Milite Ignoto (Italia): differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
mNessun oggetto della modifica
 
(24 versioni intermedie di 14 utenti non mostrate)
Riga 1:
[[File:Altare della Patria-July 2016 (59).jpg|thumb|upright=1.2|[[Guardia d'onore]] alla tomba del Milite Ignoto sovrastata dalla statua della [[Roma (divinità)|dea Roma]] presso il [[Vittoriano]]]]
Il '''Milite Ignoto''' (o '''Soldato Ignoto''') è un militare italiano caduto al fronte durante la [[prima guerra mondiale]] e sepolto a [[Roma]] sotto la statua della [[Roma (divinità)|dea Roma]] all'Altare della Patria al [[Vittoriano]]. La sua identità resta ignota poiché il corpo fu volutamente scelto tra quelloquelli di caduti privi di elementi che ne potessero permettere il riconoscimento.
 
La tomba del [[Milite Ignoto]] rappresenta simbolicamente tutti i caduti e i dispersi in guerra italiani; è scenario di cerimonie ufficiali che si svolgono annualmente in occasione di festività civili durante le quali il [[Presidente della Repubblica Italiana]] e le [[Ordine delle cariche della Repubblica Italiana|massime cariche dello Stato]] rendono omaggio al [[sacello]] del Milite Ignoto con la deposizione di una [[Corona trionfale|corona d'alloro]] in ricordo ai caduti e ai dispersi italiani nelle guerre. Fu inaugurata solennemente il [[4 novembre]] [[1921]] con la traslazione da [[Aquileia]] dei resti di un soldato, dopo un viaggio in treno speciale attraverso varie città italiane. Il lutto per le centinaia di migliaia di caduti fu legato alla retorica patriottica della celebrazione per il terzo anniversario della [[Bollettino della Vittoria|Vittoria]]. L'anno successivo, con l'assunzione del potere da parte di [[Benito Mussolini]], il Milite Ignoto divenne uno dei simboli principali della retorica nazionalista del [[fascismo]], nel tentativo di autoconferirsi i meriti della vittoria nella prima guerra mondiale. Con l'avvento della Repubblica, il Milite Ignoto è pienamente diventato apolitico e simbolo dell'[[unità nazionale|unità]] e dell'[[identità nazionale]] italiana.<ref>{{Cita web|url=https://www.ilfoglio.it/cultura/2021/11/01/news/uno-per-tutti-i-cent-anni-del-milite-ignoto-3284674/|titolo=Uno per tutti. I cent'anni del Milite ignoto|lingua=it|accesso=2022-02-03}}</ref>
 
== Storia ==
=== L'idea di un monumento al Pantheon ===
[[File:Giulio Douhet.jpg|thumb|[[Giulio Douhet]]]]
Il 17 luglio 1920 a Roma la "Garibaldi, [[Società dei Reduci delle patrie battaglie]]" e la "UNUS" (Unione Nazionale Ufficiali e Soldati) approvarono la proposta del colonnello [[Giulio Douhet]] per la sepoltura al [[Pantheon (Roma)|Pantheon]] di un soldato non riconosciuto caduto durante la prima guerra mondiale.<ref name="veritas">{{Cita pubblicazione |autore=G. Targioni-Tozzetti |data=1º dicembre 1920 |titolo=Su la tomba del Soldato al Pantheon |rivista=Veritas |p=739 |accesso=4 luglio 2021 |url=http://digitale.bnc.roma.sbn.it/tecadigitale/giornale/CFI0307758/1920/unico/00000799 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210704172300/http://digitale.bnc.roma.sbn.it/tecadigitale/giornale/CFI0307758/1920/unico/00000799 |dataarchivio=4 luglio 2021 |urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita |Lioy |p. 384}}.</ref>
 
{{citazione|Che la salma di un soldato italiano, che non si sia riusciti a identificare, rimasto ucciso in combattimento, sul campo, venga solennemente trasportata a Roma e collocata al Pantheon — simbolo della grandezza di tutti i soldati d'Italia, segno della riconoscenza dell'Italia verso tutti i suoi figli, altare del sacro culto della Patria|Proposta approvata il 17 luglio 1920<ref name="veritas" />}}
Riga 20:
 
=== La legge per la sepoltura all'Altare della Patria ===
Il progetto di legge per la «Sepoltura della salma di un soldato ignoto» fu presentato alla [[Camera dei deputati del Regno d'Italia|Camera dei deputati]] il 20 giugno 1921, pochi giorni prima delle dimissioni del [[Governo Giolitti V|quinto governo Giolitti]]. Fu presentato dal [[Ministri della guerra del Regno d'Italia|ministro della guerra]] [[Giulio Rodinò]], insieme con ilal [[Presidenti del Consiglio dei ministri del Regno d'Italia|presidente del Consiglio dei ministri]] e [[Ministri dell'interno del Regno d'Italia|ministro dell'interno]] [[Giovanni Giolitti]] e al [[Ministri del tesoro del Regno d'Italia|ministro del tesoro]] [[Ivanoe Bonomi]].<ref>{{Cita libro |titolo=Atti parlamentari. Camera dei Deputati. Legislatura XXVI. Sessione 1921. Documenti |pp=1-2 |capitolo=N. 202 Disegno di legge}}</ref> Giolitti si dimise il successivo 27 giugno a causa dell'esigua minoranza ottenuta in parlamento dopo le [[Elezioni politiche italiane del 1921|elezioni politiche svolte a maggio]].
 
