== Biografia ==
Si conosce pochissimo della vita di Agatobulo. Nel ''[[Chronicon (Girolamo)|Chronicon]]'' di [[San Girolamo]], Agatobulo è annoverato con [[Plutarco]], [[Sesto di Cheronea]] ed [[Enomao di Gadara]] fra i filosofi principali che fiorirono nel terzo anno del regno di [[Publio Elio Traiano Adriano|Adriano]] ([[119|119 d.C.]])<ref>[[San Girolamo|Hieronymus]], ''[[Chronicon (Girolamo)|Chronicon]]'', in [[Jacques Paul Migne]],''[[Patrologia Latina]]'', vol. 027: Col 1063C ([{{cita testo|url=http://www.documentacatholicaomnia.eu/04z/z_0347-0420__Hieronymus__Chronicun._Arnaldi_Pontaci_Vazatensis_Episcopi_Apparatus_Et_Notae__MLT.pdf.html |titolo=on-line] {{webarchive|urlurlarchivio=https://web.archive.org/web/20090108232802/http://www.documentacatholicaomnia.eu/04z/z_0347-0420__Hieronymus__Chronicun._Arnaldi_Pontaci_Vazatensis_Episcopi_Apparatus_Et_Notae__MLT.pdf.html |data=8 gennaio 2009 }})</ref>. Secondo [[Luciano di Samosata]], Agatobulo fu il maestro di [[Demonatte (filosofo)|Demonatte]] (70-170)<ref>[[Luciano di Samosata|Lucianus]], "Δημώνακτος Βίος, Vita di Demonatte". Traduzione di [[Luigi Settembrini]], ''Opere di Luciano'', Firenze, Le Monnier, 1862, Vol. II, pp. 216-225 ([{{cita testo|url=http://books.google.it/books?id=IRkVAAAAQAAJ&pg=RA1-PA216 |titolo=on-line])}}</ref>; anche [[Peregrino Proteo]] (100-165)<ref>Luciano, "Περὶ τῆς Περεγρίνου Τελευτῆς, La morte di Peregrino". in ''Opere di Luciano'', traduzione di [[Luigi Settembrini]], Firenze, Le Monnier, 1862, vol. III, pp. 201-214 ([{{cita testo|url=http://books.google.it/books?id=ThkVAAAAQAAJ&pg=PA201&dq=luciano+peregrino+proteo&as_brr=3 |titolo=on-line])}}</ref> attorno all'anno [[135|135 d.C.]] studiò ad Alessandria, sotto la sua guida, l'approccio alla "vita cinica" (''κυνικός βίος'', kynikòs bios)<ref>
{{Cita libro|autore=[[Giovanni Reale]],|autore2= Ilaria Marchetti, ''|titolo=Il pensiero antico''.|città= Milano,|editore= Vita e Pensiero,|anno= 2001,| cap.capitolo= quinto, "Reviviscenze del cinismo",| pp.= 406-410,| ISBN= 8834307003, ISBN 9788834307007 [|url=http://books.google.it/books?id=Y9nYrAAtVcEC&pg=PA408&dq=Luciano+Agatobulo+cinico#PPA409,M1]}}</ref><ref>Lucianus, "Κυνικός, Il cinico", trad. Luigi Settembrini, ''Opere di Luciano'', , Firenze : Le Monnier, 1862, vol. III, pp. 303-310 ([http://books.google.it/books?id=ThkVAAAAQAAJ&pg=PA201&dq=luciano+peregrino+proteo&as_brr=3#PPA303,M1 on-line])</ref>.
==Pensiero==
[[Luciano di Samosata]], nella sua polemica contro il fanatismo, fornisce una grottesca documentazione dell'insegnamento impartito da Agatobulo a [[Peregrino Proteo]]:
{{quoteCitazione|Dopo di questo fece un altro viaggio, ed andò in Egitto da Agatobulo, per addottorarsi in quella mirabile dottrina di portar la zucca mezzo rasa e la faccia lorda di mota, di farsi le seghe innanzi al popolo e dire che l’è una delle cose dette ''indifferenti'', di battersi e farsi battere le natiche con una ferula, e di fare altre pazzie per destare ammirazione. Di là partissi benissimo instrutto in queste cose|[[Luciano di Samosata|Lucianus]], "La morte di Peregrino". in ''Opere di Luciano'', traduzione di [[Luigi Settembrini]], Firenze : Le Monnier, 1862, vol. III, pp. 205.}}
Questo resoconto tuttavia non deve essere preso alla lettera; Luciano di Samosata detestava i [[cinico|filosofi cinici]], e specialmente [[Peregrino Proteo]].
Di Agatobulo non sono rimasti scritti.
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