Nona crociata: differenze tra le versioni
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*{{simbolo|Image-Blason Sicile Péninsulaire.svg|15}} [[Angiò]]
*{{simbolo|Armoiries Chypre.svg|15}} [[Regno di Cipro]]
**{{simbolo|
*{{simbolo|Blason Bohémond VI d'Antioche.svg|15}} [[Principato di Antiochia]]
**{{simbolo|Blason Bohémond VI d'Antioche.svg|15}} [[Contea di Tripoli]]
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*{{simbolo|Flag of Ilkhanate.gif|15}} [[Ilkhanato]]
**{{simbolo|Armoiries Héthoumides.svg|15}} [[Regno armeno di Cilicia|Armenia]]
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*{{simbolo|Mameluke Flag.svg|15}} [[Dinastia Bahri|Bahri]]
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Carlo d'Angiò, tuttavia, tentò di approfittare della disputa tra Ugo III, i Cavalieri [[templari]] e i Veneziani nel tentativo di prendere il controllo di Acri. Dopo aver acquistato i diritti di [[Maria d'Antiochia]] al trono di Gerusalemme, attaccò Ugo III, nominalmente ancora re di Gerusalemme. Fu così che nel [[1277]] Ugo da San Severino prese Acri per conto di Carlo.
Successivamente, [[Repubblica di Venezia|Venezia]] invocò una nuova crociata contro [[Costantinopoli]] (dopo quella del [[quarta
Il [[papa Martino IV]] che nel gennaio 1283 aveva reiterato la scomunica a [[Pietro III di Aragona]] e di Sicilia, il 2 giugno [[1284]], da [[Orvieto]], indisse una vera e propria crociata contro il [[regno di Trinacria]], avendo convinto [[Filippo III di Francia]], dopo lunga trattativa, a prenderne il comando. Il 5 giugno [[1284]], però, l'ammiraglio [[Ruggero di Lauria]] sconfisse la flotta angioina. La crociata contro gli aragonesi si concluderà con un disastro, in cui lo stesso Filippo III troverà la morte a [[Perpignano|Perpignan]], il 5 ottobre [[1285]]<ref>{{Treccani|pietro-iii-il-grande-re-di-aragona-ii-di-catalogna-i-di-sicilia|Piètro III il Grande re di Aragona, II di Catalogna, I di Sicilia}}{{Treccani|martino-iv_(Enciclopedia-dei-Papi)|Martino IV}}.</ref>.
Nel [[1291]], quando alcuni cristiani attaccarono una carovana siriana provocando la morte di 19 mercanti musulmani, il sultano mamelucco [[Khalil|Khalīl]] (al-Malik al-Ashraf) richiese un risarcimento per questo incidente. Visto che le sue richieste rimasero inascoltate, il Sultano decise di porre sotto assedio Acri, ultimo avamposto crociato in Terra Santa, lo stesso anno. La città cadde dopo 43 giorni di resistenza. Dopo il massacro di
== Note ==
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== Bibliografia ==
* [[Jean Flori]], Le crociate, Il Mulino, 2011, ISBN 978-88-15-09090-4
== Altri progetti ==
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