Partito Liberale Italiano: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Annullata la modifica 121073885 di 37.161.51.152 (discussione) Etichetta: Annulla |
|||
(147 versioni intermedie di 84 utenti non mostrate) | |||
Riga 1:
{{F|partiti politici italiani|novembre 2011}}
{{Partito politico
|nome = Partito Liberale Italiano
|logo =
|leader = [[Giovanni Giolitti]]<br />[[Alberto Giovannini (politico)|Alberto Giovannini]]<br />[[Benedetto Croce]]<br />[[Luigi Einaudi]]<br />[[Roberto Lucifero]]<br />[[Manlio Brosio]]<br />[[Bruno Villabruna]]<br />[[Gaetano Martino]]<br />[[Giovanni Malagodi]]<br />[[Valerio Zanone]]<br />[[Renato Altissimo]]
|segretario = [[
|presidente = [[
|stato = ITA
|fondazione =
|derivato da = [[Unione Liberale (Italia)|Unione Liberale]]
|confluito in =
*[[Federazione dei Liberali]]
*[[#La diaspora liberale|altri]]
|sede = [[Via Frattina]], 89 - 00187 [[Roma]]
|abbreviazione = PLI
|ideologia = [[Liberalismo]]<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/partito-liberale-italiano/ Partito Liberale Italiano, Treccani on-line]</ref><br/>[[Liberismo]]<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/12/20/il-pli-riparte-dal-polo-laico.html IL PLI RIPARTE DAL POLO LAICO - la Repubblica.it]</ref><br/>[[Liberalismo conservatore]]<ref>{{cita libro|titolo=Political Handbook of the World 2013|autore=Tom Lansford|url=https://books.google.com/books?id=lUF1AwAAQBAJ&pg=PA714|accesso=18 febbraio 2013|editore=SAGE Publications|anno=2013|lingua=en|isbn=978-1-4522-5825-6|p=714}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/partito-liberale-italiano_%28Dizionario-di-Storia%29/|titolo=Partito liberale italiano|editore=[[Istituto dell'Enciclopedia Italiana|Treccani]]|accesso=16 luglio 2020}}</ref><br/>[[Anticomunismo]]<ref>https://www.bibliotecaliberale.it/glossario/c/comunismo-anti/?print=pdf</ref><br/>
|internazionale = [[Internazionale Liberale]]
|collocazione = [[Centrismo|Centro]]<ref>{{Cita libro|cognome1=Jannazzo |nome1=Antonio |titolo=Il liberalismo italiano del Novecento: da Giolitti a Malagodi |data=2003 |editore=Rubbettino Editore |p=43}}</ref>/[[Centro-destra]]<ref>{{cita libro|titolo=The Oxford Handbook of Italian Politics|autore=Piero Ignazi|curatore=[[Erik Jones]], [[Gianfranco Pasquino]]|editore=[[Oxford University Press]]|città=[[Oxford]]|anno=2015|lingua=en|ISBN=978-0-19-966974-5|
|coalizione = [[Lista Nazionale]] <small>([[Elezioni politiche italiane del 1924|1924]])</small><br />[[Comitato di Liberazione Nazionale]] <small>(
|partito europeo = [[Partito dell'Alleanza dei Liberali e dei Democratici per l'Europa|LDE-ELD]]
|gruppo parlamentare europeo = [[Gruppo del Partito Europeo dei Liberali, Democratici e Riformatori]]
|seggi1 = {{Seggi|39|630|
|seggi2 = {{Seggi|18|315|
|seggi3 = {{Seggi|3|81|
|seggi4 = {{Seggi|27|690|
|testata = ''[[Risorgimento Liberale]]''<small> (1943-1948)</small><br />''[[L'Opinione delle libertà|L'Opinione]]''<small> (1976-1994)</small>
|colori = [[Blu]]
|giovanile = Gioventù Liberale Italiana
|categorie = no
|didascalia logo = Simbolo in uso dal 1949 al 1979
}}
Il '''Partito Liberale Italiano''' ('''PLI''') è stato un [[partito politico]] [[italia]]no, fondato sull'impostazione [[liberalismo|liberale]], [[liberismo|liberista]] e [[laicità|laica]] dello Stato, che rappresentava idealmente la tradizione moderata del [[Risorgimento]], erede dell
Il partito nacque come '''aggregazione di esponenti liberali''' in risposta alla crisi del sistema parlamentare, assunse un atteggiamento di collaborazione con il governo [[Fascismo|fascista]] fino al [[delitto Matteotti]] del 1924. Sciolto dal regime fascista con le altre organizzazioni politiche nel 1926, fu ricostituito nell'estate del 1943 per iniziativa di [[Benedetto Croce]] e [[Luigi Einaudi]]<ref>Partito Liberale Italiano «nato nel 1924, sciolto durante il [[fascismo]] e ricostituito nel 1943.» In [http://www.treccani.it/enciclopedia/ricerca/Partito%20Liberale%20Italiano/ ''Enciclopedia Treccani'' alla voce "Partito Liberale Italiano"]</ref>. Una componente giovanile e riformatrice intorno a [[Nicolò Carandini]] e [[Leone Cattani]] fuoriuscì nel 1948 e si organizzò nel [[Movimento Liberale Indipendente]], che si sciolse nel 1951 e divenne il nucleo del nuovo PLI di Roma.
Il PLI svolse un ruolo modesto nel panorama politico italiano, a causa di un limitato consenso elettorale, riuscendo ugualmente ad esprimere i primi due [[presidenti della Repubblica Italiana]]: [[Enrico De Nicola]] e [[Luigi Einaudi]].
Al suo interno vi fu a lungo un contrasto alquanto acceso tra le varie correnti, in particolare nel primo decennio del dopoguerra.
Caratterizzato dal liberalismo riformatore di Croce, sotto la segreteria di [[Roberto Lucifero]] (1947-48) si spostò su posizioni [[liberalismo conservatore|conservatrici]]. Riportato sulla linea di centro laico dal suo successore [[Bruno Villabruna]], ebbe una nuova modifica del suo indirizzo politico verso posizioni liberiste sotto la segreteria di [[Giovanni Malagodi]] dal 1954.
La componente minoritaria di [[liberalismo sociale|sinistra]] legata agli spunti culturali del giornale ''[[Il Mondo (rivista)|Il Mondo]]'', diretto da [[Mario Pannunzio]], già uscita una prima volta nel 1948 (costituendo il [[Movimento Liberale Indipendente|MLI]]), salvo tornare al Convegno per l'unificazione delle forze liberali di Torino nel 1951, assunse un'opposizione intransigente a Malagodi e si distaccò definitivamente dal PLI nel 1955 per fondare il [[Partito Radicale (Italia)|Partito Radicale]], che non ebbe successo elettorale.
Sotto la leadership di Malagodi il PLI si distinse per la sua opposizione vigorosa ai governi di [[centro-sinistra]], rifiutando nello stesso tempo ogni compromesso con la destra estrema del MSI e con la destra dei monarchici. Solo nel 1972 ritornò ad un governo<ref>{{cita libro|autore=Pietro Ignazi|editore=Il Mulino|anno=1997|titolo=I partiti italiani|p.66}}</ref> centrista guidato da [[Giulio Andreotti]], con Malagodi ministro del Tesoro. Dopo il declino di questa politica, nel 1976 il partito subì una nuova correzione dell'indirizzo politico verso sinistra, guidata dal nuovo segretario [[Valerio Zanone]]. Partecipò negli anni ‘80 a numerosi governi ''[[Pentapartito|pentapartitici]],'' fino al suo scioglimento nel 1994 e alla diaspora liberale nel panorama politico italiano.
