Erminio Macario: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Annullate le modifiche di 93.150.232.242 (discussione), riportata alla versione precedente di Michi81 Etichetta: Rollback |
|||
(17 versioni intermedie di 7 utenti non mostrate) | |||
Riga 33:
A partire dal 1937, ogni anno presentò una nuova [[teatro di rivista|rivista]] con sempre nuove attrici bellissime e brillanti (che scritturava in sostituzione delle ballerine, nel tentativo di innovare il genere). Tra le tante attrici lanciate da Macario si ricordano [[Tina De Mola]], [[Olga Villi]], [[Isa Barzizza]], le [[sorelle Nava]] (Pinuccia, Diana, Lisetta e Tonini), [[Elena Giusti]], [[Lily Granado]], [[Marisa Maresca]], [[Lauretta Masiero]], [[Dorian Gray (attrice)|Dorian Gray]], [[Flora Lillo]], [[Marisa Del Frate]], [[Lucy D'Albert]], [[Valeria Fabrizi]], [[Sandra Mondaini]] e [[Lea Padovani]], apprezzate in seguito come attrici cinematografiche.<ref>{{cita notizia|autore= |titolo=Macario, comico di tre generazioni|pubblicazione=La Stampa|anno=1980|numero=69|p=3}}</ref>
[[File:MACARIOJACHINO.jpg|miniatura|upright=1.3|Macario con [[Silvana Jachino]] nel 1939]]
Nel 1938 nacque il grande amore per la bellissima Giulia Dardanelli<ref>{{cita web|url=https://patrimonio.archivioluce.com/luce-web/detail/IL0020029687/9/erminio-macario-e-moglie-giulia-dardanelli-ristorante-1.html?indexPhoto=5&startPage=&jsonVal=&jsonVal={%22jsonVal%22:{%22fieldDate%22:%22dataNormal%22,%22_perPage%22:20|titolo=Macario e la moglie al ristorante (foto)}}</ref>, allora sedicenne, che ben presto divenne quel che lui definì la sua seconda moglie, non ottenendo l'annullamento del precedente matrimonio (il divorzio non esisteva) con la coreografa Maria Giuliano. Nel 1951, a [[Parigi]], i due si sposarono in occasione della rappresentazione della rivista ''Votate per Venere''. Intanto, dalla loro unione erano già nati due bambini, Alberto (1943) pittore, artista visivo, attore e scrittore, e [[Mauro Macario|Mauro]] (1947), divenuto poi [[regista]], [[poeta]], [[scrittore]] (nonché biografo del padre).
Grazie alle sue rilevanti doti sceniche e mimiche, a una comicità giocata sul clownesco e sul ''[[nonsense]]'', e alla presenza di un sempre sostenuto numero di procaci e sfavillanti ''soubrette'', in breve tempo Macario divenne il protagonista più famoso della rivista italiana, tanto da essere consacrato come il "Re della rivista".<ref>{{cita libro | autore=Laura Fezia | wkautore=Laura Fezia | editore=Newton Compton Editori | anno=2014 |p=355| titolo=Il giro di Torino in 501 luoghi | ISBN=9788854170605}}</ref> I suoi spettacoli, a parte la sua comicità, restano esemplari per la ricchezza delle scene, i costumi sfarzosi, le musiche brillanti e per il corpo di ballo.
