Serial killer: differenze tra le versioni
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Un '''serial killer''', o '''assassino seriale''', è un [[Omicidio|pluriomicida]] di natura [[Compulsione|compulsiva]] che uccide persone con caratteristiche comuni - come genere, età, sesso o professione -, con o senza regolarità temporale e con un ''[[modus operandi]]'' specifico.<ref>{{Cita web |url=http://www.treccani.it//vocabolario/killer-seriale_(Neologismi) |titolo=killer seriale in Vocabolario - Treccani |lingua=it |accesso=12 marzo 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191207002033/http://www.treccani.it/vocabolario/killer-seriale_(Neologismi)/ |urlmorto=sì}}</ref><ref name=":0">{{Cita web |url=http://www.treccani.it//vocabolario/killer |titolo=killer in Vocabolario - Treccani |lingua=it |accesso=12 marzo 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200126011416/http://www.treccani.it/vocabolario/killer |urlmorto=sì}}</ref>La natura compulsiva dell'azione, talvolta priva di movente, è in genere legata a traumi della sfera [[Emozione|emotivo]]-[[Sessualità|sessuale]], come isolamento sociale, comportamento irregolare, ossessioni narcisistiche, sessuali ed altri.<ref name=ssp/>
Inoltre, a causa delle motivazioni precedenti, il soggetto spesso associa i suoi traumi e moventi (distaccati dalla vittima) con le persone uccise, così si sviluppa un [[modus operandi]] <ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://fastercapital.com/it/contenuto/Serial-killer--svelare-i-segreti-oscuri-del-modus-operandi.html|titolo=Serial killer svelare i segreti oscuri del modus operandi|sito=FasterCapital|accesso=2025-03-14}}</ref> che l’assassino applica ad ogni omicidio.<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|autore=Ilaria Cabula|url=https://www.ilariacabula.it/i-comportamenti-sulla-scena-del-crimine-modus-operandi-firma/|titolo=I comportamenti sulla scena del crimine: il modus operandi e la firma|sito=Ilaria Cabula|data=2021-01-24|accesso=2025-03-14}}</ref> Può trattarsi di uno specifico metodo di omicidio, una regola che l’assassino segue o la tipologia di persone che uccide.
== Origini e significato del termine ==
[[File:Ted Bundy headshot.jpg|thumb|Il serial killer [[Ted Bundy]] in una foto del luglio 1978]]
La 'paternità' della denominazione di ''serial killer'' è generalmente attribuita ai ''profiler'' [[Robert Ressler]] e [[John E. Douglas]], agenti speciali dell'[[FBI]], primi a studiare in maniera sistematica il fenomeno dell'omicidio seriale dagli anni sessanta del XX secolo<ref>{{Cita web |url=https://confilegal.com/20220319-who-invented-the-classification-of-organized-disorganized-and-mixed-serial-killers/ |titolo=Who invented the classification of organized, disorganized and mixed serial killers? |accesso=12 dicembre 2023 }}; {{Cita web|url=https://catdir.loc.gov/catdir/samples/random051/2003062982.html/|titolo=Sample text for The serial killer files : the who, what, where, how, and why of the world's most terrifying murderers / Harold Schechter.|accesso=12 dicembre 2023|dataarchivio=25 luglio 2024|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20240725054534/https://catdir.loc.gov/catdir/samples/random051/2003062982.html|urlmorto=sì}}; {{Cita web|url=https://www.npr.org/2013/12/29/258160192/the-fbi-investigator-who-coined-the-term-serial-killer/|titolo=The FBI Investigator Who Coined The Term 'Serial Killer'|accesso=12 dicembre 2023}}; {{Cita web|url=https://www.fanpage.it/esteri/chi-sono-robert-ressler-e-john-douglas-gli-agenti-dell-fbi-che-scoprirono-i-serial-killer/|titolo=Chi sono Robert Ressler e John Douglas, gli agenti dell’FBI che scoprirono i serial killer|accesso=12 dicembre 2023}}</ref>.
Il primo utilizzo della definizione di "assassino seriale" (''Serienmörder'') compare in Germania in un articolo scientifico del 1930, "Die Düsseldorfer Sexualverbrechen", scritto dal criminologo tedesco [[Ernst Gennat]], investigatore e direttore della polizia criminale di Berlino nella prima metà del ventesimo secolo, in riferimento al caso di [[Peter Kürten]], il "vampiro di Düsseldorf".
Tuttavia, sono da rilevare anche altre ipotesi relative alla definizione e al concetto.<ref>Reperibili su diverse pubblicazioni: dall'articolo in tedesco «Unterwelt», pubblicato su "Frankfurter Zeitung" il 18 maggio 1931 e scritto dal sociologo e teorico del cinema [[Siegfried Kracauer]] sul film [[M - Il mostro di Düsseldorf|M]] di [[Fritz Lang]] (in seguito ripubblicato in "''From Caligari to Hitler''. A psychological history of the German film", Princeton (NJ) 1947, trad. it. nuova ed. a cura di L. Quaresima, Torino 2001), fino alle attribuzioni più recenti, come quella proposta nel 2004 dalla scrittrice Ann Rule nel suo "Kiss Me, Kill Me" del 2004 e relativa al detective Pierce Brooks, promotore nel 1985 del [[Violent Criminal Apprehension Program]] (ViCAP), unità interna all'FBI, o quanto all'espressione affine ''serial murderer'' dallo storico Peter Vronsky che nel suo "Serial Killers: The Method and Madness of Monsters" ricorda che essa appare nel libro di John Brophy "The Meaning of Murder" del 1966, mentre il termine "serial murder" entrò nell'uso popolare statunitense dalla primavera del 1981, quando fu utilizzato dal "The New York Times" per il serial killer di Atlanta Wayne Williams.
{{Cita web|url=https://whatdoesmean.net/what-is-serial-killer/|titolo=What is serial killer|accesso=12 dicembre 2023}}</ref>
== Caratteristiche dei serial killer ==
{{Citazione|Noi serial killer siamo i vostri figli, i vostri mariti, siamo ovunque.|[[Ted Bundy]]}}
Il serial killer è colui che commette due o più omicidi in località distinte, intervallati da un periodo di tempo, connotato da una fase di "raffreddamento emozionale".
