa beneficia di due campane, una risalente al 1857 e l'altra risalente al 1881.<ref>{{Cita libro|autore=Gerardo Sorrentino|autore2=Ernesto Carlo Marino|illustratore=Prof. Giovanni Alfano|altri=Grafica, cartografia e consulenza tecnica: prof. Carmine Scala, consulenza linguistica: prof.ssa Rosalba Matrone, consulenza legale: avv. Vincenzo Sorrentino|titolo=L'antica chiesetta dedicata a S. Antonio Abate nella palude di Lettere, La chiesa della congrega e la confraternita dell'immacolata concezione in S. Antonio Abate|data=25 maggio 1998|città=Sant'Antonio Abate (NA)|lingua=IT}}</ref>
==== Chiesa di San Giuseppe ====
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=== La fiera di Sant'Antonio Abate ===
[[File:SantAntonioAbateProcessione.jpg|thumb|La processione di Sant'Antonio Abate dinanzi alla chiesa parrocchiale.]]
Particolarmente sentita, data la festa del santo patrono, è la fiera che si tiene ogni anno nei giorni adiacenti al 17 gennaio, data che segna la ricorrenza di Sant'Antonio Abate. La fiera, che ha il suo cuore nella fiera campionaria, dura ogni anno dai nove agli undici giorni. La fiera campionaria, posta all'interno di una tendostruttura, si trova accanto a vari stand gastronomici di locali del paese che, data anche la nomenclatura della fiera, servono specialmente porchetta. La vigilia della festa del santo, inoltre, è di tradizione l'accensione del ''cippo'', un colossale fuoco alimentato da rami d'ulivo nel quale tutti i fedeli sono tenuti a lanciare bigliettini contenenti peccati da ardere nel fuoco (uno dei tanti attributi di Sant'Antonio Abate), attorno al quale si balla e si intonano canti della tradizione popolare locale (e, in particolare, le varie ''[[tammurriata|tammurriate]]'').
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