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| Didascalia = Giuliano Ghelli nel suo studio, 2005
}}
[[Autoformazione|Autodidatta]]<ref>{{Cita libro|autore=Mirella Branca|autore2=Lara-Vinca Masini|autore3=Barbara Casalini|curatore=Mirella Branca|titolo=Giuliano Ghelli inedito. Gioco e forma in opere dal 1963 al 1983 nel clima fiorentino contemporaneo.|annooriginale=2018|editore=Polistampa|città=Firenze|p=13}}</ref>, nell’arco di un cinquantennio portò avanti una ricerca su diversi fronti, con un approccio sempre basato sul [[disegno]], che,la sua ricerca partendopartì dall’[[Arte informale|informale]]<ref name=":0">{{Cita libro|autore=Mirella Branca|autore2=Lara-Vinca Masini|autore3=Barbara Casalini|curatore=Mirella Branca|titolo=Giuliano Ghelli inedito. Gioco e forma in opere dal 1963 al 1983 nel clima fiorentino contemporaneo.|annooriginale=2018|editore=Polistampa|città=Firenze|p=21}}</ref> e l'[[astrattismo geometrico]], attraversòper poi ispirarsi ispirazionialla [[Pop art|pop]]<ref name=":1">{{Cita libro|autore=Mirella Branca|autore2=Lara-Vinca Masini|autore3=Barbara Casalini|curatore=Mirella Branca|titolo=Giuliano Ghelli inedito. Gioco e forma in opere dal 1963 al 1983 nel clima fiorentino contemporaneo.|annooriginale=2018|editore=Polistampa|città=Firenze|p=14}}</ref>, simpatie versoe il [[Surrealismo]]<ref>{{Cita libro|autore=Cristina Acidini|autore2=Nicola Danti|curatore=Sandra Stanghellini|titolo=Giuliano Ghelli 50 anni in viaggio tra pittura e scultura|annooriginale=2013|editore=catalogo di mostra, Consiglio Regionale della Toscana|città=Firenze|p=36}}</ref>, e giunse ain forme [[Espressività|espressive]] [[Arte figurativa|figurative]]<ref>{{Cita libro|autore=Mirella Branca|autore2=Lara-Vinca Masini|autore3=Barbara Casalini|curatore=Mirella Branca|titolo=Giuliano Ghelli inedito. Gioco e forma in opere dal 1963 al 1983 nel clima fiorentino contemporaneo.|annooriginale=2018|editore=Polistampa|città=Firenze|p=67}}</ref>. Ghelli favorivasi unesprimeva approccioin modalità [[affettività|affettivoaffettiva]] (anziché [[intellettualismo|intellettuale]]), riportando il suo ambiente, interessi e rapporti personali nei suoi quadri{{citazione necessaria}}; la parola "racconto" appare spesso nei titoli delle sue opere. Nel [[2015]] il [[Museo Giuliano Ghelli|Museo Civico di San Casciano Val di Pesa]] è stato intitolato a Giuliano Ghelli<ref>{{Cita news|autore=Matteo Pucci|url=http://www.gazzettinodelchianti.it/articoli/approfondimenti/9596/notizie-su-san-casciano/intitolazione-museo-san-casciano-ghelli-post.php?fb_comment_id=942509122436225_942734215747049#.WrOZ6maZOOE|titolo="Museo Giuliano Ghelli": l'artista per sempre nel cuore di San Casciano|pubblicazione=Il Gazzettino del Chianti|data=11 maggio 2015|citazione="L'intitolazione del Museo civico di San Casciano a Giuliano Ghelli, domenica 10 maggio, ha visto una grandissima partecipazione di tanti che hanno voluto bene a questo artista davvero speciale, scomparso il 15 febbraio 2014."}}</ref>.
 
== Esordio e primo periodo (1962-1978) ==
Dai diciassette anni Ghelli frequenta gli [[atelier]] di pittori fiorentini noti. Nel 1962 viene presentato alla gallerista avanguardista [[Fiamma Vigo]]<ref name=":2" />. Presso la Galleria Numero di Fiamma Vigo a Firenze Ghelli scopre un centro frequentato da artisti e intellettuali<ref name=":0"/> che influenza la sua produzione. Esordisce nel 1963, ospite della galleria Numero di Milano, con due quadri all'interno di una collettiva di otto artisti alla galleria Numero di Milano<ref>{{Cita libro|curatore=R. Manno Tolu e M.G. Messina|titolo=Fiamma Vigo e 'Numero'. Una vita per l'arte.|annooriginale=2003|editore=Centro Di|città=Firenze|p=}}</ref>. Espone a seguire nelle gallerie di Vigo a Venezia e Firenze fino ai fine anni sessanta<ref name=":0" />.
 
