Automotrice SNFT An 70.231: differenze tra le versioni
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{{Box treno/Automotrice
|Nome=An 70.231<br /><small>Fiat A 103</small>
|Immagine=Iseo - deposito locomotive - automotrice SNFT An 70.231 "Faruk" - 22-07-1986.jpg
|Didascalia=L'automotrice fotografata ad [[Stazione di Iseo|Iseo]] nel 1986
}}
{{Box treno/Dati costruzione
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|Dati_tratti_da={{cita|Bicchierai (1992)|pp. 36-37}}; {{cita|Santanera (1997)|pp. 51-52|TreniFiat}}
}}
L
== Storia ==
L'[[automotrice]] è il prototipo L103 realizzato tra il [[1944]] e il [[1945]] dall'Ufficio Tecnico Automotrici Ferroviarie Sperimentali della [[Fiat Ferroviaria|FIAT]]<ref name="TreniFiat_51">{{cita|Santanera (1997)|p. 51|TreniFiat}}.</ref>. L'esemplare fu costruito con cassa in [[alluminio]] ed equipaggiato dall'origine con due motori orizzontali FIAT tipo 700<ref name="Bicchierai_36">{{cita|Bicchierai (1992)|p. 36}}.</ref><ref name="TreniFiat_52">{{cita|Santanera (1997)|p. 52|TreniFiat}}.</ref>.
La SNFT acquistò il modello che le fu consegnato dalla Fiat nel [[1957]]<ref>{{cita|Bicchierai (1992)|p. 19}}.</ref> ed entrò in servizio regolare il 17 aprile dell'[[1958|anno seguente]] come An 70.231, ovvero Automotrice a nafta da settanta posti. Le maestranze del deposito di Iseo le attribuirono invece il soprannome di ''Faruk'' a causa della sua somiglianza con l'automotrice doppia consegnata dalla Fiat al [[
L'ingresso nel parco rotabili dell'impresa ferroviaria fu permesso con la limitazione di velocità a 60 km/h e il divieto del traino di rimorchi. A partire dal 21 aprile [[1959]] le restrizioni furono eliminate e l'automotrice fu impiegata nelle relazioni [[stazione di Brescia|Brescia]] – [[stazione di Breno|Breno]] e [[stazione di Iseo|Iseo]] – [[stazione di Rovato
A metà degli [[anni 1970|anni settanta]] fu ritirata dal servizio regolare a causa di alcune noie ai motori che non poterono essere risolte per mancanza di ricambi. Fu impiegata per servizi di manovra fino al [[1978]], quando fu accantonata definitivamente<ref name="Bicchierai_36" />. Fu demolita verso la fine degli [[anni 1990|anni novanta]].
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La cassa dell'automotrice era di tipo portante ed in lega leggera ad andamento ondulare al fine di aumentarne la resistenza. Essa poggiava su due carrelli in lamiera d'acciaio saldata elettricamente i quali disponevano di due tipi di sospensione: la primaria, con molle ad elica, e quella secondaria, con molle a balestra longitudinali<ref name="Bicchierai_36" />.
Entrambi i carrelli erano dotati di motori diesel Fiat 700 orizzontali a 6 cilindri in linea a quattro tempi che erogavano ciascuno una potenza di 136 [[Watt|kW]]. La trasmissione era meccanica con cambio a cinque marce; la velocità massima era di 83 km/h. Il freno era di tipo [[Westinghouse Electric|Westinghouse]]<ref>{{cita|Bicchierai (1992)|pp. 36-37}}.</ref>.
L'interno, riscaldato da una caldaia Webasto, era dotato di otto posti in prima classe, cinquantasei in seconda e sei strapuntini<ref>{{cita|Bicchierai (1992)|p. 37}}.</ref>..
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== Altri progetti ==
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