Umberto Agnelli: differenze tra le versioni

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|Nazionalità = italiano
|Immagine = Boniperti e U.Agnelli per la Coppa Italia 59-60.jpg
|Didascalia = Umberto Agnelli, presidente della [[Juventus Football Club|Juventus]], con [[Giampiero Boniperti]] alla finale di [[Coppa Italia 1959-1960]]
}}
 
== Biografia ==
=== Le origini e la formazione ===
Umberto Agnelli nacque il 1º novembre 1934 a [[Losanna]], ultimo dei sette figli di [[Edoardo Agnelli (imprenditore 1892)|Edoardo Agnelli]] e di [[Virginia Bourbon Del Monte]]. Rimase orfano del padre, morto in un incidente aereo il 14 luglio 1935, e perse la madre in un incidente automobilistico il 30 novembre 1945, quando aveva undici anni.<ref name="treccani">{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/umberto-agnelli_%28Dizionario-Biografico%29/|titolo=Umberto Agnelli|opera=Dizionario Biografico degli Italiani|editore=Treccani|anno=2013|accesso=27 agosto 2025}}</ref> Ebbe come padrino di battesimo il principe di Piemonte, futuro re d'Italia, [[Umberto II di Savoia|Umberto II]].<ref>{{Cita web|url=https://torino.corriere.it/sport/18_aprile_03/juve-real-squadre-corona-ma-re-principi-tifano-anche-napoli-atletico-26facf82-3711-11e8-b6e2-a808a444e7a2.shtml|titolo=Re, principi e pallone: i legami reali con la Juventus|editore=Corriere della Sera|data=3 aprile 2018|accesso=27 agosto 2025}}</ref> Crebbe sotto la tutela del fratello maggiore [[Gianni Agnelli|Gianni]], di tredici anni più anziano.
 
Compì il servizio militare presso la ''Scuola di applicazione di [[Reggimento "Nizza Cavalleria" (1º)|cavalleria]]'' di [[Pinerolo]], seguendo una tradizione di famiglia.<ref>{{Cita web|url=https://web.archive.org/web/20100503014234/http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/societa/200805articoli/32946girata.asp|titolo=Nizza Cavalleria|editore=La Stampa|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100503014234/http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/societa/200805articoli/32946girata.asp|dataarchivio=3 maggio 2010|accesso=27 agosto 2025}}</ref> Si laureò in [[giurisprudenza]] all'[[Università degli Studi di Catania]].
 
=== La Juventus Football Club e la federazione calcistica ===
Nel 1955, a ventidue anni, fu eletto [[Presidenti della Juventus Football Club|presidente]] della [[Juventus Football Club]], divenendo il più giovane dirigente nella storia del ''club''.<ref name="Federazione Italiana Giuoco Calcio">{{Cita web|url=https://www.figc.it/it/federazione/la-federazione/la-storia/tutti-i-presidenti-federali/umberto-agnelli/|titolo=Umberto Agnelli|editore=FIGC|accesso=27 agosto 2025}}</ref> La sua gestione fu caratterizzata dall'acquisto di calciatori di rilievo come [[John Charles]] e [[Omar Sívori]], con i quali la squadra conquistò tre campionati di [[Serie A]] e due [[Coppa Italia|Coppe Italia]] tra il [[Juventus Football Club 1957-1958|1958]] e il [[Juventus Football Club 1960-1961|1961]].
 
Nel 1959 venne eletto presidente della [[Federazione Italiana Giuoco Calcio]], carica che mantenne fino al 1961.<ref name="Federazione Italiana Giuoco Calcio"/> Dopo le dimissioni dalla presidenza della Juventus Football Club nel 1962, rimase legato al ''club'', tornando in seguito con il ruolo di presidente onorario nel 1994. In questa veste, Umberto Agnelli supervisionò l'insediamento a [[Torino]] della nuova ''Triade'' dirigenziale formata da [[Luciano Moggi]], [[Antonio Giraudo]] e [[Roberto Bettega]]. Sotto tale gestione, la Società conquistò cinque titoli di [[Campionato italiano di calcio|campione d'Italia]], una Coppa Italia, quattro [[Supercoppa italiana|Supercoppe italiane]], una [[UEFA Champions League]], una [[Coppa Intercontinentale (calcio)|Coppa Intercontinentale]], una [[Supercoppa UEFA]] e una [[Coppa Intertoto UEFA]].<ref>{{Cita news|lingua=en|url=http://www.uefa.com/memberassociations/news/newsid=183009.html|titolo=Agnelli succumbs to cancer|pubblicazione=UEFA|data=28 maggio 2004|accesso=27 agosto 2025}}</ref>
 
