Statua della Libertà: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua}}
{{Edificio civile
|nome edificio = Statua della Libertà
|paese = USA
|divamm1 = [[New York{{US (stato)|New York]]}}
|città = New York
|immagine = Lady Liberty under a blue sky (cropped).jpg
|periodo costruzione =
|stile = [[Architettura neoclassica|Neoclassico]]
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|architetto = [[Frédéric Auguste Bartholdi]]
}}
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}}
 
La '''statua della Libertà''' ({{inglese|Statue of Liberty}}, {{Francese|Statue de la Liberté}}), inauguratail nelcui [[1886]]nome completo è '''la Libertà che illumina il mondo''' (in inglese ''Liberty Enlightening the World,'' in francese ''La Liberté éclairant le monde),'' nota pure come '''Lady Liberty''', è un simbolo di [[New York]] e degli interi [[Stati Uniti d'America]], uno dei monumenti più importanti e conosciuti al mondo. SituataÈ situata all'entrata del [[Porto di New York|porto]] sul [[fiume]] [[Hudson]] al centro della baia di [[Manhattan]], sulla rocciosa [[Liberty Island]], il nome dell'opera è ''La Libertà che illumina il mondo'' (''Liberty Enlightening the World'' in inglese, ''La Liberté éclairant le monde'' in francese).
 
Dono deldella [[Terza Repubblica (Francia)|popolo franceseFrancia]] al popolo degli Stati Uniti, fu realizzata dal francese [[Auguste Bartholdi|Frédéric Auguste Bartholdi]], con la collaborazione di [[Gustave Eiffel]], che ne progettò gli interni; la statua è costituita da una struttura reticolare interna in [[acciaio]], ecollegata all'esterno rivestitacon dail 300rivestimento in fogli di [[rame]] sagomati e rivettati. insieme,Raffigura una poggiapersonificazione sudella unLibertà, basamentodrappeggiata [[granito|granitico]]con grigio-rosauna che si è a lungo pensato fosse di provenienzalunga [[Sardegna|sardatoga]]<ref>{{Cita, web|url=http://www.osservatoriodistretti.org/node/324/dati-qualitativi|titolo=Distrettonell'atto Industrialedi delelevare granitofieramente dellauna Gallura|sito=Osservatoriofiaccola Nazionaleal deicielo, Distrettimentre Italiani|accesso=12con lugliol'altra 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150915144711/http://www.osservatoriodistretti.org/node/324/dati-qualitativi|dataarchivio=15mano settembretiene 2015|urlmorto=sì}}</ref>,una benchétavola recenti ricerche abbiano smentitorecante la provenienzadata della roccia dall'[[LaDichiarazione Maddalenad'indipendenza (isola)|isoladegli dellaStati Maddalena]]Uniti e ld'abbiano ricondotta alla cava di Stony Creecy nel [[ConnecticutAmerica]]<ref>{{Cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/lanuovasardegna/archivio/lanuovasardegna/2005/01/23/SGGPO_SGG02.html?ref=search|titolo=Peccato,(il quel4 granitoluglio non è maddalenino |data=23 gennaio 2005|autore=Barbara Calanca}}</ref>1776).
 
== Storia ==
Con i suoi 93 metri d'altezza (incluso il basamento), che dominano l'intera baia di Manhattan a New York, essa risulta perfettamente visibile fino a 40 chilometri di distanza. Raffigura una donna che indossa una lunga [[toga]] e sorregge fieramente nella mano destra una fiaccola (simbolo del fuoco eterno della libertà), mentre nell'altra tiene una tavola recante la data del giorno dell'[[Dichiarazione d'indipendenza degli Stati Uniti d'America|Indipendenza americana]] (il 4 luglio [[1776]]); ai piedi vi sono delle catene spezzate (simbolo della liberazione dal potere del sovrano dispotico) e in testa vi è una [[corona (copricapo)|corona]], le cui sette punte rappresentano i [[sette mari]] e, in origine, i [[Continente|sette continenti]].
[[File:Suez projet Auguste Bartholdi.jpg|thumb|left|Acquarello del progetto originario, ''[[L'Egitto che illumina l'Asia]]'', destinato al [[canale di Suez]]]]
=== Le origini ===
L'idea di un monumento presentato dal popolo francese in dono agli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] fu formulata per la prima volta da [[Édouard René de Laboulaye]] presidente della ''Société française pour l'abolition de l'esclavage'' [Società francese per l'abolizione dello schiavismo] nonché importante pensatore politico della Terza Repubblica. La prima menzione di un progetto del genere è datata al 1865 circa, in una conversazione che egli intrattenne presso la sua dimora a [[Versailles]] con lo scultore [[Frédéric Bartholdi|Frédéric Auguste Bartholdi]], a cui confidò: «Se un monumento deve sorgere negli Stati Uniti come un ricordo della loro indipendenza, devo credere che sia naturale realizzarlo con sforzi comuni – un lavoro comune delle nostre due nazioni: Francia e America».<ref>{{cita|Harris 1985|pp. 7-9}}.</ref> Laboulaye, il quale fu anche un ardente sostenitore dell'[[Unione (guerra di secessione americana)|Unione]] nella [[guerra civile americana]], intendeva in questo modo glorificare in chiave scultorea l'avanzamento civile negli Stati Uniti dopo il termine delle ostilità, nonché i «valori comuni alle due repubbliche sulle sponde opposte dell'Oceano Atlantico, in un mondo occidentale all'epoca in prevalenza monarchico» ([[museo d'Orsay]]).<ref>{{cita web|url=https://www.musee-orsay.fr/it/opere/liberte-4813|editore=Museo d'Orsay|titolo=Liberté}}</ref>
 
Secondo Bartholdi, il commento di Laboulaye non fu formulato esattamente come una proposta, considerata la natura repressiva del regime di [[Napoleone III]]; egli, tuttavia, ne fu potentemente ispirato. All'epoca Bartholdi era comunque impegnato con diversi altri progetti: sempre negli anni 1860, ad esempio, egli si rivolse a [[Isma'il Pascià]], [[chedivè]] di [[Egitto]], per proporgli l'idea di erigere all'imbocco nord del [[canale di Suez]] un monumentale faro nelle forme di una antica ''[[fallah]]'' egiziana, avvolta in una veste drappeggiata e con una torcia in mano: a questa colossale figura muliebre lo scultore diede il nome di ''[[L'Egitto che illumina l'Asia]]''. Bartholdi, che si rifece per la sua creazione a un importante riferimento classico, il [[Colosso di Rodi]], elaborò per la sua statua diversi modelli e disegni: il chedivè, tuttavia, rinunciò al suo progetto, per via dei costi ritenuti eccessivi.<ref>{{cita libro|nome=Zachary|cognome=Karabell|titolo=Parting the desert: the creation of the Suez Canal|editore=Alfred A. Knopf|anno=2003|p=[https://archive.org/details/partingdesertcre00kara/page/243 243]|isbn=0-375-40883-5|url=https://archive.org/details/partingdesertcre00kara/page/243}}</ref> Il faro per l'ingresso settentrionale del canale di Suez fu poi effettivamente eretto, in forme decisamente più semplici, nel 1869 su progetto di [[François Coignet]].
La statua rappresenta la [[Culti della Ragione e dell'Essere Supremo|dea Ragione]].
 
Lo scoppio della [[guerra franco-prussiana]], a cui Bartholdi partecipò, rallentò l'elaborazione da parte dello scultore di ogni altro progetto. La deposizione di Napoleone III e l'istituzione in Francia della [[Terza Repubblica (Francia)|Terza Repubblica]] sollecitarono Bartholdi e Laboulaye a riprendere l'idea di dar vita a un monumento simbolico dell'amicizia franco-statunitense.<ref>{{cita|Khan 2010|pp. 60-61}}.</ref> Con questo obiettivo, nel giugno 1871 Bartholdi si recò personalmente negli Stati Uniti. Giunto nel Nuovo Continente, lo scultore scelse come sito per la Statua una piccola isoletta al largo della [[baia di New York]], la Bedloe's Island: il sito fu giudicato favorevole sia per la sua alta visibilità da tutti i natanti in arrivo al porto di New York, sia perché terra demaniale, proprietà del governo degli Stati Uniti (era, pertanto, come scrisse egli stesso a Laboulaye, una «terra comune a tutti gli stati»). Tra le varie figure pubbliche di spicco a cui Bartholdi recò visita vi fu anche il presidente [[Ulysses S. Grant]], che gli garantì l'idoneità di Bedloe's Island come potenziale sito di progetto.<ref>{{cita|Khan 2010|pp. 102-103}}.</ref>
== Origine ==
Nel [[1865]], in una conversazione a casa propria a [[Versailles]], l'intellettuale [[Édouard René de Laboulaye|Edouard Laboulaye]], ardente sostenitore dell'[[Unione (guerra di secessione americana)|Unione]] nella [[Guerra di secessione americana]], disse: ''«Se un monumento deve sorgere negli Stati Uniti come un ricordo della loro indipendenza, devo credere che sia naturale realizzarlo con sforzi comuni – un lavoro comune delle nostre due nazioni: Francia e America.»''<ref name=Harris7-9>{{Cita|Harris|pp. 7-9}}.</ref> Il commento di Laboulaye non era evidentemente una proposta, ma ispirò un giovane scultore, il francese [[Auguste Bartholdi|Frédéric Auguste Bartholdi]], che era presente al pranzo<ref name=Harris7-9/>.
[[File:Currier and Ives Liberty2 courtesy version.jpg|thumb|right|Stampa in [[cromolitografia]] realizzata un anno prima che la statua venisse eretta: in questa immagine la statua è rivolta a sud mentre nella realtà è rivolta ad est]]
 
Bartholdi, che attese all'elaborazione dei primi schizzi progettuali quando ancora era negli Stati Uniti, li perfezionò una volta ritornato in Francia, e un primo modello per la Statua fu completato già nel 1870.<ref>{{cita|Khan 2010|p. 85}}.</ref> Nello stesso anno, in ogni caso, egli fu impegnato anche con altri progetti: degno di menzione è sicuramente il [[Leone di Belfort]] della Place Denfert-Rochereau a Parigi, dove il ruggente felino, nel commemorare l'eroismo dei francesi durante l'[[assedio di Belfort]], si carica di una qualità emozionale, tipica del Romanticismo, che Bartholdi avrebbe trasferito anche nella Statua della Libertà.<ref>{{cita|Harris 1985|pp. 10-11}}.</ref>
A causa del regime repressivo di [[Napoleone III di Francia|Napoleone III]], Bartholdi non intraprese alcuna azione in merito, salvo il parlarne con Laboulaye. Invece egli contattò [[Isma'il Pascià]], [[Chedivè]] d'[[Chedivato d'Egitto|Egitto]], per progettare un grande [[faro]] in forma di una popolana egiziana ''fellah'' (contadina), vestita e portante in alto una torcia, all'ingresso settentrionale del [[canale di Suez]] a [[Porto Said]]. Schizzi e modelli della proposta vennero approntati, sebbene il faro non sia poi mai stato realizzato. Vi era un precedente classico, per questa proposta di Suez: il [[Colosso di Rodi]], un'antica statua in [[bronzo]] rappresentante [[Elio (divinità)|Elio]], il dio del sole. Si ritiene che questa statua fosse alta oltre 30 m, posta all'ingresso del porto di [[Rodi]].
[[File:Statue of Freedom, Washington, D.C.jpg|thumb|left|La ''[[Statua della Libertà (Washington)|Statua della Libertà]]'' collocata sul vertice della cupola del [[Campidoglio (Washington)|Campidoglio]] di [[Washington]], opera di [[Thomas Crawford]]]]
 
