Erminio Macario: differenze tra le versioni

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{{Citazione|Mi dicono che io facevo [[Eugène Ionesco|Ionesco]] quando Ionesco quasi non era nato, e d'altronde io lo so… sono sempre stato un po' lunare<ref>{{cita notizia|autore=[[Oreste Del Buono]]|titolo=Il sorriso di Macario era aria di paese|pubblicazione=Tuttolibri|anno=1996|numero=989|p=5}}</ref>|Macario, 1974}}
'''Erminio Macario''' ([[Torino]], [[27 maggio]] [[1902]] - [[26 marzo]] [[1980]]) è stato un popolare [[Attori italiani|attore]] [[Teatro|teatrale]], [[Cinema|cinematografico]] e [[Televisione|televisivo]] [[Italia|italiano]].
{{Bio
|Nome = Erminio
|Cognome = Macario
|Pseudonimo = Macario
|Sesso = M
|LuogoNascita = Torino
|GiornoMeseNascita = 27 maggio
|AnnoNascita = 1902
|LuogoMorte = Torino
|GiornoMeseMorte = 26 marzo
|AnnoMorte = 1980
|Attività = attore
|Attività2 = comico
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = di [[teatro]], [[cinema]] e [[televisione]]
|Immagine = Erminio Macario nel 1940.jpg
|Didascalia = Erminio Macario nel 1940
}}
 
Considerato dai critici come l'inventore del [[cinema comico italiano]]<ref>{{cita notizia|autore=Leoncarlo Settimelli|titolo=Macario contro il Duce|pubblicazione=L'Unità|anno=2002|numero=329|p=21}}</ref><ref>{{cita libro | autore=Angelo Olivieri | wkautore=Angelo Olivieri | editore=Edizioni Dedalo | anno=1986 |p=11| titolo=L'imperatore in platea: i grandi del cinema italiano dal Marc' Aurelio allo schermo | ISBN=9788822045218}}</ref><ref>{{cita libro | autore=Giovanni Ziccardi | wkautore=Giovanni Ziccardi | editore=Giuffrè Editore | anno=2010 |p=240| titolo=Il diritto al cinema: cent'anni di courtroom drama e melodrammi giudiziari | ISBN=9788814151347}}</ref>, nella sua lunga carriera ha lavorato a oltre cinquanta spettacoli [[Teatro|teatrali]] tra [[teatro di varietà]], [[Teatro di rivista|riviste]], [[commedia|commedie]] musicali e spettacoli di [[prosa]]. Raggiunse presto il successo e lanciò numerose ''[[soubrette]]''. Prestò la sua maschera oltre che al [[cinema]] anche alla [[televisione]], adottando spesso il [[lingua piemontese|piemontese]] per i suoi personaggi e le sue macchiette.
Cominciò giovanissimo nel teatro di prosa per debuttare nel [[1921]] in quello del ''varieté'', inizialmente apprendendo l'[[arte]] del [[mimo]]; dopo qualche anno passato al fianco della ''soubrette'' [[Isa Bluette]], a partire dal [[1929]] fu a capo di una propria Compagnìa dell'[[Teatro_di_Avanspettacolo|avanspettacolo]], in cui nel [[1939]] accolse [[Wanda Osiris]], con la quale costituì un duo di grande successo.
 
== Biografia ==
Grazie alle sue rilevanti doti sceniche e mimiche, ad una comicità giocata sul clownesco e sul nonsense, nonché grazie alla presenza di un sempre sostenuto numero di procaci e sfavillanti ballerine (le famosissime ''donnine di Macario''), in breve tempo Macario divenne il protagonista più famoso della [[Teatro_di_Rivista|rivista]] italiana.
=== Gli esordi ===
Nato da una famiglia molto povera e numerosa, in via Botero 1 a [[Torino]], quarto e ultimo figlio di Giovanni Macario e Albertina Berti,<ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/erminio-macario_(Dizionario-Biografico) |titolo=Erminio Macario in Dizionario Biografico – Treccani |data=|accesso=9 febbraio 2012}}</ref> iniziò a recitare fin da bambino nella filodrammatica della scuola, presto interrotta per lavorare e aiutare la famiglia. Fra un mestiere e l'altro, tra cui anche un anno di apprendistato nella fabbrica [[FIAT]]<ref>{{Cita web|url=https://www.supereva.it/erminio-macario-comico-47262|titolo=5 cose che non sai su Macario|sito=superEva|data=2018-02-22|lingua=it|accesso=2022-11-23}}</ref> (1918), nel 1920, a 18 anni, decise di entrare in una compagnia di "scavalcamontagne", termine con cui erano definite in [[Piemonte]] le formazioni di paese che rappresentavano drammi e farse nei giorni di fiera, e affrontò il suo primo vero pubblico, esordendo su un palco di paese presso [[Belgioioso]], in [[provincia di Pavia]]. Nel 1921 esordì nel teatro di [[prosa]] e, nel 1924, in quello di [[varietà (spettacolo)|varietà]], all'interno della compagnia di "[[ballo|balli]] e [[pantomima|pantomime]]" di Giovanni Molasso.<ref>{{cita notizia|autore=Erminio Macario|titolo=Come Erminio Macario ricorda Charlie Chaplin: "Ero lo Charlot di Porta Pila"|pubblicazione=La Stampa|anno=1977|numero=298|p=11}}</ref> Il suo debutto con il ruolo di "secondo comico" fu al [[Teatro romano di Torino|Teatro Romano di Torino]] con le riviste ''Sei solo stasera'' e ''Senza complimenti''; dal settembre 1924 fu poi a [[Milano]] con ''Il pupo giallo'' e ''Vengo con questa mia'' di Piero Mazzuccato, seguite nel 1925 da ''Tam-Tam'' di [[Carlo Rota]] e ''Arcobaleno'' di Mazzuccato e [[Carlo Veneziani]]. Per Macario, oltre che un salto di professionalità, fu l'occasione per apprendere e sviluppare la sua naturale inclinazione all'arte [[mimica]].
 
=== Anni venti ===
Nei primi anni Trenta l'attore iniziò a recitare anche per il cinema, con un discreto successo, poi sfociato in vasta popolarità a seguito delle sue partecipazioni, nei primi anni Sessanta, ad alcuni film con [[Totò]].
Nel [[1925]] viene notato dalla famosa ''[[soubrette]]'' [[Isa Bluette]], che lo scrittura nella sua compagnia come "comico grottesco", permettendogli di esordire a Torino con ''Valigia delle Indie'', di Ripp e Bel-Ami (pseudonimi di [[Luigi Miaglia]] e [[Anacleto Francini]]).<ref>{{cita notizia|autore=La Stampa|titolo=È morto a Torino Ripp pioniere della rivista e autore di "Creola"|pubblicazione=La Stampa|anno=1962|numero=84|p=13}}</ref> Gradatamente Macario costruisce una comicità personale, fatta di una maschera [[clown]]esca, le cui caratteristiche più appariscenti erano un ciuffo di capelli sulla fronte, gli occhi arrotondati e la camminata ciondolante. Ma intuisce anche che il successo di uno spettacolo dipendeva soprattutto dalla presenza sulla scena di donne avvenenti. Macario rimase con Isa Bluette per quattro anni, acquistando via via sempre maggior notorietà e guadagnandosi prima il titolo di "[[comico]]" e finalmente il nome "in ditta" (1929). Sempre nel 1929 firmò la sua prima rivista come autore, ''Paese che vai'', in collaborazione con Enrico M. Chiappo.
 
