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{{NN|Sicilia|maggio 2018|}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Modica
|Nome ufficiale = Città di Modica
|Panorama = Modica sera.jpg
|Didascalia = [[Duomo di San Giorgio (Modica)|Duomo di San Giorgio]] e panorama serale, 2020
|immagine2Stemma = Modica-Stemma (Statuto).svg
|Bandiera = Gonfalone Comune di Modica.svg
|Bandiera = Modica-Bandiera (var).svg
|Voce bandiera =
|Voce stemmabandiera = Modica#Bandiera
|Voce stemma = Modica#Stemma
|Bordo bandiera = no
|Stato = ITA
|Note stato =
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|Nome abitanti = modicani<br/>modicane
|Patrono = [[Maria Santissima delle Grazie]]<br/>[[san Pietro]]<br/>[[san Giorgio Martire]]
|Soprannome= La città del cioccolato
|Festivo = <small>''Rispettivamente:''</small><br/>31 maggio<br/>29 giugno<br/>23 aprile
|PIL =
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|Mappa = Map of comune of Modica (province of Ragusa, region Sicily, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Modica nel libero consorzio comunale di Ragusa
|Motto = {{la}} {{maiuscoletto|ModicaComitatus orbisCaput terrarumMothuca imperiumUrbs Fidelis Atque Populosa}}<br/>{{it}} ''Modica, dominiocapitale della Contea, città fedele dell’orbee terrestrepopolosa''
}}
{{UNESCO
|tipoBene = patrimonio
|nome = Città tardo barocche del [[Val di Noto]] (Sicilia sud-orientale)
|nomeInglese = Late Baroque Towns of the Val di Noto (South-Eastern Sicily)
|immagine = Modica-SGiorgio.jpg
|anno = 2002
|tipologia = architettonico
|criterio = C (i) (ii) (iv) (v)
|pericolo = no
|link = 1024
}}
 
'''Modica''' (''Muórica'' in {{nomelingua|scn}}<ref>{{cita libro|autore1=Teresa Cappello|autore2=Carlo Tagliavini|wkautore2=Carlo Tagliavini|titolo=Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani|città=Bologna|editore=Pàtron|anno=1981|p=327|sbn=UMC0979712}}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> del [[libero consorzio comunale di Ragusa]], in [[Sicilia]].
 
Città di origini neolitiche, fino al [[XIX secolo]] è stata capitale della [[Contea di Modica|contea omonima]], che ha esercitato una vasta influenza politica, economica e culturale. Il suo centro storico, ricostruito a seguito del devastante [[Terremoto del Val di Noto del 1693|terremoto del 1693]], costituisce uno degli esempi più significativi di [[Architettura barocca#Architettura tardobarocca e rococò|architettura tardo barocca]].
 
Per i suoi capolavori la città è stata inclusa il 2625 giugno [[2002]], insieme ad alcuni centri del [[Val di Noto]], nella lista dei [[Patrimonio dell'umanità|patrimoni dell'umanità]] dell'[[UNESCO]].<ref>{{Cita web|url=https://whc.unesco.org/en/list/1024/|titolo=Late Baroque Towns of the Val di Noto &#x28;(South-Eastern Sicily&#x29;)|autore=UNESCO World Heritage Centre|sito=UNESCO World Heritage Centre|lingua=en|accesso=2022-07-09}}</ref>
 
È nota anche per la preparazione del tipico [[Cioccolato di Modica|cioccolato]].
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== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
 
[[File:Modica Landscape.jpg|miniatura|Panorama di Modica Bassa]]
 
Modica è situata a circa {{M|15|u=km}} a sud del [[Ragusa|capoluogo di provincia]], e il suo territorio urbano si sviluppa su un ampio [[altopiano]] inciso da profondi [[canyon]] (localmente denominati ''cave''). La città sorge alla [[confluenza]] di due corsi d’acqua a carattere torrentizio, che suddividono l’altopiano in quattro colline: ''Pizzo'' a nord, ''Idria'' a ovest, ''Giacanta'' a est e ''Monserrato'' a sud.
 