=== Il simbolismo ===
== Descrizione ==
Obiettivo di Bartholdi e Laboulaye era quello di esprimere, nel modo più comunicativo ed eloquente possibile, le virtù della libertà americana. La figura femminile era già stata utilizzata varie volte come rappresentazione allegorica della nazione: ''Columbia'', reinterpretazione statunitense della [[Marianne (allegoria)|Marianne]] francese, e la ''Libertà'', derivazione di [[Libertas (divinità)|Libertas]], divinità dell'emancipazione e dell'autonomia venerata nell'[[antica Roma]]. Rappresentazioni della ''Libertà'' erano incise su numerose monete americane del tempo, oltre che diffuse in numerose opere pittoriche e scultoree, tra cui la [[Statua della Libertà (Washington)|Statua della Libertà]] di [[Thomas Crawford]], posta sul vertice della cupola del [[Campidoglio (Washington)|Campidoglio]] di [[Washington]].<ref>{{cita|Sutherland 2003|pp. 17-19}}.</ref> L'iconografia della statua, in ogni caso, è debitrice di numerose altre tradizioni figurative, come quelle della dea egizia [[Iside]] e quella cristiana della [[Vergine Maria]].<ref>{{cita libro|titolo=The encyclopedia of ancient history|url=https://archive.org/details/encyclopediaofan0011unse_x4b6|data=2013|editore=Wiley-Blackwell|isbn=978-1-4051-7935-5|città=Malden, MA|oclc=230191195}}</ref><ref>{{cita libro|cognome=Roberts, J. M. (John Morris), 1928-2003.|titolo=History of the world|anno=1993|editore=Oxford University Press|isbn=0-19-521043-3|città=New York|oclc=28378422}}</ref>
=== Realizzazione e trasporto ===
Consultata la fonderia francese di Gaget & Gauthier, Bartholdi concluse che sarebbe stato conveniente realizzare il rivestimento della statua in fogli di rame battuto con la tecnica [[Sbalzo (arte)|a sbalzo]]<ref>{{Cita|Khan|pp. 118, 1125}}.</ref>. Uno dei vantaggi nell'utilizzare tale tecnica era quello di alleggerire in modo enorme il peso della statua, ottenendo un peso per unità di volume incredibilmente basso, soprattutto per i metalli costosi (il rame non doveva superare lo spessore di 2,4&nbsp;mm). A seguito di tali considerazioni, si decise per un'altezza dell'opera pari a 46&nbsp;m, doppia di quella della statua italiana del [[Colosso di san Carlo Borromeo|Colosso di San Carlo Borromeo]] (detto anche ''San Carlone'') e del monumento [[Germania|tedesco]] ''[[Hermannsdenkmal]]'' di [[Detmold]], dedicato al condottiero dei [[Cherusci|Germani Cherusci]], [[Arminio]], realizzati con la medesima tecnica<ref>{{Cita|Harris|p. 26}}.</ref>.
 
La scelta di ricorrere alla rappresentazione della ''Libertas'' come simbolo allegorico degli ideali repubblicani era molto diffusa negli artisti del [[Settecento]] e dell'[[Ottocento]]. Ciò malgrado, Bartholdi e Laboulaye erano contrari a plasmare un'immagine della libertà carica di quell'ardore rivoluzionario che, ad esempio, anima ''[[La Libertà che guida il popolo]]'' di [[Eugène Delacroix]], in cui una donna seminuda, sventolando il [[tricolore francese]], guida una folla di rivoltosi, in riferimento all'[[Rivoluzione di luglio|insurrezione del 1830]] che portò alla fine dell'assolutismo monarchico di [[Carlo X di Francia]]. Laboulaye era fortemente critico delle [[rivoluzione|rivoluzioni]], e perciò, alla tumultuosa violenza della tela di Delacroix, preferì promuovere per la nuova Statua della Libertà un'attitudine serena ed equilibrata. In sostituzione della seminudità e della bandiera francese agitatamente sventolata, infine, nella medesima prospettiva, vi sarebbero stati un severo drappeggio e una torcia, in rappresentazione del [[Progresso (filosofia)|progresso]]. La statua di Bartholdi, inoltre, si discosta parzialmente anche dall'iconografia di quella del Campidoglio di Washington; se in quest'ultima opera la donna veste un berretto, Bartholdi coronò la propria figura con un diadema a sette raggi, atti a illuminare con il proprio messaggio libertario tutto il mondo.<ref>{{cita|Khan 2010|pp. 105-108}}.</ref><ref name=Turner>{{Cita libro |cognome=Turner |nome=Jane |anno=2000 |p=10 |titolo=The Grove Dictionary of Art: From Monet to Cézanne : Late 19th-century French Artists |editore=Oxford University Press US |url=https://books.google.com/books?id=ExiJFPrNrKkC |isbn=978-0-312-22971-9 |accesso=3 ottobre 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210204133447/https://books.google.com/books?id=ExiJFPrNrKkC |lingua=en }}</ref>
Bartholdi interessò al progetto in proposito uno dei suoi ex insegnanti, l'architetto francese [[Eugène Viollet-le-Duc]], il quale progettò per la statua un sostegno in mattoni, al quale il rivestimento sarebbe stato ancorato<ref>{{Cita|Khan|p. 120}}.</ref>. Tuttavia Le Duc morì subito dopo senza lasciare istruzioni su come connettere sostegno e rivestimento<ref>{{Cita|Khan|pp. 136-137}}.</ref>. La realizzazione del sostegno venne quindi affidata all'ingegnere francese [[Gustave Eiffel]] (il creatore dell'[[Torre Eiffel|omonima torre]]), che abbandonò l'idea della struttura in mattoni, optando per una a [[colonna|colonne]] e [[trave|travi]] a [[struttura reticolare]].
 
[[File:Disc Sol BM GR1899.12-1.2.jpg|thumb|Disco in argento del [[III secolo]] rappresentante il ''[[Sol Invictus]]''; l'iconografia classica costituì per [[Frédéric Auguste Bartholdi|Bartholdi]] un'importante fonte figurativa per il simbolismo della Statua della Libertà]]
Eiffel decise di non utilizzare una connessione rigida del rivestimento in rame alla struttura di sostegno in acciaio, poiché avrebbe indotto tensioni nel rivestimento dovute alle dilatazioni termiche differenti tra parte esterna (fortemente riscaldata nelle estati e raffreddata negli inverni) e parte interna, enormemente più rigida. Tali tensioni avrebbero reso problematico qualsiasi vincolo ristretto. Per consentire alle parti di rivestimento piccoli spostamenti relativi, previde un collegamento più elastico di tali parti alla struttura, realizzato mediante una serie di nastri metallici [[rivetto|rivettati]], che pur assicurando un buon sostegno del rivestimento mediante le cosiddette "selle", ne permettevano in maniera apprezzabile piccoli spostamenti.
Da questi riferimenti, in breve, Bartholdi desunse la scelta di proporre una figura femminile stante in [[stile neoclassico]], drappeggiata con una ''[[Stola (indumento)|stola]]'' e una ''pella'', nel medesimo abbigliamento delle divinità romane, e con una torcia innalzata nella propria mano. Secondo la tradizione, il volto fu modellato sulla base di quello di Charlotte Beysser Bartholdi, madre dello scultore; si tratta, tuttavia, di una speculazione priva di qualunque tipo di riscontro. Altre fonti affermano che il volto fosse quello di una donna nata in Francia nel 1841, cioè di Isabelle Eugénie Boyer. Bartholdi scelse inoltre per la statua volumetrie forti, solenni e al contempo semplificate, coerentemente con la grande scala dell'opera e con la sua collocazione nella baia di New York, che avrebbe consentito prospettive multiple dalle imbarcazioni in arrivo nel porto della Grande Mela:
 
{{citazione|Le superfici devono essere ampie e semplici, definite da un disegno deciso e chiaro, accentuato nei punti importanti. Bisogna diffidare dall'ingrandimento dei dettagli o la loro molteplicità. Esagerando le forme, per renderle più chiaramente visibili, o arricchendole di dettagli, si distruggerebbe la proporzione dell'opera. Infine, il modello, come il disegno, deve avere un carattere riassuntivo, come quello che si darebbe a uno schizzo rapido. Solo che è necessario che questo carattere sia il prodotto della volontà e dello studio e che l'artista, concentrando le sue conoscenze, trovi la forma e la linea nella sua massima semplicità.|Frédéric Auguste Bartholdi<ref name=Bartholdi42>{{Cita libro|cognome=Bartholdi |nome=Frédéric |wkautore=Frédéric Auguste Bartholdi |anno=1885 |p=[https://archive.org/details/statuelibertyen00bartgoog/page/n49 42] |titolo=The Statue of Liberty Enlightening the World |editore=North American Review |opera=North American Review |url=https://archive.org/details/statuelibertyen00bartgoog }}</ref>
Data la forma complessa del rivestimento, ogni singola sella dovette essere forgiata singolarmente con un minuzioso lavoro artigianale<ref>{{Cita|Khan|pp. 139-143}}.</ref>. Per prevenire la [[Corrosione|corrosione galvanica]] dovuta al contatto di metalli diversi, Eiffel isolò il rivestimento con [[asbesto|amianto]] impregnato di [[gommalacca]]<ref>{{Cita|Harris|p. 30}}.</ref>. Il cambiamento nella struttura del materiale dalla muratura al metallo permise a Bartholdi di modificare i suoi piani per l'assemblaggio della statua: egli pensava inizialmente di installare in posto il rivestimento non appena la struttura in mattoni fosse stata pronta, decise invece di far costruire la statua in Francia, struttura e rivestimento, in un apposito cantiere, quindi smontarla per il trasporto negli Stati Uniti, e riassemblarla nel luogo definitivo a Bedloe's Island (oggi [[Liberty Island]])<ref>{{Cita|Khan|p. 144}}.</ref>.
|The surfaces should be broad and simple, defined by a bold and clear design, accentuated in the important places. The enlargement of the details or their multiplicity is to be feared. By exaggerating the forms, in order to render them more clearly visible, or by enriching them with details, we would destroy the proportion of the work. Finally, the model, like the design, should have a summarized character, such as one would give to a rapid sketch. Only it is necessary that this character should be the product of volition and study, and that the artist, concentrating his knowledge, should find the form and the line in its greatest simplicity.|lingua=en}}
 
Intanto che il progetto prendeva vita, Bartholdi effettuò varie modifiche in corso d'opera. Inizialmente, infatti, pensava di collocare nelle mani della Libertà delle catene spezzate: successivamente, tuttavia, Bartholdi convenne che si trattava di un simbolo ancora troppo divisivo in una nazione ancora lacerata dai fantasmi della guerra civile, e pertanto collocò le catene in una posizione più defilata e difficilmente visibile, ai piedi della statua. Nelle mani della Libertà pose invece una ''tabula ansata'' con sopra incisa la data della [[Dichiarazione d'indipendenza degli Stati Uniti d'America]]: {{maiuscoletto|JULY IV MDCCLXXVI}}.
Il progetto di Eiffel rese la statua uno dei primi esempi di costruzione a [[facciata continua]] (''Mur-rideau'' in [[lingua francese|francese]]), nella quale la struttura non è autoportante ma è sostenuta da un'altra che sta all'interno. Egli incluse due scale a chiocciola interne per rendere più facile l'accesso ai visitatori che potevano così recarsi sul punto di osservazione nella corona<ref>{{Cita|Harris|p. 33}}.</ref>. L'accesso invece alla piattaforma che circondava la torcia venne previsto, ma lo spazio limitato intorno al braccio consentì la costruzione di una sola stretta scala, lunga 12 m<ref>{{Cita|Harris|p. 32}}.</ref>. Man mano che la struttura cresceva, Eiffel e Bartholdi coordinavano il loro lavoro accuratamente in modo che i segmenti del rivestimento si adattassero perfettamente alla struttura di sostegno<ref>{{Cita|Harris|p. 34}}.</ref>.
 
Per la tecnica costruttiva, Bartholdi si confrontò con l'amico e mentore [[Eugène Viollet-le-Duc]], architetto francese dalle solide conoscenze ingegneristiche. Quest'ultimo gli suggerì di dotare la statua di un'anima interna in laterizio a cui poi ancorare esternamente le lastre di rame,<ref>{{cita|Khan 2010|p. 120}}.</ref> modellate secondo la tecnica del ''repoussé'', ovvero preriscaldate e poi battute con martelli in legno.<ref>{{cita|Khan 2010|pp. 118, 125.}}</ref> Un vantaggio di questa scelta era che l'intera statua sarebbe stata molto leggera per il suo volume, poiché le lamine di rame esterne potevano avere uno spessore di soli 0,094 pollici (2,4&nbsp;mm). Bartholdi aveva deciso per la statua un'altezza di poco più di 46 metri, il doppio di quella del ''[[Sancarlone]]'' italiano e dell{{'}}''[[Hermannsdenkmal]]'' tedesco, monumenti entrambi realizzati con la stessa tecnica.<ref>{{cita|Harris 1985|p. 26}}.</ref>
La statua fu donata dai [[francesi]] agli [[Stati Uniti d'America]] in 1883 casse trasportate a New York per mezzo di una piccola nave (che dovette effettuare numerosi viaggi) e ivi assemblata, in segno di amicizia tra i due popoli e in commemorazione della [[Dichiarazione d'indipendenza degli Stati Uniti d'America|dichiarazione d'Indipendenza]] di un secolo prima ([[1776]]). La statua venne trasportata via mare, naturalmente senza basamento. In mancanza di fondi per costruire quest'ultimo (oltre un milione di dollari dell'epoca) il ''[[The New York Times|New York Times]]'' lanciò una sottoscrizione pubblica. La gente rispose prontamente e la somma necessaria all'inizio dei lavori fu depositata in pochi giorni.
 
