Enrico III d'Inghilterra: differenze tra le versioni

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| titolo = [[Sovrani del Regno Unito|Re d'Inghilterra e Signore d'Irlanda]]<br>[[Duca d'Aquitania]] [[Duchi di Guascogna|e Guascogna]]
| stemma = Coat of Arms of England (-1340).svg
| inizio regno = 19 ottobre [[1216]]
| fine regno = 16 novembre [[1272]]<br>(''contestato da [[Luigi VIII di Francia|Luigi I]] fino al 20 settembre [[1217]]'')<br /><small>({{Età e giorni|1216|10|19|1272|11|16}})</small>
| predecessore = [[Giovanni d'Inghilterra|Giovanni Senza Terra]]
| successore = [[Edoardo I d'Inghilterra|Edoardo I]]
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| data di nascita = 1º ottobre [[1207]]
| luogo di nascita = [[Winchester (Hampshire)|Winchester]]
| data di morte = 16{{Calcola novembre [[età3|1272]]|11|16|1207|10|1}}
| luogo di morte = [[WestminsterLondra]]
| luogo di sepoltura = [[Abbazia di Westminster]]
| casa reale = [[Plantageneti]]
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| madre = [[Isabella d'Angoulême]]
| consorte = [[Eleonora di Provenza]]
| figli = [[Edoardo I d'Inghilterra|Edoardo I]]<br />[[Margherita d'Inghilterra (1240-1275)|Margherita]]<br />[[Beatrice d'Inghilterra|Beatrice]]<br />[[Edmondo ilPlantageneto, I conte di GobboLancaster|Edmondo]]<br>Caterina
| religione = [[Chiesa cattolica|Cattolicesimo]]
}}
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|Nazionalità =
|Categorie = no
|FineIncipit = è stato [[sovrani d'Inghilterra|re d'Inghilterra]], [[Duchi d'Aquitania|duca d'Aquitania]] e [[Duchi di Guascogna|Guascogna]] dal [[1216]] fino alla sua morte; dal 1216 al [[1258]] fu anche pretendente al [[ducato di Normandia]] e alle contee del [[Maine (provincia)|Maine]], d'[[Angiò]], di [[Turenna]] e di [[Poitiers]]
}}
 
Era il figlio primogenito del re [[Giovanni d'Inghilterra|Giovanni Senza Terra]] e della contessa [[Isabella d'Angoulême]]. Costretto ad approvare le [[Disposizioni di Oxford]] nel [[1258]] (prima forma di parlamento)<ref>Con le [[Disposizioni di Oxford|Disposizioni o statuti di Oxford]], Enrico III accettò il principio che i baroni (il parlamento per ora composto di soli baroni, poi composto da altre classi sociali) potessero controllare l'operato della corte reale.</ref>, le annullò nel [[1264]], scatenando [[Seconda guerra dei baroni|la rivolta dei baroni]] guidata da [[Simone V di Montfort|Simone di Montfort]], poi stroncata dal suo successore e figlio [[Edoardo I d'Inghilterra|Edoardo I]].
 
== Biografia ==
Enrico, alla morte del padre re [[Giovanni d'Inghilterra]], nell'ottobre del [[1216]], divenne re all'età di soli nove anni<ref>Che un bambino divenisse re d'Inghilterra non accadeva dai tempi di [[Etelredo II d'Inghilterra]] detto l'Inetto che fu re d'Inghilterra nel [[978]] all'età di dieci anni.</ref>, durante la guerra contro i baroni, ed ebbe come due tutori il legato ponteficio inviato dadal [[Papapapa Innocenzo III]], il cardinale vercellese [[Guala Bicchieri]] e [[Guglielmo il Maresciallo]]<ref>[[Guglielmo il Maresciallo]] aveva ricevuto l'incarico da [[Giovanni d'Inghilterra]] sul letto di morte.</ref> che divenne anche reggente (''rector regis et regni'') del regno fino al [[1219]], anno in cui morì. I ribelli, all'inizio del 1216, avevano occupato [[Londra]] e avevano offerto il trono a [[Luigi VIII di Francia|Luigi]], figlio<ref>[[Filippo II di Francia|Filippo II Augusto]], su richiesta didel papa Innocenzo III preferì non intervenire direttamente in uno stato vassallo del papa.</ref> del [[re di Francia]] [[Filippo II di Francia|Filippo II Augusto]]. Dopo averavere invaso l'Inghilterra [[Luigi VIII di Francia|Luigi]] era stato proclamato re nel maggio 1216 e poi incoronato nella [[cattedrale di Saint Paul]], ricevendo l'omaggio di molti nobili e anche quello didel re [[Alessandro II di Scozia]].
 
