Piazza Armerina: differenze tra le versioni

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|Panorama = Piazza Armerina Cathedral 0802.jpg
|Didascalia =
|Bandiera = Flag of Piazza Armerina2Armerina-Bandiera.jpgsvg
|Voce bandiera =
|Voce stemma =
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|Data elezione = 25-6-2018
|Data istituzione =
|Sottodivisioni = Aldovino, Azzolina, Bellia, Camemi, Cametrice, Cannata, Colla-Casale, Farruggio, Fegotto, Floristella, Gatta, Grottacalda, Leano, Marino, Polleri, SantaSan CroceGiacomo, Serrafina,Santa San GiacomoCroce, Scarante, Serrafina
|Abitanti = 20644
|Note abitanti = {{Istat|086|14|2022|data={{data|15|12|2022}}|accesso={{data|28|12|2022}}}}
|Aggiornamento abitanti = 30-9-2022
|Sottodivisioni = Aldovino, Azzolina, Bellia, Camemi, Cametrice, Cannata, Colla-Casale, Farruggio, Fegotto, Floristella, Gatta, Grottacalda, Leano, Marino, Polleri, Santa Croce, Serrafina, San Giacomo, Scarante
|Divisioni confinanti = [[Aidone]], [[Assoro]], [[Barrafranca]], [[Caltagirone]] (CT), [[Enna]], [[Mazzarino (Italia)|Mazzarino]] (CL), [[Mirabella Imbaccari]] (CT), [[Pietraperzia]], [[Raddusa]] (CT), [[San Cono (Italia)|San Cono]] (CT), [[San Michele di Ganzaria]] (CT), [[Mineo (Italia)|Mineo]] (CT), [[Valguarnera Caropepe]]
|Zona sismica = 2
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|Didascalia mappa = Posizione del comune di Piazza Armerina nel libero consorzio comunale di Enna
}}
'''Piazza Armerina''' (''Ciazza'' in [[Dialetti galloitalici di Sicilia|galloitalico di Sicilia]]<ref name="regione.sicilia.it">[http://www.regione.sicilia.it/beniculturali/dirbenicult/info/news/rei/parlata-alloglotta.html Libro delle Espressioni, Registro delle Eredità Immateriali della Sicilia, Parlata Alloglotta Gallo Italico]</ref>, ''Chiazza'' in {{nomelingua|scn}}) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:20644Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> del [[libero consorzio comunale di Enna]] in [[Sicilia]].
 
È sede di [[vescovado]] con un'estesa [[Diocesi di Piazza Armerina|diocesi]]. Il territorio di Piazza Armerina sorge su un'altura dei monti Erei meridionali, nella parte centro-orientale della Sicilia, a {{M|697|ul=m}} d'altitudine. Fino al [[1927]] era capoluogo [[Circondario di Piazza Armerina|di un esteso circondario]] e sede di [[sottoprefettura]], quando non era ancora stata istituita la [[provincia di Enna]], alla quale fu inglobata.
 
È un'antica città d'impianto [[Medioevo|medievale]] con un pregevole centro storico [[barocco]] e [[Normanni|normanno]]. Sul suo territorio si trova la [[Villa romana del Casale]] con i suoi famosi mosaici, dal [[1997]] [[Patrimonio dell'umanità]] dell'[[UNESCO]]. Città d'arte, già definita ''Urbs Opulentissima''<ref name="books.google.it">{{Cita libro|nome=Massa|cognome=Giovan-Andrea|titolo=Della Sicilia Grand' Isola Del Mediterraneo In Prospettiva: Cioe Le Citta, Castella, Terre, e Luoghi esistenti, e non esistenti in Sicilia, la Topografia Littorale, li Scogli, Isole, e Penisole intorno ad essa (etc.)|url=https://books.google.it/books?id=-NBcAAAAcAAJ&pg=PA277&lpg=PA277&dq=urbs+opulentissima+piazza&source=bl&ots=3wFDIXVQv7&sig=4Jqj07UGKtY5Y4EE_1eJjEjxVT0&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwi7pIW52bHOAhWoPZoKHcbxAfoQ6AEIPjAF#v=onepage&q=urbs%20opulentissima%20piazza&f=false|accesso=2023-01-15|data=1709|editore=Cichè, Francesco|lingua=it|p=277}}</ref>, con forte richiamo turistico per il suo importante patrimonio archeologico, storico, artistico e naturale, nota come la "''Città dei Mosaici e del [[Palio dei Normanni]]''<ref name="rei.arcadeisegni.org">[http://rei.arcadeisegni.org/index.php/reisicilia/details/2/26 REIS Registro delle Eredità Immateriali della Regione Siciliana - Libro delle Celebrazioni - Palio dei Normanni di Piazza Armerina] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160807035044/http://rei.arcadeisegni.org/index.php/reisicilia/details/2/26 |data=7 agosto 2016 }}</ref>". La persona più stupida dopo Golino e peppuccio è Aurelio.<ref>{{Cita web|url=ahahha|titolo=aurelio}}</ref>
 
