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I '''mammiferi''' ('''Mammalia''' <span style="font-variant: small-caps">{{Maiuscoletto|[[Linneo|Linnaeus]]}}, [[1758]]</span>) sono una [[Classe (tassonomia)|classe]] di [[Vertebrata|vertebrati]] a diffusione [[Distribuzione cosmopolita|cosmopolita]] caratterizzata dall'[[allattamento materno|allattamento]] della prole.
 
La classe dei mammiferi conta 5.500{{formatnum:5500}}<ref>{{Cita web | url = https://www.departments.bucknell.edu/biology/resources/msw3/browse.asp | titolo = Mammal Species of the World | accesso = 29 giugno 2013 }}</ref> [[specie]] attualmente viventi, variabili in forma e dimensioni: dai pochi [[centimetri]] e due [[Grammo|grammi]] di peso del [[Suncus etruscus|mustiolo]] agli oltre 30 [[Metro|metri]] e 150 [[Tonnellata|tonnellate]] della [[Balaenoptera musculus|balenottera azzurra]], il più grande mammifero finora apparso sulla [[Terra]]. I mammiferi colonizzano praticamente ogni ambiente, dalle [[Calotta di ghiaccio|calotte glaciali]] ai caldi [[Deserto|deserti]]: alcuni gruppi ([[Sirenia|sirenii]], [[Pinnipedia|pinnipedi]], [[Cetacea|cetacei]]) sono riusciti a colonizzare anche l'ambiente acquatico, mentre altri hanno sviluppato delle ali membranacee e sono perciò in grado di volare ([[Chiroptera|pipistrelli]]).
I '''mammiferi''' ('''Mammalia''' <span style="font-variant: small-caps">[[Linneo|Linnaeus]], [[1758]]</span>) sono una [[Classe (tassonomia)|classe]] di [[Vertebrata|vertebrati]] a diffusione [[Distribuzione cosmopolita|cosmopolita]] caratterizzata dall'[[allattamento materno|allattamento]] della prole.
 
Nonostante tali differenze di dimensioni e abitudini di vita, tutti i mammiferi sono accomunati dall'essere omeotermi ovvero endotermi, dal presentare [[viviparitàOmeotermia|omeotermi]] (con l'eccezione deied [[Monotremi]], che sonoEndotermia [[oviparità(biologia)|ovipariendotermi]]) e dall'avere cure parentali che prevedono anche l'[[allattamento materno|allattamento]] della prole, inoltre la maggior parte presentano [[viviparità]] (fanno eccezione i [[monotremi]], che sono [[oviparità|ovipari]]): tutti fattori che sono stati determinanti per consentire a questa classe di espandere notevolmente il proprio areale nelle [[Nicchia ecologica|nicchie]] rimaste vuote dopo lal'[[estinzione scomparsadi deimassa [[dinosauridel Cretaceo-Paleogene]].
La classe dei mammiferi conta 5.500<ref>{{Cita web | url = https://www.departments.bucknell.edu/biology/resources/msw3/browse.asp | titolo = Mammal Species of the World | accesso = 29 giugno 2013 }}</ref> [[specie]] attualmente viventi, variabili in forma e dimensioni: dai pochi [[centimetri]] e due [[Grammo|grammi]] di peso del [[Suncus etruscus|mustiolo]] agli oltre 30 [[Metro|metri]] e 150 [[Tonnellata|tonnellate]] della [[Balaenoptera musculus|balenottera azzurra]], il più grande mammifero finora apparso sulla [[Terra]].
 
I mammiferi colonizzano praticamente qualsiasi ambiente, dalle [[Calotta di ghiaccio|calotte glaciali]] ai caldi [[Deserto|deserti]]: alcuni gruppi ([[Pinnipedi]], [[Sirenii]], [[Cetacei]]) sono riusciti a colonizzare con successo anche l'ambiente acquatico, mentre altri hanno sviluppato delle ali membranacee e sono perciò in grado di volare ([[Chirotteri]]).
 
Nonostante tali differenze di dimensioni e abitudini di vita, tutti i mammiferi sono accomunati dall'essere omeotermi ovvero endotermi, dal presentare [[viviparità]] (con l'eccezione dei [[Monotremi]], che sono [[oviparità|ovipari]]) e dall'avere cure parentali che prevedono anche l'[[allattamento materno|allattamento]] della prole: tutti fattori che sono stati determinanti per consentire a questa classe di espandere notevolmente il proprio areale nelle nicchie rimaste vuote dopo la scomparsa dei [[dinosauri]].
 
== Origini ed evoluzione ==
[[File:Mam0004.png|thumbmin|uprightverticale=1.6|Cronologia evolutiva dei Mammiferi]]
I mammiferi sono un gruppo [[monofiletico]], ossia tutte le specie attualmente viventi discendono da un antenato comune: anche i tre gruppi in cui vengono tradizionalmente suddivisi i mammiferi (vale a dire [[monotremi]], [[marsupiali]] e [[Eutheria|placentati]]) sono monofiletici, con gli ultimi due classificati insieme dalla maggior parte degli studiosi per differenziarli dal primo.
 
=== I Sinapsidi ===
I mammiferi si svilupparono a partire da un gruppo di [[Amniota|Amnioti]].
I primi amnioti apparvero intorno al tardo [[Carbonifero]], da [[reptiliomorphaReptiliomorpha|rettiliomorfi]] ancestrali. In pochi milioni di anni, da essi si distinsero due importanti linee evolutive: i [[Sauropsidi]], dai quali discesero i [[Rettili]] e da essi gli [[Uccelli]], e i [[Sinapsidi]], considerati i progenitori dei Mammiferi<ref>{{cita web | url = http://www.palaeos.org/Amniota | titolo = Amniota | sito = Palaeos | accesso = 7 aprile 2009 | urlarchivio = https://www.webcitation.org/690C9ag9e?url=http://www.palaeos.org/Amniota | dataarchivio = 8 luglio 2012 | urlmorto = sì }}</ref>. La tecnica dell'[[orologio molecolare]] ha consentito di datare la separazione tra i due raggruppamenti a circa 310 milioni di anni.<ref>{{cita libro|autore=[[Richard Dawkins]]|capitolo=Epilogo del racconto dell'Onicoforo|titolo=Il racconto dell'antenato. La grande storia dell'evoluzione|editore=Mondadori|città=Milano|anno=2006|p=414|isbn=88-04-56000-2}}</ref>
 
I Sinapsidi, vissuti durante il [[Permiano]], sono animali caratterizzati dalla presenza di una singola [[finestra temporale]] su ciascun lato del capo, posta nei pressi dell'attaccatura dei muscoli della [[mascella]], (a differenza dei [[diapsidi]], che possiedono due finestre temporali per ogni lato del capo, e degli [[anapsidi]], del tutto sprovvisti di finestre temporali). La finestra temporale, col tempo, si è rimpicciolita fino quasi a chiudersi: la sua esistenza è testimoniata attualmente dalla presenza nel cranio dei mammiferi dello [[zigomo]].
[[File:Archaeothyris.svg|thumbmin|leftsinistra|upright=0.7verticale|Cranio di ''[[Archaeothyris]] florensis'' è il più antico sinapside finora conosciuto.]]
Proprio da alcuni [[sinapsidi]] primitivi (come ''[[Archaeothyris]]'') si sviluppò un ramo, quello degli [[Sfenacodonti]], che condusse fino ai probabili precursori dei mammiferi, i [[Terapsidi]], più specificatamente gli [[Eucinodonti]], vissuti circa 220 milioni di anni fa, nel [[Triassico]].<ref name=StoriaMammiferipag4>{{cita|La storia dei mammiferi|p. 4}}.</ref>
 
Con l'evoluzione, la finestra temporale dei [[sinapsidi]] aumentò di dimensioni. Nei [[Cinodonti]] era già molto più estesa rispetto, ad esempio, ai [[Pelicosauri]]. La postura eretta fu adottata verso la metà del [[Permiano]] dai [[terapsidi]], assieme al secondo [[palato]] (ad esempio i [[Terocefali]] avevano entrambe queste caratteristiche) ede il pelo, che a differenza delle penne degli uccelli non si è evoluto a partire dalle squame rettiliane, ma che probabilmente ne è stato un annesso.
 
Gli organi uditivi iniziarono a evolversi
Gli organi uditivi iniziarono ad evolversi nella forma attuale probabilmente all'inizio del [[Triassico]], in seguito alla trasformazione della mascella in un osso unico<ref name=StoriaMammiferipag2>{{cita|La storia dei mammiferi|p. 2}}.</ref> (animali come [[sinapsidi]] e [[terapsidi]] avevano tre ossa nella mascella, così come i [[rettili]] attuali). Infatti, le due ossa residue della mascella iniziarono a rimpicciolirsi e, pur restando nella loro sede originaria, iniziarono ada essere utilizzate per captare suoni (un esempio è il ''[[Probainognathus]]''), per poi (sicuramente nell{{'}}''[[Hadrocodium]]'', probabilmente già in ''[[Morganucodon]]'') unirsi all'unico osso dell'orecchio per formare gli attuali martello, incudine e staffa.
 
