Caltanissetta: differenze tra le versioni
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|Nome = Caltanissetta
|Stato = ITA
|Bandiera = Caltanissetta-
|Voce stemma = Caltanissetta#Stemma
|Voce bandiera = Caltanissetta#Bandiera
|Panorama = Caltanissetta Panorama 2018.jpg
|Didascalia = Panorama della città dalla cima del [[Monte San Giuliano (Caltanissetta)|monte San Giuliano]]
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|Data elezione = 25-6-2024
|Data istituzione =
|Divisioni confinanti = [[Canicattì]] ([[Libero consorzio comunale di Agrigento|AG]]), [[Delia (Italia)|Delia]], [[Enna]] ([[Libero consorzio comunale di Enna|EN]]), [[Marianopoli]], [[Mazzarino (Italia)|Mazzarino]], [[Mussomeli]], [[Naro]] (AG), [[Petralia Sottana]] ([[Città metropolitana di Palermo|PA]]), [[Pietraperzia]] (EN), [[San Cataldo (Italia)|San Cataldo]], [[Santa Caterina Villarmosa]], [[Serradifalco]], [[Sommatino]]▼
▲|Sottodivisioni = si veda la sezione "[[#Frazioni|Frazioni]]"
▲|Divisioni confinanti = [[Canicattì]] (AG), [[Delia (Italia)|Delia]], [[Enna]] (EN), [[Marianopoli]], [[Mazzarino (Italia)|Mazzarino]], [[Mussomeli]], [[Naro]] (AG), [[Petralia Sottana]] (PA), [[Pietraperzia]] (EN), [[San Cataldo (Italia)|San Cataldo]], [[Santa Caterina Villarmosa]], [[Serradifalco]], [[Sommatino]]
|Zona sismica = 3
|Gradi giorno = 1550
|Nome abitanti = nisseni
|Patrono = [[san Michele Arcangelo]]
|Festivo = [[29 settembre]]
|PIL =
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}}
'''Caltanissetta''' (''Cartanissètta'' in [[Lingua siciliana|siciliano]]<ref>{{cita libro|nome=Luigi|cognome=Milanesi|titolo=Dizionario Etimologico della Lingua Siciliana|editore=Mnamon|anno=2015|ISBN=978-88-6949-056-9|url=https://books.google.it/books?id=-3fCCgAAQBAJ&pg=PT376&lpg=PT376&dq=%22Cartaniss%C3%A8tta%22&source=bl&ots=CFgYyhI5_z&sig=ACfU3U2768tDEAQX5yZLaMvjZUHEzfq32g&hl=en&sa=X&ved=2ahUKEwivnJibjvHtAhUgwAIHHe5_AIwQ6AEwA3oECAEQAg#v=onepage&q=%22Cartaniss%C3%A8tta%22&f=false}}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{
I primi ad abitare il territorio circostante furono i [[Sicani]], che si stanziarono in diversi villaggi a partire dal XIX secolo a.C., ma l'odierna città fu fondata verosimilmente nel X secolo durante il [[Storia della Sicilia islamica|periodo islamico in Sicilia]], quando probabilmente nacque il toponimo "Caltanissetta", sebbene siano state formulate nel tempo anche ipotesi alternative. Trasformata in feudo dai [[Normanni]], dopo varie vicissitudini passò nel 1405 sotto il dominio dei [[Moncada (famiglia)|Moncada di Paternò]], che furono i titolari della [[contea di Caltanissetta]] fino al 1812; della nobile famiglia rimane il secentesco [[Palazzo Moncada (Caltanissetta)|Palazzo Moncada]], in stile barocco.
A partire dall'Ottocento conobbe un notevole sviluppo industriale grazie alla presenza di [[Zolfo di Sicilia|vasti giacimenti di zolfo]], che la resero un importante centro estrattivo; l'importanza che rivestì nel settore solfifero le valse l'appellativo di "capitale mondiale dello zolfo",<ref name="capitale dello zolfo">{{Cita web|url=http://www.insicilia.it/sicilia_le_miniere_di_zolfo.htm|titolo=Caltanissetta: le miniere di zolfo|accesso=14 novembre 2010|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090911181539/http://www.insicilia.it/sicilia_le_miniere_di_zolfo.htm}}</ref> e nel 1862 vi fu aperto il [[Istituto di istruzione Sebastiano Mottura|primo istituto minerario d'Italia]].<ref>{{Cita web|url=http://www.storiapatriacaltanissetta.it/archivio-nisseno-anno-vi-n-11 | titolo =150 anni di storia della scuola mineraria “Sebastiano Mottura” di Caltanissetta|autore = Salvatore Scarantino|data = |formato = pdf|editore = Società Nissena di Storia Patria - Caltanissetta - Anno VI, n
== Geografia fisica ==
[[File:Veduta-Vallone-Caltanissetta.jpg|thumb|left|upright=1.2|Veduta delle campagne a nord di Caltanissetta dalla cima del [[Monte San Giuliano (Caltanissetta)|monte San Giuliano]]]]
Il vasto territorio di Caltanissetta, [[Comuni d'Italia per superficie|quattordicesimo d'Italia per superficie]] e quarto in Sicilia dopo [[Noto (Italia)|Noto]], [[Monreale]] e [[Ragusa]]<ref>{{Cita web|url=http://www.tuttitalia.it/comuni/popolazione/|titolo=Comuni italiani per popolazione|accesso=25 febbraio 2017}}</ref> si sviluppa nell'entroterra isolano e non ha sbocchi sul mare. Il territorio, situato nella regione dei [[monti Erei]], è prevalentemente collinare, con la cima più alta che raggiunge gli
=== Territorio ===
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Il centro abitato città sorge fra tre colli (Sant'Anna, [[Monte San Giuliano (Caltanissetta)|monte San Giuliano]] e Poggio Sant'Elia) che, disposti ad arco, formano una conca entro la quale si sviluppa parte del centro storico e tutti i quartieri meridionali.
Nel vigente [[Piano paesaggistico|Piano Territoriale Paesistico]] del libero consorzio comunale di Caltanissetta, della Regione Siciliana, Assessorato Beni Culturali ed Ambientali, gran parte del territorio di Caltanissetta ricade nei paesaggi locali n. 9 "Aree delle Miniere", n. 8 "Sistemi urbani di Caltanissetta e San Cataldo" e n. 5 "Valle del [[Salito]]".<ref>{{Cita web |url= http://nomuos.org/documents/Regione_Siciliana_normativa_SIC_Niscemi__Norme_attuazione_riserve_naturali_prov_Caltanissetta.pdf |titolo= Piano Territoriale Paesistico della Provincia di Caltanissetta
[[File:Maccalube di Terrapelata.jpg|thumb|[[Maccalube di Terrapelata|Maccaluba]], un vulcanello di fango in località Terrapelata.]]