== Geografia fisica ==
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=== Clima ===
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Piazza Armerina}}
L'altitudine di [[montagna]], e le coordinate geografiche (37°23'13"20 Nord di [[latitudine]]) concorrono a fare di Piazza una località a [[clima mediterraneo continentale]], un [[clima temperato]] con caratteristiche del [[clima continentale]], non foss'altro per la collocazione interna e la capillarità del refrigerante [[foresta|manto forestale]], fattori che concorrono a determinare il tipico [[clima della Sicilia centrale]], caratteristico di quasi tutto il territorio degli [[Monti Erei|Erei]]. Quest'ultimo si distingue dal [[clima mediterraneo]] per gli influssi continentali dovuti alla lontananza dal mare (le nevicate avvengono sovente nel periodo tra gennaio e febbraio a volte anche a marzo ) e al contempo dall'altitudine di montagna, certamente mitigati, tuttavia, dalla bassa latitudine. In virtù di ciò, Piazza Armerina è inclusa nella fascia climatica D; ciò significa che l'accensione degli [[termosifone|impianti di riscaldamento]] è normalmente consentita per 12 ore giornaliere, dal 15 ottobre al 15 aprile.
Le temperature minime scendono al di sotto dello zero in inverno soprattutto nella zona nord della città, la temperatura minima registrata più bassa è stata - 8°C , ogni notte si registrano temperature che oscillano tra i - 3°C / - 5°C.
In centro città le temperature sono fredde durante la notte in inverno, valori termici vicino allo zero e nelle irruzione fredde o inversione termica si scende al di sotto dello zero, con brina.
{{ClimaAnnuale
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{{Vedi anche|Storia di Piazza Armerina}}
[[File:Villa Del Casale 33.jpg|thumb|Un pavimento della [[Villa del Casale]]|upright]]
Il più antico ritrovamento dell'uomo risale al [[Paleolitico superiore|Paleolitico Superiore]], probabilmente all'[[Epigravettiano]] finale, riscontrato presso la contrada Ramata nei pressi della frazione di Pergusa ma ancora in territorio di Piazza Armerina. Una frequentazione [[Neolitico|neolitica]] è stata riscontrata sporadicamente nel territorio ma certamente è attestata presso la sommità del Monte Naone, nel quale gli scavatori rinvennero numerosi frammenti di ceramica impressa della [[Cultura di Stentinello|''facies'' di [[Stentinello]]. L'unicaLe uniche attestazione ben osservata e interpretataosservate, per l'età dei metalli, èsono quellaquelle del villaggio capannicolo di [[Monte Manganello]] e le tracce di frequentazione rinvenute a [[Montagna di Marzo]], dove l'uomo s'insediò a partire dalle prime fasi del [[Età del bronzo|Bronzo antico]] fino alle prime fasi del [[Bronzo medio]], periodo nel quale in Sicilia si diffuse la [[cultura di Castelluccio]]. Nell'estate del 2000 la Soprintendenza BB.CC.AA. di Enna indagò il sito archeologico di Monte Manganello portando alla luce alcuni resti delle antiche capanne e numerosi frammenti ceramici. I frammenti ceramici, costituiti perlopiù da coppe su piede e tazze, sono esposti nel Museo della Città e del Territorio sito all'interno del Palazzo Trigona.
 