Il 28 giugno l'onorevole [[Cesare Maria De Vecchi]] fu il relatore alla Camera per la commissione "Esercito e Marina Militare", che aveva indicato come data della sepoltura il 4 novembre 1921 (terzo anniversario della fine della guerra) e come luogo l'Altare della Patria, «perché quivi il popolo potrà, meglio che altrove, in grandi pellegrinaggi rendere i più alti onori al morto che è tutti i morti, che è primo e supremo artefice della nuova storia».<ref>{{Cita libro |titolo=Atti parlamentari. Camera dei Deputati. Legislatura XXVI. Sessione 1921. Documenti |pp=1-2 |capitolo=N. 202-A Relazione della commissione}}</ref> Il Pantheon rimaneva perciò luogo destinato esclusivamente ai re d'Italia. Il 4 agosto era all'ordine del giorno la discussione della legge alla Camera, ma [[Luigi Gasparotto]], ministro della guerra del nuovo [[Governo Bonomi I|governo Bonomi]], chiese agli oratori di rinunciare a pronunciare discorsi e proseguire «senza abuso di parole», anche per evitare interventi antimilitaristi. La richiesta fu approvata.<ref>{{Cita libro |titolo=Atti parlamentari. Camera dei Deputati. Legislatura XXVI. 1ª Sessione. Discussioni |url=https://storia.camera.it/regno/lavori/leg26/sed028.pdf |accesso=4 luglio 2021 |p=1260 |capitolo=1a tornata di giovedì 4 agosto 1921 |dataarchivio=4 luglio 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210704172258/https://storia.camera.it/regno/lavori/leg26/sed028.pdf |urlmorto=no}}</ref> Il 5 agosto si svolse la votazione a scrutinio segreto con 199 voti favorevoli e 35 contrari.<ref>{{Cita libro |titolo=Atti parlamentari. Camera dei Deputati. Legislatura XXVI. 1ª Sessione. Discussioni |url=https://storia.camera.it/regno/lavori/leg26/sed031.pdf |accesso=4 luglio 2021 |p=1441 |capitolo=2a tornata di venerdì 5 agosto 1921 |dataarchivio=4 luglio 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210704172259/https://storia.camera.it/regno/lavori/leg26/sed031.pdf |urlmorto=no}}</ref>
Riga 76:
|zoom=7
}}
Già il 20 agosto il [[Ministero della guerra]], incaricato dell'esecuzione della legge appena approvata, diramò la circolare n. 25 che istituiva una commissione speciale, presieduta dal tenente generale [[Giuseppe Paolini]], ispettore per le onoranze alle salme ai caduti di guerra. La commissione aveva l'incarico di individuare le salme di undici caduti al fronte, privi di qualsiasi segno di riconoscimento. Furono assegnati alla commissione anche il colonnello Vincenzo Paladini e il maggiore medico Nicola Fabrizi, entrambi già in servizio per le onoranze ai caduti. Per i sopralluoghi era presente anche monsignor Pietro Nani, in qualità di cappellano.<ref>{{Cita |Tognasso |p. 15}}.</ref> Al sindaco di [[Udine]] [[Luigi Spezzotti]] fu chiesto di indicare il nominativo di quattro ex combattenti (un ufficiale, un sottufficiale, un caporale e un soldato) come membri della commissione e altri quattro come supplenti dei primi. A fine settembre furono nominati come effettivi il tenente Augusto Tognasso di [[Milano]] (mutilato), il sergente Giuseppe De Carli di Tiezzo di [[Azzano Decimo]] (medaglia d'oro), il caporal maggiore Giuseppe Sartori di [[Zugliano]] (medaglia d'argento e medaglia di bronzo) e il soldato Massimo Moro di [[Lestizza]] (medaglia d'argento); come supplenti il colonnello Carlo Trivulzio di Udine (cinque5 medaglie di bronzo), il sergente Ivanoe Vaccaroni di Udine (medaglia d'argento, due medaglie di bronzo e due croci di guerra), il caporal maggiore Luigi Marano di [[Pavia di Udine]] (medaglia d'argento) e il soldato Lodovico Duca di [[Pozzuolo del Friuli]] (medaglia di bronzo).<ref>{{Cita news |url=http://periodicifriuli.sbhu.it/easyne2/Download.aspx?Code=PERF&filename=Archivi/PERF/PDF/0018/18620.PDF |titolo=La commissione per la scelta della salma del soldato ignoto |pubblicazione=Giornale di Udine |data=28 settembre 1921 |p=3 |accesso=4 luglio 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210704172302/http://periodicifriuli.sbhu.it/easyne2/Download.aspx?Code=PERF&filename=Archivi%2FPERF%2FPDF%2F0018%2F18620.PDF |dataarchivio=4 luglio 2021 |urlmorto=no}}</ref>
 
A ottobre la commissione individuò le salme degli undici soldati in diverse località, cercando di includere luoghi del [[Fronte italiano (1915-1918)|fronte italiano]] in cui avevano combattuto le diverse armi, compresa la [[Regia Marina]]. Alcune indicazioni sui luoghi esaminati furono fornite da Tognasso in una successiva pubblicazione.<ref>{{Cita |Tognasso}}.</ref>
Riga 102:
La bara prescelta fu inserita in una cassa speciale inviata dal ministero della guerra. Era una cassa in legno di quercia con decorazioni in metallo in ferro battuto, forgiato da scudi di trincea e sorretto da [[SIPE|bombe a mano tipo SIPE]]. Sul coperchio erano fissati un elmetto, un fucile e una bandiera tricolore.<ref>{{Cita news |url=http://digitale.bnc.roma.sbn.it/tecadigitale/giornale/CFI0375227/1921/Ottobre/119 |titolo=Il sarcofago della salma del Soldato Ignoto |pubblicazione=Giornale d'Italia |data=27 ottobre 1921 |p=3 |accesso=4 luglio 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210704172305/http://digitale.bnc.roma.sbn.it/tecadigitale/giornale/CFI0375227/1921/Ottobre/119 |dataarchivio=4 luglio 2021 |urlmorto=no}}</ref>
 
Le altre dieci salme rimasero ad Aquileia per essere sepolte solennemente il 4 novembre nel cimitero della basilica.<ref name="circ71" /> L'incarico venne affidato al [[vescovo]] [[Celso Costantini]] il quale trascrisse gli avvenimenti nel suoproprio diario:.
 