=== Inizi della costruzione ===
La prima pietra della statua della Libertà viene posata su [[Liberty Island|Bedloe's Island]], a New York, il 5 agosto [[1884]], per poi essere completata entro il [[1885]] e inaugurata il 28 ottobre [[1886]], dieci anni dopo la ricorrenza per la quale era stata progettata. Nel [[1886]], durante l'inaugurazione, furono distribuite alcune miniature della statua, fabbricate dalla società francese Gaget, Gauthier & Co.
[[File:Construction-of-Statue-of-Liberty-06.jpg|Costruzione di una delle mani della Statua alla presenza di [[Auguste Bartholdi|Bartholdi]]|thumb]]
[[File:Collossal hand and torch. Bartholdi's statue of "Liberty.", from Robert N. Dennis collection of stereoscopic views.jpg|thumb|[[Stereoscopio|Immagine stereoscopica]] del braccio destro della Statua della Libertà esposto al pubblico nel 1876 in occasione [[Esposizione centennale delle arti, della manifattura e dei prodotti del suolo e delle miniere di Filadelfia (1876)|Esposizione centennale delle arti]] di [[Filadelfia]]]]
Nel 1875 la Francia, rimarginatesi le ferite dopo la guerra contro l'[[Impero tedesco]], aveva ormai consolidato la propria situazione economica e politica: l'interesse sempre più crescente per l{{'}}''[[Esposizione centennale delle arti, della manifattura e dei prodotti del suolo e delle miniere di Filadelfia (1876)|Esposizione centennale delle arti]]'' di [[Filadelfia]] persuase così Laboulaye finalmente a iniziare a ricercare consenso e supporto pubblico per la Statua.<ref>{{cita|Khan 2010|p. 121}}.</ref> Nel settembre 1875, annunciò pubblicamente il progetto, a cui venne assegnato il nome di ''Liberty Enlightening the World'' [La libertà che illumina il mondo]. Questa dichiarazione raccolse numerosi consensi in Francia, che avrebbe finanziato personalmente il progetto. In tal senso, Laboulaye promosse numerosi eventi funzionali per ottenere una ricezione favorevole anche presso le classi più potenti e facoltose: ad esempio, la serata organizzata all'[[Opéra]] di Parigi il 25 aprile 1876, con una cantata composta da [[Charles Gounod]] che si intitolava proprio ''La Liberté éclairant le monde''.<ref>{{cita|Khan 2010|pp. 123-125}}.</ref> Parallelamente a questi eventi indirizzati verso le ''élite'', Laboulaye organizzò numerose campagne di raccolte fondi trasversali a tutta la società francese: a contribuire alla causa della Statua vi furono anche bambini e cittadini ordinari, oltre che 181 comunità francesi, gli alleati politici dello stesso Laboulaye e, infine, l'industriale [[Eugène Secrétan]], che donò 128.000 libbre (58.000&nbsp;kg) di rame.<ref>{{cita|Sutherland 2003|p. 36}}.</ref>
 
Malgrado l'elaborazione concettuale della statua non fosse ancora terminata definitivamente, Bartholdi avviò prontamente la fabbricazione della testa della Libertà e del suo braccio destro (quello che regge la torcia) presso le officine Gaget, Gauthier & Co. Nel maggio 1876, lo scultore si recò nuovamente negli Stati Uniti come membro di una delegazione francese per l'Esposizione centennale di Filadelfia, dove intendeva per l'appunto mostrare al pubblico i frammenti della statua già fabbricati; seppure il braccio destro giungesse con molto ritardo a Filadelfia, tanto da non venire registrato nel catalogo della mostra, riscosse un discreto successo, e fu esposto anche a [[New York]], nei giardini di Madison Square, prima di essere reimbarcato per la Francia.<ref>{{cita|Harris 1985|p. 49}}.</ref> Il secondo viaggio statunitense di Bartholdi fu funzionale anche per promuovere il progetto ai potenziali donatori americani.<ref name="cita|Khan 2010|p. 134">{{cita|Khan 2010|p. 134}}.</ref><ref>{{cita|Bell & Abrams 1984|p. 30}}.</ref> Furono numerosi, infatti, i magnati di New York, Boston e Filadelfia che contribuirono finanziariamente al progetto: fra questi figurava anche un diciannovenne [[Theodore Roosevelt]], futuro presidente degli Stati Uniti.<ref name="cita|Khan 2010|p. 134"/>
Nel corso delle celebrazioni per l'inaugurazione, si formò spontaneamente la prima ''[[ticker-tape parade]]'', evento divenuto tipico della cultura statunitense e legato particolarmente alla città di New York. Nel [[1924]] la statua divenne [[Monumento nazionale (Stati Uniti d'America)|monumento nazionale]] insieme all'isola sulla quale è posta. Sul piedistallo vi è inciso un [[sonetto]] intitolato ''The New Colossus'', scritto dalla [[Poeta|poetessa]] [[Stati Uniti d'America|statunitense]] [[Emma Lazarus]], fatto che fu enfatizzato dalla stampa al fine di completare la raccolta dei fondi per finanziare il completamento dell'opera:
[[File:Head of the Statue of Liberty on display in a park in Paris.jpg|thumb|left|La testa della Statua esposta all'[[Esposizione universale di Parigi (1878)|Exposition universelle]] di [[Parigi]] nel 1878]]
 
=== Il completamento della statua ===
{{Citazione|Tenetevi, o antiche terre, la vostra vana pompa - grida essa [la statua] con le silenti labbra - Datemi i vostri stanchi, i vostri poveri, le vostre masse infreddolite desiderose di respirare liberi, i rifiuti miserabili delle vostre coste affollate. Mandatemi loro, i senzatetto, gli scossi dalle tempeste e io solleverò la mia fiaccola accanto alla porta dorata.|Emma Lazarus|Keep, ancient lands, your storied pomp! - cries she With silent lips. "Give me your tired, your poor, Your huddled masses yearning to breathe free, The wretched refuse of your teeming shore. Send these, the homeless, tempest-tost to me, I lift my lamp beside the golden door!<ref>David Lehman (curatore), ''The Oxford Book of American Poetry'', Oxford University Press, 2006, p. 184, oclc 62697134</ref>|lingua=en}}
Ritornato a Parigi nel 1877, Bartholdi si concentrò sul completamento della testa, la quale sarebbe stata poi esposta al pubblico in occasione della [[Esposizione universale di Parigi (1878)|Esposizione universale]] del 1878.<ref>{{cita|Khan 2010|p. 131}}.</ref> Le campagne di raccolta fondi proseguirono, con il governo francese che autorizzò in tal senso persino una lotteria, e la Gaget, Gauthier & Co. che rilasciò in vendita dei biglietti per visitare il cantiere di costruzione della statua: alla fine del 1879 erano stati raccolti già 250,000 franchi.<ref>{{cita|Bell & Abrams 1984|p. 32}}.</ref>
 
La testa e il braccio erano stati costruiti con il supporto tecnico di Viollet-le-Duc, il quale morì tuttavia proprio nel 1879, senza lasciare istruzioni precise su come gestire la delicata giunzione tra le lastre in rame battuto di rivestimento e il sostegno interno in laterizio.<ref>{{cita|Khan 2010|pp. 136-137}}.</ref> L'anno successivo, Bartholdi decise di rivolgersi all'ingegnere [[Gustave Eiffel]], il quale abbandonò l'ipotesi della struttura in mattoni e adottò la stessa tecnica che, nel 1889, avrebbe poi impiegato per la sua [[torre Eiffel|celebre torre]] a Parigi: ovvero, realizzare uno scheletro con travature metalliche a traliccio, collegate alle lastre esterne in rame mediante dei rivetti. Eiffel decise di non utilizzare una connessione rigida tra struttura e rivestimento, per evitare un accumulo eccessivo di tensioni sulla superficie che, in questo modo, avrebbe corso il rischio di fratturarsi. L'utilizzo dei rivetti, inoltre, consentiva al rivestimento un discreto grado di libertà di movimento, ideale per le sollecitazioni causate dai forti venti della baia di New York e dalle [[dilatazione termica|differenze termiche]] tra le lastre di rame e la struttura in acciaio.<ref>{{cita|Moreno 2000|p. 22}}.</ref><ref>{{cita|Khan 2010|pp. 139-143}}.</ref> Per prevenire la [[Corrosione|corrosione galvanica]] dovuta al contatto di metalli diversi, inoltre, Eiffel isolò il rivestimento con [[asbesto]] impregnato di [[gommalacca]].<ref>{{cita|Harris 1985|p. 30}}.</ref>
Il sonetto non fu ispirato alla Lazarus dal concetto di libertà, ma dalla sua presa di coscienza, in seguito ad una sua visita coinvolgente nei miseri quartieri di quarantena degli immigrati, in attesa nel porto di New York.
 
La tecnica scelta da Eiffel fu uno dei primi esempi di [[facciata continua]] (seppur interpretata in chiave scultorea e non architettonica), in cui il rivestimento esterno è scarico, privo di capacità portante, ed è supportato invece da una struttura interna. Dentro l'involucro in rame, inoltre, Eiffel incluse due scale a chiocciola, così da consentire un accesso agevole al punto panoramico collocato sulla corona;<ref>{{cita|Harris 1985|p. 33}}.</ref> un altro ''mirador'' fu previsto nella piattaforma intorno alla torcia, che però fu raggiungibile da una singola rampa di scale di 12 m.<ref>{{cita|Harris 1985|p. 32}}.</ref> Durante la fabbricazione della Statua Eiffel e Bartholdi coordinarono attentamente il loro lavoro in modo che i segmenti completati della pelle si adattassero esattamente alla struttura di supporto.<ref>{{cita|Harris 1985|p. 34}}.</ref> Le fasi di costruzione si svolsero interamente in Francia: Eiffel operava dalle proprie officine del sobborgo parigino di Levallois-Perret,<ref>{{Cita web |url=https://www.leparisien.fr/hauts-de-seine/la-tour-a-vu-le-jour-a-levallois-30-04-2004-2004947854.php |lingua=fr|titolo=La tour a vu le jour à Levallois |data=30 aprile 2004 |editore=Le Parisien |accesso=8 dicembre 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190407203339/https://www.leparisien.fr/hauts-de-seine/la-tour-a-vu-le-jour-a-levallois-30-04-2004-2004947854.php }}</ref> e anche Bartholdi - grazie all'adozione della struttura in acciaio - poté modellare le lastre di rame a Parigi, e non ''in situ'' a Bedloe's Island come inizialmente previsto quando si pensava di adottare il supporto interno in laterizio. I vari elementi, poi, sarebbero stati trasportati separatamente negli Stati Uniti, e riassemblati in un secondo momento solo a New York.<ref>{{cita|Khan 2010|p. 144}}.</ref>
[[File:Torcia originale.JPG|thumb|destra|La vecchia torcia della statua della Libertà situata all'ingresso del basamento che porta al museo e al piedistallo. La torcia originale venne sostituita con l'attuale nel [[1986]], in occasione del 100º anniversario del monumento.]]
[[File:Pedestal for Bartholdi's Statue of Liberty.jpg|thumb|''Pedestal for Bartholdi's Statue of Liberty on Bedloe's Island, New York Harbor'', pubblicata sull'Harper's Weekly del 6 giugno 1885]]
[[File:RahmenStatue1885.jpg|thumb|La struttura interna della Statua in un disegno del 1885]]
 
In un atto simbolico, il primo rivetto ancorato alla colonna reticolare centrale, atto a fissare una lastra di rame sul grande alluce della Libertà, fu trasportato da [[Levi P. Morton]], l'ambasciatore degli Stati Uniti in Francia.<ref name=PBS>{{Cita web |url=https://www.pbs.org/kenburns/statueofliberty/timeline/ |lingua=en|titolo=Statue of Liberty |accesso=19 ottobre 2011 |editore=pbs.org |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111027235944/https://www.pbs.org/kenburns/statueofliberty/timeline/ }}</ref> La costruzione, in ogni caso, procedette alacremente, tanto che nel 1882 la Statua era già completa fino alla cintola, e il 4 luglio 1884, in una solenne cerimonia tenutasi a Parigi, la statua fu completata e presentata all'ambasciatore Morton. [[Ferdinand de Lesseps]], che era succeduto a Laboulaye, spentosi nel 1883, nella direzione del comitato di sostegno alla Statua, in quell'occasione annunciò che il governo francese si sarebbe fatto economicamente carico del trasporto dei vari elementi a New York. Una volta edificato il suo piedistallo a Bedloe's Island, nel gennaio 1885 i vari pezzi vennero disassemblati e imbarcati per il viaggio oltreoceano.<ref>{{cita|Bell & Abrams 1984|p. 38}}.</ref>
La pubblicazione del sonetto fu l'occasione della ripresa della raccolta dei fondi necessari al completamento (''[[crowdfunding]]''), che si era arenata.
 