=== Anni trenta ===
Un suo tentativo di estendere le sue attività alla produzione cinematografica non ebbe invece seguito, sebbene l'artista non abbia sofferto eccessivamente per i riflessi economici dell'esito fallimentare, riscuotendo al tempo tutte le sue riviste un grande successo di botteghino.
Nel 1930 fondò una sua compagnia teatrale, con la quale avrebbe girato [[Italia|l'Italia]] dal 1930 al 1965 e, tranne qualche escursione nell'[[avanspettacolo]], sarebbe rimasta una delle compagnie di rivista più longeve del teatro italiano. Nel 1936 fu insieme a [[Hilda Springher]] ed [[Enzo Turco]] in una serie di riviste di Bel-Ami ed andò in scena anche al [[Teatro Reinach]] di [[Parma]]. Nel 1937 scritturò [[Wanda Osiris]], con cui fece coppia negli spettacoli di genere mettendo in scena la rivista ''Piroscafo giallo'' di Macario, Ripp e Bel-Ami.<ref>{{cita libro | autore=Maurizio Ternavasio | wkautore=Maurizio Ternavasio | editore=Lindau | anno=1998 |p=63| titolo=Macario: Vita di un comico | ISBN=9788871802411}}</ref>
 
A partire dal 1937, ogni anno presentò una nuova [[teatro di rivista|rivista]] con sempre nuove attrici bellissime e brillanti (che scritturava in sostituzione delle ballerine, nel tentativo di innovare il genere). Tra le tante attrici lanciate da Macario si ricordano [[Tina De Mola]], [[Olga Villi]], [[Isa Barzizza]], le [[sorelle Nava]] (Pinuccia, Diana, Lisetta e Tonini), [[Elena Giusti]], [[Lily Granado]], [[Marisa Maresca]], [[Lauretta Masiero]], [[Dorian Gray (attrice)|Dorian Gray]], [[Flora Lillo]], [[Marisa Del Frate]], [[Lucy D'Albert]], [[Valeria Fabrizi]], [[Sandra Mondaini]] e [[Lea Padovani]], apprezzate in seguito come attrici cinematografiche.<ref>{{cita notizia|autore= |titolo=Macario, comico di tre generazioni|pubblicazione=La Stampa|anno=1980|numero=69|p=3}}</ref>
Nel [[1951]] una ''tournée'' trionfale in [[Francia]], con la sontuosa rivista femminile dal titolo ''Votate per Venere'', fu suggellata dalla presenza fra il pubblico parigino delle più note personalità d'Oltralpe; si narra che il presidente [[Charles De Gaulle]] abbia imposto che fosse scortato da corazzieri in alta uniforme.
[[File:MACARIOJACHINO.jpg|miniatura|upright=1.3|Macario con [[Silvana Jachino]] nel 1939]]
Nel 1938 nacque il grande amore per la bellissima Giulia Dardanelli<ref>{{cita web|url=https://patrimonio.archivioluce.com/luce-web/detail/IL0020029687/9/erminio-macario-e-moglie-giulia-dardanelli-ristorante-1.html?indexPhoto=5&startPage=&jsonVal=&jsonVal={%22jsonVal%22:{%22fieldDate%22:%22dataNormal%22,%22_perPage%22:20|titolo=Macario e la moglie al ristorante (foto)}}</ref>, allora sedicenne, che ben presto divenne quel che lui definì la sua seconda moglie, non ottenendo l'annullamento del precedente matrimonio (il divorzio non esisteva) con la coreografa Maria Giuliano. Nel 1951, a [[Parigi]], i due si sposarono in occasione della rappresentazione della rivista ''Votate per Venere''. Intanto, dalla loro unione erano già nati due bambini, Alberto (1943) pittore, artista visivo, attore e scrittore, e [[Mauro Macario|Mauro]] (1947), divenuto poi [[regista]], [[poeta]], [[scrittore]] (nonché biografo del padre).
 
Grazie alle sue rilevanti doti sceniche e mimiche, a una comicità giocata sul clownesco e sul ''[[nonsense]]'', e alla presenza di un sempre sostenuto numero di procaci e sfavillanti ''soubrette'', in breve tempo Macario divenne il protagonista più famoso della rivista italiana, tanto da essere consacrato come il "Re della rivista".<ref>{{cita libro | autore=Laura Fezia | wkautore=Laura Fezia | editore=Newton Compton Editori | anno=2014 |p=355| titolo=Il giro di Torino in 501 luoghi | ISBN=9788854170605}}</ref> I suoi spettacoli, a parte la sua comicità, restano esemplari per la ricchezza delle scene, i costumi sfarzosi, le musiche brillanti e per il corpo di ballo.
Anche nel [[teatro di prosa]] Macario riscosse grande successo, portando in scena, tra gli altri, una rivisitazione del celebre testo piemontese ''Miserie 'd Monssù Travet''.
 
Parallelamente al teatro, nei primi anni trenta Macario iniziò a recitare anche per il [[cinema]]. Dopo un breve ruolo nel film muto ''[[Sole (film 1929)|Sole]]'' di [[Alessandro Blasetti|Blasetti]]<ref>{{cita libro|autore=[[Enrico Lancia]]|titolo=Gli Attori|volume=Vol. 2 (M-Z)|anno=2003|editore=Gremese Editore|p=7|ISBN=9788884402691}}</ref><ref>{{cita libro|autore=Massimo Scaglione|wkautore=Massimo Scaglione|titolo=I divi del ventennio: per vincere ci vogliono i leoni|anno=2005|editore=Lindau|p=155|ISBN=9788871805610}}</ref> esordì come protagonista nel 1933 con il film ''[[Aria di paese]]'' (di cui firmò anche la [[sceneggiatura]]), che si rivelerà una esperienza poco fortunata. Il secondo tentativo, ''[[Imputato, alzatevi!]]'' (1939, regia di [[Mario Mattoli]] e soggetto di [[Vittorio Metz]] e [[Marcello Marchesi]]),<ref>{{cita libro|autore=Guido Aristarco|wkautore=Guido Aristarco|titolo=Il cinema fascista: il prima e il dopo|anno=1996|editore=Edizioni Dedalo|p=88|ISBN=9788822050328}}</ref> invece avrà molto più successo. Forse proprio con questo film, per la prima volta nella storia del [[cinema italiano]], si può parlare di comicità surreale. Seguirono poi i film ''[[Lo vedi come sei... lo vedi come sei?]]'' (1939), ''[[Il pirata sono io!]]'' (1940) e ''[[Non me lo dire!]]'' (1940). In questi ultimi quattro film [[Federico Fellini]] collaborò come gagman alle sceneggiature.<ref>{{cita libro|autore=[[Federico Fellini]]|autore2=[[Rita Cirio]]|titolo=Il mestiere di regista: intervista con Federico Fellini|anno=1994|editore=Garzanti|p=165|ISBN=9788811738466}}</ref>
Negli ultimi anni si dedicò alla trasposizione televisiva di alcune sue commedie di successo. Morì poco tempo dopo l'ultima rappresentazione della rivista ''Oplà, giochiamo insieme''.
 