I torrenti ''Pozzo dei Pruni'' e ''Janni Mauro'' (oggi asciutti e coperti nel tratto urbano) confluiscono a formare il [[Fiumara di Modica|''Modicano'']], il cui [[alveo]] è stato coperto nei primi decenni del Novecento, diventando l’attuale corso Umberto I, asse viario principale della città. Fino ai primi del Novecento il [[Fiumara di Modica|''Modicano'']] aveva carattere perenne, alimentato da sorgenti permanenti, fra le quali la più importante era la Fontana Grande. Le sue acque permisero, tra il Cinquecento e l’Ottocento, l’attività di ben 23 [[mulini ad acqua]] lungo le rive del {{polytoniclang|grc|Μότουκανυς ποταμός}}, come lo definì il geografo greco [[Claudio Tolomeo]] nel II secolo d.C. Successivamente sorsero mulini industriali, e l’acqua delle sorgenti fu incanalata nella rete idrica cittadina. Dal Settecento alla fine dell’Ottocento la presenza di 17 ponti lungo gli argini dei torrenti, che permettevano il transito di uomini, animali e carri, contribuì alla fama della città: nella prima edizione del [[1934]]<ref name="Treccani">{{Treccani|modica_(Enciclopedia-Italiana)|Modica|autore=[[Guido Libertini|G. Libertini]], [[Vincenzo Epifanio|V. Epifanio]]|anno=1934|accesso=2021-12-02}}</ref>, dell{{'}}''[[Enciclopedia Treccani]]'', Modica fu definita «la città più singolare d’Italia, dopo [[Venezia]]», riportando l’impressione che ne ebbe l’abate [[Paolo Balsamo]] nel [[1808]].
 
Il nucleo urbano più antico si sviluppa sulla collina, dominata dai resti del [[Castello di Modica|castello medievale]], che separa i due torrenti e sui versanti da essi formati. Il comune dispone di un vasto territorio, esteso in senso longitudinale: dalle pendici dei [[Monti Iblei]], con altitudini comprese fra i 500 e i 550 m [[Livello del mare|s.l.m.]], nei pressi dei comuni montani di [[Giarratana]], [[Monterosso Almo]] e [[Palazzolo Acreide]], degrada gradualmente fino alla costa sul [[Canale di Sicilia]], dove si trovano le frazioni marinare di [[Maganuco]] e [[Marina di Modica]].
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=== Periodo greco e romano ===
La leggenda vuole che Modica fosse fondata da Ercole, come riportato dallo storico messinese Buonfiglio nel 1604. I primi insediamenti stabili si consolidarono durante il periodo siceliota e greco, con evidenze archeologiche anche nella vicina Cava d’Ispica. Appare in fonti classiche come Cicerone (nell’orazione contro Verre), Plinio, Tolomeo e Silio ItalicoItalico.
 
=== Medioevo ===
Nel periodo bizantino, la regione era caratterizzata da piccoli villaggi e fattorie, con testimonianze archeologiche e epigrafi funerarie nella necropoli di Cava Ispica e Modica. Risalgono a questo periodo i ruderi della chiesa di San Pancrazio (VIII–IX secolo). Lo storico cronachista della “Cronaca di Cambridge” menziona la conquista di Modica (annotata come Mudiqah) durante l’espansione araba del 844–845844–845.
 
Nel 1093 i Normanni liberarono Modica dalla dominazione saracena e la resero feudo concesso da Ruggero II a un cavaliere di nome GualtieroGualtiero. Sebbene vi siano ipotesi che già nel 1176 la signoria si fosse trasformata in contea, è nel 1296 che Federico III di Sicilia investì ufficialmente Manfredi Chiaramonte come primo Conte di Modica, dando origine alla Contea vera e propria, che comprendeva anche Ragusa, Scicli e Pozzallo.
 
Sotto i Chiaramonte la Contea si ampliò ulteriormente, divenendo un centro politico e giuridico di rilievo. Nel 1361 Federico IV di Sicilia conferì alla Contea l’istituzione della Gran Corte, a cui veniva delegata la giurisdizione criminale suprema, equiparabile a quella della Regia Gran Corte di Palermo.
 
Nel 1392, con l’ascesa dei Cabrera (grazie all’investitura di Martino I), Modica acquisì ampissima autonomia giudiziaria, tanto da essere definita un «Regnum in Regno». I Cabrera mantennero poteri tali da far di Modica un centro di appello che nulla aveva da invidiare alla corte di PalermoPalermo.
 
=== Età moderna ===
Dopo la morte senza eredi della dinastia Cabrera, la contea passò agli Enriquez‑Cabrera, che promossero un periodo di sviluppo agricolo, economico e culturale. Uno di essi, Juan Alfonso Enríquez de Cabrera, fu viceré di Sicilia (1641–1643) e fondò il borgo di Vittoria. La contea, pur perdendo terreni, divenne modello di proprietà terriera diffusiva e borghesia emergenteemergente. Dopo l’estinzione degli Enriquez‑Cabrera, la contea passò ad altre famiglie nobili (Alvarez de Toledo, Fitz‑James Stuart). Il feudalesimo fu definitivamente abolito nel 1812 e la Contea sciolta nel 18161816.
 
