Giarratana: differenze tra le versioni
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{{organizzare|Voce incompleta: informazioni geografiche scarse e vaghe
{{F|centri abitati della Sicilia|ottobre 2016|La voce cita poche fonti e manca di una bibliografia.}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Giarratana
|Panorama = Giarratana Panorama.JPG
|Didascalia = Panorama, 2008
|Voce bandiera =
|Voce stemma =
|Bordo bandiera = no
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
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|Mandato = 3
|Data istituzione =
|Divisioni confinanti = [[Buccheri]] ([[Libero consorzio comunale di Siracusa|SR]]), [[Buscemi]] ([[Libero consorzio comunale di Siracusa|SR]]), [[Licodia Eubea]] ([[Città metropolitana di Catania|CT]]), [[Modica]], [[Monterosso Almo]], [[Ragusa]], [[Vizzini]] ([[Città metropolitana di Catania|CT]])▼
▲|Sottodivisioni = Giarratana
▲|Divisioni confinanti = [[Buccheri]] (SR), [[Buscemi]] (SR), [[Licodia Eubea]] (CT), [[Modica]], [[Monterosso Almo]], [[Ragusa]], [[Vizzini]] (CT)
|Zona sismica = 1
|Gradi giorno = 1375
|Nome abitanti = giarratanesi
|Patrono = [[Bartolomeo (apostolo)|
|Festivo = 24 agosto
|PIL =
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|Didascalia mappa = Posizione del comune di Giarratana nel libero consorzio comunale di Ragusa
}}
'''Giarratana''' (in {{nomelingua|scn}}: ''Giarratana''<ref>{{Cita libro|autore=Sac. Rosario Rocca|titolo=Dizionario Siciliano-Italiano|url=https://books.google.it/books?id=b_YlAAAAMAAJ&hl=it&pg=PP5#v=onepage&q=Gia&f=false|anno=1859|editore=Pietro Giuntini|città=Catania|posizione= Pagina 147 - Terza Colonna in basso, Voce: Giarratana.}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Abate Michele Pasqualino|titolo=Vocabolario Siciliano etimologico Italiano e Latino|url=https://books.google.it/books?id=TYUCAAAAQAAJ&hl=it&pg=PR1#v=onepage&q&f=false|anno=1785|editore=Reale Stamperia|città=Palermo|p=220|volume=Secondo Tomo}}</ref>
== Geografia fisica ==
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== Storia ==
Tracce [[preistoria|preistoriche]], probabilmente dei [[siculi]], risalenti al [[II millennio a.C.]] sono state ritrovate in località Scalona e più recenti a Donna Scala. Sulla cima del Monte Casale, in posizione strategica dominante la valle dell'Irminio, si trovava la città greca di [[Casmene]], avamposto militare di [[Siracusa]] . In tale città si venerava forse il dio Ares, poiché sono state trovate armi nel tempio cittadino. La ''polis'' aveva un impianto urbanistico composto da 38 strade parallele orientate nord-sud ed era munita di una cinta muraria lunga {{M|3,4
Dal periodo [[normanni|normanno]] ci sono le prime tracce scritte su Giarratana. La cittadina fece parte della [[Contea di Ragusa]] con [[Goffredo di Ragusa|Goffredo]] figlio di [[Ruggero I di Sicilia|Ruggero I]]; in questi anni iniziò la fortificazione del paese, con mura e un castello, anche se Giarratana solo agli inizi del XIII secolo fu inserito nell'elenco dei "castella di Sicilia". Durante il regno dell'[[Imperatore Enrico IV]] di Germania Giarratana divenne feudo, dal 1195 in poi, di Rinaldo D'Aquaviva, un parente dell'imperatore stesso. Il paese è stato retto da importanti famiglie nel basso Medioevo; i più importanti feudatari furono [[Gualtiero di Caltagirone]], Nicola Lancia, Nicola Alagna e Sancio Heredia.