=== L'incoronazione e giovinezza ===
I sostenitori del padre, Giovanni, il 28 ottobre [[1216]], si raccolsero a [[Gloucester]], assieme a molti altri nobili di rango inferiore, provenienti da tutta l'Inghilterra e, decidendo che il figlio non avrebbe dovuto pagare per le colpe del padre, incoronarono il giovane Enrico.
 
I ribelli erano apparentemente avvantaggiati ma i realisti avevano ottimi comandanti ed eminenti personalità a sostegno di [[Guglielmo il Maresciallo]], mentre il [[legato pontificio]], [[Guala Bicchieri]], su disposizione del [[papa Onorio III]]<ref>Il [[Papapapa Onorio III]], dal canto suo fece pressione sul [[sovrani di Francia|re di Francia]], Filippo II Augusto, affinché richiamasse in Francia il figlio [[Luigi VIII di Francia|Luigi]]</ref> identificò la causa di Enrico come la causa della Chiesa. Luigi rientrò in Francia per due mesi (da febbraio ad aprile [[del 1217]]) e quando tornò trovò la situazione peggiorata. [[Guglielmo il Maresciallo]], con il supporto del Guala era riuscìto a sconfiggere i rivoltosi ma Luigi non era ancora sconfitto; solo all'inizio dell'estate la flotta francese fu distrutta in una feroce battaglia, nella [[La Manica|Manica]], per cui Luigi non poté più ricevere rinforzi e fu costretto a rinchiudersi ina [[Londra]]. Guglielmo allora iniziò delle trattative e colcon il [[trattato di Lambeth]] del 1217 siglato con Luigi (il futuro Luigi VIII) mise fine alla prima guerra baronale, e segnò la rinuncia definitiva di Luigi al trono inglese, che con una clausola segreta venne compensato con {{M|10000}} marchi; inoltre tutti i combattenti dovevano rientrare in possesso dei loro feudi e i sostenitori di Luigi dovevano giurare fedeltà ada Enrico.
 
La coppia formata da Guglielmo il Maresciallo e Guala Bicchieri governò in vece di Enrico, mentre il vescovo di [[antica diocesi di Winchester|Winchester]], [[Pietro de Roches]], dall'estate del 1217, a seguito del rientro in [[Angoulême]] di [[Isabella d'Angoulême]], la madre di Enrico, era diventato il custode della persona del re. Il Guala fu sostituito, nel settembre del [[1218]], come legato pontificio dal [[antica diocesi di Norwich|vescovo di Norwich]], [[Pandolfo Verraccio]], che, dall'anno seguente, per la morte di Guglielmo il Maresciallo, governò con la collaborazione di Pietro de Roches e del [[Gran Giustiziere]], [[Uberto di Burgh]]<ref>[[Uberto di Burgh]] aveva ricevuto l'incarico da [[Giovanni d'Inghilterra|Giovanni Senza Terra]], nel [[1215]], e, alla sua morte, era stato confermato.</ref>, che rimasero soli dopo la partenza di Pandolfo per il [[Poitou]], nel [[1221]]. Dopo però che Enrico aveva raggiunto la maggior età, nel [[1223]], Uberto rimase l'unico consigliere del re. Le ribellioni che avvennero a partire da quello stesso anno, probabilmente erano fomentate da Pietro de Roches, che non gradiva l'eccessivo potere del Gran Giustiziere, che però, nonostante qualche sconfitta, riuscì a mantenere la carica e a governare, in accordo con Enrico.
 
=== Enrico III e gli Ebrei ===
Durante la minorminore età di Enrico la condizione degli ebrei nel regno d'Inghilterra migliorò, ma con l'inizio del suo dominio personale le tasse per gli ebrei furono maggiorate, fino ad arrivare ada un livello insostenibile, con un effetto controproducente. AdA un certo punto il gettito cominciò a calare, sino al punto che il rappresentante delle comunità ebraiche, il ''Presbiter Iudaeorum'', Elia, chiese a Enrico il permesso che il suo popolo potesse lasciare il paese, perché non avevano più nulla con cui pagare; il permesso fu rifiutato ed Enrico diede gli ebrei in pegno a suo fratello, [[Riccardo di Cornovaglia]]. Nello stesso tempo anche la discriminazione religiosa era aumentata, con conseguenti vessazioni, false accuse e uccisioni; da alcune città gli ebrei vennero banditi e specialmente dopo lo scoppio della guerra dei baroni i massacri di ebrei aumentarono in tutto il regno.
 