I serial killer possono essere suddivisi in ''serial killer organizzati'' e ''serial killer disorganizzati''. Il serial killer organizzato si configura quale individuo [[psicopatia|psicopatico]], dotato di un [[quoziente intellettivo]] al di sopra della media, solitamente ben inserito in ambito sociale, razionale e meticoloso. Nel caso, invece, del serial killer disorganizzato, si fa riferimento a un soggetto affetto da [[disturbo antisociale di personalità|sociopatia]], ridotto [[principio di realtà|senso della realtà]] e una forte [[impulsività]].
Le motivazioni psicologiche dell'assassino seriale possono essere estremamente diverse, ma in buona parte dei casi sono legate a pulsioni verso l'esercizio del [[potere]] o a pulsioni sessuali, soprattutto con connotazioni [[sadismo|sadiche]]. La psicologia dell'assassino seriale è spesso caratterizzata da una sensazione di inadeguatezza e da un basso livello di [[autostima]], legati talvolta a traumi infantili come umiliazioni, bullismo o abusi sessuali, oppure a una condizione socio-economica particolarmente deprimente.<ref name="ssp">{{Cita web |url=https://serviziosocialeprofessionale.it/blog/2021/03/16/un-profilo-psicologico-delloffender/ |titolo=Un profilo psicologico dell’offender |accesso=13 dicembre 2023}}</ref><ref>{{Cita web |url=https://www.foggiatoday.it/blog/psicologo/serial-killer-blog-salvatore-panza.html/ |titolo=Viaggio nella mente del serial killer |accesso=13 dicembre 2023 }}; {{Cita web|url=https://www.forensicnews.it/serial-killer-perche-uccidono/|titolo=Serial killer, perché uccidono?|accesso=13 dicembre 2023}}; {{Cita web|url=https://serviziosocialeprofessionale.it/blog/2021/05/05/la-nascita-del-serial-killer/|titolo=La nascita del serial killer|accesso=13 dicembre 2023}}; {{Cita libro|autore=Gianluca Massaro|titolo=La figura del Serial Killer tra diritto e criminologia. La ricostruzione del profilo psicologico-comportamentale del serial killer. L'infanzia e l'adolescenza dei serial killer|editore=Pacini Giuridica Editore|rivista=ADIR L’altro diritto|città=Roma|anno=2023|url=http://www.adir.unifi.it/rivista/2002/massaro/cap2.htm/|accesso=13 dicembre 2023|urlmorto=sì}}</ref> Il crimine costituisce in questi casi una fonte di compensazione da cui trarre una sensazione di potenza, di riscatto sociale. Queste sensazioni possono derivare sia dall'atto omicida in sé, sia dalla convinzione di poter superare in astuzia la [[polizia]]. L'incapacità di provare [[empatia]] con la sofferenza delle proprie vittime, altra caratteristica comune agli assassini seriali, è frequentemente descritta con aggettivi come ''[[psicopatia|psicopatica]]'' o ''[[sociopatia|sociopatica]]''. Associata al sadismo e al desiderio di potere, essa può condurre alla tortura delle proprie vittime o a tecniche di uccisione che coinvolgono un [[tortura|supplizio]] prolungato nel tempo della vittima.
Molte assassine seriali sono considerate [[Vedova nera (serial killer)|vedove nere]], cioè donne che uccidono prevalentemente per ragioni economiche o di guadagno<ref>Kelleher, Michael D.; Kelleher, C.L. (1998), Murder Most Rare: The Female Serial Killer p. 12</ref> e che preferiscono avvelenare o strangolare le loro vittime, mentre per i killer uomini l'omicidio comprende un grande coinvolgimento fisico e ciò include quindi [[armi bianche]], [[armi da fuoco]], o comunque [[arma impropria|qualsiasi oggetto che possa essere utilizzato come arma]].
Data la natura morbosa, psicopatica e sociopatica della condotta criminale dell'assassino seriale, nella maggior parte dei processi l'[[avvocato]] difensore invoca l'infermità mentale. Questa linea di difesa fallisce però quasi sistematicamente nei sistemi giudiziari come quello degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], in cui l'infermità mentale è definita come l'incapacità di distinguere [[Morale|bene e male]] nel momento in cui l'atto criminale si è consumato. I crimini degli assassini seriali sono quasi sempre premeditati e l'omicida stesso trova non raramente la propria motivazione nella consapevolezza del loro significato morale.
== Psicologia e sviluppo ==
[[File:Ottis Toole.jpg|thumb|Foto segnaletica del serial killer [[Ottis Toole]]]]
Molti assassini seriali hanno disfunzioni di fondo. Spesso sono stati bambini maltrattati in senso fisico, psicologico o sessuale, anche se vi sono casi documentati in cui non risultano abusi. Da ciò potrebbe derivare la stretta relazione tra crimini e abusi subiti nell'infanzia. Ad esempio, [[John Wayne Gacy]] era spesso malmenato dal padre, deriso come "''femminella''" e insultato. Da adulto, stuprò e torturò 33 ragazzi accusandoli di essere "''finocchi''" e "''femminelle''", quando egli stesso era [[bisessuale]]. [[Richard Ramirez]] veniva spesso picchiato dal padre per motivazioni futili, mentre passava il tempo libero con il cugino [[Guerra del Vietnam|reduce del Vietnam]] che gli raccontava della [[Guerra del Vietnam|guerra]] e di come avesse ucciso e violentato numerose persone; in seguito alle violenze subite dal padre e anche a causa dei racconti morbosi riportati dal cugino, divenne il cacciatore notturno. [[David Berkowitz]] venne prima abbandonato dai genitori biologici, poi in seguito alla morte per cancro della madre adottiva venne abbandonato anche dal padre adottivo che lo reputava stupido e da qui venne il suo impulso all’omicidio. [[Albert Fish]] a cinque anni veniva preso a frustate nell'orfanotrofio; da qui sviluppò le sue [[parafilia|parafilie]]. In [[Paul Bernardo e Karla Homolka|una coppia conosciuta come Barbie e Ken]], Paul Bernardo (Ken) lo diventò quando scoprì che era un figlio illegittimo.