{{Citazione|Bisognava poi seppellire le altre dieci salme rimaste allineate nella Basilica. Io fui invitato a compiere l'austero rito. E venni da Fiume. Dopo l'assoluzione vidi sfilare sul mosaico la processione delle 10 bare portate dalle vecchie madri dei caduti. Le bare erano coperte dal tricolore, e le vecchie madri recavano sul petto le insegne del valore dei figli.|[[Celso Costantini]], "''[[Foglie secche. Esperienze e memorie di un vecchio prete]]".''}}

<gallery mode="packed">
File:Milite Ignoto 1921 - Bare.jpg|Le undici bare nella basilica di Aquileia
File:Milite Ignoto 1921 - Maria Bergamas.jpg|Maria Maddalena Blasizza
Riga 115 ⟶ 117:
Sempre il 28 ottobre, alla [[stazione di Aquileia]] la bara fu posta su un [[carro merci|carro ferroviario]] con [[affusto]] di cannone, appositamente disegnato da [[Guido Cirilli]].<ref>{{Cita libro |autore=P. Santoboni |titolo=Guido Cirilli. Architetto dell'Accademia |url=http://www.sa-fvg.archivi.beniculturali.it/fileadmin/materiali/SANTOBONI_Paolo__Nelle_terre_redente.pdf |accesso=4 luglio 2021 |anno=2014 |città=Padova |pp=107 e 113 |capitolo=Nelle "terre redente": la direzione dell'Ufficio Belle Arti e Monumenti |SBN=PUV1402745 |dataarchivio=16 maggio 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190516201334/http://www.sa-fvg.archivi.beniculturali.it/fileadmin/materiali/SANTOBONI_Paolo__Nelle_terre_redente.pdf |urlmorto=no}}</ref> Su un lato erano scritte le date {{maiuscoletto|mcmxv - mcmxviii}}; sul lato opposto era riportata la citazione dantesca {{maiuscoletto|l'ombra sva torna ch'era dipartita}}.<ref>[[Inferno - Canto quarto|Inferno, Canto IV]], v. 81.</ref>
 
Il treno speciale partì la mattina successiva alle ore 8. Oltre al carro con la bara erano presenti quindici15 carri per raccogliere le corone di fiori durante il tragitto; altre carrozze di prima e di seconda classe erano destinate alla scorta d'onore. Il treno fermava cinque minuti in ogni stazione sul percorso. Il Ministero della guerra ordinò il più rigoroso silenzio durante il passaggio del treno; erano vietati discorsi pubblici e all'arrivo del treno poteva essere eventualmente suonata una sola volta ''[[La canzone del Piave]]''. Durante le fermate notturne intermedie (Venezia, Bologna e Arezzo) era predisposto il cambio alle rappresentanze di senatori, di deputati, di madri, di vedove, di mutilati e di ex combattenti.<ref name="circ71" />
 
Per la trazione erano utilizzate due [[locomotiva FS 740|locomotive FS 740]].<ref>{{Cita web |url=https://www.ferrovie.it/portale/articoli/2834 |titolo="Il viaggio dell'Eroe" per ricordare il Milite Ignoto |sito=ferrovie.it |accesso=4 luglio 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210704172350/https://www.ferrovie.it/portale/articoli/2834 |dataarchivio=4 luglio 2021 |urlmorto=no}}</ref> I macchinisti furono scelti tra i decorati di guerra; nel 1923 uno di loro, Felice Battistetti (insignito di una medaglia di bronzo), fu licenziato durante le epurazioni operate dal governo fascista, principalmente per aver partecipato ad alcuni scioperi, e il suo caso fu oggetto di discussione alla Camera.<ref>{{Cita news |url=http://digitale.bnc.roma.sbn.it/tecadigitale/giornale/CFI0376440/1923/luglio/35 |titolo=Il licenziamento del macchinista decorato al valore che condusse a Roma la salma del "Milite Ignoto" |pubblicazione=La Voce Repubblicana |data=11 luglio 1923 |p=2 |accesso=6 luglio 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210706201222/http://digitale.bnc.roma.sbn.it/tecadigitale/giornale/CFI0376440/1923/luglio/35 |dataarchivio=6 luglio 2021 |urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita libro |titolo=Atti parlamentari. Camera dei Deputati. Legislatura XXVI. 1ª sessione. Discussioni |url=https://storia.camera.it/regno/lavori/leg26/sed231.pdf |accesso=6 luglio 2021 |pp=10580 e 10582-10583 |capitolo=Tornata di venerdì 13 luglio 1923 |urlmorto=no |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210706200625/https://storia.camera.it/regno/lavori/leg26/sed231.pdf |dataarchivio=6 luglio 2021}}</ref>
 
Le foto e i filmati del viaggio del treno mostrano ali di folla inginocchiarsi al passaggio del treno, lanci di fiori da parte di donne e bambini, il [[saluto militare]] da parte di rappresentanze delle forze armate e di ex combattenti e la benedizione della salma da parte di autorità religiose locali.<ref>{{Cita web |url=http://www.14-18.it/album/mcrr_998 |titolo=Album 998 Onoranze al Milite Ignoto 28 ottobre - 4 novembre 1921 |sito=14-18 Documenti e immagini della Grande Guerra |accesso=4 luglio 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181221205757/http://www.14-18.it/album/mcrr_998 |dataarchivio=21 dicembre 2018 |urlmorto=no}}</ref><ref name="filmgloria" /> Fiori furono lanciati dal treno nelle acque del [[Piave]],<ref>{{Cita |Gloria |a 21 min}}.</ref> celebrando i caduti ma dimenticando i soldati fatti fucilarefucilati dal generale [[Andrea Graziani]] dopo [[Caporetto]].<ref>{{Cita |Franzina |a 19 min 40 s}}.</ref>
 
<gallery mode="packed">
Riga 173 ⟶ 175:
 
=== Alla basilica di Santa Maria degli Angeli ===
La mattina del 2 novembre, quando la bara del Milite Ignoto giunse alla stazione di Roma Termini, fu accolta dal re e dalla famiglia reale, da bandiere, stendardi e labari dell'Esercito, della Marina e della Guardia di Finanza, con generali, comandanti d'armata, capi di stato maggiore dell'Esercito e della Marina; erano invitati, insieme con lealle diverse cariche dello Stato, decorati di medaglia d'oro e rappresentanze di mutilati, di madri e vedove di caduti e di ex combattenti.<ref name="circ71" />
 
