Magia: differenze tra le versioni

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{{Nota disambigua}}
Cosa è la magia? La risposta puó variare considerevolmente.
La '''magia''' è una tecnica che si prefigge di influenzare o dominare gli eventi, i [[Fenomeno|fenomeni fisici]] e l'[[natura umana|essere umano]] con la [[volontà]]; a tal fine la magia può servirsi di atti e formule verbali, come di gesti e [[rito|rituali]] appropriati.
[[File:Historia Mundi Naturalis, Plinii Secundi.jpg|thumb|upright=1.7|Frontespizio da un'edizione della ''[[Naturalis historia]]'' di [[Plinio il Vecchio]] (1582)]]
L'etimologia del vocabolo ''magia'' (dall'antico persiano "magu": grande,<ref>https://www.etimo.it/?term=mago&find=Cerca</ref> autorevole, importante, potente; in [[lingua greca antica|greco]] μαγεία) deriva dal nome con cui veniva indicata nell'[[antica Grecia]] la dottrina praticata dai «[[Magi (zoroastrismo)|Magi]]» (Μάγοι), i sacerdoti [[zoroastrismo|zoroastriani]] della [[Persia]].<ref name="kornmuller1">Massimiliano Kornmüller, [https://books.google.it/books?id=g5jLCQAAQBAJ&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q=1.%20origine%20magia&f=false ''Magica Incantamenta'', § 1], pag. 13 e segg., Roma, Mediterranee, 2013 ISBN 9788827223727.</ref>
 
== Storia ==
Per magia si intende la prestidigitazione, la "capacitá di operare sulla natura attraverso la propria forza di volontá", la "scienza sacra che tutto spiega", "l'opera del [[Diavolo]]", "un aspetto negletto della nostra cultura occidentale", etc etc.
Nella maggior parte delle culture antiche e moderne, fin dagli albori della [[civiltà]], sono esistite credenze e pratiche magiche, con caratteristiche sostanzialmente simili anche se formalmente diverse, tipiche non solo dell'[[occultismo]] e della [[stregoneria]], ma che formavano un ''unicum'' con la [[scienza]] e la [[religione]].<ref name=kornmuller1/>
 
Ad alcune scene di [[pitture rupestri|pitture]] del [[paleolitico]] superiore trovate nelle caverne [[Francia|francesi]] sono state attribuite finalità magiche da parte di studiosi come [[Henri Breuil]], al fine ad esempio di ottenere successo nella [[caccia]].<ref>Massimo Centini, ''Segni, parole, magia. Il linguaggio magico'', pag. 27, Roma, Mediterranee, 1997.</ref>
Le definizioni sono cosí tante e diverse che ci si chiede spesso se si parli tutti della stessa cosa, oppure se in realtá non siano tante cose che siano state accorpate erroreamente sotto lo stesso nome.
 
=== MagiaAntico misticaEgitto ===
[[File:Motto Clasp of Sithathoryunet MET 16.1.19 front.jpeg|thumb|upright=0.9|Uno [[Shen (magia egizia)|shen]], amuleto egizio con funzione protettiva.]]
La società dell'[[storia dell'antico Egitto|Antico Egitto]] è fortemente intrisa di magia e credenze occulte. Nel [[religione egizia|pantheon egizio]], oltre a [[Uerethekau]] e [[Heka (mitologia)|Heka]], dea della magia, anche [[Iside]] e [[Thot]], da cui derivò l'[[ermetismo (filosofia)|ermetismo]], sono caratterizzati da poteri magici. Sono stati trovati molti [[papiro|papiri]] magici, scritti in [[papiri magici greci|greco]], [[Lingua copta|copto]] e [[demotico]], che contengono formule ritenute capaci di prolungare la vita, fornire aiuto in questioni amorose e combattere i mali. È attestata anche la credenza nella cerimonia magica dell'[[cerimonia di apertura della bocca|apertura della bocca]] per mezzo della quale si riteneva possibile conferire un'anima a statuette, utilizzate come controfigure magiche dei defunti.
 
Il cosiddetto ''[[Libro dei morti]] degli antichi egizi'', definito in origine ''Incantesimi che narrano l'uscita dell'Anima Verso la piena Luce del Giorno'',<ref name=Kolpaktchy>G. Kolpaktchy, D. Piantanida, ''Il libro dei morti degli antichi egiziani'', pag. 55, ed. [[Atanòr]], 1984.</ref> scritto su [[papiro|papiri]], muri tombali e sarcofagi, è l'insieme di [[Incantesimo|incantesimi]] da pronunciarsi per la «...resurrezione dello spirito e il suo ingresso nelle Regioni dell'[[Al di là]]».<ref name=Kolpaktchy/> Per gli antichi egizi tutto è animato, per loro il mondo spirituale non impone leggi al mondo fisico, ma, per analogia, così come il volto di una persona è considerato espressione dell'anima, il mondo spirituale si esprime tramite quello fisico. La natura non è inanimata e non sottostà a mere leggi meccaniche, bensì l'espressione della vita passa attraverso varie fasi spirituali che, in questo mondo, vengono rappresentate dalle esperienze fisiche vissute direttamente dall'uomo come una sorta di [[simboli]].
== Magia come controllo: il periodo antico ==
 
Tutto è animato e vivente, ogni fenomeno, per [[analogia (filosofia)|analogia]], esprime la manifestazione di un piano spirituale nel piano fisico. L'analogia è applicata alla posizione degli [[astrologia|astri]], al simbolismo del [[Cromoterapia#Origini|colore]], alle forme geometriche (ad esempio la figura geometrica della [[piramidi egizie|piramide]]), alle caratteristiche degli animali ([[zoolatria]]) e così via ad ogni espressione della vita. Questa civiltà, oltre cinquemila anni fa, è stata quindi crogiolo per la nascita e la codifica dell'[[astrologia]], della [[teurgia]] e della [[negromanzia]].
== Magia come rivolta sociale: il cristianesimo ==
 
=== Antico Medio Oriente ===
== Magia come Scienza: il Rinascimento ==
In [[Mesopotamia]], nelle culture [[sumeri|sumera]], accadica e [[caldei|caldea]], come anche in [[Persia]], la terra d'origine dei [[Magi (zoroastrismo)|Magi]], si trovano numerose attestazioni di rituali di [[magia cerimoniale]].
Tutte le fonti antiche riportano esempi di pratiche magiche, come:
* l'utilizzo di "[[parola magica|parole magiche]]" che hanno il potere di comandare gli [[spirito (entità)|spiriti]];
* l'uso di [[bacchetta magica|bacchette]] ed altri oggetti rituali;
* il ricorso a un [[cerchio magico]] per difendere il mago contro gli spiriti invocati;
* l'utilizzo di [[simbolo|simboli]] misteriosi o [[sigillo (oggetto)|sigilli]] per invocare gli spiriti;
* l'uso di [[amuleto|amuleti]] che rappresentano l'immagine del [[demone]] per esorcizzarlo.
 