[[Carroll Cole]] era stato violentato dalla madre, che voleva dei rapporti extramatrimoniali e forzava Cole a vedere, picchiandolo e ordinandogli di assicurarle che lui non lo avrebbe detto al padre. In età adulta Cole uccise ogni donna "''persa''" che gli ricordasse sua madre, in particolar modo quelle donne sposate che cercavano avventure sessuali all'insaputa dei mariti. Di [[Pedro Alonso López]], che nutrì un grande odio verso la madre, si sospettano almeno 350 omicidi: tutte le vittime erano donne che voleva punire per la misoginia che aveva sviluppato negli anni. [[Edmund Kemper]] veniva malmenato dalla madre e dal padre, che successivamente lo abbandonò e da qui sviluppò le sue fantasie violente, che lo portarono a sterminare parte della famiglia. [[Ed Gein]] era figlio di una donna [[Luteranesimo|luterana]] e [[Fanatismo religioso|fanatica religiosa]], che aveva trasmesso ai figli il concetto dell'innata immoralità del mondo, l'odio verso l'alcolismo e che tutte le donne (esclusa lei) fossero [[Prostituzione|prostitute]]; inoltre, il sesso era accettabile soltanto al fine di procreare. Ogni pomeriggio, leggeva ai propri figli la [[Bibbia]], in particolare passi dell'[[Antico Testamento]] dove si parla di [[morte]], [[omicidio]] e [[Ira di Dio|punizione divina]]. Una volta, sorprendendone uno mentre si [[Masturbazione|masturbava]] nella vasca da bagno, gli afferrò i genitali chiamandoli la "maledizione dell'uomo" e lo immerse nell'acqua bollente per punirlo. [[Ted Bundy]], invece, aveva vissuto un trauma a causa della madre, la quale gli mentì fino all'età adolescenziale fingendo di essere sua sorella. La scoperta che quella che credeva essere sua madre era invece sua nonna e che quella che credeva essere sua sorella era invece sua madre, gli sconvolse la mente.
Alcuni assassini seriali non sembrano essere soggetti a nessun tipo di abuso durante l'infanzia, anche se possono non essere stati riconosciuti e ceduti per l'[[adozione]] oppure sono solo passati di parente in parente, creando il sentimento e la sensazione di non essere desiderati e senza radici, come, ad esempio, [[Gerald Stano]]. È spesso impossibile sapere esattamente cosa sia successo durante l'infanzia di ognuno, così alcuni di loro possono negare di aver subito abusi, mentre altri possono ingiustamente dichiarare proprio di aver subito abusi; in tal modo sperano di catturare la compassione delle altre persone e dire agli [[psicologo|psicologi]] ciò che desiderano sentirsi dire.
L'elemento di [[immaginazione|fantasia]] negli assassini seriali non deve essere enfatizzato. Essi iniziano spesso fantasticando l'assassinio durante l'[[adolescenza]] o anche prima. Le loro vite immaginarie sono molto ricche ed essi sognano a occhi aperti in modo [[compulsione|compulsivo]] di dominare e uccidere le persone, spesso con elementi molto specifici della fantasia omicida che diverranno evidenti nei loro crimini reali. Alcuni assassini sono influenzati da letture sull'[[Olocausto]] e fantasticano sull'essere responsabili di [[campo di concentramento|campi di concentramento]]. Comunque, in questi casi non è l'ideologia politica del [[Nazismo]] ciò di cui godono o che li ispira, ma semplicemente l'attrazione per la brutalità e il sadismo della sua applicazione.
Altri godono della lettura delle opere del [[Marchese de Sade]], dal cui nome deriva il termine "sadismo" per via delle sue storie zeppe di [[Stupro|stupri]], [[Perversione|perversioni]], [[Tortura|torture]] e [[Omicidio|omicidi]]. Molti fanno uso di [[pornografia]], spesso del tipo violento che riguarda il [[bondage]], anche se leggono pure riviste in cui vengono narrati veri casi di omicidio. Altri possono essere affascinati ed eccitati da materiale meno ovviamente discutibile. [[Jeffrey Dahmer]]<nowiki/>, per esempio, affascinato dal personaggio dell'[[Palpatine|Imperatore Palpatine]] de ''[[Il ritorno dello Jedi]]'', comprò addirittura delle [[lente a contatto|lenti a contatto]] gialle per poter somigliare al personaggio malvagio, mentre diversi assassini seriali affermano che le loro fantasie sono state influenzate dalla [[Bibbia]], in particolare dal [[Apocalisse di Giovanni|Libro dell'Apocalisse]]. È il caso di [[Earle Nelson]], omicida statunitense che strangolò e abusò dei cadaveri di almeno 22 o 25 donne.
Alcuni assassini seriali mostrano nella fanciullezza uno o più dei segnali di avvertimento noti come [[triade di MacDonald]], composta da [[piromania]], invariabilmente solo per il gusto di distruggere le cose, crudeltà verso gli animali ([[zoosadismo]]) ed [[enuresi]] oltre l'età in cui i bambini cessano tale comportamento.
[[File:Rodrick Ferrell.jpg|thumb|Foto segnaletica del killer [[Rod Ferrell]]]]
Comunque, questa triade, che venne teorizzata nel 1963, è stata messa in discussione dai ricercatori. Essi notano che molti bambini e adolescenti accendono fuochi o nuocciono ad animali per diverse ragioni, quali noia, imitazione delle punizioni date dagli adulti agli animali domestici, esplorazione di un'identità da "duro" o perfino sentimenti di frustrazione. È quindi difficile sapere se queste variabili siano davvero rilevanti per l'eziologia dell'assassinio seriale e, se così fosse, quanto lo siano con precisione. Molti assassini seriali dichiarano di aver compiuto il loro primo omicidio verso i 20-25 anni, anche se questo dato può variare anche di molto. Infatti, ce ne sono alcuni che dichiarano di aver ucciso per la prima volta verso i 38 anni, mentre altri a 15 anni ammettono di aver compiuto 4 omicidi nei 2 anni precedenti. Per esempio, [[Mary Bell (criminale)|Mary Bell]] massacrò con la complice 2 bambini all'età di 11 anni. Jesse Pomeroy e [[Sakakibara|Seito Sakakibara]] compirono 2 omicidi all'età di 14 anni. [[Giorgio William Vizzardelli]] uccise per la prima volta all'età di circa 15 anni. [[Pedro Rodrigues Filho]] fece le sue prime 2 vittime a 14 anni. [[Cayetano Santos Godino]] uccise la sua prima vittima, una bambina, all'età di 9 anni. [[Valentino Pesenti]] nel [[1976]] uccise a coltellate la sua prima vittima all'età di 14 anni. [[Jean Grenier (criminale)|Jean Grenier]] nel [[XVII secolo|Seicento]] uccise e cannibalizzò alcuni bambini all'età di 15 anni. Mentre l'adolescente americano [[Rod Ferrell]] aveva solo 16 anni quando, nel [[1996]], uccise una coppia sposata in [[Florida]], bevendo il loro sangue.