La bara, posta su un affusto di cannone, fu trasportata alla [[Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri|basilica di Santa Maria degli Angeli]] affiancata da decorati della medaglia d'oro e seguita a piedi dal re Vittorio Emanuele III e dalle cariche dello Stato.<ref name="circ71" /> In [[Piazza della Repubblica (Roma)|piazza Esedra]] fu benedetta dal vescovo [[Angelo Bartolomasi]] e poi portata all'interno della basilica a spalla e posta su un catafalco per la cerimonia.<ref>{{Cita |Gloria |a 44 min}}.</ref>
 
La bara rimase nella chiesa fino al 4 novembre con un picchetto d'onore composto dain quattro ufficiali, quattro sottufficiali, quattro caporali, quattro soldati, quattro mutilati e quattro ex combattenti. Durante il giorno la chiesa fu aperta al pubblico per rendere omaggio al caduto.<ref name="circ71" />
 
<gallery mode="packed">
Riga 188 ⟶ 190:
Il 4 novembre, terzo anniversario della fine della guerra, alle 8:30 la bara fu caricata su un affusto di cannone. Il lungo corteo delle varie armi di Esercito, Marina, Guardia di Finanza e Guardia di Pubblica Sicurezza precedeva il carro, seguito a sua volta da dieci madri e da dieci vedove di caduti, da rappresentanti di cariche dello Stato e dell'Esercito e da rappresentanza di mutilati e di ex combattenti.<ref name="circ71" />
 
All'Altare della Patria attendevano il corteo il re Vittorio Emanuele III con la famiglia reale e le più alte cariche dello Stato, insieme cona rappresentanze di madri e di vedove di caduti, rappresentanze di grandi mutilati, rappresentanze di associazioni e di ex combattenti. Il corteo giunse alle 9:30 riempiendo la piazza;<ref name="circ71" /> la bara fu portata a spalla alla tomba e sepolta accompagnata dal saluto militare.
 
<gallery mode="packed">
Riga 195 ⟶ 197:
File:Milite Ignoto 1921 - Madri e vedove.jpg|Madri e vedove di caduti seguono il carro funebre
File:L'arrivo della salma del Milite Ignoto al Vittoriano.jpg|Arrivo della salma del Milite Ignoto al Vittoriano
File:Cerimonia di tumulazione del Milite Ignoto al Vittoriano a Roma (4 novembre 1921).jpg|Bandiere dei reggimenti di [[fanteria]] che rendonoomaggiano omaggio allala salma
File:Milite Ignoto 1921 - Chiusura.jpg|Chiusura della tomba con saluto militare
</gallery>
Riga 205 ⟶ 207:
 
La prima medaglia, su disegno di [[Aurelio Mistruzzi]], fu creata per volere di Udine, di Gorizia e di Aquileia. Fu realizzato un unico esemplare in oro che fu inserito su una croce d'argento (con gli stemmi dei tre comuni) posta nella bara del Milite Ignoto.<ref>{{Cita pubblicazione |anno=1922 |titolo=Una medaglia commemorativa al Soldato Ignoto |rivista=Arte Cristiana |p=351 |accesso=4 luglio 2021 |url=http://digitale.bnc.roma.sbn.it/tecadigitale/giornale/LO10015867/1921/unico/00000399 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210704172726/http://digitale.bnc.roma.sbn.it/tecadigitale/giornale/LO10015867/1921/unico/00000399 |dataarchivio=4 luglio 2021 |urlmorto=no}}</ref> Ha un diametro di 60 millimetri.<ref>{{Cita pubblicazione |data=1922 |titolo=1921 - Tumulazione in Roma del fante ignoto |rivista=Rivista italiana di numismatica e scienze affini |p=393 |accesso=4 luglio 2021 |url=http://digitale.bnc.roma.sbn.it/tecadigitale/giornale/VEA0007457/1922/unico/00000339 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210704172726/http://digitale.bnc.roma.sbn.it/tecadigitale/giornale/VEA0007457/1922/unico/00000339 |dataarchivio=4 luglio 2021 |urlmorto=no}}</ref>
* ''Dritto'': laLa Gloria aleggiante a sinistra in atto di baciare sulla fronte il fante ignoto che, serrando nella destra il ferro infranto, riposa nella morte. All'esergo su tre linee: {{Maiuscoletto|at pia gloria dedit / et oscvlvm / svpremvm}}.
* ''Rovescio'': nelNel campo il gladio romano allacciato alla palma della vittoria. Ai lati su due righe: {{Maiuscoletto|ignoto - militi / iv nov. - mcmxxi}}.
 
Una seconda medaglia, sempre su disegno di Mistruzzi, fu realizzata in formato ridotto con anello (32 millimetri) per ufficiali e soldati che accompagnarono la bara; copie con dimensioni maggiori (70 millimetri) furono destinate alle personalità dell'Esercito.<ref>{{Cita pubblicazione |data=1922 |titolo=1921 - Agli ufficiali e soldati che accompagnarono la bara del «soldato ignoto» |rivista=Rivista italiana di numismatica e scienze affini |p=395 |accesso=4 luglio 2021 |url=http://digitale.bnc.roma.sbn.it/tecadigitale/giornale/VEA0007457/1922/unico/00000341 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210704172752/http://digitale.bnc.roma.sbn.it/tecadigitale/giornale/VEA0007457/1922/unico/00000341 |dataarchivio=4 luglio 2021 |urlmorto=no}}</ref>
Riga 213 ⟶ 215:
 