Dall'altra parte dell'Atlantico si riscontrarono infatti forti difficoltà nell'ottenimento di fondi per la costruzione del piedistallo alla base. Il [[Panico del 1873]] comportò negli Stati Uniti una stagnazione economica che rallentò la costruzione di numerosi progetti: oltre alla statua, anche l'erezione dell'obelisco poi divenuto noto come [[Washington Monument]] subì una battuta d'arresto che persistette per svariati anni.<ref>{{cita|Khan 2010|pp. 159-160}}.</ref> A ciò si accompagnarono diverse critiche rivolte sia ai costi economici del piedistallo, sostenuti dal governo statunitense e non dalla Francia, sia all'apparato allegorico stesso della Statua, che nella sua astrattezza era estraneo alla tendenza realista e glorificatrice degli eroi nazionali emersa negli anni dopo la guerra civile. Grande ostilità era inoltre suscitata in alcuni ambienti nazionalisti dalle origini francesi di Bartholdi, e dal fatto che un monumento identitario degli Stati Uniti sarebbe stato frutto dello scalpello di un cittadino non americano - le stesse polemiche furono suscitate dalla scelta di [[Constantino Brumidi]] per le decorazioni del Campidoglio per via delle sue origini italiane, malgrado egli fosse naturalizzato statunitense.<ref>{{cita|Khan 2010|p. 163}}.</ref> L{{'}}''Harper's Weekly'' scrisse che avrebbero desiderato che «M. Bartholdi e i nostri cugini francesi avrebbero dovuto "realizzare l'intera figura", dandoci statua e piedistallo in un'unica botta».<ref>{{cita|Khan 2010|p. 161}}.</ref> Secondo il ''New York Times'', invece, «nessun ''vero'' patriota può tollerare simili spese per le donne di bronzo nello stato attuale delle nostre finanze».<ref>{{cita|Khan 2010|p. 160}}.</ref>
=== Ispirazione del progetto e modello ===
Pare che le forme generali della statua, opera di [[Auguste Bartholdi|Frédéric Auguste Bartholdi]], siano state ispirate, tra gli altri modelli di derivazione [[illuminismo|illuministico]]-[[massoneria|massonica]]<ref>Marcello Fagiolo, ''Architettura e massoneria: l'esoterismo della costruzione'', Gangemi, 2007, p. 169.</ref>, in particolare dalla statua della ''[[Libertà della Poesia]]'', presente sul monumento funebre di [[Giovanni Battista Niccolini]] nella [[basilica di Santa Croce]] a [[Firenze]], ad opera dello [[Scultura|scultore]] [[Pio Fedi]]. Questa teoria è avvalorata dal fatto che Bartholdi in quel periodo viaggiò in Italia, Firenze compresa, e dal fatto che la sua statua fu inaugurata appena 3 anni dopo quella fiorentina.
 
Le fondazioni della Statua vennero predisposte al centro di Fort Wood, un'antica fortificazione con il perimetro a stella a undici punte costruita tra il 1807 e il 1811. Dal 1823, il sito militare venne scarsamente utilizzato, se non durante la guerra civile come centro di reclutamento.<ref>{{cita|Moreno 2000|p. 91}}.</ref> Il piedistallo era inoltre allineato affinché la Statua fosse orientata verso sud-est, in modo da salutare simbolicamente le navi in arrivo dall'Oceano Atlantico. Per la realizzazione del piedistallo fu incaricato nel 1881 l'architetto americano [[Richard Morris Hunt]]. Hunt elaborò così un piedistallo che porta a sintesi reminiscenze classiche, evidenti nei portali dorici aperti lungo il perimetro dell'elemento, e citazioni dell'architettura azteca. Scelse di conferire alla grande massa del piedistallo, rivestita esternamente da blocchi in granito di Stony Creek, un carattere elementare, ravvivato solo da decorazioni comunque di ordine architettonico, così da concentrare l'attenzione sulla statua di Bartholdi. Un osservatore dell'epoca, l'autore [[Louis Auchincloss]], scrisse che così concepito il piedistallo «rievoca[va] il potere di un'Europa antica sulla quale si erge la figura dominante della Statua della Libertà».<ref name=stal>{{cita news |cognome=Auchincloss |nome=Louis |lingua=en|titolo=Liberty: Building on the Past |editore=New York |p=87 |data=12 maggio 1986 |url=https://books.google.com/books?id=uuYCAAAAMBAJ&pg=PA87 |accesso=19 ottobre 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210203232254/https://books.google.com/books?id=uuYCAAAAMBAJ&pg=PA87 }}</ref>
Per il volto della statua Bartholdi ebbe probabilmente come modello quello della madre, anche se altre fonti (l'autrice [[Elizabeth Mitchell]]<ref>{{Cita web|url=http://elizabethmitchell.info/general/what-they-are-saying-about-libertys-torch/|titolo= What they are saying about LIBERTY’S TORCH | sito= elizabeth mitchell|accesso=7 luglio 2016}}</ref>) ipotizzano che si sarebbe ispirato al fratello malato che spesso aveva lo sguardo perso nel vuoto.
 
==== Costruzione ====
La statua della Libertà presenta anche una notevole somiglianza con un'opera marmorea di [[Camillo Pacetti]], collocata a sinistra sulla balconata sovrastante il portale maggiore del [[Duomo di Milano]]; la scultura di Pacetti si intitola ''La [[Legge Nuova]]'' e fu collocata, dove ancora oggi si trova, nel [[1810]]<ref>Marco Dell'Acqua, Giuliano Pavone, ''101 perché sulla storia di Milano'', cap. 30, Newton Compton Editori, 2015.</ref>.
Il 17 giugno 1885 il piroscafo francese ''Isère'' attraccò al porto di New York con a bordo le varie casse contenenti i pezzi disassemblati della Statua. Malgrado il consenso leggermente oscillante degli anni precedenti, il pubblico statunitense non tardò a manifestare un acceso entusiasmo per l'avvenimento: più di duecentomila newyorchesi accorsero a [[Manhattan]] per assistere all'arrivo dell{{'}}''Isère'',<ref>{{cita|Harris 1985|p. 112}}.</ref><ref>{{Cita web |url=https://www.fultonhistory.com/Newspapers%206/New%20York%20NY%20Evening%20Telegram/New%20York%20NY%20Evening%20Telegram%201885%20Jun%20-%201885%20Oct%20Grayscale/New%20York%20NY%20Evening%20Telegram%201885%20Jun%20-%201885%20Oct%20Grayscale%20-%200140.pdf#xml=https://www.fultonhistory.com/dtSearch/dtisapi6.dll?cmd=getpdfhits&u=ffffffffc423758c&DocId=5727280&Index=Z%3a%5cIndex%20I%2dE&HitCount=4&hits=4f+179+197+198+&SearchForm=C%3a%5cinetpub%5cwwwroot%5cFulton%5fNew%5fform%2ehtml&.pdf |lingua=en|titolo=The Isere-Bartholdi Gift Reaches the Horseshoe Safely |opera=The Evening Post |data=17 giugno 1885 |accesso=11 febbraio 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210112020029/https://www.fultonhistory.com/Newspapers%206/New%20York%20NY%20Evening%20Telegram/New%20York%20NY%20Evening%20Telegram%201885%20Jun%20-%201885%20Oct%20Grayscale/New%20York%20NY%20Evening%20Telegram%201885%20Jun%20-%201885%20Oct%20Grayscale%20-%200140.pdf#xml=https://www.fultonhistory.com/dtSearch/dtisapi6.dll?cmd=getpdfhits&u=ffffffffc423758c&DocId=5727280&Index=Z%3a%5cIndex%20I%2dE&HitCount=4&hits=4f+179+197+198+&SearchForm=C%3a%5cinetpub%5cwwwroot%5cFulton%5fNew%5fform%2ehtml&.pdf }}</ref> e in quella data - inoltre - si era ormai giunti a un totale di $102,000 raccolto grazie alle donazioni, da più di 120,000 donatori.<ref>{{cita|Harris 1985|p. 114}}.</ref>
 
Malgrado il successo della raccolta fondi, il piedistallo fu completato solo nell'aprile 1886: fu solo a questo punto che ebbe inizio l'assemblaggio della Statua vera e propria. In primo luogo venne eretta la struttura metallica di Eiffel, realizzata con profili a doppia T e opportunamente ancorata al piedistallo in cemento armato.<ref>{{cita|Moreno 2000|p. 19}}.</ref><ref>{{cita|Bell & Abrams 1984|p. 49}}.</ref> Successivamente, le varie lastre in rame vennero ancorate ai rivetti, operazione per la quale non fu possibile utilizzare impalcature e ponteggi classici e che comportò l'adozione di corde e funi a cui ancorare gli operai, in pieno regime di edilizia acrobatica. L'illuminazione interna della torcia, rivestita con lamine in foglia d'oro, fu garantita da una centrale elettrica anch'essa costruita in quell'occasione su Bedloe's Island, che per l'occasione fu oggetto di una risistemazione urbanistica dal celebre architetto paesaggista [[Frederick Law Olmsted]], già autore di [[Central Park]] a [[Manhattan]] e di [[Prospect Park (New York)|Prospect Park]] a [[Brooklyn]].<ref>{{cita|Moreno 2000|p. 65}}.</ref> Il generale Charles Stone affermò, in occasione del giorno di dedicazione della statua, che durante l'erezione della Statua non vi furono caduti sul lavoro: ciò, tuttavia, non era vero, in quanto un infortunio si verificò quando Francis Longo, un operaio di origini italiane dall'età di trentanove anni, fu travolto dalla caduta di un vecchio muro sul quale stava lavorando.<ref>{{Cita libro|lingua=en|cognome=Mitchell|nome=Elizabeth|titolo=Liberty's Torch: The Great Adventure to Build the Statue of Liberty|url=https://archive.org/details/libertystorchgre0000mitc|editore=Atlantic Monthly Press|anno=2014|isbn=978-0-8021-9255-4|p=[https://archive.org/details/libertystorchgre0000mitc/page/259 259]}}</ref>
Secondo Will Gompertz, direttore per sette anni della [[Tate|Tate Gallery]], nonché personaggio inserito tra i cinquanta intellettuali più creativi del mondo dalla rivista newyorkese ''Creativity'', il dipinto di [[Eugène Delacroix]] ''[[La Libertà che guida il popolo]]'', ora esposto al [[Museo del Louvre|Louvre]], avrebbe fornito un'ulteriore ispirazione da cui è nata la statua della Libertà. Il personaggio principale è una donna impetuosa che impersona la libertà.
 
