Scicli: differenze tra le versioni
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| Riga 359: Uno dei primi, monumentali palazzi barocchi della [[Terremoto del Val di Noto del 1693|ricostruzione post-sisma del 1693]], rappresenta il perno prospettico tra lo scenario naturale della cava di San Bartolomeo e la fuga prospettica sul paesaggio antropizzato di piazza Italia e corso [[Anita Garibaldi]]. Il prospetto, di gusto tardosettecentesco, è impreziosito dalla ricca decorazione del portale d’onore e dei balconi affacciati su piazza Italia. Unico nel suo genere è il balcone su via San Bartolomeo, le cui mensole, databili intorno al 1730, raffigurano due grifi e due cavalli alati con code pisciformi di ascendenza medievale e [[Architettura manierista|manieristica]], sorretti da svariate teste di moro.<ref>{{Cita web|url=https://sitiunescosiciliasudest.it/it/azioni-le-scuole/forme-dellidentita/id-stamp/palazzo-fava|titolo=Palazzo Fava|accesso=25 agosto 2025}}</ref> ==== Palazzo Palle <small>(Palazzo di Città; Municipio)</small> ==== Sede istituzionale principale del Comune, è stato costruito — su progetto dell'architetto netino Sergio Sallicano — nei primissimi anni del [[XX secolo]] sul sito del demolito monastero delle [[monache benedettine|Benedettine]], fondato nel 1649 e annesso alla [[Chiesa di San Giovanni Evangelista (Scicli)|chiesa di San Giovanni Evangelista]], ed inaugurato nel 1906.<ref>{{cita web|url=https://www.ragusanews.com/il-municipio-di-scicli-nato-in-luogo-di-un-monastero/?brid=WDHhZfjFFTYMZ7Ff6lfFtA|titolo=Il Municipio di Scicli nato in luogo di un monastero|data=28 ottobre 2025}}</ref> È in stile eclettico [[Architettura neorinascimentale|neorinascimentale]], mostrando elementi del primo [[rinascimento]] [[Firenze|fiorentino]] (quali le bifore e il bugnato di [[Palazzo Rucellai]] progettato a metà del Quattrocento da [[Leon Battista Alberti]]), ma anche citazioni [[Michelangelo|michelangioesche]] (come l'[[ordine gigante]]). Il municipio di Scicli è l’unico edificio civile all’interno di uno spazio prevalentemente religioso e aristocratico ed è noto per essere stato utilizzato come sede del commissariato di [[Vigata]] (impiegando la facciata esterna e la parte destra del piano terra) e della questura di [[Montelusa]] (servendosi solo del primo piano) nelle serie televisive ''[[Il commissario Montalbano]]'' (1999-2021) e ''[[Il giovane Montalbano]]'' (2012-2015).<ref name="Palazzi storici">{{Cita web|url=https://www.comune.scicli.rg.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1123|titolo=Palazzi Storici|accesso=25 agosto 2025}}</ref> ==== Palazzo Papaleo ==== Riga 541: ==== Contrade ==== {{div col|cols=2}} *Colavecchio; *Corvo; *Dammusa; *Fumarie; *Guarnieri; *San Marco; *Sant’Agata; *Scala; *Spana; *Trippatore; *Verdi; *Zagarone. {{div col end}} Riga 560: ;Cava d'Aliga: È un agglomerato di recente nascita, posto in un piccolo golfo naturale immediatamente alle spalle della spiaggia. La zona era anticamente un approdo già conosciuto dai [[Greci]], prima della fondazione di [[Camarina]], presso la foce del fiume [[Fiumara di Modica|Mothycanus]]<ref>{{Cita libro|lingua=|titolo=Nuove effemeridi siciliane: studi storici, letterari, bibliografici|url=https://www.google.it/books/edition/Nuove_effemeridi_siciliane/TO-VZlvd2B8C?hl=it&gbpv=1&dq=foce+Mothycanus&pg=PA140&printsec=frontcover|accesso=2025-09-09|data=1881|p=140}}</ref>, in direzione di Donnalucata e nota per alcuni ritrovamenti archeologici risalenti all'[[età del bronzo]], tra i quali i resti di sepolture umane ritrovate presso la Grotta dei Morti<ref>Vittorio Giovanni Rizzone, Anna Maria Sammito, Giuseppe Terranova, Nuovi ipogeri funerai nel territorio di Scicli, 2004, pp. 220-221, tav. III.2</ref> ed un'ascia ad occhio del peso di circa 1 kg, conservata presso il Museo civico di Modica.<ref>{{Cita libro|lingua=|nome=Pietro|cognome=Militello|titolo=Scicli: archeologia e territorio|url=https://www.google.it/books/edition/Scicli/3DQ2OoOBkMwC?hl=it&gbpv=1&dq=Cava+d'Aliga&pg=PA64&printsec=frontcover|accesso=2025-09-07|data=2008|editore=Officina di Studi Medievali|pp=154, 189|ISBN=978-88-88615-79-0}}</ref> Dopo una bonifica avvenuta durante il [[ventennio]]<ref>{{Cita libro|lingua=|nome=Carlo|cognome=Ruta|wkautore=Carlo Ruta|titolo=I mandanti: mafia, economia e politica nel sud-est siciliano|url=https://www.google.it/books/edition/I_mandanti/kfXvAAAAIAAJ?hl=it&gbpv=1&bsq=Cava+D'Aliga+dopoguerra&dq=Cava+D'Aliga+dopoguerra&printsec=frontcover|accesso=2025-09-09|data=2000|editore=La Zisa|p=39}}</ref>, la frazione si sviluppa nel [[Conseguenze della seconda guerra mondiale|secondo dopoguerra]]<ref>{{Cita libro|lingua=|nome=Chiara|cognome=Nifosì|titolo=Verso piani di rigenerazione: Indirizzi e scenari per “Scicli rigenera”|url=https://www.google.it/books/edition/Verso_piani_di_rigenerazione/9MPDEAAAQBAJ?hl=it&gbpv=1&dq=Cava+d'Aliga&pg=PA37&printsec=frontcover|accesso=2025-09-07|data=2023-05-29|editore=LetteraVentidue Edizioni|p=37|ISBN=978-88-6242-819-4}}</ref>, diventando meta turistica già dagli anni 1950.  ;[[Donnalucata]]: | |||