=== Età contemporanea ===
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===Simboli===
{{vedi anche|Armoriale dei comuni del Libero consorzio comunale di Ragusa}}
[[File:GonfaloneModica-Stemma Comune(Statuto di- Modicavar).svg|100px|left|thumb|IlLo stemma gonfaloneutilizzato deldal Comune di Modica]]
[[File:Gonfalone Comune di Modica.svg|100px|right|thumb|Il gonfalone del Comune di Modica]]
====Stemma====
{{immagine multipla
|allinea = center
|titolo =
|larghezza totale = 350
|immagine1 =
|didascalia1 = Stemma secondo la blasonatura ufficiale
|immagine2 = Modica-Stemma.svg
|didascalia2 = Stemma usato dal comune
}}
 
{{citazione|D'azzurro, all'aquila monocipite d'argento, tenente con gli artigli un nastro con la scritta CONTEA DI MODICA, coronata dalla corona comitale.<ref>{{cita testo|url= http://www.comune.modica.rg.it/statuto_comune_modica.pdf |titolo= Statuto comunale |autore= Comune di Modica |p= 10 |citazione= Il Comune ha come segno distintivo lo stemma civico che riporta in campo azzurro un'aquila monocipite in argento con in testa la corona comitale. L'aquila porta tra gli artigli un nastro con la scritta: Contea di Modica.}}</ref>}}
 
====Gonfalone====
[[File:Gonfalone Comune di Modica.svg|thumb|Il gonfalone del Comune di Modica]]
 
{{citazione|Drappo rettangolare verticale di velluto azzurro con in centro riportato, in colore argento, lo stemma del comune.<ref>{{cita web|url= https://www.ecodegliblei.it/LA-CITTA-DI-MODICA-E-IL-BLASONE-PERDUTO-DI-CARMELO-CATALDI.htm |titolo= La Città di Modica ed il blasone perduto |autore= Carmelo Cataldi}}</ref>}}
 
====Bandiera====
La bandiera che adotta il Comune è un vessillo partito di rosso e di blu, contenente lo stemma comunale e, sopra di esso, la dicituradenominazione {{maiuscoletto|Comune di Modica}} in caratteri dorati.
=== COMUNEOnorificenze DI MODICA.===
{{Onorificenze
|immagine= Corona di Città Italiana.svg
|nome_onorificenza= Titolo di Città
|collegamento_onorificenza= Titolo di città in Italia
|motivazione= [[Regio decreto|Decreto]] di [[Francisco Fernández de la Cueva (viceré 1575)|Francisco Fernández de la Cueva]], VII [[Duca di Alburquerque|duca d’Alburquerque]] e [[viceré di Sicilia]]
|data= 12 novembre [[1631]]<ref>{{Cita web|url=https://www.araldicacivica.it/comune/modica/|titolo=Città di Modica – (RG) |accesso=9 settembre 2025}}</ref>}}
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
{{UNESCO
|tipoBene = patrimonio
|nome = Città tardo barocche del [[Val di Noto]] (Sicilia sud-orientale)
|nomeInglese = Late Baroque Towns of the Val di Noto (South-Eastern Sicily)
|immagine = Modica-SGiorgio.jpg
|anno = 2002
|tipologia = architettonico
|criterio = C (i) (ii) (iv) (v)
|pericolo = no
|link = 1024
}}
 
===Architetture religiose===
{{Vedi anche|Chiese di Modica}}
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==== Complesso di San Domenico ====
[[File:Modica-chiesa-di-s-domenico.JPG|miniatura|Facciata della chiesa di San Domenico]]
La chiesa di San Domenico, o del Rosario ([[1678]]), conserva uno dei pochi prospetti rimasti integri dopo il [[terremoto del Val di Noto del 1693|terremoto del 1693]]. La prima edificazione, con annesso convento dei [[Domenicani]], risale al [[1461]] ed è la quindicesima istituzione dell’ordine in Sicilia patrocinata dalla casata [[Almirante di Castiglia]], [[Enríquez (famiglia)|Enríquez]]-[[Cabrera (famiglia)|Cabrera]], [[Conti di Modica|conti di Modica]].<ref>{{Cita libro|pagina=368|autore=Juan Lopez|titolo=Quinta parte dell’Istoria di San Domenico, e del suo Ordine de’ Predicatori|url=https://books.google.it/books?id=ztt1qsJEHFsC|editore=Stamperia di Iacopo Mattei|città=Messina|anno=1652}}</ref>
 