Nella letteratura geologica il territorio del comune rientra nel
Secondo il D.Lgs. 30/2009 il Bacino di Caltanissetta rappresenta un corpo idrico sotterraneo della Sicilia ed è uno dei 19 bacini idrogeologici della Sicilia, pertanto oggetto di monitoraggio della qualità dell'acquifero da parte della Regione Siciliana. I primi rilevamenti delle formazioni geologiche affioranti furono effettuati da [[Luigi Baldacci (geologo)|Luigi Baldacci]]<ref>{{cita libro |nome= Luigi |cognome= Baldacci |titolo= Descrizione geologica dell'isola di Sicilia |anno= 1886 |editore= Tip. Nazionale |città= Roma }}</ref> e [[Sebastiano Mottura]];<ref>{{cita libro |nome= Sebastiano |cognome= Mottura |titolo= Sulla formazione terziaria |url=http://books.google.it/books?id=PuMV_fptEmQC |anno= 1871 }}</ref> intorno agli [[Anni 1930|anni trenta]] nuovi studi furono effettuati dal geologo tedesco Behermann.<ref>Behermann R.B.(1938) - Appunti sulla geologia della Sicilia centro-meridionale</ref>
Leo Ogniben effettuò importanti studi sulla serie solfifera siciliana.<ref>{{Cita libro|cognome=Ogniben |nome=Leo |data=1957 |titolo=Petrografia della serie solfifera siciliana e considerazioni geologiche relative |editore=Libreria dello Stato |p=275}}</ref>
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== Origini del nome ==
Il [[toponimo]] "Caltanissetta" (di cui esiste anche la variante desueta ''Caltanisetta'')<ref>{{cita web|titolo=Caltanissetta|url=http://www.dizionario.rai.it/poplemma.aspx?lid=66116&r=3595|accesso=12 gennaio 2021|editore=[[RAI]] – [[Dizionario d'ortografia e di pronunzia]]
{{citazione
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}}
Il motivo per cui la località fosse appellata in questo modo rimane sconosciuta e l'ipotesi che il [[castello di Pietrarossa]] fosse un ''[[harem]]'' a servizio {{
Secondo lo studioso Luigi Santagati,<ref name="urlwww.storiapatriacaltanissetta.it">{{Cita libro|autore-capitolo-nome=Luigi|autore-capitolo-cognome=Santagati|titolo=Archivio Nisseno|volume=Anno III - N. 4|anno=2009|editore=Paruzzo Printer editore|città=Caltanissetta|url=http://www.storiapatriacaltanissetta.it/phocadownload/archivio_nisseno/archivio_nisseno_4.pdf|capitolo=Nuove considerazioni sulla fondazione di Caltanissetta|formato=pdf|accesso=23 maggio 2020|pp=138 e succ.}}</ref> il toponimo dimostrerebbe l'esistenza, mai confermata, di un borgo preesistente di origine bizantina. Secondo la sua teoria, ''nisāʾ'', "donna" in arabo, sarebbe la storpiatura di ''[[Nevşehir|Nissa]]'', il nome della città dell'[[Anatolia]] da cui provenivano gli [[stratioti]] [[bizantini]] che avrebbero costruito il [[castello di Pietrarossa]] e il vicino villaggio, che avrebbero chiamato Nissa, lì dove sorge il quartiere degli Angeli. In seguito alla conquista da parte degli [[arabi]], questi avrebbero aggiunto al nome originale del borgo il prefisso ''Qalʿat'', "castello", analogamente a quanto fecero a Henna, l'odierna [[Enna]], che rinominarono ''Qasr Yannae'', divenuta poi Castrogiovanni, e in altre località di cui storpiarono o integrarono il nome bizantino.
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La storia di Caltanissetta affonda le proprie radici al IV millennio a.C., come dimostrano i reperti risalenti all’[[età del bronzo]] e i [[Tomba a camera|sepolcri a camera]] scavati nella roccia ritrovati a [[Sabucina]] e a [[Gibil Gabib]], insediamenti attribuiti alle popolazioni dei [[Sicani]], entrambi conquistati dalla [[colonia greca]] di [[Gela]] intorno al VI secolo a.C. per poi finire sotto il dominio di [[Akragas]] (attuale [[Agrigento]])<ref name=":7">{{Cita web|url=https://www2.regione.sicilia.it/beniculturali/sitepda/pagina_musei.asp?ID=18&IdSito=16&IdC=&IdS=&IdAS=&Prov=E|titolo=Regione Siciliana Assessorato Beni Culturali|accesso=10 aprile 2022}}</ref>. Tracce di epoca romana sono ravvisabili in alcuni reperti (tra cui un busto dell'imperatore [[Geta]]) ritrovati nelle [[Tomba a fossa|tombe a fossa]] di contrada Lannari, ai piedi del colle di Sabucina<ref name=":7" />, ma anche nell'attuale [[Abbazia di Santo Spirito]], antico avamposto militare romano, successivamente trasformato in granaio e poi in [[abbazia]] in [[Storia della Sicilia normanna|età normanna]].<ref name=":3">{{Cita web|url=https://comune.caltanissetta.it/turismo/cenni-storici-2/|titolo=Città di Caltanissetta Cenni storici {{!}}|sito=comune.caltanissetta.it|accesso=17 marzo 2022}}</ref>
Tuttavia le prime tracce documentali sulla città si hanno a partire dal 1087, quando il [[Ruggero II di Sicilia|Conte Ruggero il Normanno]] strappa agli arabi il "castello delle donne" (l'attuale [[castello di Pietrarossa]]), che venne da lui infeudato a vari membri della sua famiglia. Sotto la [[Svevia|dominazione sveva]], l'imperatore [[Federico II di Svevia|Federico II]] erige la [[Chiesa di Santa Maria degli Angeli (Caltanissetta)|chiesa di Santa Maria degli Angeli]] a parrocchia cittadina in sostituzione dell'Abbazia di Santo Spirito. Gli [[Corona d'Aragona|Aragonesi]] elevano la città a [[Contea di Caltanissetta|contea]] per la [[Lancia di Sicilia|famiglia Lancia]], dai quali nella prima metà del XIV sec. l’ebbero gli [[Aragona di Sicilia|Aragona, duchi di Randazzo]]. Nel 1407 la città passò poi sotto il dominio dei [[Moncada di Paternò]], che dura ininterrottamente fino al 1812, anno dell'[[Costituzione siciliana del 1812|abolizione del feudalesimo in Sicilia]].<ref name=":0">{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/caltanissetta|titolo=Caltanissetta nell'Enciclopedia Treccani
[[File:Stemma Moncada di Paternò.png|thumb|left|upright=0.5|Stemma dei [[Moncada di Paternò|Moncada]].]]
Nel 1816, sotto i [[Borbone delle Due Sicilie|Borbone]], Caltanissetta venne elevata a [[capoluogo di provincia]] e, per questo motivo, rifiutò di partecipare ai [[Moti del 1820-1821|moti antiborbonici del 1820]], subendo perciò le rappresaglie degli insorti che la saccheggiarono. Partecipò però attivamente ai moti del 1848 e del 1860, accogliendo festosamente [[Spedizione dei Mille|Garibaldi e i Mille]] e venendo dunque annessa al [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]]. In questo periodo, Caltanissetta vive un intenso boom dell'industria mineraria legata all'estrazione dello [[zolfo]], tanto da fargli guadagnare l'appellativo di "capitale mondiale dello zolfo", che da un lato determina prosperità economica ma dall'altro produce numerose vittime tra i lavoratori delle miniere (i cosiddetti "zolfatai"), costretti a lavorare in condizioni precarie e disumane<ref name="capitale dello zolfo" /><ref name=":2">{{Cita|Curcuruto}}.</ref>.