Il borgo prese parte ai [[Vespri Siciliani]] schierandosi contro gli Angioini che furono massacrati nel 1299 dagli Aragonesi dopo una battaglia, che diede il nome a una contrada: Porta dei Francesi. Nel 1308 il Vaticano citò il paese poiché la già antica chiesa di San Bartolomeo, patrono ''ab antiquo'', contribuiva alla decima, una tassa medievale. Nel [[1400]], a seguito della partecipazione di Giarratana alla rivolta contro re Martino I, con Bernardo Cabrera, il feudo fece parte della [[Contea di Modica]], il conte però dovendo pagare alcuni debiti vendette Giarratana a Niccolò Caseggia che poi la vendette di nuovo alla famiglia Settimo. Questa famiglia, di origine pisana, comprò la baronia di Giarratana nel 1454. Nel paese furono costruite nuove chiese, che si aggiunsero a quelle già esistenti, per un totale di ben 12 chiese.
Nel 1559 Carlo Settimo, per essersi distinto nella lotta contro i turchi, ottenne l'elevazione del feudo da baronia a marchesato. L'importanza di Giarratana crebbe notevolmente con la signoria dei Settimo, tanto che [[papa Alessandro VII]] nel 1600 ''vendette'' il corpo dei Santa Ilaria ai signori di Giarratana; il corpo della santa fu in verità acquistato a Roma ''suo munere'' (prima del 1667) dal sacerdote Antonio Distefano<ref>{{Cita libro|titolo=Documenti per la storia della chiesa di S. Bartolomeo apostolo di Giarratana nel '600|anno=2010|città=Ragusa|p=14, 43, 57}}</ref> ed è oggi custodito nella secolare chiesa di San Bartolomeo. Nel 1686 fu castellano di Giarratana don Giuseppe Distefano, nobile dei b.ni di Cutolia.<ref>Per la famiglia Distefano cfr. S. DISTEFANO, Ragusa Nobilissima: una famiglia della Contea di Modica attraverso le fonti e i documenti d'archivio, contributo alla Historia Familiae Baronum Cutaliae, Ancilae et Fundi S. Laurentii, in RICERCHE (2006),
Il nome precedente al terremoto del [[1693]] era ''Cerretanum Jarratanae''. L'antico centro abitato poi chiamato ''Terravecchia''<ref name=":1">{{Cita web|url=http://www.siciliafotografica.it/homesic/index.php?option=com_content&task=view&id=145&Itemid=102|titolo=Terravecchia|autore=Diego Barucco|data=3 gennaio 2008|accesso=11 settembre 2020|urlarchivio=https://archive.
Nel 1703 il marchese Girolamo Settimo iniziò la costruzione di un palazzo signorile sulla sommità della collina; di tale struttura, chiamata dai giarratanesi "Castello", rimangono solo i ruderi. I marchesi risiedettero pochi anni nel palazzo, che già agli inizi dell'Ottocento era decaduto. Le altre famiglie benestanti di Giarratana divennero la nuova aristocrazia latifondista; si ricordano i Barone, i Dell'Agli, i Calafato e i Cannizzo.
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con DPR del 9 gennaio 1971.<ref>{{Cita web|url=http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?1697|titolo=Giarratana|accesso=14 agosto 2025|sito=Archivio Centrale dello Stato}}</ref><ref>Decreto registrato alla Corte dei Conti il 2 marzo 1971.</ref>
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
* [[Chiesa di San Bartolomeo (Giarratana)|Chiesa di San Bartolomeo]]
* [[
*
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=== Altri monumenti ===
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* [[Casmene]], una colonia siracusana abbandonata fondata nel 644 a.e.v., situata su una strada in direzione di [[Palazzolo Acreide]] che devia verso il monte Lauro.
* Museo a cielo aperto, zona archeologica ''"ù Cuozzu"'': comprende il quartiere più antico del paese.
* Villa romana<ref name=":0" />, monumentale complesso architettonico presso la contrada "orto mosaico", di età imperiale risalente al III sec. e.v.,
* [[Parco forestale Calaforno]], condiviso con [[Monterosso Almo]], dove si trova un [[ipogeo|ipogeo preistorico]]: un susseguirsi di ben 35 piccole camere che in epoca remota sono servite da necropoli e riadattate poi ad abitazioni. La struttura sotterranea è considerata tra le più importanti della Sicilia preistorica, pertanto di interesse storico e antropogico.
* Palazzo Barone.
* Sito archeologico di
* ''"Ù rugghiu"'', antica fontana.
* Villa romana in contrada Margi, risalente al III sec. e.v.<ref name=":0" />
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=== Lingue e dialetti ===
{{Vedi anche|Lingua siciliana}}
[[File:Dialetti italiani meridionali estremi.