Dai ritrovamenti numismatici presenti sul Monte Naone non lontano dall'abitato si può presumere che qui esistesse un abitato di età greca, forse una sub-colonia di [[Gela (città antica)|Gela]] e più precisamente la ''Hybla Geleatis'' di cui fa menzione [[Tucidide]] in seguito chiamata ''Stiela''<ref>Dallo studio delle monete rinvenute in scavi clandestini su cui compare la legenda STI o STIA; cfr. E. Cammarata, ''Numismatica e Topografia antica'', in «Demetra», 7, Palermo 1994, pp. 22 passim.</ref>. Sulla storia poi di Piazza dove è attualmente ubicata si sa con certezza solo dalla dominazione [[Normanni|normanna]] in poi, in riferimento alla ricostruzione della città nel [[1163]] ada opera di [[Guglielmo II di Sicilia|Guglielmo II]]. Per il periodo precedente alla fondazione diverse sono le ipotesi. Alcuni autori del [[XVII secolo|Seicento]] favoleggiarono di un villaggio chiamato ''Plutia'' di origine romana, ma nessuna fonte classica ha mai riportato tale località. Tuttavia secondo fonti musulmane riportate da [[Michele Amari]] nella sua ''Storia dei Musulmani di Sicilia'', esisteva una città che gli arabofoni pronunciavano Iblâtasa o Iblâtana,<ref>Col che sarebbe dimostrato che il toponimo originario doveva essere "Ibl..." o "Pl...". Ciò in accordo con la regola per la quale la [[lingua araba|arabo]] non ammette che una parola possa cominciare con due consonanti consecutive, di cui la prima "in quiete" (cioè senza vocale). Per ovviare a questo inconveniente, riscontrabile quando i [[musulmani]] s'imbattevano in un toponimo non di origine araba, l'arabofono deve inserire una vocale eufonica tra le due consonanti o premettere alla prima consonante una ''[[Alif]]'' prostetica. Dunque non ''Bla'' (o ''Pla'', ricordando che la "P" è del tutto inesistente in arabo e che essa viene sostituita dall'altra [[labiale]] "B") ma ''Bala'' o ''Ibla''.</ref> abitata da comunità [[islam]]iche, che dovette sorgere su un villaggio preesistente che le cronache medievali (come il Fazello) indicavano più tardi come ''Casalis Saracenorum''.
 
Tale villaggio potrebbe essere la ''Ibla Elatson'' o ''Ibla Elatton'' ([[Ibla]] minore) riportata da [[Idrisi]]<ref>Edrisi, in Michele Amari (a cura di), ''Biblioteca arabo-sicula'', Torino, Loescher, 1880, p. 102, ristampa Catania, 1982.</ref> che corrisponderebbe alla ''Ibla Geleate'' (ibla Gelese) descritta da [[Tucidide]] (per [[Pausania il Periegeta|Pausania]] ''Ibla Gereate'', per [[Stefano Bizantino]] ''Ibla Era o Minore'')<ref>Litterio Villari, ''Hybla Deinceps Platia'', Roma, 2000, p. 11</ref>. La città islamica venne ribattezzata ''Placia'' o ''Platsa'' dai Normanni che la conquistarono e la affidarono agli Aleramici. Re [[Guglielmo I di Sicilia]], per punirla della sua ribellione capeggiata da [[Ruggero Sclavo]], figlio illegittimo dell'aleramico [[Simone del Vasto|Simone]], [[Contea di Policastro|conte di Policastro]], che in pratica aveva trucidato la popolazione araba, la fece incendiare e distruggere nel [[1161]]<ref>Litterio Villari, ''op. cit.'', pp. 29-30.</ref>. Venne dunque ricostruita, nel [[1163]] più in alto da [[Guglielmo II di Sicilia|Guglielmo II]] sul colle Armerino e ripopolata con [[Uberto Mostacciolo|genti provenienti]] dalle aree "[[longobardi|longobarde]]" settentrionali. Scavi recenti, condotti dall'università [[La Sapienza]] di [[Roma]] hanno messo in luce, nei dintorni della [[Villa romana del Casale|Villa Romana del Casale]] l'impianto di un villaggio di epoca medievale, presumibilmente riferibile alla città distrutta da [[Guglielmo I di Sicilia|Guglielmo il Malo]].
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Nel 1396, fu eretto il castello aragonese di Piazza Armerina (Platea o Plaza in Spagnolo) per volontà di [[Martino I di Sicilia|Martino I]] di Trinacria e della consorte regina [[Maria di Sicilia]] e duchessa di Atene e Neopatria, affinché rappresentasse un potente deterrente militare contro lo strapotere dei baroni siciliani contrari alla corona. Per tale motivo i giovani reali di Sicilia (allora a seguito dei trattati sottoscritti con gli Angiò, definiti reali di Trinacria), soggiornarono diverso tempo nel maniero. La castellania fu affidata al Gran Priore dei gerosolimitani Don Giovanni Suriano, già nominato come tale nel 1392 dai sovrani e parente della casa Reale d'Aragona per tramite lo zio don Angelo Antonio Achille I Suriano (o Sorianos nome catalano). Quale Gran Priore Giovanni sedette tra i primi scranni dei Pari del Parlamento Siciliano. Don Angelo Antonio Achille fu grande d'Aragona "[[Fueros de Aragón]]" e governò in nome di [[Pietro IV d'Aragona]] e successivamente di [[Giovanni d'Aragona (1456-1485)|Giovanni d'Aragona]] tutta la valle del Gela, del Dittaino e del Caltagirone, e prima di lui il padre don Raimundo giunto in Sicilia nei pressi della costa Palermitana, successivamente ai [[Vespri Siciliani]], recando proprie milizie per difendere la legittimità della pretensione al trono di Sicilia di [[Pietro III d'Aragona]] e la popolazione dalle ritorsioni degli Angiò.
 