Nel 1943 Caltanissetta subì [[Bombardamento di Caltanissetta|pesanti bombardamenti]] da parte degli anglo-americani, che provocarono centinaia di vittime. Il [[Secondo dopoguerra in Italia|secondo dopoguerra]] si caratterizza soprattutto per la crisi irreversibile dell'industria zolfifera, che culmina con la chiusura definitiva di tutte le miniere del circondario completata alla fine degli anni 1980<ref name=":2" />. È proprio nell'immediato dopoguerra che però Caltanissetta conosce una vivace rinascita culturale impressa dalla presenza di valenti intellettuali quali [[Salvatore Sciascia (editore)|Salvatore Sciascia]], [[Leonardo Sciascia]], [[Vitaliano Brancati]], [[Rosario Assunto]], [[Luigi Russo]] ed altri, tanto da fare guadagnare alla città l'appellativo di "Piccola Atene".<ref name=":2" /><ref>{{Cita web|url=https://palermo.repubblica.it/societa/2021/05/11/news/caltanissetta_una_targa_per_ricordare_la_libreria_sciascia_cenacolo_della_piccola_atene_-300431344/|titolo=Caltanissetta, una targa per ricordare la libreria Sciascia, cenacolo della "Piccola Atene"|sito=la Repubblica|data=11 maggio 2021
A partire dai primi anni 2000, a fianco del fenomeno sempre crescente dell'[[emigrazione]] di molti nisseni verso altre città italiane o l'estero, si è registrato un forte incremento degli stranieri, soprattutto dall'[[Africa subsahariana]], anche a causa della presenza del [[CARA di Caltanissetta|CARA di contrada Pian del Lago]], uno dei più grandi d'[[Italia]] che accoglie centinaia di [[Diritto di asilo|richiedenti asilo]] provenienti da quei Paesi.<ref name=":6">{{Cita web|url=http://briguglio.asgi.it/immigrazione-e-asilo/2013/giugno/nota-imm-caltanissetta.html|titolo=Caltanissetta è un posto strano|sito=briguglio.asgi.it|accesso=18 marzo 2022}}</ref>
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File:Salvatore Sciascia foto Quatriglio.jpg|[[Salvatore Sciascia (editore)|Salvatore Sciascia]] davanti alla sua celebre libreria in Corso Umberto I negli anni sessanta.
File:Bar Romano a Caltanissetta anni 60.jpg|Il [[Caffè Romano|Bar Romano]] in [[Corso Umberto I (Caltanissetta)|Corso Umberto I]], uno dei luoghi simbolo della città, negli sessanta.
File:Fontana del Tritone vista post..jpg|Vista posteriore della Fontana del [[Tritone]] di Piazza [[Garibaldi]].
</gallery>
=== Simboli ===
{{vedi anche|Armoriale dei comuni del libero consorzio comunale di Caltanissetta}}
[[File:Caltanissetta-Gonfalone.png|upright=0.5|thumb|Gonfalone]]▼
Nello statuto del Comune<ref name=Statuto>{{cita testo|url=https://dait.interno.gov.it/documenti/statuti/statuto-comune-cl-caltanissetta.pdf|titolo=Statuto del Comune di Caltanissetta|posizione= art. 3 ''Stemma e sede''}}</ref> sono riportate le [[Blasonatura|descrizioni araldiche]] dello [[stemma]] e del [[gonfalone]] riconosciuti con decreto del capo del governo del 13 gennaio 1941.<ref>{{Cita web|url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?5769 |titolo=Caltanissetta, decreto 1941-01-13 DCG, riconoscimento di stemma e gonfalone|sito=Archivio Centrale dello Stato|accesso=
[[File:Stemma Comune di Caltanissetta.jpg|thumb|
{{Citazione|Lo stemma di Caltanissetta è costituito da una fortezza a tre torri merlate, in oro su campo rosso, sormontato da una corona araldica antica. Da una delle tre torri, la laterale a destra guardando, esce la testa di un guerriero con elmo in testa e visiera alzata, mentre dall'altra torre, a sinistra guardando, esce una mano che impugna la spada.}}
▲[[File:Caltanissetta-Gonfalone.png|upright=0.5|thumb|Gonfalone]]
{{Citazione|Stendardo composto da una croce vermiglia delimitata in basso da colori verde e giallo e in alto bianco a sinistra e turchino a destra. Al centro della croce vermiglia, un'aquila reale porta in petto lo stemma di città. Sulla testa dell'aquila c'è una corona araldica. Con gli artigli l'aquila ghermisce due cornucopie
==== Bandiera ====
La bandiera è un vessillo bianco recante al centro lo stemma cittadino e la denominazione istituzionale in caratteri neri.
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
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[[File:Centro storico a CL 060518 (69).jpg|thumb|Chiesa della Madonna della Grazia]]
; [[Chiesa di Santa Maria della Grazia (Caltanissetta)|Chiesa di Santa Maria della Grazia]]: Chiesa seicentesca costruita su una preesistente cappella votiva dedicata alla Madonna della Grazia da cui il nome. La chiesa ha unica navata con altari laterali e con una volta a botte riccamente decorata da stucchi. L'altare maggiore conserva il quadro della Madonna della Grazia di [[Pietro Antonio Novelli (artista 1568)|Pietro Antonio Novelli]].<ref>{{Cita web|url=http://www.virtualsicily.it/public/luoghi/caltanissetta/Chiesa-della-Madonna-della-Grazia|titolo= La Chiesa della Madonna della Grazia|sito=virtualsicily.it|accesso=28 novembre 2021}}</ref>
; [[Villa Cappellano]]: Si tratta di un monastero-fattoria costruito dai gesuiti nel XVI secolo e utilizzato come loro residenza estiva fino al 1843, quando la sostituirono con la nuova [[Casina dei Gesuiti alle Balate|casina alle Balate]]. Presenta diversi corpi di fabbrica che si affacciano su un cortile quadrangolare; il corpo principale presenta un prospetto tipicamente [[Architettura barocca|barocco]]. Fa parte del complesso anche la cappella dedicata al [[Sacro Cuore di Gesù]], da cui proviene la cornice lignea conservata presso la chiesa madre di Delia. Oggi abbandonata, si trova a 2 km da [[Delia (Italia)|Delia]].
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; Fontana del tritone: È costituita da un gruppo bronzeo raffigurante un tritone che tenta di domare un cavallo marino di fronte a due mostri marini che lo insidiano. Ispirata alla mitologia greca il [[Tritone (mitologia)|Tritone]] è un dio marino con il corpo per metà uomo e per metà pesce, figlio di [[Poseidone]] e [[Anfitrite]]. La figura mitologica è stata spesso usata nella costruzione di fontane e [[ninfeo|ninfei]], anche il [[Bernini]] l'ha collocato nella sua famosa fontana a [[Roma]]. Fu scolpita dal nisseno [[Michele Tripisciano]] nel 1890 e inizialmente posta nell'androne di [[#Palazzo del Carmine|Palazzo del Carmine]]: la fontana fu creata dall'architetto [[Gaetano Averna]] per essere posta nella sua attuale locazione, al centro di [[Piazza Garibaldi (Caltanissetta)|Piazza Garibaldi]], dove fu inaugurata il 15 dicembre 1956, in sostituzione ad un vecchio [[lampione]] in ferro a cinque luci. Tra la fine del 2008 e l'inizio del 2009, l'intera piazza Garibaldi è stata sottoposta a lavori di pavimentazione in [[Basolato lavico|basoli di pietra lavica]] per impedire il passaggio di automobili e consentire il libero transito dei pedoni. In questa occasione anche la fontana del tritone è stata restaurata e vi sono stati installati impianti di illuminazione che l'hanno riportata così all'antico splendore. <br />Spesso la fontana del tritone, anche stilizzata, viene usata come simbolo distintivo della città.
