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{{Montagna
|nomemontagna = Monte Amaro
|immagine = Monte Amaro Majella.jpg
|didascalia = {{tutto attaccato|Vetta del monte Amaro, cima più alta della [[Maiella]],<br />con in rosso il bivacco Cesare Mario Pelino}}
|sigla_paese = ITA
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|isolamento = 60.18<ref>{{Cita|Peakbagger.com}}.</ref>
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|mappaalternativa = Abruzzo
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}}
Il '''monte Amaro''' ({{M|2793|ul=m s.l.m.}}) è la [[Montagna|cima montuosa]] più elevata del massiccio della [[Maiella]] e la seconda più alta nella regione [[Abruzzo]] e nell'intero [[Appennini|Appennino]] continentale, dopo il [[Corno Grande]] del [[Gran Sasso]]<ref name="abruzzoturismo.it-PNM-peakbagger.com-sapere.it-treccani.it">{{Cita|Abruzzoturismo.it}}; {{Cita|Parco nazionale della Maiella (2020)|foglio nord (retro)}}; {{Cita|Peakbagger.com}}; {{Cita|Sapere.it}}; {{Cita|Treccani.it}}.</ref>.
== Descrizione ==
=== Geografia ===
[[File:Vetta Monte Amaro da Femmina Morta.jpg|thumb|Il monte Amaro visto dalla valle di Femmina Morta]]
La montagna occupa una posizione centrale all'interno del massiccio della [[Maiella]], circondato a nord dal [[monte Pesco Falcone]], a nord-est dal monte Tre Portoni, a est dalla cima dell'Altare e a sud dal [[monte Macellaro]], cui è separato dalla valle di Femmina Morta<ref name="abruzzoturismo.it-PNM-peakbagger.com-sapere.it-treccani.it"/>. Più precisamente, è posta sul versante occidentale del massiccio, che scende ripido verso [[Pacentro]] e [[passo San Leonardo]]<ref name="PNM">{{Cita|Parco nazionale della Maiella (2020)|foglio nord (retro)}}.</ref>. Il versante orientale dà invece sui vari monti sparsi a nord-ovest, tra cui il [[monte Acquaviva]], separati da valloni e profonde gole, e sulle valli di [[Fara San Martino]] e [[Taranta Peligna]] rispettivamente a est e sud-est<ref name="PNM"/>.
=== Altezza ===
{{...}}
=== Geologia ===
{{...}}
=== Clima ===
La cima del monte Amaro nei mesi autunnali, invernali e primaverili è innevata a causa del manifestarsi di forti e frequenti [[Neve|precipitazioni nevose]] dovute alle rigide temperature che vi si registrano<ref>{{Cita|Romanelli (1809)|p. 5}}.</ref>. Con l'approssimarsi dei mesi estivi il graduale rialzo delle temperature rende le [[Pioggia|precipitazioni piovose]] e fa sì che, anche per via della rapida saturazione dell'aria che si verifica in alta quota, al loro termine si generi [[nebbia]], contribuendo, grazie ai forti [[Vento|venti]] che vi spirano costantemente durante l'intero anno solare, ad alimentare con acqua i cumuli di neve in scioglimento e la vegetazione sottostante la vetta<ref name="AA.VV.">{{Cita|AA.VV. (1997)|vol. 1, p. 98}}.</ref>. L'intero quadro climatico determina sulla cima un tasso di [[umidità relativa]] prossimo al 90%<ref name="AA.VV."/>.
=== Ghiacciai ===
{{...}}
=== Flora e fauna ===
{{...}}
== Storia ==
{{S|montagne d'Italia}}
[[File:Vetta Monte Amaro.jpg|thumb|[[Croce di vetta|Croce]] posta sul punto più alto del monte Amaro]]
Il monte Amaro fu denominato in origine "''mons Malus''", col significato [[Lingua latina|latino]] di "monte Malo", come documenta una [[Bolla pontificia|bolla]] del XIII secolo emanata da [[papa Onorio III]], che con il mutare della lingua avvenuto nel corso del tempo, venne alterato nella denominazione in uso, che, come il nome precedente, fa riferimento all'asperità che ne caratterizza la sommità<ref>{{Cita|Sciarretta (1997)|p. 63 e 94}}.</ref>.
Nell'XI secolo vennero eseguiti degli scavi nelle viscere del monte per estrarre marmi e pietre che furono impiegati nella costruzione delle colonne presenti in una cappella dell'[[eremo di Santo Spirito a Maiella]]<ref>{{Cita|AA.VV. (1852)|p. 534}}.</ref>.