Nel [[1255]], Enrico intervenne personalmente nell'interrogatorio relativo all'omicidio di [[Ughino di Lincoln]], un presunto caso di [[omicidio rituale]] di cui era stata [[accusa del sangue|accusata la comunità ebraica]] di Lincoln. Secondo quanto riferito, un ebreo residente a Lincoln, Copin, confessò l'omicidio dopo esser stato interrogato sotto tortura da [[John Lexington]], fratello del vescovo di Lincoln, Henry Lexington<ref name="journals.uchicago.edu">{{Cita pubblicazione|nome=Gavin I.|cognome=Langmuir|data=1972-07|titolo=The Knight's Tale of Young Hugh of Lincoln|rivista=Speculum|volume=47|numero=3|pp=459-482|lingua=en|accesso=26 novembre 2022|doi=10.2307/2856155|url=https://www.journals.uchicago.edu/doi/10.2307/2856155}}</ref> <ref name="ReferenceA">{{Cita pubblicazione|nome=Joe|cognome=Hillaby|nome2=Caroline|cognome2=Hillaby|data=2013|titolo=The Palgrave Dictionary of Medieval Anglo-Jewish History|accesso=26 novembre 2022|doi=10.1057/9781137308153|url=http://dx.doi.org/10.1057/9781137308153}}</ref> <br />Enrico III arrivò a Lincoln circa un mese dopo l'arresto iniziale e la confessione. Ordinò che Copin fosse giustiziato e che novanta ebrei fossero sorteggiati ed arrestati in relazione alla scomparsa e alla morte di Ugo e detenuti nella [[Torre di Londra]]. Furono accusati tutti di [[Sacrificio umano|omicidio rituale]] e diciotto di loro impiccati per essersi rifiutati di partecipare al procedimento<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Stiofán Ó.|cognome=Cadhla|nome2=Gillian|cognome2=Bennett|data=1º gennaio 2009|titolo=Bodies: Sex, Violence, Disease, and Death in Contemporary Legend|rivista=Journal of American Folklore|volume=122|numero=483|p=117|accesso=26 novembre 2022|doi=10.2307/20487668|url=http://dx.doi.org/10.2307/20487668}}</ref><ref name="journals.uchicago.edu"/>
 
Gavin I. Langmuir disse:
 
{{citazione|''Ciò che distingueva l'affare Lincoln da altre accuse di omicidio rituale era che il re prese consapevolezza dell'evento e fece giustiziare immediatamente un ebreo e altri diciotto giustiziati in modo spettacolare poco dopo. Questo intervento reale sul caso fu probabilmente decisivo per la fama di Ugo, che offuscò di gran lunga quella di Guglielmo di Norwich, Aroldo di Gloucester, Roberto di Bury St. Edmunds e il povero bambino anonimo di St. Paul.''|<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Gavin I.|cognome=Langmuir|data=1º luglio 1972|titolo=The Knight's Tale of Young Hugh of Lincoln|rivista=Speculum|volume=47|numero=3|pp=459-482|accesso=26 novembre 2022|doi=10.2307/2856155|url=https://www.journals.uchicago.edu/doi/10.2307/2856155}}</ref>}}
 
Nello stesso tempo anche la discriminazione religiosa era aumentata, con conseguenti vessazioni, false accuse e uccisioni; da alcune città gli ebrei vennero banditi e specialmente dopo lo scoppio della guerra dei baroni i massacri di ebrei aumentarono in tutto il regno.
 
=== Guerra contro la Francia ===
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[[File:Salisbury Cathedral King Henry III.jpg|thumb|sinistra|verticale|Statua di Enrico III sulla facciata della Cattedrale di [[Salisbury]].]]
 
Alla morte di suo padre, Giovanni, il [[Poitou]] era stato perduto (ada eccezione di [[La Rochelle]]), mentre la Guascogna e l'Aquitania erano notevolmente ridotte di dimensioni. Nel [[1224]], alla scadenza della tregua quadriennale anglo-francese, il [[re di Francia]], [[Luigi VIII di Francia|Luigi VIII]], dopo averavere radunato l'esercito a [[Tours]], in giugno, occupò tutto il [[Poitou]] e parte della [[Guascogna]], attorno a [[Bordeaux]]. Nel [[1229]], venne stipulata un'alleanza colcon il [[Sovrani di Bretagna|duca di Bretagna]], [[Pietro I di Bretagna|Pietro I]] e con il patrigno di Enrico, [[Ugo X di Lusignano]]<ref>Nel [[1226]], alla morte del [[re di Francia]], [[Luigi VIII di Francia|Luigi VIII]], gli succedette il giovane figlio, [[Luigi IX di Francia|Luigi IX]], sotto la tutela di [[Bianca di Castiglia]] che [[Ugo X di Lusignano]] e i nobili del Poitou, ormai alleati al re di Francia, non gradirono, in quanto Bianca era donna e per di più straniera.</ref>, il più potente<ref>[[Ugo X di Lusignano|Ugo]], che nel [[1219]], alla morte del padre, era diventato il conte de La Marche, Ugo X, nel [[1220]] aveva sposato la sua vecchia fidanzata, la madre di Enrico III, [[Isabella d'Angoulême]], ede insieme avevano fatto pressione sul giovane re, affinché restituisse alla madre l'[[Angoulême]], di modo che l'unione dei feudi de La Marche ede Angoulême, facesse della coppia, i feudatari più potenti d'Aquitania. Il governo inglese qualche tempo dopo, cedette anche per paura di un possibile accordo tra i Lusignano e il nuovo re di Francia, Luigi VIII</ref> feudatario del Poitou.
 