[[File:Monumento ai Caduti Caltanissetta.jpg|left|thumb|Il monumento ai caduti il [[Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate|4 novembre]] 2017]]
; Monumento ai caduti: Sito in fondo al viale Regina Margherita, commemora i 291 militari nisseni caduti durante la [[Grande Guerra]]. Si tratta di una statua bronzea che riproduce due figure umane: la prima, in posizione eretta, rappresenta la Patria, e cinge un elmetto contornato da ramoscelli di lauro e quercia, con una mano regge un libro e una palma, con l'altra indica verso il basso, dove si trova la seconda figura, l'eroe, che stringe il tricolore. La statua è collocata su un basamento che presenta una gradinata sulla parte anteriore, e alla base due cannoni e una corona d'alloro in bronzo. Fu inaugurato il 16 dicembre 1922 per volontà di un comitato appositamente costituitosi e presieduto dal dottore Luigi Sagona, che nel conflitto aveva perso congiunti. Inizialmente collocato a poca distanza dal seminario vescovile, in una zona adiacente al viale Regina Margherita che venne chiamata viale delle Rimembranze, nel 1965 fu spostato nell'attuale sito, a 500 m da quello originario. Fu realizzato su progetto dello scultore Cosimo Sorgi utilizzando il bronzo sottratto al nemico dalla fonderia Laganà di Napoli. È sede cittadina delle [[Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate|commemorazioni del 4 novembre]].<ref>{{cita web|url=http://www.pietredellamemoria.it/pietre/monumento-ai-caduti-di-caltanissetta/|titolo=Monumento ai Caduti di Caltanissetta|sito=pietre della memoria|accesso=31 maggio 2018}}</ref>
[[File:Antenna Rai Caltanissetta da via Paladini.jpg|thumb|L'antenna Rai di Caltanissetta vista dalla via F. Paladini]]
; [[Trasmettitore di Caltanissetta]]: La stazione radiotrasmittente di Caltanissetta<ref name="urlRai - Impianto Onde Corte Caltanissetta">{{Cita web|url=http://www.mediasuk.org/archive/cal_tx.html|titolo=Rai - Impianto Onde Corte Caltanissetta|accesso=14 novembre 2010}}</ref> è un impianto, inattivo, per la radiodiffusione in [[onde lunghe]], [[onde medie|medie]] e [[onde corte|corte]].<ref name="autogenerato1">{{Cita web|url=http://www.mediasuk.org/archive/cal_ant.html|titolo = Rai - antenne impianto Caltanissetta|accesso=14 novembre 2010}}</ref> Il suo principale elemento è un'[[antenna omnidirezionale]] di 286 metri di altezza, che detiene il primato per la struttura più alta d'[[Italia]], essa si erge sulla collina Sant'Anna di
Il 2 novembre 2013 la giunta comunale della città nissena ha deliberato l'acquisto del manufatto in metallo, delle costruzioni annesse e dell'area circostante per la somma di 537.000 euro. Le motivazioni alla base della decisione dell'acquisto sono state l'interesse ad evitare che l'antenna venisse demolita da parte della RAI e che il circostante parco alberato, diventando di proprietà comunale venisse trasformato in un parco pubblico attrezzato per la città.<ref>''Giuseppe Scibetta'', Il comune acquista l'antenna RAI - La Sicilia, p.27 5 novembre 2013</ref>
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Il Dipartimento regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana il 23 novembre 2021 ha indicato alla Soprintendenza dei Beni culturali di Caltanissetta, di dare avvio alle nuove procedure per l’apposizione del vincolo di bene di interesse culturale dell'antenna radiotrasmittente RAI, ritenuta dalla comunità locale e dalle organizzazioni del territorio un elemento fortemente identitario e dal profondo valore storico e culturale.<ref>{{Cita web|url =https://newsicilia.it/caltanissetta/cronaca/antenna-rai-di-caltanissetta-al-via-procedure-per-vincolo-di-bene-culturale-samona-forte-valore-storico/730510#more|titolo =Antenna Rai di Caltanissetta, al via procedure per vincolo di bene culturale|sito=newsicilia.it|data=23 novembre 2021}}</ref>
<ref>{{Cita web|url =https://www.bclnews.it/2021/11/25/caltanissetta-lantenna-rai-come-la-tour-eiffel-niente-demolizione-si-spera/|titolo =Caltanissetta l'antenna Rai come la tour Eiffel|sito=bclnews.it|data=25 novembre 2021}}</ref>
Il 28 maggio 2025 il Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana revoca il vincolo di tutela imposto sul trasmettitore sulle frequenze LF-AM-HF, evidenziando gravi criticità strutturali che avrebbero impedito la realizzazione di manutenzioni straordinarie e che avrebbero potuto rappresentare un rischio per l'incolumità pubblica.<ref name=":1" />
Il 18 luglio 2025 il [[Tribunale Amministrativo Regionale|TAR]] per la Sicilia autorizza la demolizione dell'opera, riconoscendo le criticità strutturali.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia|titolo=Ordinanza N. 00407/2025 REG. PROV. CAU
Ordinanza N. 01073/2025 REG.RIC.}}</ref> e l'antenna viene abbattuta il 23 luglio alle ore 17:40 da parte di [[Rai Way]].<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.ilfattonisseno.it/2025/07/caltanissetta-lantenna-rai-alle-1740-e-stata-demolita-un-addio-tra-emozione-memoria-e-silenzio/|titolo=Caltanissetta, l’antenna RAI alle 17:40 è stata demolita|sito=il Fatto Nisseno|accesso=2025-07-23}}</ref>
; [[Ponte Capodarso]]: Situato sull'[[Imera Meridionale]], al confine tra i territori di Caltanissetta ed [[Enna]], fu costruito nel 1553 per volere di [[Carlo V d'Asburgo]]; nel Settecento l'erudito [[Antonio Chiusole]] l'annoverò tra le tre meraviglie della Sicilia («un monte, un ponte e un fonte»). Originariamente aveva l'aspetto di un ponte a schiena d'asino, ma nel corso del XIX secolo subì radicali modifiche, volte a facilitarne il passaggio dei carri, che ne fecero assumere l'attuale forma. Oggi si trova lungo il percorso della [[strada statale 122 Agrigentina]], all'interno della [[riserva naturale orientata Monte Capodarso e Valle dell'Imera Meridionale]].
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A queste si aggiungono altre aree verdi:
* [[
* giardino della Legalità, in viale Stefano Candura,<ref>{{cita news|url=https://www.lasicilia.it/news/caltanissetta/83764/caltanissetta-il-giardino-della-legalita-ricordera-i-morti-di-mafia.html|titolo=Caltanissetta, il Giardino della Legalità ricorderà i morti di mafia|pubblicazione=[[La Sicilia]], edizione Caltanissetta|data=23 maggio 2017|accesso=28 febbraio 2019}}</ref>
* parco Robinson, in via De Amicis.
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; Palmintelli: il parco archeologico di Palmintelli è situato in una zona centrale della città, a ridosso del [[viale della Regione]].<ref>{{cita testo|url=http://caltanissetta.qrcultura.it|titolo=Project QR Culture - Caltanissetta | Progetto Qr-Cultura | Caltanissetta<!-- Titolo generato automaticamente -->|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131024122948/http://caltanissetta.qrcultura.it/ }}</ref> Il sito è venuto alla luce a seguito degli scavi condotti nel 1988. Originariamente la zona su cui adesso sorge il parco ospitava un complesso funerario di tombe a grotticella risalente all'età del bronzo, di cui solo una è rimasta intatta. È ben visibile l'ingresso rettangolare della tomba, a pianta regolare e soffitto piatto, nella quale sono stati ritrovati diversi reperti archeologici, alcuni dei quali custoditi presso il Museo archeologico di Caltanissetta.