La vetta del monte Amaro, catalogata al catasto del [[Regno delle Due Sicilie]] come "pascolo o incolto produttivo" e di proprietà privata di [[Giuseppe Andrea Angeloni]], nel 1890 venne acquisita con donazione dal [[Club Alpino Italiano|CAI]] di [[Roma]] per costruirvi nello stesso anno il rifugio Vittorio Emanuele II, dedicato al [[Vittorio Emanuele II di Savoia|re d'Italia]] di [[Casa Savoia]], poi ceduto nel 1937 al CAI di [[Chieti]]<ref name="caisulmona.it"/>.
Nella primavera del 1944, durante la [[seconda guerra mondiale]], la cima, come altre del massiccio della [[Maiella]], venne occupata dai tedeschi, intenti a contrastare le mosse degli alleati, i quali attrezzarono la zona con i contraerei e con la costruzione ivi di un osservatorio e di una teleferica che permetteva loro di raggiungere la vetta da [[Campo di Giove]]<ref name="Alesi-Calibani, p. 76">{{Cita|Alesi e Calibani (2007)|p. 76}}.</ref>. La funicolare venne notata dai partigiani della [[Brigata Maiella]], che diedero inizio ad azioni di guastamento della teleferica e fecero bombardare dagli [[Supermarine Spitfire|Spitfire]] inglesi i tedeschi posizionati sulla cima, portando alla distruzione del rifugio Vittorio Emanuele II<ref name="Alesi-Calibani, p. 76"/>. La funicolare, già pesantemente danneggiata dai partigiani, verrà definitivamente demolita dagli stessi tedeschi il giorno 7 giugno 1944, al peggiorare degli esiti della guerra<ref name="Alesi-Calibani, p. 76"/>.
Nel 1964 venne costruito dal CAI di Chieti e dal comune di [[Fara San Martino]], sulla parte alta della Valle Cannella, ma sempre sul monte Amaro, il rifugio Ciro Manzini, intitolato all'alpinista farese che nel 1937 raggiunse per primo la [[cima delle Murelle]] e che perì il 23 dicembre 1940, mentre durante la seconda guerra mondiale combatteva sul fronte greco-albanese, venendo insignito della [[Ricompense al valor militare|medaglia d'argento al valor militare]]<ref>{{Cita|AA.VV. (1997)|vol. 1, p. 395}}; {{Cita|Alesi e Calibani (2007)|p. 23}}; {{Cita|Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato (1949)|p. 7}}.</ref>. Sempre nello stesso anno e fino al 1966 il CAI di [[Sulmona]] svolse in parallelo i lavori di edificazione, sulla parte di terreno che fu del rifugio Vittorio Emanuele II, del bivacco Falco Maiorano, intitolato all'omonima guida alpina del club<ref name="caisulmona.it"/>. La nuova costruzione ebbe però vita breve: venne spazzata completamente da una forte bufera di neve nel 1974<ref name="caisulmona.it"/>.
Nel 1981, con un progetto del tutto differente dai precedenti, il CAI di Sulmona, coadiuvato dagli aviatori di [[Frosinone]], diede inizio ai lavori di costruzione del bivacco Cesare Mario Pelino che termineranno l'anno seguente, con la nuova struttura che verrà quindi inaugurata il 18 luglio 1982 ed intitolata ad uno dei membri di un noto confettificio di Sulmona<ref name="caisulmona.it"/>.
== Vie alpinistiche ==
{{Doppia immagine|destra|Monte Amaro -Passo San Leonardo- 2009 by-RaBoe001.jpg||Bivacco Pelino Monte amaro sunrise hhzs.jpg||La cima del monte Amaro con le varie "rave" che discendono dalla sommità del massiccio della [[Maiella]] e ne consentono l'accesso diretto alla vetta|Il bivacco Cesare Mario Pelino con le prime luci dell'alba|larghezza totale=450}}
Le [[Via d'arrampicata|vie alpinistiche]] che consentono in ambito [[Escursionismo|escursionistico]] di raggiungerne la vetta comprendono vie dette "[[Direttissima (alpinismo)|direttissime]]" che salgono da [[Pacentro]], in corrispondenza di [[passo San Leonardo]], e da [[Sant'Eufemia a Maiella]] ("rava del Ferro", "rava della Giumenta Bianca" e "rava della Vespa") e alcuni sentieri del [[parco nazionale della Maiella]] ibridi con il [[sentiero Italia]] del [[Club Alpino Italiano|CAI]]<ref>{{Cita web|url=https://sentieroitalia.cai.it/esplora/abruzzo/|titolo=Abruzzo}}</ref>, alcuni dei quali via [[Cima Blockhaus|Blockhaus]] o [[Campo di Giove]], costituenti la [[via normale]] di ascesa<ref name="PNM"/>. Le vie direttissime portano il nome di "rava", termine che sta ad indicare un canalone franoso fatto di detriti pietrosi che scende tra due pendii<ref>{{Cita web|url=https://www.parcomajella.it/b5-rava-del-ferro.htm|titolo=Sentiero B5: rava del Ferro}}</ref>.