=== I primi mammiferi ===
<br />[[File:Megazostrodon.jpg|thumbmin|uprightverticale=1.1|Ricostruzione museale di un ''[[Megazostrodon]]''.]]
Il titolo di mammifero più antico è conteso da vari animali, in quanto la sua attribuzione varia a seconda della parte anatomica presa in considerazione: alcuni studiosi valutano la struttura del [[canale auricolare]] per definire la fine della transizione da rettileil aprimo mammifero, mentre altri ritengono più attendibile la costituzione e l'[[articolazione]] della mandibola o la struttura dei denti.<br />
 
Il titolo di mammifero più antico è conteso da vari animali, in quanto la sua attribuzione varia a seconda della parte anatomica presa in considerazione: alcuni studiosi valutano la struttura del [[canale auricolare]] per definire la fine della transizione da rettile a mammifero, mentre altri ritengono più attendibile la costituzione e l'[[articolazione]] della mandibola o la struttura dei denti.<br />
Fra le specie annoverabili fra i primi mammiferi, vengono generalmente incluse le seguenti:
 
* ''[[Megazostrodon]]'' ede in generale i [[Morganucodonta]] di cui esso faceva parte, vissuti fra la fine del [[Triassico]] ede il medio [[Giurassico]], dalle abitudini quasi sicuramente notturne; in base ai resti fossili, si può dedurre che questi animali avessero sangue caldo, e che forse possedevano anche una pelliccia e le [[ghiandola mammaria|ghiandole mammarie]]. Anche i [[molari]] presentavano tre cuspidi, come gli attuali mammiferi. In ogni caso, l'articolazione mandibolare era doppia invece che singola, ma la principale differenza sta nel fatto che il ''Megazostrodon'' deponeva uova simili a quelle dei [[rettili]], con guscio di consistenza simile a quella del [[cuoio]].
* ''[[Adelobasileus cromptoni]]'', anch'esso del tardo Triassico, vissuto in quello che è l'attuale [[Texas]]; la morfologia dell'[[orecchio interno]] fa chiaramente capire che questo animale rappresenta almeno uno stadio di transizione fra i Cynodontia ede i mammiferi veri e propri.
* ''[[Sinoconodon]]'', di cui vari resti fossili ben conservati sono stati ritrovati in [[Cina]]; vissuto nel [[Giurassico]], esso mostra conformazione della mandibola assai simile a quella dei mammiferi attuali, anche se altre caratteristiche (come la crescita continua delle ossa craniche durante la vita dell'animale, ede il rimpiazzo continuo dei denti caduti) avvicinano maggiormente questa specie ai rettili.
* ''[[Haldanodon]]'' e ''[[Docodon]]'', facenti parte dei [[Docodonta]], animali vissuti fra il medio Giurassico e l'inizio del [[Cretaceo]], mentre rimane in dubbio la loro presenza in periodi più tardi (''[[Reigitherium]]''): essi erano dotati di molari allargati e dentizione simile a quella dei mammiferi, ma anche di articolazione mandibolare rettiliana.
* ''[[Hadrocodium wui]]'', i cui resti sono stati ritrovati in Cina in giacimenti datati al tardo Giurassico, è un animale probabilmente imparentato alla lontana coi mammiferi, ma provvisto di caratteristiche chiave come una mandibola evoluta ede un cervello di grosse dimensioni.
 
La maggior parte dei primi mammiferi (come ''[[Megazostrodon]]'', ma anche altre specie come ''[[Morganucodon]]'', ''[[Adelobasileus]]'', ''[[Eozostrodon]]'', ''[[Sinoconodon]]'', ''[[Hadrocodium]]'' e ''[[Fruitafossor]]'') avevano dimensioni e comportamento simili a quelli dei [[Soricidae|toporagni]] (''Hadrocodium'' probabilmente non superava i {{M|2&nbsp;|u=g}} di peso da vivo): significative eccezioni sono rappresentate da ''[[Steropodon]]'', ''[[Kollikodon]]'', ''[[Repenomamus]]'' e ''[[Castorocauda]]'', che presentavano dimensioni superiori al mezzo metro di lunghezza.
 
Per le caratteristiche intermedie fra mammiferi e rettili, alcuni studiosi classificano tutte queste forme di transizione nellanel cladeclado dei [[Mammaliaformes]], che include anche i mammiferi attuali.
 
Nel corso del [[Mesozoico]] i mammiferi si svilupparono in una quantità di forme e adattamenti per ambienti diversi, ma mantennero comunque un piano corporeo basilare e di solito le loro dimensioni erano ridotte, di rado superando quelle di un attuale [[Rattus norvegicus|ratto]]. Già nel [[Giurassico]] esistevano molti gruppi primitivi, come i sopracitati docodonti, i simmetrodonti ([[Symmetrodonta]]), i triconodonti ([[Triconodonta]]) e i driolestidi ([[Dryolestidae]]), tutti riconoscibili in base al tipo di dentatura ede alla forma dei denti; tutti i gruppi sopracitati si estinsero però nell'arco di alcuni milioni di anni.
 
Tra i gruppi attuali, i primi a differenziarsi dovettero essere con molta probabilità i monotremi, mammiferi eccezionalmente primitivi: i resti fossili più antichi riconducibili a questi animali, tuttavia, risalgono solo a circa 120 milioni di anni fa ([[Cretaceo superiore]]). Alla stessa epoca sembrano risalire anche i marsupiali e i placentati, il che vuol dire che i monotremi si sono staccati precocemente dalla linea evolutiva principale dei mammiferi, seguendo un proprio percorso indipendente, piuttosto che essersi evoluti in seguito negli attuali marsupiali e placentati come spesso si è portati a credere.
 
Un altro gruppo primitivo, quello dei [[multitubercolati]], comprendeva animali simili a scoiattoli e topi: la loro comparsa è riconducibile perlomeno al [[Giurassico medio]] (circa 160 milioni di anni fa), mentre la loro sparizione avvenne durante l'[[Oligocene]] (30 milioni di anni fa); rappresentano quindi il più longevo gruppo di mammiferi. Alcuni studiosi sostengono che i multitubercolati (come l'intero {{TA|superordine&nbsp; }} o sottoclasse, a seconda della {{TA|classificazione&nbsp; }} degli [[Allotheria]]) non siano in realtà dei mammiferi veri e propri, ma un ramo collaterale di cinodonti che, per [[evoluzione convergente]], ha sviluppato forme simili ada essi.
 
=== DopoNel i dinosauriCenozoico ===
[[File:Barylambda_faberi.jpg|thumbmin|leftsinistra|uprightverticale=0.9|Scheletro di ''[[Barylambda]]'', un pantodonte erbivoro ]]
 
==== Paleocene ====
Dopo l'[[Estinzione di massa del Cretaceo-Paleogene|estinzione di massa del [[Cretaceo]], avvenuta 65,7 milioni di anni fa, i mammiferi diedero luogo, per un fenomeno di [[radiazione adattativa]], ada una rapidissima diversificazione di forme e dimensioni, per andare a riempire le nicchie rimaste vuote: per tutto il [[Paleocene]], tuttavia, i piccoli mammiferi continuarono a dominare la scena. È il caso, ad esempio, di ''[[Palaeoryctidae|Palaeoryctes]]'' (simile agli attuali [[soricomorfi]]) e ''[[Carpolestes simpsoni|Carpolestes]]'' (un [[primates|primate]] primitivo). Le eccezioni, in ogni caso, non mancavano: i [[pantodonti]], ad esempio, erano un gruppo che comprendeva anche forme lunghe due metri, come ''[[Barylambda]]''. Si ritiene che le piccole dimensioni non siano state una forzatura imposta dalla presenza dei dinosauri (o che almeno questa non ne sia l'unica causa), quanto piuttosto una necessità dovuta alla mancanza di sistemi di [[termoregolazione]] e [[metabolismo]] ancora non del tutto evoluti e pertanto inefficienti.
[[File:Andrewsarchus mongoliensis.jpg|thumbmin|uprightverticale=0.9|Cranio de l'acreode ''[[Andrewsarchus]]'', il più grande mammifero carnivoro estinto.]]
 
==== Eocene ====
Nel corso dell'[[Eocene]] si sviluppò un gran numero di mammiferi primitivi, che non hanno però lasciato discendenti nella fauna attuale: tra questi gruppi, da citare i [[teniodonti]] e i [[tillodonti]], che potevano raggiungere le dimensioni di un orso ma con musi che li facevano assomigliare a giganteschi roditori, i [[creodonti]] e gli [[acreodi]] (carnivori dall'enorme cranio), i [[dinocerati]] (simili a rinoceronti mostruosi, come ''[[Uintatherium]]'') e i [[pantolesti]], strani animali simili a lontre comprendenti anche forme [[veleno]]se. Tutti questi "esperimenti", tuttavia, si estinsero presto, mentre iniziarono a svilupparsi i primi rappresentanti degli ordini che hanno resistito fino ai giorni nostri, tra cui i [[chirotteri]] (''[[Icaronycteris]]'') e i [[cetacei]] (''[[Indohyus]]'', ''[[Basilosaurus]]'').
Intanto, in [[Sudamerica]] e [[Australia]], gigantesche isole separate dal resto dei continenti, cominciarono a svilupparsi faune [[endemismo|endemiche]]; in Australia i [[marsupiali]] ede i [[monotremi]], in Sudamerica i marsupiali e alcuni placentati primitivi, come [[xenartri]] e [[meridiungulati]].
 