=== Anni quaranta e cinquanta ===
Si sposò due volte, la prima con la coreografa Maria Giuliano, e la seconda con una donna molto più giovane di lui, Giulia Dardanelli, da cui ebbe due figli, Alberto e Mauro.
Per tutti gli anni quaranta Macario proseguì la sua attività in teatro, sfornando un successo dietro l'altro<ref>{{cita notizia|autore=Gabriel Bertinetto|titolo=Il «travet» del varietà|pubblicazione=L'Unità|anno=1980|numero=72|p=11}}</ref> come le riviste ''Amleto, che ne dici?'' (1944), ''Febbre azzurra'' (1944-1945), ''Follie d'Amleto'' (1946), ''Le educande di San Babila'' (1948), ''Oklabama'' (1949) e ''La bisbetica sognata'' (1950). Nel 1951, una ''tournée'' trionfale in [[Francia]] con la sontuosa rivista ''Votate per Venere'' (protagonista interpretata da [[Nory Morgan]]) fu suggellata dalla presenza fra il pubblico parigino delle più note personalità francesi; si narra che il presidente francese avesse imposto che l'attore fosse scortato da [[corazzieri|guardie repubblicane]] in alta uniforme.<ref>{{cita notizia|autore=b.v.|titolo=Macario ricordato con opere in DVD|pubblicazione=La Stampa|numero=294|data=28 ottobre 2005|p=49}}</ref>
 
Dalla metà degli anni cinquanta, tuttavia, le riviste cedono il posto alle nuove commedie musicali, mentre si affermano nuovi gusti e tendenze. Dopo il record di incassi raggiunto con ''Made in Italy'' (1953, che segnò anche il suo ritorno in coppia con Wanda Osiris)<ref>{{cita notizia|autore= |titolo=Teatro Alfieri un trionfale successo|pubblicazione=Stampa Sera|anno=1953|numero=256|p=1}}</ref> e ''Tutte donne meno io''<ref>{{cita web|url=https://patrimonio.archivioluce.com/luce-web/detail/IL5000034988/2/prove-della-rivista-tutte-donne-meno-io-macario-e-dapporto.html?startPage=0|titolo=
==Filmografia==
Prove della rivista: "Tutte donne meno io" di Macario e Dapporto.
*''[[Aria di paese]]'', regia di [[Eugenio De Liguoro]] ([[1933]])
Filmati: 8 settembre 1954}}</ref> (1954, in cui Macario era l'unico uomo circondato da ben quaranta donne)<ref>{{cita web|url=https://asisp.intesasanpaolo.com/publifoto/detail/IT-PF-FT001-001478/rivista-tutte-donne-meno-io-comp-macario-al-teatro-lirico|titolo=Rivista "Tutte donne meno io", compagnia Macario al Teatro Lirico (foto del 31 novembre 1954)}}</ref>, il comico piemontese si dedicò alla commedia musicale. Accanto a primedonne quali Sandra Mondaini e [[Marisa Del Frate]], realizzò spettacoli come ''L'uomo si conquista la domenica'' (1955), ''Non sparate alla cicogna'' (1957) di [[Ruggero Maccari]] e [[Mario Amendola]], ''E tu, biondina'' (1957) e ''Chiamate Arturo 777'' (1958) di [[Bruno Corbucci]] e [[Giovanni Grimaldi]].
*''[["Lo vedi come sei... Lo vedi come sei?"]]'', regia di [[Mario Mattòli]] ([[1939]])
[[File:Mondaini Macario.jpg|miniatura|upright=1.3|Macario con [[Sandra Mondaini]] durante le prove dello spettacolo ''E tu biondina...'' del 1956]]
*''[[Imputato, alzatevi!]]'', regia di [[Mario Mattòli]] ([[1939]])
Il successo sul grande schermo continuò ad arridergli fino all'inizio degli anni cinquanta, prima con il campione di incassi ''[[Come persi la guerra]]'' (1947) e poi con ''[[L'eroe della strada (film 1948)|L'eroe della strada]]'' (1948) e ''[[Come scopersi l'America]]'' (1949), tutti diretti da [[Carlo Borghesio]] e prodotti da [[Luigi Rovere]].<ref>{{cita libro | autore=Maurizio Ternavasio | wkautore=Maurizio Ternavasio | editore=Lindau | anno=1998 |p=99 | titolo=Macario: Vita di un comico | ISBN=9788871802411}}</ref> La sua formula spettacolare, tuttavia, restava sempre più adatta al teatro di rivista e alla commedia musicale, che esaltavano la sua candida e innocente maschera attraverso le "prepotenze" sulla sua fedele spalla [[Carlo Rizzo]] e soprattutto attraverso il sottinteso erotico delle sue "donnine". Fra queste lavorò molti anni sul palcoscenico accanto a lui [[Ermellina Banfi]]<ref>"''Ermellina''": le fu dato dal nome di una sua [[Parentela|bisnonna]]</ref> (1926-2018) che recitò poi anche
*''[[Non me lo dire!]]'', regia di [[Mario Mattòli]] ([[1940]])
a fianco di [[Renato Rascel|Rascel]], [[Ugo Tognazzi]], [[Carlo Dapporto|Dapporto]], [[Raimondo Vianello|Vianello]] e che dopo la prematura morte dell'attore [[Guido Morisi]] dalla quale ebbe una figlia, Nicoletta, sposò [[Tino Buazzelli]] il quale adottò la piccola.<ref>{{Cita web|url=http://patrimonio.archivioluce.com/luce-web/detail/IL0000005763/9/tino-buazzelli-servizio-casa-l-attore-moglie-e-figlia.html?indexPhoto=0|titolo=Tino Buazzelli - Servizio a casa. L'attore con la moglie e la figlia|sito=Archivio Storico Luce|lingua=it|accesso=2024-04-30}}</ref>
*''[[Il chiromante]]'', regia di [[Oreste Biancoli]] ([[1940]])
*''[[Il pirata sono io!]]'', regia di [[Mario Mattòli]] ([[1940]])
*''[[Il vagabondo (film 1941)|Il vagabondo]]'', regia di [[Carlo Borghesio]] ([[1941]])
*''[[Il fanciullo del West]]'', regia di [[Giorgio Ferroni]] ([[1943]])
*''[[La zia di Carlo]]'', regia di [[Alfredo Guarini]] ([[1943]])
*''[[L'innocente Casimiro]]'', regia di [[Carlo Campogalliani]] ([[1945]])
*''[[Come persi la guerra]]'' ([[1947]])
*''[[L'eroe della strada (film 1948)|L'eroe della strada]]'', regia di [[Carlo Borghesio]] ([[1948]])
*''[[Come scopersi l'America]]'', regia di [[Carlo Borghesio]] ([[1949]])
*''[[Il monello della strada]]'', regia di [[Carlo Borghesio]] ([[1950]])
*''[[Adamo ed Eva (film)|Adamo ed Eva]]'', regia di [[Mario Mattòli]] ([[1950]])
*''[[Io, Amleto]]'', regia di [[Giorgio C. Simonelli]] ([[1952]])
*''[[La famiglia Passaguai fa fortuna]]'', regia di [[Aldo Fabrizi]] ([[1952]])
*''[[Italia piccola]]'', regia di [[Mario Soldati]] ([[1957]])
*''[[La cambiale]]'', regia di [[Camillo Mastrocinque]] ([[1959]])
*''[[I quattro monaci]]'', regia di [[Carlo Ludovico Bragaglia]] ([[1962]])
*''[[Totò di notte n.1]]'', regia di [[Mario Amendola]] ([[1962]])
*''[[Uno strano tipo]]'', regia di [[Lucio Fulci]] ([[1962]])
*''[[Lo smemorato di Collegno]]'', regia di [[Sergio Corbucci]] ([[1962]])
*''[[I quattro tassisti]]'', regia di [[Giorgio Bianchi]] ([[1963]])
*''[[I quattro moschettieri (film 1936)|I quattro moschettieri]]'', regia di [[Carlo Ludovico Bragaglia]] ([[1963]])
*''[[Totò sexy]]'', regia di [[Mario Amendola]] ([[1963]])
*''[[Totò contro i 4]]'', regia di [[Steno]] ([[1963]])
*''[[Il monaco di Monza]]'', regia di [[Sergio Corbucci]] ([[1963]])
*''[[Nel giorno del Signore]]'', regia di [[Bruno Corbucci]] ([[1970]])
*''[[Il prode Anselmo e il suo scudiero]]'', regia di [[Bruno Corbucci]] ([[1973]])
*''[[Due sul pianerottolo]]'', regia di [[Mario Amendola]] ([[1976]])
 