A livello internazionale è stato tra i fondatori dell'[[Internazionale Liberale]] nel 1947 ed è sempre stato membro dei [[Gruppo del Partito Europeo dei Liberali, Democratici e Riformatori|Gruppi Liberali e Democratici Europei]].
==Storia==
=== Il movimento liberale dopo l'Unità d'Italia ===
{{vedi anche
Le forze politiche [[liberalismo|liberali]] furono le protagoniste del processo che si compì nel
La [[breccia di Porta Pia]] nel
[[Giovanni Giolitti]], erede della tradizione liberale e [[Casa Savoia|monarchica]], promosse per primo un accordo con i cattolici tradizionalisti ([[Patto Gentiloni]]), in seguito all'approvazione, nel
Dopo la riforma, il suffragio elettorale allargato, che concedeva il diritto di voto a tutti i cittadini maschi che avessero compiuto i 21 anni, indipendentemente dal censo, portò l'azione istituzionale giolittiana ad occupare lo spazio tra il [[centrismo|centro]] dello schieramento politico [[italia]]no e le posizioni [[liberalismo|liberali]] di [[sinistra (politica)|sinistra]].
Riga 64 ⟶ 59:
=== La fase costituente del PLI ===
{{vedi anche|Liberali (Italia)}}
[[File:Giolitti2.jpg|thumb|left|upright=0.7|Giovanni Giolitti]]
L'introduzione del [[Sistema elettorale#Il sistema proporzionale|sistema proporzionale]] nel
Il Partito Liberale si costituì in vero e proprio partito strutturato nel
D'altra parte
=== La ricostituzione del PLI ===
[[File:B.Croce.jpg|upright=0.7|thumb|Benedetto Croce]]
[[File:Luigi Einaudi.jpg|thumb|left|upright=0.7|Luigi Einaudi]]
Dopo il [[
Alcuni, come ad esempio [[Leone Cattani]], [[Nicolò Carandini]] e [[Mario Pannunzio]], iniziarono, dopo l'[[Proclama Badoglio|8 settembre 1943]], a pubblicare in clandestinità un periodico, il ''[[Risorgimento Liberale]]''. Dopo la [[Liberazione di Roma|liberazione della capitale]], ''Risorgimento Liberale'' diventò l'organo ufficiale dell'embrione di partito che andava ricostituendosi.
L'attività politica in questa fase iniziò a prendere forme
Grazie soprattutto a [[Leone Cattani]], [[Alessandro Casati]] e [[Marcello Soleri]], il Partito Liberale partecipò alla formazione e all'attività del [[CLN]]. Al sud nel 1944 [[Benedetto Croce]], criticato però da [[Nicolò Carandini]] e [[Mario Pannunzio]], fu ministro senza portafoglio nel [[Governo Badoglio II|secondo governo Badoglio]] in rappresentanza dei Liberali. Il Partito Liberale Italiano avviò la sua fase di ricostituzione politica grazie al prestigio di [[Benedetto Croce]] e di [[Vittorio Emanuele Orlando]] partecipando, in maniera numericamente ridotta, ma efficace per le iniziative di combattimento sostenute, sia alla [[Resistenza italiana|Resistenza partigiana]] che ai governi di unità nazionale guidati da [[Ivanoe Bonomi]] e [[Ferruccio Parri]]. Sempre a nome del ricostituito Partito Liberale fecero parte del [[Governo Bonomi II]]: [[Benedetto Croce]], [[Nicolò Carandini]] e [[Alessandro Casati]].
Riga 88 ⟶ 84:
Sebbene nell'atto costitutivo approvato nel Congresso di Roma (dal 9 aprile al 3 maggio 1946) vi fosse un esplicito riferimento all'epoca giolittiana, il Partito Liberale Italiano (PLI) ebbe una rilevante componente di [[destra (politica)|destra]].
Essa mantenne senza equivoci la qualifica di forza antifascista e si attestò su posizioni [[
Nel [[Referendum istituzionale del 1946|referendum istituzionale]] per la scelta tra [[repubblica]] e [[monarchia]], il PLI si schierò per la monarchia<ref>[http://www.rai.it/news/articolonews/0,9217,121471,00.html Partito Liberale Italiano - La storia] - [[RaiNet]] - News</ref>. La stragrande maggioranza dei liberali votò a favore della Monarchia, anche se Croce, successivamente, invitò il PLI a integrarsi e servire fedelmente la Repubblica.
Alle [[Elezioni politiche
Alle [[Elezioni politiche
=== Il centrismo ===
Il Partito Liberale fu parte, dal 1947 al 1958, del [[Centrismo in Italia|centrismo]], coalizione che la vedeva impegnata con la [[Democrazia Cristiana]], il [[Partito Repubblicano Italiano|Partito Repubblicano]] e il [[Partito Socialista Democratico Italiano|Partito Socialista Democratico]]. Tale alleanza ebbe un chiaro orientamento atlantista, filo-occidentale e anticomunista, sottolineato dall'adesione alla [[NATO]] e l'accettazione del [[Piano Marshall]] da parte degli Stati Uniti.
La corrente di sinistra nel 1955 diede vita al [[Partito Radicale (Italia)|Partito Radicale]], mentre la rivolta ungherese del 1956 provocò la fine dell'alleanza tra [[Partito Socialista Italiano|Partito Socialista]] e [[Partito Comunista Italiano|Partito Comunista]], con la conseguente adesione dei socialisti all'area di governo, dando origine al [[Centro-sinistra "organico"|centro-sinistra]] nel 1962; questo provocò il passaggio dei liberali all'opposizione.
=== L'ostilità al centrosinistra ===
[[File:Giovanni Malagodi (VII).jpg|thumb|upright=0.7|Giovanni Malagodi]]
La segreteria di [[Giovanni Malagodi]] valorizzò posizioni maggiormente [[liberismo|liberiste]], vicine agli insegnamenti di Einaudi, sfociate in una durissima opposizione alla nazionalizzazione dell'energia elettrica e in generale alla formula del [[Centro-sinistra "organico"|centro-sinistra]]. Questa dura contrapposizione alle riforme varate dal nascente
Il Partito liberale fu uno degli strenui oppositori della riforma urbanistica ideata dal ministro [[Fiorentino Sullo]] e che cercava di limitare gli effetti negativi della speculazione edilizia. In generale, il PLI di Malagodi si presentò come il difensore della proprietà privata, della [[libera impresa]] e del risparmio individuale. Avversò quindi anche ogni forma di [[dirigismo]] economico e la partecipazione delle imprese dello Stato (le imprese statali) ad attività imprenditoriali di mercato.