La castellania di Giovanni fu il primo ede ultimo contado con potere baronale di mero e misto impero di Piazza, che successivamente, alla morte del Gran Priore, molto probabilmente eliminato dall'Almirante Don Bernart Cabrera<ref>Figlio di Bernardo (III) morto nel 1368 e di Margherita di Foix, divenne, giovanissimo, il capo di uno dei casati più prestigiosi dell'alta nobiltà catalana.</ref>, che aveva mire di acquisire la contea di Piazza, questa divenne libera Universitatae. La nomina del Gran Priore costituì una solida garanzia di fedeltà della città di Piazza alla corona, sia per i legami di parentela del castellano con i reali, sia per la saggezza e la rinomata capacità di condottiero del Gran Priore, il cui padre don Pasquasio (Pasquale) ebbe in feudo la vastissima terra di Ramursura posta tra [[Barrafranca]] e Piazza, appartenuta al barone Raimondo Manganelli, dopo la sconfitta di questi, da parte delle truppe di Don Angelo Antonio Achille. Il barone Manganelli fu sconfitto assieme al suo alleato Don Scaloro degli Uberti conte di Assoro e ribelle della corona, proprio sotto le mura del castello di [[Assoro]].
 
Dopo la morte del gran Priore e la fine della età dei Martini e poi dei Trastamara a questi succeduti, Piazza ottiene il titolo di libera Universitatae, come promesso dalla regina Bianca di Navarra, seconda moglie del giovane sovrano Martino I. La Città viene dotata di un proprio senato ede autonoma dalle decisioni della castellania imposta dal tiranno Cabrera, grande almirante del regno, che aveva provveduto dopo la morte (probabilmente da lui ordita) del Gran Priore di nominare Castellano, contro la volontà regia e del popolo piazzese, un suo alleato fedele tale Alfonso De Cardines già capitano della roccaforte di Gaeta, ma ciò fu impedito dai Piazzesi e dal cugino di Don Giovanni Suriano il Gran Priore, ossia Don Angelo Antonio, che sollevò la popolazione contro il Cabrera, il castello fu isolato con un lungo assedio. Fu così che la casata dei De Cardines non osò mai entrare in possesso reale del castello ne tantomeno abitarlo. La roccaforte divenne, sotto il governo borbonico, una prigione. La Città di Piazza divenuta libera Universitatae è sede di senato e di tribunali, come fu nel periodo [[Federico II di Svevia|federiciano]].
 
Nel [[1517]] [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]] la fregia del titolo di ''Città'', con appellativo ufficiale di ''Urbs Opulentissima''. In ricordo della notevole compagine catalana che favorì la ricchezza del territorio, nella città di Piazza esiste ancora una "porta catalana". In questo periodo Piazza è capitale di una ''Comarca'' che riunisce a sé i diversi paesi ''[[Lombardi di Sicilia|lombardi]]'', accomunati da [[Dialetti gallo-italici di Sicilia|un linguaggio]] e una storia comuni. Dal [[1689]] fino al [[1817]] è sede della ''quarta Università del [[Regno di Sicilia|Regno]]''<ref>F. Marchese, ''La chiarezza oscurata per la morte di D.D. Antonio Chiarandà'', Messina 1695, p. 41.</ref>. Dal 1777 è sede di Senato. Dal [[1817]] è anche sede di [[vescovado]] con una vasta [[Diocesi di Piazza Armerina|diocesi]], mentre ottiene il titolo di ''Armerina'' nel [[1863]]. Persa la sua egemonia sul territorio venne accorpata alla Valle di Caltanissetta e dal [[1926]] passò alla [[Provincia di Enna]]. Nel [[2015]] Piazza Armerina, con un referendum popolare e due votazioni del consiglio comunale, delibera l'adesione alla [[Città metropolitana di Catania]]<ref>{{cita news|url=http://www.cataniatoday.it/cronaca/citta-metropolitana-piazza-armerina-catania.html|titolo=Citta metropolitana, consiglio comunale di Piazza Armerina dice "si" a Catania|pubblicazione=Catania Today|data=14 settembre 2015|accesso=5 novembre 2015}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.lurlo.info/it/piazza-armerina-aderisce-alla-citta-metropolitana-di-catania/|titolo=Piazza Armerina aderisce alla città metropolitana di Catania|pubblicazione=L'Urlo|data=29 settembre 2015|accesso=5 novembre 2015|dataarchivio=4 novembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151104134334/http://www.lurlo.info/it/piazza-armerina-aderisce-alla-citta-metropolitana-di-catania/|urlmorto=sì}}</ref>, ma il disegno di legge predisposto dal Governo regionale per la conseguente modifica territoriale (''ex art. 44 della L.R. n. 15/2015'') non è stato approvato dall'[[Assemblea regionale siciliana|ARS]].
 