[[File:macarietto.jpg|miniatura|Macario, con [[Carlo Rizzo]] nel programma televisivo [[Rai]] ''Macarietto scolaro perfetto'' (1956)]] Tornato a [[Roma]], Macario tentò di estendere le sue attività teatrali alla produzione cinematografica, realizzando il film ''[[Io, Amleto]]'' (1952). Il film si rivelerà essere un disastro, ma nonostante le forti perdite l'artista non si diede per vinto e con le sue riviste successive continuò a riscuotere un grande successo di pubblico e di botteghino. Successivamente Macario prese parte a molti altri film, senza esserne più però il protagonista assoluto, tranne in rari e sporadici tentativi che non sortirono il seguito sperato.
 
Nel 1957, il regista e scrittore [[Mario Soldati]] lo volle per il suo ''[[Italia piccola]]'' per un ruolo drammatico.<ref>{{cita libro | autore=Gino Moliterno | wkautore=Gino Moliterno | editore=Scarecrow Press | anno=2009 |p=[https://archive.org/details/atozofitaliancin0000moli/page/187 187]| titolo=The A to Z of Italian Cinema | url=https://archive.org/details/atozofitaliancin0000moli | ISBN=9780810870598}}</ref> Seppure inconsueto, Macario offrì una prova eccellente e dimostrò ancora una volta notevole versatilità.
 
=== Anni sessanta ===
{{Cinema/orizzontale}}
Dal 1959 al 1963 recitò in ben sei film con [[Totò]]: ''[[La cambiale]]'' (1959), ''[[Totò di notte n. 1]]'' (1962), ''[[Lo smemorato di Collegno (film)|Lo smemorato di Collegno]]'' (1962), ''[[Totò contro i quattro]]'' (1963), ''[[Il monaco di Monza]]'' (1963) e ''[[Totò sexy]]'' (1963). In questi film Macario svolse un ruolo di spalla per Totò, ponendosi al suo servizio sul set. Fu proprio l'attore napoletano, che già cominciava a soffrire dei primi problemi alla vista, ad esprimere il desiderio di avere al suo fianco Macario, amico fidato con cui stabilire in tranquillità i tempi delle battute e delle ''[[gag (spettacolo)|gag]]''. Il risultato ottenuto fu una serie di duetti, con un Totò ancora più irruente di fronte al tipico [[balbuzie|balbettìo]] di Macario.
[[categoria:Biografie|Macario, Erminio]]
 
[[categoria:attori italiani|Macario, Erminio]]
=== Anni settanta ===
[[categoria:Comici|Macario, Erminio]]
Abbandonata la rivista, Macario si dedicò soprattutto al [[teatro di prosa]], distinguendosi anche in ruoli drammatici e facendo qualche incursione nel teatro in [[lingua piemontese]]. Anche qui ottenne un grande successo con una rivisitazione del famoso testo ''[[Le miserie 'd Monsù Travet]]'',<ref>{{cita web|1=https://www.storiepiemontesi.it/27-maggio-1902-nasce-il-via-botero-1-a-torino-lattore-erminio-macario/|2=27 maggio 1902: nasce in via Botero 1 a Torino l’attore Erminio Macario}}</ref> messo in scena allo [[Teatro Stabile di Torino|Stabile di Torino]] nel 1970.<ref>{{cita notizia|autore=Osvaldo Guerrieri|titolo=La rivincita di Macario|pubblicazione=La Stampa|anno=2002|numero=293|p=24}}</ref>
 
Gli anni settanta, in cui Macario si dedicò alla trasposizione televisiva di alcune sue commedie di successo, sono ricchi di impegno nel campo della prosa e della commedia musicale. Fra i numerosi lavori di quel periodo, sono da ricordare ''Achille Ciabotto medico condotto'' (1971-1972), ''Carlin Cerutti sarto per tutti'' (1974), il film ''[[Il piatto piange (film)|Il piatto piange]]'' (1974) di [[Paolo Nuzzi]] e ''Due sul pianerottolo'' (1975-1976), grandissimo successo a teatro accanto a [[Rita Pavone]] (da cui nel 1976 fu ricavato l'omonimo film di [[Mario Amendola]], prodotto sempre da Luigi Rovere, il produttore che lo lanciò al successo alla fine degli anni quaranta; il quarantesimo e ultimo interpretato da Macario).
 