Rimasto all'opposizione per tutti gli [[anni 1960|anni sessanta]], il PLI subì
Il PLI tornò nell'area di governo nel
Alle [[elezioni politiche
=== L'adesione al ''pentapartito'' ===
Negli [[anni 1980|anni ottanta]] il PLI fu parte integrante del [[pentapartito]], che
Il liberale [[Renato Altissimo]] nei governi [[Governo Spadolini I|Spadolini I]], [[Governo Spadolini II|Spadolini II]] e [[Governo Fanfani V|Fanfani V]] fu Ministro della Salute e Ministro all'Industria, Commercio e Artigianato nel [[Governo Craxi I|Craxi I]].
La
Nel 1985 dopo un arretramento elettorale, il vertice nazionale cambiò ancora. [[Alfredo Biondi]] e Raffaele Costa diedero vita alla "Costituente Liberale" che portò all'elezione di Alfredo Biondi alla segreteria nazionale. In alcuni comuni pugliesi fu proposto un accordo con il [[Partito Comunista Italiano|PCI]] rompendo con la linea nazionale. La nuova alleanza nelle giunte pugliesi fu proposta dal segretario regionale Valentino Stola<ref>https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/08/27/divide-partiti-taranto-lo-strano-idillio-pli.html</ref>. Nel 1986 la componente di sinistra elesse segretario [[Renato Altissimo]], che portò il partito all'incremento elettorale delle politiche del 1992. In seguito alle dimissioni di Altissimo, viene eletto segretario Raffaele Costa.
===La diaspora liberale===
Partendo da dati elettorali esigui, era inimmaginabile che il PLI potesse resistere al ''ciclone [[Tangentopoli]]''.
Nel giugno 1993
Il giorno dopo lo scioglimento, alcuni esponenti dell'ex PLI scelsero di dare vita a un coordinamento dei liberali ormai sparsi in diversi movimenti nella prospettiva di riunificare in futuro le diverse esperienze dei liberali: [[Raffaello Morelli]] fondò la [[Federazione dei Liberali]]. In occasione delle [[elezioni politiche in Italia del 1994|elezioni politiche del 1994]] la [[Federazione dei Liberali]] non si presentò, limitandosi semplicemente alla stesura di un documento di indirizzo politico-programmatico in cui si invitavano ad aderire gli esponenti candidati nei vari schieramenti. La nuova formazione ereditò il seggio del PLI nell'[[Internazionale Liberale]] e la stessa sede di [[via Frattina]] a [[Roma]], rivendicando in tal modo la continuità del disciolto partito.
Nel 1995 l'Unione Liberaldemocratica confluì in essa e l'anno dopo contribuì alla fondazione dell'[[L'Ulivo|Ulivo]].
Sostanzialmente i liberali si dispersero in sette direzioni:
*
*
*
*
*
*
{{F|partiti politici italiani|settembre 2018|attribuzioni POV di liberali che necessitano ognuna di fonte seria; direi anzi sezione tutta da controllare, ad esempio Biondi nel 1997 era vicepresidente della Camera per Forza Italia, altro che rifondare il PLI}}
Attualmente uomini politici liberali si possono trovare in vari partiti italiani:
*
*
*alcuni liberali, a livello locale, sono entrati nel movimento politico della [[Lega Nord]], come l'ex presidente della provincia di Vicenza [[Manuela Dal Lago]];
*alcuni liberali sono membri della Destra Liberale Italiana (più spostata a destra rispetto al Partito Liberale attuale), altri membri di partiti liberali regionali si sono riuniti in un Coordinamento dei Liberali Italiani.
=== Partito Liberale Italiano (dal 1997) ===
[[File:Italian Liberal Party (1997) symbol.svg|miniatura|200x200px|Il simbolo del PLI fondato nel 1997]]
Nel 1997 fu fondato il Partito Liberale<ref>[http://www.cartalibera.it/i-liberali-a-congresso-244/ I Liberali a Congresso]</ref> dopo che l'anno precedente i partecipanti ad un convegno a [[Chianciano Terme]] avevano manifestato la necessità di ricostituirsi in soggetto strutturato<ref>Egidio Sterpa, ''[http://www.opinione.it/articolo.php?arg=1&art=19106 A che serve un partito liberale]'', in "L'Opinione", 21 marzo 1998.</ref> per rilanciare la tradizione liberale italiana, imperniata tanto sul [[liberalismo sociale|liberalismo riformatore]] di [[Benedetto Croce]]<ref name="rivoluzione-liberale.it">{{Cita web |url=https://www.rivoluzione-liberale.it/24434/passepartout/benedetto-croce-ieri-come-oggi-maestro-di-liberta.html |titolo=Copia archiviata |accesso=24 agosto 2023 |dataarchivio=9 aprile 2023 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230409143207/https://www.rivoluzione-liberale.it/24434/passepartout/benedetto-croce-ieri-come-oggi-maestro-di-liberta.html |urlmorto=sì }}</ref><ref>https://www.fondazioneluigieinaudi.it/croce-il-liberalismo-il-metodo/</ref><ref>https://www.fondazioneluigieinaudi.it/togliatti-e-croce-il-comunista-vs-il-liberale/</ref> e [[Piero Gobetti]]<ref>{{Cita web |url=https://www.partitoliberale.it/piero-gobetti-a-90-anni-dalla-sua-morte/ |titolo=Copia archiviata |accesso=24 agosto 2023 |dataarchivio=9 aprile 2023 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230409190307/https://www.partitoliberale.it/piero-gobetti-a-90-anni-dalla-sua-morte/ |urlmorto=sì }}</ref>, quanto sulle tesi [[liberalismo conservatore|conservatrici]] e [[liberismo|liberiste]] di [[Giovanni Malagodi]] e [[Luigi Einaudi]].<ref>http://www.ilgiornale.it/news/non-bastano-lenzuolate-dirsi-liberisti.html</ref><ref>https://www.fondazioneluigieinaudi.it/settantanni-fa-einaudi-veniva-eletto-presidente-della-repubblica/</ref><ref>https://www.fondazioneluigieinaudi.it/perche-gli-intellettuali-non-amano-il-liberalismo/</ref> Il nuovo soggetto politico si proponeva così di sostenere politiche di [[privatizzazione]] e [[liberalizzazione]] dei settori non strategici<ref>https://www.opinione.it/politica/2022/11/09/claudia-diaconale_sorcienlli-pli-europa-affitti-liberalizzazioni-alloggi-popolari/</ref> a favore della [[libera concorrenza]], e promuovere la riduzione del [[debito pubblico]] attraverso il taglio della [[spesa corrente]] in un quadro di sostanziale apertura in materia di [[diritti civili]].<ref>{{Cita web |url=https://www.partitoliberale.it/wp-content/uploads/PLI-Linee-programmatiche.pdf |titolo=Copia archiviata |accesso=24 agosto 2023 |dataarchivio=8 maggio 2023 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230508044107/https://www.partitoliberale.it/wp-content/uploads/PLI-Linee-programmatiche.pdf |urlmorto=sì }}</ref>