Comunque il più grande apporto culturale del Medio Oriente consisté nell'[[astrologia]]: l'osservazione degli astri era non solo magicamente inscindibile dal computo del tempo, ma anche strettamente legata ad ogni evento naturale.
== Magia come Immaginazione: la modernitá ==
 
Nel periodo moderno la magia perde i suoi contenuti fisici e si orienta sul metafisico.
=== Mondo greco-romano antico ===
l'accento é dato sulla capacitá interiore, mistica, di controllare l'immaginazione per produrre risultati.
In [[antica Grecia|Grecia]] fu [[Erodoto]] a coniare il termine «[[mago]]» per indicare un sacerdote di una tribù della [[Persia]] antica. Dal [[IV secolo a.C.]] il vocabolo ''mageia'' cominciò ad essere utilizzato per indicare un insieme di dottrine nate dalla commistione di tradizioni arcaiche e le pratiche rituali ereditate dai Persiani. Fu comunque nella ''koinè'' culturale [[Ellenismo|ellenistica]] che ebbe luogo quella fusione dei riti magici con elementi [[astrologia occidentale|astrologici]] e [[Alchimia|alchimistici]], che sarà alla base di tutta la speculazione magica dei secoli successivi. Nell'''[[Odissea]]'' incontriamo il personaggio della [[dea]] [[Circe]], in séguito travisato come «maga Circe», dato che nel mondo [[Omero|omerico]] e fino alla prima metà del [[V secolo a.C.]] non esiste per i Greci il concetto di ''magia'', ma solo di ''[[prodigio]]'' inteso come intervento divino.
 
Nella tarda antichità troviamo numerose testimonianze riguardo a rituali di [[teurgia]] la cui provenienza è spesso attribuita, dagli stessi teurghi, all'antico Egitto. Verso il [[III secolo d.C.|III]] - [[IV secolo d.C.|IV secolo]] della nostra era compaiono anche trattazioni [[Filosofia|filosofiche]] a favore di tale pratica, in particolare per opera del filosofo [[Neoplatonismo|neoplatonico]] [[Giamblico]].
[[File:Magical book Kircherian Terme.jpg|thumb|''[[Tabellae defixionum]]'' di epoca romana, contenente rituali magici scritti in [[alfabeto della lingua greca antica|lettere greche]] ([[Museo Nazionale Romano]]).]]
Nella [[letteratura latina]] si trovano numerose testimonianze relative a tutta una serie di attività occulte. Esperimenti di [[necromanzia]], uccisioni a distanza, animali parlanti, statue che camminano, filtri d'amore, metamorfosi, divinazioni, talismani che curano le malattie, sono solamente alcuni degli oggetti e dei rituali magici adoperati dai maghi che compaiono nelle opere di [[Quinto Orazio Flacco|Orazio]], [[Gaio Plinio Secondo|Plinio il Vecchio]], [[Publio Virgilio Marone|Virgilio]],<ref>Nell'''[[Eneide]]'' (libro VI) Virgilio presenta la figura della [[Sibilla Cumana]] che getta una focaccia soporifera (offa) in bocca al guardiano infernale [[Cerbero]].</ref>, [[Marco Anneo Lucano]]<ref>Nel poema epico ''[[Pharsalia]]'' è presente la maga [[Erichto]].</ref> [[Porfirio]], ed altri.<ref name=kornmuller3>Massimiliano Kornmüller, [https://books.google.it/books?id=g5jLCQAAQBAJ&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q=3.%20magia%20romani&f=false ''Magica Incantamenta'', § 3], pp. 27-42, op. cit.</ref>
 
Nel panorama letterario di magia latina un posto di prim'ordine spetta a ''[[Le metamorfosi (Apuleio)|Le metamorfosi]]'' (anche conosciuto come ''[[L'asino d'oro]]'') di [[Apuleio]]. L'opera, l'unico [[romanzo]] della letteratura latina pervenutoci intero, si compone di undici libri, nei quali viene narrata la storia di Lucio, un giovane trasformato per magia in asino, che, dopo varie peripezie, ritorna uomo per intercessione della dea [[Iside]]. Da ricordare che lo stesso Apuleio fu processato sotto la falsa accusa di aver costretto con la magia una ricca vedova a sposarlo per impadronirsi della dote, mentre in realtà l'aveva fatto per fare un favore al figlio di lei, amico suo, che morì, spingendo i parenti a credere che il suo fosse un elaborato piano per rubargli l'eredità. Riuscì tuttavia a scagionarsi dall'accusa presentando il testamento della vedova, in cui la donna (dietro consiglio dello stesso Apuleio) lasciava tutto al figlio piccolo.
 
Del resto, nel [[diritto romano]] le leggi antiche prevedevano pene severe per quanti utilizzavano mezzi magici per conseguire scopi criminali.<ref name=kornmuller3/>
 
=== Medioevo ===
[[File:Dioskurides Neapel Mandragora.jpg|thumb|upright=1.1|Raffigurazione antropomorfa di una [[mandragora]], ritenuta nel Medioevo un'[[erboristeria|erba magica]] dotata di poteri arcani.<ref>Emile Gilbert, ''[https://books.google.it/books?id=PFs-CgAAQBAJ&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false Le piante magiche: nell'Antichità, nel Medioevo e nel Rinascimento]'', pag. 33, a cura di Sebastiano Fusco, pag. 33, Roma, Hermes Edizioni, 2008.</ref>]]
Nonostante la polemica antimagica di alcuni scrittori cristiani, come [[Origene]], [[Agostino d'Ippona|Sant'Agostino]] e [[Tommaso d'Aquino]], e l'ostilità della [[Chiesa (comunità)|Chiesa]] nei riguardi delle arti [[occulte]], il substrato culturale della magia medievale ebbe una notevole rilevanza.<ref>Graziella Federici-Vescovini, ''Medioevo magico. La magia tra religione e scienza nei secoli XIII e XIV'', Torino, UTET, 2008.</ref>
Persino il mondo [[Religione|religioso]] [[germani]]co fu prodigo di divinità intrise di doti magiche, come [[Thor]] e [[Odino]]; anzi lo scopo della magia era quello di liberare le forze occulte possedute dalle potenze superiori.
 
La produzione letteraria di carattere magico, inizialmente piuttosto scarsa, crebbe progressivamente durante il [[basso Medioevo]], fino a diventare molto ricco soprattutto alle soglie dell'età [[Umanesimo|umanistica]], grazie anche alla mediazione di scrittori [[arabi]]. Alcune opere astrologiche, come il ''[[Tetrabiblos]]'' di [[Claudio Tolomeo]], l'''Introductiorum'' di [[Albumasar]], il ''Liber Vaccae'' (o ''Libro degli esperimenti'') ed il famoso ''[[Picatrix]]'', ebbero una enorme influenza sulla speculazione magica di quello che sarà il periodo [[Rinascimento|rinascimentale]].<ref>Aa.Vv., ''La magia naturale tra Medioevo e prima età moderna'', a cura di Lorenzo Bianchi e Antonella Sannino, SISMEL Edizioni del Galluzzo, 2018.</ref>
 