Oltre alla [[Lingua italiana|lingua ufficiale italiana]], a Giarratana si parla la [[lingua siciliana]] nella sua variante metafonetica sud-orientale. La ricchezza di influenze del siciliano, appartenente alla famiglia delle [[lingue romanze]] e classificato nel [[Gruppo siciliano|gruppo meridionale estremo]], deriva dalla posizione geografica dell'[[Isola di Sicilia|isola]], la cui centralità nel [[mar Mediterraneo]] ne ha fatto terra di conquista di numerosi popoli gravitanti nell'area mediterranea.
===
Dal 2022 la città fa parte del progetto del ''[[Primo parco mondiale dello stile di vita mediterraneo]]'' insieme ad altre 103 città del centro Sicilia.<ref name=" Città di Caltanissetta ">{{cita web|titolo=Città di Caltanissetta - Assessorato alla Crescita Territoriale; Patto di Comunità: Primo Parco mondiale, policentrico e diffuso, dello Stile di Vita Mediterraneo - Albo Pretorio: delibera n.136/2020 del 30/10/2020|sito=Città di Caltanissetta | url=https://comune.caltanissetta.it/?s=Primo+Parco+mondiale%2C+policentrico+e+diffuso%2C+dello+Stile+di+Vita+Mediterraneo |lingua=it |cid=|accesso=14 aprile 2022}}</ref>▼
=== Istruzione ===▼
{{S sezione|Istruzione}}▼
==== Scuole ====▼
Il territorio comunale accoglie tre dei sei plessi facenti parte dell'''Istituto comprensivo "Luigi Capuana"''<ref>{{Cita web|url=http://cercalatuascuola.istruzione.it/cercalatuascuola/istituti/RGIC80100C/ist-comp-luigi-capuana/|titolo=IST. COMP. LUIGI CAPUANA|sito=Scuola in Chiaro|lingua=it-IT|accesso=2023-08-23}}</ref>:▼
* La scuola statale dell'infanzia "Arcobaleno", con sede in Via Canonico Marziano s.n.c.▼
* La scuola statale primaria "Giarratana Centrale", P.zza Martiri D'Ungheria n.4▼
* La scuola statale secondaria di primo grado "Luigi Capuana", ubicata in Via Del Mercato s.n.c.▼
Le altre tre sedi si trovano sul territorio del comune di [[Monterosso Almo]].▼
==== Musei ====▼
* Museo etnoantropologico.▼
* Museo ibleo dell'emigrazione.▼
▲=== Eventi ===
==== Sant'Antonio Abate ====
[[File:Chiesa Sant'Antonio Giarratana.JPG|miniatura|La Chiesa di S. Antonio]]
Grande è la partecipazione alla liturgia del 17 gennaio che dà il via alle festività annuali del paese. La festa di Sant'Antonio Abate trae la sua origine nella povera economia agricola, al
La mattina il fragore dei colpi a cannone, lo scampanio solenne delle campane della
==== San Giuseppe ====
Il 19 marzo e il 19 settembre ricorre la festa in onore del
Il fulcro dei festeggiamenti si ha solitamente in
==== Maria SS. della Neve ====
Il 5 agosto di ogni anno, a Giarratana si svolgono i festeggiamenti in onore di Maria SS.
Alla festa della Madonna della Neve vi è grande partecipazione di fedeli e numerosi sono i devoti impegnati nel portare, a spalla, per le vie del paese il simulacro della Madonna sul suo artistico fercolo.
Già il giorno precedente l'intera cittadinanza si prepara al 5 con una serata di eventi, musica e spettacoli, aperta come consuetudine dal giro di gala del corpo bandistico
Il 5 agosto inizia con il giro di gala dei
I portatori e molti dei fedeli vestono i colori della santa, ossia il celeste e l'oro, e veste abiti o porta al collo fazzoletti recanti i simboli della chiesa e della patrona. Alcuni devoti espongono sui balconi stendardi recanti colori e simboli della Madonna della Neve e non è infrequente che i cittadini effettuino donazioni in favore della chiesa durante la processione.