Dopo un'iniziale intesa con l'[[Unione Democratica per la Repubblica]] e il [[Patto Segni]]<ref>[http://www.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1997/11/19/Politica/CENTRO-FEDERAZIONE-LIBERALI-PATTO-GUARDANDO-A-COSSIGA_120700.php Centro: federazione liberali-Patto, guardando a Cossiga].</ref> il Partito Liberale stipulò un accordo con [[Forza Italia (1994)|Forza Italia]] alla vigilia delle [[Elezioni europee del 1999 in Italia|elezioni europee del 1999]].<ref>[http://www.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1999/01/22/Politica/FI-BERLUSCONI-RILANCIA-FEDERAZIONE-CENTRO-13-SIGLE-UNITE_142600.php FI: BERLUSCONI RILANCIA FEDERAZIONE CENTRO, 13 SIGLE UNITE].</ref><ref>[http://www.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1999/01/22/Politica/FI-BERLUSCONI-RILANCIA-FEDERAZIONE-CENTRO-13-SIGLE-UNITE-2_144500.php FI: BERLUSCONI RILANCIA FEDERAZIONE CENTRO, 13 SIGLE UNITE (2)]</ref>
Alle [[elezioni politiche in Italia del 2006|politiche del 2006]] il Partito Liberale (che dal 2004 aveva mutato nome in Partito Liberale Italiano) aderì alla [[Casa delle Libertà]]. Due anni dopo, tuttavia, concorse alle [[elezioni politiche in Italia del 2008|elezioni politiche]] con liste autonome, in cui confluirono altri soggetti minori (Polo Civico di Centro, Unione Cattolica Italiana), e raccolse lo 0,3% dei voti.<ref>{{Cita web|url=http://politiche.interno.it/politiche/camera080413/C000000000.htm|titolo=Ministero dell'Interno - Elezione della Camera dei Deputati del 13 - 14 aprile 2008|accesso=15 aprile 2008|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081104000934/http://politiche.interno.it/politiche/camera080413/C000000000.htm|dataarchivio=4 novembre 2008}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://politiche.interno.it/politiche/senato080413/S000000000.htm|titolo=Ministero dell'Interno - Elezione del Senato della Repubblica del 13 - 14 aprile 2008|accesso=15 aprile 2008|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080420022916/http://politiche.interno.it/politiche/senato080413/S000000000.htm|dataarchivio=20 aprile 2008}}</ref>
A gennaio 2011 il PLI aderì al [[Nuovo Polo per l'Italia]] insieme ad altre formazioni centriste<ref>[http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/11/20/carfagna-guzzanti-e-affamata-di-potere-berlusconi-e-furibondo-con-lei/77979/].</ref><ref name="polo">http://www.partitoliberale.it/documento-politico-appovato-dalla-direzione-nazionale-del-pli-del-20012011/ {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20230602015943/https://www.partitoliberale.it/documento-politico-appovato-dalla-direzione-nazionale-del-pli-del-20012011/ |data=2 giugno 2023 }} Documento politico approvato dalla direzione nazionale del PLI del 20 gennaio 2011.</ref> e nel novembre successivo, con le dimissioni del [[governo Berlusconi IV]], diede pieno sostegno all'ipotesi di un [[governo tecnico]] guidato da [[Mario Monti]]. La partecipazione alle successive [[elezioni politiche in Italia del 2013|elezioni politiche del 2013]] avvenne con liste autonome, presenti in alcune circoscrizioni, che raccolsero meno dello 0,1% dei voti.
Nel febbraio 2014 diversi esponenti ed ex esponenti del PLI costituirono "I Liberali"<ref>{{Cita web|url=https://www.iliberali.org/|titolo=Sito comitato I Liberali|sito=iliberali.org|lingua=it}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.agenparl.it/articoli/news/politica/20140222-liberali-biondi-altissimo-scognamiglio-e-urbani-danno-vito-a-movimento-politico|titolo=copia archiviata|accesso=18 marzo 2014 |urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140307214132/http://www.agenparl.it/articoli/news/politica/20140222-liberali-biondi-altissimo-scognamiglio-e-urbani-danno-vito-a-movimento-politico}}</ref>. Alle [[Elezioni europee del 2014 in Italia|europee del 2014]] il PLI prese parte alla lista elettorale di area liberaldemocratica [[Scelta Europea]],<ref>{{Cita web|url=https://www.partitoliberale.it/sezione/elezioni-europee-2014|titolo=Elezioni Europee 2014|sito=Partito Liberale Italiano|lingua=it|accesso=2020-04-27|dataarchivio=9 aprile 2023|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230409131521/https://www.partitoliberale.it/sezione/elezioni-europee-2014/|urlmorto=sì}}</ref> che ottenne lo 0,7% dei voti.
Per le [[Elezioni politiche in Italia del 2018|elezioni politiche del 2018]], il PLI aderì alla coalizione di centro-destra<ref>http://www.repubblica.it/politica/2017/12/19/news/listone_centristi_pro_berlusconi-184566329 Nasce "Noi con l'Italia", la lista dei centristi pro-Berlusconi</ref> e grazie all'accordo con la [[Lega Nord|Lega]] elesse due suoi iscritti ([[Giuseppe Basini]] alla Camera e [[Cinzia Bonfrisco]] al Senato), che scelsero tuttavia di iscriversi ai gruppi parlamentari della Lega. Nel corso del 2019 la presa di distanza dalle posizioni della Lega<ref>{{Cita web|url=https://www.partitoliberale.it/17137/comunicati/ue-pasquali-chi-tifa-orban-non-e-liberale-ppe-batta-un-colpo.html|titolo=Ue, Pasquali: Chi tifa Orban non è liberale, Ppe batta un colpo|autore=Segreteria|sito=Partito Liberale Italiano|data=9 ottobre 2019|lingua=it|accesso=2020-04-27|dataarchivio=24 novembre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201124211933/https://www.partitoliberale.it/17137/comunicati/ue-pasquali-chi-tifa-orban-non-e-liberale-ppe-batta-un-colpo.html|urlmorto=sì}}</ref> si tradusse nella necessità di "un'ampia coalizione liberale contro i [[sovranismo|sovranismi]]"<ref>{{Cita web |url=https://www.partitoliberale.it/il-pli-liguria-a-loano-appoggia-il-gruppo-misto/ |titolo=Copia archiviata |accesso=24 agosto 2023 |dataarchivio=2 giugno 2023 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230602044621/https://www.partitoliberale.it/il-pli-liguria-a-loano-appoggia-il-gruppo-misto/ |urlmorto=sì }}</ref>, in opposizione alla quale i parlamentari Basini e Bonfrisco fondarono la "Destra Liberale Italiana" alleata della Lega<ref>{{Cita web|url=http://www.opinione.it/editoriali/2020/03/10/giuseppe-basini_replica-a-stefano-de-luca-pli-destra-liberale-sinistra-divisioni-distanze/|titolo=PERCHÉ I LIBERALI DI DESTRA}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.isimbolidelladiscordia.it/2019/12/riecco-la-destra-liberale-italiana-con.html?m=1|titolo=Riecco la Destra liberale italiana, con Basini e Diaconale|data=5 dicembre 2019|accesso=14 giugno 2021}}</ref>. A marzo 2020 [[I Liberali]] rientrarono nel PLI e [[Carlo Scognamiglio]] fu nominato presidente d'onore. Nei mesi successivi fu avviato, ma non venne perfezionato, l'avvicinamento del PLI alle forze di area [[Democrazia liberale|liberaldemocratica]], promosso a partire dalla costituzione del gruppo parlamentare di [[Azione (partito politico)|Azione]] e [[+Europa]].