Tuttavia, esiste anche una piccola percentuale di serial killer che decide di dare libero sfogo alla propria furia omicida solamente dopo aver raggiunto la mezza età o addirittura oltre. Per esempio, [[Andrej Romanovič Čikatilo]], il ''Mostro di Rostov'' autore di almeno 53 omicidi, commise il suo primo delitto quando aveva 42 anni. [[Albert Fish]] uccise per la prima volta a circa 30 anni. Continuò a uccidere e commettere stupri e atti di [[cannibalismo]] fin quando aveva quasi 60 anni. [[Vasili Komaroff]], il ''Lupo di Mosca'', aveva iniziato a uccidere e derubare le sue vittime a partire dagli anni 20, all'età di circa 50 anni. Questa, secondo molte teorie, sarebbe una specie di tattica evasiva in quanto, anche se l'assassino dovesse essere preso dalla Polizia, non dovrebbe affrontare il problema di trascorrere una vita intera in carcere, ma semplicemente viverci per il numero limitato di anni che gli restano.
Molti esperti sostengono che, una volta compiuto il primo omicidio, è pressoché impossibile o comunque estremamente raro che un assassino seriale si fermi. Recentemente questa posizione è stata ripresa in considerazione in quanto nuovi assassini seriali sono stati catturati grazie a mezzi come il [[test del DNA]] oggi a disposizione degli investigatori. In particolar modo, gli assassini seriali che sono stati catturati grazie a questi test sono proprio quelli che non sono in grado di controllare i propri impulsi omicidi. Così, questi assassini seriali sono fortemente presenti nelle [[statistica|statistiche]] degli uccisori assicurati alla giustizia.
La frequenza con cui uccidono può anch'essa variare molto. [[Juan Corona]] uccise almeno 25 persone in sole 6 settimane, mentre [[Frederick West]] e sua moglie [[Rosemary West|Rosemary]] mieterono 12 vittime in un periodo di circa 20 anni. [[Valentino Pesenti]] uccise 4 persone in 15 anni, mentre [[Josef Schwab]] fece 5 vittime in 5 giorni. [[Jeffrey Dahmer]] uccise 17 ragazzi in 13 anni, mentre [[Donato Bilancia]] uccise 17 persone in 6 mesi. [[Luis Alfredo Garavito]] uccise a colpi di machete più di 140 o 172 bambini in circa 8 anni, mentre [[Hu Wanlin]] avvelenò almeno 146 persone in un anno e mezzo circa. [[Roberto Succo]] uccise in tutto 7 persone negli 8 anni che coincisero con la sua latitanza in [[Francia]], a seguito dell'omicidio dei suoi genitori.
== Diffusione ==
[[File:Élisabeth Báthory.jpg|thumb|Erzsébet "Elisabeth" Bathory]]
[[File:Hare and Burke drawing.jpg|thumb|William Hare e Brendan Burke|sinistra]]Ci sono stati rapporti contrastanti circa l'estensione dell'omicidio seriale. Negli anni '80 l'[[FBI]] sostenne che c'erano all'incirca 35 serial killer attivi negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], indicando con ciò che gli assassini seriali in questione avevano commesso il loro primo omicidio e non erano ancora stati assicurati alla giustizia o fermati con altri mezzi, per esempio [[suicidio]] o morte naturale.
Questi numeri sono stati spesso esagerati. Nel suo libro del [[1990]] ''Serial Killers: The Growing Menace'' Joel Norris sostenne che esistevano 500 assassini seriali attivi negli USA, che provocavano 5.000 vittime all'anno, ossia approssimativamente un quarto degli omicidi noti della nazione. Queste statistiche sono considerate sospette e non sostenute da prove. Alcuni hanno affermato che coloro che studiano o scrivono degli assassini seriali, siano essi impegnati in una professione legale o giornalisti, abbiano un interesse nascosto nell'esagerare la minaccia di tali soggetti.
In termini di casi riportati appaiono esserci molti più assassini seriali attivi nelle nazioni occidentali sviluppate che altrove. Diversi fattori possono contribuire a ciò:
* Le tecniche di investigazione sono migliori nelle nazioni sviluppate. Le molteplici vittime di uno stesso soggetto vengono rapidamente individuate come collegate, quindi l'arresto del colpevole avviene più rapidamente di quanto non avvenga in una nazione dove la Polizia ha meno risorse a disposizione.
* Le nazioni sviluppate hanno mezzi di informazione altamente competitivi, quindi i casi sono riportati più velocemente.
* I mezzi di informazione negli USA e nell'Europa Occidentale hanno evitato la [[censura]] su larga scala sancita dallo stato, censura che esiste in certe altre nazioni nelle quali le storie relative a omicidi seriali sono state eliminate. Un esempio è il caso dell'[[Ucraina]] con il serial killer [[Andrei Chikatilo]] le cui attività continuarono non citate e scarsamente investigate dalla Polizia dell'ex [[Unione Sovietica]], a causa dell'idea che solo nelle ipoteticamente corrotte nazioni capitaliste occidentali questo tipo di assassini proliferava. Dopo il crollo dell'URSS ci furono diversi rapporti prolifici su assassini seriali i cui crimini erano stati precedentemente nascosti dietro la [[Cortina di ferro]].
* Le differenze culturali potrebbero render conto di un più ampio numero di assassini seriali, non solo di un maggior numero di casi riportati.
== Tipi di serial killer ==
[[File:Belle gunness br d 640068a.jpg|thumb|left|upright=0.7|[[Belle Gunness]] nel 1904]]
[[File:DearBossletterJacktheRipper.jpg|thumb|La prima lettera autografata di [[Jack lo Squartatore]] (25 settembre 1888)]]
I [[criminologia|criminologi]] e istituzioni come l'[[FBI]] identificano diversi tipi di serial killer. In generale sono classificabili in due grandi categorie: ''organizzati'' e ''disorganizzati''. Un'altra classificazione in parte indipendente riguarda invece le motivazioni specifiche dell'omicida.
=== Tipi
* I ''tipi organizzati'' sono uccisori lucidi, spesso molto intelligenti, metodici nella pianificazione dei crimini. Mantengono un alto livello di controllo sull'andamento del delitto; non raramente hanno conoscenze specifiche sui metodi della polizia, che applicano allo scopo di occultare scientificamente le prove. Seguono con attenzione l'andamento delle indagini attraverso i [[mass media]] e concepiscono i loro omicidi come progetti di alto livello. Spesso questo tipo d'assassino ha una vita sociale ordinaria, amici, amanti, o addirittura una famiglia.