== Rifugi ==
Sulla cima, dal 1982, vi è il bivacco Cesare Mario Pelino, intitolato ad uno dei membri di un noto confettificio di [[Sulmona]], avente forma emisferica, verniciato di rosso per ragioni di visibilità e contenente il [[libro di vetta]]<ref name="caisulmona.it">{{Cita web|url=https://caisulmona.it/storia-bivacco-pelino-majella-abruzzo-italy/|titolo=Storia del Bivacco Pelino}}</ref>, con in basso, lato nord, il rifugio Ciro Manzini, costruito nel 1964 e portante il nome dell'omonimo alpinista farese<ref>{{Cita|AA.VV. (1997)|vol. 1, p. 395}}; {{Cita|Alesi e Calibani (2007)|p. 23}}.</ref>. Prima della costruzione rossa furono presenti in vetta dal 1890 al 1945 il rifugio Vittorio Emanuele II, dedicato al [[Vittorio Emanuele II di Savoia|re d'Italia]] di [[Casa Savoia]], e dal 1966 al 1974 il bivacco Falco Maiorano, intitolato all'omonima guida alpina del [[Club Alpino Italiano|CAI]] di Sulmona<ref name="caisulmona.it"/>. L'altitudine di {{M|2793|ul=m s.l.m.}} alla quale è posto il bivacco Cesare Mario Pelino lo rende il più in quota dell'intero [[Appennini|Appennino]] continentale<ref>{{Cita|Alesi e Calibani (2007)|p. 20}}.</ref>.
== Note ==
<references/>
==
* {{Cita libro|titolo=Dizionario corografico-universale dell'Italia|autore=AA.VV.|editore=Giuseppe Civelli & Co.|città=Milano|anno=1852|volume=vol. 4, 1ª parte|ISBN=no|cid=AA.VV. (1852)}}
* {{Cita libro|titolo=Il Parco Nazionale della Majella. Guida ai 38 Paesi del Parco|autore=AA.VV.|editore=Multimedia Edizioni|città=Pescara|anno=1997|volume=vol. 1 e 2|collana=Collana ai Parchi d'Abruzzo|ISBN=no|cid=AA.VV. (1997)}}
* {{Cita libro|titolo=Majella Parco Nazionale|autore=Alberico Alesi|autore2=Maurizio Calibani|editore=Società Editrice Ricerche|città=Folignano|anno=2007|ISBN=88-86610-35-1|cid=Alesi e Calibani (2007)}}
* {{Cita pubblicazione|titolo=[[Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana]]|autore=Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato|wkautore=Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato|volume=1ª parte, anno 90º|numero=1|editore=Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato|città=Roma|data=3 gennaio 1949|capitolo=Supplemento straordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 42 del 21 febbraio 1949|ISBN=no|cid=Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato (1949)|url=https://books.google.it/books?id=eMAtr0pxiNIC&pg=RA18-PA7#v=onepage&q&f=false}}
* {{Cita libro|titolo=Carta escursionistica. Scala 1:25.000|autore=Parco nazionale della Maiella|wkautore=Parco nazionale della Maiella|editore=DREAm Italia|città=Pistoia|anno=2020|ISBN=978-88-9480-926-8|cid=Parco nazionale della Maiella (2020)}}
* {{Cita libro|titolo=Scoverte patrie di città distrutte, e di altre antichità nella regione Frentana oggi Apruzzo Citeriore nel Regno di Napoli colla loro storia antica, e de' bassi tempi|autore=Domenico Romanelli|wkautore=Domenico Romanelli|editore=Vincenzo Orsini|città=Napoli|anno=1809|volume=2|ISBN=no|cid=Romanelli (1809)}}
* {{Cita libro|titolo=Toponomastica della Maiella orientale|autore=Antonio Sciarretta|editore=Menabò|città=Ortona|anno=1997|ISBN=88-86396-15-5|cid=Sciarretta (1997)}}
== Voci correlate ==
* [[Maiella]]
== Collegamenti esterni ==
* {{Cita web|url=https://www.abruzzoturismo.it/it/monte-amaro-2793-m|titolo=Monte Amaro (2.793 m)|cid=Abruzzoturismo.it|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230606193601/https://abruzzoturismo.it/it/monte-amaro-2793-m}}
{{Portale|Abruzzo|montagna}}
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* aggiungere informazioni sullo stemma della famiglia Barile;
* spostare il ramo degli Avezzano dall'albero genealogico dei Berardi a quello degli Avezzano.
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