<ref>{{Cita web|url=https://www.partitoliberale.it/pri-e-pli-accordo-per-la-terza-forza-libdem/|titolo=PLI e PRI accordo per la terza forza libdem|sito=partitoliberale.it|data=1 febbraio 2021|accesso=24 agosto 2023|dataarchivio=1 aprile 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210401194634/https://www.partitoliberale.it/pri-e-pli-accordo-per-la-terza-forza-libdem/|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.vocerepubblicana.it/2021/02/01/pri-e-pli-accordo-per-la-terza-forza-libdem/|titolo=PRI e PLI accordo per la terza forza libdem|sito=vocerepubblicana.it|data=1 febbraio 2021|accesso=24 agosto 2023|dataarchivio=1 febbraio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210201082342/https://www.vocerepubblicana.it/2021/02/01/pri-e-pli-accordo-per-la-terza-forza-libdem/|urlmorto=sì}}</ref>
Il 30 luglio 2022, in vista delle [[Elezioni politiche in Italia del 2022|elezioni politiche anticipate]], il Consiglio Nazionale sfiducia il presidente Stefano De Luca e il co-segretario Nicola Fortuna, mentre il nuovo presidente diventa Francesco Pasquali e il segretario Roberto Sorcinelli si professa favorevole ad un'alleanza con il centro-destra;<ref>{{Cita web|url=https://www.ilgiornale.it/news/politica/mai-calenda-e-sinistra-colpa-sua-scontro-interno-pli-2055437.html|titolo="Mai con Calenda e con la sinistra. Per colpa sua uno scontro interno al Pli"|sito=ilGiornale.it|data=01 agosto 2022|lingua=it|accesso=3 agosto 2022}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://agenziastampaitalia.it/politica/politica-nazionale/61867-elezioni-pli-pasquali-nuovo-presidente-al-segretario-sorcinelli-compito-interlocuzioni-passalina-my-a-sinistra-2|titolo=Elezioni, PLI, Pasquali nuovo presidente. Al segretario Sorcinelli compito interlocuzioni. Passa linea mai sinistra|autore=Redazione ASI|sito=Agenzia Stampa Italia|data=30 luglio 2022|lingua=it|accesso=3 agosto 2022}}</ref> la decisione del Consiglio viene tuttavia contestata da De Luca, che avvia una battaglia legale dichiarandosi legittimo rappresentante del PLI.<ref name="Sorcinelli">{{cita web|url=https://www.isimbolidelladiscordia.it/2025/06/pli-congresso-sdoppiato-e-scontri-in.html|titolo=Pli, congresso "sdoppiato" e scontri in tribunale. E il simbolo? |data=24 giugno 2025|accesso=10 luglio 2025}}</ref> Alle elezioni politiche sostiene la lista di [[Forza Italia (2013)|Forza Italia]]<ref>{{Cita web|url=https://www.radioradicale.it/scheda/678324/politiche-2022-forza-italia-e-il-pli-siglano-un-accordo-per-riportare-al-centro-i-temi|titolo=Politiche 2022: Forza Italia e il PLI siglano un accordo per riportare al centro i temi cari al liberalismo italiano|autore=Radio Radicale|sito=Radio Radicale|data=15 settembre 2022|lingua=it|accesso=23 gennaio 2024}}</ref>, mentre alle [[Elezioni europee del 2024 in Italia|europee del 2024]] sigla un accordo con la Lega.<ref>{{Cita web|url=https://opinione.it/politica/2024/05/23/redazione-lega-pli-salvini-sorcinelli-pasquali-minardo/|titolo=Siglato l’accordo tra Lega e Pli|autore=Redazione|sito=L'Opinione delle Libertà|data=23 maggio 2024|lingua=it|accesso=13 giugno 2024}}</ref>
Nel luglio 2025 il tribunale di Roma diffida Sorcinelli e Pasquali dall'uso del simbolo e del nome del partito, dichiarando come legittimi rappresentanti Stefano De Luca e Grazio Trufolo, eletti dal congresso del PLI nei giorni precedenti.<ref>{{cita web|url=https://www.radioradicale.it/scheda/763827/e-il-partito-liberale-non-ce-piu-intervista-a-roberto-sorcinelli|titolo=E il Partito Liberale non c'è più: intervista a Roberto Sorcinelli|data=4 luglio 2025|accesso=10 luglio 2025}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.partitoliberaleitaliano.org/il-tribunale-conferma-de-luca-e-trufolo-unici-legittimi-rappresentanti-del-pli/|titolo=Il Tribunale conferma: De Luca e Trufolo unici legittimi rappresentanti del PLI|data=3 luglio 2025|accesso=10 luglio 2025}}</ref><ref>{{cita web|url=https://quotidianodigela.it/trufolo-alla-guida-del-pli-nazionale-cascino-dc-scelta-di-alto-profilo-liberali-nel-contesto-di-centrodestra|titolo=Trufolo alla guida del Pli nazionale, Cascino (Dc): "Scelta di alto profilo, liberali nel contesto di centrodestra"|data=1º luglio 2025|accesso=10 luglio 2025}}</ref>
==Ideologia e correnti==
I valori e gli obiettivi programmatici erano basati sul principio [[liberalismo|liberale]] "''La tua libertà finisce dove inizia la mia''", visto come il principale obiettivo da perseguire.
Sul piano economico fu [[liberismo|liberista]], fautore del [[libero mercato]] e dell'[[economia di mercato]].
All'interno vi erano varie correnti: una maggioranza corposa, "di destra", si ispirava chiaramente ai concetti del [[liberalismo conservatore]]; una di centro si basava oltre che sul [[liberalismo classico]] naturalmente al pensiero crociano e giolittiano e infine una di [[liberalismo sociale|sinistra]].
Fino al 1946 il partito ostentò un atteggiamento [[monarchismo|monarchico]], che si trasformò in una posizione di totale accettazione della Repubblica dopo l'esito del referendum, nonché decisamente [[laicismo|laico]], secondo il celebre detto di Cavour "''Libera Chiesa in libero Stato''".