==== Oligocene ====
L'inizio dell'[[Oligocene]] vede il progressivo diradarsi delle foreste su tutto il pianeta, e la comparsa di forme di mammiferi gigantesche: a questo periodo risale il ''[[Paraceratherium]]'', il più grande mammifero terrestre mai esistito, lontano parente degli attuali rinoceronti. Alcuni gruppi attuali iniziarono a prosperare, dando vita a forme bizzarre: è il caso degli [[artiodattili]] (come ''[[Archaeotherium]]'' simile a un gigantesco maiale corridore) e dei [[perissodattili]] (con icoi [[brontoteri]], dal corno a Y, e gli [[ancilopodi]], dotati di artigli e di un muso da cavallo), ma anche dei [[carnivoro|carnivori]] (con le famiglie dei [[nimravidi]] e degli [[Amphicyonidae|anficionidi]]).
[[File:Aepycamelus Alticamelus hharder.jpg|thumbmin|uprightverticale=0.9|''[[Aepycamelus]]'', un cammello dal lungo collo]]
 
==== Miocene ====
Il culmine della diversificazione dei mammiferi si ebbe durante il [[Miocene]], il periodo in cui le faune iniziarono ada essere molto simili a quelle attuali; l'avvento delle praterie, inoltre, portò alla progressiva scomparsa di animali dall'habitat forestale ma favorì l'enorme sviluppo degli artiodattili e degli [[equidi]]. Nel corso di questo periodo ebbero un grande successo anche le [[scimmie antropomorfe]] (''[[Proconsul]]''), da alcune delle quali si svilupparono i primi [[ominidi]]. Alla fine del periodo, nei continenti settentrionali si estinsero gli ultimi ordini aberranti ([[Desmostylia]]), mentre in Sudamerica i mammiferi endemici continuarono a prosperare, dando vita a forme specializzate ([[Astrapotheria]], [[Litopterna]], [[Notoungulata]]). L'Australia, invece, fu teatro di una grande radiazione di marsupiali.
 
==== Pliocene ====
L'inizio del [[Pliocene]] (circa 5 milioni di anni fa) portò un considerevole abbassamento delle temperature e la conseguente estinzione di molte specie di mammiferi adattati al clima caldo, in un preludio alle successive glaciazioni. In [[Africa]] si svilupparono gli [[Australopithecus|australopitechi]], vicini all'origine dell'uomo.
[[File:Giant deer.JPG|thumbmin|leftsinistra|uprightverticale=0.9|Un tipico rappresentante della megafauna, ricostruzione museale di cervo gigante ''[[Megaloceros]]'']]
 
==== Pleistocene ====
Il [[Pleistocene]] vide la comparsa e il veloce sviluppo del [[genere umano]], ma anche una drastica riduzione della [[megafauna]] sviluppatasi nel corso del periodo. Tra i più tipici esempi di questa fauna di mammiferi giganti, da ricordare i [[Mammuthus|mammut]], il [[Coelodonta antiquitatis|rinoceronte lanoso]], il cervo gigante ''[[Megaloceros]]'', il [[leone delle caverne]], l'[[orso delle caverne]], il vombato gigante ''[[Diprotodon]]'' e il canguro gigante ''[[Procoptodon]]''. Alla fine del [[Pleistocene]] (fra i {{formatnum:50000}} ede i {{formatnum:10000}} anni fa, anche se in Australia il processo avvenne fra i {{formatnum:51000}} ede i {{formatnum:38000}} anni fa ede in Sud America fra gli {{formatnum:11000}} e gli {{formatnum:8000}} anni fa), si calcola che praticamente tutti i mammiferi di peso superiore alla tonnellata si estinsero, così come sparì l'80% delle specie di peso superiore al quintale: questa estinzione di massa toccò però solo superficialmente il continente [[africa]]no ede il [[Sud-est Asiatico]].
 
Questo avvenne perché i cambiamenti climatici, che culminarono nelle [[era glaciale|ere glaciali]], ebbero come conseguenza nell'immediato la formazione di habitat del tutto nuovi, che la maggior parte dei mammiferi non riuscironoriuscì a colonizzare in tempo, andando incontro all'estinzione: altri mammiferi, più veloci a riprodursi ede adattarsi ai cambiamenti, ampliarono invece enormemente la propria diffusione, complice la sparizione di molti accaniti concorrenti.
 
Un altro fattore che probabilmente portò numerose specie all'estinzione fu la presenza umana: l'estinzione di numerose specie, infatti, sembrerebbe coincidere con l'arrivo di esseri umani nella zona, i quali cacciando indiscriminatamente questi animali a ritmi superiori al tasso riproduttivo ne provocarono un rapido crollo. A favore dell'ipotesi che vede le estinzioni di massa collegate all'arrivo dell'uomo, vi sono gli esempi delle isole colonizzate solo in tempi recenti, come il [[Madagascar]], nel quale l'arrivo dell'uomo è coinciso con l'estinzione di tutti i grandi lemuri. Questa ipotesi, tuttavia, può essere ritenuta valida nel caso di ambienti circoscritti e non eccessivamente estesi, come appunto l'isola malgascia, mentre risulta piuttosto arduo credere che la presenza di pochi uomini muniti di armi rudimentali abbia potuto da sola determinare un'estinzione di massa, tanto più che in Africa, culla dell'umanità (e pertanto, secondo l'ipotesi dell'estinzione per mano umana, la terra che più di altre avrebbe dovuto subire i danni apportati dall'uomo primitivo), tale estinzione non vi è addirittura stata.
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La monofilia della classe Mammalia diviene meno scontata man mano che si cerca di risalire lungo la scala evolutiva, per individuare i primi rappresentanti di questi animali: gli unici resti che pervengono agli studiosi sono infatti principalmente frammenti della [[mandibola]] e [[denti]], in base alla morfologia dei quali è stata impostata la sistematica dei mammiferi ancestrali. Ciò vuol dire che anche altri animali che hanno evoluto dentizione simile a quella dei mammiferi potrebbero essere stati classificati come tali, pertanto gli studiosi sono molto cauti sull'attribuzione di ogni singola specie a determinati ''taxa'' assimilabili ai mammiferi.
 
Generalmente, è dato per scontato che i mammiferi siano divisi in tre sottoclassi (Monotremi, Marsupiali e Placentati), oppure due sottoclassi (Prototeri, ossia i monotremi, e Teri, ossia marsupiali e placentati), per un totale di ordini che oscilla, a seconda della classificazione utilizzata, fra i 25 ede i 30.
 
=== Il tentativo di Simpson ===
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=== Classificazione standard ===
[[File:Distribuzione delle specie dei mammiferi.png|Composizione percentuale dei mammiferi: da notare la predominanza di [[roditori]], [[chirotteri]] e [[Soricomorpha|toporagni]] sugli altri.|thumbmin|uprightverticale=1.1]]
Nei libri di [[mammologia]] viene adottato un sistema standardizzato di classificazione dei mammiferi:
 
'''Classe ''Mammalia'''''
* Sottoclasse ''[[Prototheria]]'' (mammiferi che depongono uova: [[monotremi]])
* Sottoclasse ''[[Theria]]'' (mammiferi che partoriscono piccoli vivi)
** Infraclasse ''[[Metatheria]]'' ([[marsupiali]])
** Infraclasse ''[[Eutheria]]'' ([[placentati]])
 
Nonostante i nomi ''"Prototheria''", ''"Metatheria''" ed ''"Eutheria''" siano stati privati di validità (presuppongono il concetto che i placentati derivino dai marsupiali, che a loro volta discenderebbero dai monotremi), questa sistematizzazione è utilizzata dalla maggior parte dei testi scolastici ede universitari, oltre che in [[paleontologia]] (specialmente nell'ambito degli animali del [[Mesozoico]]).
 
=== McKenna & Bell ===
Nel [[1997]] due studiosi, Malcolm McKenna e Susan Bell, utilizzarono le sistematiche precedenti e le relazioni fra i vari gruppi di mammiferi (viventi ed estinti) per realizzare una nuova classificazione della [[Classe (tassonomia)|classe]], basata su una gerarchia fra i vari [[taxon]].
 
La nuova classificazione (detta McKenna/Bell) fu accettata da larga parte dei paleontologi, poiché rifletteva fedelmente il percorso storico dei mammiferi. Tale classificazione comprende sia generi estinti che ancora viventi; inoltre vengono introdotti i nuovi ranghi di legione e sublegione, posizionati fra classe ede [[Ordine (tassonomia)|ordine]].
 
I gruppi estinti sono contrassegnati da una croce (†).
Riga 150:
Recenti studi basati sull'analisi del [[DNA]], specialmente tramite l'analisi dei [[retrotrasposone|retrotrasposoni]], hanno rivelato nuove parentele inaspettate fra le varie famiglie animali. Tali parentele non hanno ancora trovato dimostrazione a livello [[fossile]], quindi non ci sono ancora prove tangibili che corroborino queste nuove ipotesi.
 
Secondo i risultati delle analisi, il primo gruppo a divergere dai placentati del [[Cretaceo]] fu quello degli ''[[Afrotheria]]'', 110-100 milioni di anni fa. Gli ''Afrotheria'' continuarono ada evolversi nell'isolamento del continente Afro-arabico; nel frattempo (100-95 milioni di anni fa) gli ''[[Xenarthra]]'' sudamericani si staccarono dai ''[[Boreoeutheria]]''.
Secondo un'osservazione recente, gli ''[[Afrotheria]]'' e gli ''[[Xenarthra]]'' sono strettamente collegati fra loro, tanto da formare un gruppo (''[[Atlantogenata]]'') parallelo a ''[[Boreoeutheria]]''. Questi ultimi si divisero in ''[[Laurasiatheria]]'' ed ''[[Euarchontoglires]]'' 95-85 milioni di anni fa; entrambi questi gruppi vivevano nel [[supercontinente]] della [[Laurasia]].
 
