Piscicelli: differenze tra le versioni
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{{Casata
|cognome = Piscicelli
|stemma = Coa fam ITA Piscicelli (1).jpg
|motto =
|blasonatura = ''Di rosso alla banda cuneata d'oro e d'azzurro, accostata nel capo da un lambello d'oro a tre pendenti.''
|stato = {{simbolo|Byzantine imperial flag, 14th century.svg}} [[Impero bizantino]]<br />{{simbolo|Bandiera del Regno di Sicilia 4.svg}} [[Regno di Sicilia]]<br />{{simbolo|Bandera de Nápoles - Trastámara.svg}} [[Regno di Napoli]]<br />{{tutto attaccato|{{simbolo|Flag of the Kingdom of the Two Sicilies (1816).svg}} [[Regno delle Due Sicilie]]}}
|casataderivazione =
|titoli = * [[Duca]]▼
* [[Barone]]
▲|titoli =
* [[Signore (titolo nobiliare)|Signore]]
|fondatore =
|ultimosovrano =
|datafondazione = [[VIII secolo]]
|
|confluitain = de Vito Piscicelli<br />{{tutto attaccato|Piromallo Capece Piscicelli}}
|etnia = [[Italiani|italiana]]
|ramicadetti =
}}
== Storia ==
Le prime notizie della famiglia risalgono all'età del [[Impero bizantino|Ducato bizantino]] (VIII-XI secolo), quando è attestata tra le famiglie magnatizie napoletane<ref>{{Cita|Schipa (1925)|1ª parte, pp. 5-6, nota 2}}.</ref>. Il suo primo esponente documentato è Leodoro, nel 977 generale della cavalleria dell'imperatore [[Basilio II Bulgaroctono|Basilio II]] (976-1025)<ref>{{Cita|Campanile (1680)|p. 271}}; {{Cita|Candida Gonzaga (1875)|vol. 5, pp. 143-147}}; {{Cita|De Lellis (1663)|p. 31}}; {{Cita|Summonte (1640)|p. 305}} (il volume del Summonte reperibile in Google Books è tratto da quello conservato presso la Biblioteca Nazionale di Napoli, che è mancante delle pagine da 305 a 308, presenti invece in quello presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma).</ref>.
Successivamente, con l'instaurarsi del potere normanno degli [[Altavilla]], sotto i regni di [[Ruggero II di Sicilia|Ruggero II]] (1130
Il suo peso politico venne ribadito anche dopo l'ascesa al potere degli [[Hohenstaufen|Svevi]] con l'imperatore [[Enrico VI di
▲Successivamente, con l'instaurarsi del potere normanno degli Altavilla, sotto i regni di Ruggero II (1130 - 1154) e Guglielmo il Buono (1166 - 1189), la famiglia affermò la sua presenza con l'impegno militare nella lotta contro l'offensiva saracena, in ruoli diplomatici relativi al rapporto con il papato, nell'assetto istituzionale come Consiglieri del Regno e nell'esercizio della carica arcivescovile <ref name=":1">{{Cita libro|autore=Carlo de Lellis|titolo=Discorso delle famiglie nobili del Regno di Napoli, Parte Seconda|annooriginale=1663|città=Napoli|pp=27 - 58}}</ref><ref name=":2">{{Cita libro|autore=Scipione Mazzella|titolo=Descrittione del Regno di Napoli|dataoriginale=1601|editore=ad istanza Gio. Battista Cappello|città=Napoli|pp=644 e segg.}}</ref><ref name=":3">{{Cita libro|autore=Filiberto Campanile|titolo=Dell'Armi Overo Insegne dei Nobili|edizione=Terza, et ultima impressione|anno=1680|editore=Stamparia di Antonio Gramgnani|città=Napoli|pp=270 - 284}}</ref>.
La famiglia raggiunse poi la massima rilevanza nell'età angioina
▲Il suo peso politico venne ribadito anche dopo l'ascesa al potere degli Svevi con l'imperatore Enrico VI di Hohenstaufen (1195 - 1197) <ref name=":1" /><ref name=":2" /><ref name=":3" />.
Nel
▲La famiglia raggiunse poi la massima rilevanza nell'età angioina e aragonese (1266 - 1495), quando vari suoi componenti esercitarono ruoli di potere, sia militari, che sociali e politico-istituzionali: lungo tutto quest'arco di tempo vari Piscicelli furono in stretto rapporto personale con i sovrani, fecero parte del Consiglio della Corona ed esercitarono cariche di comando territoriale e di governo ecclesiastico <ref name=":1" /><ref name=":2" /><ref name=":3" />.