Pietro I di Bretagna aveva l'appoggio del [[Conti di Champagne|conte di Champagne]] e futuro [[re di Navarra]], [[Tebaldo I di Navarra|Tebaldo]] e del [[Conti di Tolosa|conte di Tolosa]], [[Raimondo VII di Tolosa|Raimondo VII]], che facevano opposizione a Bianca. Enrico III sbarcò in Bretagna e nel maggio del [[1230]] si mosse ma fu subito bloccato, prima di entrare nel Poitou, dalle truppe francesi, a cui Bianca in giugno inviò dei rinforzi, mentre Ugo X evitò di intervenire, in quanto doveva fronteggiare una ribellione interna. Enrico allora fece una scorreria in Guascogna, per poi tornare a Nantes e da qui il 27 ottobre si reimbarcò per l'Inghilterra.
 
[[File:BNMsFr2829Fol18Henry3LandsAquit.jpg|thumb|Enrico III sbarca in Aquitania, da un'illustrazione del XV secolo.]]
 
Enrico III sbarcò<ref>Dopo che, nel [[1241]], [[Alfonso III di Poitiers|Alfonso]], fratello del re, [[Luigi IX di Francia|Luigi IX]], era stato investito della contea di [[Poitiers]], costituita dai territori del [[Poitou]], del [[Saintonge]] e dell'[[Alvernia]], il conte di La Marche, [[Ugo X di Lusignano]] fu spinto alla ribellione dalla moglie, [[Isabella d'Angoulême]], che chiese il sostegno del figlio, il re Enrico III d'Inghilterra].</ref> a [[Royan]], il 12 maggio [[1242]], con sette conti e trecento cavalieri, e dopo aver messo insieme un esercito, composto dai ribelli del Poitou dai nobili guasconi e dai suoi trecento cavalieri, il 21 luglio [[1242]] al ponte di [[Taillebourg (Charente Marittima)|Taillebourg]] di fronte all'armata avversaria ([[battaglia di Taillebourg]])<ref>[[Alfonso III di Poitiers|Alfonso]] conte di Poitiers, con l'aiuto del fratello, [[Luigi IX di Francia|Luigi IX]] il Santo, aveva messo insieme un esercito che, nella primavera del [[1242]], aveva occupato rapidamente alcune roccaforti del Poitou.</ref>, si ritirò, senza combattere, entro le mura di [[Saintes]].
 
Il giorno dopo gli inglesi e i guasconi tentarono una sortita, ma si ritirarono subito dopo, per cui i ribelli del Poitou, tra cui Ugo X di Lusignano e Isabella d'Angoulême, assieme ai loro figli, si rassegnarono a sottomettersi ad [[Alfonso III di Poitiers|Alfonso]], il nuovo [[conte di Poitiers]], mentre a settembre Enrico III fece ritorno in Inghilterra. A Enrico III, in terra di Francia, era rimasta solo la [[Guienna]] e non si comportava più da vassallo del re di Francia. La pace tra il regno di Francia e quello d'Inghilterra fu conclusa, il 28 maggio [[1258]] e ratificata a [[Parigi]], nel [[1259]]: Enrico III, mentre rinunciava definitivamente al [[ducato di Normandia]], alle contee del [[Maine (provincia)|Maine]], d'[[Angiò]], di [[Turenna]] e di [[Poitiers]], si riconobbe nuovamente vassallo di Luigi IX per i suoi feudi francesi, mentre Luigi IX riconsegnava ada Enrico III alcuni territori sottrattigli in Aquitania e Guascogna e gli concedeva il diritto a succedere a suo fratello Alfonso nella contea di Poitiers.
 