Alcuni autori tuttavia, come [[Isidoro da Siviglia]] e più tardi [[Ugo da San Vittore]], accomunavano la magia all'[[idolatria]], in quanto scienza conferita dai [[Demonologia|demoni]]. È nel [[XIII secolo]] con [[Guglielmo d'Alvernia (vescovo)|Guglielmo d'Alvernia]] e [[Alberto Magno]], che s'iniziò a porre l'accento sulla categoria della [[magia naturale]], che tanta fortuna ebbe nei secoli immediatamente successivi.<ref name=zambelli>«L'impostazione dei dibattiti sulla validità della previsione [[astrologica]] e sulla connessa teoria di una magia "naturale" erano cominciati [...] con [[Guglielmo d'Alvernia (vescovo)|Guglielmo d'Alvernia]], [[Ruggero Bacone]], e [[Tommaso d'Aquino]], a non voler risalire fino alla [[scuola di Chartres]], come sarebbe opportuno» (Paola Zambelli, ''Teorie su astrologia, magia e alchimia'', in ''L'ambigua natura della magia: filosofi, streghe, riti nel Rinascimento'', cap. I, pag. 6, Il Saggiatore, 1991).</ref> Sempre nel XIII secolo tornò in auge anche l'[[astrologia occidentale|astrologia]], con autori allora famosissimi come il [[Forlì|forlivese]] [[Guido Bonatti]], la cui influenza sarà notevole ancora nel [[XVI secolo]].<ref name=zambelli/>
 
[[Dante Alighieri]] condanna maghi ed indovini nella quarta bolgia dell'ottavo girone infernale, nel [[Inferno - Canto ventesimo|ventesimo canto dell'Inferno]].
 
=== Dal XV al XVIII secolo ===
[[File:GiordanoBrunomnemonic.gif|thumb|upright=0.7|Illustrazione dal ''Cantus Circaeus'' di [[Giordano Bruno]].]]
{{Citazione|Troverete persino gente che scrive del XVI secolo come se la Magia fosse una sopravvivenza medioevale, e la scienza la novità venuta a spazzarla via. Coloro che hanno studiato l'epoca sono più informati. Si praticava pochissima magia nel Medioevo: XVI e XVII secolo rappresentano l'apice della magia. La seria pratica magica e la seria pratica scientifica sono gemelle.|[[C.S. Lewis]], ''L'abolizione dell'uomo'', in «''L'Umana avventura''», n. 6, Jaca Book, aprile 1979, pag. 44, trad. di F. Marano}}
Il periodo che va dal [[XV secolo|XV]] agl'inizi del [[XVII secolo]] segna la grande rinascita della magia, in sostanziale parallelismo, come fa notare anche [[C. S. Lewis]], con il crescere degli interessi scientifici.<ref>[[C.S. Lewis]], ''L'abolizione dell'uomo'', in «''L'Umana avventura''», n. 6, pag. 44, trad. di F. Marano, Jaca Book, 1979. Cfr. anche Jean-Paul Corsetti, [https://books.google.it/books?id=vDGJ-EWo3b0C&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q=29&f=false ''Storia dell'esoterismo e delle scienze occulte'', pag. 29], trad. it. di Mariagrazia Pelaia, Roma, Gremese Editore, 2003.</ref> L'inizio di questa rivoluzione magica può essere considerata l'opera di traduzione che alcuni [[Umanesimo|umanisti]], il più importante dei quali fu [[Marsilio Ficino]], fecero delle quattordici opere che formavano il cosiddetto ''[[Corpus Hermeticum]]'', degli ''[[Oracoli caldaici]]'' e degli ''[[Inni orfici]]''. Queste opere, attribuite dagli studiosi rinascimentali rispettivamente ad [[Ermes Trismegisto]], [[Zoroastro]] ed [[Orfeo]], erano in realtà raccolte di testi nate in età imperiale romana, che combinavano elementi [[Neoplatonismo|neoplatonici]], concetti ricavati dal [[Cristianesimo]], dottrine magico-teurgiche e forme di [[Gnosticismo|gnosi]] mistico-magica.
 
Nel [[Rinascimento]], sul substrato colto di dottrine [[neoplatoniche]], [[Neopitagorismo|neopitagoriche]] ed [[Ermetismo (filosofia)|ermetiche]] si incardinò la riflessione speculativa magico-astrologica-alchemica, arricchita da idee derivanti dalla [[Cabala ebraica]], come testimoniano emblematicamente le figure di [[Pico della Mirandola]] e [[Giordano Bruno]]<ref>Giordano Bruno, Richard J. Blackwell, Robert de Lucca, Alfonso Ingegno, ''Giordano Bruno: Cause, Principle and Unity: And Essays on Magic'', ISBN 9780521593595 [[Cambridge University Press]], 1998.</ref>.
[[File:Natural Magick by Giambattista della Porta.jpg|thumb|Frontespizio di un'edizione inglese del ''[[Magiae Naturalis]]'' di [[Giambattista della Porta]] (1658).]]
Il compendio forse più interessante per la magia rinascimentale è il ''[[De occulta philosophia]]'' di [[Cornelio Agrippa|Cornelio Agrippa von Nettesheim]]. In questa opera il medico, astrologo, filosofo e alchimista tedesco definisce la magia «la scienza più perfetta», e la divide in tre tipi: [[magia naturale|naturale]], [[magia divina|celeste]] e [[magia cerimoniale|cerimoniale]], dove i primi due rappresentano la [[magia bianca]], ed il terzo quella [[magia nera|nera]] o [[necromanzia|necromantica]].
 
Queste argomentazioni saranno riprese più tardi nel ''[[Magiae naturalis sive de miraculis rerum naturalium]]'' del napoletano [[Giovanni Battista Della Porta]], il quale vede nella magia naturale il culmine della [[filosofia naturale]], e nel ''Del senso delle cose e della magia'' di [[Tommaso Campanella]]. Altra importante figura nel contesto magico-alchemico rinascimentale è quella di [[Paracelso]], la cui [[iatrochimica]] risente della simbiosi tra magia naturale e scienza sperimentale, tipica del [[XVI secolo]].
[[File:Stemma Porta Magica.png|thumb|upright=0.7|left|Stemma [[Rosacroce|rosacrociano]] sulla [[Porta Magica]] a Roma]]
Proprio mentre la tradizione magica è al suo culmine, nel [[XVII secolo]] s'iniziano a vedere le avvisaglie di una nuova polemica contro la cultura magico-alchimistica, che caratterizzerà maggiormente il [[Illuminismo|Secolo dei Lumi]]. Il precursore della condanna delle varie dottrine magiche in nome del sapere scientifico è da considerarsi [[Francesco Bacone]]. A partire da questo momento la magia inizierà un lento declino, favorito da pensatori come [[René Descartes|Cartesio]] e [[Thomas Hobbes|Hobbes]] e dallo sviluppo delle correnti filosofiche del [[meccanicismo]], del [[razionalismo]] e dell'[[empirismo]].
 