* I ''tipi disorganizzati'' agiscono impulsivamente, spesso uccidendo quando se ne verifica l'occasione, senza una reale pianificazione. Spesso hanno un basso livello culturale e un [[quoziente d'intelligenza]] non eccelso; non sono metodici, non occultano le tracce, sebbene siano talvolta in grado di sfuggire alle indagini per qualche tempo, principalmente spostandosi velocemente e grazie alla natura intrinsecamente "disordinata" del loro comportamento su lunghi archi di tempo. Questo genere di criminali in genere ha una vita sociale e affettiva estremamente carente e a volte qualche forma di disturbo mentale.
Tale classificazione si riflette sulla scena del crimine attraverso indicatori, più o meno significativi, che possono aiutare gli investigatori a tracciare un primo profilo del responsabile. In particolare il livello di organizzazione si potrà evincere dalla presenza o meno sulla scena del delitto dell'arma utilizzata, dal tipo di quest'ultima, dalla verifica della corrispondenza tra luogo dell'uccisione e luogo del ritrovamento, dalla presenza di tracce o altri elementi utili all'individuazione del responsabile. Nello specifico possiamo dire come un tipo organizzato tende a portare sul luogo del delitto l'arma o le armi che utilizzerà per commetterlo, così come provvederà a portarle via, una volta completato il suo disegno criminoso. Viceversa un tipo disorganizzato tenderà a utilizzare oggetti trovati sul luogo del delitto e, a volte, potrà lasciarli sul posto all'atto della fuga. La presenza di tracce, quali impronte latenti sulla scena, rivela una disorganizzazione tipica del secondo tipo mentre ben difficilmente troveremo elementi utili qualora il responsabile appartenga alla prima categoria. Va detto che questi, come altri indicatori, entrano a far parte di un profilo criminologico dell'autore che, lungi dall'essere prova certa ed inconfutabile, può comunque costituire un valido aiuto nella ricerca del responsabile. Un esempio di omicida seriale disorganizzato è [[Richard Trenton Chase]].
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Gli assassini seriali possono essere anche classificati in differenti categorie in base alle motivazioni che li spingono a uccidere, cioè al "movente" dei delitti.
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Contrariamente a quanto si potrebbe supporre, non è frequente che gli assassini seriali abbiano disturbi mentali importanti, per esempio [[schizofrenia]]. In qualche raro caso, tuttavia, un serial killer può corrispondere a questo stereotipo e letteralmente uccidere "seguendo le istruzioni di voci nella sua testa" o come conseguenza di esperienze di tipo [[allucinazione|allucinatorio]]. [[Herbert Mullin]] massacrò 13 persone perché una voce gli diceva che questo [[sacrificio]] avrebbe salvato la [[California]] dal [[terremoto]]. [[Ed Gein]] pensava di poter preservare l'anima di sua madre [[cannibalismo|mangiando]] il corpo di donne che le assomigliavano fisicamente.
==== "Missionari", omicidi rituali e ''Muti Murders'' ====
Alcuni serial killer concepiscono i loro omicidi come una ''missione''. Per esempio, lo scopo di un assassino seriale "in missione" può essere quello di "ripulire la società" da una certa categoria (spesso [[prostituzione|prostitute]], come per i casi di [[Saeed Hanaei]], [[Benjamin Atkins]] e [[Gary Ridgway]], o membri di [[razzismo|determinati gruppi etnici]], come [[Elias Xitavhudzi]], o [[omosessuale|omosessuali]] e/o [[HIV|sieropositivi]], come [[Michael Lupo]]).
Spesso sono dei fanatici religiosi (come [[Earle Nelson]] e il [[Satanismo|satanista]] [[Richard Ramirez]]) o politici, e lasciano dei messaggi per rivendicare e motivare le proprie azioni (come [[Jack lo Squartatore]], [[David Berkowitz]], [[Albert Fish]], [[Killer dello Zodiaco|Zodiaco]] o la coppia italiana nota come [[Ludwig (serial killer)|Ludwig]], secondo molti anche il [[Mostro di Firenze]]).
[[File:Leonarda Cianciulli mugshot.jpg|thumb|''La saponificatrice di Correggio'' [[Leonarda Cianciulli]]]]
In altri casi pensano di ricevere dei poteri magici dalle uccisioni (come talvolta è successo in [[Indonesia]]; il caso più noto è quello di [[Ahmad Suradji]]). In un altro caso noto dell'inizio Novecento, una fattucchiera di nome [[Enriqueta Martí]] rapì e uccise almeno 10 bambini a [[Barcellona]] per bollirli e ricavarci delle pozioni magiche che vendeva a personaggi di spicco. Arrestata, fu uccisa in carcere. Infine [[Leonarda Cianciulli]] nel 1940 uccise tre donne a [[Correggio (Italia)|Correggio]] e ne trasformò i cadaveri in saponette e biscotti ([[Cannibalismo|che lei stessa mangiò]]) perché pensava che il loro sacrificio le salvasse i figli. [[Gilles de Rais]] nel Quattrocento torturò, stuprò e uccise almeno 140 bambini perché pensava che il loro sacrificio avrebbe liberato il suo castello da una maledizione. [[Thug Behram]] tra il 1790 e il 1830 circa strangolò almeno 125 persone con il lembo del suo mantello. Sacrificò le vittime alla dea [[Kālī]]. [[Sachiko Eto]], una donna giapponese arrestata nel 1995, uccise a bastonate 6 membri di una setta esoterica per "esorcizzarli". [[Fateh Ali Tipu|Tipu Sahib]] (1750-1799) il sultano di [[Mysare]] ([[India]]) si credeva il servitore scelto da [[Maometto]] che avrebbe dovuto punire gli "infedeli": allora si mise a sodomizzare ogni Europeo che incontrava, forse perché li odiava. In particolare si accanì sui bambini: li castrava, li stuprava sotto un pesante effetto di droghe, li bruciava su un rogo o li [[Defenestrazione|defenestrava]].