=== Lotte di potere, ribellioni e movimento baronale (1258-1267) ===
Dopo che nel [[1228]] una spedizione inglese nel [[Galles]] contro [[Llywelyn Fawr ap Iorwerth|Llyvelyn]], [[Re del Gwynedd|re di Snowdonia]], nel [[Galles]] si era risolta in un fallimento, nel [[1231]], Llyvelyn aveva fattofece una scorreria in terra inglese sconfiggendo re e Gran Giustiziere. e,Nel nel [[1232]], i baroni avevano rifiutato il loro aiuto per una nuova spedizione contro il Galles,. leLe quotazioni di Uberto di Burgh cominciarono a calare e, nel [[1234]], Uberto fu messo al bando e, dopo la cattura, imprigionato a [[Devizes]]. Però la vittoria di Pietro de Roches e dei suoi accoliti detti i ''Poitevin'' (quasi tutti originari del Poitou) scatenò una ribellione dei baroni, che appoggiata dalla Chiesa obbligò il re a liberare Uberto, restituendogli tutti i suoi feudi, ma non l'incarico di Gran Giustiziere che fu soppresso.
 
Nel [[1240]] Enrico si recò in [[Terra Santasanta]] e, nel [[1241]], al ritorno della Crociata soggiornò in [[Sicilia]], presso [[Federico II di Svevia|Federico II]]<ref>Enrico III aveva già avuto contatti, nel [[1224]] circa, con [[Engelberto di Berg]], [[arcidiocesi di Colonia|arcivescovo di Colonia]] e reggente per la [[Germania]] dell'[[Sacro Romano Impero|imperatore]] [[Federico II di Svevia|Federico II]] per un eventuale matrimonio tra sua sorella [[Isabella d'Inghilterra|Isabella]] (che nel [[1235]] sposò invece Federico II) ede il giovane erede di Federico II, [[Enrico VII di GermaniaHohenstaufen|Enrico]], quando Federico II era ancora vincolato dall'alleanza francese.</ref>, che era suo cognato, rinforzando i legami con la casa degli [[Hohenstaufen]], e: questo gli impedì<ref>Nel [[1229]], Enrico III, invece aveva spronato, senza successo, il cugino, Ottone di Brunswick, ad accettare la carica in contrapposizione all'[[Sacro Romano Impero|imperatore]] [[Federico II di Svevia|Federico II]].</ref> di accettare la nomina di suo fratello [[Riccardo di Cornovaglia]] a [[Re dei Romani]], nel [[1247]], alla morte di [[Enrico Raspe]]. Nomina che fu invece accettata, nel [[1256]], quando non doveva più competere con un Hohenstaufen.
Dopo che nel [[1228]] una spedizione inglese contro [[Llywelyn Fawr ap Iorwerth|Llyvelyn]], [[Re del Gwynedd|re di Snowdonia]], nel [[Galles]] si era risolta in un fallimento, nel [[1231]], Llyvelyn aveva fatto una scorreria in terra inglese sconfiggendo re e Gran Giustiziere e, nel [[1232]], i baroni avevano rifiutato il loro aiuto per una nuova spedizione contro il Galles, le quotazioni di Uberto di Burgh cominciarono a calare e, nel [[1234]], Uberto fu messo al bando e dopo la cattura imprigionato a [[Devizes]]. Però la vittoria di Pietro de Roches e dei suoi accoliti detti i ''Poitevin'' (quasi tutti originari del Poitou) scatenò una ribellione dei baroni, che appoggiata dalla Chiesa obbligò il re a liberare Uberto, restituendogli tutti i suoi feudi, ma non l'incarico di Gran Giustiziere che fu soppresso.
 