; [[Sabucina]]: Si trova ad est della città. La sua scoperta è relativamente recente, infatti fu solo negli anni sessanta che venne intrapresa la prima campagna di scavi. Nel sito sono stati individuati insediamenti che si susseguirono dall'[[Età del bronzo|età del bronzo antico]] (XX-XVI secolo a.C.) alla fase di ellenizzazione, fino al [[Sicilia (provincia romana)|periodo romano]]. Un ''[[antiquarium]]'' iconografico conserva i reperti rinvenuti nel territorio.<ref name="museionline.info">{{Cita web|url=https://www.museionline.info/sicilia-musei-monumenti/antiquarium-iconografico-di-sabucina|titolo=Antiquarium Iconografico di Sabucina}}</ref>
; [[Gibil Gabib]]: È situato a circa cinque chilometri dal capoluogo nisseno, su una collina dalla quale si domina il versante sud-orientale della valle del [[Imera meridionale|Salso]]. Il sito, costituito da tre piatteforme digradanti verso sud-est, fu sede di insediamenti preistorici indigeni e di età greca. Gli scavi in quest'area furono incominciati alla metà dell'[[XIX secolo|Ottocento]] e vennero ripresi con maggiore vigore negli [[Anni 1950|anni cinquanta]] del secolo scorso, con le ricerche condotte da [[Dinu Adameșteanu]]. L'ultima, infine, risale al 1984. Proprio intorno alla metà del Novecento vennero portati alla luce alcuni ambienti risalenti al VI secolo a.C., parti della cinta muraria e alcuni oggetti di ceramica riferibile alla facies di Castelluccio [[Età del bronzo|Bronzo Tardo]], mentre negli anni 1980 è stato riportato alla luce un vero torrione di difesa della metà del VI secolo a.C. Tale scoperta si è rivelata di notevole importanza, poiché ha consentito di chiarire la destinazione delle cinte murarie rinvenute quasi trenta anni prima.<br />Dagli scavi presso gli ambienti sono stati rinvenuti vasi, oggetti di uso quotidiano, piatti e lucerne. Sono state inoltre ritrovate anche una statua di divinità fittile femminile e una testina fittile di offerente che testimoniano l'esistenza di vari spazi dedicati al culto e alla venerazione nell'abitato. Ai piedi dell'altura si estendevano due necropoli da cui provengono i corredi con [[ceramica a figure rosse]] [[Sicelioti|siceliota]].
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=== Archeologia industriale ===
[[File:Trabonella 01.jpg|thumb|Edificio della [[solfara Trabonella]]]]
; [[:Categoria:Miniere di zolfo di Caltanissetta|Solfare]]: Il passato di Caltanissetta è strettamente legato all'attività estrattiva dello zolfo e dell'industria mineraria; ne sono testimonianza le numerose miniere ("''[[Solfara|solfare]]''") ormai inattive presenti nel territorio, di cui rimangono le strutture abbandonate. Ne sono esempi le solfare [[solfara Gessolungo|Gessolungo]], [[solfara Giumentaro|Giumentaro]], [[solfara Iungio Tumminelli|Iungio Tumminelli]], [[solfara Saponaro|Saponaro]], [[solfara Stretto Giordano|Stretto Giordano]], [[solfara Trabonella|Trabonella]].<ref name="Società Nissena di Storia Patria - Caltanissetta">{{Cita web|url=http://www.storiapatriacaltanissetta.it/pubblicazioni/archivio-nisseno/la-rivista/anno-vi-n-11|titolo=Cenni sulla storia delle solfare di Sicilia|autore=Mario Gatto|data=Anno VI, nº11|formato=pdf|editore=Società Nissena di Storia Patria - Caltanissetta|p=139}}</ref>
[[File:Gasometro di Caltanissetta in Via Angeli.JPG|thumb|Ruderi del gasometro o Opificio dell'usina, in via Angeli]]
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=== Etnie e minoranze straniere ===
Le nazionalità principali erano:<ref>{{Cita web|url=https://demo.istat.it/str2023/index.html|titolo=Statistiche demografiche ISTAT|sito=demo.istat.it|accesso=7 aprile 2024}}</ref>
{{div col}}
* [[
* [[
* [[
* [[Afghanistan]]
* [[
* [[
* [[Nigeria]] {{formatnum:125}}
* [[Bangladesh]] {{formatnum:79}}
{{div col end}}
=== Tradizioni e folclore ===
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=== Istituzioni, enti e associazioni ===
[[File:AA VV, Anno VII, n°13, Storia Patria Caltanissetta, 13 Febbraio 2014..JPG|thumb|upright=0.5|La rivista Archivio Nisseno]]
; Storia patria: A Caltanissetta è attiva dal 2012 la [[Società Nissena di Storia Patria]], una [[Deputazioni di storia patria|deputazione tematica statale]]. Scopo peculiare della società è quello di valorizzare e promuovere la storia, rilanciando la cultura del territorio nisseno; anche grazie alla pubblicazione della rivista semestrale ''[[Archivio Nisseno]]''. Dal 2014 è una ONLUS; dal 2016 è ospitata nel convento dei frati minori annesso alla [[Chiesa di Santa Maria degli Angeli (Caltanissetta)|chiesa di Santa Maria degli Angeli]], in cui è stata allestita una biblioteca realizzata grazie a delle donazioni.<ref>{{cita web|url=http://www.storiapatriacaltanissetta.it/|titolo=Società Nissena di Storia Patria
== Cultura ==
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Infine, ''SiciliAntica'' che organizza dal 2004 un convegno di studi annuale sulla storia siciliana.
Dal 2022 la città è capofila del progetto del ''[[Primo parco mondiale dello stile di vita mediterraneo]]'' insieme ad altre 103 città del centro Sicilia.<ref name="Città di Caltanissetta">{{cita web|titolo=Città di Caltanissetta - Assessorato alla Crescita Territoriale; Patto di Comunità: Primo Parco mondiale, policentrico e diffuso, dello Stile di Vita Mediterraneo - Albo Pretorio: delibera n.136/2020 del 30/10/2020|sito=Città di Caltanissetta | url=https://comune.caltanissetta.it/?s=Primo+Parco+mondiale%2C+policentrico+e+diffuso%2C+dello+Stile+di+Vita+Mediterraneo
=== Archivi e biblioteche ===
[[File:Salterio diurno del XVII secolo.png|thumb|[[Salterio (liturgia)|Salterio]] diurno [[miniatura|miniato]] del XVII secolo proveniente dal [[Convento dei Cappuccini (Pigni)|convento dei Cappuccini in contrada Pigni]], rubato nel 2010 dalla [[biblioteca Scarabelli]].<ref>{{cita web|url=http://www.storiapatriacaltanissetta.it/notizie/31-i-libri-scomparsi-della-biblioteca-scarabelli|titolo=I libri scomparsi della biblioteca Scarabelli|data=1º febbraio 2013|editore=[[Società Nissena di Storia Patria]]}}</ref> ]]
; Archivio di Stato: Fu istituito nel 1843 come archivio alle dipendenze della [[Provincia di Caltanissetta (Regno delle Due Sicilie)|provincia borbonica di Caltanissetta]], e tale rimase anche dopo l'Unità d'Italia, fino al 1932, quando i vecchi archivi borbonici passarono sotto la diretta giurisdizione statale; dal 1975 le competenze sono transitate al [[Ministero della cultura|Ministero per i beni e le attività culturali]]. Al suo interno conserva, tra gli altri, gli archivi notarili sino al 1903, gli archivi delle Corporazioni religiose soppresse dopo il 1866, l’archivio del Corpo delle miniere, e l'archivio storico del comune di Caltanissetta sino al 1860. L'edificio che lo ospita è stato realizzato ''ad hoc'' nel 1969 su progetto dell'architetto [[Salvatore Cardella]]; si compone di una vistosa torre di dieci piani, adibita a locali di deposito, e di una struttura di due piani in cui sono allocati gli uffici.<ref>{{cita web|url=http://www.archiviodistatocaltanissetta.beniculturali.it/index.php?it/2/la-carta-dei-servizi|titolo=La carta dei servizi|sito=Archivio di Stato di Caltanissetta|formato=PDF|accesso=30 maggio