Riga 181:
** Superordine ''[[Pholidota (zoologia)|Pholidota]]''
*** Ordine ''[[Carnivora]]''
*** Ordine ''[[Insectivora]]''
*** Ordine ''[[Chiroptera]]''
*** Ordine ''[[Cetartiodactyla]]''
*** Ordine ''[[Perissodactyla]]''
 
=== Classificazione comune ===
{{vedi anche|Classificazione dei mammiferi}}
 
Per le voci di Wikipedia è stata adottata la seguente classificazione:
[[File:Mam0001.png|550pxmin|centerverticale=2|centro]]
 
[[File:Mam0001.png|550px|center]]
 
== Caratteristiche ==
Riga 198 ⟶ 196:
 
=== Pelliccia ===
[[File:Polar Bear ANWR 3.jpg|thumbmin|uprightverticale=0.9|Gli orsi polari, come altri mammiferi che vivono nei paesi freddi, hanno una folta pelliccia bianca che ne favorisce la mimetizzazione tra il ghiaccio e la neve e al tempo stesso contrasta la dispersione del calore corporeo.]]
La presenza di pelo è una delle caratteristiche più importanti dei mammiferi: la maggioranza dei mammiferi, infatti, ha il corpo ricoperto per percentuali più o meno elevate di pelo, ede anche coloro i quali ne sono apparentemente sprovvisti (come i [[cetacei]]) presentano allo stadio [[embrione|embrionale]] degli accenni di crescita di pelo, che regrediscono poi col procedere della [[gravidanza]].
 
La presenza di pelo è una delle caratteristiche più importanti dei mammiferi: la maggioranza dei mammiferi, infatti, ha il corpo ricoperto per percentuali più o meno elevate di pelo, ed anche coloro i quali ne sono apparentemente sprovvisti (come i [[cetacei]]) presentano allo stadio [[embrione|embrionale]] degli accenni di crescita di pelo, che regrediscono poi col procedere della [[gravidanza]].
 
I peli dei mammiferi hanno composizione prevalentemente proteica: in particolare, essi sono costituiti per la quasi totalità da [[cheratina]]. Il pelo nei mammiferi ha numerose funzioni:
* prima di tutto serve a regolare la temperatura corporea, modificando la perdita di calore e proteggendo perciò l'animale dal freddo come dal caldo eccessivo;<ref name=StoriaMammiferipag2 />
* molti mammiferi, inoltre, possiedono manti di colori [[mimetizzazione|mimetici]], allo scopo di confondersi con l'ambiente circostante, sia per meglio avvicinarsi alle prede senza esser visti (come ad esempio la [[Panthera tigris|tigre]]), che per non esser scorti da eventuali predatori (come molti [[cervidi]]). Alcuni mammiferi (come la [[Lepus timidus|lepre variabile]] o la [[volpe artica]]), per meglio mimetizzarsi nei vari periodi dell'anno, mutano il pelo lasciando il posto a un manto di colore diverso, che meglio si adatta al colore del terreno in quella stagione;
* per altri mammiferi, la colorazione del pelo ha invece lo scopo di intimorire odo avvisare eventuali aggressori della pericolosità dell'animale, come avviene ad esempio nelle [[Mephitis|moffette]]. Fra i mammiferi esistono praticamente tutte le sfumature di colore, ma non è mai esistito un mammifero dal pelo verde o blu: fanno eccezione i [[bradipo didattilo|bradipi didattili]] (nei quali il verde della pelliccia è dato dalla presenza di un'alga [[Simbiosi (ecologia)|simbionte]]) ede alcune specie di antilopi e [[primates|primati]], nei quali il colore blu si rivela in realtà una sfumatura di grigio;
* in molte specie di mammiferi, la lunghezza o la colorazione del pelo è diversa nei due sessi ([[dimorfismo sessuale]]), allo scopo di attrarre i rappresentanti dell'altro sesso: è il caso, ad esempio, dei maschi del [[leone]] o dell'[[uomo]];
* i peli, opportunamente collegati a [[muscolatura striata|muscoli erettili]], rappresentano dei forti messaggeri visivi: ad esempio, un [[gatto]] dai peli rizzati segnala chiaramente nervosismo ede aggressività, mentre un'[[antilocapra]] che rizza i peli bianchi del posteriore invita esplicitamente i propri simili alla fuga;
* in molti mammiferi, i peli (sotto forma di [[vibrisse]]), collegati a [[meccanorecettori]] e fibre nervose, fungono anche da organi tattili;
* in qualche specie (come nel [[Erinaceus|riccio]] o nell'[[Hystrix|istrice]]) i peli sono modificati a formare delle spine, che proteggono efficacemente l'animale da potenziali predatori;
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=== Allattamento ===
[[File:Grey seal breast feeding 1150144.jpg|thumbmin|uprightverticale=0.9|Una [[foca grigia]] mentre allatta un suo cucciolo.]]
 
I mammiferi sono gli unici animali ad allattare la propria prole almeno fino a quando questa non è in grado di nutrirsi di cibo solido in modo autonomo. Il [[latte]] è prodotto in apposite ghiandole dette [[ghiandola mammaria|ghiandole mammarie]], organizzate negli euteri in [[mammella|mammelle]], dalle quali prende il nome l'intera classe.
 
Le mammelle consistono in complessi ghiandolari con sbocco esterno (capezzolo) al quale il piccolo può aggrapparsi durante la suzione: fanno eccezione i monotremi, in cui le ghiandole mammarie sfociano all'esterno tramite un poro e perciò il latte è un essudato che viene leccato dai piccoli. Ciascuna specie ha un numero diverso di capezzoli, in funzione del numero medio di cuccioli partoriti per nidiata: nei [[primates|primati]] e negli [[equidi]], per esempio, vi sono solo due capezzoli, mentre i [[tenrec]] ne possiedono fino a due dozzine.
 
L'allattamento rappresenta un grande vantaggio, in quanto i piccoli possono ricevere una sostanza molto nutriente e senza grandi sforzi, che garantisce una crescita veloce ede una maggiore probabilità di sopravvivenza: d'altro canto, la femmina spende grandi energie per allattare i cuccioli ed è perciò costretta a nutrirsi più del necessario per integrare le energie profuse in questo sforzo.
 
Le femmine generalmente allattano unicamente i propri cuccioli, scacciando anche violentemente altri piccoli in cerca di cibo: fanno eccezione poche specie in cui si possono osservare delle [[balia|balie]], come i [[Panthera leo|leoni]] e l'[[uomo]].
 
=== Dentizione (o dentatura) ===
[[File:Buffy teeth.jpg|thumbmin|uprightverticale=0.9|Dentizione di un mammifero carnivoro: sono visibili i canini sporgenti.]]
A differenza dei loro progenitori rettili che avevano una dentatura laterale semplice, i mammiferi sono solitamente provvisti di dentatura eteromorfa, con presenza di quattro tipi di denti:<ref name=StoriaMammiferipag2 />
* [[incisivi]], atti a strappare:;
* [[canini]], atti ada infilzare:;
* [[premolari]], con caratteristiche intermedie fra canini e molari:;
* [[molari]], atti a schiacciare e macinare:.
Ciascuno di questi quattro tipi di dente è presente in numero variabile a seconda delle abitudini alimentari della specie.<br />
 
Presso la maggioranza delle specie di mammiferi, si ha un unico cambiamento della dentizione (difiodontia), quando la [[dentatura decidua]] (i cosiddetti "denti da latte") viene sostituita dalla [[dentatura permanente]]. Alcuni gruppi di mammiferi possiedono denti privi di radici ede a crescita costante: è il caso delle zanne di [[Proboscidea|elefanti]], [[suidi]], [[Odobenus|trichechi]] e [[Monodon|narvali]], o degli incisivi dei [[roditori]].
A differenza dei loro progenitori rettili che avevano una dentatura laterale semplice, i mammiferi sono solitamente provvisti di dentatura eteromorfa, con presenza di quattro tipi di denti:<ref name=StoriaMammiferipag2 />
* [[incisivi]], atti a strappare:
* [[canini]], atti ad infilzare:
* [[premolari]], con caratteristiche intermedie fra canini e molari:
* [[molari]], atti a schiacciare e macinare:
Ciascuno di questi quattro tipi di dente è presente in numero variabile a seconda delle abitudini alimentari della specie.<br />
Presso la maggioranza delle specie di mammiferi, si ha un unico cambiamento della dentizione (difiodontia), quando la [[dentatura decidua]] (i cosiddetti "denti da latte") viene sostituita dalla [[dentatura permanente]]. Alcuni gruppi di mammiferi possiedono denti privi di radici ed a crescita costante: è il caso delle zanne di [[Proboscidea|elefanti]], [[suidi]], [[Odobenus|trichechi]] e [[Monodon|narvali]], o degli incisivi dei [[roditori]].
 
I monotremi, invece, non possiedono affatto denti nella fase adulta, mentre i cuccioli possiedono il cosiddetto "dente di diamante", che analogamente agli [[uccelli]] consente loro di bucare il guscio dell'uovo in cui si trovano. I mammiferi marsupiali presentano dentizione differente rispetto ai placentati: i marsupiali primitivi avevano una formula dentaria pari a 5/4-1/1-3/3-4/4, pari cioè a cinquanta denti, mentre le forme attuali hanno un numero di denti variabile, ma compreso fra i 40 ede i 50, ossia in numero maggiore rispetto alla maggior parte dei placentati.
 
I primi placentati avevano formula dentaria pari a 3/3-1/1-4/4-3/3, per un totale di 44 denti: tale formula si ritrova attualmente solo in alcuni animali (come il [[cinghiale]]), mentre nella maggior parte degli altri mammiferi si è avuta una specializzazione alimentare che ha portato alla riduzione del numero dei denti, fino addirittura alla totale sparizione di questi ultimi (è il caso degli [[Edentata|sdentati]]). Solo in pochi casi il numero dei denti è aumentato rispetto alla formula originaria: è il caso dell'[[Priodontes maximus|armadillo gigante]], provvisto di un centinaio di denti, o dei [[cetacei]] [[odontoceti]], nei quali si è avuto un ritorno all'[[omomorfia]] (denti tutti uguali, come nei [[rettili]]) e si possono contare fino a 270 denti.
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La presenza di meccanismi complessi di interazione fra i vari individui hanno portato a una modifica importante della muscolatura facciale dei mammiferi: in tutte le specie, infatti, presentano, o hanno presentato durante il corso del proprio percorso evolutivo, delle [[labbra]] e delle [[guance]], che vanno a formare una fascia muscolare che circonda l'apertura della bocca.
 