=== Inaugurazione ===
Il primo modello della statua, in scala ridotta (11,50 m), fu costruito nel [[1870]]. Si trova a Parigi, vicino al [[Pont de Grenelle|ponte Grenelle]], sull'[[Île aux Cygnes]], un'isola sulla [[Senna]], nelle vicinanze del vecchio laboratorio di Bartholdi. Donato alla città il 15 novembre [[1889]], guarda verso l'[[Oceano Atlantico]], verso la sua "sorella maggiore" nel porto di New York, eretta tre anni prima. Prima di diventare il simbolo della città, la statua, tra la fine dell'[[XIX secolo|Ottocento]] e i primi del [[XX secolo|Novecento]], fungeva da faro. Fu anche il primo faro a elettricità, visibile in un raggio di circa 40 chilometri.
[[File:EdwardMoran-UnveilingTheStatueofLiberty1886Large.jpg|thumb|[[Edward Moran]], ''Unveiling of the Statue of Liberty Enlightening the World'' (1886); olio su tela, The J. Clarence Davies Collection, Museum of the City of New York]]
 
La statua fu solennemente inaugurata nel pomeriggio del 28 ottobre 1886. Il presidente [[Grover Cleveland]], già governatore di New York, presidiò l'evento,<ref>{{cita|Khan 2010|p. 176}}.</ref> che fu accompagnato anche da una parata a New York City, a cui presero parte centinaia di migliaia di persone. Il percorso della fanfara, che era guidata dallo stesso presidente Cleveland, ebbe inizio a Madison Square, per passare poi attraverso la Fifth Avenue, Broadway, e Park Row e infine attestarsi su [[Battery Park]], all'estrema propaggine meridionale di [[Manhattan]]: quando la parata passò dinanzi la Borsa di New York, i commercianti lanciarono dalle finestre grandi quantitativi di pezzettini di carta sminuzzati, dando inizio alla tradizione squisitamente newyorkese della ''[[ticker-tape parade]]''.<ref>{{cita|Khan 2010|pp. 177-178}}.</ref>
=== Modifiche e limiti di accesso ===
L'accesso al pubblico al balcone che circonda la torcia è stato chiuso per ragioni di sicurezza nel [[1916]]. Nel [[1984]] la statua venne chiusa al pubblico per due anni e ristrutturata in occasione del 100º anniversario. La torcia originale, ormai vecchia e corrosa, venne sostituita da una nuova placcata in oro a 24 carati. In seguito la vecchia torcia venne anch'essa restaurata ed esposta all'entrata principale del basamento. La cerimonia di riapertura della statua ebbe luogo il 4 luglio [[1986]] (giorno ricorrente alle celebrazioni dell'[[Dichiarazione d'indipendenza degli Stati Uniti d'America|Indipendenza americana]]) e in tale occasione vi fu la presenza dell'allora [[presidente degli Stati Uniti d'America]], [[Ronald Reagan]]. A seguito degli [[attentati dell'11 settembre 2001]], la statua e [[Liberty Island]] sono state immediatamente chiuse al pubblico. L'isola e l'accesso al basamento sono stati riaperti solo agli inizi di dicembre [[2001]] in occasione del periodo pre-natalizio, mentre l'accesso al piedistallo e alla corona della statua sono rimasti chiusi.
 
Una parata nautica fu indetta alle 12:45 e il presidente Cleveland, in tale occasione, si imbarcò su uno yacht con cui attraversò il porto di New York, giungendo infine a Bedloe's Island per la dedicazione.<ref>{{cita|Bell & Abrams 1984|p. 52}}.</ref> Qui De Lesseps tenne il primo discorso, a nome dell'intero comitato francese, seguito poi dal presidente del comitato di New York, il senatore [[William M. Evarts]]. Una bandiera francese drappeggiata sul volto della statua doveva essere abbassata per svelare l'opera alla fine dell'orazione di Evarts, ma Bartholdi - scambiando una pausa per la conclusione dell'intero discorso - lasciò cadere la bandiera prematuramente: gli applausi che ne seguirono misero così fine al discorso di Evarts. Il presidente Cleveland prese poi la parola, affermando che il «flusso di luce (''stream of light'') della statua perforerà l'oscurità dell'ignoranza e dell'oppressione dell'uomo finché la libertà non illuminerà il mondo».<ref>{{cita|Harris 1985|p. 127}}.</ref> Bartholdi, che presenziava all'infuocata orazione del presidente da un punto vicino al palco, fu poi chiamato a parlare; egli, tuttavia, rifiutò. L'oratore [[Chauncey M. Depew]] concluse poi il discorso con una lunga allocuzione.<ref>{{cita|Moreno 2000|p. 71}}.</ref>
Il piedistallo venne riaperto ufficialmente il 3 agosto del [[2004]], su approvazione dell'amministrazione di [[George W. Bush]]. Il 17 maggio [[2009]], il presidente [[Barack Obama]] e il segretario degli Interni, [[Ken Salazar]], annunciarono che come "dono speciale" per gli Stati Uniti, la statua sarebbe stata riaperta al pubblico a partire dal 4 luglio (giorno della festa dell'indipendenza americana), ma con un afflusso quotidiano limitato, e prenotando online con largo anticipo il biglietto direttamente sul sito ufficiale ''Statue of Liberty Cruises.com'' o direttamente alle biglietterie dei moli di [[Battery Park]] a [[New York]] o Liberty Harbor a [[Jersey City]]. La statua, compreso il piedistallo e l'accesso fino alla corona, sono stati nuovamente chiusi il 29 ottobre [[2011]] (il giorno dopo le celebrazioni per il 125º anniversario della statua), per l'installazione di nuovi ascensori e della nuova struttura della scala a chiocciola interna. Anche se la statua della Libertà è rimasta chiusa al pubblico, [[Liberty Island]] e il museo all'interno del basamento sono rimasti comunque aperti.
 
Nessun membro del pubblico fu ammesso durante le cerimonie sull'isola, la quale venne riservata interamente ai dignitari. Le uniche donne a cui fu concesso l'accesso furono la moglie di Bartholdi e la nipote di de Lesseps; i funzionari dichiararono di temere che le donne potessero essere ferite nella calca di persone. La restrizione offese le ''suffragiste'' della zona, che decisero così di noleggiare una barca in modo da avvicinarsi il più possibile all'isola. I leader del gruppo tennero discorsi, applaudendo l'incarnazione della Libertà come donna e sostenendo la necessità del [[suffragio femminile]]. Era programmato persino uno spettacolo pirotecnico, che però venne rinviato al 1º novembre a causa del maltempo.<ref>{{cita|Harris 1985|p. 128}}.</ref>
A un anno esatto dalla chiusura per restauri e l'installazione di una nuova e sofisticata scala mobile all'interno a partire dal 28 ottobre [[2012]], l'accesso completo ma pur sempre "limitato" alla statua dal piedistallo fino alla corona è stato nuovamente riaperto al pubblico. Tale annuncio è stato fatto ufficialmente da David Luchsinger, il sovrintendente di Ellis Island<ref>{{Cita news
|url= http://it.notizie.yahoo.com/statua-della-libert%C3%A0-riapre-al-pubblico-il-28-214816437.html
|titolo = Statua della Libertà riapre al pubblico il 28 ottobre
|pubblicazione = Yahoo! Notizie
|editore = LaPresse
|data = 12 settembre 2012
|accesso = 30 maggio 2014
|urlmorto = sì
|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140531130514/https://it.notizie.yahoo.com/statua-della-libert%C3%A0-riapre-al-pubblico-il-28-214816437.html
|dataarchivio = 31 maggio 2014
}}</ref>.
 
Poco dopo la dedica, ''The Cleveland Gazette'', un giornale particolarmente sensibile al tema dei [[Movimento per i diritti civili degli afroamericani|diritti civili degli afroamericani]], suggerì di non accendere la torcia della statua fino a quando gli Stati Uniti non sarebbero diventati una nazione «''veramente''» libera:
A causa del blocco del congresso americano, causato dalla bocciatura da parte del partito repubblicano al pacchetto della riforma ''[[Sistema sanitario degli Stati Uniti d'America#La riforma del 2010|Obamacare]]'', dal 1º al 13 ottobre [[2013]], tutti i parchi nazionali e quindi federali inclusa [[Liberty Island]] sono stati chiusi al pubblico, scatenando diverse polemiche. In seguito l'amministrazione Obama ha raggiunto un accordo con tutti gli Stati coinvolti, incluso quello di [[New York (stato)|New York]], per riaprire i propri parchi nazionali a spese degli stessi Stati, con previsto rimborso da parte della amministrazione dei parchi alla risoluzione del blocco, risoluzione che è avvenuta ufficialmente il 17 ottobre [[2013]].
 
{{citazione|"Libertà che illumina il mondo", davvero! L'espressione ci fa star male. Questo governo è una farsa ululante. Non può, o piuttosto non protegge i suoi cittadini all'interno dei propri confini. Spingete la statua di Bartholdi, torcia e tutto, nell'oceano fino a quando la "libertà" di questo paese sarà tale da consentire a un uomo di colore inoffensivo e industrioso di guadagnarsi da vivere rispettabilmente per sé e per la famiglia, senza essere ''[[Ku Klux Klan|ku-kluxed]]'', forse assassinato, e senza che sua figlia e sua moglie vengano oltraggiate e la sua proprietà distrutta. L'idea della "libertà" di questo paese che "illumina il mondo", o anche solo la Patagonia, è estremamente ridicola|''The Cleveland Gazette''<ref>{{cita news|lingua=en|titolo=Postponing Bartholdi's statue until there is liberty for colored as well|editore=The Cleveland Gazette|città=Cleveland, Ohio|data=27 novembre 1886|p=2}}</ref>|"Liberty enlightening the world," indeed! The expression makes us sick. This government is a howling farce. It can not or rather does not protect its citizens within its own borders. Shove the Bartholdi statue, torch and all, into the ocean until the "liberty" of this country is such as to make it possible for an inoffensive and industrious colored man to earn a respectable living for himself and family, without being ku-kluxed, perhaps murdered, his daughter and wife outraged, and his property destroyed. The idea of the "liberty" of this country "enlightening the world," or even Patagonia, is ridiculous in the extreme.|lingua=en}}
==Galleria d'immagini==
<gallery>
File:La Statua della Libertà vista dal retro..JPG|La statua della Libertà vista dal retro.
File:Scala a chiocciola nella Statua..JPG|La nuova scala a chiocciola situata all'interno della statua della Libertà. Essa è composta da 356 scalini che consentono l'accesso fino alla corona.
File:Corona (SX).JPG|La parte interna dal lato sinistro nella corona della statua della Libertà.
File:Corona (DX).JPG|La parte interna dal lato destro nella corona della statua della Libertà, dov'è possibile vedere parte del braccio che sorregge la torcia.
File:Faccia Statua.JPG|La struttura in rame del volto della statua della Libertà vista dall'interno.
File:Nancy Reagan waves while visiting the Statue of Liberty in New York City.jpg|La ''first lady'' [[Nancy Reagan]] e il marito presidente degli Stati Uniti [[Ronald Reagan]] il 4 luglio [[1986]] in cima alla corona della statua della Libertà, in occasione della riapertura e cerimonia del 100º anniversario del monumento.
</gallery>
 