Nel 1972 Ghelli firma un contratto con la galleria Sangallo di Firenze, accordo che gli permette di dipingere a tempo pieno<ref>{{Cita libro|autore=Maurizio Vanni|autore2=Giuliano Ghelli, Carlo Pedretti|autore3=Sandra Landi|curatore=Maurizio Vanni|titolo=Giuliano Ghelli. Le vie del tempo.|annooriginale=2005|editore=Carlo Cambi Editore|città=Poggibonsi (SI)|p=11}}</ref>.
 
=== “Il portapaesaggi” (1973-1978) ===
Dal ’73 nelle opere di Ghelli emerge una visione figurativa, con elementi di paesaggio (una collinacolline, una chiazzachiazze di cielo, una fila di alberi all'orizzonte), segnaletica stradale (frecce e, cartelli), elementi meccanici (ruote, cavi, bulloni), e figure umanoidi-robot{{citazione necessaria}} disegnati grossolanamente. Nel 1974 pubblica il piccolo volume di disegni ''Il portapaesaggi'' con testi di [[Lara-Vinca Masini]], che in seguito lo classifica tra coloro che usano espressioni “pop-onirico-concettuali”<ref name=":4">{{Cita libro|autore=Lara-Vinca Masini|titolo=Arte Contemporanea. La linea dell'Unicità - La linea del Modello|annooriginale=1989|editore=Giunti|città=Firenze|p=853|volume=2}}</ref>, insieme a [[Luca Alinari]] (con cui Ghelli ha poi prodotto delle cartelle di stampe) e [[Fabio De Poli]].
 
Nel 1975 le opere di Ghelli sono esposte a New York e Los Angeles{{citazione necessaria}} e nel 1977 Ghelli torna a New York per altre due piccole personali e per un viaggio cross-country verso la California{{citazione necessaria}}. Dal 1978 vengono prodotti, dall’oreficeria aretina Novart, dei gioielli basati sui disegni del ''Portapaesaggi''<ref>{{Cita libro|autore=Mirella Branca|autore2=Lara-Vinca Masini|autore3=Barbara Casalini|curatore=Mirella Branca|titolo=Giuliano Ghelli inedito. Gioco e forma in opere dal 1963 al 1983 nel clima fiorentino contemporaneo.|annooriginale=2018|editore=Polistampa|città=Firenze|p=63}}</ref>.
 
== Temi sentimentali e letterari (1980-1989) ==
Negli anni Ottantaemerge una "dimensione poetica"<ref>{{Cita libro|autore=Mirella Branca|autore2=Lara-Vinca Masini|autore3=Barbara Casalini|curatore=Mirella Branca|titolo=Giuliano Ghelli inedito. Gioco e forma in opere dal 1963 al 1983 nel clima contemporaneo fiorentino.|annooriginale=2018|editore=Polistampa|città=Firenze|p=63|citazione="Cresce contemporaneamente, nel passaggio agli anni Ottanta, una dimensione più poetica. Le collinette dai radi alberelli presenti presenti già in precedenza possono essere ora commentate con una breve scritta evocativa."}}</ref> nelle opere di Ghelli. Al suo linguaggio simbolico di colline, robot, numerisegnaletiche eed segnaleticheelementi meccaninci degli anni Settanta l'artista integra buste, case, cipressi, e, in alcuni quadri, righe di calligrafia<ref>{{Cita libro|curatore=Maria Luisa Frisa|titolo=Giuliano Ghelli|annooriginale=1983|editore=|p=10, 12, 14, 18}}</ref>.
 
NelDelle suoopere testoesposte per il catalogo dellanella personale ferrarese del 1983 [[Maria Luisa Frisa]] commentascrive "Èè sempre presente il tema dell'amore ... raccontato in tutte le sue sfaccettature: desiderio, gelosia, abbandono, lontananza"<ref name=":1" />. In questo periodo Ghelli incarna inoltre un “filone letterario”, inserendo occasionalmente nei suoi titoli citazioni da autori particolarmente amati{{citazione necessaria}}.
 