Nel 2015 è stato inserito postumo nella [[Hall of Fame del calcio italiano]].<ref>{{Cita web|url=https://www.juventus.com/it/news/articoli/il-ricordo-di-umberto-agnelli|titolo=Il ricordo di Umberto Agnelli|editore=Juventus.com|data=27 maggio 2024|accesso=27 agosto 2025}}</ref>
 
=== Il primo matrimonio ===
Il 25 novembre 1959 Umberto Agnelli sposò a [[Pontedera]] (nella tenuta di Varramista) [[Antonella Bechi Piaggio]], esponente dell'omonima famiglia di industriali. Dal matrimonio nacque un figlio: [[Giovanni Alberto Agnelli|Giovanni Alberto]], destinato a ricoprire ruoli di primo piano nelle aziende di famiglia, ma prematuramente scomparso per malattia. L'unione con Antonella Bechi Piaggio si concluse con il divorzio nei primi [[Anni 1970|anni Settanta]].<ref>{{Cita|Ferrante|p. 114}}</ref>
 
=== Il secondo matrimonio ===
Nel 1974 Umberto Agnelli sposò a [[Losanna]] [[Allegra Caracciolo|Allegra Caracciolo Di Castagneto]], appartenente al ramo dei principi Caracciolo. Dal matrimonio scaturirono due figli: [[Andrea Agnelli|Andrea]], nato nel 1975 e che è stato il presidente della Juventus Football Club dal 2010 al 2023, e Anna, nata nel 1977. La sposa era cugina di [[Marella Agnelli|Marella Caracciolo]], moglie di [[Gianni Agnelli]].<ref>{{Cita web|url=https://st.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/dossier/Finanza%20e%20Mercati/2008/famiglia-agnelli/profili/umberto-agnelli.shtml|titolo=Umberto Agnelli, profilo biografico|sito=Il Sole 24 Ore|data=2008|accesso=31 agosto 2025}}</ref>
 
Curiosamente, Antonella Bechi Piaggio, prima moglie di Umberto Agnelli, si risposò con Uberto Visconti Di Modrone, lontano parente materno di Allegra Caracciolo.
 
=== L'attività politica e industriale ===
Negli [[AnniDal 1970|anni Settantaal 1976 fu l'unico amministratore delegato della [[FIAT]], Umbertoper Agnellipoi fuspartire la carica (in quanto venne eletto [[Senato della Repubblica|senatore]] della [[Repubblica Italianaitaliana]] nelle file della [[Democrazia Cristiana]].<ref>{{Cita web|url=https://archiviostorico.fondazionefiera.it/entita/1266|titolo=Umberto Agnelli|editore=Archivio Storico Fondazione Fiera Milano|accesso=27 agosto 2025}}</ref>) Parallelamentecon ricoprì[[Cesare incarichiRomiti]] die rilievo[[Carlo inDe societàBenedetti]] del(suo gruppovecchio FIATcompagno edi inscuola aziendeal collegate,San traGiuseppe cuiin laterza [[Societàmedia Assicuratricee Industriale|SAI]]quarta e laquinta Fiatginnasio, France.nonché appoggiato anche da Gianni Agnelli,<ref name="treccani"/>{{Cita libro
|titolo = Un certo De Benedetti
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|wkautore = Alberto Statera
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|titolo = I potenti del denaro
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}}</ref> ma che resterà alla FIAT solo per quattro nesi) e abbandonarla del tutto nel 1980 con la sua nomina a vicepresidente (ruolo che manterrà fino al 1993). Parallelamente ricoprì incarichi di rilievo in società del gruppo FIAT e in aziende collegate, tra cui la [[Società Assicuratrice Industriale|SAI]] e la Fiat France.<ref name="treccani"/>
 