=== NellaDopo cultura di massal'inaugurazione ===
[[File:Liberty 1927.gif|thumb|La Statua della Libertà nel 1927]]
La statua della Libertà è uno dei monumenti e simboli più celebri e in oltre 125 anni d'esistenza è apparsa in tante opere d'ogni genere, soprattutto cinematografiche e videoludiche<ref>{{YouTube|autore = WatchMojo.com|titolo = Top 10 Film Appearances of The Statue of Liberty |id=EhpIRDIW3-Q|accesso = 30 maggio 2104|data = 27 ottobre 2010|lingua = en}}</ref>.
[[File:National Park Service 9-11 Statue of Liberty and WTC fire.jpg|thumb|La Statua della Libertà con, sullo sfondo, le [[Torri Gemelle]] nella tragica circostanza degli [[attentati dell'11 settembre 2001]]]]
* Nel film i ''[[Sabotatori]]'' del [[1942]], diretto da [[Alfred Hitchcock]], i due protagonisti inseguono il vero sabotatore; trasportati da una carovana carica di artisti da circo arrivano in una città del sale disabitata e, successivamente, a una festa di beneficenza in una ricca casa di New York, per giungere infine in cima alla torcia della statua della Libertà. Nonostante gli sforzi del protagonista, il colpevole farà un salto nel vuoto dalla stessa torcia, ma almeno Barry riuscirà a provare la sua innocenza.
L'accesso al pubblico al balcone che circonda la torcia venne chiuso per ragioni di sicurezza nel 1916. Nel 1984 la statua venne chiusa al pubblico per due anni e ristrutturata in occasione del 100º anniversario. La torcia originale, ormai vecchia e corrosa, venne sostituita da una nuova placcata in oro a 24 carati. In seguito la vecchia torcia venne anch'essa restaurata ed esposta all'entrata principale del basamento. La cerimonia di riapertura della statua ebbe luogo il 4 luglio 1986 (giorno ricorrente alle celebrazioni dell'[[Dichiarazione d'indipendenza degli Stati Uniti d'America|Indipendenza americana]]) e in tale occasione vi fu la presenza dell'allora [[presidente degli Stati Uniti d'America]], [[Ronald Reagan]]. A seguito degli [[attentati dell'11 settembre 2001]], la statua e [[Liberty Island]] sono state immediatamente chiuse al pubblico. L'isola e l'accesso al basamento sono stati riaperti solo agli inizi di dicembre 2001 in occasione del periodo pre-natalizio, mentre l'accesso al piedistallo e alla corona della statua sono rimasti chiusi.
* Nel film ''[[Il pianeta delle scimmie (film 1968)|Il pianeta delle scimmie]]'' del [[1968]], dei ruderi della statua hanno ruolo tanto breve quanto determinante per il significato dell'intera narrazione.
* Nella storica pellicola ''[[Il padrino (film)|Il Padrino]]'' del [[1972]], tratta dall'omonimo romanzo di [[Mario Puzo]] e diretto da [[Francis Ford Coppola]], la statua è visibile di schiena e in lontananza, direttamente dai campi paludosi che vi erano fino al [[1976]] nella periferia di [[Jersey City]], nel [[New Jersey]], nella scena in cui il caporegime della famiglia Corleone [[Peter Clemenza]] e il suo soldato fidato [[Rocco Lampone]] uccidono il traditore [[Paulie Gatto]] (le scene sono state girate nel 1971 e quindi precedentemente alla costruzione e apertura del parco "Liberty State Park" nel [[1976]]).
* Nel [[Il padrino - Parte II|secondo capitolo]] cinematografico della saga, la statua appare in primo piano nelle scene ad inizio del film, quando il giovane [[Don Vito Corleone|Vito Corleone]] arriva a [[New York]] nel [[1901]] con la nave d'immigrati dall'[[Italia]], venendo messo poi in quarantena ad [[Ellis Island]]. Poiché il film fu girato nel 1973 ma le sequenze dell'arrivo di Vito in America sono ambientate nel 1901, la statua della Libertà nel film appare già di colore verde acqua. In realtà nei primi anni del 1900 era di color nativo [[bronzo]] e divenne color verde acqua in seguito alle piogge e soprattutto a causa dell'effetto di [[ossidazione]], dovuto principalmente alla convivenza di posizione con acque del [[Hudson|fiume Hudson]].
* Nel film ''[[Splash - Una sirena a Manhattan]]'' del [[1984]] di [[Ron Howard]], la sirena Madison, tramite il portafoglio perso da Alan, rintraccia il suo indirizzo e si dirige, via acqua, verso [[Manhattan]]. Approda a [[Liberty Island]] ai piedi della statua della Libertà, nuda, in mezzo ai turisti, creando scalpore. La polizia telefona ad Alan, che accorre.
* Nel film ''[[Superman IV]]'' del [[1987]] di [[Sidney J. Furie]], il pericoloso Uomo Nucleare ([[Mark Pillow]]) solleva l'intera statua della Libertà e cercherà di farla precipitare nel centro della città di [[New York]]. Verrà fermato dallo stesso [[Superman]], che salverà la statua e la riposizionerà sul proprio piedistallo a Liberty Island.
* In ''[[Ghostbusters II - Acchiappafantasmi II]]'' del [[1989]] di [[Ivan Reitman]], i protagonisti usano una melma particolare all'interno del monumento, rendendo così viva e in grado di muoversi la stessa statua della Libertà, in modo che la sua stessa torcia possa accendersi e con il cosiddetto "fuoco della libertà" sconfiggere il pericoloso fantasma Vigo.
* Nel film ''[[Mamma, ho riperso l'aereo: mi sono smarrito a New York]]'' del [[1992]] di [[Chris Columbus]], il piccolo protagonista Kevin visita [[New York]] e, una volta arrivato a [[Battery Park]], con il binocolo osserverà in lontananza la statua della Libertà.
* In ''[[Titanic (film 1997)|Titanic]]'' del [[1997]] diretto da [[James Cameron]], la statua è visibile nel finale, quando i pochi sopravvissuti alla tragedia tra cui la protagonista Rose Dawson (interpretata da [[Kate Winslet]]), arrivano in [[America]] e passano dal porto sul fiume [[Hudson]].
* Nel ''cinecomic'' del [[2000]] ''[[X-Men (film)|X-Men]]'', diretto da [[Bryan Singer]] e basato sui mutanti della [[Marvel Comics]], [[Magneto]] decide di intrappolare [[Rogue (personaggio)|Rogue]] in una macchina d'energia situata nel punto più alto del monumento, ovvero la torcia, decidendo di sfruttare il potere mutante della ragazza per dare energia alla macchina stessa, in modo da mutare il [[DNA]] degli esseri umani presenti quella sera, alla conferenza internazionale dei diritti umanitari, presso [[Ellis Island]]. Sempre nella pellicola della [[20th Century Fox]], [[Sabretooth]] e [[Wolverine]] ingaggiano anche un pericoloso scontro situato sopra la corona della statua.
* In ''[[Men in Black II]]'' del [[2002]], K attiva un gigantesco "neuralizzatore" nella statua della Libertà che colpisce tutta la città.
* Nel film ''[[A.I. - Intelligenza artificiale]]'' diretto da [[Steven Spielberg]], uscito nel [[2001]] e ambientato nel 2125, la parte del braccio della statua che sorregge la torcia è visibile nei resti di una [[New York]] abbandonata e completamente allagata, a causa dell'[[effetto serra]] e dell'innalzamento degli oceani.
* Nel film del [[2004]] ''[[The Day After Tomorrow - L'alba del giorno dopo]]'' diretto da [[Roland Emmerich]], [[Liberty Island]] viene sommersa dalle onde dell'oceano, a causa al distacco di una porzione immensa di [[banchisa]] dall'[[Antartide]], pari alla superficie del [[Rhode Island]].
* Nel ''[[Film di mostri|monster movie]]'' del [[2008]] ''[[Cloverfield]]'', diretto da [[Matt Reeves]] e co-prodotto da [[J. J. Abrams|J.J. Abrams]], parte della città rimane al buio e segue una forte esplosione. Successivamente i ragazzi protagonisti escono dall'appartamento e vedono la testa della statua della Libertà scagliata in strada di fronte ad essi.
* Nel [[videogioco]] ''[[Grand Theft Auto IV]]'' uscito nel [[2008]], la città di [[Liberty City]] è una fedele caricatura della reale [[New York]] e vi è l'isola ''Happiness Island'' (caricatura di Liberty Island) e vi è la ''statua della Felicità'', che a differenza dell'originale ha il volto della ex-''[[first lady]]'' [[Hillary Clinton]] e sorregge in mano un bicchiere, invece della classica torcia. Sotto la storica dicitura "4 luglio [[1776]]" presente nel libro, la statua della Felicità riporta anche il seguente discorso:
{{citazione|Mandateci i vostri [uomini] più splendenti, più acuti, più intelligenti. Bramosi di respirare liberamente e sottomettersi alla nostra autorità; Guardateci ingannarli nel ripulire i ricchi dei loro beni, Mentre noi li convinciamo che è il paese delle opportunità|Dicitura sulla Statua della Felicità nel videogioco ''Grand Theft Auto IV''|Send us your brightest, your sharpest, your most intelligent. Yearning to breathe free and submit to our authority; Watch us trick them into wiping rich people's asses, While we convince them it's a land of opportunity|lingua=en}} una parafrasi sarcastica del [[sonetto]] ''The New Colossus'', scritto dalla [[Poeta|poetessa]] [[Emma Lazarus]] e riportato nella realtà in una lapide incisa sul piedistallo della statua della Libertà. È inoltre possibile raggiungere l'interno della statua, in cui si trova un cuore pulsante sospeso da catene, il "cuore della città".
* Nel videogioco ''[[Videogioco arcade|arcade]]'' ''[[Atomic Runner Chelnov|Chelnov]]'', il protagonista omonimo e il boss finale si affrontano sulla statua della Libertà.
* Nella serie televisiva ''[[I Soprano]]'' prodotta da [[HBO]] dal [[1999]] al [[2007]], e ambientata negli [[Anni 1990|anni novanta]] a [[Belleville (New Jersey)|Belleville]] nel [[New Jersey]], la statua della Libertà appare sempre nella sigla d'apertura e viene vista di schiena nelle sequenze che vedono il protagonista Tony Soprano tornare a casa dopo essere passato nei pressi dell'[[Aeroporto Internazionale di Newark|Aeroporto Internazionale di Newark-Liberty]]. Sempre nell'omonima serie televisiva, la statua della Libertà appare vista sempre dal retro nella scena iniziale del penultimo episodio della sesta stagione, dove [[Christopher Moltisanti]] e [[Tony Soprano]] si trovano in riunione con il capo della famiglia [[Mafia|mafiosa]] newyorkese dei Lupertazzi [[Phil Leotardo]] e suoi due capiregime, presso il parco di "Liberty State Park" a [[Jersey City]].
* Nella serie televisiva ''[[True Blood]]'', prodotta da [[HBO]] dal [[2008]] al [[2014]], il vampiro [[Eric Northman]] possiede nell'ufficio del suo ''[[night club]]'' ''Fangtasia'' un riquadro con all'interno un dipinto che raffigura l'ex-presidente degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] [[George W. Bush]] mordere il collo della statua della Libertà, con dei canini da vampiro. Nelle stagioni successive, in seguito all'elezione a presidente degli [[Stati Uniti d'America]] di [[Barack Obama]] nel [[2009]], lo stesso dipinto è presente nello studio di Northman, ma con raffigurato il successivo presidente statunitense.
* Nel videogioco ''[[Assassin's Creed: Unity]]'', ambientato a [[Parigi]] in [[Francia]] durante la [[Rivoluzione francese]], la statua della Libertà appare in fase di costruzione situata in una piazza della città non molto distante dalla [[Torre Eiffel|Tour Eiffel]].
* Nel videogioco ''[[Deus Ex]]'', ambientato nel 2052, il livello della prima missione si svolge in [[Liberty Island]] e si può vedere la statua della Libertà decapitata a causa di un attacco terroristico. Proseguendo nella Missione si ritroverà la testa ai piedi della stessa statua.
* Nella serie TV ''[[Fringe]]'', la statua viene ripresa più volte lungo il corso della serie, in particolare durante la fuga della protagonista, l'agente [[Olivia Dunham]], dalla prigione di Liberty Island nel mondo alternativo dove addirittura la statua stessa sarebbe stata realizzata in [[oro]] e non in [[rame]] come l'originale.
* In un fumetto della rivista ''[[Topolino (libretto)|Topolino]]'', s'immagina che anche [[Paperopoli]], per emulare New York, innalzi una propria statua della Libertà nello stesso anno della "consorella"; un secolo dopo, [[Paperon de' Paperoni|Zio Paperone]] si offrirà di restaurare la statua a sue spese, ed essendo l'unico finanziatore, la modificherà a sua immagine e somiglianza<ref>{{cita web|url=https://inducks.org/story.php?c=I+TL+1598-A|titolo=Zio Paperone e l'altra statua della libertà}}</ref>.
* Nella serie televisiva ''[[L'uomo nell'alto castello (serie televisiva)|The Man in the High Castle]]'' prodotta da [[Amazon.com|Amazon]] e basata sul romanzo [[La svastica sul sole]] di [[Philip K. Dick]], l'ambientazione è un universo storico alternativo in cui le [[potenze dell'Asse]] hanno vinto la [[Seconda guerra mondiale]] e dominano gran parte del mondo. Gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] non esistono più e il loro territorio è stato spartito tra [[Germania nazista|Germania]] e [[Giappone]]: ad [[ovest]] si trovano gli Stati Giapponesi del Pacifico; ad [[est]] sorge il Grande Reich Nazista; i due territori sono divisi dagli Stati delle [[Montagne Rocciose]], noti anche come Zona Neutrale. La statua della Libertà appare in una locandina promozionale e in alcune scene di alcuni episodi, ma invece di reggere con il braccio destro la famosa torcia, porge il gesto del [[saluto romano]].
 