L’interno custodisce tele del Cinquecento e una cappella, un tempo riservata alla preghiera dei frati, decorata con pitture murali e stucchi di pregio. Dal [[1869]] il convento è sede del Palazzo municipale, sebbene documenti archivistici attestino che già nel [[1626]] vi si riunisse il consesso dei giurati cittadini.
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{{vedi anche|Santuario della Madonna delle Grazie (Modica)}}
 
Il santuario, edificato nel Seicento, sorge a Modica Bassa ed è sorto in seguito a un evento ritenuto miracoloso: il 4 maggio 1615 fu ritrovata una tavoletta di ardesia raffigurante la Madonna con il Bambino che, secondo la devozione popolare, bruciò per tre giorni senza consumarsi, suscitando la volontà della comunità di erigere un luogo di culto in quel punto punto. La costruzione fu affidata all’architetto siracusano Vincenzo Mirabella, del quale è conservato il mausoleo in una cappella interna.
 
Il prospetto attuale, frutto di una ricostruzione in stile tardo-barocco dopo il terremoto del 1693, è caratterizzato da robuste colonne doppiamente rastremate, simili a quelle della facciata del Duomo di San Giorgio. Nel 1627 la Madonna delle Grazie fu proclamata patrona principale della città, per volontà del consiglio cittadino. Il santuario è stato elevato al titolo di basilica minore nel gennaio 2015.
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==== Palazzo Lorefice-Napolino-Tommasi Rosso ====
 
Situato nel quartiere di Francavilla, alle spalle del [[Duomo di San Giorgio (Modica)|duomo di San Giorgio]] e vicino all’ingresso del [[Castello dei Conti (Modica)|castello dei Conti]], il palazzo Lorefice Napolino Tommasi Rosso è considerato una delle più significative espressioni dell’architettura civile tardo-barocca di Modica.
 
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==== Palazzo Grimaldi ====
Il Palazzo Grimaldi, edificato tra il XVIII e il XIX secolo, sorge lungo il corso principale di [[Modica]], a poche decine di metri dal [[Duomo di San Pietro (Modica)|Duomo di San Pietro]]. È affiancato dal portale della chiesetta di San Cristoforo, antica cappella privata della famiglia Grimaldi.
 
Il Palazzo Grimaldi, edificato tra il XVIII e il XIX secolo, sorge lungo il corso principale di [[Modica]], a poche decine di metri dal [[Duomo di San Pietro (Modica)|Duomo di San Pietro]]. È affiancato dal portale della chiesetta di San Cristoforo, antica cappella privata della famiglia Grimaldi.
 
Considerato uno dei più pregevoli esempi di architettura neorinascimentale del centro storico di Modica Bassa, il palazzo si distingue per la facciata con quattordici balconi distribuiti su due piani. Il terzo piano, aggiunto nel secondo Ottocento, fu progettato in armonia con la struttura originaria, riprendendo le mensole sotto i balconi e il partito centrale con un balcone simile a quello del secondo piano, affiancato da scudi araldici di famiglia.
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*Palazzo ex convento dei [[Mercedari]], con annesso Museo delle Arti e Tradizioni Popolari.
*Palazzo Tommasi Rosso/Tedeschi (fine XVIII secolo), lungo corso Umberto, noto per le mensole scolpite con mascheroni, putti, delfini e sirene.
 
 
=== Architetture militari ===
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=== Etnie e minoranze straniere ===
La popolazione straniera ufficialmente residente a Modica al 31 dicembre 2024 era di 2 341 persone, 1 194 maschi, 1 147 femmine<ref>{{Cita web|url=https://demo.istat.it/app/?l=it&a=2024&i=P03|titolo=Bilancio demografico popolazione straniera|sito=demo.istat.it|accesso=2025-09-13}}</ref>.
La popolazione straniera ufficialmente<ref>[http://demo.istat.it/str2014/index.html Numero e nazionalità degli stranieri residenti a Modica]</ref> residente a Modica al 31 dicembre [[2014]] era di {{formatnum:1742}} persone, 858 maschi, 884 femmine. Suddivisi per nazionalità di provenienza, contribuiscono maggiormente gli stranieri originari da: [[Marocco]] (444), [[Romania]] (298), [[Albania]] (249), [[Tunisia]] (189), [[Cina]] (82), [[Polonia]] (75), [[Ucraina]] (67), [[Bangladesh]] (41), [[Senegal]] (38), [[India]] (37), [[Venezuela]] (31), [[Germania]] (28), altri stati a seguire.
 
Modica è l'unica città in [[Sicilia]] ad avere promosso un progetto per rifugiati e richiedenti asilo politico, donne in gravidanza, sole o con minori.
 
