Sandro Curzi: differenze tra le versioni
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{{Carica pubblica
|nome = Alessandro Curzi
|carica = [[Rai#Presidenti|Presidente della Rai]]<br /><small>(''facente funzioni'')
|mandatoinizio = 1º giugno 2005
|mandatofine = 30 giugno 2005
|predecessore = [[Francesco Alberoni]]
|successore = [[Claudio Petruccioli]]
|partito = [[Partito Comunista Italiano|PCI]], [[Rifondazione Comunista|PRC]]
|titolo di studio = Diploma di Maturità classica
|professione = Giornalista
}}
{{Bio
|Nome = Alessandro
|Cognome = Curzi
|PostCognomeVirgola = detto '''
|Sesso = M
|LuogoNascita = Roma
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|Attività3 = conduttore televisivo
|Nazionalità = italiano
▲|Immagine = Sandro_Curzi.jpg
}}
==Biografia==
[[File:Sei dirigenti del Pci nel 1965.jpg|miniatura|Sandro Curzi in compagnia della dirigenza del [[Partito Comunista Italiano|PCI]]: da sinistra [[Ugo Pecchioli]], [[Giuliano Pajetta]], Curzi, [[Luigi Pintor]], [[Pietro Ingrao]] ed [[Enrico Berlinguer]], 1965.]]
Frequentando il [[Liceo ginnasio Torquato Tasso (Roma)|
https://www.anpi.it/donne-e-uomini/1351/sandro-curzi | titolo = Sandro Curzi | sito=ANPI}}</ref>; insieme a lui [[Citto Maselli]], i fratelli [[Aggeo Savioli|Aggeo]] e [[Arminio Savioli]]. Il suo primo articolo, pubblicato su ''Unità clandestina'', racconta l'assassinio di uno studente da parte di [[Repubblica Sociale Italiana|fascisti
Nel marzo del 1944 gli viene concessa, nonostante la minore età, la tessera del [[Partito Comunista Italiano|PCI]]. Tra il 1947 e il 1948 lavora al settimanale social-comunista ''[[Pattuglia (periodico)|Pattuglia]]'', diretto dal [[Socialismo|socialista]] [[Dario Valori]] e dal [[Comunismo|comunista]] [[Gillo Pontecorvo]]. Nel 1949 diventa redattore del [[quotidiano]] della sera romano ''La Repubblica d'Italia'', diretto da [[Michele Rago]]. Nello stesso anno è tra i fondatori della [[Federazione Giovanile Comunista Italiana]] (FGCI), di cui viene eletto segretario generale [[Enrico Berlinguer]].
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Tornato a Roma, nel 1956 partecipa, insieme a Saverio Tutino, [[Carlo Ripa di Meana]], Guido Vicario, [[Luciana Castellina]] e altri, alla fondazione del settimanale ''[[Nuova Generazione]]'', di cui diventa direttore nel 1957. Nel 1959 passa a ''[[l'Unità]]'', organo del [[Partito Comunista Italiano|PCI]], come capo-cronista a Roma. Nell'anno successivo, è inviato in [[Algeria]] per seguire la guerra di liberazione dal [[colonialismo]] [[Francia|francese]] e intervista il capo del fronte di liberazione nazionale [[Ahmed Ben Bella|Ben Bella]].
Divenuto caporedattore centrale e direttore responsabile de ''L'Unità'', nel 1964, per un breve periodo, ricopre la carica di responsabile Stampa e Propaganda della direzione del Partito Comunista, sotto il coordinamento politico di [[
Fonda e dirige l'agenzia quotidiana ''Parcomit'', voce ufficiale del PCI; collabora attivamente alla crescita della radio ''[[Oggi in Italia]]'', che trasmetteva da [[Praga]] e che, seguita in quasi tutta l'Europa dagli emigrati italiani, poteva contare su uffici di corrispondenza particolarmente attivi in [[Germania]] (nella [[Volkswagen]]) e in [[Belgio]] fra i minatori italiani. Dal 1967 al 1975 è vicedirettore di ''[[Paese Sera]]'', quotidiano della sera di rilevante importanza nella seconda parte del novecento, con un grande ruolo nella rappresentazione della rivolta giovanile del 1968 e della riscossa operaia del 1969.