; [[Biblioteca Scarabelli]]: Si trova nei locali del secentesco ex [[Collegio dei Gesuiti (Caltanissetta)|collegio dei Gesuiti]], attiguo alla [[Chiesa di Sant'Agata al Collegio|chiesa di Sant'Agata]]. Istituita nel 1862, la biblioteca possiede un patrimonio composto da oltre 140.000 volumi e quasi trecento manoscritti, derivante da donazioni di privati e da confische ai danni di alcuni ordini religiosi del passato. Fortemente voluta dal prefetto [[Domenico Marco]], deve il nome a [[Luciano Scarabelli]], professore [[Piacenza|piacentino]] che contribuì alla crescita del patrimonio librario attraverso numerose donazioni; un'altra figura chiave fu il bibliotecario [[Calogero Manasia]].<ref>{{cita web|url=https://comune.caltanissetta.it/ufficio-cultura/biblioteca-l-scarabelli.html|titolo=Biblioteca Comunale "Luciano Scarabelli"|sito=sito istituzionale del Comune di Caltanissetta|accesso=30 maggio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180526041518/https://comune.caltanissetta.it/ufficio-cultura/biblioteca-l-scarabelli.html|urlmorto=sì}}</ref> La biblioteca conta anche una sezione esterna nel [[villaggio Santa Barbara]].<ref name="ABI" />
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; Biblioteca diocesana: È ospitata al pian terreno del palazzo vescovile, nei locali attigui all’auditorium del [[Museo diocesano (Caltanissetta)|museo diocesano]]. Fu fondata nel 1904 dal vescovo [[Ignazio Zuccaro]] con l'intento di custodire i libri lasciati dal suo predecessore [[Giovanni Battista Guttadauro di Reburdone|Giovanni Guttadauro]] che confluirono nel fondo antico. Si deve a monsignor Giovanni Speciale il riordino della biblioteca e la schedatura dei volumi; alla sua morte lasciò circa settemila volumi che costituiscono il fondo a lui intitolato. Oggi il patrimonio è costituito da circa 47.000 volumi tra cui opere di teologia, spiritualità, letteratura italiana e straniera, lingua e letteratura greca e latina, arte, filosofia, storia, storia della Chiesa, patrologia, oratoria, scienze giuridiche, scienze, matematica, musica e pubblicazioni di vario interesse. È dotata anche di un'[[emeroteca]].<ref>{{cita web|url=http://www.diocesicaltanissetta.it/istituti-di-formazione/biblioteca-diocesana-del-seminario.html|titolo=Biblioteca Diocesana del Seminario|sito=sito internet della Diocesi di Caltanissetta|accesso=30 maggio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180612113013/http://www.diocesicaltanissetta.it/istituti-di-formazione/biblioteca-diocesana-del-seminario.html|urlmorto=sì}}</ref>
=== Università ===
{{vedi anche|Consorzio universitario di Caltanissetta}}
Il Polo Universitario di Caltanissetta è una sede distaccata dell'[[Università degli studi di Palermo]], organizzata in Consorzio,<ref>{{cita web |url=https://www.uni.cl.it/consorzio/chi-siamo/ |titolo=Chi siamo |sito=Consorzio Universitario di Caltanissetta |accesso=1º luglio 2025}}</ref> che nell'anno accademico 2025-2026 offre i seguenti corsi di studio:<ref>{{cita web |url=https://www.unipa.it/strutture/poli-decentrati/poli/polo-territoriale-di-caltanissetta/ |titolo=Presentazione del Polo Territoriale di Caltanissetta |sito=Università degli Studi di Palermo |accesso=1º luglio 2025}}</ref>
*Farmacia (LM-13)
*Infermieristica (L/SNT1)
*Ingegneria Biomedica (L-9)
*Medicina e Chirurgia (LM-41)
*Medicina e Chirurgia - Medit (LM-41)
*Scienze e Tecnologie Agrarie (L-25)
Altre università hanno la loro sede a Caltanissetta: {{senza fonte|l'[[Università degli Studi Internazionali di Roma]],}} l'[[Università degli Studi "Niccolò Cusano"]]<ref>{{cita web |url=https://caltanissetta.unicusano.it/caltanissetta-unicusano-it/ |titolo=L’Università di Caltanissetta Niccolò Cusano e i suoi corsi online| sito=Università Cusano Caltanissetta |accesso=1º luglio 2025}}</ref> e l'[[Università telematica "Pegaso"]].<ref>{{cita web |url=https://www.unipegaso.it/sedi/sicilia/caltanissetta |titolo=Sede di Caltanissetta |sito=Università Pegaso |accesso=1º luglio 2025}}</ref>
=== Musei ===
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[[File:Palazzo Moncada Caltanissetta - Mostra xilografie Dalì.jpg|thumb|Interni del Palazzo Moncada durante una mostra su [[Salvador Dalí]]]]
; Galleria civica d'arte: Occupa parte del [[Palazzo Moncada (Caltanissetta)|Palazzo Moncada]] e ospita mostre permanenti e temporanee
; [[Museo Tripisciano]] : Inaugurato nel 2010 nel piano ammezzato del palazzo Moncada, all'interno della galleria civica d'arte, è una mostra permanente delle opere dello scultore nisseno [[Michele Tripisciano]], che si trovavano nel suo studio romano e che sono state donate dallo stesso artista al Comune dopo la sua morte, come da testamento. Sono sculture prevalentemente in gesso, ospitate all'interno di quattro sale suddivise per area tematica. Inoltre all'interno della mostra sono ospitate anche altre opere di artisti locali, tra cui [[Giuseppe Frattallone]] e Francesco Guadagnuolo.<ref name="museo tripisciano miniere">{{cita web |url=http://www.distrettoturisticodelleminiere.it/distretto/palazzo-moncadagalleria-civica-darte-museo-tripisciano/ |titolo=Palazzo Moncada/Galleria Civica d’Arte – Museo Tripisciano |sito=Distretto turistico delle miniere |accesso=30 maggio 2018 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180928213935/https://www.distrettoturisticodelleminiere.it/distretto/palazzo-moncadagalleria-civica-darte-museo-tripisciano/ |dataarchivio=28 settembre 2018}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.museionline.info/sicilia-musei-monumenti/museo-tripisciano|titolo=Museo Tripisciano}}</ref>
; [[Museo diocesano (Caltanissetta)|Museo diocesano]]: Sito in viale Regina Margherita, presso il Vescovado, ospita diverse collezioni, provenienti da molte chiese del territorio che offrono un'ottima testimonianza del fermento culturale degli artisti locali fra Seicento e Settecento. All'interno sono custoditi numerosi dipinti, vasi d'argento, paramenti sacri, arredi e preziosi codici miniati.
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; Museo d'arte contemporanea: Si trova nella salita Matteotti e ospita mostre temporanee. Inaugurato nel 2017,<ref>{{cita web|url=http://www.ilfattonisseno.it/2017/06/caltanissetta-museo-darte-contemporanea-inaugurazione-giovedi-8-giugno/|titolo=Caltanissetta, museo d'arte contemporanea: inaugurazione giovedì 8 giugno|sito=il Fatto Nisseno|data=6 giugno 2017|accesso=27 maggio 2018}}</ref> è stato realizzato utilizzando i locali sotterranei di un rifugio antiaereo costruito durante la [[seconda guerra mondiale]]. Si compone di dieci ambienti collegati a un corridoio centrale, corrispondenti al vecchio rifugio, e un nuovo locale realizzato all'ingresso della struttura. L'esterno è caratterizzato da una struttura curvilinea metallica.<ref>{{cita web|url=http://www.leviedeitesori.com/listing/ex-rifugio-antiaereo-centro-espositivo-darte-contemporanea/|titolo=Ex rifugio antiaereo – Centro espositivo d’arte contemporanea|sito=Le vie dei tesori|accesso=27 maggio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180528052410/http://www.leviedeitesori.com/listing/ex-rifugio-antiaereo-centro-espositivo-darte-contemporanea/|urlmorto=sì}}</ref>
;
; Antiquarium di [[Sabucina]] : Conserva reperti archeologici rinvenuti nel territorio, profili e piani dei diversi settori di abitazioni dell'età del Bronzo fino al quinto secolo.<ref name="museionline.info"/>
=== Teatro ===
Alla città è legato il [[Teatro Stabile Nisseno]], [[Teatro stabile|organizzazione teatrale]] nata nel 1996 sulle orme del "Piccolo Stabile Nisseno" e ancora precedentemente del gruppo teatrale de "I quindici", nato negli anni settanta. Con circa centotrenta repliche per ogni stagione in giro per la Sicilia e l’Italia meridionale, le stime [[SIAE]] lo classificano ai primi posti tra le compagnie semi-professionistiche dell’Italia centro-meridionale.<ref>{{cita web|url=http://www.teatrostabilenisseno.it/chisiamo.html|titolo=Chi siamo|sito=Teatro Stabile Nisseno|accesso=4 gennaio
=== Cinema ===
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=== Cucina ===
[[File:Rollò nisseno 6.JPG|thumb|left|upright=0.8|[[Rollò]]]]
[[File:Guinness World Records - Longer cannolo 11 09 2022 c 06.jpg|thumb|upright=0.