I devoti portano in spalla la ''vara''<ref name=":4">In siciliano, ''fercolo'', ''simulacro''. Stando al Dizionario siciliano-italiano del Pasqualino,
====
[[File:Chiesa San Bartolmeo Giarratana.JPG|miniatura|La chiesa di San Bartolomeo Apostolo
La coltivazione di una particolare varietà di cipolla bianca e dolce è una tradizione che, da molti anni a questa parte, si perpetua con l'organizzazione, ogni 14 agosto, di una sagra in grado di mettere in vetrina le peculiarità di questo ortaggio che, proprio nel centro montano dell'area degli Iblei, trova la sua magnificenza.▼
Le festività in onore di
I festeggiamenti proseguono per circa una settimana, durante la quale ricorrono alcuni eventi ormai tradizionali, quali:▼
I preparativi per la festa cominciano giorni prima con la preparazione di piatti tipici a base di cipolla, dai più classici come le ''[[Scaccia|scacce]]'' (tipico piatto della zona noto sin dal XVII secolo) fino ai più moderni e sfiziosi.▼
*
Pochi giorni prima della sagra vengono allestiti degli stand nei quali la cipolla verrà poi cucinata e servita in ogni modo: cotta, cruda, accompagnata da formaggio, vino e altre bontà. Oltre a questi vengono allestiti altri stand con i prodotti tipici del paese come, ad esempio, il torrone “Trapani”, il miele di “Roccuzzo”, l'origano di “Drago”, l'olio, il paté e le olive di “Angelica”, il formaggio-pecorino di “Lissandrello” e “Tuminello” e i biscotti del “Forno delle tradizioni”.▼
* La serata dedicata al
Così come avviene per i festeggiamenti della Vergine, già alla vigilia il paese si anima. In occasione della solennità di
La sagra è grado di richiamare ogni anno migliaia di persone, sino a far diventare Giarratana un punto di riferimento insostituibile dell'area iblea in occasione della vigilia di Ferragosto. A rendere ancora più suggestivo l'appuntamento viene spesso organizzato un concerto in piazza “13 ottobre 1902”, nel cuore di Giarratana. A fine serata viene premiata la cipolla più grossa che rispetti determinati criteri prestabiliti e che in certi anni arriva a pesare anche 2kg, se non oltre.▼
Dopo il consueto risveglio al suono della banda che marcia lungo le vie della strada, la tradizionale ''Sciuta'' (
Tanti altri sono i momenti che caratterizzeranno la giornata del 14 agosto, a cominciare dalle visite guidate al museo a cielo aperto oltre all'esposizione di mostre di manufatti in terracotta presso l'aula consiliare. Di grande attrazione anche la rassegna sui prodotti tipici dell'artigianato ibleo, l'esposizione al palazzo Barone di manufatti e filati, nel quartiere ''Cuozzu'', e nei bassi dell'altro palazzo Barone, in via XX Settembre. La cipolla per Giarratana risulta essere motore di sviluppo economico, e per questo la cittadinanza tutta non può esimersi dal dedicarle una sagra con tutti gli onori.▼
I colori del santo patrono sono il rosso e l'oro e vengono vestiti ed esposti, così come nel caso della festa della patrona, il 24 agosto.
▲[[File:Chiesa San Bartolmeo Giarratana.JPG|miniatura|La chiesa di San Bartolomeo Apostolo patrono principale di Giarratana]]
▲Le festività in onore di San Bartolomeo Apostolo, patrono principale ''ab antiquo'' di Giarratana, hanno inizio il 16 agosto, quando il suono delle campane battute a mano e 24 colpi di cannone annunciano la discesa della ''vara''<ref name=":4" />, che lascia la cappella dell'altare maggiore della Chiesa di San Bartolomeo per essere posta nella navata centrale. La festa ha ricorrenza secolare, tanto che è stata inserita nel registro delle eredità immateriali della regione Siciliana (R.E.I.S.).