=== Lingue e dialetti ===
{{Vedi anche|Lingua siciliana}}
 
[[File:Dialetti italiani meridionali estremi.svg|miniatura|upright=0.9|thumb|Distribuzione della [[lingua siciliana]] nel meridione d'Italia, 1977]]
 
Oltre alla [[Lingua italiana|lingua ufficiale italiana]], a Modica si parla la [[lingua siciliana]] nella sua variante metafonetica sud-orientale. La ricchezza di influenze del siciliano, appartenente alla famiglia delle [[lingue romanze]] e classificato nel [[Gruppo siciliano|gruppo meridionale estremo]], deriva dalla posizione geografica dell'[[Isola di Sicilia|isola]], la cui centralità nel [[mar Mediterraneo]] ne ha fatto terra di conquista di numerosi popoli gravitanti nell'area mediterranea.
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==== L'antico Ospedale della Pietà e il Museo della Medicina ====
Il primo Ospedale, nel senso stretto del termine, a Modica fu, nel [[1600]], l'Ospedale della Pietà (o di Santa Maria della Pietà)<ref name="ReferenceC">{{Cita libro |autore=Giorgio Cavallo |titolo=L’Ospedale degli Onesti}}</ref>, nell'edificio della Commenda Gerosolimitana accanto alla chiesa di San Giovanni Battista, dei Cavalieri di Malta, dove era appunto la loro ''Sacra Domus Hospitalis'', ricovero per i pellegrini, sin dal 1391, come da lettera di [[Martino I di Sicilia|Re Martino di Spagna e di Sicilia]]. Tale Ospedale restò in attività fino agli anni settanta del secolo appena trascorso, essendo assurto nel frattempo a fama nazionale come ''Sifilocomio Campailla''. Le ''Botti del Campailla'' curarono i malati di lue celtica (sifilide) ininterrottamente dal [[1698]] fino all'avvento della penicillina, nel [[1943]]. Negli ultimi decenni di attività di tale ospedale, con il metodo delle Botti del Campailla vennero curate le malattie reumatiche e nevralgiche.
 
All'interno dell'ex Sifilocomio si conservano ancora<ref name="ReferenceC"/> le botti del Campailla nella loro originaria collocazione di fine Seicento, ed in questo locale è stato costituito una sorta di ''Museo della Medicina'', dove sono conservati tanti strumenti medici e chirurgici dell'Ottocento e del Novecento. Un'altra porzione di tale Museo si trova nei bassi dello stesso Palazzo Campailla, dove si conserva un prezioso Tavolo Anatomico (Settecento) su cui si esercitavano nelle dissezioni gli allievi della Scuola Medica Modicana<ref>{{Cita libro |autore=Autori varî |titolo=Tommaso Campailla e la Scuola Medica Modicana |pagina=123 |editore=IngegniCulturaModica |città=Modica |anno=2010}}</ref> (secoli XVII-XIX), famosa in tutta la Sicilia, e che ebbe fra i suoi figli più illustri il fondatore Diego Matarazzo (1642-1702), poi lo stesso [[Tommaso Campailla]], il clinico Gaspare Cannata (1718-1771, docente in ''medicina pratica'' all'[[Università di Palermo]]), per finire con Giovanni Michele Gallo (1729-1786) e con Pietro Polara (1768-1837), nominato nel [[1827]] Presidente della Commissione Centrale di vaccinazione di Palermo<ref>{{Cita libro |autore=A. Belgiorno |titolo=Memorie storiche e uomini illustri della Contea di Modica |pagina=144}}</ref>.
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La riforma regionale della rete ospedaliera ha previsto per l'Ospedale Maggiore di Modica: Cardiologia 12 posti letto ordinari + 2 in day hospital; Unità coronarica 4 posti letto; Chirurgia generale 16 + 2; Geriatria 18 + 2; Medicina 22 + 2; Nefrologia 16 + 2; Urologia 2 posti letto in day hospital; Oculistica 4 in day hospital; Ortopedia 16 + 2; Ostetricia e Ginecologia 12 + 2; Otorinolaringoiatria 3 in day hospital; Pediatria 7 + 1; Terapia intensiva 6 posti letto ordinari; Dialisi 12; Malattie infettive 12 + 2. Previsti, altresì, i servizi di Cardiologia, Laboratorio analisi, Farmacia, Medicina trasfusionale ed il Pronto soccorso. Il 20 settembre [[2010]] è stato aperto il reparto "Hospice", con 10 posti per malati terminali.
 