Oltre ai piatti tradizionali dell'entroterra siciliano, quali tra i primi il [[pesto nisseno]] e tra i secondi il pollo alla nissena, insieme alla [[focaccia nissena]] tipico [[cibo di strada]]; la città si distingue per la raffinata tradizione pasticciera dominata dalla presenza di
Riveste un ruolo importante la variante nissena del [[torrone]], preparato con mandorle e pistacchi e caratterizzato da una particolare e lunga preparazione.<ref>{{cita web|url=https://www.fondazioneslowfood.com/it/arca-del-gusto-slow-food/torrone-di-caltanissetta/|titolo=Torrone di Caltanissetta|sito=Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus|accesso=21 dicembre 2017
Nel 2021, nei locali del vecchio carcere poi liceo scientifico di via Tumminelli, viene finanziato la costruzione del Laboratorio della cucina prototipale dello stile di vita mediterraneo nell'ambito del più articolato e complesso [[Primo parco mondiale dello stile di vita mediterraneo]].<ref name="Guida Sicilia 2022">{{cita web|titolo=Il Parco mondiale dello Stile di Vita Mediterraneo, al centro della Sicilia |sito=Guida Sicilia |data=7 gennaio 2022 | url=https://www.guidasicilia.it/rubrica/il-parco-mondiale-dello-stile-di-vita-mediterraneo-al-centro-della-sicilia/3015003
L'11 settembre 2022 viene stabilito a Caltanissetta il record del [[Cannolo siciliano#Record del mondo|cannolo più lungo al mondo]].<ref name="TGR">{{cita web|titolo=Il cannolo più lungo del mondo, Caltanissetta da Guinness - TGR Sicilia |sito=TGR | url=https://www.rainews.it/tgr/sicilia/video/2022/09/sic-caltanissetta-cannolo-guinness-primati-cf1e3177-2e98-4a48-a6f7-bb6b99a6ec48.html
== Geografia antropica ==
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Durante il periodo di dominazione sveva, la città si presentava come un insieme di borghi aggregati intorno ad alcune emergenze architettoniche: il castello, l'abbazia, il Palazzo del Magistrato del XV secolo (di cui è rimasta soltanto una torre, ormai incorporata nelle costruzioni successive), la nuova parrocchia di Santa Maria la Vetere (o [[Chiesa di Santa Maria degli Angeli (Caltanissetta)|Santa Maria degli Angeli]]), ecc.<ref>{{Cita web|url=https://comune.caltanissetta.it/turismo/quartiere-santa-croce-la-badia/|titolo=Città di Caltanissetta Quartiere Santa Croce – La Badia {{!}}|sito=comune.caltanissetta.it|accesso=8 aprile 2022}}</ref>
Il reale processo di crescita organica del tessuto urbano incominciò nel XVI secolo, sotto la dominazione dei [[Moncada di Paternò|Moncada]], quando si iniziò a pianificare lo sviluppo urbano. La città fu divisa in quattro quartieri: ''San Francesco'' (che includeva il borgo medievale) a sud-est, ''Santa Venera'' (dal nome del relativo convento edificato dai Moncada, poi ribattezzato in ''Santa Flavia'') a nord, ''San Rocco'' a nord-ovest, e ''Zingari'' (o ''Provvidenza''), l'antico ghetto ebraico, a sud-ovest<ref name=":4">{{Cita web|url=https://comune.caltanissetta.it/turismo/la-provvidenza-il-quartiere-degli-zingari/|titolo=Città di Caltanissetta La Provvidenza – il Quartiere degli zingari {{!}}|sito=comune.caltanissetta.it|accesso=4 aprile 2022}}</ref>. I quartieri erano divisi da quattro assi stradali grossolanamente perpendicolari, la ''Via dei Fondachi'' e la sua prosecuzione ''Via del Monastero di Santa Croce'' aperta nel 1827<ref>{{Cita web|url=https://fondoambiente.it/luoghi/castello-di-pietrarossa?ldc|titolo=CASTELLO DI PIETRAROSSA {{!}} I Luoghi del Cuore - FAI|sito=fondoambiente.
<gallery>
File:Mappa CL 1864.png|Antica mappa di Caltanissetta degli inizi del [[1864]].
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File:Copertina PRG 1961 CL.jpg|Copertina del PRG dell'Arch. Giordano approvato nel 1962.
</gallery>
Il centro cittadino si districa tra viottoli, salite, scalinate, stradine impervie e scoscese, anche se non manca il grande ed elegante ''Viale Regina Margherita,'' realizzato sul modello dei ''[[boulevard]]'' francesi, che ricorda la gloria di cui godette la città al tempo dell'estrazione dello zolfo nella seconda metà del XIX secolo, il quale culminò con la costruzione di diverse residenze di ricche famiglie di imprenditori dello zolfo lungo i due corsi principali, come il ''Palazzo Testasecca'', il ''Palazzo Benintende'', il ''Palazzo Lanzirotti'', il ''Palazzo Sillitti Bordonaro'' ed altri, ma anche di importanti sedi istituzionali come il [[Palazzo della Provincia (Caltanissetta)|Palazzo della Provincia]], il Seminario Vescovile e i [[Palazzo del Banco di Sicilia|Palazzi del Banco di Sicilia]] e della Banca d'Italia (a sua volta demolito alla fine degli anni 1960 per consentire la realizzazione di una nuova sede in cemento armato, oggi chiusa<ref>{{Cita web|url=https://www.seguonews.it/palazzo-della-banca-ditalia-a-caltanissetta-ledificio-e-in-vendita-fu-costruito-nel-1969|titolo=Palazzo della Banca d'Italia a Caltanissetta, l'edificio è in vendita: fu costruito nel 1969 - Seguo News|sito=Seguonews.it|data=3 giugno 2022
In centro si trovano il [[Teatro Regina Margherita (Caltanissetta)|Teatro Regina Margherita]] e gli altri cinema della città, il Municipio, nonché le principali chiese e la Cattedrale.
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Ad ovest del quartiere Palmintelli, avvicinandosi al centro di San Cataldo, si erge il ''Poggio Sant'Elia'' (ad un'altitudine di circa 700 m), elegante quartiere residenziale a bassa densità abitativa, sede tra l'altro dell'azienda ospedaliera locale e del ''[[Centro per la formazione permanente e l'aggiornamento del personale del servizio sanitario|CEFPAS]]'' (Centro per la Formazione Permanente e l'Aggiornamento del Personale del Servizio Sanitario), entrato in funzione negli anni novanta. Adesso, tra il quartiere Palmintelli e il Poggio Sant'Elia, si trova l'ingresso principale della città (proprio sullo svincolo sulla [[Strada statale 640 Strada degli Scrittori|SS 640]]) da dove si snodano le direttrici di traffico principali per [[Canicattì]], [[Agrigento]] e la [[Autostrada A19 (Italia)|A19]] (SS 640), per San Cataldo (Via Due Fontane), per [[Santa Caterina Villarmosa]] ([[Strada statale 122 Agrigentina#Strada statale 122 bis Agrigentina|SS 122/bis]]), nonché per la città stessa, tramite la circonvallazione.