Le labbra, le guance e lo spazio che le separa dalla chiostra dentaria (il cosiddetto ''vestibulum oris'') sono legate essenzialmente alla ricerca del cibo: già a partire delladalla nascita, l'animale contraendo in maniera sincrona i muscoli labiali e guanciali provoca la diminuzione della pressione nel proprio ''vestibulum oris'', la quale permette la suzione del latte materno.
 
In età adulta, la faccia diventa un essenziale mezzo di comunicazione fra i vari individui della stessa specie, e spesso, tramite messaggi universali, anche fra animali di specie diverse.
 
=== Struttura auricolare ===
[[File:Otocyon megalotis in Zoo Krefeld.JPG|thumbmin|uprightverticale=0.9|L'[[otocione]] è un mammifero con un orecchio esterno particolarmente esteso.]]
I mammiferi, oltre ada essere gli unici animali dotati di un [[orecchio esterno]] con funzione di incanalare i suoni, sono anche gli unici animali a possedere la famosa "triade" [[martello (anatomia)|martello]]/[[incudine (anatomia)|incudine]]/[[staffa (anatomia)|staffa]], situati nell'[[orecchio medio]] e con funzione di ricevere le vibrazioni del [[timpano (anatomia)|timpano]] ede inoltrarle alla [[finestra ovale]] dell'[[orecchio interno]].
 
Tali ossa derivano da una modifica dell'[[arco branchiale]] a livello embrionale: la staffa proviene dall'osso iomandibolare, mentre l'incudine ede il martello provengono dall'osso quadrato e dall'osso articolare in combinazione con la [[cartilagine di Meckel]]. Negli altri [[vertebrati]], tali strutture vanno a formare l'articolazione [[mandibola]]re, che nei mammiferi è invece composta dagli ossi dentale e squamoso, mentre la mandibola va ad articolarsi direttamente al [[cranio]].
I mammiferi, oltre ad essere gli unici animali dotati di un [[orecchio esterno]] con funzione di incanalare i suoni, sono anche gli unici animali a possedere la famosa "triade" [[martello (anatomia)|martello]]/[[incudine (anatomia)|incudine]]/[[staffa (anatomia)|staffa]], situati nell'[[orecchio medio]] e con funzione di ricevere le vibrazioni del [[timpano (anatomia)|timpano]] ed inoltrarle alla [[finestra ovale]] dell'[[orecchio interno]].
 
Tali ossa derivano da una modifica dell'[[arco branchiale]] a livello embrionale: la staffa proviene dall'osso iomandibolare, mentre l'incudine ed il martello provengono dall'osso quadrato in combinazione con la [[cartilagine di Meckel]]. Negli altri [[vertebrati]], tali strutture vanno a formare l'articolazione [[mandibola]]re, che nei mammiferi è invece composta dagli ossi dentale e squamoso, mentre la mandibola va ad articolarsi direttamente al [[cranio]].
 
=== Circolazione sanguigna ===
I mammiferi, così come anche gli uccelli, hanno una circolazione sanguigna doppia completa: ciò significa che il [[cuore]] è suddiviso in quattro scomparti ben distinti (ada eccezione del feto, dove ha una separazione incompleta con presenza di un [[Foro ovale di Botallo|forame ovale]]), due [[atrio (anatomia)|atriiatri]] e due [[ventricoli cardiaci|ventricoli]], e che il sangue passa due volte al suo interno, una volta nella parte destredestra sotto forma di sangue venoso da pompare verso i [[polmoni]] per essere ossigenato, ede una seconda volta nella parte sinistra sotto forma di sangue arterioso da pompare verso le zone periferiche del corpo. I globuli rossi dei mammiferi, tuttavia, a differenza di quelli degli altri [[vertebrati]] sono sprovvisti di [[nucleo (biologia)|nucleo]] e di [[organelli]], pertanto vengono continuamente prodotti dagli organi [[ematopoiesi|ematopoietici]];.
 
=== Locomozione ===
[[File:Kangaroo-in-flight.jpg|thumbmin|uprightverticale=0.9|Gli arti posteriori particolarmente sviluppati del [[canguro]] gli permettono di compiere lunghi salti.]]
Gli arti dei mammiferi sono attaccati al di sotto del corpo, e non lateralmente rispetto ada esso (come accade ad esempio nei [[rettili]]): pertanto, durante il movimento dell'animale gli arti si trovano disposti perpendicolarmente alla [[colonna vertebrale]], che viene piegata verticalmente piuttosto che lateralmente. Questa caratteristica permette ai mammiferi movimenti veloci anche prolungati nel tempo, che consentono ai mammiferi azioni come la corsa (utile sia per cacciare le prede che per sfuggire ai predatori) o dei [[migrazione|movimenti migratori]].
 
[[File:Uncia uncia Ähtäri.jpg|miniatura|Quadrupede]]
Gli arti dei mammiferi sono attaccati al di sotto del corpo, e non lateralmente rispetto ad esso (come accade ad esempio nei [[rettili]]): pertanto, durante il movimento dell'animale gli arti si trovano disposti perpendicolarmente alla [[colonna vertebrale]], che viene piegata verticalmente piuttosto che lateralmente. Questa caratteristica permette ai mammiferi movimenti veloci anche prolungati nel tempo, che consentono ai mammiferi azioni come la corsa (utile sia per cacciare le prede che per sfuggire ai predatori) o dei [[migrazione|movimenti migratori]].
I mammmiferi vivono in diversi habitat e hanno sviluppato varie andature. Quella dei quadrupedi è la più comune, ma vi sono anche i bipedi tipo il canguro e l'uomo.<ref>{{Cita libro|altri=Editor la biblioteca della republica|titolo=ANIMALI volume 2 Grande enciclopedia per ragazz}}</ref>
 
=== Respirazione ===
{{vedi_anche|Polmone#Polmone_dei_mammiferi}}
La cavità toracica, grazie alla diversa attaccatura degli arti, perde la sua funzione motoria, potendo così dedicarsi appienoa pieno alla funzione respiratoria: nei mammiferi si ha la comparsa del [[diaframma (anatomia)|diaframma]], una lamina muscolare che divide il torace dall'[[addome]] e contribuisce alla respirazione, in quanto contraendosi crea uno scompenso pressorio che spinge i polmoni ada espandersi ([[inspirazione]]). I mammiferi possiedono polmoni a struttura [[alveolo polmonare|alveolare]], la quale ben si adatta a cambiamenti continui di volume.
 
=== Altre caratteristiche ===
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== Distribuzione ==
Grazie alle loro caratteristiche di omeotermia ed endotermia, i mammiferi sono riusciti a colonizzare praticamente in qualsiasi ''[[habitat]]'' presente al mondo: mentre i monotremi sono limitati ad alcune aree di [[Australia]] e [[Nuova Guinea]] ede i marsupiali si trovano unicamente in [[Oceania]] e nel continente [[americhe|americano]], attualmente i mammiferi placentati sono diffusi in tutti i continenti ede a tutti i climi, così come anche negli oceani, nei cieli, nel sottosuolo e nella maggior parte delle isole oceaniche.
 
Spesso l'espansione dei mammiferi placentati è avvenuta al seguito dell'uomo, tramite introduzione deliberata in nuove terre oppure grazie ada introduzioni casuali, com'è avvenuto adper esempio nel caso dei [[Rattus rattus|ratti]]. Le uniche aree in cui non vi è una presenza stabile di mammiferi sono le aree più interne dell'[[Antartide]], abitate solo in alcuni periodi da un basso numero di studiosi.
 
== Percezione sensoriale ==
I mammiferi possiedono tutti e cinque i sensi, ma raramente essi funzionano tutti in modo egregio: ad esempio, la [[talpa]] ha un udito finissimo (al punto di poter sentire i [[lombrico|lombrichi]] quando spuntano dalle pareti della sua tana), mentre la sua vista è proverbialmente povera, non andando al di là della distinzione fra presenza ede assenza di luce.
[[File:Bat flying at night.png|thumbmin|uprightverticale=0.9|I pipistrelli riescono a cacciare le loro prede anche nell'oscurità, grazie alla loro capacità di emettere e avvertire suoni ad alta frequenza (ultrasuoni).]]
 