La terza medaglia, su disegno di [[Lodovico Pogliaghi]], era di bronzo e aveva dimensione di 60 millimetri.<ref>{{Cita pubblicazione |data=1922 |titolo=1921 - Al milite ignoto in Roma |rivista=Rivista italiana di numismatica e scienze affini |p=394 |accesso=4 luglio 2021 |url=http://digitale.bnc.roma.sbn.it/tecadigitale/giornale/VEA0007457/1922/unico/00000340 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210704172737/http://digitale.bnc.roma.sbn.it/tecadigitale/giornale/VEA0007457/1922/unico/00000340 |dataarchivio=4 luglio 2021 |urlmorto=no}}</ref> Ne esiste una versione ridotta da 28 millimetri in argento con anello e con rovescio diverso.<ref>{{Cita web |url=https://asta.inasta.com/it/lot/90831/medaglie-savoia-vittorio-emanuele-iii-/ |titolo=Lotto 2238 - Asta 81 |sito=Inasta |accesso=4 luglio 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210704172739/https://asta.inasta.com/it/lot/90831/medaglie-savoia-vittorio-emanuele-iii-/ |dataarchivio=4 luglio 2021 |urlmorto=no}}</ref>
* ''Dritto'': lL'Italia turrita stante con una Vittoria è in atto di deporre un ramo d'alloro sulla salma del Milite Ignoto. Nel campo, ai lati: {{Maiuscoletto|ignoto - militi}}. All'esergo, su due righe: {{Maiuscoletto|iv novembre / mcmxxi}}. In piccolo a destra: {{Maiuscoletto|pogliaghi mod. e inc.}}
* ''Rovescio'': lL'Altare della Patria. Nell'esergo, su quattro righe: {{Maiuscoletto|eletto da vna madre fra i mille / la madre roma l'accoglie / dall'ara dell'italica fede / vigila il fante ignoto}}. In piccolo sotto la linea dell'esergo: {{Maiuscoletto|s. johnson}}.
 
=== Cartoline al Milite Ignoto ===
Riga 222 ⟶ 224:
Furono spedite più di trentamila cartoline da tutta Italia, oggi conservate presso il [[Museo centrale del Risorgimento al Vittoriano|Museo Centrale del Risorgimento]].<ref>{{Cita web |url=http://www.14-18.it/bacheca/139 |titolo=Il "Fondo del Milite Ignoto" del Museo Centrale del Risorgimento |sito=14-18 - Documenti e immagini della grande guerra |accesso=7 luglio 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200921175836/http://14-18.it/bacheca/139 |dataarchivio=21 settembre 2020 |urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita web |url=https://isig.fbk.eu/it/events/detail/19430/cartoline-al-milite-ignoto-guerra-e-lutto-nella-scrittura-popolare-2021/ |titolo=Cartoline al Milite ignoto. Guerra e lutto nella scrittura popolare |sito=FBK. Fondazione Bruno Kessler. Istituto Storico Italo-Germanico. Italienisch-Deutsches Historisches Institut |accesso=7 luglio 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210227040136/https://isig.fbk.eu/it/events/detail/19430/cartoline-al-milite-ignoto-guerra-e-lutto-nella-scrittura-popolare-2021/ |dataarchivio=27 febbraio 2021 |urlmorto=no}}</ref> Una parte del fondo è stata digitalizzata ed è disponibile online.<ref>{{Cita web |url=http://14-18.it/ricerca?searchTitle=ignoto+militi&searchType=adv&searchFld=&paginate_pageNum=1&conditionOperator=AND&searchTypology%5B%5D=Documenti+manoscritti |titolo=14-18 - Documenti e immagini della grande guerra |sito=14-18 - Documenti e immagini della grande guerra |accesso=7 luglio 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210708114625/http://14-18.it/ricerca?searchTitle=ignoto+militi&searchType=adv&searchFld=&paginate_pageNum=1&conditionOperator=AND&searchTypology%5B%5D=Documenti+manoscritti |dataarchivio=8 luglio 2021 |urlmorto=no}}</ref> È stato avviato un progetto di ricerca per la digitalizzazione completa e per lo studio delle cartoline, che presentano contenuti tra loro molto diversi (testi patriottici; frasi di bambini guidati da maestri; semplici firme da parte di chi non sapeva scrivere; ricordi relativi ad amici o a parenti caduti; messaggi di ex combattenti a volte con accenni critici; nomi di ditte che parteciparono alla raccolta di fondi per gli orfani).<ref>{{YouTube |autore=FBK - Fondazione Bruno Kessler |zlJMr7EduFw |Cartoline al Milite ignoto Guerra e lutto nella scrittura popolare |accesso=7 luglio 2021 |data=4 febbraio 2021}}</ref>
{{citazione|Se la vittoria fu della civiltà noi dovremmo essere i civili. Lo siamo? Non si esaltano i nostri grandi morti perseguitando i vivi. Pace! Mondini Attilio, [[mutilato di guerra]] - [[Moglia]] ([[Provincia di Mantova|Mantova]])|Testo sulla cartolina con codice identificativo MCRR_H001024<ref>{{Cita web |url=http://14-18.it/documento-manoscritto/MCRR_H001024/002 |titolo=Ignoto Militi MCMXV-MCMXVIII : Cartolina in franchigia |sito=14-18 - Documenti e immagini della grande guerra |accesso=7 luglio 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210708114623/http://14-18.it/documento-manoscritto/MCRR_H001024/002 |dataarchivio=8 luglio 2021 |urlmorto=no}}</ref>}}
{{citazione|Roberto DeGaetano fu Pasquale, fratello al sottotenente Giovanni DeGaetano, del 27º° Reggimento Fanteria, morto nel combattimento di [[Oslavia]] del 24 Gennaio 1916. [[San Roberto (Italia)|San Roberto]] 12 Novembre 1921 ([[Provincia di Reggio Calabria|Reggio Cal.]])|Testo sulla cartolina con codice identificativo MCRR_F000260<ref>{{Cita web |url=http://14-18.it/documento-manoscritto/MCRR_F000260/001 |titolo=Ignoto Militi MCMXV-MCMXVIII : Cartolina in franchigia |sito=14-18 - Documenti e immagini della grande guerra |accesso=8 luglio 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210708164043/http://14-18.it/documento-manoscritto/MCRR_F000260/001 |dataarchivio=8 luglio 2021 |urlmorto=no}}</ref>}}
 
