Dramma satiresco: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
immagine |
|||
(9 versioni intermedie di 8 utenti non mostrate) | |||
Riga 1:
{{NN| teatro|agosto 2014}}
[[File:Makron ARV 462 48 satyr and Dionysos - women or maenads at the Lenaia (02).jpg|thumb|Un [[satiro]] suona l'''[[aulos]]'' dinnanzi a [[Dioniso]] che regge un [[Tirso (bastone)|tirso]], scena da vaso greco a [[figure rosse]], anni 490 a.C.]]
{{Storia del teatro}}
Il '''dramma satiresco''' (σατυρικὸν δρᾶμα o σάτυροι) era una delle forme, insieme con la [[tragedia]] e la [[commedia]], in cui si articolava il [[teatro greco]] classico.
==Caratteri==
Riconducibile nella sfera del culto del dio [[Dioniso]] <ref name="archeologicatoscana">{{cita web|titolo=Dramma Satiresco|url=https://www.archeologicatoscana.it/dramma-satiresco/|data=20 dicembre 2018}}</ref>, si caratterizzava per una struttura abbastanza semplice in cui il [[Coro greco|coro]] era costituito da elementi travestiti da [[Satiro|satiri]] caprini che si muovevano sulla scena alternando momenti di recitazione teatrale a momenti di vivace [[danza]] chiamata ''sìkinnis''.
In una felice simbiosi, presentava la struttura della [[tragedia]] e il colorito farsesco della [[commedia]]. Le storie erano di tipo comico, a volte addirittura parodie di episodi mitologici, che presentavano i satiri nelle situazioni più disparate. Per esempio, negli ''[[Gli spettatori o atleti ai giochi istmici|Spettatori o atleti ai giochi istmici]]'' di [[Eschilo]], essi sono atleti, mentre nel ''[[Ciclope (Euripide)|Ciclope]]'' di [[Euripide]], essi sono i servitori di [[Polifemo]] in una gustosa parodia del celebre episodio dell
Quanto ai personaggi e ai
===Dramma satiresco e tragedia===
[[File:MAN mosaici da Pompei attori 1040619.JPG|thumb|Attori in un mosaico dalla [[Casa del Poeta tragico]] a [[Pompei (città antica)|Pompei]] ([[Museo archeologico nazionale di Napoli]]).]]
Esso rappresenterebbe, seguendo la teoria aristotelica esplicata nella ''[[Poetica (Aristotele)|Poetica]]'', lo stadio intermedio nel processo che dal [[ditirambo]] conduce alla [[tragedia]]; in pratica dal coro, che inneggiava al dio, si sarebbe staccato un elemento, il [[corifeo]], per interagire dialogicamente col coro stesso. Dunque ci si troverebbe dinanzi a una forma poetica più remota rispetto alla tragedia stando alla testimonianza di [[Aristotele]] che nella ''Poetica'' parla di ''satyrikòn'' alludendo non tanto al dramma satiresco perfezionato e assurto a piena dignità letteraria solo con [[Pratina]], bensì ad antecedenti satireschi della tragedia vera e propria.
La tragedia fagocitò questi precedenti e li avrebbe destinati all'oblio, se non fosse intervenuto il suddetto [[Pratina]] di Fliunte ([[500 a.C.]]) - a cui il lessico ''Suda'' assegna ben 32 di questi drammi -, l'"inventore" del dramma satiresco secondo gli eruditi alessandrini: costoro intendevano l'etimologia della parola tragedia come "canto per il sacrificio del capro" o come "canto per il capro" inteso come premio per il vincitore<ref>Cfr. [[Quinto Orazio Flacco|Orazio]], ''[[Ars Poetica]]'', 220: ''Carmine qui tragico vilem certavit ob hircum''.</ref>; secondo gli alessandrini dunque il dramma satiresco sarebbe posteriore alla tragedia.
Nei concorsi, ciascuno dei tre poeti tragici presentava una tetralogia comprensiva di tre tragedie più un dramma satiresco il cui compito era quello di rinfrancare l'animo degli spettatori rattristati dagli episodi luttuosi delle tragedie. La materia trattata era desunta dall{{'}}''[[epos]]'' e dal [[mito]]. Una produzione percepita come "inferiore" rispetto alla tragedia, come dimostra il caso di [[Euripide]] che nel concorso del [[438 a.C.]] in cui riportò il 2º premio presentò, dopo la trilogia ''Le Cretesi'', ''Alcmeone a Psofide'', ''Telefo'', al posto del dramma satiresco, la tragedia ''[[Alcesti (Euripide)|Alcesti]]'' che contiene alcune scene comiche legate alla raffigurazione di [[Eracle]] ebbro e gozzovigliatore. A noi è, comunque, pervenuto un solo dramma satiresco integro, ossia il ''[[Ciclope (Euripide)|Ciclope]]'' di [[Euripide]] <ref name="treccani">{{cita web|titolo=SATIRESCO, DRAMMA|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/dramma-satiresco_(Enciclopedia-Italiana)/|data=6 febbraio 2024}}</ref>. Abbiamo però circa metà di un dramma di [[Sofocle]] (''[[I cercatori di tracce]]'') e ampi frammenti di due drammi di [[Eschilo]] (''[[Gli spettatori o atleti ai giochi istmici]]'' e ''[[I pescatori con la rete]]'').
La lingua del dramma satiresco è per vari aspetti molto vicina a quella della tragedia: alta percentuale di aggettivi composti, medesima patina dialettale e simile struttura metrica. Tuttavia si allontana dalla lingua tragica in più punti: ciò che maggiormente la differenzia è la presenza di alcuni volgarismi, l'alta percentuale di colloquialismi, una sintassi il più delle volte semplice e frasi relativamente corte, la presenza di elementi 'comici' o 'parodici' in un contesto serio, la resa mimetica di alcune scene mediante l'uso di imperativi, interiezioni, sintassi paratattica, ecc., e il riferimento a contesti simposiali, di banchetti e di coinvolgimenti sentimentali. Molte di queste caratteristiche sono condivise con la lingua della commedia (in particolare i volgarismi e i colloquialismi) ma in termini generali si può dire che la lingua satiresca appartiene al mondo della tragedia.
|