Riga 42:
Per tutti gli anni quaranta Macario proseguì la sua attività in teatro, sfornando un successo dietro l'altro<ref>{{cita notizia|autore=Gabriel Bertinetto|titolo=Il «travet» del varietà|pubblicazione=L'Unità|anno=1980|numero=72|p=11}}</ref> come le riviste ''Amleto, che ne dici?'' (1944), ''Febbre azzurra'' (1944-1945), ''Follie d'Amleto'' (1946), ''Le educande di San Babila'' (1948), ''Oklabama'' (1949) e ''La bisbetica sognata'' (1950). Nel 1951, una ''tournée'' trionfale in [[Francia]] con la sontuosa rivista ''Votate per Venere'' (protagonista interpretata da [[Nory Morgan]]) fu suggellata dalla presenza fra il pubblico parigino delle più note personalità francesi; si narra che il presidente francese avesse imposto che l'attore fosse scortato da [[corazzieri|guardie repubblicane]] in alta uniforme.<ref>{{cita notizia|autore=b.v.|titolo=Macario ricordato con opere in DVD|pubblicazione=La Stampa|numero=294|data=28 ottobre 2005|p=49}}</ref>
Dalla metà degli anni cinquanta, tuttavia, le riviste cedono il posto alle nuove commedie musicali, mentre si affermano nuovi gusti e tendenze. Dopo il record di incassi raggiunto con ''Made in Italy'' (1953, che segnò anche il suo ritorno in coppia con Wanda Osiris)<ref>{{cita notizia|autore= |titolo=Teatro Alfieri un trionfale successo|pubblicazione=Stampa Sera|anno=1953|numero=256|p=1}}</ref> e ''Tutte donne meno io''<ref>{{cita web|url=https://patrimonio.archivioluce.com/luce-web/detail/IL5000034988/2/prove-della-rivista-tutte-donne-meno-io-macario-e-dapporto.html?startPage=0|titolo=
Prove della rivista: "Tutte donne meno io" di Macario e Dapporto. Filmati: 8 settembre 1954}}</ref> ( [[File:Mondaini Macario.jpg|miniatura|upright=1.3|Macario con [[Sandra Mondaini]] durante le prove dello spettacolo ''E tu biondina...'' del 1956]]
Il successo sul grande schermo continuò ad arridergli fino all'inizio degli anni cinquanta, prima con il campione di incassi ''[[Come persi la guerra]]'' (1947) e poi con ''[[L'eroe della strada (film 1948)|L'eroe della strada]]'' (1948) e ''[[Come scopersi l'America]]'' (1949), tutti diretti da [[Carlo Borghesio]] e prodotti da [[Luigi Rovere]].<ref>{{cita libro | autore=Maurizio Ternavasio | wkautore=Maurizio Ternavasio | editore=Lindau | anno=1998 |p=99 | titolo=Macario: Vita di un comico | ISBN=9788871802411}}</ref> La sua formula spettacolare, tuttavia, restava sempre più adatta al teatro di rivista e alla commedia musicale, che esaltavano la sua candida e innocente maschera attraverso le "prepotenze" sulla sua fedele spalla [[Carlo Rizzo]] e soprattutto attraverso il sottinteso erotico delle sue "donnine". Fra queste lavorò molti anni sul palcoscenico accanto a lui [[Ermellina Banfi]]<ref>"''Ermellina''": le fu dato dal nome di una sua [[Parentela|bisnonna]]</ref> (1926-2018) che recitò poi anche
a fianco di [[Renato Rascel|Rascel]], [[Ugo Tognazzi]], [[Carlo Dapporto|Dapporto]], [[Raimondo Vianello|Vianello]] e che dopo la prematura morte dell'attore [[Guido Morisi]] dalla quale ebbe una figlia, Nicoletta, sposò [[Tino Buazzelli]] il quale adottò la piccola.<ref>{{Cita web|url=http://patrimonio.archivioluce.com/luce-web/detail/IL0000005763/9/tino-buazzelli-servizio-casa-l-attore-moglie-e-figlia.html?indexPhoto=0|titolo=Tino Buazzelli - Servizio a casa. L'attore con la moglie e la figlia|sito=Archivio Storico Luce|lingua=it|accesso=2024-04-30}}</ref>
[[File:macarietto.jpg|miniatura|Macario, con [[Carlo Rizzo]] nel programma televisivo [[
Nel 1957, il regista e scrittore [[Mario Soldati]] lo volle per il suo ''[[Italia piccola]]'' per un ruolo drammatico.<ref>{{cita libro | autore=Gino Moliterno | wkautore=Gino Moliterno | editore=Scarecrow Press | anno=2009 |p=[https://archive.org/details/atozofitaliancin0000moli/page/187 187]| titolo=The A to Z of Italian Cinema | url=https://archive.org/details/atozofitaliancin0000moli | ISBN=9780810870598}}</ref> Seppure inconsueto, Macario offrì una prova eccellente e dimostrò ancora una volta notevole versatilità.