Dal 7 maggio 2022, l'Ospedale Maggiore di Modica è stato intitolato a "Nino Baglieri", un tetraplegico modicano che trasformò la sua sofferenza in un intenso cammino di fede, diventando simbolo di resilienza e speranza cristiana.<ref>{{Cita web|lingua=it-it|autore=Simone Digrandi|url=https://www.asp.rg.it/comunicati/2468-comunicato-n-61-nuova-intitolazione-dell-ospedale-di-modica-a-nino-baglieri.html#:~:text=Ragusa,%205%20maggio%202022%20-%20L,ha%20assicurato%20la%20sua%20presenza.|titolo=Comunicato n. 61 - Nuova intitolazione dell’ospedale di Modica a Nino Baglieri|sito=ASP Ragusa|data=2022-05-05|accesso=2025-01-20}}</ref>
 
=== Gli studi ===
Modica, che dal XV secolo circa fino agli anni trenta del XX era la quarta città della [[Sicilia]] per numero di abitanti e importanza politica, è stata economicamente e culturalmente vivace, anche grazie alla presenza di enti d'istruzione ecclesiastici e laici che l'hanno resa un notevole centro di studi.
 
I [[Ordine della Beata Vergine del Monte Carmelo|Carmelitani]] e i [[Domenicani]] vi stabilirono degli ''[[studia]]'' nel [[XIV secolo|XIV]] e nel [[XV secolo]]. Già nel [[1549]] a Modica esisteva una [[scuola pubblica]], il cui insegnante veniva pagato dal Comune con 4 [[Oncia (moneta)|once]] annue. Nel [[1550]] i [[Francescani]] ''Minori Osservanti'', presenti a Modica dal [[1343]], insegnavano filosofia, teologia, latino e lettere umane, nel loro ''amplissimum studium philosophiae'', presso il [[Convento di Santa Maria del Gesù]], completato per la munificenza dei conti Anna e Federico Enriquez Cabrera. I [[Gesuiti]] vi fondarono<ref name="ReferenceA">{{Cita libro |autore=Giorgio Colombo |titolo=Collegium Mothycense degli Studi Secondari e Superiori}}</ref> nel [[1630]], su iniziativa della contessa [[Vittoria Colonna de Cabrera]] (che donò {{formatnum:12000}} [[ducati]] d'oro<ref name="ReferenceB">{{Cita libro |autore=Giorgio Cavallo |titolo=Gli studi universitari a Modica |pagina=p. 19, nota n. 15}}</ref>, da sommarsi ai {{formatnum:10000}} deliberati dal Consiglio cittadino) uno di quegli importanti collegi pubblici per cui furono giustamente famosi. Il Collegio Gesuitico concedeva Lauree<ref>Vincenzo Giardina. ''La Famiglia Grimaldi'', Modica, 1925, p. 22</ref>. in [[Teologia]], in Materie Umanistiche ([[Filosofia]], Retorica, Umane [[Letteratura|lettere]]) e [[Arti Liberali]] ([[Fisica]], [[Matematica]]) fino al [[1767]].<br />
 
Da una delibera inviata nel [[1832]] alla Commissione di Pubblica Istruzione di Palermo, in cui si chiedeva che si autorizzasse la ''riapertura'' delle ''cattedre di Leggi e di Medicina, abolite'' (con disposizione del [[1775]]) ''nei Collegi per doversi studiare nelle [[Università]]'', si deduce che fino al [[1767]] il Reale Collegio Gesuitico di Modica concesse anche i ''Diplomi di esercizio in tutte le professioni libere, di Avvocati, Medici, Notari, ecc. che divenivano esecutivi col visto del Governatore della Contea''<ref>{{Cita libro |autore=Vincenzo Giardina |titolo=La Famiglia Grimaldi |città=Modica |anno=1925 |pagina=p. 7, nota n. 2}}</ref>.
 
Dal [[1812]] al [[1860]] i [[Gesuiti]] tornarono ad insegnare<ref name="ReferenceA"/> le discipline che si studiano nelle [[istruzione secondaria|scuole secondarie]] superiori ([[diritto]], [[zoologia]], [[Arte|arti]], [[scienze]] e lettere). L'Istituto Tecnico "Archimede" fu, nel [[1866]], una delle prime scuole secondarie superiori statali ad essere fondate in [[Sicilia]], fra i primi cinque nel Regno d'Italia nel suo genere. Nel [[1889]], l'"Archimede" di Modica era l'unico [[Istituto Tecnico]] dell'intera [[provincia di Siracusa]] ed è l'istituzione scolastica con il più alto numero di iscritti dell'intera [[Provincia di Ragusa]].
 