Più in generale, in alcune zone dell'[[Africa]], del [[Messico]] e di [[Haiti]] esistono dei riti (Palo Mayombe, JuJu, Jambola, Las Matanzas, Voodoo ecc.) in cui si praticano dei [[sacrifici umani]]{{Senza fonte}}; spesso vengono sacrificati dei bambini.{{Senza fonte}} Queste uccisioni hanno lo scopo di "portare fortuna" alla persona che ne ha fatto richiesta. Questi omicidi sono detti "''Muti Murders''", o "Omicidi per Guarigione". [[Adolfo Constanzo]] e [[Sara Aldrete]] uccisero a [[Matamoros (Tamaulipas)|Matamoros]] tra le 38 e le 60 persone ispirandosi a questi riti; il loro obiettivo era quello di proteggere i narcotrafficanti. Constanzo inoltre era in possesso di una collana di vertebre umane. In [[Sudafrica]] [[Moses Mokgethi]] uccise sei bambini e li squartò; vendette il loro cuore, fegato e genitali a un affarista per "migliorare la sua fortuna". A Haiti in alcuni rituali si fa cadere in un coma molto profondo una persona con una sostanza speciale; dopo alcuni giorni il sacerdote la fa risvegliare con l'antidoto apposito. In alcuni casi il Muti Murderer non la risveglia, ottenendo così la sua morte.<ref name="I SERIAL KILLER 2005">I SERIAL KILLER, ''di Vincenzo M. Mastronardi & Ruben De Luca, Newton & Compton editori, collana "i Volti della Storia", settembre 2005, Roma. ISBN 88-541-0459-0.''</ref>
I casi di omicidio rituale-propiziatorio si fanno risalire alla preistoria e al mondo antico. Un caso molto noto è quello degli [[Aztechi]], un popolo precolombiano sterminato nel Cinquecento dai Conquistadores: il sacerdote disponeva la vittima ancora viva su un altare collocato in cima a un alto tempio, con un coltello di pietra le strappava il cuore e lo offriva al Dio del sole, [[Huitzilopochtli]]. Peraltro i culti del Messico sono ispirati a quello azteco.<ref name="I SERIAL KILLER 2005" /> I sacrifici umani della Mesoamerica, a ogni modo, non hanno nulla a che fare con i serial killer.
==== Edonistici ====
Questo tipo di serial killer uccide con lo scopo di provare piacere. Alcuni amano la "caccia" più che l'omicidio in sé (come nel caso di [[Robert Hansen (serial killer)|Robert Hansen]], serial killer attivo in [[Alaska]] dal 1971 al 1983). Altri [[tortura]]no o [[stupro|violentano]] le loro vittime mossi da [[sadismo]]. Altri ancora uccidono le vittime velocemente per indulgere in altre forme di attività come la [[necrofilia]] o il [[cannibalismo]]. Il piacere per questi uccisori seriali è spesso di natura sessuale, o ha un analogo andamento e un'analoga intensità pur non essendo riconducibile ad alcun atto esplicitamente sessuale ([[David Berkowitz]], per esempio, provava un piacere sconvolgente nello sparare a coppie appartate, ma non si avvicinava neppure alle vittime).
==== Dominatori ====
È il tipo più comune di serial killer. Il principale scopo dell'assassino in questo caso è quello di esercitare potere sulle proprie vittime, in tal caso contribuendo al rafforzamento della propria stima di sé nel senso della propria forza fisica e morale. Questo tipo di comportamento è spesso inteso (inconsciamente o consciamente) come compensazione di abusi subiti dall'omicida nell'infanzia o nella vita adulta. Molti uccisori che violentano le proprie vittime non ricadono nella categoria "edonistica" perché il piacere che provano da questa violenza è secondario, se non addirittura assente. La violenza stessa riproduce, fedelmente o simbolicamente, una violenza subita in passato. [[Ted Bundy]] rappresenta il prototipo ideale di questa categoria di serial killer.
==== Angeli della morte ====
{{vedi anche|Angelo della morte (serial killer)}}
Detti anche "angeli della misericordia", sono gli assassini seriali che agiscono in ambito medico. La denominazione deriva dal soprannome dato al medico nazista [[Josef Mengele]], famoso per la sua freddezza e per il pieno potere che aveva riguardo alla vita e alla morte dei prigionieri. Gli angeli della morte commettono i loro omicidi iniettando sostanze letali ai pazienti di cui si prendono cura e, anche se dichiarano di agire convinti di liberare le loro vittime dalle sofferenze, in realtà sono mossi dal desiderio di decidere della vita e della morte altrui, come prova il fatto che buona parte delle loro vittime siano in condizioni di salute non gravi al momento dell'omicidio. Le vittime variano in base al compito che svolgono, ma spesso sono neonati, bambini, anziani o invalidi. A volte questi criminali non uccidono i loro pazienti, ma li mettono deliberatamente in pericolo per poi salvarli e guadagnare l'ammirazione dei colleghi. Casi famosi sono quelli di [[Sonia Caleffi]], di [[Stephan Letter]], di [[Charles Cullen]] o dell'inglese [[Harold Shipman]], uno degli assassini seriali più efferati della storia. Le sostanze più utilizzate sono dei medicinali pericolosi, facilmente giustificabili nel caso di un'autopsia, quali [[morfina]], [[atropina]] o [[tiopental sodico]]. La Caleffi, invece, iniettava aria nelle vene dei suoi pazienti per provocare delle embolie sulle quali sperava di intervenire, ma che in almeno quattro o cinque casi risultarono letali.
==== Motivati dal guadagno ====
La maggior parte degli assassini che agiscono per ottenere dei vantaggi materiali (per esempio a scopo di rapina o come [[sicario|sicari]]) ''non'' sono in genere classificati come assassini seriali. Tuttavia, esistono casi limite che sono considerati tali. [[Marcel Petiot]], per esempio, era un serial killer che agiva in [[Francia]] durante l'[[Francia di Vichy|occupazione]] [[nazismo|nazista]]. Fingeva di appartenere alla [[Resistenza francese|Resistenza]] e attirava [[ebrei]] benestanti a casa propria, asserendo di poterli aiutare a fuggire dal Paese, per poi ucciderli e derubarli. Nei suoi 63 omicidi, Petiot ottenne solo qualche decina di borse, vestiti e qualche gioiello. La sproporzione fra il numero di vittime e il bottino materiale che Petiot ne ricavò fanno supporre un substrato morboso di altro genere. [[Mariam Soulakiotis]] attirava le vittime nel suo convento per derubarle dei loro averi. Anche il serial killer italiano [[Donato Bilancia]] uccise 6 delle sue 17 vittime per motivi di denaro.