=== Altre celebrazioni ===
Riga 257 ⟶ 259:
{{citazione|Il Presidente del Consiglio ha condotto oggi i ministri ed il popolo di Roma all'Altare della Patria. Erano al suo fianco il generale Diaz e l'ammiraglio [[Paolo Thaon di Revel|Thaon di Revel]], i due alti rappresentanti dell'Esercito e della Marina che nell'infausto biennio antinazionale erano stati messi in disparte mentre a rappresentanti della Nazione si accoglievano i varii [[Francesco Misiano|Misiano]]. [...] La lotta, perdurata durante sette anni tra lo spirito nazionale e la congiura disfattista antinazionale, ha avuto oggi un sacro epilogo con un rito che celebrava sul Campidoglio la congiunzione spirituale tra i soldati che morirono per la Vittoria e la Nazione che vuole difendere la Vittoria.<ref>{{Cita news |url=http://teca.bsmc.it/pub/images/materiale_a_stampa/periodico/Popolo%20d%60Italia%28Il%29/CUB0706991_1922_00011/CUB0706991_1922_00011_025.jpg |titolo=Il sacro epilogo |pubblicazione=Popolo d'Italia |data=5 novembre 1922 |p=1 |accesso=5 luglio 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210705043420/http://teca.bsmc.it/pub/images/materiale_a_stampa/periodico/Popolo%20d%60Italia%28Il%29/CUB0706991_1922_00011/CUB0706991_1922_00011_025.jpg |dataarchivio=5 luglio 2021 |urlmorto=no}}</ref>}}
 
Anche il nome della [[Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale]], formata nel 1923, potrebbe apparire a generazioni future, non informate né di storia né di linguistica, richiamarsi direttamente al Milite Ignoto; così sostiene ironicamente il linguista Devoto, recensendo il ''Dizionario moderno'' del Panzini, con particolare riferimento alla definizione "signorsì signornò di prammatica nella milizia", riportante un uso arcaico del vocabolo "milizia", ormai connotato nell'era fascista.
 
{{citazione|Pensando a tempi lontani, quando la nostra generazione sarà scomparsa, il Milite Ignoto sarà creduto Milite della Milizia attuale e la nascita della Milizia automaticamente retrodatata per lo meno al tempo della guerra.|[[Giacomo Devoto]], 1935<ref>{{Cita pubblicazione |autore=G. Devoto |data=ottobre 1935 |titolo=Lingua d'oggi |rivista=[[Pan (periodico)|Pan]] |pp=462-463 |accesso=4 luglio 2021 |url=http://periodici.librari.beniculturali.it/visualizzatore.aspx?anno=1935&ID_testata=95&ID_periodico=14800 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200807033731/http://periodici.librari.beniculturali.it/visualizzatore.aspx?anno=1935&ID_testata=95&ID_periodico=14800 |dataarchivio=7 agosto 2020 |urlmorto=no}}</ref>}}
 
Semmai l'espressione "Milite Ignoto" non è altro che uno schietto latinismo (vd. sotto) calato nell'italiano per mere ragioni ideologiche di celebrazione della guerra latina combattuta contro il barbaro tedesco, secondo una retorica risalente già almeno al preumanesimo petrarchesco (''Rvf'' CXXVIII 35 ''tedesca rabbia'' e 74 ''latin sangue gentile'') e consacrata nel Risorgimento. Per questo ogni genere di allusione simbolica alla millenaria civiltà romana e italica nella liturgia laica della sepoltura del Milite Ignoto è funzionale allo scopo: dalla partenza del feretro da Aquileia, l'antico e fiorente porto romano (''che Italia chiude e i suoi termini bagna'', parafrasando un noto verso dantesco) violato dall'unno Attila; al verso dantesco L'OMBRA SVA TORNA CH'ERA DIPARTITA, dipinto su una delle due tavole fiancheggianti il carro funebre del convoglio; verso utile a rammemorare nel contempo sia il vate latino Virgilio, a cui si riferisce nel contesto originale, sia il vate riconosciuto, specialmente dal Risorgimento, dell'italianità Dante, che lo scrisse e della cui morte proprio in quel fatidico 1921 ricorreva il 6° centenario; all'epigrafe latina IGNOTO MILITI che, tra l'altro, non può non far venire in mente il paolino IGNOTO DEO (''At'' 17,23) e contrapporre così la nuova ara laica dell'Altare della Patria al tradizionale altare cristiano nella Roma da appena un cinquantennio sottratta all'egemonia papalina.<ref>{{Cita libro|autore=Cfr. tra l'altro Bruno Tobia|titolo=L'Altare della Patria|url=https://www.mulino.it/isbn/9788815233417?forcedLocale=it|annooriginale=2011|editore=il Mulino|città=Bologna|pp=152|ISBN=978-88-15-23341-7}}</ref>
 
Nel 1924 il ministro [[Giovanni Gentile]] stabilì di aggiungere alla dotazione delle scuole elementari una raffigurazione simbolica del Milite Ignoto, che «contribuirebbe ad ispirare negli allievi vivo amore e profonda devozione alla Patria».<ref>{{Cita libro |titolo=Bollettino ufficiale. Ministero della Pubblica Istruzione |url=https://books.google.it/books?id=HaoSkfOrmqsC&pg=PA1438 |accesso=4 luglio 2021 |p=1438 |capitolo=Ordinanza 5 giugno 1924 |dataarchivio=4 luglio 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210704172353/https://books.google.it/books?id=HaoSkfOrmqsC&pg=PA1438 |urlmorto=no}}</ref>
 