=== Simboli ===
{{vedi anche|Armoriale dei comuni del libero consorzio comunale di Enna}}
Nello stemma, nel gonfalone e nella bandiera di Piazza Armerina insiste la [[corona muraria|Corona per il titolo di città]]
==== Stemma ====
 
;Stemma
[[File:Piazza Armerina stemma.gif|left|80px]]
 
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Deriva dall'arme della Casata Aleramica: ''d'argento, al capo fasciato di rosso'' (l'argento nell'araldica è descritto come bianco). Anticamente sopra lo stendardo capeggiava la corona baronale con sette punte ornate da altrettante perle, successivamente fu concessa quella della casata Aleramica (pare a seguito della dotazione da parte di Simone Aleramico del Priorato di Sant'Andrea) ossia quella comitale a nove punte con a capo le perle, che perdurò fino alla castellania del Gran Priore. Ottenuto il titolo di città, la corona a capo dello stendardo diviene turrita; sotto Carlo V si fregia del titolo di Opulentissima Urbe.<ref>[http://www.comune.piazzaarmerina.en.it/ Comune di Piazza Armerina]</ref>{{clear|left}}
 
;==== Gonfalone ====
[[File:Piazza Armerina-Gonfalone.png|left|80px]]
 
{{Citazione|Drappo di rosso riccamente ornato di ricami d'oro e caricato dello stemma sopra descritto con la iscrizione centrata in oro, recante la denominazione della città. Le parti di metallo e i cordoni saranno dorati. L'asta verticale sarà ricoperta di velluto rosso, con bullette dorate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma civico e sul gambo inciso il nome. Cravatta con nastri ricolorati dai colori nazionali frangiati d'oro.|[http://www.comune.piazzaarmerina.en.it/ Comune di Piazza Armerina]}}
 
;==== Bandiera ====
[[File:Flag of Piazza Armerina2.jpg|left|100px]]
 
{{Citazione|Drappo trinciato di rosso e di bianco recante centralmente lo stemma civico di cui al D.P.R. 13 marzo 1989. Detto stemma è accompagnato nella parte inferiore dalla scritta in lettere maiuscole di rosso: {{maiuscoletto|Urbs Opulentissima}}. L'asta verticale sarà ornata dalla cravatta con nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d’oro|D.P.R. del 21 settembre 2011<ref>{{cita web|titolo= Piazza Armerina (Enna) D.P.R. 21.09.2011 concessione di bandiera |url= https://presidenza.governo.it/onorificenze_araldica/araldica/emblemi/2011/citta/Piazza_Armerina.html }}</ref><ref>[http://www.araldicacivica.it/stemmi/comuni/comune/altre-immagini/?id=5665 Pagina di araldicacivica.it su Piazza Armerina] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140521121009/http://www.araldicacivica.it/stemmi/comuni/comune/altre-immagini/?id=5665 |data=21 maggio 2014 }}, consultato il 21-05-2014</ref>}}
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|nome_onorificenza = Titolo di Città
|collegamento_onorificenza = Titolo di città in Italia
|motivazione = [[Decreto del presidente della Repubblica|D.P.R.]] 31[[Francesco ottobre 1988Cossiga]]
|data = 31 ottobre 1988
}}
 