Nel [[XVIII secolo]], con l'avvento dell'[[Illuminismo]], la magia, definitivamente sconfitta nell'ambito della cultura dominante, venne relegata in una specie di limbo, nel quale tuttavia riuscì in qualche modo a sopravvivere, nell'ambito di correnti sotterranee [[Rosacroce|rosacrociane]] e di alcuni settori della nuova [[massoneria]].<ref>[[Eliphas Lévi]], introduzione a ''Storia della magia'', trad. it., Roma, Mediterranee, 1985.</ref>
[[File:Mozart - Die Zauberflöte - Tamino and Pamina - Fresco in the Vienna Opera - The Victrola book of the opera.jpg|thumb|upright=0.7|Illustrazione del ''[[Flauto magico]]'' di [[Mozart]], opera ispirata ai rituali [[massoneria|massonici]] e dell'[[antico Egitto]].]]
In letteratura sono presenti varie figure di maghi come, ad esempio: le [[streghe]] (''witches'') nel ''[[Macbeth]]'' e [[Prospero (La tempesta)|Prospero]] ne ''[[La tempesta]]'' di [[William Shakespeare]]; la maga [[Alcina (personaggio)|Alcina]] nell'''[[Orlando Furioso]]'' di [[Ludovico Ariosto]]; la maga [[Armida (personaggio)|Armida]] nella ''[[Gerusalemme liberata]]'' di [[Torquato Tasso]]. Nel Settecento [[Johann Wolfgang Goethe]] rappresenta il protagonista del suo poema ''[[Faust (Goethe)|Faust]]'' come un erudito dottore che ha deciso di dedicarsi alle arti magiche, essendo rimasto deluso e annoiato della vita dopo aver invano cercato di penetrare i misteri dell'universo:
{{citazione|Filosofia ho studiato, diritto e medicina, e purtroppo [[teologia]], da capo a fondo, con tutte le mie forze. Adesso eccomi qui, povero illuso, e sono intelligente quanto prima! Mi chiamano ''magister'', mi chiamano dottore, [...] e nulla, vedo, ci è dato sapere! Per questo mi sono dato alla magia, se mai per forza e bocca dello spirito qualche segreto mi si palesasse.<ref>Traduzione a cura di Patrizio Sanasi, edizione Acrobat.</ref>|Dal ''[[Faust (Goethe)|Faust]]'' di [[Goethe]], prima parte, monologo iniziale, vv. 354-381|Habe nun, ach! Philosophie, / Juristerei und Medizin, / Und leider auch Theologie / Durchaus studiert, mit heißem Bemühn. / Da steh ich nun, ich armer Tor! / Und bin so klug als wie zuvor; / Heiße Magister, heiße Doktor gar, / [...] und sehe, daß wir nichts wissen können! / [...] Drum hab ich mich der Magie ergeben, / Ob mir durch Geistes Kraft und Mund / Nicht manch Geheimnis würde kund.|lingua=[[Lingua tedesca|Tedesco]]}}
 
=== XIX secolo ===
Dopo l'epoca del [[Romanticismo]], che recuperò i valori della [[spiritualità]], dell'[[arte]] e dell'[[immaginazione]], la seconda metà del [[XIX secolo]] è caratterizzata da un rinnovato interesse nei confronti dell'[[occultismo]] e dell'[[esoterismo]] magico. La figura che meglio incarna il ''revival'' delle scienze occulte nell'Ottocento è il mago [[Eliphas Lévi]], nato Alphonse Louis Constant, la cui ricca produzione letteraria, nella quale si segnala ''[[Dogma e rituale dell'Alta Magia]]'', influenzò grandemente la speculazione occultista del secolo successivo.<ref>Jorg Sabellicus, [https://books.google.it/books?id=i6fLCQAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&printsec=frontcover&pg=PA11#v=onepage&q&f=false introduzione a Eliphas Levi, ''Storia della magia'', pag. 11], Roma, Mediterranee, 2014 ISBN 9788827225394.</ref>
 
L'ultimo scorcio del secolo vide anche il sorgere di numerose organizzazioni e [[società segrete]] nelle quali la magia aveva un ruolo significativo, come l'&nbsp;''[[Rosacroce|Ordre Kabbalistique de la Rose-Croix]]'' fondato in Francia da [[Stanislas de Guaita]], l'&nbsp;''[[Hermetic Order of the Golden Dawn]]'', fondato in Inghilterra da [[Samuel Liddell MacGregor Mathers]], l'&nbsp;''[[Ordo Templi Orientis]]'', fondato in Germania da [[Franz Hartmann]], e soprattutto la [[Società Teosofica]], fondata negli [[Stati Uniti d'America]] da [[Helena Petrovna Blavatsky]], in cui si ritrovano alcuni elementi che rimandano a una concezione magica dell'esistenza e dei rapporti con i [[Aldilà|mondi ultraterreni]].
 
=== Età contemporanea ===
Il panorama della magia dei nostri giorni è molto variegato e di difficile analisi sistematica, soprattutto a causa del coacervo sincretistico che caratterizza la maggior parte delle odierne dottrine magiche, esoteriche e occultistiche. In genere il substrato comune è costituito da alcune dottrine che si riallacciano alle tradizioni neoplatoniche, gnostiche, ermetiche, cabalistiche, astrologiche, alchimistiche e mitologiche antiche, sebbene connotate dall'esigenza di riadattarle all'età moderna come nel caso dell'[[antroposofia]]. Su quelle dottrine e sul pensiero dei moderni occultisti, da [[Elena Petrovna Blavatskij|Madame Blavatsky]] a [[Gérard Encausse]], da [[Samuel Liddell MacGregor Mathers]] ad [[Aleister Crowley]], da [[G. I. Gurdjieff]] a [[Gerald Gardner]], a [[Dion Fortune]], a [[Eusapia Palladino]], a [[Gustavo Rol]] sono nate tutta una serie di associazioni e gruppi esoterici, più o meno influenzati dalle nuove correnti della ''[[New Age]]'', della [[Wicca]], della [[Stregoneria tradizionale|Stregoneria Tradizionale]] e del [[Neopaganesimo]].
 
In Italia uno degli ultimi celebri rappresentanti e divulgatori della teoria e della prassi magica fu [[Giuliano Kremmerz]]. Tra gli altri [[Julius Evola]], intendendo la magia come attitudine superiore, e non come scienza operativa ''sui generis'', la riteneva una forma di conoscenza [[iniziazione|iniziatica]], che comporta la trasformazione interiore di chi la pratica.<ref>[[Julius Evola]], ''[http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/reneguenon/maschera.pdf Maschera e Volto dello Spiritualismo Contemporaneo] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20190304093239/http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/reneguenon/maschera.pdf |date=4 marzo 2019 }}'' (1932), § X, pag. 187, Roma, Mediterranee, 1990.</ref> La vera magia è in particolare per Evola un modo di tradurre in prassi realizzativa i dettami della [[idealismo|filosofia idealistica]], per la quale l'[[Io (filosofia)|Io]] è chiamato a «porre se stesso» attuando la propria potenza [[creatività|creatrice]].<ref>La concezione evoliana di questo «[[idealismo magico]]» fu delineata in alcuni saggi, raccolti insieme a quelli di altri esponenti del cosiddetto [[gruppo di Ur]], nell'opera intitolata appunto ''Introduzione alla Magia quale scienza dell'Io'', poi ristampata semplicemente come ''Introduzione alla magia'' (1971).</ref>
 