Dal 1970 al 1976 fu amministratore delegato della [[FIAT]], per poi cedere il testimone a [[Cesare Romiti]] e diventare vicepresidente fino al 1993. Negli [[Anni 1980|anni Ottanta]], assunse anche la presidenza di Fiat Auto, contribuendo alla strategia di espansione internazionale.<ref>{{Cita web|url=https://www.referenceforbusiness.com/biography/A-E/Agnelli-Umberto-1934-2004.html|titolo=Umberto Agnelli - Biography|editore=Reference for Business|accesso=27 agosto 2025}}</ref>
 
Alla morte del fratello Gianni, il 24 gennaio 2003, Umberto Agnelli assunse la presidenza della FIAT. Fu ufficialmente nominato il 28 febbraio 2003, in un momento critico per l'azienda, caratterizzato da un debito superiore ai quattro miliardi di euro e dal calo dei titoli azionari.<ref name="Corriere della Sera - Umberto Agnelli: la vita, lo sport, la politica">{{Cita web|url=https://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2004/05_Maggio/28/agnelli_vita.shtml|titolo=Umberto Agnelli: la vita, lo sport, la politica|editore=Corriere della Sera|data=28 maggio 2004|accesso=27 agosto 2025}}</ref> Scelse di concentrare le risorse sul comparto automobilistico, affidando la gestione operativa a [[Giuseppe Morchio]].<ref>{{Cita|Mazzuca e Mazzuca|pp. 261-262}}</ref> {{Senza fonte|Determinante fu il suo contributo per l'arrivo in FIAT di [[Sergio Marchionne]], il quale prima assunse la carica di consigliere d’amministrazione e poi quella di amministratore delegato a seguito del decesso dello stesso Umberto Agnelli.}}
 
=== Gli ultimi anni e la morte ===
AfflittoAffetto da un carcinoma polmonare, trascorse gli ultimi mesi assistito dalla moglie e dai figli. La sua ultima apparizione pubblica risale al 26 aprile 2004, in occasione della cerimonia di conferimento ad Allegra Caracciolo di una laurea ''honoris causa'' in medicina veterinaria all'[[Università degli Studi di Torino]]. Morì nella villa "I Roveri" (situata all'interno del [[parco naturale La Mandria]] a [[Venaria Reale]]) il 27 maggio 2004.<ref name="Corriere della Sera - Umberto Agnelli: la vita, lo sport, la politica"/> È sepolto nella cappella di famiglia ubicata al cimitero di [[Villar Perosa]].
 
== Discendenza ==
Dalla prima moglie, [[Antonella Bechi Piaggio]], ebbe tre figli:
* due gemelli (Alberto e Enrico), nati nel luglio 1962 e vissuti entrambi per pochissimi giorni;
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* Anna.
 
== Onorificenze ==
{{Onorificenze
|immagine = Legion Honneur Chevalier ribbon.svg
Riga 105 ⟶ 187:
}}
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro
|titolo = GliCasa Agnelli. StoriaStorie e genealogiapersonaggi didell'ultima unadinastia grande famiglia piemontese dal XVI secolo al 1866italiana
|titolotradotto =
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|autore = GustavoMarco Mola Di NomaglioFerrante
|wkautore = Marco Ferrante (giornalista)
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|wkautore2 = Giancarlo Mazzuca
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|editore = Baldini +Castoldi Dalai
|città = Milano
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}}
* {{Cita libro
|titolo = CasaGli Agnelli. StorieStoria e personaggigenealogia dell'ultimadi dinastiauna italianagrande famiglia piemontese dal XVI secolo al 1866
|titolotradotto =
|titolooriginale =
|autore = MarcoGustavo FerranteMola Di Nomaglio
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|editore = ArnoldoCentro MondadoriStudi EditorePiemontesi
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== Voci correlate ==
* [[Agnelli (famiglia)]]
* [[Giorgio Agnelli]]
* [[Susanna Agnelli]]
 
== Altri progetti ==
{{Interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{Cita web|url=https://www.forbes.com/finance/lists/10/2003/LIR.jhtml?passListId=10&amp;passYear=2003&amp;passListType=Person&amp;uniqueId=5844&amp;datatype=Person/|titolo=Forbes|lingua=en}}