==== Vedove nere ====
{{
La maggior parte di serial killer donne rientra in questa categoria. Le vedove nere agiscono in modo simile al ragno che ha ispirato la loro denominazione: sposano uomini ricchi e, dopo essersi appropriate delle loro proprietà, li uccidono, solitamente avvelenandoli o simulando incidenti domestici. A volte uccidono anche i loro figli, dopo aver stipulato delle assicurazioni sulle loro vite. Casi celebri sono quelli di [[Mary Ann Cotton]], [[Belle Gunness]] e [[Martha Needle]], mentre si segnala come uniche varianti maschili il francese [[Henri Landru]] e il tedesco [[Johann Otto Hoch]]. Anche [[Teorie sull'identità di Jack lo squartatore#Seweryn Kłosowski|George Chapman]] (vero nome Seweryn Kłosowski), uno dei sospetti nel caso di Jack lo squartatore, poteva essere apparentato a questa categoria: difatti uccise tre delle sue mogli per avvelenamento, dopo aver tentato di uccidere anche la sua prima moglie.
==== Altre motivazioni ====
[[File:Albert Fish 1903.JPG|thumb|[[Albert Fish]] ebbe diverse [[parafilia|pulsioni parafiliche]], tra cui pedofilia, cannibalismo, vampirismo, castrazione e coprofagia]]
Ci sono però numerosi casi di assassini seriali che presentano caratteristiche proprie di più di una di queste categorie, e che possono quindi venire assegnati contemporaneamente all'una e all'altra: per esempio, [[Albert Fish]] soffrì di disturbi mentali con deliri di tipo paranoide già prima di commettere il primo omicidio, pare che torturasse e uccidesse le sue vittime con l'intento di "purificare se stesso e gli altri tramite la sofferenza", e in ultimo si eccitava sessualmente e provava piacere nell'atto dell'omicidio. Quindi si potrebbe assegnarlo indifferentemente alla categoria degli assassini seriali "visionari" a quella dei "missionari" e a quella degli "edonistici". Lo stesso si può dire di [[David Berkowitz]] che con ogni probabilità soffriva di schizofrenia con stati deliranti ricorrenti e al tempo stesso provava piacere nel tendere agguati alle sue vittime; pare spesso si masturbasse dopo aver ucciso e considerasse i suoi delitti alla stregua di "avventure". Le stesse considerazioni valgono nel caso di quei serial killer il cui movente varia da un delitto all'altro, e di quelli che non hanno un tipo di vittima preferito e sembrano spinti a uccidere da un "bisogno interno", una compulsione omicida che si impone sopra qualsiasi altra considerazione razionale. Questi sono ovviamente i casi più difficili da classificare per uno studioso del fenomeno.
== I serial killer nella cultura di massa ==
{{vedi anche|Serial killer cinematografici}}
A causa della natura orrorifica dei loro crimini, delle loro variegate personalità e della terrificante abilità di sfuggire all'individuazione e uccidere molte vittime prima di venire finalmente catturati e imprigionati, i serial killer sono rapidamente diventati una specie di fenomeno di [[culto]], e sono protagonisti di molti romanzi, film, canzoni, fumetti, saggi, videogiochi e altro.
La fascinazione del pubblico per i serial killer ha portato ad alcuni [[Giallo (genere)|gialli]] e [[film]] di successo, come ''[[Psyco]]'' di [[Alfred Hitchcock]], ''[[American Psycho (film)|American Psycho]]'' di [[Bret Easton Ellis]] e in particolare ''[[Il silenzio degli innocenti (romanzo)|Il silenzio degli innocenti]]'' di [[Thomas Harris]], con il suo [[Il silenzio degli innocenti (film)|adattamento cinematografico]] premiato con l'[[Premio Oscar|Oscar]], il cui principale [[antagonista]], il brillante psichiatra e omicida seriale [[cannibalismo|cannibale]] [[Hannibal Lecter]] (interpretato da [[Anthony Hopkins]]) , è diventato un'icona culturale. Nel 2006 negli Stati Uniti esordisce la serie televisiva [[Dexter (serie televisiva)|Dexter]] (interpretato da [[Michael C. Hall]]) in cui il protagonista, Dexter appunto, apparentemente uomo comune, è in realtà un assassino seriale che cerca di ripulire la società dai suoi assassini più efferati, spinto da un trauma infantile che non gli permette di controllare i propri impulsi omicidi.
Mentre nella letteratura moderna gli omicidi seriali avvengono sempre con modalità atroci e con moventi psicologici (come [[Jack lo squartatore]], Gregor Jaworskicic l'accoltellatore o Hannibal), nella letteratura antica vengono riportati omicidi seriali perpetrati da famosi personaggi delle migliori casate italiane commessi a scopo sessuale o amoroso.
Dal 2005 va in onda la serie TV ''[[Criminal Minds]]'', basata sulle indagini di una squadra del BAU ([[Behavioral Analysis Unit]]) dell'FBI, ovvero i profiler che vengono convocati dalla Polizia Locale per aiutarli a catturare i serial killer.