Subito a sud del Poggio Sant'Elia si trova la contrada ''Due Fontane'', zona esclusivamente a carattere residenziale a bassa densità, con una forte tendenza all'urbanizzazione. Tra la fine del [[XX secolo]] e l'inizio del [[XXI secolo|nuovo millennio]], lungo la strada principale che l'attraversa, ''Via Due Fontane'' si è avuto un rapido sviluppo di attività e centri commerciali, data l'importanza del collegamento che offre tra Caltanissetta e San Cataldo.
Mentre a ovest del centro storico si edificava nel quartiere ''Balate'', alla fine degli anni 1990 a sud sorgeva la zona ''San Luca'', un quartiere in prevalenza costituito da cooperative edilizie, molto popoloso (circa 5'000 abitanti), ma che rappresenta un esempio di edilizia di scarsissimo valore, vista la disposizione delle costruzioni una a ridosso dell'altra e la scarsezza di verde, nonostante la recente progettazione<ref>{{Cita web|url=https://www.seguonews.it/caltanissetta-legambiente-eliminata-unarea-boschiva-per-far-posto-a-san-luca-allennesimo-palazzone|titolo=Caltanissetta, Legambiente: "Eliminata a San Luca un'area boschiva per far posto all'ennesimo palazzone" - Seguo News|sito=Seguonews.it|data=2 maggio 2021
Da qui, dunque, partiva lo sviluppo della periferia meridionale della città, con la progressiva edificazione di villette in prevalenza unifamiliari nel quartiere di ''Pian Del Lago'', zona ad edilizia di bassa densità, in cui si concentrano gli impianti sportivi della città e dove ha sede il [[CARA di Caltanissetta|CARA]], [[Centri per l'immigrazione in Italia|centro di accoglienza per richiedenti asilo]] entrato in funzione nel 1998 e che, attualmente, è uno dei più grandi d'Italia<ref name=":6" />.
Sempre più a sud sorge sulla direttrice [[Strada statale 640 Strada degli Scrittori#Strada statale 640 dir Raccordo di Pietraperzia|Caltanissetta - Pietraperzia]] la Zona Industriale, sviluppatasi alla fine degli anni 1950 che rappresenta un importante polo produttivo.
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File:Viale della Regione Caltanissetta.jpg|Un tratto di viale della Regione, nel quartiere Palmintelli, oggi.
</gallery>
Il via all'espansione del centro verso nord fu dato negli anni 1970 dalla costruzione del quartiere popolare attraversato da via G.B. De' Cosmi, denominato ''Santa Petronilla'' (dal nome di un'antica chiesetta rurale che sorgeva nella zona) che si sviluppa a partire proprio dalla via De' Cosmi e biforcandosi a destra con via Pietro Leone (zona ''le Fontanelle'', dove si trova il più importante circolo ippico della città) e a sinistra con via Libertà (dove si trova il Palazzo di Giustizia e la Corte d'appello). Nella zona si trova anche l{{'}}''Hotel San Michele'', inaugurato nel 1990 ed unico albergo a quattro stelle della città<ref>{{Cita web|url=https://www.ilfattonisseno.it/2017/05/addio-a-michele-falzone-costruttore-del-bello-a-caltanissetta-e-morto-a-82-anni/https%3A%2F%2Fwww.ilfattonisseno.it%2F2017%2F05%2Faddio-a-michele-falzone-costruttore-del-bello-a-caltanissetta-e-morto-a-82-anni%2F|titolo=Addio a Michele Falzone, “costruttore” del bello a Caltanissetta: è morto a 82 anni|sito=il Fatto Nisseno - Caltanissetta notizie, cronaca, attualità - cronaca, approfondimento e informazione nel nisseno
Sempre a nord, è in via di urbanizzazione la contrada ''Firrìo'', destinata a villette unifamiliari''.''
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=== Frazioni ===
[[File:Villaggio Santa Barbara - via Gatto.jpg|thumb|[[Villaggio Santa Barbara]]]]
Le frazioni del comune di Caltanissetta sono:
Le frazioni del comune di Caltanissetta sono il [[villaggio Santa Barbara]], [[Borgo Petilia]], Borgata Favarella, Cozzo di Naro, [[Borgo Canicassè Casale]], Prestianni, [[Santa Rita (Caltanissetta)|Santa Rita]], Torretta<ref name=Statuto /> e Xirbi.<ref name=PRG /><ref>{{cita web|url=https://www.comune.caltanissetta.it/turismo/la-citta-in-cifre/|titolo=La Città in cifre|accesso=6 gennaio 2021}}</ref> Si tratta di nuclei abitati ubicati a diversi chilometri dalla città, che in genere presentano una chiesa e in alcuni casi anche un ufficio postale e un posto telefonico pubblico. Alcune di queste frazioni sono [[Borgata|borgate]] storiche classificate nel piano regolatore come zone A3 "Centri storici della campagna" e godono di tutela per l'importanza storica che rivestono.<ref name=PRG>{{cita testo|url=https://comune.caltanissetta.it/images/Norme_di_Attuazione_PRG_CL.pdf|titolo=Piano Regolatore Generale del Comune di Caltanissetta|accesso=22 ottobre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171023011938/https://comune.caltanissetta.it/images/Norme_di_Attuazione_PRG_CL.pdf|urlmorto=sì}}{{pdf}}.</ref>▼
* Borgata Favarella
* [[Borgo Canicassè Casale]]
* [[Borgo Petilia]]
* Cozzo di Naro
* Prestianni
* [[Santa Rita (Caltanissetta)|Santa Rita]]
* Torretta<ref name=Statuto />
* [[Villaggio Santa Barbara]]
* Xirbi.<ref name=PRG /><ref>{{cita web|url=https://www.comune.caltanissetta.it/turismo/la-citta-in-cifre/|titolo=La Città in cifre|accesso=6 gennaio 2021}}</ref>
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== Economia ==
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=== Gemellaggi ===
* {{gemellaggio|USA|Rochester|1965|Rochester (New York)}}<ref>{{Cita web|url=https://www.comune.caltanissetta.it/ente/50-anniversario-del-gemellaggio-tra-caltanissetta-e-rochester/|titolo=50
== Sport ==
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=== Calcio ===
[[File:NissaPutignano80.jpg|thumb|Lo [[stadio Palmintelli]] durante una partita della [[Nissa Football Club|Nissa]], anni ottanta]]
La prima società calcistica a Caltanissetta è stata la U.S. Nissena 1929''',''' che ha militato per diversi anni in Prima Divisione, in Serie C e in Quarta Serie per poi sciogliersi nel 1960.
Nel 2020, grazie alla fusione tra Sporting Vallone, ex
=== Automobilismo ===
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* Santi Correnti. ''Sicilia da conoscere e da amare''. Editrice Nocera 1998.
* Walter Guttadauria, ''Memorie in pagine di giornale''. Edizioni Lussografica 2020.
* {{Cita web|url= https://caltanissetta.trasparenza-valutazione-merito.it/web/trasparenza/papca-g?p_p_id=jcitygovalbopubblicazioni_WAR_jcitygovalbiportlet&p_p_lifecycle=2&p_p_state=pop_up&p_p_mode=view&p_p_resource_id=downloadAllegato&p_p_cacheability=cacheLevelPage&_jcitygovalbopubblicazioni_WAR_jcitygovalbiportlet_downloadSigned=true&_jcitygovalbopubblicazioni_WAR_jcitygovalbiportlet_id=5062299&_jcitygovalbopubblicazioni_WAR_jcitygovalbiportlet_action=mostraDettaglio&_jcitygovalbopubblicazioni_WAR_jcitygovalbiportlet_fromAction=recuperaDettaglio |titolo= Caltanissetta - Piano regolatore generale-Variante generale
== Voci correlate ==
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