== Periodo maturo (1990-2014) ==
 
=== Temi meccanici: Leonardo e Mercedes-Benz (1990-1995) ===
Nel 1990 Ghelli conosce l’esperto Leonardesco [[Carlo Pedretti]], professore di storia dell’arte alla ''[[Università della California, Los Angeles|University of California, Los Angeles]]'' (UCLA). L’incontro dà l’avvio a un ciclo pittorico ispirato a [[Leonardo da Vinci]] che culmina nell’ottobre delnel 1992 con una personale del titolo ''In Viaggio con Leonardo''<ref>{{Cita libro|autore=Carlo Pedretti|titolo=In viaggio con Leonardo|annooriginale=1992|editore=Riproduzioni ABC di Sergio Necchi|città=Milano|p=}}</ref> a Milano. Il tema di Leonardo è poi ricorrente nelle opere dell'artista<ref>{{Cita libro|autore=Giovanna M. Carli|autore2=Eugenio Giani|autore3=Andrea Ferrante|curatore=Giovanni M. Carli|titolo=Giuliano Ghelli. Genius Loci. Fiabe dipinte.|annooriginale=2016|editore=Polistampa|città=Firenze|p=15|citazione="L'artista, infatti, ha sempre tratto ispirazione dal Chianti fiorentino: cipressi e morbide colline ... attratto dell'ingegno da non poter fare a meno di studiare il Codice Hammer, trattato scientifico dove Leonardo da Vinci argomenta i suoi studi sulle acque e l'astronomia."}}</ref>.
 
I dipinti su Leonardo sono ammirati da Jochen Prange{{citazione necessaria}}, allora amministratore delegato della Mercedes-Benz Italia SpA. Segue una commissione di venti dipinti per la nuova sede della società a Roma<ref>{{Cita libro|curatore=Mercedes-Benz Italia Pubbliche Relazioni|titolo=Un passo avanti verso il 2000|annooriginale=1995|editore=MG Studio srl|città=Roma|p=}}</ref>, la quale ospita una personale per Ghelli nel 1995.
 
=== "Horror vacui" e telemarketing (1995-2005) ===
Dai metà anni Novanta i quadri di Ghelli assumono un ‘carico’ di colori e di forme marcatamente più ‘peso’ rispetto a periodi precedenti<ref>{{Cita libro|autore=Maurizio Vanni|autore2=Giuliano Ghelli, Carlo Pedretti|autore3=Sandra Landi|titolo=Giuliano Ghelli. Le vie del tempo.|annooriginale=2005|editore=Carlo Cambi Editore|città=Poggibonsi (SI)|p=53|citazione="La fase più recente della pittura di Giuliano Ghelli ... è quella dello spazio pieno, animato dalla pirotecnica totale di tutti gli ingredienti di un racconto fantastico o di una fantasia che si esplica con l'andamento di un capriccio musicale nell'astuta e sofisticata simulazione di un sogno."}}</ref>. Nel sulsuo testo per la monografia ''Giuliano Ghelli - Le vie del tempo'' (2005) [[Carlo Pedretti]] li caratterizza "pirotecnica totale ... una pittura che non consente spazio vuoto..., e quindi che non ammette una condizione concettualmente astratta" che il critico paragona all'operato del [[subconscio]] e dei sogni{{citazione necessaria}}.
 
Rispetto ai decenni precedenti si avverte inoltre una marcata spinta promozionale. Una nuova compagna, con cui Ghelli convive dal 1993, si affianca all’artista nell'organizzazione di numerose mostre<ref>{{Cita news|autore=Paola Zannoner|titolo=La compagna dell'artista e quelle carte mai firmate|pubblicazione=La Repubblica|data=27 luglio 2014|citazione=Lui pittore, scultore e viticoltore, aveva in mano una bottiglia del vino di San Casciano, da lui imbottigliato con tanto di etichetta dipinta con il suo inconfondibile tratto solare. Lei, compagna dell'artista e direttrice delle sue mostre, parlava di arte e mercato, di talento e lavoro in tono appassionato.}}</ref>, nonché in iniziative di vendita tramite canali di [[telemarketing]]<ref>{{Cita web|url=http://www.artedomani.it/datiborsa/zip_copia/astearte/ma480.pdf|titolo=Elenco di opere offerte in aste del 20, 21, 27 e 28 ottobre 2001 in cui appaiono (numeri di lotto 15, 266, 592) opere di Ghelli con "certificato della Telemarketing (Bs) allegato".}}</ref>[[telemarketing|.]]
 
=== Temi di viaggio e passaggio (2000-2010) ===
Da un viaggio a [[Sydney]] nel 2000 e la lettura di [[Le vie dei canti]] di [[Bruce Chatwin]] nasce una serie di opere su tela e su carta sul tema delle tracce e i simboli degli aborigeni di [[Australia|Australia]]{{citazione necessaria}}. Contemporaneamente l'artista crea una serie di dipinti di branchi di pesci ognuna con il titolo "Migrazione"{{citazione necessaria}}.
 