==Struttura==
=== Segretario generale ===
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
===Presidente===
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
=== Presidenti dei gruppi parlamentari ===
==== Camera dei deputati ====
* 12 luglio 1946 – 15 luglio 1946: [[Vittorio Emanuele Orlando]]
* 15 luglio 1946 – 13 settembre 1946: [[Luigi Einaudi]]
* 14 settembre 1946 – 31 gennaio 1948: [[Francesco Saverio Nitti]], <small>vice: [[Giuseppe Grassi (politico)|Giuseppe Grassi]]</small>
* 17 gennaio 1947 – 31 gennaio 1948: [[Epicarmo Corbino]], <small>vice: [[Raffaele De Caro]]</small>
* 12 maggio 1948 – 4 giugno 1961: [[Raffaele De Caro]], <small>vice: [[Alberto Giovannini (politico)|Alberto Giovannini]], poi [[Francesco Colitto]] & [[Gaetano Martino]]</small>
* 4 maggio 1961 – 18 gennaio 1971: [[Giovanni Malagodi]], <small>vice: [[Bartolomeo Cannizzo]], poi [[Benedetto Cottone]]</small>
* 18 gennaio 1971 – 26 giugno 1972: [[Aldo Bozzi]], <small>vice: [[Manlio Livio Cassandro]] & [[Alberto Giomo]], poi [[Benedetto Cottone]] & Alberto Giomo</small>
* 12 luglio 1972 – 15 ottobre 1975: [[Alberto Giomo]], <small>vice: [[Fausto Samuele Quilleri]]</small>
* 15 ottobre 1975 – 4 luglio 1976: [[Fausto Samuele Quilleri]], <small>vice: [[Massimo Alesi]], poi [[Ferruccio De Lorenzo]]</small>
* 15 luglio 1976 – 1° luglio 1987: Aldo Bozzi, <small>vice: [[Raffaele Costa]], poi [[Pietro Serrentino]]</small>
* 16 luglio 1987 – 26 maggio 1993: [[Paolo Battistuzzi]], <small>vice: Pietro Serrentino, poi [[Andrea Marcucci]]</small>
* 26 maggio 1993 – 14 aprile 1994: [[Savino Melillo]], <small>vice: Andrea Marcucci</small>
==== Senato della Repubblica ====
* 8 maggio 1948 – 24 giugno 1953: [[Alessandro Casati]]
* 25 giugno 1953 – 11 giugno 1958: [[Umberto Zanotti Bianco]]
* 1° luglio 1963 – 24 maggio 1972: [[Giorgio Bergamasco]], <small>vice: [[Vincenzo Trimarchi]], poi [[Enzo Veronesi]]</small>
* 13 luglio 1972 – 4 luglio 1976: [[Manlio Brosio]], <small>vice: [[Arturo Robba]], poi [[Salvatore Valitutti]]</small>
* 9 luglio 1976 – 31 gennaio 1977: [[Giuseppe Balbo (politico)|Giuseppe Balbo]]<ref>Vice-[[Capogruppo (parlamento)|presidente]] del [[gruppo parlamentare]] ''[[Partito Socialista Democratico Italiano|Socialdemocratico]] - Liberale'' al [[Senato della Repubblica]].</ref>
* 22 febbraio 1977 – 19 giugno 1979: Giuseppe Balbo<ref>Vice-[[Capogruppo (parlamento)|presidente]] del [[gruppo misto]] al [[Senato della Repubblica]].</ref>
==Nelle istituzioni==
===
*[[Enrico De Nicola]] (1948); già [[capo provvisorio dello Stato]] (1946-1947)
*[[Luigi Einaudi]] (1948-1955)
=== Presidente del Senato della Repubblica ===
*
*
*[[Giovanni Malagodi]] (1987)
===
==== Regno d'Italia ====
* [[Manlio Brosio]] ([[Governo Parri]])
==== Repubblica Italiana ====
* [[Luigi Einaudi]] ([[Governo De Gasperi IV]])
* [[Giovanni Porzio]] ([[Governo De Gasperi V]])
=== Governi, Ministri e Sottosegretario di Stato ===
====Regno d'Italia====
*[[Governo Mussolini]]
**[[Giuseppe De Capitani d'Arzago]], [[Ministri dell'agricoltura del Regno d'Italia|Ministro dell'agricolutura]] fino alla soppressione del ministero il 5 luglio 1923
**[[Teofilo Rossi]], [[Ministero dell'agricoltura, dell'industria e del commercio|Ministro dell'industria]] fino alla soppressione del ministero il 31 luglio 1923
*[[Governo Badoglio I]]
**[[Dino Philipson]], [[Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri]]
**[[Raffaele De Caro]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministero dei lavori pubblici]] dal 16 novembre 1943 all'11 febbraio 1944 e Ministro dei lavori pubblici dall'11 febbraio 1944 al 17 aprile 1944
*[[Governo Badoglio II]]
**[[Renato Morelli]], Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri
**[[Benedetto Croce]], [[Ministro senza portafoglio]]
**[[Vincenzo Arangio-Ruiz]], [[Ministero della giustizia|Ministro di grazia e giustizia]]
*[[Governo Bonomi II]]
**Benedetto Croce, Ministro senza portafoglio, fino al 27 luglio 1944
**[[Nicolò Carandini]], Ministro senza portafoglio, dal 27 luglio 1944
**[[Renato Morelli]], Sottosegretario di Stato del [[Ministero degli affari esteri]], con delega per gli 'Italiani all'estero'
**[[Marcello Soleri]], [[Ministero del tesoro|Ministro del tesoro]], dal 22 giugno 1944
*[[Governo Bonomi III]]
**[[Francesco Libonati (politico)|Francesco Libonati]], Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, con delega per la 'Stampa, turismo e spettacolo'
**[[Manlio Brosio]], Ministro senza portafoglio
**[[Renato Morelli]], Sottosegretario di Stato del Ministero degli affari esteri, con delega per gli 'Italiani all'estero'
**[[Cesare Gabriele]], Sottosegretario di Stato del [[Ministero delle finanze]]
**[[Alessandro Casati]], [[Ministero della guerra|Ministro della guerra]]
**[[Aldobrando Medici Tornaquinci]], Sottosegretario di Stato del [[Ministeri del governo italiano soppressi o accorpati#Ministero dell'Italia occupata|Ministero dell'Italia Occupata]]
**[[Vincenzo Arangio-Ruiz]], [[Ministero della pubblica istruzione|Ministro della pubblica istruzione]]
**[[Marcello Soleri]], [[Ministero del tesoro|Ministro del tesoro]]
**[[Giambattista Rizzo]], Sottosegretario di Stato del [[Ministero dei trasporti]]
*[[Governo Parri]]
**[[Manlio Brosio]], Ministro per la Consulta Nazionale dal 17 agosto 1945
**[[Giustino Arpesani]], Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri
**[[Renato Morelli]], Sottosegretario di Stato del Ministero degli affari esteri, con delega per gli 'Italiani all'estero'
**[[Mario Ferrara]], Sottosegretario di Stato del [[Ministeri del governo italiano soppressi o accorpati#Ministero dell'Assistenza postbellica|Ministero per l'assistenza postbellica]]
**[[Enzo Storoni]], Sottosegretario di Stato del [[Ministero dell'agricoltura, dell'industria e del commercio|Ministero dell'industria e del commercio]], con delega per il 'Commercio'
**[[Vincenzo Arangio-Ruiz]], Ministro della pubblica istruzione
**[[Marcello Soleri]], Ministro del tesoro, deceduto il 22 luglio 1945
*[[Governo De Gasperi I]]