Negli ultimi anni l'attore torinese si impegnò nella realizzazione di un proprio teatro, "''La Bomboniera''", accanto via Santa Teresa 10, (indirizzo che era la sua abitazione torinese e non come alcuni credono nel castello in corso Lecce 63)<ref>{{cita web|url=https://www.torinotoday.it/cronaca/casa-erminio-macario-corso-lecce-leggenda.html|titolo=Campidoglio-Corso Lecce, 63
Erminio Macario: il grande comico torinese con la casa "leggendaria"|autore=Claudio Pizzigallo|data=27 maggio 2016}}</ref> che inaugurò nel 1977 con la commedia tratta da [[Molière]] ''Sganarello medicosifaperdire'', scritta da suo figlio [[Mauro Macario|Mauro]] e [[Carlo Maria Pensa]]. La scelta del titolo non fu del tutto casuale: Macario aveva infatti da tempo espresso il desiderio di poter recitare Molière in un teatro tutto suo,<ref>{{cita notizia|autore=Nino Ferrero|titolo=Erminio Macario sarà Sganarello|pubblicazione=L'Unità|anno=1977|numero=221|p=9}}</ref> tanto che fu spesso chiamato anche "Teatro Macario". Negli anni novanta il teatro fu poi diretto dall'attore Pier Giorgio Gili<ref>{{cita notizia |url=http://www.quotidianopiemontese.it/2014/08/26/morto-pier-giorgio-gili-dei-padri-teatro-in-piemontese/ |titolo=Morto Pier Giorgio Gili uno dei padri del teatro piemontese |data=26 agosto 2014 |accesso=27 maggio 2019}}</ref> e alla sua morte fu convertito in una discoteca col nome di "Theatrò".
 
In [[televisione]] fu tra i protagonisti di ''[[Carosello]]'' fino al suo congedo, che avvenne nel 1977. Da ricordare lo storico spot della [[Galup]] di cui fu testimonial.<ref>{{cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=J9YTpyFjc4k|editore=youtube|titolo=spot storici Erminio Macario|data=23 giugno 2022}}</ref>
 
Nel 1974 fu protagonista della puntata di ''[[Milleluci (programma televisivo)|Milleluci]]'', con [[Mina (cantante)|Mina]] e [[Raffaella Carrà]], dedicata al genere del varietà. Nel 1975 fu protagonista di un varietà in televisione, ''[[Macario uno e due]]''. Nel 1978 la [[Rai]] gli tributò un altro varietà, ''[[Macario più]]'', sei puntate tra prosa e rivista in cui l'attore ripercorse le tappe della sua lunga carriera all'insegna di un umorismo gentile, immediato e popolare. Nel 1979 fu il protagonista per un mese dello spettacolo televisivo ([[Rai 2]]) ''[[Buonasera con...|Buonasera con... Erminio Macario]]'', per la regia del figlio Mauro.
 
=== La morte e il dopo ===
[[File:Erminio Macario e Giulia Dardanelli.jpg|miniatura|upright=0.7|Macario con la moglie Giulia Dardanelli]]
Durante l'ultima replica della sua ultima fatica teatrale, ''Oplà, giochiamo insieme'', Macario accusò un malessere che si scoprirà essere un sintomo di un [[tumore]]. Il 26 marzo 1980 Erminio Macario morì in una clinica torinese a 77 anni, assistito fino all'ultimo dalla moglie Giulia Dardanelli.<ref>{{cita notizia|autore=Piero Perona|titolo=È morto Macario|pubblicazione=Stampa Sera|anno=1980|numero=79|p=1}}</ref> I funerali avvennero nella [[Chiesa di San Dalmazzo (Torino)|chiesa di San Dalmazzo]] di [[Via Garibaldi (Torino)|via Garibaldi]], la mattina del 28 marzo 1980, e la salma venne trasportata al [[cimitero monumentale di Torino]], dove ancora oggi riposa.<ref>{{Cita web|url=http://www.cimiteritorino.it/erminio-macario/|titolo=ubicazione tomba Macario}}</ref>
 
Dopo la sua morte il comico non fu apprezzabilmente valutato come si sarebbe dovuto, soprattutto dalla sua città.<ref>{{cita web|1=https://www.insidetheshow.it/449479_lingrata-torino-non-si-ricorda-piu-di-erminio-macario/|2=L'ingrata Torino non si ricorda più di Erminio Macario}}</ref> Non gli fu [[Stradario di Torino|dedicata nessuna via, piazza]] o monumento se non, in recenti anni, soltanto dai [[Area metropolitana di Torino|vicini comuni periferici]] di [[Grugliasco]] e [[Trofarello]] e, in seguito, dai comuni di [[Roma]], [[Ragusa]] e [[San Giovanni Rotondo]] e soprattutto [[Coazze]]<ref>{{cita web|url=https://scuolaguido.altervista.org/macario-dimenticato-da-torino-non-da-coazze|titolo=Macario, dimenticato da Torino, non da Coazze}}</ref>, località nella quale con la moglie e i due figli, si recava in vacanza d'agosto. Nel [[1993]], poi, ne fu addirittura profanata la tomba.<ref>{{cita web|1=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/11/16/profanata-la-tomba-di-macario.html|2=Profanata la tomba di Macario}}</ref> La rivisitazione della sua vita e delle sue opere fu soprattutto ad opera di moglie, figli, parenti e amici che nel 2002, in occasione del centenario della sua nascita, fondarono l'Associazione Culturale Erminio Macario "MacarioCult".<ref>{{cita web|1=https://www.macariocult.it/homepage.htm|2=Pagina Iniziale}}</ref>
 
Sempre nel 2002, in occasione del centenario dalla nascita, viene intitolata a Erminio Macario la piazzetta del Teatro Superga di [[Nichelino|Nichelino (TO)]]. In loco è presente una stele in pietra di Luserna con apposto un medaglione in bronzo con il suo volto. Alla manifestazione celebrativa, curata dal sindaco Pier Bartolo Piovano, parteciparono anche la moglie di Macario signora Giulia Dardanelli ed il figlio Alberto.
 