== Caratteristiche ==
[[File:2006-02-25 candle-flame with colour-shift A.jpg|thumb|upright=0.9|Immagine di una [[candela (illuminazione)|candela]], ricorrente nei [[rituali]] di magia, in quanto sintesi dei [[quattro elementi]]: il [[fuoco (elemento)|fuoco]] per la fiamma, la [[terra (elemento)|terra]] per lo stoppino, l'[[aria (elemento)|aria]] per il fumo, e l'[[acqua (elemento)|acqua]] per la cera disciolta.<ref>Solas Boncompagni, Maurizio Monzali, ''Fiaccole lucerne candele e ceri'', ne ''Il mondo del sacro: simboli, oggetti, strutture'', pp. 19-22, Roma, Mediterranee, 2014.</ref>]]
La pratica della magia e la fiducia nelle sue possibilità presuppone una [[spiritualità|visione spirituale]] del mondo, tale per cui la realtà sia dominata da [[entità spirituale|forze spirituali]] che per la loro stessa valenza possano essere ridestate, a partire in primo luogo dalla pronuncia dei loro [[sostantivo|nomi]], compito originario di [[Adamo]] secondo la ''[[Genesi]]'', così come [[Dio]] creò la Terra grazie alla potenza del [[Verbo (cristianesimo)|Verbo]].<ref name=dizionario>{{cita libro|url_capitolo=http://www.ecros.it/Rc/MostraRecord.asp?Cd=1-00125|capitolo="Magia"|autore=Michel Mirabail|titolo=Dizionario di esoterismo|editore=Red Edizioni|città=Milano|anno=2006|pp=179-184|ISBN=88-7447-452-0}}</ref>
L'intenzione con cui si utilizza il potere insito nelle [[parola magica|parole magiche]], se [[altruismo|disinteressato]] o [[egoismo|egoistico]], determina la differenza tra i due tipi di magia, ovvero rispettivamente tra:
Ecco quello che dicono alcuni autori sul tema.
*la [[magia bianca]], destinata alla lunga ad avere la meglio, perché contribuisce al [[perfezione|perfezionamento]] e alla [[santificazione]] della creazione, che è di per sé [[ontologia|ontologicamente]] buona;<ref name=dizionario/>
*la [[magia nera]], dagli effetti più rapidi e immediati, ma che comporta la progressiva perdita dei poteri stessi del [[mago]], soggetto a diventare vittima delle sue brame [[demone|demoniache]].<ref name=dizionario/>
 
Esiste inoltre un insieme di nozioni e pratiche facenti capo ad una categoria intermedia denominata [[magia rossa]] che non può essere definita né buona né cattiva, ma indirizzata ad ottenere uno scopo personale, il più delle volte a carattere [[innamoramento|sentimentale]].<ref name=Rem>Haimi Rem, ''Manuale di Magia Rossa'', § 2, ''I colori della magia'', R. Palla, 2016.</ref> Insieme agli altri due tipi di magia essa formerebbe una triade, una sorta di sintesi tra il [[bene (filosofia)|bene]] ed il [[male]], qualora questi due termini siano ritenuti non necessariamente contrapposti ma complementari.<ref>Fulvio Rendhell, ''Trattato di alta magia. Nera, bianca, rossa'', Hermes Edizioni, 2006.</ref> I [[Magi (zoroastrismo)|sacerdoti persiani]], ad esempio, o gli autori dei [[grimorio|grimori]], sapevano propiziarsi non solo gli spiriti più elevati a fini benefici, ma anche quelli malefici per rivolgere eventuali calamità contro i propri nemici.
 
All'aspetto positivo di un rituale può corrispondere così un risvolto negativo.<ref name=reggiani>Roberto Reggiani, ''La Scienza Magica'', pp. 115-6, Roma, Mediterranee, 1988.</ref> Solitamente i riti magici utilizzano una combinazione tra le diverse tecniche. Nei casi in cui il mago, durante una pratica cerimoniale, ricorra all'intervento di un'entità soprannaturale, a seconda della natura di quest'ultima si entra nei campi della [[necromanzia]], dello [[spiritismo]] e della [[demonologia]], mentre l'arte di evocare o invocare potenze sovrumane benefiche ([[angelo|angeli]], [[divinità]], [[elementale|spiriti elementali]] ecc.) è più propriamente chiamata [[teurgia]].
 
La [[stregoneria]] è generalmente associata alla [[magia nera]], alla [[magia popolare]], oppure al cosiddetto «[[via della mano sinistra|sentiero della mano sinistra]]», tradizionalmente identificato col male, sebbene proprio la conoscenza di questo possa alle volte essere considerata una via per approdare al bene;<ref name=reggiani/> il [[mago]] inoltre, per essere tale, dovrebbe dar prova di saper dominare le intelligenze [[diavolo|diaboliche]], anziché farsene sottomettere.<ref name=reggiani/>
[[File:Gravure d'Agrippa de Nettesheim.jpg|thumb|Un [[pentacolo]], simbolo magico, con iscritto un corpo umano (dal ''[[De occulta philosophia]]'' di [[Agrippa von Nettesheim|Heinrich Cornelius Agrippa]]).<ref>Il simbolo umano si richiama alle proporzioni di [[Vitruvio]] (Paolo Marconi, ''La Città come forma simbolica'', pag. 76, Bulzoni, 1973).</ref>]]
Secondo [[Papus]], «la Magia è l'applicazione della [[volontà]] umana dinamizzata alla rapida evoluzione delle forze viventi della Natura».<ref>Papus, ''Traité méthodique de magie pratique'' (''Trattato metodico di magia pratica''), Parigi, ed. Chacornac, 1924, cit. in Gian Piero Bona, ''[https://books.google.it/books?id=WtCTlfYVdRAC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false Magia sperimentale: manuale pratico]'', pag. 14, Roma, Mediterranee, 1977.</ref> In quanto tale, essa presuppone una preparazione ed un raffinamento della suddetta volontà, attraverso una progressiva [[rinascita (religione)|rinascita]] in una nuova dimensione e concezione della vita, cioè un'[[iniziazione]]: così intesa la magia costituisce il nucleo di ogni forma di [[esoterismo]].<ref name=dizionario/>
 
La magia scaturita dall'iniziazione si prefigge lo scopo di partecipare all'attuazione cosmica dei piani divini, sia in maniera personale, sia ricorrendo ad un rito esteriore,<ref>F.C. Barlet, articolo su ''Initiation'', gennaio 1987 (cit. in Pierre Piobb, ''Formulaire de haute magie'', pag. 15, Parigi, Dangles, 1987).</ref> sotto la guida di un [[guida spirituale|maestro]]; si parla in questo caso di [[cerimonia]] di «Alta Magia», detta anche [[magia cerimoniale]], la quale ricorre in genere a quattro operazioni fondamentali:<ref name=dizionario/>
#la [[consacrazione]] di oggetti per conferire loro un potere;
#l'[[esorcismo]] o esecrazione per costringere forze malefiche ad abbandonare persone o cose;
#l'[[invocazione]] ovvero una [[preghiera]] o una richiesta rivolta a un genio benefico;
#l'[[evocazione]] di entità superiori affinché si manifestino.<ref name=dizionario/>
 