**[[Giustino Arpesani]], Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri
**[[Antonio Cifaldi]], Sottosegretario di Stato del Ministero per l'assistenza postbellica
**[[Enzo Storoni]], Sottosegretario di Stato del Ministero dell'industria e del commercio fino al 9 gennaio 1946 e Sottosegretario di Stato del [[Ministero del commercio con l'estero]] dal 9 gennaio 1946
**[[Manlio Brosio]], Ministro della guerra
**[[Leone Cattani]], Ministro dei lavori pubblici
**[[Epicarmo Corbino]], Ministro del tesoro
====Repubblica Italiana====
*[[Governo De Gasperi IV]]
**[[Luigi Einaudi]], [[Vicepresidente del Consiglio dei ministri]] e [[Ministri del bilancio e della programmazione economica della Repubblica Italiana|Ministro del bilancio]]
**[[Giuseppe Grassi (politico)|Giuseppe Grassi]], Ministro di grazia e giustizia
**[[Antonio Cifaldi]], Sottosegretario di Stato del Ministero del tesoro
**[[Giuseppe Perrone Capano]], Sottosegretario di Stato del Ministero della pubblica istruzione dal 22 dicembre 1947
*[[Governo De Gasperi V]]
**[[Giuseppe Grassi (politico)|Giuseppe Grassi]], Ministro di grazia e giustizia
**[[Girolamo Bellavista]], Sottosegretario di Stato del Ministero delle finanze fino al 5 aprile 1949
**[[Antonio Cifaldi]], Sottosegretario di Stato del Ministero del tesoro
**[[Giuseppe Perrone Capano]], Sottosegretario di Stato del Ministero della pubblica istruzione fino al 5 aprile 1949
**[[Mario Venditti]], Sottosegretario di Stato del Ministero della pubblica istruzione dal 5 aprile 1949
*[[Governo Scelba]]
**[[Raffaele De Caro]], [[Dipartimento per i rapporti con il Parlamento|Ministro per i rapporti con il parlamento]]
**[[Gaetano Martino]], Ministro della Pubblica Istruzione fino al 19 settembre 1954 e Ministro degli affari esteri dal 16 settembre 1954
**[[Vittorio Badini Confalonieri (politico)|Vittorio Badini Confalonieri]], Sottosegretario di Stato del Ministero degli affari esteri
**[[Guido Cortese]], Sottosegretario di Stato del Ministero delle finanze
**[[Bruno Villabruna]], [[Ministero dello sviluppo economico|Ministro dell'industria e del commercio]]
*[[Governo Segni I]]
**[[Raffaele De Caro]], Ministro per i rapporti con il parlamento
**[[Gaetano Martino]], Ministro degli affari esteri
**[[Vittorio Badini Confalonieri (politico)|Vittorio Badini Confalonieri]], Sottosegretario di Stato del Ministero degli affari esteri
**[[Aldo Bozzi]], Sottosegretario di Stato del Ministero delle finanze
**[[Edoardo Battaglia]], Sottosegretario di Stato del [[Ministero delle partecipazioni statali]] dal 22 dicembre 1956
**[[Antonio Capua]], Sottosegretario di Stato del [[Ministero dell'agricoltura e delle foreste]]
*[[Governo Andreotti II]]
**[[Giorgio Bergamasco]], Ministro per i rapporti con il parlamento
**[[Benedetto Cottone]], Sottosegretario di Stato del [[Ministero dell'interno]]
**[[Giuseppe Alpino]], Sottosegretario di Stato del Ministero delle finanze
**[[Giovanni Malagodi]], Ministro del tesoro
**[[Salvatore Valitutti]], Sottosegretario di Stato del Ministero della pubblica istruzione
**[[Massimo Alesi]], Sottosegretario di Stato del Ministero dell'agricoltura e delle foreste
**[[Aldo Bozzi]], Ministro dei trasporti
**[[Gennaro Papa]], Sottosegretario di Stato del Ministero dell'industria e del commercio
**[[Ferruccio De Lorenzo]], Sottosegretario di Stato del Ministero della sanità
**[[Luigi Durand de la Penne]], Sottosegretario di Stato del [[Ministero della marina mercantile]]
*[[Governo Cossiga I]]
**[[Antonio Baslini]], Sottosegretario di Stato del Ministero degli affari esteri
**[[Raffaele Costa]], Sottosegretario di Stato del Ministero di grazia e giustizia
**[[Salvatore Valitutti]], Ministro della pubblica istruzione
**[[Renato Altissimo]], Ministro della sanità
*[[Governo Spadolini I]]
**[[Giuseppe Fassino]], Sottosegretario di Stato del [inistero della pubblica istruzione
**[[Renato Altissimo]], Ministro della sanità
*[[Governo Spadolini II]]
**[[Giuseppe Fassino]], Sottosegretario di Stato del Ministero della pubblica istruzione
**[[Renato Altissimo]], Ministro della sanità
*[[Governo Fanfani V]]
**[[Alfredo Biondi]], [[Dipartimento per le politiche europee|Ministro per il coordinamento delle politiche comunitarie]]
**[[Raffaele Costa]], Sottosegretario di Stato del Ministero degli affari esteri
**[[Giuseppe Fassino]], Sottosegretario di Stato del Ministero della pubblica istruzione
**[[Renato Altissimo]], Ministro della sanità
*[[Governo Craxi I]]
**[[Raffaele Costa]], Sottosegretario di Stato del Ministero dell'interno
**[[Giuseppe Fassino]], Sottosegretario di Stato del Ministero della pubblica istruzione
**[[Renato Altissimo]], Ministeri del governo italiano Ministro dell'Industria, Commercio e Artigianato
**[[Francesco De Lorenzo]], Sottosegretario di Stato del Ministero della sanità
*[[Governo Craxi II]]
**[[Raffaele Costa]], Sottosegretario di Stato del Ministero dell'interno
**[[Giuseppe Fassino]], Sottosegretario di Stato del Ministero della pubblica istruzione
**[[Valerio Zanone]], Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato
**[[Savino Melillo]], Sottosegretario di Stato del Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato
**[[Saverio D'Aquino]], Sottosegretario di Stato del Ministero della sanità
**[[Francesco De Lorenzo]], [[Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare della Repubblica Italiana|Ministro dell'ambiente]]
*[[Governo Goria]]
**[[Saverio D'Aquino]], Sottosegretario di Stato del Ministero dell'interno
**[[Stefano De Luca]], Sottosegretario di Stato del Ministero delle finanze
**[[Valerio Zanone]], [[Ministero della difesa|Ministro della difesa]]
**[[Savino Melillo]], Sottosegretario di Stato del Ministero della pubblica istruzione
**[[Raffaele Costa]], Sottosegretario di Stato del Ministero dei lavori pubblici
*[[Governo De Mita]]
**[[Saverio D'Aquino]], Sottosegretario di Stato del Ministero dell'interno
**[[Stefano De Luca]], Sottosegretario di Stato del Ministero delle finanze
**[[Valerio Zanone]], [[Ministro della difesa]]
**[[Savino Melillo]], Sottosegretario di Stato del Ministero della pubblica istruzione
**[[Raffaele Costa]], Sottosegretario di Stato del Ministero dei lavori pubblici
*[[Governo Andreotti VI]]