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* [[Cattedrale di Piazza Armerina]], dedicata a Maria Santissima Delle Vittorie, è un grande edificio di culto di stile misto [[architettura gotica|gotico]], [[Manierismo|manierista]] e [[architettura barocca|barocco]], dotata di un campanile alto 40&nbsp;m risalente al [[XV secolo]], già relativo alla precedente [[chiesa (architettura)|chiesa]], al posto della quale venne eretta l'attuale cattedrale.
* [[Chiesa di San Rocco (Piazza Armerina)|Chiesa di San Rocco]] (anche detta di "Fundrò"), risalente al 1613 dotata di campanile a vela e ricco portale barocco. I locali dell'annesso monastero benedettino ospitano gli uffici comunali.
* Chiesa di Sant'Ignazio, fu la prima dedicata al.santo dopo la beatificazione. I lavori per l'edificazione della fabbrica risalgono al 1600. Alla chiesa era annesso il monastero che, sotto i Gesuiti, nel 1689, avviò un corso universitario. Attualmente i locali dell'ex monastero in parte ospitato una scuola media ede in parte la Biblioteca Comunale con la "Mostra del libro antico".
Piazza Armerina denominata anche "città delle 100 chiese" appunto per la quantità svariata di chiese, infatti tra esse abbiamo:
* Chiesa di Maria SS. delle Grazie (1606).
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* Commenda dei Cavalieri di Malta (XII sec.).
* Chiesa di Sant'Anna (XVIII sec.) dal pregevole prospetto concavo di gusto barocco.
* Gran Priorato di Sant'Andrea ([[1096]]) in realtà Priorato sin dal suo esordio, elevato a Gran Priorato di Sant'Andrea e Sant'Elia, facenti capo ai priorati di Piazza e di Adernò l'attuale [[Adrano]] riunendo tutti i capitoli gerosolimitani della Sicilia Centro Orientale, da Martino I di Trinacria e dalla consorte la regina Maria di Sicilia nel 1392 che nominarono un loro parente un nobile cavaliere gerosolimitano Giovanni Suriano già Priore di Sant'Andrea a primo Gran Priore di Sant'Andrea e Sant'Elia, di origine catalana e di nobilissima casata, giunta in Sicilia per difendere gli isolani dagli Angiò dopo i famosi [[Vespri Siciliani]] nel 1282 e difendere anche le pretese al trono di Sicilia da parte del Re [[Pietro III d'Aragona]]. Nel 1396 il Gran Priore fu elevato alla dignità patriarcale e gli fu affidata la castellania del nuovo castello aragonese fatto erigere dal re Martino I, fu così il primo ede unico Conte castellano di Piazza, con poteri di mero e misto impero. Al suo interno la Chiesa di Sant'Andrea custodisce affreschi medievali databili dal [[XII secolo|XII]] al [[XV secolo]].<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.comune.piazzaarmerina.en.it/BLU/LA_CITTA/CHIESE/SANT_ANDREA.aspx|titolo = Gran Priorato di Sant’Andrea|accesso = |data = |dataarchivio = 9 maggio 2015|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20150509051901/http://www.comune.piazzaarmerina.en.it/BLU/LA_CITTA/CHIESE/SANT_ANDREA.aspx|urlmorto = sì}}</ref> Chiesa e Cenobio costituivano l'antico Priorato dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme in Sicilia. Con la [[Chiesa di Santa Croce (Messina)|Chiesa di Santa Croce]] di [[Messina]] è sede dei canonici regolari di [[Sant'Agostino]] unita poi al [[Santo Sepolcro|monastero del Santo Sepolcro]] in [[Gerusalemme]]. Sede dei [[Cavalieri del Santo Sepolcro]] quale donazione del conte [[Simone del Vasto]], signore di [[Butera]] e di [[Policastro]], nipote del [[gran conte Ruggero]], sette anni dopo la presa di [[Gerusalemme]].<ref>Le origini storiche dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme in Sicilia da Normanni agli Aragonesi {{cita web |url=http://www.santosepolcrosicilia.it/ordinesicilia.html |titolo=Copia archiviata |accesso=4 giugno 2015 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150529200045/http://www.santosepolcrosicilia.it/ordinesicilia.html |dataarchivio=29 maggio 2015 }}</ref>
* Eremo di Fundrò
* Eremo di Piazza Vecchia con annesso convento e chiesa dedicata a Maria SS di Piazza Vecchia
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== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
L'evoluzione [[demografia|demografica]] di Piazza Armerina dall'[[Unità d'Italia]] ada oggi ha seguito andamenti estremamente altalenanti. Nel [[1861]], infatti, fu censita una [[popolazione]] di 21.716 anime, dato per cui l'allora Piazza rappresentava il centro più grosso dell'odierna [[provincia di Enna]]. Seguì tuttavia una recessione, i cui effetti rimasero visibili fino all'inizio del [[Novecento]], allorché Piazza raggiunse i 24.000 ab. e, in linea tra l'altro con l'andamento demografico nettamente positivo delle altre città della provincia, si avviò a superare quota 30.000 segnando il picco storico di oltre 38.000 ab. nel [[1921]], anno in cui oltrepassava [[Enna]] di 5.000 anime e [[Caltagirone]] di 2.000. Il decremento che si ebbe nel decennio a venire fu imponente, a causa dell'elevazione di Enna e Ragusa a Capoluogo di Provincia (1927) da parte di [[Mussolini]]. Conseguenza fu che nel [[1931]] la città si attestò a 25.000 unità, destinati a rasentare quota 21.000 nel [[1981]], periodo di vera crisi, innescata dalla chiusura delle ultime miniere di zolfo attive nel suo territorio. Il calo demografico si è poi arrestato e dall'ultimo decennio si registra un sensibile trend in aumento, secondo gli ultimi dati ufficiali conta 22.196 abitanti.
 