Per scegliere il [[kairos|momento più proprizio]] per la propria operazione, il praticante di magia cerimoniale è tenuto a conoscere non solo l'astrologia oraria, ma anche quella [[cabala (esoterismo)|cabbalistica]] per associare certe ore, giorni o periodi di [[tempo (filosofia)|tempo]] a quegli [[gerarchie angeliche|angeli]], [[arcangeli]] e [[pianeta (astrologia)|spiriti planetari]] corrispondenti al risultato che si prefigge. Egli agisce in maniera impeccabile, munito in genere di una [[spada magica]] con cui tracciare un [[pentacolo]] o un [[cerchio magico|cerchio sacro]], avvalendosi inoltre di [[simboli]] e [[oggetti magici|oggetti]] anch'essi corrispondenti alle suddette qualità determinate per via astrologica, e seguendo alle volte le istruzioni di un [[grimorio]].<ref name=dizionario/>
 
Per il suo sistema di [[analogia (filosofia)|analogie]] con cui ogni parte risulta collegata al tutto, la magia riproduce così in piccolo il [[macrocosmo]] universale; per questo motivo eventuali differenze della magia cerimoniale rispetto a quelle di tipo naturale, contadino, o stregonesco dipendono più che altro dalla competenza, volontà e orientamento di chi la pratica.<ref name=dizionario/>
 
=== Tecniche ===
[[File:Pietro della Vecchia - Scene of magic.JPG|thumb|upright=1.1|''Scena di magia'', di [[Pietro Della Vecchia]] (1650).]]
Le tecniche magiche possono essere raggruppate convenzionalmente in diverse categorie:
* La cosiddetta [[magia simpatica]] o d'incanalamento, in cui l'effetto magico è perseguito tramite l'utilizzo d'immagini od oggetti che possono essere usati, ad esempio come rappresentazione simbolica della persona cui si vuole fare del bene o si vuole nuocere, oppure per rappresentare lo scopo che ci si prefigge (ad esempio con l'uso di [[Amuleto|amuleti]] e [[Talismano|talismani]]);<ref name=kornmuller2/>
** da questa deriva la ''magia mimetica'' e quella ''omeopatica'', basate sul [[principio di analogia]], per cui il simile produce il simile: un esempio può essere rappresentato da alcuni popoli primitivi, i quali, prima di andare a cacciare, imitavano i movimenti, i versi ed i comportamenti in genere dell'animale che desideravano catturare.<ref name=kornmuller2>Massimiliano Kornmüller, ''Magica Incantamenta'', § 2, pp. 25-26, op. cit.</ref>
* La [[magia contagiosa|magia da contatto]], caratterizzata dalla preparazione di pozioni e filtri magici, sacchettini da indossare, talismani o amuleti da portare con sé, creati utilizzando oggetti ed ingredienti più o meno naturali: si tratta di ''contagio'' perché l'effetto su una parte si ripercuote sull'intero.<ref name=kornmuller2/>
* Un'altra forma di pratica magica è l'[[incantesimo]], che agisce tramite parole (un esempio tipico è [[abracadabra]]) o altre [[formula magica|formule magiche]].
* Vi è poi la categoria della [[divinazione]], utilizzata per ricevere informazioni attraverso varie arti mantiche (come l'[[astrologia]], la [[cartomanzia]], la [[chiromanzia]]) oppure attraverso dei talenti propri dell'operatore, come ad esempio attraverso i [[presagio|presagi]], o nella [[preveggenza]] e nella [[medium (paranormale)|medianicità]].
 
== Interpretazioni ==
{{vedi anche|Pensiero magico}}
La magia, in quanto fenomeno ubiquitario che ha accompagnato la civiltà umana dagli albori, è stata ed è oggetto di studio da parte delle scienze sociali, prime fra tutte l'[[antropologia culturale]], l'[[etnologia]] e la [[psicologia]]. Le tematiche affrontate nello studio della magia solitamente riguardano la sua relazione con la [[scienza]] e la [[religione]], la sua funzione sociali e la natura del suo [[pensiero magico|pensiero]].
 
=== Evoluzionismo ===
[[File:Шаманский костер.jpg|thumb|upright=0.9|Un [[falò]] che assume le sembianze di un capro durante un [[rituale]] [[sciamanico]].]]
Nel [[1871]] [[Edward Burnett Tylor]] nella ''Cultura dei primitivi'' arrivò alla conclusione che la magia fosse una «scienza sbagliata» in quanto non in grado di distinguere i rapporti causa-effetto da quelli propriamente temporali. Vicino alla posizione tyloriana fu [[James George Frazer]], il quale, nel ''[[Il ramo d'oro|Ramo d'oro]]'', pur considerando la magia un primo stadio nello sviluppo della civiltà, ebbe il merito di fornire una prima classificazione della magia. Egli distinse i processi magici in:
*simpatetici/imitativi, basati sulla [[credenza]] che il simile agisca sul simile, quando ad esempio ci si travesta da animale per propiziarsi il successo nella caccia;
*e contigui/contagiosi, basati sulla credenza che due o più oggetti rimasti a lungo in contatto possono continuare a interagire tra loro anche se distanti: ad esempio ciocche di capelli, oppure oggetti appartenenti alla persona su cui gettare il malocchio.
 
=== Scuola sociologica francese ===
L'etnologo francese [[Lucien Lévy-Bruhl]] giudicò le culture cosiddette [[primitivo|primitive]] come guidate esclusivamente da una visione magico-mistica del mondo, quindi prescientifica, nella quale si ritiene che ogni cosa si possa trasformare in qualsiasi momento in un'altra.<ref>[[Lucien Lévy-Bruhl]], ''Il soprannaturale e la natura nella mentalità primitiva'' (1931), trad. it., Roma, Newton Compton, 1973.</ref> Agl'inizi del [[XX secolo]] [[Henri Hubert]] e [[Marcel Mauss]] pubblicarono ''Teoria generale della magia''. In quest'opera i due etnologi francesi assunsero un orientamento più [[sociologia|sociologico]] rispetto al passato, rivolgendo la loro attenzione non tanto alla struttura dei riti magici, quanto al contesto sociale nel quale questi si svolgono. Hubert e Mauss studiarono anche i rapporti della magia con la [[scienza]] e la [[religione]], ravvisando tra loro delle analogie in virtù dei terreni comuni di intervento: la [[natura]] riguardo a scienza e magia, ed il [[sacro]] per religione e magia.<ref>[[Marcel Mauss]], ''Teoria generale della magia'', trad. it., Torino, Einaudi, 1965.</ref>
 