Pochi anni dopo, nel [[1875]], il Ginnasio comunale circondariale (corrispondente alla [[Scuola media inferiore]] per i primi tre anni, poi al biennio del Liceo Classico), attivo, per decreto di stato prodittatoriale, fin dal [[1862]], fu trasformato in "[[Liceo Ginnasio]]" Comunale, divenuto infine nel [[1878]] "Regio Liceo Ginnasio" intitolato a [[Tommaso Campailla]].<br />
 
Il [[Liceo classico Tommaso Campailla|liceo classico "Tommaso Campailla"]] fu tra i primi venti licei italiani nati subito dopo l'Unità d'Italia, ed al rilevamento del [[1889]] contava più iscritti del [[Liceo Gargallo]] di Siracusa, fondato posteriormente.
 
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[[File:maronnavasavasa2.jpg|miniatura|sinistra|La Madonna ''Vasa-Vasa'' incontra suo Figlio risorto|235x235px]]
 
* '''Madonna Vasa-Vasa''': si svolge la mattina di [[Pasqua]] e, dal [[2016]], anche in edizione serale. Le sue origini risalgono almeno al [[1645]].<ref>UnIl mastro Pietro Baldanza, il 15/01/1645, chiede alla Corte del Patrimonio della contea l'esazione dalla gabella, in quanto esercente di un'arte rara, essendo «architetto e intagliatore di legnami oltre che ogni anno e nella festa della SS.ma Resurrezione nella processione che si suole fare in detto giorno fa una demonstrazione con la figura della Madonna con certo artificio di legnami che pare che la figura fosse viva et induce molta devotione…». {{Cita libro |autore=G. Raniolo |titolo=Introduzione alle consuetudini ed agli istituti della Contea di Modica |pagina=71 |volume=II vol.}}</ref> La processione rappresenta l’incontro tra la Madonna e il Cristo Risorto, reso unico a Modica dal simulacro della Vergine: una statua lignea mossa come un burattino dell’[[Opera dei Pupi|opera dei pupi siciliani]], capace di muovere le braccia, benedire e chinarsi a baciare il petto del Figlio. A mezzogiorno, tra ali di folla festante, spari di mortaretti e scampanio, la Madonna, non appena “scorge” in lontananza Gesù Risorto, viene liberata dal mantello nero del lutto, rivelando un vestito celeste. Nello stesso istante, dal basamento del simulacro si alzano in volo numerose colombe bianche, simbolo di gioia pasquale e di rinnovata speranza.
 