Dal 2007 Ghelli esegue una serie di opere di uniforme formato dette le "Porte"{{citazione necessaria}} ognuna di cui raffigura due ante che si aprono su un paesaggio immaginario di temi 'battuti' dall'artista in periodi precedenti: la campagna, la meccanica, pittori e scrittori (fra i quali i [[Futurismo|futuristi]], [[Leonardo da Vinci|Leonardo]], [[Italo Calvino|Calvino]]) e i sogni. Le "Porte" vengono esposte in una personale a Firenze nel 2009.
 
=== L’Esercito di Terracotta (2003-2013) ===
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=== Il "Cantiere" di Pontedera e i “Segreti” (2011-2014) ===
Nel 2011 l’artista, che nella sua maturità si presta per incontrare bambini e giovani in contesti didattici<ref>{{Cita news|autore=|titolo=Settanta bambini collaborano con Giuliano Ghelli per realizzare un'opera|pubblicazione=gonews.it|data=14 aprile 2010|urlarchivio=http://archivio.gonews.it/articolo_53298_Settanta-bambini-collaborano-con-Giuliano-Ghelli-per-realizzare-unopera.html}}</ref>, istituisce, in collaborazione con un Liceo di Pontedera (PI), un laboratorio di pittura chiamato “Cantiere Giuliano Ghelli”<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.pontedera.pi.it:8080/comune.pontedera.pi.it/comunicati/comunicati-2011/201cla-fabbrica-della-fantasia201d-cantiere-giuliano-ghelli-presentazione-dei-20-manichini-realizzati-dagli-allievi-del-liceo-scientifico-xxv-aprile/|titolo=Comunicato stampa di ottobre 2011 sul sito del Comune di Pontedera (PI) che annuncia la presentazione delle opere realizzate nel laboratorio.}}</ref>. Nel contempo, Ghelli, citando la ''Venere Restaurée'' di [[Man Ray]] e una poesia di [[José Saramago|José Saramago{{citazione necessaria}}]], sta sperimentando con lo spago, usandolo per avvolgere uno dei suoi busti dipinti<ref name=":6">{{Cita libro|autore=Cristina Acidini|autore2=Andrea Ferrante|curatore=Sandra Stanghellini|titolo=Giuliano Ghelli 50 anni in viaggio tra pittura e scultura|annooriginale=2013|editore=Consiglio Regionale della Toscana|città=Firenze|p=57}}</ref>, che poi porta nel laboratorio. Ghelli invita gli studenti a “scrivere su un pezzo di tela un pensiero” Ogni pezzo viene poi “piegato ... immediatamente impregnato di colla, posto sotto lo spago e subito ricoperto di colore.”<ref name=":6" />
 
Il busto di sartoria che ne risulta appartiene ad una serie di opere di tecnica mista, dette “Segreti”<ref>{{Cita news|autore=|url=|titolo=Rivelata a Pontassieve la fantasia di Giuliano Ghelli|pubblicazione=OrientePress Giornale delle Terre del Levante Fiorentino|data=|citazione="Novità assoluta le opere di pittura e scultura del nuovo ciclo di produzione di Giuliano Ghelli denominato “Segreti” che trae la sua prima ragion d’essere dalla “Venere dei segreti” realizzata in occasione del Cantiere d’Arte Ghelli a Pontedera."|urlarchivio=http://www.orientepress.it/?p=4842}}</ref> eseguite da Ghelli dal 2011 al 2014.
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* 1971   Firenze, galleria Davanzati
* 1972   Firenze, galleria Sangallo; Bologna, Cherry Gallery
* 1974   Milano, galleria Nuovo Sagittario; Parigi, Maison des Lettres de l'Université de Paris; Lussemburgo, Galerie Horn
* 1975   Firenze, galleria Sangallo; New York, Queens College, Paul Klapper Library; Los Angeles, Bernstein Gallery
* 1981   Milano, Studio Steffanoni
* 1983   Ferrara, Palazzogalleria deiMassari Diamanti2
* 1992   Milano, Castello Sforzesco, Sala del Tesoro
* 1995   Montelupo Fiorentino, Museo della Ceramica; Roma, sede Mercedes-Benz Italia
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* 1993   Malmö, Svezia, ''I ponti di Leonardo''
* 2005   Mosca (Russia), M’ARS Contemporary Art Museum, ''Il cappello e la creatività;'' Frankfurt am Main (Germania), DIE GALERIE, Figurative Kunst aus Italien
* 2006   Mosca (Russia), M’ARS Contemporary Art Museum, ''The Sun the Moon and the Theory of Opposites;'' Firenze, Centro di Cultura Contemporanea Strozzina'', Rifiuti Preziosi Il Nouveau Réalisme e la cultura contemporanea''
* 2010   San Miniato, Palazzo Inquilini
 
== Fondazione Giuliano Ghelli ==