Giuseppe Bottero: differenze tra le versioni

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Prima di avviare la propria carriera artistica, Bottero si laureò in ingegneria e intraprese la carriera militare, raggiungendo il grado di [[tenente generale]] del [[Genio militare|Genio]]. Nel frattempo, si formò come pittore inizialmente con [[Giuseppe Giani]] e successivamente all'[[Accademia Albertina]] di Torino. Da lì si trasferì poi a Roma, dove strinse amicizia con [[Antonio Mancini (pittore)|Antonio Mancini]]<ref name="Comanducci"/>.
 
Il critico contemporaneo De Gubernatis, lo descrive come dotato ''del temperamento artistico e della gagliarda di un cinquecentista''<ref name="De Gubernatis">{{Cita libro|nome=Angelo|cognome=De Gubernatis|nome2=Ugo|cognome2=Matini|titolo=Dizionario degli artisti italiani viventi, pittori, scultori e architetti|url=https://books.google.it/books?id=Zz0bAAAAYAAJ&redir_esc=y|accesso=2020-09-07|data=1889|editore=Tipi dei successori Le Monnier|lingua=it}}</ref>. All'[[Esposizione Nazionale]] di Torino ha esposto ''Il Coltello'' e ''Sul Golgota'', in quella di Milano nel 1886 espone: ''Compagni di sventura''. Nella [[mostra di Venezia]] del 1887, espose ''Hypochondria'' e ''La Posa''<ref name="De Gubernatis" />.
 
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