Il piedistallo venne riaperto ufficialmente il 3 agosto del 2004, su approvazione dell'amministrazione di [[George W. Bush]]. Il 17 maggio 2009, il presidente [[Barack Obama]] e il segretario degli interni, [[Ken Salazar]], annunciarono che come "dono speciale" per gli Stati Uniti, la statua sarebbe stata riaperta al pubblico a partire dal 4 luglio (giorno della festa dell'indipendenza americana), ma con un afflusso quotidiano limitato, e prenotando online con largo anticipo il biglietto direttamente sul sito ufficiale ''Statue of Liberty Cruises.com'' o direttamente alle biglietterie dei moli di [[Battery Park]] a [[New York]] o Liberty Harbor a [[Jersey City]]. La statua, compreso il piedistallo e l'accesso fino alla corona, sono stati nuovamente chiusi il 29 ottobre 2011 (il giorno dopo le celebrazioni per il 125º anniversario della statua), per l'installazione di nuovi ascensori e della nuova struttura della scala a chiocciola interna. Anche se la statua della Libertà è rimasta chiusa al pubblico, [[Liberty Island]] e il museo all'interno del basamento sono rimasti comunque aperti.
* In ''[[Avengers: Endgame]]'' dei [[Marvel Studios]] . La statua della Libertà è visibile di schiena nelle sequenze iniziali del film, che mostrano una New York in parte desolata a seguito dello "schiocco delle dita" di [[Thanos]], avvenuto cinque anni prima durante la battaglia in [[Avengers: Infinity War|Wakanda]].
 
A un anno esatto dalla chiusura per restauri e l'installazione di una nuova e sofisticata scala mobile all'interno a partire dal 28 ottobre 2012, l'accesso completo ma pur sempre "limitato" alla statua dal piedistallo fino alla corona è stato nuovamente riaperto al pubblico. Tale annuncio è stato fatto ufficialmente da David Luchsinger, il sovrintendente di Ellis Island<ref>{{Cita news|url= http://it.notizie.yahoo.com/statua-della-libert%C3%A0-riapre-al-pubblico-il-28-214816437.html|titolo = Statua della Libertà riapre al pubblico il 28 ottobre|pubblicazione = Yahoo! Notizie|editore = LaPresse|data = 12 settembre 2012|accesso = 30 maggio 2014|urlmorto = sì|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140531130514/https://it.notizie.yahoo.com/statua-della-libert%C3%A0-riapre-al-pubblico-il-28-214816437.html}}</ref>.
== Liberty Island ==
{{Vedi anche|Liberty Island}}
Liberty Island è stata di proprietà del [[Governo federale degli Stati Uniti d'America|Governo federale degli Stati Uniti]] dal [[1800]] fino al [[1944]]. Dal [[1937]] è gestita dal [[National Park Service]].
 
A causa del [[Blocco delle attività amministrative negli Stati Uniti d'America|blocco]], causato dalla bocciatura da parte del partito repubblicano al pacchetto della riforma ''[[Sistema sanitario degli Stati Uniti d'America#La riforma del 2010|Obamacare]]'' al [[Congresso degli Stati Uniti|Congresso statunitense]], dal 1º al 13 ottobre 2013, tutti i parchi nazionali e quindi federali inclusa [[Liberty Island]] sono stati chiusi al pubblico, scatenando diverse polemiche. In seguito l'amministrazione Obama ha raggiunto un accordo con tutti gli Stati coinvolti, incluso quello di [[New York (stato)|New York]], per riaprire i propri parchi nazionali a spese degli stessi Stati, con previsto rimborso da parte della amministrazione dei parchi alla risoluzione del blocco, risoluzione che è avvenuta ufficialmente il 17 ottobre 2013.
L'isola, pur trovandosi nelle acque di pertinenza del New Jersey, rientra nello stato di New York (borough di Manhattan), del quale costituisce pertanto un'[[Enclave ed exclave|exclave]]. Una situazione quasi analoga a quella che riguarda [[Ellis Island]]; entrambe le isole distano pochissimo dal parco nazionale di Liberty State Park, inaugurato nel [[1976]] e situato a [[Jersey City]].
 
== Accesso e targhe commemorative ==
== Repliche ==
[[File:Libertyferry.png|left|thumb|Passeggeri della Circle Line]]
{{Vedi anche|Repliche della statua della Libertà}}
=== Localizzazione ===
A [[Parigi]], sulla [[Senna]], si trova una copia della statua. Altre copie sono a [[Tokyo]], a [[Las Vegas]] e in varie altre parti del mondo. Degna di nota la replica della statua della Libertà costruita nel [[2004]], alta 12 metri e posta all'ingresso settentrionale della città natale di Bartholdi, [[Colmar]].
La statua si trova nell'[[Upper New York Bay]] a [[Liberty Island]], isola a sud di [[Ellis Island]], con cui amministrativamente costituisce il ''Statue of Liberty National Monument''. Entrambe le isole furono cedute da New York al governo federale nel 1800.<ref name=Bedloe>{{Cita web |titolo=Early History of Bedloe's Island |lingua=en|opera=Statue of Liberty Historical Handbook |editore=National Park Service |url=https://www.nps.gov/history/history/online_books/hh/11/hh11m.htm |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111021120332/https://www.nps.gov/history/history/online_books/hh/11/hh11m.htm }}</ref> Come concordato in un patto del 1834 tra New York e New Jersey che fissava il confine di stato nel punto medio della baia, le isole originarie rimangono territorio di New York, sebbene si trovino sul lato del New Jersey del confine di stato. Liberty Island è una delle isole che fanno parte del distretto (''borough'') di Manhattan a New York.<ref name=NJvsNY1998>{{Cita web |editore=Supreme Court of the United States |titolo=New Jersey v. New York 523 U.S. 767 |anno=1998 |url=https://supreme.justia.com/us/523/767/index.html |accesso=20 ottobre 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131208055419/https://supreme.justia.com/cases/federal/us/523/767/ |lingua=en }}</ref>
 
L'ingresso alla Statua è sostanzialmente gratuito, ma è previsto un costo per il servizio di traghetto che tutti i visitatori devono necessariamente utilizzare per recarvisi, poiché le barche private non possono attraccare sull'isola. Una concessione venne assegnata nel 2007 alla compagnia ''Statue Cruises'' per gestire le strutture di trasporto e biglietteria, in sostituzione di ''Circle Line'', che aveva operato il servizio dal 1953. I traghetti, che partono dal [[Liberty State Park]] a [[Jersey City]] e da [[Battery Park]] a [[Lower Manhattan]], effettuano una fermata anche a Ellis Island quando è aperta al pubblico, rendendo possibile un viaggio combinato. Prima dell'imbarco tutti i passeggeri dei traghetti sono soggetti a controlli di sicurezza, simili alle procedure che si applicano negli aeroporti.<ref name=SandS>{{Cita web |lingua=en|editore=National Park Service |titolo=For Your Safety and Security |opera=Statue of Liberty |url=https://www.nps.gov/stli/planyourvisit/safety-and-security.htm |accesso=30 agosto 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140701151006/https://www.nps.gov/stli/planyourvisit/safety-and-security.htm }}</ref>
 
I visitatori che intendono entrare nella base e nel piedistallo della statua possono entrarvi pagando una cifra simbolica al momento dell'acquisto del biglietto del traghetto. Coloro che desiderano salire la scala all'interno della statua fino alla corona devono invece acquistare un biglietto speciale, che può essere prenotato fino a un anno prima. Possono salire un totale di 240 persone al giorno: dieci per gruppo, tre gruppi all'ora. È possibile portare con sé solo farmaci e macchine fotografiche (per gli altri oggetti è possibile fruire di appositi armadietti) ed è necessario sottoporsi a un secondo controllo di sicurezza.
 
=== Iscrizioni, targhe ed elementi commemorativi ===
[[File:Liberty Island photo D Ramey Logan.jpg|thumb|Veduta a volo d'uccello di [[Liberty Island]]]]
 
{{Citazione|Tenetevi, o antiche terre, la vostra vana pompa - grida essa [la statua] con le silenti labbra - Datemi i vostri stanchi, i vostri poveri, le vostre masse infreddolite desiderose di respirare libere, i rifiuti miserabili delle vostre coste affollate. Mandatemi loro, i senzatetto, gli scossi dalle tempeste e io solleverò la mia fiaccola accanto alla porta dorata.|Emma Lazarus<ref>{{cita libro|autore=David Lehman|lingua=en|titolo=The Oxford Book of American Poetry|editore=Oxford University Press|anno=2006|p=184|oclc=62697134}}</ref>|Keep, ancient lands, your storied pomp! - cries she With silent lips. "Give me your tired, your poor, Your huddled masses yearning to breathe free, The wretched refuse of your teeming shore. Send these, the homeless, tempest-tost to me, I lift my lamp beside the golden door!|lingua=en}}
 
Sopra o vicino alla Statua della Libertà sono presenti numerose iscrizioni e targhe commemorative:
 
*Una targa dichiara che si tratta di una colossale statua raffigurante la Libertà, progettata da Bartholdi e realizzata dalla ditta parigina «Gaget, Gauthier et Cie»;<ref name=moreno>{{cita|Moreno 2000|pp. 222-223}}.</ref>
*Un'altra targa, anch'essa recante il nome di Bartholdi, dichiara che la statua è un dono del popolo della Repubblica di Francia che onora "l'Alleanza delle due Nazioni nel raggiungimento dell'Indipendenza degli Stati Uniti d'America e attesta la loro duratura amicizia";<ref name=moreno/>
*Una lapide posta dal Comitato Americano ricorda la raccolta fondi indetta per la costruzione il piedistallo;<ref name=moreno/>
*Nel 1903 fu collocata una targa con il testo di un sonetto, ''The New Colossus'' (1883), scritto dalla poetessa statunitense [[Emma Lazarus]]. Fino al restauro del 1986 la targa era montata all'interno del piedistallo; in seguito fu trasferita nel Museo della Statua della Libertà, nel basamento;<ref name=moreno/>
*All'estremità occidentale dell'isola è presente un gruppo di statue raffiguranti tutti quei personaggi strettamente associati alla Statua della Libertà, dedicate in particolare a due americani - Pulitzer e Lazarus - e a tre francesi - Bartholdi, Eiffel e Laboulaye. Le opere sono state realizzate dallo scultore del Maryland Phillip Ratner.<ref name=moreno/>
 
== Misure ==
{| class="wikitable"
|-
! Caratteristica<ref name=stats>{{Cita web |lingua=en|editore=National Park Service |titolo=Statistics |opera=Statue of Liberty |data=16 agosto 2006 |url=https://www.nps.gov/stli/historyculture/statue-statistics.htm |accesso=19 ottobre 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140701153713/https://www.nps.gov/stli/historyculture/statue-statistics.htm }}</ref>
 
! Misura
|-
| Altezza della statua in rame || 46 m
|-
| Fondazione del piedistallo (a livello del suolo) alla punta della torcia || 93 m
|-
| Dal tallone alla sommità della testa || 34 m
|-
| Altezza della mano ||5 m
|-
| Dito indice || 2.44 m
|-
| Circonferenza alla seconda articolazione || 1.07 m
|-
| Testa dal mento al cranio || 5.26 m
|-
| Spessore della testa da un orecchio all'altro || 3.05 m
|-
| Distanza tra gli occhi || 0.76 m
|-
| Lunghezza del naso || 1.48 m
|-
| Lunghezza del braccio destro || 12.8 m
|-
| Spessore massimo del braccio destro || 3.66 m
|-
| Spessore della vita || 10.67 m
|-
| Larghezza della bocca || 0.91 m
|-
| Libro, lunghezza|| 7.19 m
|-
| Libro, altezza || 4.14 m
|-
| Libro, spessore || 0.61 m
|-
| Altezza del piedistallo || 27.13 m
|-
| Altezza della fondazione|| 19.81 m
|-
| Peso del rame usato nella statua || 27.22&nbsp;tonnellate
|-
| Peso dell'acciaio usato nella statua || 113.4&nbsp;tonnellate
|-
| Peso complessivo della statua || 204.1&nbsp;tonnellate
|-
| Spessore della lamiera di rame || 2.4&nbsp;mm
|}
{{clear}}
 