Nel 2022 il [[Ministero dello sviluppo economico|MiSE]] ne omaggia i centoventi anni della nascita curando l'emissione di un [[Filatelia|francobollo celebrativo]].<ref>{{cita web|1=https://www.puntozip.net/ecco-il-francobollo-dedicato-a-macario/|2=Ecco il francobollo dedicato a Macario}}</ref>
 
== Filmografia ==
* ''[[Sole (film 1929)|Sole]]'', regia di [[Alessandro Blasetti]] (1929)
* ''[[Aria di paese]]'', regia di [[Eugenio De Liguoro]] (1933)
* ''[[Imputato, alzatevi!]]'', regia di [[Mario Mattoli]] (1939)
* ''[[Lo vedi come sei... lo vedi come sei?]]'', regia di Mario Mattoli (1939)
* ''[[Il pirata sono io!]]'', regia di Mario Mattoli (1940)
* ''[[Non me lo dire!]]'', regia di Mario Mattoli (1940)
* ''[[Il chiromante]]'', regia di [[Oreste Biancoli]] (1941)
* ''[[Il vagabondo (film 1941)|Il vagabondo]]'', regia di [[Carlo Borghesio]] (1941)
* ''[[Il fanciullo del West]]'', regia di [[Giorgio Ferroni]] (1942)
* ''[[La zia di Carlo (film 1943)|La zia di Carlo]]'', regia di [[Alfredo Guarini]] (1943)
* ''[[Macario contro Zagomar]]'', regia di Giorgio Ferroni (1944)
* ''[[Il cinema delle meraviglie]]'', regia di [[Pietro Francisci]] (1945)
* ''[[L'innocente Casimiro]]'', regia di [[Carlo Campogalliani]] (1945)
* ''[[Come persi la guerra]]'', regia di Carlo Borghesio (1947)
* ''[[L'eroe della strada (film 1948)|L'eroe della strada]]'', regia di Carlo Borghesio (1948)
* ''[[Come scopersi l'America]]'', regia di Carlo Borghesio (1949)
* ''[[Il monello della strada]]'', regia di Carlo Borghesio (1950)
* ''[[Adamo ed Eva (film 1949)|Adamo ed Eva]]'', regia di Mario Mattoli (1950)
* ''[[Io, Amleto]]'', regia di [[Giorgio Simonelli]] ([[1952]])
* ''[[Agenzia matrimoniale (film 1952)|Agenzia matrimoniale]]'', regia di [[Giorgio Pàstina]] (1952)
* ''[[La famiglia Passaguai fa fortuna]]'', regia di [[Aldo Fabrizi]] (1952)
* ''[[Io, mia moglie e la vacca]]'' (''Ma femme, ma vache et moi''), regia di [[Jean-Devaivre]] (1952)
* ''[[Carosello del varietà]]'', regia di [[Aldo Quinti]] e [[Aldo Bonaldi]] (1955)
* ''[[Italia piccola]]'', regia di [[Mario Soldati]] (1957)
* ''[[La cambiale]]'', regia di [[Camillo Mastrocinque]] (1959)
* ''[[I quattro monaci]]'', regia di [[Carlo Ludovico Bragaglia]] (1962)
* ''[[Totò di notte n. 1]]'', regia di [[Mario Amendola]] (1962)
* ''[[Uno strano tipo]]'', regia di [[Lucio Fulci]] (1962)
* ''[[Lo smemorato di Collegno (film)|Lo smemorato di Collegno]]'', regia di [[Sergio Corbucci]] (1962)
* ''[[I 4 tassisti]]'', regia di [[Giorgio Bianchi]] (1963)
* ''[[I quattro moschettieri (film 1963)|I quattro moschettieri]]'', regia di Carlo Ludovico Bragaglia (1963)
* ''[[Avventura al motel]]'', regia di [[Renato Polselli]] (1963)
* ''[[Il giorno più corto]]'', regia di Sergio Corbucci (1963)
* ''[[Totò sexy]]'', regia di Mario Amendola (1963)
* ''[[Totò contro i quattro]]'', regia di [[Steno]] (1963)
* ''[[Il monaco di Monza]]'', regia di Sergio Corbucci (1963)
* ''[[I nuvoloni]]'', regia di [[Amasi Damiani]] (1964)
* ''[[Lisa dagli occhi blu (film)|Lisa dagli occhi blu]]'', regia di [[Bruno Corbucci]] (1969)
* ''[[Nel giorno del Signore]]'', regia di Bruno Corbucci (1970)
* ''[[Il prode Anselmo e il suo scudiero]]'', regia di Bruno Corbucci (1973)
* ''[[Il piatto piange (film)|Il piatto piange]]'', regia di [[Paolo Nuzzi]] (1974)
* ''[[Due sul pianerottolo]]'', regia di Mario Amendola (1976)
 