Il locale simulacro
▲I festeggiamenti proseguono per circa una settimana, durante la quale ricorrono alcuni eventi ormai tradizionali, quali:
==== Il presepe vivente ====
▲* -'''''La secolare Fiera di San Bartolomeo (à fera rô patronu'')''': anticamente svolta nelle mattinate e oggi vissuta tra la mezzanotte e il mezzodì del 21 agosto, è uno scampolo di quella grandiosa fiera che fino agli anni '50 del secolo scorso durava per più giorni. Migliaia di persone giungevano a Giarratana pronte ad incrementare l’economia essenzialmente agricola dell’area geografica degli Iblei, partecipando a quella che era, effettivamente, un grande convegno annuale di compratori e venditori di beni agricoli, bestiame e artigianato. Al mutare degli assetti economici e per via di una legislazione sempre più stringente in fatto di agricoltura e allevamenti cambiarono le abitudini della gente e la fiera si ridimensionò notevolmente. Ciò che rimane oggi di quella grande fiera è assai poco se confrontato al passato, ma basta per richiamare ancora folla di forestieri, per lo più come turisti che come compratori o venditori; la fiera, negli ultimi anni, si è conservata e per tradizione e perché è stata capace di rendersi più turistica, includendo spettacoli e altre attrazioni. Una petizione datata 1819 della Municipalità di Giarratana, dal clero e dal popolo, inviata al vescovo di Siracusa, alla Consulta Reale, rende chiara l’idea di ciò che doveva essere quella fiera per l’economia di questa zona di Sicilia. Il re di Napoli, Ferdinando di Borbone, elargì concessioni alla festa e diede ordine al vescovo di Siracusa, di elevarla a festa di doppio precetto secondo il calendario liturgico di allora.
Durante le festività natalizie è ormai uso a Giarratana l'allestimento del [[presepe vivente]]. Si tratta di una serie di "[[Tableau vivant|quadri viventi]]", a cui partecipano i cittadini di tutte le età, ossia di scene che riproducono i lavori e la vita quotidiana che caratterizzavano il borgo tra la fine del 1800 e i primi anni del '900.
▲* La serata dedicata al '''Giarratanese nel Mondo''', il 22 agosto, durante la quale vengono premiati i cittadini che hanno recato onore al paese pur vivendo in luoghi anche assai distanti.
I visitatori si inoltrano a piccoli gruppi lungo un percorso prestabilito, nel quale i quadri viventi hanno un'appropriata cornice, tra le strade del quartiere antico (''ù'' ''cuozzu''). All'interno delle abitazioni d'epoca, gli uomini, le donne e i bambini indossano abiti e costumi tipici degli artigiani e dei contadini dei primi del '900 e lavorano con gli strumenti e gli arnesi che caratterizzarono antichi mestieri ormai scomparsi. Della masseria è ricostruita la stanza in cui si cucina il pane, il formaggio, e la ricotta cucinata con
▲Così come avviene per i festeggiamenti della Vergine, già alla vigilia il paese si anima. In occasione della solennità di San Bartolomeo, inoltre, la Chiesa cattolica concede l’indulgenza plenaria applicabile per sé o per le anime dei defunti, alle solite condizioni, al fedele che, dal tramonto del 23 alla mezzanotte del 24, visita la chiesa di San Bartolomeo.
La grotta della Natività è ambientata alla sommità dell'abitato antico di Giarratana, fra i ruderi del
▲Dopo il consueto risveglio al suono della banda che marcia lungo le vie della strada, la tradizionale ''Sciuta'' (''uscita'', in siciliano) avviene in maniera non dissimile da quella della Madonna della Neve, se non per la differente posizione e architettura delle chiese. Se quella della Vergine è, infatti, nota per la corsa in salita del feretro, la spettacolarità di quella di San Bartolomeo la si deve alla ripida scalinata di diciannove gradini che i portatori devono affrontare per arrivare sul piano stradale dove i cittadini accolgono il patrono al grido di ''"Autu ù patronu"''. La processione inizia dunque il suo lento cammino, accompagnato da preghiere e marce intonate dalla banda e scandito dal suono della campana d'argento, che avverte (quando la banda tace) la cittadinanza del passaggio del simulacro, tra le vie del quartiere antico, ''ù cuozzu''. Seguono la ''cena'' e la processione serale, che riprende il cammino interrotto la mattina, fino a sera inoltrata quando il feretro viene riportato in chiesa dove verrà riposto nella sua cappella in attesa dei festeggiamenti dell’anno successivo. Anche in questo caso la festa si chiude con lo spettacolo pirotecnico.
Il tutto
▲I colori del santo patrono sono il rosso e l'oro e vengono vestiti ed esposti, così come nel caso della festa della patrona, il 24 agosto.
== Cultura ==
▲Il locale simulacro lo mostra San Bartolomeo su un trono splendidamente lavorato, trionfo di barocco, tra volute di foglie d’acanto, putti, con la mano destra benedicente, mentre con la sinistra tiene il coltello, simbolo del martirio subito.