Anche [[Émile Durkheim]] intervenne nella discussione dei rapporti tra magia e religione. Nel suo ''Le forme elementari della religione'' afferma che la magia essendo per sua natura una pratica privata e quasi segreta, non può essere paragonata alla religione, che è un fenomeno sociale e prettamente collettivo.<br />
L'attenzione degli studi antropologici sul fenomeno magico si è basata fondamentalmente su due costanti interagenti e soggiacenti il rituale magico ed interagenti: sistema di simboli e comunicazione sociale.<br />
Un notevole contributo in questa direzione è venuto da [[Claude Lévi-Strauss]]. In ''Antropologia strutturale'' lo studioso dedica un saggio dal titolo ''Lo stregone e la sua magia'' all'universo simbolico della magia. La funzione [[semantica]] del concetto magico è alla base dell'esempio riportato da Levi-Strauss sulla base di un racconto di [[Franz Boas]]. I casi di guarigione magica per opera dello [[sciamano]] Quesalid dimostrano, secondo l'antropologo francese, che ogni atto magico presuppone l'esistenza di un rituale basato su segni, che abbiano un significato per la [[comunità|collettività]] che partecipa all'esperimento magico e ne condivide la speranza di riuscita.<ref>Claude Levi-Strauss, ''Antropologia strutturale'', Parigi, Plon, 1958, trad. it. Milano, Il Saggiatore, 1966.</ref>
 
=== Scuola inglese ===
All'antropologo inglese [[Alfred Reginald Radcliffe-Brown]] si deve la prima disamina seria del concetto di ''[[mana]]'', utilizzato per la prima volta dall'etnologo Robert Codrington.<ref>Ugo Bonanate, ''Antropologia e religione'', pagg. 38, 56, e 86, Loescher, 1975.</ref> Questa forza non individualizzata insita in tutte le cose permea l'atto magico (il rituale), chi lo compie (lo sciamano), quanti vi assistono (la società) e l'ambiente in cui viene svolta l'azione (la natura). L'accento posto da Radcliffe-Brown sul valore rituale e [[sociale]] della magia, contrapponendolo al già presupposto legame tra magia e scienza, condizionò la successiva discussione sull'argomento.
 
Un'altra opera che ebbe una considerevole risonanza fu ''Stregoneria, oracoli e magia tra gli Azande'', scritta nel [[1937]] da [[Edward Evan Evans-Pritchard]]. La ricerca da lui effettuata nel [[Sudan]] sud-occidentale lo portò a conclusioni vicine a quelle del Radcliffe-Brown. Anche l'Evans-Pritchard teorizzò la centralità del [[contesto sociale]] nel quale la magia si esplica e l'assenza di un legame tra scienza e magia, in quanto l'obiettivo finale del rituale magico non consisterebbe nel modificare la natura, ma nel contrastare i poteri di streghe o maghi.<ref>[[E. E. Evans-Pritchard]], ''Witchcraft, Magic, and Oracles Among the Azande'', Oxford, Clarendon Press, 1937.</ref>
 
=== Funzionalismo ===
Un contributo fondamentale alla interpretazione della magia dal punto di vista antropologico lo diede [[Bronisław Malinowski]]. Nel suo ''Magia, scienza, religione'', lo studioso polacco nega qualsiasi contatto della magia con la pratica empirica, che vede come entità separate. Famoso l'esempio della canoa, durante la costruzione della quale l'artefice non ha bisogno della magia per l'esecuzione tecnica del natante, che reggerebbe il mare comunque, ma il rituale magico interviene durante il lavoro come sussidio rassicurante. L'atto magico sarebbe quindi l'espressione simbolica di un desiderio, completamente slegato dal rapporto causa-effetto, che è comunque tenuto ben presente.<ref>[[Bronisław Malinowski]], ''Il comportamento razionale e Il rito e la formula'' (1955), in ''Magia e civiltà'', a cura di [[Ernesto De Martino]], Milano, Garzanti, 1962.</ref> Sulla scia di Malinowski, gli antropologi successivi hanno sottolineato che il ricorso alla magia si avrebbe solitamente in presenza di fenomeni inesplicabili, davanti ai quali le pratiche empiriche sono considerate impotenti.
 
=== La Magia secondo De Martino ===
Una posizione interessante e diversa rispetto a quella del funzionalismo è quella dell'antropologo italiano [[Ernesto de Martino]], il quale sosteneva che l'universo magico facesse da mediatore con la concezione dell'[[oltretomba|aldilà]] e con la paura delle persone di perdere la presenza.
 
Nei suoi studi nel [[Mezzogiorno (Italia)|Mezzogiorno]] d'Italia nel [[1948]] egli rivelò come, davanti ad una grave crisi, come la [[morte]] di una persona cara, la magia, assieme ad una buona pianificazione sociale, consentisse di incanalare il [[sofferenza|dolore]] per riscattarsi dagli [[istinto|istinti]] animali.
 
=== Psicologia ===
La natura della magia è stata studiata anche dal punto di vista psicologico. Basandosi sulle teorie evoluzioniste del Frazer, studiosi come [[Wilhelm Wundt]], [[Gerardus van der Leeuw]] e soprattutto [[Sigmund Freud]] accostarono il [[pensiero magico]] dell'uomo [[primitivo]] a quello del [[bambino]], il quale ritiene che la realtà sia influenzabile secondo i suoi pensieri ed i suoi desideri. Più recentemente anche [[Ernesto De Martino]] ne ''Il mondo magico'' pone l'accento su alcuni fenomeni tipici di pratiche sciamaniche, quali la spersonalizzazione e lo scatenamento di impulsi incontrollabili.
 
== Il rapporto con la religione ==
La questione se la magia sia concettualmente diversa dalla [[religione]], o se invece possa essere assimilata a questa, è dibattuta. Nella magia l'uomo cercherebbe di imporre la propria [[volontà]] al divino, mentre nella religione sarebbe l'uomo a sottomettersi al volere della [[divinità]], ma i due ambiti tendono spesso a sovrapporsi, con atteggiamenti simili di fronte al mistero della [[creazione (teologia)|creazione]], e riconoscendo entrambe l'esistenza di uno o più esseri [[spiritualità|spirituali]].
A seconda dell'uso che se ne fa, la [[magia bianca]] si avvicinerebbe ai rituali della religione, quando attraverso l'azione di un ''[[medium (paranormale)|medium]]'' o di un intermediario si proponga di evocare entità superiori di sommo livello, intervenendo unicamente per recare beneficio ad altri. Chi, al contrario, si serva della magia per imporre il proprio volere in maniera palese oppure occulta, tendendo a distorcere il normale corso degli eventi, è facilmente associato a quella [[magia nera|nera]] di tipo «[[diavolo|diabolico]]» (termine derivante dal [[greco antico|greco]] ''dia-ballo'', «dividere», che avrebbe un significato opposto rispetto a «religione», dal [[lingua latina|latino]] ''re-ligare'', «unire»).<ref>{{cita web|url=http://www.rodoni.ch/TESTI-PER-PORTALE/DIZIONARIO-DEI-TERMINI-RELIGIOSI.htm|titolo=Dizionario dei termini religiosi}}</ref>
 
Circa il rapporto con la religione, un contributo alla definizione di magia è stato fornito dallo studioso italiano di [[antropologia religiosa]] e di [[storia delle religioni]] [[Alfonso Maria Di Nola]]. Secondo costui la magia si distingue dal fenomeno religioso «per la sua efficacia automatica, per la sua destinazione utile immediata e per l'attitudine a dominare o controllare la realtà».<ref>{{Cita libro|autore=A.M. Di Nola|sezione=Magia|titolo=Enciclopedia delle religioni|città=Firenze|anno=1971|volume= 3|editore=Vallecchi}}</ref> Nella magia dunque si realizzerebbe una volontà di dominio o controllo della realtà attraverso una manipolazione del [[sovrannaturale]], e quindi un sostanziale ribaltamento della prospettiva religiosa in cui l'uomo si riconosce dipendente dal sovrannaturale.
 