== Riviste e commedie musicali ==
[[File:Mondoallegrol.jpg|miniatura|upright=1.3|La locandina della rivista ''Mondo allegro'' (1936)]]
;Compagnia riviste e balli Molasso
* ''Sei solo stasera?'' di Giovanni Molasso (1923)
* ''Addio maschietta'' di Ernesto Corsari (1923)
* ''Senza complimenti'' di Nicola (1923)
* ''Il giro del mondo in ottanta risate'' (1923)
:Compagnia Rota-Veneziani-Mazzuccato
* ''Il pupo giallo'' di Piero Mazzuccato (1924)
* ''Vengo con questa mia'' di Piero Mazzuccato (1924)
* ''Tam-Tam'' di [[Carlo Rota]] (1925)
* ''Arcobaleno'' di Piero Mazzucato e [[Carlo Veneziani]] (1925)
* ''Il re delle api'' di Rota e Mazzuccato
* ''Ho trovato la Titina'' di Mazzuccato-Rota-[[Marco Praga]]
;Compagnia Isa Bluette
* ''La valigia delle Indie'' di [[Ripp]] e [[Bel Ami (paroliere)|Bel-Ami]] (1925)
* ''Il dito di Giove'' di Ripp e Bel-Ami (1925)
* ''Adama ed Evo'' di Ripp e Bel-Ami (1925)
* ''Jazzbandopoli'' di Ripp e Bel-Ami (1926)
* ''I tre emisferi'' di Ripp e Bel-Ami (1926)
* ''Sottane al vento'' di Ripp e Bel-Ami (1926)
* ''Turlututù'' di Ripp e Bel-Ami (1927)
* ''I frutti proibiti'' di Ripp e Bel-Ami (1927)
* ''A disco aperto'' di Ripp e Bel-Ami (1927)
;Compagnia Isa Bluette-Erminio Macario
* ''Siamo nati per soffrire'' di Calandrino<!--Umberto Castelli-->
* ''Paese che vai'' di Erminio Macario ed [[Enrico Maria Chiappo]] (1929)
* ''Torna al tuo paesello'' di Giovanni Manca
* ''Musica maestro!'' (o ''Taca Maestro!'') di Ripp e Bel-Ami
;Compagnia Testa-Fioretti-Macario-Titina
* ''Minorenni a noi!'' di Ripp e Bel-Ami (1926)
* ''Gatte di lusso'' di Ripp e Bel-Ami (1926)
* ''Diavoli rosa'' di Ripp e Bel-Ami (1926)
;Compagnia Achille Maresca
* ''Madama follia'' di Ripp e Bel-Ami (1927)
;Compagnia Titina
* ''Ultim'ora'' di [[Dino Falconi]] e [[Oreste Biancoli]]
;Compagnia Macario
* ''La scoperta del mappamondo'' di Macario e Chiribiri
;Altre compagnie
* ''Mondo allegro'' di Bel-Ami (1936)
* ''Il piroscafo giallo'' di Erminio Macario, Ripp e Bel-Ami (1937)
* ''Follie d’America'' di Erminio Macario, regia di Erminio Macario (1938)
* ''Amleto, che ne dici?'' di Erminio Macario e Mario Amendola (1944)
* ''Febbre azzurra'' di Mario Amendola (1944-1945)
* ''Follie d'Amleto'' di Mario Amendola, con [[Lia Origoni]] (1946)
* ''Le educande di San Babila'' di Mario Amendola (1948)
* ''Ocklabama'' di Ruggero Maccari e Mario Amendola (1949)
* ''La bisbetica sognata'' di [[Enrico Bassano]] (1950)
* ''Votate per Venere'' di [[Orio Vergani]] e [[Dino Falconi]] (1951)
* ''Pericolo rosa'' (1953)
* ''Tutte donne meno io'' di Scarnicci e Tarabusi (1954)
* ''Made in Italy'' di Giovannini e Garinei, con Macario e Wanda Osiris (1955)
* ''L'uomo si conquista la domenica'' di Ruggero Maccari e Mario Amendola (1956)
* ''Non sparate alla cicogna'' di Ruggero Maccari e Mario Amendola (1957)
* ''E tu, biondina'' di Ruggero Maccari e Mario Amendola (1958)
* ''Chiamate Arturo 777'' di Bruno Corbucci e Giovanni Grimaldi (1959)
* ''Una storia in blue-jeans'' di Bruno Corbucci e Giovanni Grimaldi, con Macario, Carlo Campanini, Valeria Fabrizi (1960)
* ''Undici sopra un ramo'' di Ernesto Caballo
* ''Masaniello'', commedia musicale, con Macario, Nino Taranto, Miranda Martino (1962-1963)
* ''Febbre azzurra'' di Mario Amendola (riedizione) (1965)
* ''Le 6 mogli di Erminio VIII'' di Mario Amendola e Bruno Corbucci (1966)<ref>{{cita news|autore=Stampa Sera|titolo=Teatro Alfieri - Ultima settimana di 'Le 6 mogli di Erminio VIII'|pubblicazione=Stampa Sera|anno=1965|numero=275|p=8}}</ref>
* ''Pop a tempo di beat'' di Raffaele Cile e Dino Mazzucco (1967)
* ''Miserie 'd Monsù Travet'' di [[Vittorio Bersezio]] (1970)
* ''Bastian contrari'' di Vittorio Bersezio (1971)
* ''Achille Ciabotto medico condotto'' di Mario Amendola e Bruno Corbucci (1971-1972)
* ''Un regolamento di conti'' di Mauro Macario (1971)
* ''Carlin Cerutti sarto per tutti'' di Mario Amendola e Bruno Corbucci (1974)
* ''Due sul pianerottolo'' di Mario Amendola e Bruno Corbucci (1975-1976)
* ''Anche le figlie di Maria portano i jeans'' di [[Marcello Marchesi]] e [[Gustavo Palazio]] (1976)
* ''Sganarello medicosifaperdire'' di C.M. Pensa e Mauro Macario (1977)
* ''Licenza di ridere'' di Mauro Macario (1977)
* ''Oplà, giochiamo insieme'' testi e regia di Mauro Macario (1979)
 
=== Edizioni home video ===
* Erminio Macario [e altri], ''La rivista di Macario'', Torino: La Stampa, 2005-2006 - collezione di libri e DVD comprendente:
** ''Macario sono io!'' di Erminio Macario
** ''Febbre azzurra'' di Erminio Macario, [[Mario Amendola]], [[Pasquale Frustaci]]
** ''Oklabama'' di Erminio Macario, [[Ruggero Maccari]], [[Carlo Rizzo]]
** ''E tu biondina'', sceneggiatura di Erminio Macario, da una commedia di Mario Amendola e Ruggero Maccari, ''Follie d'Amleto'', commedia musicale di Erminio Macario [e altri]
** ''Chiamate Arturo 777'', sceneggiatura di Erminio Macario, [[Bruno Corbucci]], [[Giovanni Grimaldi]]
* Erminio Macario [e altri], ''Tutto Macario : il teatro'', Roma: RAITrade, 2007 - collezione di video in DVD, comprendente:
** ''La felicità 'd Monsù Guma'', regia di [[Massimo Scaglione]], sceneggiatura di [[Federico Garelli]], libera rielaborazione e adattamento televisivo di [[Belisario Randone]], ''Il figlio di Gribuja'', regia di Massimo Scaglione, sceneggiatura da un canovaccio popolare cuneese rielaborato da Massimo Scaglione
** ''Che quarantotto in casa Ciabotto'' di Mario Amendola, Bruno Corbucci ed Erminio Macario, regia di [[Vito Molinari]], ''Le bastonate del servo'' di Erminio Macario
** ''Due sul pianerottolo'' di Mario Amendola, Bruno Corbucci ed Erminio Macario, regia di Vito Molinari
** ''Stazione di servizio'' di Mario Amendola, Bruno Corbucci ed Erminio Macario, regia di Vito Molinari
** ''Pautasso Antonio esperto di matrimonio'' di Mario Amendola, Bruno Corbucci ed Erminio Macario
** ''Il gallo del cortile'', commedia in un atto di Mario Amendola, Bruno Corbucci ed Erminio Macario
** ''Achille ciabotto medico condotto'', commedia in due atti di Mario Amendola, Bruno Corbucci ed Erminio Macario
** ''Carlin Cerutti sarto per tutti'' di Mario Amendola, Bruno Corbucci ed Erminio Macario, regia di Vito Molinari, ''Il cuoco e il segretario'', sceneggiatura di Erminio Macario e Mario Amendola, da una farsa di [[Eugène Scribe]]
* Erminio Macario [e altri], ''Tutto Macario: la rivista'', Milano: Fabbri, Roma: RAITrade, 2007 - collezione di video in DVD, comprendente:
** ''E tu biondina'', regia di Vito Molinari, sceneggiatura di Erminio Macario, da una commedia di Mario Amendola e [[Ruggero Maccari]], musiche di [[Giovanni D'Anzi]]
** ''Oklabama'', regia di Vito Molinari, sceneggiatura di Erminio Macario, Ruggero Maccari, [[Carlo Rizzo]], musiche di Castorina, Di Francesco, Trinca
** ''Febbre azzurra'', commedia musicale di Erminio Macario, Mario Amendola, [[Pasquale Frustaci]], regia di Vito Molinari, ''Follie d'Amleto'', commedia musicale di Erminio Macario [e altri], regia di Vito Molinari
** ''Chiamate Arturo 777'', sceneggiatura di Bruno Corbucci, [[Giovanni Grimaldi]], musiche di [[Mario Bertolazzi]], regia di Vito Molinari
** ''La vedova allegra'' di [[Victor Léon]] e [[Leo Stein (scrittore)|Leo Stein]], adattamento televisivo di [[Mario Landi]], Bruno Corbucci, Majolo, musiche di [[Franz Lehár]], regia di Mario Landi
 