== Riproduzioni ==
{{vedi anche|Repliche della statua della Libertà}}
[[File:Liberté (12347530303).jpg|thumb|La ''Liberté éclairant le monde'' dell'[[Île aux Cygnes]] a [[Parigi]]]]
 
Centinaia di riproduzioni della Statua della Libertà sono state realizzate in città di tutto il pianeta.<ref>{{cita|Moreno 2000|pp. 200-201}}.</ref> Una versione più piccola della statua - un quarto dell'altezza dell'originale - fu donata dalla comunità americana di Parigi alla capitale francese: oggi si trova sull'[[Île aux Cygnes]], con lo sguardo rivolto verso ovest, in direzione di New York. Una replica alta 9,1 m è rimasta per molti anni in cima al Liberty Warehouse sulla West 64th Street a Manhattan; oggi è esposta al [[Brooklyn Museum]].<ref name=BMuseum>{{Cita web |lingua=en|titolo=Collections: American Art: Replica of the Statue of Liberty, from Liberty Storage & Warehouse, 43–47 West 64th Street, NYC |editore=Brooklyn Museum |url=https://www.brooklynmuseum.org/opencollection/objects/163578/Replica_of_the_Statue_of_Liberty_from_Liberty_Storage__and__Warehouse_43-47_West_64th_Street_NYC |accesso=20 ottobre 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140624013637/https://www.brooklynmuseum.org/opencollection/objects/163578/Replica_of_the_Statue_of_Liberty_from_Liberty_Storage__and__Warehouse_43-47_West_64th_Street_NYC }}</ref>
In un tributo patriottico, i Boy Scouts of America, come parte della loro iniziativa ''Strengthen the Arm of Liberty'' nel 1949-1952, donarono circa duecento repliche della statua, realizzate in rame e alte 2,5 m, a numerosissimi stati e municipalità negli Stati Uniti. Sebbene non sia una vera e propria replica, la statua conosciuta come la ''[[Dea della Democrazia]]'' eretta temporaneamente durante le [[Protesta di piazza Tienanmen|proteste di Piazza Tiananmen del 1989]] è stata similmente ispirata alle tradizioni democratiche francesi: gli scultori ebbero cura di evitare un'imitazione pedissequa della Statua della Libertà.<ref>{{cita|Moreno 2000|pp. 103-104}}.</ref> Al di là delle varie repliche all'interno della città di New York, una riproduzione della statua fa parte dell'esterno del ''New York-New York Hotel and Casino'' di [[Las Vegas]].<ref name=Goldberger>{{Cita news |lingua=en|cognome=Goldberger |nome=Paul |data=15 gennaio 1997 |titolo=New York-New York, it's a Las Vegas town |editore=The New York Times |url=https://www.nytimes.com/1997/01/15/nyregion/new-york-new-york-it-s-a-las-vegas-town.html |accesso=20 ottobre 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130609231254/https://www.nytimes.com/1997/01/15/nyregion/new-york-new-york-it-s-a-las-vegas-town.html }}</ref>
 
In quanto icona americana, la Statua della Libertà è stata sovente raffigurata sulle monete e sui francobolli del paese. È apparsa sulle monete commemorative emesse per celebrare il suo centenario del 1986, e sulla moneta della serie dei [[50 State Quarters]] di New York nel 2001.<ref name=stamps>{{Cita web |titolo=Statue of Liberty postage stamps |editore=Statue of Liberty–Ellis Island Foundation, Inc. |url=https://www.statueofliberty.org/Statue_of_Liberty_Postage_Stamps.html |accesso=20 ottobre 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140707202313/https://www.statueofliberty.org/Statue_of_Liberty_Postage_Stamps.html |urlmorto=si }}</ref> L'effigie della statua è stata scelta nel 1997 per le monete d'oro di platino della ''American Platinum Eagle'', ed è stata collocata sul retro delle monete appartenenti alla serie del [[dollaro presidenziale]]. Due immagini della torcia della statua appaiono anche sull'attuale banconota da dieci dollari.
 
Raffigurazioni della statua sono state utilizzate inoltre da molte istituzioni regionali. Tra il 1986 e il 2000, lo Stato di New York ha rilasciato numerose [[Targa d'immatricolazione|targhe d'immatricolazione]] adornate con l'effigie della statua.<ref name=NYT86>{{Cita news |titolo=State to start issuing new license plates July 1 |editore=The New York Times |data=24 gennaio 1986 |url=https://www.nytimes.com/1986/01/24/nyregion/new-york-to-start-issuing-new-license-plates-july-1.html |accesso=20 ottobre 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140304151020/https://www.nytimes.com/1986/01/24/nyregion/new-york-to-start-issuing-new-license-plates-july-1.html |lingua=en}}</ref><ref name=NYT2000>{{Cita news |titolo=State license plates to get new look |editore=The New York Times |data=11 gennaio 2000 |url=https://www.nytimes.com/2000/01/11/nyregion/state-license-plates-to-get-new-look.html |accesso=20 ottobre 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140304151437/https://www.nytimes.com/2000/01/11/nyregion/state-license-plates-to-get-new-look.html |lingua=en}}</ref> Il logo della squadra di pallacanestro [[New York Liberty]] ricorre sia al nome dell'opera di Bartholdi che alla sua immagine nel proprio logo, in cui la fiamma della torcia funge anche da pallacanestro.<ref name=NYTclub>{{Cita news |titolo='Liberty' for New York club |editore=The New York Times |data=14 febbraio 1997 |url=https://www.nytimes.com/1997/02/14/sports/liberty-for-new-york-club.html |accesso=20 ottobre 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101204074048/https://nytimes.com/1997/02/14/sports/liberty-for-new-york-club.html |lingua=en}}</ref> I [[New York Rangers]] hanno raffigurato, a partire dal 1997, la testa della Libertà sulla loro terza maglia. L'immagine dalla Statua della Libertà è stata ampiamente divulgata anche nella [[cultura popolare]], a partire dalla [[cinematografia]], comparendo nel film di [[Alfred Hitchcock]] ''[[Sabotatori]]'' (1942) e in ''[[Il pianeta delle scimmie (film)|Il pianeta delle scimmie]]'', dove appare semisepolta in un banco di sabbia.<ref name=popcult>{{Cita news |cognome=Morris |nome=Tracy S. |titolo=The Statue of Liberty in Popular Culture |opera=USA Today |url=https://traveltips.usatoday.com/statue-liberty-popular-culture-3615.html |accesso=20 ottobre 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140202115117/https://traveltips.usatoday.com/statue-liberty-popular-culture-3615.html |lingua=en}}</ref><ref name=Greene>{{cita libro |cognome=Greene |nome=Eric |anno=1998 |p=[https://archive.org/details/planetofapesasam00gree/page/52 52] |titolo=Planet of the Apes as American myth: race, politics, and popular culture |editore=Wesleyan University Press |città=Middletown, Connecticut |url=https://archive.org/details/planetofapesasam00gree |citazione=statue of liberty planet of the apes. |accesso=20 ottobre 2011 |isbn=978-0-8195-6329-3}}</ref> Nel videogioco arcade ''[[Chelnov]]'' l'ultima parte della lotta col boss finale si svolge sulla Statua della Libertà.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro |cid=Bell & Abrams 1984|cognome1=Bell |nome1=James B. |cognome2=Abrams |nome2=Richard L. |anno=1984 |lingua=en|titolo=In Search of Liberty: The Story of the Statue of Liberty and Ellis Island |url=https://archive.org/details/insearchoflibert00bell |editore=Doubleday & Co |città=Garden City, New York |isbn=978-0-385-19624-6 }}
* {{en}} Michael S. Durham, ''New York'', New York, National Geographic, 2009. ISBN 978-88-540-0717-8.
* {{Cita libro |linguacognome=enHarris |autorenome=Jonathan Harris|anno=1985 |lingua=en|titolo=A Statue for America: The FirstNome 100 YearsAnnos of the Statue of Liberty|url=https://archive.org/details/statueforamerica0000harr|città=New York|editore=Four Winds Press (Macmillan Publishing Company) |annocittà=1985New York City |ISBNisbn= 978-0-02-742730-1 |url=https://archive.org/details/statueforamerica0000harr |cid=Harris 1985}}
* {{Cita libro |linguacognome1=enHayden |autorenome1=YasminRichard SabinaSeth Khan|titolocognome2=EnlighteningDespont the|nome2=Thierry World:W. The|anno=1986 Creation of|lingua=en|titolo=Restoring the Statue of Liberty |url=https://archive.org/details/enlighteningworl00khan|città=Ithaca,restoringstatueo0000hayd N.Y.|editore=CornellMcGraw-Hill UniversityBook Company Press|annocittà=2010New York City |ISBNisbn=978-0-801407-4851027326-5|cid=Khan9 }}
* {{Cita libro |cognome=Khan |nome=Yasmin Sabina |anno=2010 |lingua=en|titolo=Enlightening the World: The Creation of the Statue of Liberty |editore=Cornell University Press |città=Ithaca, New York |isbn=978-0-8014-4851-5 |url=https://archive.org/details/enlighteningworl00khan |cid=Khan 2010}}
* {{Cita libro |cognome=Moreno |cid=Moreno 2000|nome=Barry |anno=2000 |lingua=en|titolo=The Statue of Liberty Encyclopedia |url=https://archive.org/details/statueoflibertye00more |editore=Simon & Schuster |città=New York City |isbn=978-0-7385-3689-7 }}
* {{Cita libro |cognome=Sutherland|cid=Sutherland 2003 |nome=Cara A. |anno=2003 |lingua=en|titolo=The Statue of Liberty |url=https://archive.org/details/statueofliberty0000suth|editore=Barnes & Noble Books |città=New York City |isbn=978-0-7607-3890-0 }}
 
== Voci correlate ==
*[[Culti della Ragione e dell'Essere Supremo|Dea Ragione]]
* [[Statue più alte del mondo]]
*[[L'Egitto che illumina l'Asia]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://www.nps.gov/stli/ Statue of Liberty National Monument] ([[National Park Service]])
* [https://web.archive.org/web/20170907231439/http://www.infoparigi.eu/vedere/statua-liberta-a-parigi.html La statua della Libertà a Parigi, modelli di studio e copie].
* {{cita web | url = http://www.cr.nps.gov/history/online_books/hh/11/hh11g.htm | titolo = The official Historical Site handbook | accesso = 26 maggio 2006 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20070610214600/http://www.cr.nps.gov/history/online_books/hh/11/hh11g.htm | urlmorto = sì }}
* {{cita web|url=http://www.americanparknetwork.com/parkinfo/sl/history/liberty.html|titolo=American Park Network|accesso=27 ottobre 2004|dataarchivio=27 ottobre 2004|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20041027081230/http://www.americanparknetwork.com/parkinfo/sl/history/liberty.html|urlmorto=sì}}
* {{cita web|url=http://statueofliberty.org|titolo=Statueofliberty.org}}
* {{cita web|url=https://maps.google.it/maps?f=q&hl=it&geocode=&q=liberty+island&sll=38.145729,13.342118&sspn=0.001257,0.002425&ie=UTF8&ll=40.689758,-74.045309&spn=0.002424,0.004849&t=k&z=17|titolo=Vista della statua della Libertà dal satellite}}
* {{cita web|url=http://www.radio3.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-30acc54e-f00f-476b-ad1c-8927e80b8944.html|titolo=Gian Luca Favetto racconta l'arrivo della Statua della Libertà in America, Wikiradio, Radio3 Rai}}
 
{{Patrimoni Unesco|Stati Uniti d'America|negli [[Stati Uniti d'America]]}}
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[[Categoria:National Historic Landmark degli Stati Uniti d'America]]
[[Categoria:Architetture di Gustave Eiffel]]
[[Categoria:Sculture di Auguste Bartholdi]]