Di fronte al crescente potere della burocrazia che dipendeva esclusivamente dal re, i baroni di tanto in tanto chiedevano il ripristino della [[Magna Charta]]. Nell'Ad aprile del [[1258]], riunitisi in [[parlamento d'Inghilterra|parlamento]] a [[Londra]], i baroni chiesero il bando dei ''Poitevin'' e la nomina di una commissione di riforma di 24 membri. A giugno il parlamento presentò le sue richieste, che sono (note come le [[Disposizioni di Oxford]]), approvate da Enrico III, che limitarono la presenza degli stranieri nella burocrazia e ridiedero importanza alle cariche che richiedevano l'approvazione baronale, compresa la carica di Gran Giustiziere che fu reintegrata. Ma già dall'anno successivo cominciarono le divergenze tra Enrico III e [[Simone V di Montfort]], il più autorevole dei baroni. NelA maggio del [[1262]], il re disconobbe gli Statuti, che però furono rimessi in vigore all'inizio del [[1263]], fino a che la corte di [[Parigi]]<ref>I baroni inglesi e Enrico III, tanta era la stima che avevano nel re di Francia, [[Luigi IX di Francia|Luigi IX]], che gli avevano affidato il giudizio sugli [[Disposizioni di Oxford|statuti di Oxford]]</ref> li disconobbe nel [[1264]]. Simone di Montfort aveva capito che solo con la guerra si sarebbero risolte le profonde divergenze tra baroni e casa reale; nel frattempo il figlio di Enrico III, [[Edoardo I d'Inghilterra|Edoardo]] si era procurato il sostegno delle [[marche gallesi|marche del Galles]]. Dopo una prima vittoria, nella [[battaglia di Lewes]], il 14 maggio 1264, Simone assunse il governo del regno e il 20 gennaio [[1265]], convocò il parlamento che decretò senza l'assenso del re.
Nel [[1240]] Enrico si recò in [[Terra Santa]] e, nel [[1241]], al ritorno della Crociata soggiornò in [[Sicilia]], presso [[Federico II di Svevia|Federico II]]<ref>Enrico III aveva già avuto contatti, nel [[1224]] circa, con [[Engelberto di Berg]], [[arcidiocesi di Colonia|arcivescovo di Colonia]] e reggente per la [[Germania]] dell'[[Sacro Romano Impero|imperatore]] [[Federico II di Svevia|Federico II]] per un eventuale matrimonio tra sua sorella [[Isabella d'Inghilterra|Isabella]] (che nel [[1235]] sposò invece Federico II) ed il giovane erede di Federico II, [[Enrico VII di Germania|Enrico]], quando Federico II era ancora vincolato dall'alleanza francese.</ref>, che era suo cognato, rinforzando i legami con la casa degli [[Hohenstaufen]], e questo gli impedì<ref>Nel [[1229]], Enrico III, invece aveva spronato, senza successo, il cugino, Ottone di Brunswick, ad accettare la carica in contrapposizione all'[[Sacro Romano Impero|imperatore]] [[Federico II di Svevia|Federico II]].</ref> di accettare la nomina di suo fratello [[Riccardo di Cornovaglia]] a [[Re dei Romani]], nel [[1247]], alla morte di [[Enrico Raspe]]. Nomina che fu invece accettata, nel [[1256]], quando non doveva più competere con un Hohenstaufen.
 
Mentre Simone V si occupava del Galles, il principe Edoardo prese l'iniziativa e si impossessò di Gloucester; allora Simone chiese l'aiuto del figlio, [[Simone VI di Montfort]] (questi scappò dall'Inghilterra per rifugiarsi in Italia, nel 1271 fu scomunicato per avere ucciso il cugino in una chiesa e morì nello stesso anno), che si mise in marcia con le sue truppe, ma a [[Kenilworth]], prima di ricongiungersi al padre, fu sconfitto da Edoardo, che poi, il 4 agosto, sconfisse e uccise Simone V, nella [[battaglia di Evesham]].
Di fronte al crescente potere della burocrazia che dipendeva esclusivamente dal re, i baroni di tanto in tanto chiedevano il ripristino della [[Magna Charta]]. Nell'aprile del [[1258]], riunitisi in [[parlamento d'Inghilterra|parlamento]] a [[Londra]], i baroni chiesero il bando dei ''Poitevin'' e la nomina di una commissione di riforma di 24 membri. A giugno il parlamento presentò le sue richieste, che sono note come le [[Disposizioni di Oxford]], approvate da Enrico III, che limitarono la presenza degli stranieri nella burocrazia e ridiedero importanza alle cariche che richiedevano l'approvazione baronale, compresa la carica di Gran Giustiziere che fu reintegrata. Ma già dall'anno successivo cominciarono le divergenze tra Enrico III e [[Simone V di Montfort]], il più autorevole dei baroni. Nel maggio del [[1262]], il re disconobbe gli Statuti, che però furono rimessi in vigore all'inizio del [[1263]], fino a che la corte di [[Parigi]]<ref>I baroni inglesi e Enrico III, tanta era la stima che avevano nel re di Francia, [[Luigi IX di Francia|Luigi IX]], che gli avevano affidato il giudizio sugli [[Disposizioni di Oxford|statuti di Oxford]]</ref> li disconobbe nel [[1264]]. Simone di Montfort aveva capito che solo con la guerra si sarebbero risolte le profonde divergenze tra baroni e casa reale; nel frattempo il figlio di Enrico III, [[Edoardo I d'Inghilterra|Edoardo]] si era procurato il sostegno delle [[marche gallesi|marche del Galles]]. Dopo una prima vittoria, nella [[battaglia di Lewes]], il 14 maggio 1264, Simone assunse il governo del regno e il 20 gennaio [[1265]], convocò il parlamento che decretò senza l'assenso del re.
 