**[[Egidio Sterpa]], Ministro per i rapporti con il parlamento
**[[Saverio D'Aquino]], Sottosegretario di Stato del Ministero dell'interno
**[[Stefano De Luca]], Sottosegretario di Stato del Ministero delle finanze
**[[Valerio Zanone]], Ministro della difesa
**[[Savino Melillo]], Sottosegretario di Stato del Ministero della pubblica istruzione
**[[Raffaele Costa]], Sottosegretario di Stato del Ministero dei lavori pubblici
*[[Governo Andreotti VII]]
**[[Egidio Sterpa]], Ministro per i rapporti con il parlamento
**[[Saverio D'Aquino]], Sottosegretario di Stato del Ministero dell'interno
**[[Stefano De Luca]], Sottosegretario di Stato del Ministero delle finanze
**[[Giuseppe Fassino]], Sottosegretario di Stato del Ministero della difesa
**[[Savino Melillo]], Sottosegretario di Stato del Ministero della pubblica istruzione
**[[Attilio Bastianini]], Sottosegretario di Stato del Ministero dell'industria, del commercio e dell'rtigianato
**[[Francesco De Lorenzo]], Ministro della sanità
*[[Governo Amato I]]
**[[Raffaele Costa]], Ministro per il coordinamento delle politiche comunitarie e per gli [[Dipartimento per gli affari regionali|affari regionali]] fino al 21 febbraio 1993 poi Ministro della sanità
**[[Gianfranco Ciaurro]], Ministro per il coordinamento delle politiche comunitarie e per gli affari regionali dal 21 febbraio 1993
**[[Saverio D'Aquino]], Sottosegretario di Stato del Ministero dell'interno
**[[Stefano De Luca]], Sottosegretario di Stato del Ministero delle finanze
**[[Francesco De Lorenzo]], Ministro della sanità fino al 21 febbraio 1993
*[[Governo Ciampi]]
**[[Saverio D'Aquino]], Sottosegretario di Stato del Ministero dell'interno
**[[Stefano De Luca]], Sottosegretario di Stato del Ministero delle finanze
**[[Raffaele Costa]], Ministro dei trasporti e della marina mercantile
== Congressi ==
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*XXIII Congresso - Roma, 2-3-4
== Risultati elettorali ==
{| class=wikitable style=width:49%;text-align:center
! width=40% colspan=2| Elezione
! width=20%| Voti
Riga 376 ⟶ 442:
| 108.035
| 1,51
| {{Seggi|7|535|
|-
! [[Elezioni politiche
! <small>Costituente</small>
| 1.560.638
| 6,78
| {{Seggi|31|556|
|-
! rowspan=2| [[Elezioni politiche
! <small>Camera</small>
| 1.003.727
| 3,82
| {{Seggi|14|574|
|-
! <small>Senato</small>
| 1.222.419
| 5,40
| {{Seggi|7|237|
|-
! rowspan=2| [[Elezioni politiche
! <small>Camera</small>
| 815.929
| 3,01
| {{Seggi|13|590|
|-
! <small>Senato</small>
| 695.816
| 2,86
| {{Seggi|3|237|
|-
! rowspan=2| [[Elezioni politiche
! <small>Camera</small>
| 1.047.081
| 3,54
| {{Seggi|17|596|
|-
! <small>Senato</small>
| 1.012.610
| 3,87
| {{Seggi|4|315|
|-
! rowspan=2| [[Elezioni politiche
! <small>Camera</small>
| 2.144.270
| 6,97
| {{Seggi|39|630|
|-
! <small>Senato</small>
| 2.043.323
| 7,44
| {{Seggi|18|315|
|-
! rowspan=2| [[Elezioni politiche
! <small>Camera</small>
| 1.850.650
| 5,82
| {{Seggi|31|630|
|-
! <small>Senato</small>
| 1.943.795
| 6,79
| {{Seggi|16|315|
|-
! rowspan=2| [[Elezioni politiche
! <small>Camera</small>
| 1.300.439
| 3,89
| {{Seggi|20|630|
|-
! <small>Senato</small>
| 1.319.175
| 4,38
| {{Seggi|8|315|
|-
! rowspan=2| [[Elezioni politiche
! <small>Camera</small>
| 480.122
| 1,31
| {{Seggi|5|630|
|-
! <small>Senato</small>
| 438.265
| 1,39
| {{Seggi|2|315|
|-
! rowspan=2| [[Elezioni politiche
! <small>Camera</small>
| 712.646
| 1,94
| {{Seggi|9|630|
|-
! <small>Senato</small>
| 691.718
| 2,21
| {{Seggi|2|315|
|-
! colspan=2| [[Elezioni europee del 1979
| 1.271.159
| 3,63
| {{Seggi|3|81|
|-
! rowspan=2| [[Elezioni politiche
! <small>Camera</small>
| 1.066.980
| 2,89
| {{Seggi|16|630|
|-
! <small>Senato</small>
| 834.771
| 2,69
| {{Seggi|6|315|
|-
! colspan=2| [[Elezioni europee del 1984
| 2.140.501
| 6,09
| {{Seggi|3|81|
|-
! rowspan=2| [[Elezioni politiche
! <small>Camera</small>
| 809.946
| 2,10
| {{Seggi|11|630|
|-
! <small>Senato</small>
| 700.330
| 2,16
| {{Seggi|3|315|
|-
! colspan=2| [[Elezioni europee del 1989
| 1.532.388
| 4,40
| {{Seggi|0|81|
|-
! rowspan=2| [[Elezioni politiche
! <small>Camera</small>
| 1.121.264
| 2,86
| {{Seggi|17|630|
|-
! <small>Senato</small>
| 939.159
| 2,82
| {{Seggi|4|315|
|-
| colspan=5 align=left| <small><sup>'''z'''</sup> Risultato delle due liste che utilizzarono il simbolo del partito. Molti liberali furono però eletti con la [[Lista Nazionale]]<br/><sup>'''a'''</sup> Tra i 41 seggi dell'[[Unione Democratica Nazionale]]<br/><sup>'''b'''</sup> Tra i 19 e i 7 seggi del [[Blocco Nazionale]], più due candidati indipendenti<br/><sup>'''c'''</sup> Con [[Partito Repubblicano Italiano|PRI]] (totale seggi: 5, di cui 3 PLI)<br/><sup>'''d'''</sup> Con [[Partito Repubblicano Italiano|PRI]] e [[Marco Pannella|Federalisti]] (seggi PLI: nessuno)</small>
|}
==Simboli storici==
<gallery>
File:
File:Logo of the PLI (1944-1949).svg|1944-1949
File:Logo of the PLI (1949-1979).svg|1949-1979
File:Logo of PLI (1979-1994).svg|1979-1994
</gallery>
Riga 533 ⟶ 601:
== Bibliografia ==
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
*{{Collegamenti esterni}}
*{{cita web|url=http://www.erasmo.it/liberale/testi/1466.htm|titolo=Articolo sulla storia del PLI|accesso=5 luglio 2006|dataarchivio=24 settembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150924001657/http://www.erasmo.it/liberale/testi/1466.htm|urlmorto=sì}}
*{{cita web|url=http://www.fondazioneluigieinaudi.it/|titolo=La Fondazione Einaudi di Roma, che conserva parte dell'archivio storico dei segretari del PLI}}
*
*{{cita web|url=https://www.youtube.com/playlist?list=PLH_iQjswXwjNDwU_8qV_YlaGv3jCCuT-B|titolo=Paolo Guzzanti intervista Antonio Martino}}
{{Box successione|
|carica=Partito alla Presidenza della Repubblica Italiana
|periodo=
|precedente=''fu il primo''
|successivo=[[Democrazia Cristiana]]
Riga 558 ⟶ 630:
{{Box successione|
|carica=Partito alla Presidenza del Senato della Repubblica Italiana
|periodo=
|precedente=[[Partito Socialista Democratico Italiano]]
|successivo=Indipendente
|periodo2=
|precedente2=[[Democrazia Cristiana]]
|successivo2=[[Partito Repubblicano Italiano]]
}}
{{Antifascismo}}
{{
{{
{{Portale|Italia|politica}}
[[Categoria:Partito Liberale Italiano| ]]
|