La famiglia nel corso della sua storia ha annoverato 3 [[viceré]], 8 tra [[Cardinale|cardinali]] e [[Vescovo|vescovi]] e 40 [[Feudo|feudi]] in [[Abruzzo]], [[Calabria]] e [[Campania]]<ref>{{Cita|Campanile (1680)|pp. 270-284}}; {{Cita|Candida Gonzaga (1875)|vol. 5, pp. 143-147}}; {{Cita|De Lellis (1663)|pp. 27-58}}; {{Cita|Mazzella (1601)|pp. 644-646}}.</ref>.
▲Nel '500, con il passaggio sotto la sovranità spagnola venne meno l'autonomia politica del Regno. Vari membri della famiglia rimasero attivi nelle vicende del tempo partecipando alle campagne dell'imperatore Carlo V in Italia e in Ungheria, e segnalandosi durante il regno di Filippo II, nelle guerre contro gli stati barbareschi della costa africana e nelle Fiandre <ref name=":16">{{Cita libro|autore=Carlo de Lellis|titolo=Discorso delle famiglie nobili del regno di Napoli, Parte Seconda|annooriginale=1663|editore=Gio. Francesco Paci|città=Napoli|p=46}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Filiberto Campanile|titolo=Dell'Armi overo Insegne dei Nobili, Terza impressione|annooriginale=1680|editore=Stamperia Antonio Gramignani|città=Napoli|p=278}}</ref> . Successivamente, col protrarsi della amministrazione vicereale spagnola, la famiglia ridusse la sua presenza pubblica, proseguendo privatamente nei luoghi dove avevano sede i suoi interessi e le sue proprietà.
La famiglia si è estinta in due famiglie che ne portano il nome:
▲La famiglia si è estinta in due famiglie che ne portano il nome: a fine '600 nei de Vito Piscicelli e nell'800 nei Piromallo Capece Piscicelli <ref name=":17">{{Cita libro|autore=Nicola della Monica|titolo=Le grandi famiglie di Napoli|ed=1|annooriginale=1998|editore=Newton & Compton Editori|città=Roma|p=294}}</ref>.
== Note ==
<references
== Bibliografia ==
* {{Cita libro|titolo=Convivio|autore=Dante Alighieri|wkautore=Dante Alighieri|url=https://archive.org/details/conviviodantealighieri|città=Firenze|annooriginale=1303-1308|ISBN=no|cid=Alighieri (1303-1308)}}
* {{Cita libro|titolo=Dell'armi, overo insegne dei nobili|url=https://archive.org/details/bub_gb_oXY8O3wroi4C|autore=Filiberto Campanile|wkautore=Filiberto Campanile|editore=Stamperia Antonio Gramignani|città=Napoli|anno=1680|edizione=3|ISBN=no|cid=Campanile (1680)}}
* {{Cita libro|titolo=Memorie delle famiglie nobili delle province meridionali d'Italia|autore=Berardo Candida Gonzaga|wkautore=Berardo Candida Gonzaga|editore=Arnaldo Forni Editore|città=Bologna|anno=1875|volume=vol. 5 e 6|ISBN=no|cid=Candida Gonzaga (1875)}}
* {{Cita libro|titolo=Discorsi delle famiglie nobili del Regno di Napoli|autore=Carlo De Lellis|wkautore=Carlo De Lellis|editore=Giovanni Francesco Paci|città=Napoli|anno=1663|volume=2|ISBN=no|cid=De Lellis (1663)}}
* {{Cita libro|titolo=Descrittione del Regno di Napoli|autore=Scipione Mazzella|editore=Giovanni Battista Cappello|città=Napoli|anno=1601|ISBN=no|cid=Mazzella (1601)}}
* {{Cita libro|titolo=Le grandi famiglie di Napoli|autore=Nicola della Monica|editore=Newton Compton|città=Roma|anno=1998|edizione=1|ISBN=88-8183-789-7|cid=Della Monica (1998)}}
* {{Cita libro|titolo=Nobili e popolani in Napoli nel Medioevo in rapporto all'amministrazione municipale|autore=Michelangelo Schipa|wkautore=Michelangelo Schipa|editore=Archivio Storico Italiano|anno=1925|volume=vol. 83 (serie 7, vol. 3), n. 1 (313)|ISBN=no|cid=Schipa (1925)}}
* {{Cita libro|titolo=Dell'historia della città, e Regno di Napoli|autore=Giovanni Antonio Summonte|wkautore=Giovanni Antonio Summonte|editore=Francesco Savio|città=Napoli|anno=1640|volume=3|ISBN=no|cid=Summonte (1640)}}
== Voci correlate ==
== Collegamenti esterni ==
* {{Cita web|url=http://www.nobili-napoletani.it/Piscicelli.htm|titolo=Famiglia Piscicelli o Capece Piscicelli|cid=Nobili-napoletani.it}}
* {{Cita web|url=http://www.devitopiscicelli.it|titolo=Sito web della famiglia de Vito Piscicelli|cid=Devitopiscicelli.it}}
▲[[Maurizio de Vito Piscicelli|Maurizio Piscicelli]]
{{Portale|storia di famiglia}}
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