Riga 54 ⟶ 57:
=== Anni settanta ===
Abbandonata la rivista, Macario si dedicò soprattutto al [[teatro di prosa]], distinguendosi anche in ruoli drammatici e facendo qualche incursione nel teatro in [[lingua piemontese]]. Anche qui ottenne un grande successo con una rivisitazione del famoso testo
Gli anni settanta, in cui Macario si dedicò alla trasposizione televisiva di alcune sue commedie di successo, sono ricchi di impegno nel campo della prosa e della commedia musicale. Fra i numerosi lavori di quel periodo, sono da ricordare ''Achille Ciabotto medico condotto'' (1971-1972), ''Carlin Cerutti sarto per tutti'' (1974), il film ''[[Il piatto piange (film)|Il piatto piange]]'' (1974) di [[Paolo Nuzzi]] e ''Due sul pianerottolo'' (1975-1976), grandissimo successo a teatro accanto a [[Rita Pavone]] (da cui nel 1976 fu ricavato l'omonimo film di [[Mario Amendola]], prodotto sempre da Luigi Rovere, il produttore che lo lanciò al successo alla fine degli anni quaranta; il quarantesimo e ultimo interpretato da Macario).
Negli ultimi anni l'attore torinese si impegnò nella realizzazione di un proprio teatro, "''La Bomboniera''",
Erminio Macario: il grande comico torinese con la casa "leggendaria"|autore=Claudio Pizzigallo|data=27 maggio 2016}}</ref> che inaugurò nel 1977 con la commedia tratta da [[Molière]] ''Sganarello medicosifaperdire'', scritta da suo figlio [[Mauro Macario|Mauro]] e [[Carlo Maria Pensa]]. La scelta del titolo non fu del tutto casuale: Macario aveva infatti da tempo espresso il desiderio di poter recitare Molière in un teatro tutto suo,<ref>{{cita notizia|autore=Nino Ferrero|titolo=Erminio Macario sarà Sganarello|pubblicazione=L'Unità|anno=1977|numero=221|p=9}}</ref> tanto che fu spesso chiamato anche "Teatro Macario". Negli anni novanta il teatro fu poi diretto dall'attore Pier Giorgio Gili<ref>{{cita notizia |url=http://www.quotidianopiemontese.it/2014/08/26/morto-pier-giorgio-gili-dei-padri-teatro-in-piemontese/ |titolo=Morto Pier Giorgio Gili uno dei padri del teatro piemontese |data=26 agosto 2014 |accesso=27 maggio 2019}}</ref> e alla sua morte fu convertito in una discoteca col nome di "Theatrò". In [[televisione]] fu tra i protagonisti di ''[[Carosello]]'' fino al suo congedo, che avvenne nel 1977. Da ricordare lo storico spot della [[Galup]] di cui fu testimonial.<ref>{{cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=J9YTpyFjc4k|editore=youtube|titolo=spot storici Erminio Macario|data=23 giugno 2022}}</ref>
Nel 1974 fu protagonista della puntata di ''[[Milleluci (programma televisivo)|Milleluci]]'', con [[Mina (cantante)|Mina]] e [[Raffaella Carrà]], dedicata al genere del varietà. Nel 1975 fu protagonista di un varietà in televisione, ''[[Macario uno e due]]''. Nel 1978 la [[Rai]] gli tributò un altro varietà, ''[[Macario più]]'', sei puntate tra prosa e rivista in cui l'attore ripercorse le tappe della sua lunga carriera all'insegna di un umorismo gentile, immediato e popolare. Nel 1979 fu il protagonista per un mese dello spettacolo televisivo ([[Rai 2]]) ''[[Buonasera con...|Buonasera con... Erminio Macario]]'', per la regia del figlio Mauro.