Mentre Simone V si occupava del Galles il principe Edoardo prese l'iniziativa e si impossessò di Gloucester; allora Simone chiese l'aiuto del figlio, [[Simone VI di Montfort]] (questi scappò dall'Inghilterra per rifugiarsi in Italia, nel [[1271]] fu scomunicato per aver ucciso il cugino in una chiesa e morì nello stesso anno), che si mise in marcia con le sue truppe, ma a [[Kenilworth]], prima di ricongiungersi al padre, fu sconfitto da Edoardo, che poi, il 4 agosto, sconfisse e uccise Simone V, nella [[battaglia di Evesham]]. Anche dopo la morte di Simone V, che, pur sconfitto, era riuscito a fare avanzare le istanze del governo inglese a livello locale, la rivolta continuò e terminò solo nel [[1267]].
 
=== Ultimi anni di regno e morte ===
[[File:westminster.abbey.tombofhenry.london.arp.jpg|thumb|La tomba del re Enrico III nell'[[Abbaziaabbazia di Westminster]], a [[Londra]]]]
Negli ultimi anni di regno di Enrico III non vi furono più avvenimenti degni di nota.
 
Morì a [[Londra]] nel [[1272]] e fu tumulato nell'[[Abbaziaabbazia di Westminster]]<ref>Il corpo di Enrico III nell'attesa che il suo sarcofago fosse completato fu deposto nella tomba di [[Edoardo il Confessore]].</ref> che aveva fatto riedificare durante il suo regno. Gli succedette il figlio [[Edoardo I d'Inghilterra|Edoardo]] come Edoardo I.
 
== Un ritratto del sovrano ==
{{C|Senza fonti contestualizzate rischio di POV e RO|storia|gennaio 2020}}
Le descrizioni che i suoi contemporanei ci hanno lasciato di Enrico III Winchester lo dipingono come un uomo di statura e corporatura media; da giovane era piuttosto snello, ma invecchiando il suo fisico s'si appesantì. Aveva una lieve imperfezione costituita da un occhio semichiuso, ma per il resto d'di aspetto gradevole e perfino bello. Le miniature e le statue che lo raffigurano lo mostrano sempre con un'espressione corrucciata e meditabonda, a volte quasi sofferente. Enrico III viene descritto come un uomo semplice, dalla mentalità un po' ristretta, devoto alla chiesa ma senza bigotteria. Il sovrano era felicemente sposato (dal 1236) con Eleonora di Provenza e prontissimo a mostrarsi generoso con i parenti della sposa. Unico lato sofisticato del carattere di quest'uomo semplice fu l'amore per le belle arti di cui fu uno dei più grandi conoscitori e mecenati della sua epoca. Enrico III si circondò di un vero stuolo di artigiani e artisti di ogni genere che trattava con grande familiarità.
Enrico III viene descritto come un uomo semplice, dalla mentalità un po' ristretta, devoto alla chiesa ma senza bigotteria. Il sovrano era felicemente sposato (dal 1236) con Eleonora di Provenza e prontissimo a mostrarsi generoso con i parenti della sposa. Unico lato sofisticato del carattere di quest'uomo semplice fu l'amore per le belle arti di cui fu uno dei più grandi conoscitori e mecenati della sua epoca. Enrico III si circondò di un vero stuolo di artigiani e artisti d'ogni genere che trattava con grande familiarità.
 
== Matrimonio e figli ==
Si sposò il 14 gennaio, [[1236]], nella [[Cattedrale di Canterbury]], nel [[Kent]], [[Inghilterra]] con [[Eleonora di Provenza]], figlia del [[Governanti della Provenza|conte di Provenza]], [[Raimondo Berengario IV di Provenza|Raimondo Berengario IV]], e di [[Beatrice di Savoia (1206-1266)|Beatrice di Savoia]] ([[1206]][[1266]]), figlia del conte [[Tommaso I di Savoia]]. Questo matrimonio portò in Inghilterra tre zii di Eleonora, tutti e tre fratelli di [[Amedeo IV di Savoia|Amedeo IV]], figli del conte [[Tommaso I di Savoia|Tommaso I]], [[Bonifacio di Savoia (beato)|Bonifacio]], che nel [[1245]] divenne [[arcivescovo di Canterbury]], [[Pietro II di Savoia|Pietro]], il futuro conte di Savoia Pietro II ([[1263]]-[[1268]]), già Signore del [[Vaud]] ([[1233]]-[[1268]]), che divenne [[Conte di Richmond]] ([[1241]]-[[1268]]), ede infine Guglielmo di Savoia (†1239), vescovo di [[Diocesi di Valence|Valence]] e rettore di [[Vienne (Francia)|Vienne]], che aveva condotto con sé un ottimo collaboratore, Pietro Aigueblanche, che fu vescovo di [[antica diocesi di Hereford|Hereford]], diplomatico alle corti di [[Luigi IX di Francia]] e di [[Alfonso X di Castiglia]], negoziatore del matrimonio di [[Riccardo di Cornovaglia]] con [[Sancha di Provenza]], collettore delle tasse papali e infine governatore della Guascogna, dopo che quest'ultima era tornata ai Plantageneti nel 1254, con il matrimonio di [[Edoardo I d'Inghilterra|Edoardo]] con [[Eleonora di Castiglia (1241-1290)|Eleonora di Castiglia]].
 