== Note ==
<references />
== Bibliografia ==
* {{Cita libro |autore=S. Bourgoin |curatore=L. Businelli |titolo=Serial killers: la follia dei mostri |anno=1995 |editore=Sperling & Kupfer |città=Milano |ISBN=978-88-200-1936-5}}
* {{Cita libro |autore=J. Boyle |titolo=Culti di morte |anno=2005 |editore=Mondadori |città=Milano}}
* {{Cita libro |autore2=M. Marrazzi |titolo=Inquietudine omicida, i serial killer: analisi di un fenomeno |anno=2000 |editore=edizioni Phoenix |città=Roma |autore1=F. Bruno}}
* {{Cita libro |nome=Ilaria |cognome=Cavo |titolo=17 Omicidi per caso: storia vera di Donato Bilancia, il serial killer dei treni |collana=Strade Blu |anno=2007 |editore=Mondadori |città=Milano |ISBN=978-88-045-5123-2}}
* {{Cita libro |nome=Silvio |cognome=Ciappi |titolo=Serial killer |anno=1998 |editore=Franco-Angeli |città=Milano |ISBN=978-88-464-1033-7}}
* {{Cita libro |nome=Silvio |cognome=Ciappi |titolo=Ritratto di una mente assassina |anno=2015 |editore=Franco Angeli |città=Milano |ISBN=978-88-917-2507-3}}
* {{Cita libro |nome=Wensley |cognome=Clarkson |titolo=The predator. L'angosciante ritratto di un feroce e brutale serial killer |anno=2008 |editore=Edizioni Clandestine |ISBN=978-88-957-2034-0}}
* {{Cita libro |nome=Peter |cognome=Conradi |titolo=Chikatilo |collana=I libri neri |anno=1994 |città=Roma}}
* {{Cita libro |nome=Paolo |cognome=De Pasquali |titolo=Serial killer in Italia: 100 anni di omicidi mostruosi |anno=2001 |editore=Franco-Angeli |città=Milano}}
* {{Cita libro |nome=Paolo |cognome=De Pasquali |titolo=Serial killer in Italia. Un'analisi psicologica, criminologica e psichiatrico-forense |anno=2002 |ISBN=978-88-464-2531-7}}
* {{Cita libro |nome=John |cognome=Dodd |nome2=Johnny |cognome2=Dodd |curatore=M. Draghi |titolo=Nella mente dei serial killer. La storia vera di trent'anni di caccia a Btk, lo strangolatore di Wichita |anno=2008 |editore=Edizioni Clandestine |ISBN=978-88-957-2011-1}}
* {{Cita libro |nome=John |cognome=Douglas |nome2=Mark |cognome2=Olshaker |titolo=Mindhunter |anno=2000 |editore=Longanesi |città=Milano |ISBN=978-88-304-4693-9}}
* {{Cita libro |nome=John |cognome=Douglas |titolo=Journey Into Darkness |anno=2007 |editore=Pocket Books |ISBN=0-671-00394-1}}
* {{Cita libro |autore=M. Ferracci-Porri |titolo=Beaux Ténèbres, la storia dell'assassino seriale tedesco Eugen Weidmann |anno=2008 |editore=Edizioni Normant |ISBN=978-2-915685-34-3}}
* {{Cita libro |autore2=J. Birkhoff |titolo=Serial killer. Tre «mostri infelici» del passato a confronto |anno=1996 |editore=Centro Scientifico |ISBN=88-7640-289-6 |autore1=U. Fornari}}
* {{Cita libro |autore2=I. Galliani |titolo=Il caso giudiziario di Gianfranco Stevanin |anno=2003 |editore=Centro Scientifico |ISBN=8-876406-09-3 |autore1=U. Fornari}}
* {{Cita libro |nome=Stephen G. |nome2=Roy |cognome2=Haelwood |curatore=A. Tranquilli |titolo=Storie di perversioni criminali. Serial killer e sadici sessuali |anno=2009 |editore=Mediterranee |ISBN=978-88-272-2031-3}}
* {{Cita libro |nome=Roy |cognome=Hazelwood |nome2=Stephen G. |cognome2=Michaud |titolo=Ossessioni criminali: un noto profiler dell'FBI esamina la mente omicida |anno=2009 |editore=Mediterranee |ISBN=978-88-272-2006-1}}
* {{Cita libro |nome=John |cognome=Leake |curatore=A. Zapparoli |titolo=Jack all'Inferno. La doppia vita di un serial killer |anno=2008 |editore=Mondadori |città=Milano |ISBN=978-88-045-8433-9}}
* {{Cita libro |nome=Carlo |cognome=Lucarelli |nome2=Massimo |cognome2=Picozzi |wkautore2=Massimo Picozzi |titolo=Serial Killer. Storie di ossessione omicida |url=https://archive.org/details/serialkillerstor0000luca |anno=2003 |editore=Mondadori |città=Milano |ISBN=88-04-51634-8 |wkautore1=Carlo Lucarelli}}
* {{Cita libro |nome=Brian |cognome=Masters |titolo=Jeffrey Dahmer |collana=I libri neri |anno=1993 |città=Roma}}
* {{Cita libro |autore2=A. Scarso |autore3=G. Tavella |titolo=Vivere per uccidere. Anatomia del serial killer |anno=1997 |editore=Calusca Stampa |città=Padova |autore1=A. Musci}}
* {{Cita libro |autore2=Stefano Valbonesi |titolo=[[In due si uccide meglio]] |collana=Mezzanotte |anno=2010 |editore=Edizioni XII |p=228 |ISBN=9788895733166 |autore1=Giuseppe Pastore}}
* {{Cita libro |nome=Valentine |cognome=Penrose |curatore=Luciana Marchi Pugliese |titolo=La contessa sanguinaria: la vita e i misfatti di Elizabeth Bathory |anno=1920 |editore=SE |ISBN=978-88-672-3518-6}}
* {{Cita libro |nome=David |cognome=Reichert |curatore=L. Serra |titolo=Green River Killer. Caccia al serial killer più sanguinario d'America |collana=Strade Blu |anno=2005 |editore=Mondadori |città=Milano |ISBN=978-88-045-4382-4}}
* {{Cita libro |nome=Gian Paolo |cognome=Rossetti |nome2=Duilio |cognome2=Tasselli |titolo=Italia a pezzettini: 28 storie di straordinaria follia |anno=1991 |editore=Interno Giallo |città=Milano}}
* {{Cita libro |nome=Robert |cognome=Simon |titolo=I buoni lo sognano, i cattivi lo fanno |anno=1996 |editore=Raffaello Cortina |città=Milano |ISBN=978-88-603-0575-6}}
* {{Cita libro |nome=Robert J. |cognome=Stoller |titolo=Perversione: la forma erotica dell'odio |anno=1978 |editore=Feltrinelli |città=Milano |ISBN=978-88-075-7014-8}}
* {{Cita libro |nome=Cinzia |cognome=Tani |titolo=Assassine, quattro secoli di delitti al femminile |anno=1998 |editore=Mondadori |città=Milano |ISBN=978-88-044-6876-9}}
* {{Cita libro |nome=Vittorino |cognome=Andreoli |titolo=Il lato oscuro |anno=2004 |editore=Rizzoli |ISBN=978-88-170-0281-3}}
== Voci correlate ==
* [[Omicidio]]
* [[Schizofrenia]]
* [[Disturbo antisociale di personalità]]
* [[Angelo della morte (serial killer)]]
* [[Serial killer cinematografici]]
* [[Criminalistica]]
* [[Criminofobia]]
* [[Criminografia]]
* [[Criminologia]]
* [[Persona scomparsa]]
* [[Psicopatia]]
* [[Vedova nera (serial killer)]]
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