[[File:San Giorgio in Modica, Sicily.jpg|miniatura|Il simulacro di San Giorgio in mezzo alla folla festante|392x392px]]
Riga 451 ⟶ 448:
== Cultura ==
=== Musei ===
*Museo civico archeologico "Franco Libero Belgiorno";<ref>{{Cita web|url=https://cultura.gov.it/luogo/museo-civico-f-l-belgiorno|titolo=Museo civico "F. L. Belgiorno"|accesso=18 agosto 2025}}</ref>
*{{senza fonte|Museo civico archeologico}};
*Pinacoteca di Palazzo Grimaldi;<ref>{{Cita web|url=https://www.balarm.it/eventi/il-palazzo-neorinascimentale-e-la-pinacoteca-coi-ritratti-visite-alla-fondazione-grimaldi-di-modica-90996|titolo="Il palazzo neorinascimentale e la pinacoteca coi ritratti": visite alla Fondazione Grimaldi di Modica|data=2018|accesso=18 agosto 2025}}</ref>
*{{senza fonte|Pinacoteca di Palazzo Grimaldi}};
*Museo Ornitologico Faunistico di Palazzo dei Mercedari;<ref>{{Cita web|url=https://www.videomediterraneo.it/notizie/attualita/modica-inaugurato-il-museo-ornitologico-a-palazzo-dei-mercedari/|titolo=Modica: inaugurato il Museo Ornitologico a Palazzo dei Mercedari|data=7 marzo 2022|accesso=18 agosto 2025}}</ref>
*{{senza fonte|Museo Ornitologico Faunistico}};
*Muse neolitico;<ref>{{Cita web|url=https://www.paesionline.it/italia/musei-e-pinacoteche-modica/la-citta-nella-roccia-museo-del-neolitico-e-museo-visuo-tattile|titolo=La città nella Roccia: Museo del Neolitico e Museo visuo-tattile a Modica}}</ref>
*Museo del cioccolato;<ref>{{Cita web|url=https://www.scoprimodica.it/cosa-vedere/i-musei/museo-del-cioccolato/|titolo=Museo del Cioccolato}}</ref>
*Museo della Medicina “Sifilicomio Campailla";<ref>{{Cita web|url=https://www.museionline.info/musei/museo-tommaso-campailla|titolo=Museo della Medicina “Sifilicomio Campailla}}</ref>
*Museo del Mulino ad Acqua e Casa del Mugnaio<ref>{{Cita web|url=https://www.museionline.info/sicilia-musei-monumenti/mulino-ad-acqua-museo-in-grotte|titolo=Mulino ad Acqua Museo in Grotte}}</ref>
*Museo Ibleo delle Arti e Tradizioni Popolari "S. Guastella";<ref>{{Cita web|url=https://www.museionline.info/musei/museo-ibleo-delle-arti-e-tradizioni-popolari-modica|titolo=Museo Ibleo delle Arti e Tradizioni Popolari "S. Guastella"|data=28 maggio 2025|accesso=18 agosto 2025}}</ref>
*Museo Internazionale della Pipa Amorelli;<ref>{{Cita web|url=https://www.lasicilia.it/cultura/a-modica-il-museo-della-pipa-in-esposizione-pipe-gioiello-1206522/|titolo=A Modica il Museo della Pipa: in esposizione pipe gioiello|data=6 marzo 2022|accesso=18 agosto 2025}}</ref>
*{{senza fonte|Museo Internazionale della Pipa Amorelli}};
*Museo di Santa Maria di Betlem;<ref>{{Cita web|url=https://www.museionline.info/musei/museo-santa-maria-di-betlem|titolo=Museo Santa Maria di Betlem|data=25 febbraio 2024|accesso=18 agosto 2025}}</ref>
*{{senza fonte|Museo di Santa Maria di Betlem}};
*Museo della Memoria: Sicilia, 1943;<ref>{{Cita web|url=https://www.museionline.info/sicilia-musei-monumenti/museo-della-memoria-sicilia-1943|titolo=Museo della Memoria Sicilia 1943}}</ref>
*Museo Etnografico;<ref>{{Cita web|url=https://www.simoutique.com/murika-racconti-di-pietra/|titolo=Mùrika, Racconti di pietra}}</ref>
*Casa-museo di [[Tommaso Campailla]];<ref>{{Cita web|url=https://tourletterarioibleo.it/listing/casa-natale-tommaso-campailla/|titolo=Casa natale Tommaso Campailla|accesso=18 agosto 2025}}</ref>
*Casa-museo di [[Tommaso Campailla]];
*Casa-museo di [[Salvatore Quasimodo]].<ref>{{Cita web|url=https://www.casaquasimodo.it/|titolo=Casa Quasimodo – Museo Casa natale Salvatore Quasimodo|accesso=18 agosto 2025}}</ref>
 
== Geografia antropica ==
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=== Agricoltura, zootecnia, artigianato, edilizia ===
 
L’economia di Modica si fonda storicamente sull’agricoltura, sull’artigianato e sull’edilizia, settori che hanno garantito continuità produttiva e occupazionale. Tra le colture più diffuse spiccano il carrubo, l’ulivo e il grano, ai quali si lega una fitta presenza di oleifici, mulini e mangimifici, questi ultimi connessi sia alle attività agricole che all’allevamento.
 
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=== Turismo ===
 
Il turismo a Modica è in forte crescita, favorito anche dall’inserimento di alcuni dei suoi più importanti monumenti tardo-barocchi nella Lista del Patrimonio dell’Umanità da parte dell’[[UNESCO]]<ref>Uno dei più importanti [http://www.viaggiandofacile.it/2011/09/13/hotels-com-un-agosto-targato-sicilia-terrasini-trapani-e-modica-sono-state-tra-le-mete-piu-gettonate-questestate siti mondiali per prenotazioni turistiche] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120504032659/http://www.viaggiandofacile.it/2011/09/13/hotels-com-un-agosto-targato-sicilia-terrasini-trapani-e-modica-sono-state-tra-le-mete-piu-gettonate-questestate/ |data=4 maggio 2012}} ha segnalato un incremento delle ricerche per il mese di agosto rispetto all’anno precedente del 461%.</ref>. La città è stata descritta dalla rivista Dove come un’«oasi colta e felice che seduce a prima vista» grazie alla ricchezza delle architetture, alle decorazioni allegoriche di balconi e facciate e all’originalità dell’impianto urbanistico.
 
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=== Trasporto pubblico ===
Dal 2024, il trasporto pubblico di Modica è gestito dalla società privata siciliana [[SAIS Autolinee]], che garantisce collegamenti urbani tra le diverse parti della città.
 
=== Ferrovie ===