===Nella Rai===
Nel 1975, rispondendo a un bando di concorso indetto dalla [[Rai]] per l'assunzione di giornalisti di "chiara fama" disposti a lavorare come redattori ordinari, entra nella redazione del ''[[Giornale Radio Rai|Gr1]]'' diretto da [[Sergio Zavoli]]. Nel 1976, con [[Biagio Agnes]] e [[Alberto La Volpe]], dà vita alla [[Rai 3|Terza Rete]] televisiva della Rai. Nel 1979 è nominato vicedirettore del ''[[TG3]]'', all'epoca diretto da Agnes, e collabora alla realizzazione della popolare trasmissione [[Samarcanda (programma televisivo)|Samarcanda]].
Dal 1987 al 1993 assume direttamente la direzione del TG3: in sintonia col rilancio della terza rete attuato da [[Angelo Guglielmi]], Curzi trasforma radicalmente il telegiornale, che fino ad allora consisteva in
Nel 1992 pubblica con [[Corradino Mineo]] il saggio ''Giù le mani dalla Tv'' (Sperling & Kupfer).
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A novembre 1993, in contrasto con il nuovo consiglio di amministrazione della Rai (direttore generale [[Gianni Locatelli]] e presidente [[Claudio Dematté]]), si dimette e lascia tutti gli incarichi nella televisione di stato italiana, e dirige il telegiornale dell'emittente televisiva [[Telemontecarlo]], [[TMC News]]; nello stesso anno pubblica ''Il compagno scomodo'' ([[Arnoldo Mondadori Editore]]). Dopo un'esperienza di editorialista quotidiano all'interno del ''[[Maurizio Costanzo Show]]'', nel 1996 conduce le quattordici puntate del programma ''I grandi processi'' su [[Rai 1]]. Nel 1997, in polemica con la candidatura dell'ex magistrato di Milano [[Antonio Di Pietro]] nelle liste de [[L'Ulivo]] in occasione delle [[elezioni politiche suppletive in Italia del 1997|elezioni suppletive]] nel collegio del Mugello, si presenta candidato al [[Senato]] in una lista denominata "Unità a Sinistra", ottenendo il 14% dei voti.
Dal 1998 al 2004 dirige ''[[Liberazione (quotidiano)|Liberazione]],'' organo del [[Partito della Rifondazione Comunista]] guidato da [[Fausto Bertinotti]]. Eletto consigliere di amministrazione della Rai dalla [[Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi|Commissione parlamentare di vigilanza]], con i voti di Rifondazione, dei [[Federazione dei Verdi|Verdi]] e della sinistra del [[Partito Democratico della Sinistra|PDS]], nel 2005 diventa per tre mesi anche presidente della Rai, in qualità di consigliere anziano, prima di lasciare il posto a [[Claudio Petruccioli]].
=== Vita personale ===
Nel 1954 sposa la giornalista Bruna Bellonzi; i due hanno una figlia, Candida, anch'essa giornalista per l'[[ANSA]], che muore il 29 novembre 2013<ref>{{Cita news|autore=Redazione|url=https://www.repubblica.it/cultura/2013/11/29/news/morta_candida_curzi-72263138/|titolo=Addio a Candida Curzi, una vita all'Ansa per un giornalismo più vicino ai lettori|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]|data=29 novembre 2013|accesso=20 aprile 2022}}</ref>, pochi mesi dopo sua madre<ref>{{Cita web|url=https://www.fnsi.it/scomparsa-la-collega-bellonzi-una-vita-dedicata-al-giornalismo|titolo=Scomparsa la collega Bellonzi, una vita dedicata al giornalismo|autore=|sito=FNSI - Federazione Nazionale Stampa Italiana|data=7 ottobre 2013|accesso=20 aprile 2022}}</ref>.
