Anassimandro: differenze tra le versioni
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|Epoca = -500
|Attività = filosofo
|Attività2 = astronomo
|Nazionalità = greco antico
|PostNazionalità = [[presocratici|presocratico]] e il primo [[cartografo]] della storia
|Immagine = Anaximander_Mosaic_(cropped,_with_sundial).jpg
|Didascalia = Mosaico del [[III secolo]] proveniente da [[Treviri]] che ritrae Anassimandro mentre regge una [[meridiana]].
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== Biografia ==
[[File:Anaximander.jpg|thumb|left|upright=0.6|Dettaglio della ''[[Scuola di Atene]]'', di [[Raffaello Sanzio]] 1510–1511. Questo personaggio è tradizionalmente identificato con [[Severino Boezio|Boezio]], ma la somiglianza con il bassorilievo del [[Museo Nazionale Romano]] ha spinto alcuni
Si conosce poco della sua vita: [[Diogene Laerzio]]<ref name=DL>''Vite dei filosofi'', II, 1-2 = 12 A 1 Diels-Kranz.</ref>, dopo averlo detto di Mileto e figlio di un Prassiade, riferisce l'apparentemente insignificante aneddoto secondo il quale, mentre cantava, sarebbe stato deriso da alcuni bambini, esclamando allora: «Bisognerà cantare meglio, per via dei bambini»: episodio che indicherebbe la necessità di far ben comprendere agli ingenui le verità da lui conosciute.
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Anche dei fenomeni naturali fornisce interpretazioni: «tutti questi fenomeni sono prodotti dal [[vento]] che quando, chiuso in una spessa [[nuvola]], riesce, a causa della sottile leggerezza delle sue parti, a fuoriuscire con violenza, rompendo la nuvola e producendo il fragore del [[tuono]], mentre la dilatazione della massa nera produce il chiarore del lampo». Il vento è una corrente d'aria «provocata dalle particelle più leggere e umide in essa contenute che si muovono ed evaporano sotto l'azione del Sole». [[Lucio Anneo Seneca|Seneca]],<ref>''Naturales quaestiones'', II, 18</ref> precisa che può anche tuonare a cielo sereno perché «il vento s'abbatte sull'aria densa che si lacera. E perché altre volte non ci sono [[fulmine|fulmini]] ma solo tuoni? Perché il vento, troppo debole, non è riuscito a risolversi in fiamma ma solo in [[suono]]. Cos'è allora il lampeggiare? Una scossa d'aria che si disperde e precipita mostrando un debole fuoco incapace di uscire e il fulmine è una corrente d'aria più violenta e densa».
Secondo [[Favorino]]<ref>[https://books.google.it/books?id=Ztiori43vX0C&pg=PA30&lpg=PA30&dq=favorino+anassimandro&source=bl&ots=Yb_0ypVlJo&sig=Vt36z_hpcM1wDe72W3wsKFAz2QM&hl=it&ei=B-fGTLXKNZCdOtH29ZgB&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=8&ved=0CDQQ6AEwBw#v=onepage&q=favorino%20anassimandro&f=false Diogene Laerzio, II, 1-2]</ref> fu Anassimandro il primo
=== Il mare, la terra, l'origine dell'uomo ===
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[[File:Schiaparelli interpretation of Anaximander's cylindrical earth.png|thumb|La Terra cilindrica di Anassimandro nell'interpretazione di [[Giovanni Schiaparelli|Schiaparelli]]]]
Nei suoi [[Scritti sulla storia della astronomia antica]], [[Giovanni Schiaparelli]] sostiene che la Terra cilindrica di Anassimandro non andrebbe immaginata come un mondo popolato sulla superficie piana, ma su quella convessa, la cui curvatura seguirebbe quindi un meridiano. In questo modo troverebbero spiegazione alcuni fenomeni già noti ai tempi di Anassimandro, come il fatto che la [[Stella Polare]] appare
== Mito e filosofia ==
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Come esiste un'immanenza di [[giustizia]] nella realtà dell'ordinamento umano, a maggior motivo nel Tutto esiste un ordinamento giuridico attraverso il quale le cose vengono governate: la giustizia umana ne è soltanto un riflesso, è una delle manifestazioni della [[legge]] universale, nella quale risiede la necessità del nascere e del perire manifestata dal comando, dall'ordine (τάξις) - da non intendere in senso di consequenzialità temporale, cronologica – del Tempo che svolge la funzione di giudice, il quale applica la legge universale che governa ogni cosa.
Un'interpretazione molto diversa dell'ápeiron è difesa dagli autori che danno una lettura più naturalistica della concezione del mondo di Anassimandro. Per esempio Marc Cohen<ref>“History of Ancient Philosophy,” lecture notes for University of Washington course Philosophy 320: Ancient Philosophy, accessed January 3, 2011, https://faculty.washington.edu/smcohen/320/320Lecture.html.</ref> e Carlo Rovelli<ref>''Cos'è la Scienza. La Rivoluzione di Anassimandro'', capitolo VI.</ref> interpretano l'ápeiron come la prima "entità teorica" nella storia della scienza: una entità naturale non direttamente osservabile, ma la cui esistenza è postulata per organizzare rendere conto in maniera naturalistica della complessità fenomeni osservabili. Isolata, ma consistente con questa lettura, è l'opinione del filologo [[Giovanni Semerano (filologo)|Giovanni Semerano]] (''[[Giovanni Semerano (filologo)#L'infinito: un equivoco millenario|L'infinito: un equivoco millenario]]'') secondo il quale ''ápeiron'', che deriverebbe dal semitico ''apar'', («polvere», «terra»), accadico ''eperu'' equivalente del biblico '' 'afar'', sarebbe stato utilizzato da Anassimandro nel significato di ''terra'' e non di ''infinito'', ciò, fra le tante sue conseguenze citate da Semerano, ricondurrebbe la [[filosofia presocratica]] essenzialmente
== Note ==
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