Riga 68 ⟶ 72:
Durante l'ultima replica della sua ultima fatica teatrale, ''Oplà, giochiamo insieme'', Macario accusò un malessere che si scoprirà essere un sintomo di un [[tumore]]. Il 26 marzo 1980 Erminio Macario morì in una clinica torinese a 77 anni, assistito fino all'ultimo dalla moglie Giulia Dardanelli.<ref>{{cita notizia|autore=Piero Perona|titolo=È morto Macario|pubblicazione=Stampa Sera|anno=1980|numero=79|p=1}}</ref> I funerali avvennero nella [[Chiesa di San Dalmazzo (Torino)|chiesa di San Dalmazzo]] di [[Via Garibaldi (Torino)|via Garibaldi]], la mattina del 28 marzo 1980, e la salma venne trasportata al [[cimitero monumentale di Torino]], dove ancora oggi riposa.<ref>{{Cita web|url=http://www.cimiteritorino.it/erminio-macario/|titolo=ubicazione tomba Macario}}</ref>
Dopo la sua morte il comico non fu apprezzabilmente valutato come si sarebbe dovuto, soprattutto dalla sua città.<ref>{{cita web|1=https://www.insidetheshow.it/449479_lingrata-torino-non-si-ricorda-piu-di-erminio-macario/|2=L'ingrata Torino non si ricorda più di Erminio Macario}}</ref> Non gli fu [[Stradario di Torino|dedicata nessuna via, piazza]] o monumento se non, in recenti anni, soltanto dai [[Area metropolitana di Torino|vicini comuni periferici]] di [[Grugliasco]] e [[Trofarello]] e, in seguito, dai comuni di [[Roma]], [[Ragusa]] e [[San Giovanni Rotondo]] e soprattutto [[Coazze]]<ref>{{cita web|url=https://scuolaguido.altervista.org/macario-dimenticato-da-torino-non-da-coazze|titolo=Macario, dimenticato da Torino, non da Coazze}}</ref>, località nella quale con la moglie e i due figli, si recava in vacanza d'agosto. Nel [[1993]], poi, ne fu addirittura profanata la tomba.<ref>{{cita web|1=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/11/16/profanata-la-tomba-di-macario.html|2=Profanata la tomba di Macario}}</ref> La rivisitazione della sua vita e delle sue opere fu soprattutto ad opera di moglie, figli, parenti e amici che nel 2002, in occasione del centenario della sua nascita, fondarono l'Associazione Culturale Erminio Macario "MacarioCult".<ref>{{cita web|1=https://www.macariocult.it/homepage.htm|2=Pagina Iniziale}}</ref>
Sempre nel 2002, in occasione del centenario dalla nascita, viene intitolata a Erminio Macario la piazzetta del Teatro Superga di [[Nichelino|Nichelino (TO)]]. In loco è presente una stele in pietra di Luserna con apposto un medaglione in bronzo con il suo volto. Alla manifestazione celebrativa, curata dal sindaco Pier Bartolo Piovano, parteciparono anche la moglie di Macario signora Giulia Dardanelli ed il figlio Alberto.
Riga 216 ⟶ 220:
== Varietà radiofonici Rai ==
* ''Il mondo con me'', rivista di Dino Falconi e Angelo Frattini, con Erminio Macario e la Compagnia di rivista di Milano, regia di Giulio Scarnicci, trasmessa il 22 ottobre 1953.<ref>{{Cita libro|titolo=Realismo ed Eclettismo Nell’arte Alessandrina|url=http://dx.doi.org/10.1163/9789047406389_009|accesso=2022-11-23|data=2004-01-01|editore=BRILL|pp=
* ''[[La vedova allegra (operetta)|La vedova allegra]]'' di Leon e Stein, musica di [[Franz Lehár]], regia di Mario Landi, trasmessa il 12 giugno 1955.<ref>{{Cita pubblicazione|data=2011-10-31|titolo=Denari, Antonio di Ambrozio de|rivista=Benezit Dictionary of Artists|editore=Oxford University Press|accesso=2022-11-23|url=http://dx.doi.org/10.1093/benz/9780199773787.article.b00049321}}</ref><ref>{{Cita libro|nome=Celli,|cognome=Luigi.|titolo=Di Silvestro Gozzolini da Osimo economista e finanziere del secolo XVI : due trattati inediti preceduti da un saggio storico sull'autore e sull'Italia economica del secolo stresso|url=http://worldcat.org/oclc/778040549|accesso=2022-11-23|data=1892|editore=L. Roux E.C|OCLC=778040549}}</ref>
Riga 256 ⟶ 260:
== Bibliografia ==
* [[Mauro Macario]], ''Album di Macario : Fotostoria emozionale'', Ivrea, Priuli & Verlucca, 1981.
*{{cita libro | nome=Mario
* Maurizio Ternavasio, ''Macario : Vita di un comico'', Torino, Lindau, 1998 – ISBN 978-88-7180-241-1.
* M. Macario, ''Macario, un comico caduto dalla luna'', Milano, Baldini & Castoldi, 1998 – ISBN 88-8089-527-3.
|