== Varietà radiofonici Rai ==
* ''Il mondo con me'', rivista di Dino Falconi e Angelo Frattini, con Erminio Macario e la Compagnia di rivista di Milano, regia di Giulio Scarnicci, trasmessa il 22 ottobre 1953.<ref>{{Cita libro|titolo=Realismo ed Eclettismo Nell’arte Alessandrina|url=http://dx.doi.org/10.1163/9789047406389_009|accesso=2022-11-23|data=2004-01-01|editore=BRILL|pp=87-98}}</ref>
* ''[[La vedova allegra (operetta)|La vedova allegra]]'' di Leon e Stein, musica di [[Franz Lehár]], regia di Mario Landi, trasmessa il 12 giugno 1955.<ref>{{Cita pubblicazione|data=2011-10-31|titolo=Denari, Antonio di Ambrozio de|rivista=Benezit Dictionary of Artists|editore=Oxford University Press|accesso=2022-11-23|url=http://dx.doi.org/10.1093/benz/9780199773787.article.b00049321}}</ref><ref>{{Cita libro|nome=Celli,|cognome=Luigi.|titolo=Di Silvestro Gozzolini da Osimo economista e finanziere del secolo XVI : due trattati inediti preceduti da un saggio storico sull'autore e sull'Italia economica del secolo stresso|url=http://worldcat.org/oclc/778040549|accesso=2022-11-23|data=1892|editore=L. Roux E.C|OCLC=778040549}}</ref>
 
== Prosa televisiva Rai ==
* ''Carlo Alberto'', farsa con [[Carlo Campanini]], [[Tatiana Farnese]], [[Tonino Micheluzzi]], [[Gilberto Mazzi]], [[Vivi Gioi]], Erminio Macario, [[Linda Sini]], regia di Macario e [[Lino Procacci]], trasmessa il 13 agosto 1959.
* ''[[Macario più]]'' ([[Rai 1|Rete 1]], 1978)
* ''Buonasera con Macario'', regia di Mauro Macario ([[Rai 2|Rete 2]], 1979)
 
== Discografia parziale ==
=== 33 giri ===
* 1971 – ''[[Le miserie 'd monssù Travet]]'' ([[Fonit Cetra|Cetra]], LPB 35039)
* 1971 – ''[[Finestre sul Po]]'' (Cetra, LPB 35040)
* 1973 – ''[[Le sei mogli di Erminio VIII]]'' ([[International Tv Record]], 062)
 
=== 78 giri ===
* 1937 – ''[[Vidi il Danubio... (Non era blu)/Cose che capitano...]]'' ([[La voce del padrone]], HN 1258)
* 1940 – ''[[Camminando sotto la pioggia/Sempre Pierrot]]'' ([[Odeon (casa discografica)|Odeon]], GO 20186)
* 1941 – ''[[La gagarella del Biffi Scala/Duar (fa no el bauscia)]]'' (La voce del padrone, HN 1984)
* 1941 – ''[[Il tamburo della banda D'Affori/La giava del tabacco)]]'' (La voce del padrone, HN 2020)
 
=== 45 giri ===
* 1971 – ''[[Lady Laura/Uomo solo]]'' ([[Italdisc]], IT 222)
* 1973 – ''[[Turin, Turin/La voce degli anni]]'' (Cetra, SP 1501)
* 1976 – ''[[Sanremo Sanremo/La recita è finita]]'' ([[RCA Italiana]], TPBO 1201)
* 1979 – ''[[Ciao nonnino/Indovina, indovinello]]'' ([[Durium]], Ld Al 8062)
 
== Libri ==
* ''Lo vedi come sei? - La parola a Macario'', Milano, [[Sonzogno (editore)|Sonzogno]], 1941
* ''Come nasce un comico'', Torino, Tipografia teatrale torinese, [s.d.]
* ''Macario story'', Torino, Arti Grafiche Garino, 1971
* ''Teatro di Macario'', Torino, [[Tipografia teatrale torinese]], 1980 (Priuli & Verlucca)
* " Macario un comico caduto dalla luna (Baldini & Castoldi), 1998 di Mauro Macario
* " Macario mio padre (Campanotto editore) 2004 - di Mauro Macario
* " Album di Macario (Priuli & Verkucca) di Mauro Macario, 1980
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* [[Mauro Macario]], ''Album di Macario : Fotostoria emozionale'', Ivrea, Priuli & Verlucca, 1981.
*{{cita libro | nome=Mario | cognome=Ruberi | titolo=Macario-Lo vedi come sei? | anno=1992 | editore=SEP | città=Torino}}
* Maurizio Ternavasio, ''Macario : Vita di un comico'', Torino, Lindau, 1998&nbsp;– ISBN 978-88-7180-241-1.
* M. Macario, ''Macario, un comico caduto dalla luna'', Milano, Baldini & Castoldi, 1998&nbsp;– ISBN 88-8089-527-3.
* [[Massimo Scaglione]], ''Saluti e baci - L'Italia del varietà e dell'avanspettacolo'', Torino, Ediz. La Stampa, 2001.
* M. Macario, ''Ballerina di fila'', Reggio Emilia, Aliberti, 2004&nbsp;– ISBN 88-7424-047-3.
* M. Macario, ''Macario mio padre'', Pasian di Prato, [[Campanotto Editore]], 2007&nbsp;– ISBN 978-88-4560-503-1.
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|q}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=https://www.macariocult.it/|titolo=Macario Cult - Associazione culturale Erminio Macario}}
* {{cita web | url = http://www.burcardo.org/fondi/macario.asp | titolo = Il Fondo Macario alla Biblioteca Teatrale SIAE e Museo del Burcardo | accesso = 27 febbraio 2016 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20151222155948/http://www.burcardo.org/fondi/macario.asp | urlmorto = sì }}
* {{cita web|url=http://www.teche.rai.it/?s=erminio+macario&submit=Cerca|titolo=Erminio Macario dall'archivio RAI}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|cinema|teatro|televisione}}
 
[[Categoria:Comici italiani]]
[[Categoria:Conduttori televisivi di Rai 1 degli anni 1970]]
[[Categoria:Conduttori televisivi di Rai 2 degli anni 1970]]
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[[Categoria:Attori radiofonici italiani]]
[[Categoria:Attori televisivi italiani]]