=== Celebrazioni nel dopoguerra e violenze neofasciste ===
Anche dopo la [[seconda guerra mondiale]] la tomba continuò aad essere luogo di celebrazioni ufficiali a ricordo dei caduti.<ref>{{Cita news |url=http://digitale.bnc.roma.sbn.it/tecadigitale/giornale/CFI0415092/1945/Novembre/10 |titolo=Le celebrazioni per la Vittoria |pubblicazione=Il Tempo |data=6 novembre 1945 |p=2 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210709114842/http://digitale.bnc.roma.sbn.it/tecadigitale/giornale/CFI0415092/1945/Novembre/10 |dataarchivio=9 luglio 2021 |urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita news |url=http://digitale.bnc.roma.sbn.it/tecadigitale/giornale/TO00188799/1946/n.027/002 |titolo=La ricorrenza del 24 maggio celebrata all'Altare della Patria |pubblicazione=Il Messaggero |data=25 maggio 1946 |p=2 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210709113025/http://digitale.bnc.roma.sbn.it/tecadigitale/giornale/TO00188799/1946/n.027/002 |dataarchivio=9 luglio 2021 |urlmorto=no}}</ref><ref name="mi1946">{{Cita news |url=http://digitale.bnc.roma.sbn.it/tecadigitale/giornale/TO00188799/1946/n.168 |titolo=Omaggio del Governo al Milite Ignoto |pubblicazione=Il Messaggero |data=5 novembre 1946 |p=1 |accesso=8 luglio 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210708114626/http://digitale.bnc.roma.sbn.it/tecadigitale/giornale/TO00188799/1946/n.168 |dataarchivio=8 luglio 2021 |urlmorto=no}}</ref>
 
Fu anche oggetto di scontro politico, a causa di provocazioni e violenze da parte di membri del [[Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale|Movimento Sociale Italiano]], che nel 1949 candidò Maria Maddalena Blasizza.<ref>{{cita notizia|autore=A. Antonucci|wkautore=Antonio Antonucci|titolo=Giornate di passione|pubblicazione=La Stampa|data=9 giugno 1949|p=1|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,1/articleid,0003_01_1949_0137_0001_24456666/|accesso=2 settembre 2021}}</ref> Il 23 febbraio 1958, in occasione di una celebrazione della [[Resistenza italiana|Resistenza]] all'Altare della Patria presso la tomba del Milite Ignoto, il deputato missino [[Giovanni De Totto]], al termine della cerimonia ufficiale fece il [[saluto romano]] (secondo alcune fonti anche gridando «Viva la [[Repubblica Sociale Italiana|Repubblica Sociale]]») provocando la reazione dei partigiani presenti; altri scontri seguirono tra il corteo di partigiani e un gruppo di missini.<ref>{{Cita news |url=http://digitale.bnc.roma.sbn.it/tecadigitale/giornale/TO00188799/1958/n.055 |titolo=La cerimonia all'Altare della Patria per la celebrazione della Resistenza |pubblicazione=Il Messaggero |data=24 febbraio 1958 |pp=1-2 |accesso=8 luglio 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210708114636/http://digitale.bnc.roma.sbn.it/tecadigitale/giornale/TO00188799/1958/n.055 |dataarchivio=8 luglio 2021 |urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita web |url=https://patrimonio.archivioluce.com/luce-web/detail/IL0000006612/11/dimostrazione-volontari-della-liberta-occasione-celebrazione-all-altare-della-patria-piazza-venezia-presenziano-zoli-cadorna.html |titolo=Dimostrazione dei volontari della libertà in occasione di una celebrazione all'Altare della Patria a Piazza Venezia |sito=Archivio Luce |accesso=8 luglio 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210708165633/https://patrimonio.archivioluce.com/luce-web/detail/IL0000006612/11/dimostrazione-volontari-della-liberta-occasione-celebrazione-all-altare-della-patria-piazza-venezia-presenziano-zoli-cadorna.html |dataarchivio=8 luglio 2021 |urlmorto=no}}</ref> Il giorno successivo, alcuni missini con scope, insetticida e acqua saponata furono bloccati dalle forze dell'ordine sulle scalee del Vittoriano; dichiararono di voler ripulire il monumento dall'«oltraggio» per la celebrazione dei partigiani.<ref>{{Cita news |url=http://digitale.bnc.roma.sbn.it/tecadigitale/giornale/TO00188799/1958/n.056 |titolo=Un partigiano aggredito da 2 giovani sconosciuti |pubblicazione=Il Messaggero |data=25 febbraio 1958 |p=4 |accesso=8 luglio 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210708114630/http://digitale.bnc.roma.sbn.it/tecadigitale/giornale/TO00188799/1958/n.056 |dataarchivio=8 luglio 2021 |urlmorto=no}}</ref>
Riga 300:
</gallery>
 
Il 24 maggio 1935, in occasione delle celebrazioni per il ventennale dell'entrata in guerra dell'Italia nel primo conflitto mondiale, il nuovo sacello fu inaugurato insieme con ilal [[sacrario delle Bandiere]]. La lapide nel sacello, posta in corrispondenza della tomba esterna, riporta la motivazione della medaglia d'oro al valore militare conferita al Milite Ignoto, attorniata da sei spade (tre per lato) e con la data di inizio e di fine della primaPrima guerra mondiale per l'Italia.
 
{{citazione|{{maiuscoletto|soldato ignoto<br/>degno figlio di vna stirpe prode / e di vna millenaria civilta' resistette / inflessibile nelle trincee piv' contese / prodigo' il svo coraggio nelle piv' / crvente battaglie e cadde combattendo / senz'altro premio sperare che la / vittoria e la grandezza della patria / xxiv maggio mcmxv iv novembre mcmxviii}}}}
Riga 332:
|data=Decreto 1º dicembre 1921<ref>Ordine del giorno riportato in {{Cita |Tognasso |p. 5}}.</ref><ref>{{Cita web |url=https://www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/277828 |titolo=Le onorificenze della Repubblica Italiana |sito=Presidenza della Repubblica |accesso=4 luglio 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200920021312/https://www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/277828 |dataarchivio=20 settembre 2020 |urlmorto=no}}</ref>
}}
 
In occasione delle commemorazioni del centenario nel 2021, più di {{formatnum:3000}} comuni conferirono la cittadinanza onoraria al Milite Ignoto all'interno del progetto ''Milite Ignoto, Cittadino d’Italia''.<ref name="micit"/>
 