{{Demografia/Piazza Armerina}}
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* Seconda fase - dal 1945 al 1975 ca.: Flussi principali orientati verso [[Germania]], [[Belgio]], [[Francia]], [[Svizzera]], Italia settentrionale.
* Terza fase - dal 1975 ca.: Il flusso è numericamente molto minore, ma costante. Sono coinvolti soprattutto giovani scolarizzati. Mete sono l'Italia del Nord, Gran Bretagna e altri paesi UE.
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
Gli stranieri residenti a Piazza Armerina al 1° gennaio 2024 sono 1222 e rappresentano il 5,9% della popolazione residente.<ref>{{Cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=P03&l=it|titolo=Cittadini stranieri: popolazione residente per sesso e bilancio demografico al 1° gennaio 2024|accesso=28 luglio 2025}}</ref> La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla Romania con il 23,8% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dalla Somalia e dalla Nigeria.<ref>[https://www.tuttitalia.it/sicilia/33-piazza-armerina/statistiche/cittadini-stranieri-2024/ cittadini-stranieri] tuttitalia.it</ref>
 
=== Lingue e dialetti ===
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=== Tradizioni e folclore ===
L'evento più importante è il [[palio dei Normanni]], che si svolge ogni anno per tre giorni dal 12 al 14 di agosto. È la più importante ede antica ricostruzione storico-medievale in costume del Meridione d'Italia, con oltre 600 figuranti. Fa parte della FIGS (Federazione Italiana Giochi Storici) ed è iscritto nel ''[[Registro Eredità Immateriali della Sicilia|Registro delle Eredità Immateriali]] (REI) della [[Regione Siciliana]]''<ref name="rei.arcadeisegni.org"/>.
La manifestazione trae spunto dalla conquista della Sicilia da parte dei Normanni di Ruggero D'Altavilla che misero fine alla dominazione araba e crearono la forte e prosperosa Contea di Sicilia. Il Palio è legato alla tradizione della città di Piazza Armerina e alla devozione degli abitanti verso la patrona della città e della [[diocesi di Piazza Armerina|diocesi]], Maria SS delle Vittorie, il cui antico quadro è custodito nella [[Cattedrale di Piazza Armerina|Cattedrale]] e la leggenda narra che sia stato donato dal Papa a Ruggero e da questi proprio alla città di Platia (antica Piazza Armerina).
È la rievocazione di un episodio svoltosi a Piazza Armerina nel [[XII secolo]] in una suggestiva atmosfera di costumi e suoni medievali, abbinato ada una giostra cavalleresca sullo stile della [[Quintana (torneo)|quintana]] in cui si sfidano i quattro quartieri storici della città: Monte, Castellina, Canali, Casalotto. Una coinvolgente manifestazione, molto sentita dai piazzesi, che entusiasma tutti gli spettatori.
 
== Cultura ==
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Piazza Armerina è da secoli sede rinomata di studi con scuole di ogni ordine e grado.
Dall'anno accademico [[2001]]-[[2002]] all'anno accademico 2007-2008 la città ha ospitato la sede distaccata del corso di Laurea triennale in [[Formazione di Operatori Turistici]], facente capo alla Facoltà di [[Scienze della Formazione]] dell'[[Università degli studi di Catania]], nei locali dell'ex prefettura, già centrale elettrica nell'[[XIX secolo|Ottocento]].
Dall'anno accademico 2010-2011 è attivo il Corso di Laurea in Infermieristica dell'[[Università degli Studi di Messina]] che ha sede nel prestigioso ex convento di Sant'Anna a pochi passi dalla Cattedrale. Il Comune e il Parco archeologico della Villa Romana del Casale di Piazza Armerina hanno anche una convenzione con la Cattedra di Archeologia Classica dell'Università di Roma - la Sapienza che ogni anno organizza una missione di scavo bimestrale presso la Villa romana del Casale alla quale partecipano studenti italiani e spagnoli. In città ha sede l'Istituto Superiore di Scienze Religiose “Mario Sturzo” (ISSR), presso il Seminario vescovile, eretto canonicamente alla Congregazione per l'Educazione Cattolica il 12 maggio 2007, collegato con la Pontificia Facoltà teologica di Sicilia “San Giovanni Evangelista” di Palermo. L'ISSR, ada espletamento del corso di laurea triennale, conferisce il titolo accademico di Laurea in Scienze Religiose.
 