{{vedi anche|Cultura nel ragusano}}
▲Dal 2022 la città fa parte del progetto del ''[[Primo parco mondiale dello stile di vita mediterraneo]]'' insieme ad altre 103 città del centro Sicilia.<ref name=" Città di Caltanissetta ">{{cita web|titolo=Città di Caltanissetta - Assessorato alla Crescita Territoriale; Patto di Comunità: Primo Parco mondiale, policentrico e diffuso, dello Stile di Vita Mediterraneo - Albo Pretorio: delibera n.136/2020 del 30/10/2020|sito=Città di Caltanissetta | url=https://comune.caltanissetta.it/?s=Primo+Parco+mondiale%2C+policentrico+e+diffuso%2C+dello+Stile+di+Vita+Mediterraneo
▲{{S sezione|Istruzione}}
▲==== Scuole ====
▲Il territorio comunale accoglie tre dei sei plessi facenti parte dell
▲* La scuola statale secondaria di primo grado "Luigi Capuana", ubicata in
▲Le altre tre sedi si trovano sul territorio del comune di [[Monterosso Almo]].
▲La grotta della Natività è ambientata alla sommità dell'abitato antico di Giarratana, fra i ruderi del Castello dei Marchesi Settimo, noto in paese come ''Ù Castieḍḍu'', simbolo della cittadina montana. In quest'ultima scena, che riassume tutte le altre, il silenzio diventa protagonista, contrapposto ai suoni, agli odori, alla musica, ai gesti quotidiani che fanno parte integrante degli altri quadri viventi.
▲Il tutto, come suddetto, si svolge all'interno del "museo a cielo aperto", che si trova nella parte più antica della città, ''Ù Cuozzu''. È, questo, uno spazio dedicato alla civiltà contadina e artigiana ed è suddiviso in 15 ambienti rappresentanti la quotidianità, i costumi, gli usi delle arti e degli antichi mestieri.
▲* Museo etnoantropologico.
▲* Museo ibleo dell'emigrazione.
▲Della masseria è ricostruita la stanza in cui si cucina il pane, il formaggio, e la ricotta cucinata con l'attrezzo chiamato ''à caurara'', ossia "la caldara". Nella casa del contadino sono riposti gli aratri, ''ù mazziaturi'' per i cereali e il carretto (''ù carrettu'') per trasportare i prodotti della terra. L'ambiente familiare è il regno della massaia che utilizza gli attrezzi caratteristici come ''ù scanaturi'', ''à maidda'' e ''à sbriula'' mentre la biancheria lavata viene stesa ad asciugare sul ''circu râ conca''.
==== La sagra della cipolla ====
▲La coltivazione di una particolare varietà di cipolla bianca e dolce è una tradizione che, da molti anni a questa parte, si perpetua con l'organizzazione, ogni 14 agosto, di una sagra in grado di mettere in vetrina le peculiarità di questo ortaggio che, proprio nel centro montano dell'area degli Iblei, trova la sua magnificenza.
▲I preparativi per la festa cominciano giorni prima con la preparazione di piatti tipici a base di cipolla, dai più classici come le ''[[Scaccia|scacce]]'' (tipico piatto della zona noto sin dal XVII secolo) fino ai più moderni e sfiziosi.
▲Pochi giorni prima della sagra vengono allestiti degli stand nei quali la cipolla verrà poi cucinata e servita in ogni modo: cotta, cruda, accompagnata da formaggio, vino e altre bontà. Oltre a questi vengono allestiti altri stand con i prodotti tipici del paese come, ad esempio, il torrone
▲La sagra è grado di richiamare ogni anno migliaia di persone, sino a far diventare Giarratana un punto di riferimento insostituibile dell'area iblea in occasione della vigilia di Ferragosto. A rendere ancora più suggestivo l'appuntamento viene spesso organizzato un concerto in piazza
▲Tanti altri sono i momenti che caratterizzeranno la giornata del 14 agosto, a cominciare dalle visite guidate al museo a cielo aperto oltre all'esposizione di mostre di manufatti in terracotta presso l'aula consiliare. Di grande attrazione anche la rassegna sui prodotti tipici dell'artigianato ibleo, l'esposizione al palazzo Barone di manufatti e filati, nel quartiere ''Cuozzu'', e nei bassi dell'altro palazzo Barone, in via XX Settembre. La cipolla per Giarratana risulta essere motore di sviluppo economico, e per questo la cittadinanza tutta non può esimersi dal dedicarle una sagra con tutti gli onori.
== Economia ==
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