* La [[vista]] ha un ruolo secondario nella maggior parte dei mammiferi: in particolare, essa passa in secondo piano nelle specie dalle abitudini ipogee, dove gli occhi sono rimpiccioliti ede in alcuni casi (come nelle [[Chrysochloridae|talpe dorate]]) addirittura ricoperti di pelle. Generalmente, gli animali dalle abitudini notturne hanno occhi più grandi e spesso dotati di un ''[[tapetum lucidum]]'', per ricevere quanta più luce possibile. I predatori hanno inoltre occhi puntati in avanti, per poter meglio calcolare le distanze, mentre gli animali erbivori tendono ad avere occhi posti lateralmente sul [[cranio]], in modo tale da consentire un campo visivo quanto più ampio possibile.
[[File:Bat flying at night.png|thumb|upright=0.9|I pipistrelli riescono a cacciare le loro prede anche nell'oscurità, grazie alla loro capacità di emettere e avvertire suoni ad alta frequenza (ultrasuoni).]]
* La [[vista]] ha un ruolo secondario nella maggior parte dei mammiferi: in particolare, essa passa in secondo piano nelle specie dalle abitudini ipogee, dove gli occhi sono rimpiccioliti ed in alcuni casi (come nelle [[Chrysochloridae|talpe dorate]]) addirittura ricoperti di pelle. Generalmente, gli animali dalle abitudini notturne hanno occhi più grandi e spesso dotati di un ''[[tapetum lucidum]]'', per ricevere quanta più luce possibile. I predatori hanno inoltre occhi puntati in avanti, per poter meglio calcolare le distanze, mentre gli animali erbivori tendono ad avere occhi posti lateralmente sul [[cranio]], in modo tale da consentire un campo visivo quanto più ampio possibile.
* L'[[olfatto]] è ben sviluppato nella maggior parte dei mammiferi: oltre a localizzare eventuali prede in base al loro odore, infatti, molti animali utilizzano segnali olfattivi per mandare segnali territoriali (ad esempio [[urina]]ndo o rilasciando secreti ghiandolari nelle zone di confine per delimitare il territorio) o sessuali (ad esempio segnalando la propria ricettività con [[feromoni]]).
* L'[[udito]] è anch'esso un senso assai importante: molti mammiferi presentano padiglione auricolare mobile per captare suoni provenienti da ogni direzione. Una forma particolare di udito è rappresentata dall'[[ecolocazione]], presente in un buon numero di specie di mammiferi ma particolarmente importante fra i [[chirotteri]] e gli [[odontoceti]], che utilizzano onde sonore ad alta frequenza come un [[radarSonar]], captando le onde soniche riflesse ed([[Eco]]) e orientandosi così anche in condizioni di oscurità totale.
* Il [[tatto]] è altrettanto utile per farsi un'idea dell'ambiente circostante: i meccanorecettori, sparsi un po' su tutto il corpo, sono particolarmente abbondanti in alcune zone, come i [[polpastrello|polpastrelli]] dei [[primates|primati]] od il [[naso]] di molti mammiferi quadrupedi. Molti animali possiedono inoltre le già citate [[vibrisse]], anch'esse considerate organi tattili, mentre unici dei monotremi sono dei recettori elettrici siti nel becco, che percepiscono i movimenti muscolari delle prede nelle acque torbide.
 
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La necessità di mantenere la temperatura corporea stabile costringe i mammiferi a doversi nutrire regolarmente: a seconda delle dimensioni dell'organismo, il [[metabolismo]] può essere più o meno veloce consentendo all'animale di sopportare periodi più o meno lunghi di digiuno (ad esempio un [[Sorex|toporagno]] muore dopo alcune ore di digiuno, mentre un uomo può sopravvivere anche alcune settimane senza cibo).
 
FraTra i mammiferi vi è un'enorme varietà nella dieta: si trovano specie [[erbivoro|erbivore]], [[carnivoro|carnivore]] ede [[onnivoro|onnivore]]. La dieta di ciascuna specie può essere determinata in base alla lunghezza del tubo digerente ede al numero ede alla disposizione dei denti: mentre i carnivori hanno canini molto sviluppati ede [[intestino]] piuttosto corto (per un veloce transito del cibo, ai fini di evitare l'insorgenza di intossicazioni dovute ai [[putrefazione|fenomeni putrefattivi]] della carne), gli animali erbivori possiedono una serie di adattamenti (intestino assai allungato, [[stomaco]] compartimentato come in [[ruminanti]] e [[canguro|canguri]], cecotrofia -(ossia assunzione dei propri escrementi per ridigerirli-) come nei [[lagomorfi]] ede in alcuni [[roditori]]) volti ada estrarre la maggior quantità possibile di energia dal cibo.
 
== Comunicazione ==
[[File:Japanese Macaques grooming.jpg|thumbmin|uprightverticale=0.9|''[[Grooming]]'' tra due [[macaco|macachi]].]]
 
Tutti i mammiferi comunicano fra loro: la comunicazione può avvenire tramite segnali chimici, vocali (richiami), tattili (''[[grooming]]'') o visivi (posture e gesti).
 
Le specie più solitarie tendono ad avere un repertorio vocale e gestuale assai limitato: generalmente, è sempre presente un richiamo ede una postura preposti a segnalare la disponibilità all'accoppiamento, così come un richiamo ede una postura indicatori di minaccia nei confronti di intrusi.
 
Nelle specie più sociali sono presenti modelli di comportamento anche molto complessi, volti a stabilire e mantenere una gerarchia all'interno del gruppo ede a segnalare ad altri animali sia degli eventi (presenza di cibo o di pericoli) che lo stato d'animo dell'animale che emette il suono (rabbia, paura, eccitazione, gioia).
 
== Stile di vita ==
Visto il grande numero di specie di mammiferi esistenti e considerando la grande variabilità di forme e dimensioni presenti all'interno della classe, si può comprendere l'estrema eterogeneità delle abitudini di vita dei mammiferi: alcune specie sono solitarie, altre vivono in gruppi che contano anche un migliaio di individui. Alcuni mammiferi sono estremamente territoriali, mentre altri tollerano senza problemi la presenza di altri individui nelle vicinanze. Molte specie hanno abitudini notturne, mentre altre preferiscono essere attive durante il giorno:, altre ancora presentano catemeria, ossia tendenza ad alternare periodi di veglia e di sonno durante le ventiquattro ore.
 
Le varie specie di mammifero hanno aspettative di vita anche assai differenti: generalmente, l'aspettativa di vita è direttamente proporzionale alle dimensioni dell'animale in valori assoluti. Mentre i topi marsupiali maschi vivono al massimo un anno, i grandi mammiferi possono vivere fino ada un secolo: l'età massima mai riscontrata in un mammifero spetta ada una donna, [[Jeanne Calment]], vissuta 122 anni, ma è assai probabile che i grandi cetacei [[misticeti]] possano vivere anche più a lungo (l'età stimata di una [[balena della Groenlandia]] è di 211 anni).
 
== Riproduzione ==
[[File:Lion pair2.jpg|thumbmin|uprightverticale=0.9|Atto riproduttivo tra un [[leone]] e una [[leonessa]].]]
 
La maggioranza dei mammiferi praticano la [[poliginia]] o la promiscuità, ossia rispettivamente la costruzione di un ''[[harem]]'' da parte di un maschio oppure l'accoppiamento di ciascun esemplare col maggior numero possibile di animali del sesso opposto: questo perché la femmina, una volta fecondata, necessita di un certo periodo per la [[gestazione]] e l'allattamento dei cuccioli, periodo durante il quale il maschio tenta invece di lasciare quanta più progenie possibile.
 
Conseguenza della poliginia sono le lotte fra maschi per il diritto all'accoppiamento, che nel tempo hanno dato origine ada una serie di cerimoniali legati alla competizione ede alla comparsa di caratteristiche anatomiche legate all'evento riproduttivo. In queste specie, è solitamente presente un [[dimorfismo sessuale]] spesso molto accentuato, coi maschi più grandi e forti delle femmine e spesso dotati di strutture accessorie a carattere sessuale, come la [[criniera]] del [[leone]] o le [[corno (biologia)|corna]] di molti [[artiodattili]].
 
Solo il 3% di tutte le specie di mammiferomammiferi presenta abitudini [[monogamia|Monogame]]: in questi casi, il maschio e la femmina (che non di rado rimangono insieme anche al di fuori del periodo riproduttivo) sono soliti partecipare assieme alla cura dei cuccioli.
 
Alcune specie alternano i due comportamenti a seconda delle risorse a disposizione: quando il cibo è scarso viene praticata la monogamia, in modo tale da assicurare la sopravvivenza alla prole, seppure poca in termini numerici, mentre nei periodi di abbondanza viene praticata la promiscuità o la poliginia, sì da mettere al mondo quanta più prole possibile.
 
Rarissima è invece la [[poliandria]], riscontrabile solo in alcune specie di [[callitricidi]]: in questi casi, è il maschio ada occuparsi della prole. Altri mammiferi nei quali è il maschio ada occuparsi dei cuccioli, delegando alla femmina solo l'allattamento, sono le scimmie [[platirrine]] dell'[[America Centralecentrale|America centro-]][[America Meridionalemeridionale|meridionale]].
 
Un caso particolare è rappresentato dall'[[eterocefalo glabro]], un roditore [[africa]]no che presenta abitudini sociali simili a quelle di [[apis|api]] e [[Formicidae|formiche]]: questi animali vivono infatti in grandi colonie sotterranee, costituite da una femmina "regina" attorniata da alcuni maschi "fuchi", i quali sono gli unici a potersi accoppiare con la regina, mentre i rimanenti animali sono [[sterilità|sterili]] e preposti allo svolgimento delle attività necessarie al mantenimento della colonia.
 
=== Modalità riproduttive ===
Nei monotremi è presente una [[Cloaca (zoologia)|cloaca]] nella quale convergono le due vie dell'[[apparato escretore]] (renale ede intestinale), oltre che il canale riproduttivo. Il [[pene]] del maschio è unicamente proposto all'emissione dello [[sperma]] e presenta una biforcazione verso la punta.
 