=== Onorificenze estere ===
Riga 388 ⟶ 390:
Una risoluzione della commissione Difesa della Camera, approvata il 31 marzo 2021, impegna il Governo «ad organizzare un viaggio della memoria con un treno d'epoca, nella composizione più possibile fedele, che compia un identico percorso con le stesse tappe e gli stessi tempi del treno che portò il Milite Ignoto a Roma».<ref>{{Cita web |url=https://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=7-00604&ramo=C&leg=18 |titolo=Risoluzione in Commissione 7/00604 |sito=Camera dei Deputati |accesso=9 luglio 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210709042250/https://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=7-00604&ramo=C&leg=18 |dataarchivio=9 luglio 2021 |urlmorto=no}}</ref>
 
Il "Gruppo delle Medaglie d'Oro al Valor Militare d'Italia", in collaborazione con l'[[Associazione Nazionale Comuni Italiani]], ha proposto il conferimento della cittadinanza onoraria da parte di tutti i Comuni italiani; il progetto "''Milite Ignoto, Cittadino d'Italia"'' ha avuto il sostegno anche del [[Assoarma|Consiglio Nazionale Permanente delle Associazioni d’Arma]]<ref>{{Cita web |url=https://www.movm.it/milite-ignoto-cittadino-ditalia-1921-2021/ |titolo=MILITE IGNOTO, CITTADINO D’ITALIA (1921-2021) |sito=MOVM |accesso=4 luglio 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210628175750/https://www.movm.it/milite-ignoto-cittadino-ditalia-1921-2021/ |dataarchivio=28 giugno 2021 |urlmorto=no}}</ref>: complessivamente sono stati {{formatnum:3185}} i Comuni a conferire la [[cittadinanza onoraria]] con lapidi, targhe, pergamene, intitolazioni di edifici pubblici.<ref name="micit">{{cita news|autore=Giuseppe Pellicanò|url=https://www.anci.it/centenario-milite-ignoto-3200-comuni-hanno-conferito-la-cittadinanza-onoraria/|titolo=Centenario Milite Ignoto: 3200 Comuni hanno conferito la cittadinanza onoraria|pubblicazione=anci.it|data=4 novembre 2021|accesso=4 gennaio 2022}}</ref>
 
Il [[Friuli-Venezia Giulia]] ha approvato il 28 maggio 2021 una legge regionale per «la restituzione dell'onore ai soldati nati o caduti nel territorio dell’attuale Regione Friuli Venezia Giulia appartenenti alle Forze armate italiane che, nel corso della prima Guerra mondiale, vennero fucilati con sentenze emesse dai tribunali militari di guerra, ancorché straordinari» e per lo studio delle vicende dei soldati condannati alla pena capitale o caduti per esecuzioni sommarie e decimazione, inserendoli nell'albo dei Caduti; ha istituito inoltre per il 1º luglio la celebrazione annuale della ''Giornata regionale della restituzione dell'onore'' a ricordo della [[decimazione di Cercivento|fucilazione di quattro alpini a Cercivento]] nel 1916.<ref>{{Cita pubblicazione |data=3 giugno 2021 |titolo=Legge regionale 28 maggio 2021, n. 7 |rivista=Bollettino Ufficiale della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia |pp=11-13 |accesso=9 luglio 2021 |url=http://arpebur.regione.fvg.it/newbur/downloadPDF?doc=0&name=2021/06/03/BUR%2022_noLEGAL.pdf |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210709050235/http://arpebur.regione.fvg.it/newbur/downloadPDF?doc=0&name=2021%2F06%2F03%2FBUR+22_noLEGAL.pdf |dataarchivio=9 luglio 2021 |urlmorto=no}}</ref>
Riga 417 ⟶ 419:
 
De tanti cori s'è formato un core: / ardeno tutti ne la stessa fiamma / strazziati dar medesimo dolore.|Trilussa}}
 
* ''Preghiera del milite ignoto'' di [[Renzo Pezzani]].
 
{{citazione|Fratello senza nome e senza volto / da una verde trincea t’han dissepolto./ Dormivi un sonno quieto di bambino,/un colpo avea distrutto il tuo piastrino./ Eri solo un Fante della guerra, / muto perché ti imbavagliò la terra. / Ora dormi in un’urna di granito, / sempre di lauro fresco rinverdito. / E le madri che non han più veduto / tornare il figlio come te Caduto,/né san dove l’abbian sepolto,/ ti chiamano e rimangono in ascolto./ Oh, se mai la voce ti donasse Iddio / per dire: "O madre, il figliol tuo son io"|Renzo Pezzani}}
 
* ''Il soldato senza nome,'' di Sabrina Gatti, Il trono dei poveri, 2020
 
=== Brani musicali ===
Riga 427 ⟶ 435:
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore=O. Cavara|titolo=Il milite ignoto|editore=Alpes|città=Milano|anno=1922}}
* O. Cavara, Il milite ignoto, Edizioni "Alpes", Milano : Alpes, 1922, 119 pp. ''Cronaca del giornalista [[Otello Cavara]] sul recupero, le celebrazioni e il viaggio del feretro del milite ignoto fino al [[Vittoriano]] avvenuto l'anno precedente la pubblicazione.''
* {{Enciclopedia italiana|nome=Milite Ignoto|nomeurl=milite-ignoto|autore=A. Baldini|anno=1934|cid=Baldini|accesso=4 luglio 2021}}
* {{Cita web |url=https://www.raiplayradio.it/audio/2015/10/Il-Milite-Ignoto----Wikiradio-del-04112015-efe18c15-1516-47a0-b24a-fbaed8fcf29c.html |titolo=Il milite ignoto |autore=E. Franzina |sito=Wikiradio Rai |data=4 novembre 2015 |cid=Franzina |accesso=4 luglio 2021}}
Riga 458 ⟶ 466:
[[Categoria:Vittoriano]]
[[Categoria:Persone non identificate]]
[[Categoria:Insigniti con la cittadinanza onoraria di Crotone]]