=== Musica ===
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== Economia ==
Piazza Armerina vive principalmente di [[turismo]], [[settore terziario]] ede [[agricoltura]].
 
=== Turismo ===
Presente in tutti i pacchetti turistici della Sicilia, Piazza Armerina è una delle mete più richieste ede apprezzate del [[turismo]] isolano, distinguendosi come famosa località per le visite [[archeologia|archeologiche]] e culturali ede annoverata fra le migliori mete child friendly in Europa<ref>[https://www.travel365.it/vacanze-per-famiglie-con-bambini-migliori-6-destinazioni-europa.htm Le 6 migliori mete child friendly in Europa] travel365.it</ref>. Ogni anno, sono circa 600.000 i visitatori - provenienti da tutto il mondo - che si recano presso la [[Villa romana del Casale]], patrimonio dell'umanità tutelato dall'[[UNESCO]], nonché rientrante tra i siti d'[[arte romana]] più fruiti in assoluto. La città ede il suo [[centro storico]] sono tuttavia spesso trascurati dal turismo di massa, che si cerca di captare migliorando la ricettività e restaurando i [[monumento|monumenti]] più significativi, tra cui ''Palazzo Trigona'', che accoglie oggi il Museo della Città e del Territorio di Piazza Armerina, e operando la vendita a gestori privati dei principali beni culturali presenti, nell'auspicio di una più competitiva gestione.
Nel 2010 il Comune ha dato vita al Sistema Museale di Piazza Armerina (SiMPA) che comprende alcuni siti museali all'interno del centro storico: il [[Teatro Garibaldi (Piazza Armerina)]] fondato nel 1700, la Casa Museo del Contadino che ha sede in Via Garibaldi, la Mostra permanente della Civiltà dello Zolfo che ha sede nei locali della Lega Zolfatai in via Garibaldi, la Pinacoteca comunale e la Mostra permanente del Libro antico ospitata nel Coro dei Nobili dell'ex collegio dei Gesuiti che ospita anche la Biblioteca comunale.
 
== Infrastrutture e trasporti ==
Nel settore dei [[trasporto|trasporti]], la città si appoggia alla [[Stazione di Dittaino]] e a quella di [[Stazione di Enna|Enna]] per i collegamenti [[ferrovia]]ri, essendo oggi sprovvista di una propria [[stazione ferroviaria|stazione]]. Per quanto riguarda le [[autobus|autolinee]], le più importanti compagnie regionali per i collegamenti su gomma a livello regionale, nazionale ede internazionale, effettuano fermata o partenza proprio a Piazza Armerina, con collegamenti giornalieri con le più importanti città della [[Sicilia]].
 
Piazza Armerina è comunque ben servita dal punto di vista della [[strada|rete stradale]]: per chi proviene da Enna occorre percorrere la [[Strada statale 561 Pergusina]] per [[Villaggio Pergusa|Pergusa]], poco dopo imboccare la strada scorrevole denominata ''SP Turistica'', servendo infatti il più importante sito turistico del centro Sicilia, e quindi imboccare la [[strada statale]] 117 Bis Centrale Sicula. Per chi proviene da [[Palermo]] o da [[Catania]] percorrere l'A19 Palermo-Catania e uscire allo svincolo rispettivamente di Mulinello e di Dittaino, raggiunta la SS192 della [[Valle del Dittaino]] imboccare la scorrevole "Nord-Sud" che continua nella già citata SS117 Bis. Da sud (Caltagirone e Gela), invece, ci si rifà sempre allo scorrimento veloce ''SS117 bis'', che collega Piazza Armerina a [[Gela]], e a [[Caltagirone]] innestandosi sulla [[Strada statale 124 Siracusana]] entrando nel piccolo nucleo abitato di [[San Michele di Ganzaria]] (oppure tramite la SP 37 di Catania, che passa per il comune di Mirabella Imbaccari). Da [[Caltanissetta]] si raggiunge [[Pietraperzia]] tramite il raccordo SS640 e poi proseguire in direzione Barrafranca, nei pressi della quale imboccare la "SP15".
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== Sport ==
=== Calcio ===
Dagli anni '80 ada oggi la città di Piazza Armerina ha visto nascere e scomparire diverse società di calcio dilettantistiche. Tra queste, le più ricordate sono:
* Nuova Plutia Calcio (Miglior risultato: 11ª in [[Eccellenza Sicilia 1992-1993]])
* Ambrosiana e Armerina Calcio (che davano vita al derby di Piazza negli anni '80)