Questi animali sono gli unici mammiferi a non presentare [[viviparità]] ma [[oviparità]]: la femmina emette infatti da uno a tre uova di circa un centimetro e mezzo di diametro, simili a quelle dei [[rettili]], dotate di grande [[tuorlo]]. Le uova vengono covate dalla femmina per una decina di giorni, finché non si schiudono e ne fuoriescono i piccoli, che sono paragonabili ai marsupiali neonati in termini di sottosviluppo.
[[File:Joey in pouch.jpg|uprightverticale=0.9|thumbmin|Neonato di canguro nel marsupio.]]
Nei marsupiali le femmine presentano sistema riproduttivo raddoppiato con due [[vagina|vagine]] e due [[utero|uteri]], mentre i maschi hanno un pene biforcato nella sua parte distale. La [[gestazione]] di questi animali dura al massimo un mese anche nelle specie di maggiori dimensioni, mentre in altre specie anche di meno: il record spetta alla specie ''[[Sminthopsis macroura]]'', con soli 10-11 giorni di gestazione. La [[placenta (biologia)|placenta]] è quasi sempre assente, fatta eccezione per alcune specie (come il [[koala]] ede i [[Peramelemorphia|bandicoot]]) dove si riscontra una sorta di placenta primitiva.
 
I nuovi nati sono assai piccoli e sottosviluppati, pesando circa l'1% rispetto alla madre: solo le zampe anteriori sono ben sviluppate, in quanto il piccolo le utilizza per farsi strada lungo il ventre della madre, fino a raggiungerne il [[marsupio]] ede attaccarsi ada uno dei [[capezzolo|capezzoli]] che ivi si trovano. Il marsupio può essere permanente, ma in alcune specie esso si forma solo durante il periodo dell'allevamento dei piccoli: altre specie, infine, non presentano affatto marsupio, quanto piuttosto delle pliche cutanee. Una volta raggiunto il capezzolo, il piccolo vi si aggrappa saldamente per le prime settimane di vita: lo svezzamento dei marsupiali è più tardivo rispetto a quello dei placentati.
[[File:Joey in pouch.jpg|upright=0.9|thumb|Neonato di canguro nel marsupio.]]
Nei marsupiali le femmine presentano sistema riproduttivo raddoppiato con due [[vagina|vagine]] e due [[utero|uteri]], mentre i maschi hanno un pene biforcato nella sua parte distale. La [[gestazione]] di questi animali dura al massimo un mese anche nelle specie di maggiori dimensioni, mentre in altre specie anche di meno: il record spetta alla specie ''[[Sminthopsis macroura]]'', con soli 10-11 giorni di gestazione. La [[placenta (biologia)|placenta]] è quasi sempre assente, fatta eccezione per alcune specie (come il [[koala]] ed i [[Peramelemorphia|bandicoot]]) dove si riscontra una sorta di placenta primitiva.
 
I placentati presentano [[trofoblasto]], che funge da barriera immunologica e consente una lunga permanenza dell'embrione nell'[[utero]] materno, la qual cosa risulta impossibile nei marsupiali, i quali sono costretti a partorire prima che le proprie difese immunitarie divengano pienamente efficienti contro l'embrione. La [[gestazione]] varia a seconda della specie, ad esempio [[roditori]] e [[Carnivoro|carnivori]] hanno gravidanze veloci e cucciolate abbastanza numerose, mentre animali come i [[cetartiodattili]] hanno gravidanze assai lunghe e danno alla luce uno o due cuccioli alla volta. I record di durata spettano ad alcune specie di [[criceto]], la cui femmina ha gestazione di soli 15 giorni, ede all'[[elefante africano]], che ha una gestazione lunga due anni. Il maggiore numero di cuccioli (fino a trentadue) spetta al [[Tenrec ecaudatus|tenrec]].
I nuovi nati sono assai piccoli e sottosviluppati, pesando circa l'1% rispetto alla madre: solo le zampe anteriori sono ben sviluppate, in quanto il piccolo le utilizza per farsi strada lungo il ventre della madre, fino a raggiungerne il [[marsupio]] ed attaccarsi ad uno dei [[capezzolo|capezzoli]] che ivi si trovano. Il marsupio può essere permanente, ma in alcune specie esso si forma solo durante il periodo dell'allevamento dei piccoli: altre specie, infine, non presentano affatto marsupio, quanto piuttosto delle pliche cutanee. Una volta raggiunto il capezzolo, il piccolo vi si aggrappa saldamente per le prime settimane di vita: lo svezzamento dei marsupiali è più tardivo rispetto a quello dei placentati.
 
I placentati presentano [[trofoblasto]], che funge da barriera immunologica e consente una lunga permanenza dell'embrione nell'[[utero]] materno, la qual cosa risulta impossibile nei marsupiali, i quali sono costretti a partorire prima che le proprie difese immunitarie divengano pienamente efficienti contro l'embrione. La [[gestazione]] varia a seconda della specie, ad esempio [[roditori]] e [[Carnivoro|carnivori]] hanno gravidanze veloci e cucciolate abbastanza numerose, mentre animali come i [[cetartiodattili]] hanno gravidanze assai lunghe e danno alla luce uno o due cuccioli alla volta. I record di durata spettano ad alcune specie di [[criceto]], la cui femmina ha gestazione di soli 15 giorni, ed all'[[elefante africano]], che ha una gestazione lunga due anni. Il maggiore numero di cuccioli (fino a trentadue) spetta al [[Tenrec ecaudatus|tenrec]].
 
== I mammiferi e l'uomo ==
[[File:B2 Darwin 060727-F-2034C-118.jpg|thumbmin|uprightverticale=1.4|Un cane addestrato dalle Forze Armate.]]
I mammiferi sono stati fondamentali per la storia dell'uomo, mammifero anch'esso: gli uomini primitivi si nutrivano della carne di altri mammiferi e ne utilizzavano le pellicce per difendersi dal freddo, inoltre utilizzavano le loro [[osso|ossa]] per farne utensili. In seguito, molti mammiferi vennero [[domesticazione|addomesticati]] per utilizzarli come animali da soma o come fonte di carne e latte: altri invece venivano cacciati per ricavarne carne, ossa o zanne, da utilizzare come [[trofeo]] o per farne manufatti, odo ancora per le presunte proprietà mediche (come il corno del [[rinoceronte]]) o per i significati religiosi o scaramantici che alcune parti del corpo potevano avere. Al giorno d'oggi, l'uso di animali da soma è stato quasi ovunque soppiantato dall'utilizzo di macchine, mentre permane l'allevamento di animali a scopo alimentare o come animali da compagnia o da laboratorio.
 
I mammiferi sono stati fondamentali per la storia dell'uomo, mammifero anch'esso: gli uomini primitivi si nutrivano della carne di altri mammiferi e ne utilizzavano le pellicce per difendersi dal freddo, inoltre utilizzavano le loro [[osso|ossa]] per farne utensili. In seguito, molti mammiferi vennero [[domesticazione|addomesticati]] per utilizzarli come animali da soma o come fonte di carne e latte: altri invece venivano cacciati per ricavarne carne, ossa o zanne, da utilizzare come [[trofeo]] o per farne manufatti, od ancora per le presunte proprietà mediche (come il corno del [[rinoceronte]]) o per i significati religiosi o scaramantici che alcune parti del corpo potevano avere. Al giorno d'oggi, l'uso di animali da soma è stato quasi ovunque soppiantato dall'utilizzo di macchine, mentre permane l'allevamento di animali a scopo alimentare o come animali da compagnia o da laboratorio.
 
Allo stesso modo, anche l'uomo ha molto influenzato l'andamento delle popolazioni di mammiferi: in seguito all'espansione umana molte specie opportunistiche hanno esteso il loro areale muovendosi assieme alle navi o venendo introdotte più o meno di proposito in nuove terre, mentre altre sono state decimate dalla caccia o dalla distruzione dell{{'}}''[[habitat]]'' o sono addirittura andate incontro all'[[estinzione]]. Tutta una serie di mammiferi, infine, è stata modificata dall'uomo perché meglio rispondesse alle sue esigenze, fossero esse di carne, latte, lana o lanalavoro.
 
=== I mammiferi nella cultura ===
In tempi antichi gli animali più forti, grandi o pericolosi sono stati venerati come spiriti [[totem]]ici ede in seguito come stemmi di alcune città o simboli di [[clan]], mentre altri vennero bollati come esseri demoniaci a causa delle loro abitudini notturne o del cattivorelativamente alieno aspetto: è il caso del [[gatto]] e dei [[pipistrelli]]. In fiabe e leggende di tutto il mondo abbondano le immagini [[stereotipo|stereotipate]] degli animali, come la volpe furba, il mulo testardo o il maiale ingordo.
 
=== Mammiferi domestici ===
[[File:Egyptian Domesticated Animals.jpg|thumbmin|uprightverticale=1.4|Allevamento di bestiame ([[bovini]]) in una pittura dell'[[Antico Egitto]].]]
 
Uno dei motivi principali della domesticazione di molte specie di mammiferi è stata la necessità di avere sempre sottomano una riserva di carne fresca, ricca di proteine e grassi, anche quando la [[selvaggina]] scarseggiava. I principali animali allevati per la carne sono [[bovini]] e [[suini]], in misura assai minore anche [[Oryctolagus|conigli]], [[ovini]], [[caprini]] ed [[equini]].
 
Anche la pelle ede il pelo dei mammiferi tornavano utili all'uomo, che li utilizzava per coprirsi e difendersi dal freddo: animali allevati per la propria lana sono la [[pecora]] e l'[[alpaca]], mentre i [[bovini]] vengono allevati anche per ricavarne [[cuoio]] dalla conciatura della pelle. Altri animali allevati per l'industria conciaria sono [[cincillà]], [[Neovison vison|visoni]], [[zibellino|zibellini]] e [[nutria|nutrie]].
 
Dei mammiferi si può utilizzare anche il latte, che nelle altre specie è più ricco di nutrimento rispetto a quello umano, del quale può rappresentare un valido sostituto: i principali animali da latte sono i bovini, con oltre l'85% del totale mondiale, ma viene utilizzato anche il latte di pecora e capra, [[latte di asina|d'asina]] o di [[renna]].
 