Curzi muore a Roma il 22 novembre 2008 a 78 anni dopo una lunga malattia<ref>{{Cita news|url=https://www.corriere.it/cronache/08_novembre_22/curzi_morto_ecb57ce4-b85f-11dd-93ee-00144f02aabc.shtml|titolo=È morto Sandro Curzi, voce della sinistra|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=22 novembre 2008|accesso=20 aprile 2022}}</ref>. Tifoso della [[Società Sportiva Lazio|Lazio]]<ref>{{Cita web|url=http://interviste.sabellifioretti.it/?p=854|titolo=Intervista a Sandro Curzi|autore=[[Claudio Sabelli Fioretti]]|sito=Blog di Claudio Sabelli Fioretti|data=20 marzo 2001|citazione=Miti? Piola. La Lazio. Sono sempre stato laziale nonostante tutto.|accesso=20 aprile 2022}}</ref>, Sandro Curzi era [[Agnosticismo|agnostico]]<ref>{{cita web|url=https://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/01_Gennaio/24/conti.shtml|titolo=«Combatto contro cancro e accanimento. Ha ragione Martini, centrale la volontà del malato. Al chirurgo
ho detto: se devi ridurmi a una larva, non fare niente»|autore=Paolo Conti|editore=Il Corriere della Sera|data=2007-01-24|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070319043310/http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/01_Gennaio/24/conti.shtml|urlmorto=no|accesso=23 luglio 2020|dataarchivio=19 marzo 2007}}</ref>.
==Pubblicazioni==
*{{cita libro|titolo=L'avvenire non viene da solo|autore=Sandro Curzi|altri=presentazione di [[Enrico Berlinguer]]|url=https://opac.bncf.firenze.sbn.it/bncf-prod/resource?uri=CUB0223902&v=l&dcnr=2|editore=Ed. Gioventù Nuova (Tip. La Stampa Moderna)|città=Roma|anno=1949|urlmorto=sì}}
*{{cita libro|titolo=Editoriali (1989-1993)|autore=Sandro Curzi|curatore=Pierluigi Diaco|editore=Bonanno|città=Acireale|anno=1993|isbn=88-7796-049-3}}
*{{cita libro|titolo=Giù le mani dalla TV|editore=Sperling & Kupfer|città=Milano|anno=1994|isbn=88-200-1809-8}}
*{{cita libro|titolo=Il compagno scomodo|editore=A. Mondadori|città=Milano|anno=1997|isbn=88-04-42704-3}}
== Note ==▼
<references/>▼
== Altri progetti ==▼
{{Interprogetto}}▼
==Collegamenti esterni==▼
*{{Collegamenti esterni}}▼
*{{cita web|http://www.corriere.it/cronache/08_novembre_22/curzi_morto_ecb57ce4-b85f-11dd-93ee-00144f02aabc.shtml|La vita di Curzi riassunta dal «Corriere»}}▼
*{{cita web|url=http://www.rainews24.it/notizia.asp?newsid=88566|titolo=La vita di Curzi riassunta da «Rai News»}}▼
{{Box successione
Riga 67 ⟶ 86:
|successivo = [[Andrea Giubilo]]
}}
{{Box successione
|carica = Direttore del [[Telemontecarlo|Notiziario di TMC]]
Riga 75 ⟶ 93:
|successivo = [[Antonio Lubrano]]
}}
{{Box successione
|carica = Direttore del [[Liberazione (quotidiano)|Liberazione]]
Riga 83 ⟶ 100:
|successivo = [[Piero Sansonetti]]
}}
{{Box successione
| carica = Presidente della [[RAI]]
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| successivo = [[Claudio Petruccioli]]
}}
▲== Note ==
▲<references/>
▲== Altri progetti ==
▲{{Interprogetto}}
▲==Collegamenti esterni==
▲*{{Collegamenti esterni}}
▲*{{cita web|http://www.corriere.it/cronache/08_novembre_22/curzi_morto_ecb57ce4-b85f-11dd-93ee-00144f02aabc.shtml|La vita di Curzi riassunta dal «Corriere»}}
▲*{{cita web|url=http://www.rainews24.it/notizia.asp?newsid=88566|titolo=La vita di Curzi riassunta da «Rai News»}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|biografie|televisione}}
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[[Categoria:Politici del Partito della Rifondazione Comunista]]
[[Categoria:Antifascisti italiani|Curzi]]
[[Categoria:Direttori di quotidiani italiani]]
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