Enrico da Eleonora ebbe cinque figli:
# [[Edoardo I d'Inghilterra|Edoardo I]] ([[1239]]-[[1307]]);
# [[Margherita d'Inghilterra (1240-1275)|Margherita]] ([[1240]]-[[1275]]), sposa del re [[Alessandro III di Scozia]];
# [[Beatrice d'Inghilterra|Beatrice]] ([[1242]]-[[1275]]), sposa di [[Giovanni II di Bretagna]];
# [[Edmondo ilPlantageneto, GobboI conte di Lancaster|Edmondo]] ([[1245]]-[[1296]]);
# Caterina ([[1253]]-[[1257]]).
 
==Ascendenza==
 
{{Ascendenza
| 1 = ''Enrico III d'Inghilterra ''
| 2 = [[Giovanni d'Inghilterra]]
| 4 = [[Enrico II d'Inghilterra]]
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|24 = [[Vulgrin II d'Angoulême]]
|25 = Panica de la Marche
|13 = Margherita di TurennaTurenne
|26 = Raymond I, Visconte di Turenne
|27 = Matilda de la Perche
| 7 = [[Alice di Courtenay]]
|14 = [[Pietro I di Courtenay]]
|28 = [[Luigi VI di Francia]]
|29 = [[Adelaide di Savoia (1092-1154)|Adelaide di Savoia]]
|15 = [[Elisabetta di Courtenay]]
|30 = [[RenaudRinaldo dedi Courtenay]]
|31 = HedwigHelvise di Donjon
}}
 
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== Bibliografia ==
* Austin Lane Pool, "La Germania sotto il regno di Federico II", cap. III, vol V (Il trionfo del papato e lo sviluppo comunale) della ''Storia del Mondo Medievale'', 1999, pp.&nbsp; 94–127
* Austin Lane Pool, "L'interregno in Germania", cap. IV, vol V (Il trionfo del papato e lo sviluppo comunale) della ''Storia del Mondo Medievale'', 1999, pp.&nbsp; 128–152
* C.W. Previté-Orton, "L'Italia nella seconda metà del XIII secolo", cap. VI, vol V (Il trionfo del papato e lo sviluppo comunale) della ''Storia del Mondo Medievale'', 1999, pp.&nbsp; 198–244
* Charles Petit-Dutaillis, "Luigi IX il Santo", cap. XX, vol V (Il trionfo del papato e lo sviluppo comunale) della ''Storia del Mondo Medievale'', 1999, pp.&nbsp; 776–828
* Frederick Maurice Powicke, "I regni di Filippo Augusto e Luigi VIII di Francia", cap. XIX, vol V (Il trionfo del papato e lo sviluppo comunale) della ''Storia del Mondo Medievale'', 1999, pp.&nbsp; 829–864
* Frederick Maurice Powicke, "Inghilterra: Riccardo I e Giovanni", cap. IV, vol. VI (''Declino dell'impero e del papato e sviluppo degli stati nazionali'') della ''Storia del Mondo Medievale'', 1999, pp.&nbsp; 143–197
* E.F. Jacob, "Inghilterra: Enrico II", cap. V, vol. VI (''Declino dell'impero e del papato e sviluppo degli stati nazionali'') della ''Storia del Mondo Medievale'', 1999, pp.&nbsp; 198–234
* Hilda Johnstone, "Inghilterra: Edoardo I e Edoardo II", cap. XVIII, vol. VI (''Declino dell'impero e del papato e sviluppo degli stati nazionali'') della ''Storia del Mondo Medievale'', 1999, pp.&nbsp; 673–717
* Cecil Roth, "Gli ebrei nel Medioevo", cap. XXII, vol. VI (''Declino dell'impero e del papato e sviluppo degli stati nazionali'') della ''Storia del Mondo Medievale'', 1999, pp.&nbsp; 848–883
* C.H. Mc Ilwain, "Le classi sociali nel Medioevo", cap. XXIII, vol. VI (''Declino dell'impero e del papato e sviluppo degli stati nazionali'') della ''Storia del Mondo Medievale'', 1999, pp.&nbsp; 883–938.
 
== Voci correlate ==
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* [[Imperatori del Sacro Romano Impero]]
* [[Crociata]]
* [[terzaTerza crociata]]
* [[Orso polare di Enrico III]]
 
== Altri progetti ==
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|immagine = Flag of Aquitaine.svg
}}
 
{{Re d'Inghilterra}}