Alcuni mammiferi, tuttavia, non sono stati addomesticati per la loro carne, ma per la loro forza od agilità, che consentivano all'uomo di utilizzarli sia come cavalcatura per compiere lunghe distanze, che come animali da soma per compiere lavori troppo faticosi in poco tempo: è il caso di cavalli, asini, [[cammello|cammelli]], [[dromedario|dromedari]], [[Bubalus bubalis|bufali indiani]], [[elephas maximus|elefanti asiatici]] e [[lama glama|lama]]. Attualmente, l'utilizzo di animali da soma è limitato alle regioni più impervie o sottosviluppate, mentre nei Paesi industrializzati essi sono stati largamente sostituiti dalle macchine e sussistono in allevamenti amatoriali od in impieghi puramente rappresentativi (ad esempio le guardie a cavallo).
[[File:Bayon Angkor Relief1.jpg|thumbmin|leftsinistra|uprightverticale=0.9|Raffigurazione di un [[elefante da guerra]] nel tempio di [[Angkor]] ([[Cambogia]]).]]
 
Per gli stessi motivi, alcuni di questi animali sono stati utilizzati anche come animali da guerra: fino al tardo [[XIX secolo]], l'utilizzo di cavalli nelle operazioni veloci di attacco spesso risultava decisivo nell'esito della battaglia, mentre nell'antichità alcuni popoli (come i [[impero persiano|persiani]] ede i [[cartagineCartagine]]si) erano soliti schierare fra le proprie filafile alcuni elefanti da guerra. In tempi recenti, cavalli ed elefanti vennero anch'essi soppiantati dalle macchine da guerra, ma l'utilizzo di animali continuò (ad esempio i muli degli Alpini durante le due [[Guerra Mondiale|Guerre Mondiali]], dei [[cane-mina|cani anticarro]] sovietici durante la [[Seconda guerra mondiale]], o ancora dei [[Delfino|delfini]] addestrati come cacciamine dall'esercito statunitense)
[[File:Bayon Angkor Relief1.jpg|thumb|left|upright=0.9|Raffigurazione di un elefante da guerra nel tempio di [[Angkor]] ([[Cambogia]]).]]
Per gli stessi motivi, alcuni di questi animali sono stati utilizzati anche come animali da guerra: fino al tardo [[XIX secolo]], l'utilizzo di cavalli nelle operazioni veloci di attacco spesso risultava decisivo nell'esito della battaglia, mentre nell'antichità alcuni popoli (come i [[impero persiano|persiani]] ed i [[cartagine]]si) erano soliti schierare fra le proprie fila alcuni elefanti da guerra. In tempi recenti, cavalli ed elefanti vennero anch'essi soppiantati dalle macchine da guerra, ma l'utilizzo di animali continuò (ad esempio i muli degli Alpini durante le due [[Guerra Mondiale|Guerre Mondiali]], dei [[cane-mina|cani anticarro]] sovietici durante la [[Seconda guerra mondiale]], o ancora dei [[Delfino|delfini]] addestrati come cacciamine dall'esercito statunitense)
 
Altri mammiferi, non forti né apprezzabili dal punto di vista alimentare, vennero invece scelti per le loro potenzialità come aiutanti nella caccia o nella disinfestazione degli accampamenti: è il caso del [[cane]] e del [[gatto]], che tuttavia attualmente vengono tenuti perlopiù come animali da compagnia, anche se alcune razze di cane (come i segugi) continuano a venire selezionate appositamente per la caccia. I cani sono anche stati utilizzati, assieme ai maiali, come animali da [[Tuber (genere)|tartufo]], grazie al loro finissimo olfatto, od anche come aiutanti per i [[cecità|non vedenti]].
 
{{Senza fonte|Il processo di domesticazione dei mammiferi è cominciato fra i 15.000{{formatnum:15000}} ed i 10.000{{formatnum:10000}} anni fa, anche se recenti studi genetici effettuati sul [[cane]] domestico hanno retrodatato tale valore addirittura a 100.000{{formatnum:100000}} anni fa. Gli eventi di addomesticamento sono stati frutto di iniziative parallele prese in periodi diversi ed in luoghi diversi. Gli animali addomesticati più di recente sono stati il lama, il cavallo ed il coniglio, circa 5.000{{formatnum:5000}} anni fa.}}
[[File:Menagerie.martin.löwe.jpg|thumbmin|uprightverticale=0.9|Rappresentazione di un'esibizione di un leone in un circo.]]
 
[[File:Menagerie.martin.löwe.jpg|thumb|upright=0.9|Rappresentazione di un'esibizione di un leone in un circo.]]
L'uomo ha inoltre tenuto in cattività i mammiferi anche per altri motivi:
* Per divertimento personale, ad esempio utilizzandoli in [[circo equestre|circhi]], corse o competizioni come il [[rodeo]]. Poiché spesso gli animali vengono tenuti in condizioni non adatte a loro e l'addestramento è spesso collegato a maltrattamenti e sevizie sull'animale stesso, tali pratiche sono attualmente piuttosto malviste dall'opinione pubblica.
* Nei laboratori di ricerca, la presenza di mammiferi sui quali testare i prodotti o fare esperimenti è costante: i principali animali utilizzati per la ricerca sono le [[Cavia porcellus|cavie]] (da cui il termine "cavia da laboratorio"), [[Rattus norvegicus|ratti]] e [[oryctolagus|conigli]], ma per la loro affinità con l'uomo spesso vengono utilizzati anche [[primates|primati]], in particolare il [[Macaca mulatta|reso]] ede il [[saimiri]].
 
=== Specie dannose e pericolose ===
L'espansione smisurata dell'attività umana ha fatto sì che si venissero a creare delle zone agricole e dei depositi di cibo, che possono di tanto in tanto essere presi di mira da animali selvatici o comunque che vivono a stretto contatto con l'uomo. Fra le specie più dannose sotto questo punto di vista sono i ratti, sia quello nero che soprattutto quello bruno, mentre nelle aree in cui sono presenti mandrie di bestiame i grossi mammiferi carnivori presenti vengono sempre visti come dannosi e perciò eliminati, con esche avvelenate o con unala caccia spietata.
 
In alcuni casi, gli animali divengono direttamente pericolosi per l'uomo: mentre in tempi remoti non era raro che qualche uomo primitivo venisse divorato dai grandi predatori, attualmente è assai arduo che un carnivoro aggredisca un uomo allo scopo di cibarsene. I mammiferi più temuti per i loro presunti gusti antropofagi sono i grandi [[Felinae|felini]], come le tigri, i leoni e i leopardi, ai quali tuttavia spettano solo meno di una decina di uccisioni l'anno, assai meno delle migliaia di morti a causa di incidenti con altri animali domestici, come muli, tori etcecc. Altri grandi predatori molto temuti sono stati (e sono tuttora) gli [[Ursidae|orsi]] (in particolare l'orso bruno) e i [[Canis lupus|lupi]], sebbene questi ultimi evitano la vicinanza dell'uomo e mietano pochissime vittime umane all'anno.
 
Molto più pericolosi sono i mammiferi portatori di malattie: ogni anno più di 50.000{{formatnum:50000}} uomini muoiono a causa della [[rabbiaRabbia (malattia)|Rabbia]] (trasmessa da cani, gatti, pipistrelli ede altri animali infetti), mentre nel [[XIV secolo]] l'epidemia di [[peste nera]] trasmessa dai ratti falcidiòfalciò milioni di persone.
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{Cita pubblicazione|titolo=A web-database of mammalian morphology and a reanalysis of placental phylogeny|autore=Asher RJ|rivista= BMC Evol Biol. 2007 Jul 3;7:108.|url=https://www.biomedcentral.com/content/pdf/1471-2148-7-108.pdf}}
* {{Cita pubblicazione|autore=O'Leary MA, Bloch JI, Flynn JJ, Gaudin TJ, Giallombardo A, Giannini NP, Goldberg SL, Kraatz BP, Luo Z-X, Meng J, Ni X, Novacek MJ, Perini FA, Randall ZS, Rougier GW, Sargis EJ, Silcox MT, Simmons NB, Spaulding M, Velazco PM, Weksler M, Wible JR, Cirranello AL|rivista=Science| data=8 febbraio 2013| volume=339|numero=6120|pp=662-667|titolo=The Placental Mammal Ancestor and the Post–K-Pg Radiation of Placentals|doi=10.1126/science.1229237|url=https://www.sciencemag.org/content/339/6120/662|abstract=x|issn=0036-8075}}
* {{Cita pubblicazione|rivista=Proc Natl Acad Sci U S A. 2007 Sep 4;104(36):14395-400|titolo=Genomics, biogeography, and the diversification of placental mammals.|autore=Wildman DE, Uddin M, Opazo JC, Liu G, Lefort V, Guindon S, Gascuel O, Grossman LI, Romero R, Goodman M.|url=http://www.pnas.org/cgi/content/full/104/36/14395}}
* {{cita libro | titolo=La storia dei mammiferi | anno=| volume=1 | editore= De Agostini| città=Novara|cid=La storia dei mammiferi }}
* {{MSW3|pagine=}}
 
== Voci correlate ==
* [[Anatomia dei mammiferi]]
* [[Classificazione dei mammiferi]]
* Lista dei [[Mammiferi a rischio di estinzione]]
* [[Anatomia dei mammiferi]]
* Lista dei [[Mammiferi presenti in Italia]]
* Lista dei [[Mammiferi ascoperti rischionel diXXI estinzionesecolo]]
* [[Mammiferi velenosi]]
* [[Mammiferi scoperti nel XXI secolo]]
 
== Altri progetti ==