=== Monoteismo ===
Ufficialmente, [[Ebraismo]] e [[Cristianesimo]] considerano la magia un'attività proibita, equiparandola alla [[stregoneria]], ed hanno spesso perseguitato i loro praticanti. Nell'[[Islamismo]] è ammessa invece la [[magia bianca]], mentre si condanna quella [[magia nera|nera]], ritenuta malvagia.<ref name=gardet>Louis Gardet, ''Gli uomini dell'Islam'', pag. 161, Editoriale Jaca Book, 2002.</ref>
 
Altre tendenze nel pensiero [[monoteismo|monoteista]] hanno respinto tutte le forme di magia, sia in quanto opera dei [[diavolo|demoni]], oppure ritenendole niente più che [[illusioni]] ed [[inganno|inganni]] disonesti. Alcuni paventano che la recente popolarità della «[[teologia della prosperità]]», di origine statunitense, costituisca un ritorno al pensiero magico all'interno del Cristianesimo.<ref>Jeremy Reynalds, ''The Walking Wounded: a Look at Faith Theology'', p. 95, Lafayette (Louisiana), Huntington House Publishers, 1996.</ref> Già il [[Cristianesimo gnostico]], peraltro, possedeva una forte componente [[mistica]], e pur evitando la pratica della magia, prediligeva i rituali più nobili della [[teurgia]], ossia di elevazione e ricongiungimento al divino.
 
==== Cristianesimo ====
''"Il potere di una fervida fantasia è l'ingrediente principale per ogni operazione magica."'' ([[Paracelso]])
La [[Bibbia]] si esprime più volte in termini perentori contro il ricorso a pratiche magiche:
* «Non lascerai vivere colui che pratica la magia» [[Libro dell'Esodo|Esodo]], {{passo biblico|Esodo|22,17|libro=no}}
* «Samuele era morto e tutto Israele aveva fatto il lamento su di lui; poi l'avevano seppellito in Rama sua città. Saul aveva bandito dal paese i negromanti e gl'indovini», [[Libri di Samuele|I Libro di Samuele]], {{passo biblico|I Samuele|28, 3|libro=no}}
* «In quel giorno – dice il Signore – distruggerò […] Ti strapperò di mano i sortilegi e non avrai più indovini. Distruggerò […]», [[Libro di Michea|Michea]], {{passo biblico|Michea|5, 9 – 14|libro=no}}
* «Molti di quelli che avevano abbracciato la fede venivano a confessare in pubblico le loro pratiche magiche e un numero considerevole di persone che avevano esercitato le arti magiche portavano i propri libri e li bruciavano davanti a tutti. Ne fu calcolato il valore complessivo e trovarono che era di cinquantamila dramme d'argento», [[Atti degli Apostoli]], {{passo biblico|Atti|19, 18-19|libro=no}}<ref>La scena si svolge in [[Efeso]], città allora famosa per la magia e per i testi ivi pubblicati, detti ''Ephesia grammata'', e il valore dei libri bruciati indica l'importanza della rinuncia definitiva ad essi da parte dei neoconvertiti, infatti la dramma d'argento equivaleva al salario quotidiano di un operaio: la descrizione sancisce l'incompatibilità tra fede cristiana e pratica della magia. Vedi: ''La Bibbia'', cap. ''Atti degli Apostoli'', (capitolo a cura di Marco Gambarino), Casale Monferrato, Ed. PIEMME, 1995, p. 2636</ref>
 
La magia era quindi inaccettabile per la [[Chiesa cattolica]] e fin dagli inizi erano ammesse solo pratiche di devozione, come l'utilizzo di [[reliquie]] o [[acqua benedetta]].
''La base di ogni lavoro magico è l’immaginazione. La parte della mente che crea le immagini serve da terreno di incontro fra la mente conscia, la parte inconscia del nostro essere e l’universo magico nel senso più ampio.
Simboli visuali sono il principale mezzo con il quale il significato è comunicato nel mondo magico'' (B [[Rowe]], un breve corso in Scrying)
 
L'attuale [[Catechismo della Chiesa cattolica]] tratta della divinazione e della magia nella parte terza, sezione seconda.<ref>[http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p3s2c1a1_it.htm Catechismo della Chiesa Cattolica. Articolo I: 2115-2117]</ref>
''L'universo della Magia è situato nella mente dell'uomo; l'ambiente non è che un illusione, anche per chi pensa'' (A. [[Crowley]])
 
Benché sia prevista la possibilità dell'ispirazione della divina [[profezia]], in esso si rifiutano "tutte le forme di [[divinazione]]". Nella sezione "pratiche di magia e stregoneria" le pratiche "di dominare i poteri occulti" al fine di "avere un potere soprannaturale sugli altri" sono denunciate come "gravemente contrarie alle virtù della religione".
''L'uomo di genio differisce dal folle e dal sognatore solo in questo: che le sue creazioni sono analoghe al respiro, mentre quelle del folle sono riflessi perdute ed immagini tradite. Di conseguenza per il saggio, immaginare è vedere, ovvero per il mago, parlare è creare. Ne segue che , grazie all'immaginazione demoni e spiriti possono essere imprigionati realmente e sicuramente; ma l'immaginazione dell'adepto e´ diafana, mentre quella della folla è opaca; la luce della veritá attraversa la prima come la luce ordinaria penetra attraverso in blocco vetroso, pieno di scorie e materiale estraneo, ció che maggiormente contribuisce agli errori del volgo è il riflettersi di immaginazioni contorte le une sulle, altre. Ma in virtú della scienza positiva il veggente sa che quanto immagina è vero, e gli eventi invariabilmente confermano la sua visione'' (E. [[Levi]]).
 
==== Islam ====
Magia significa in questo contesto "la capacità di utilizzare l'immaginazione produttiva a fini spirituali".
La magia è pienamente riconosciuta nel mondo [[islamico]].<ref>Gabriele Mandel, ''La magia nell'Islam'', Simonelli, 1997.</ref> Essa può essere considerata una "tecnica", rispondente a sue proprie leggi, agenti per preciso disposto divino, che fa uso dei cosiddetti ''sihr'', ovvero [[incantesimi]] o [[sortilegio|sortilegi]], in grado di servirsi dei ''[[jinn|ginn]]'', [[entità spirituale|spiriti]] intermedi menzionati esplicitamente nel ''[[Corano]]'', qualora siano benevoli.<ref name=gardet/>
 
Si condanna tuttavia la [[magia nera]] o ''saḥr shayṭānī'', che ricorre ai ''ginn'' diabolici.<ref name=gardet/>
Alla divisione dualistica fra ció che è reale, tangibile e manifesto e ció che è fantasia e quindi non reale si aggiunge un terzo punto sintetico.
 
== Note ==
Parafrasando la frase di [[Crowley]]: "''l'universo sta nella nostra mente''".
<references/>
 
== Bibliografia ==
La differenza fra il questo atteggiamento e quello di chi segue, per esempio, una via orientale come lo [[advaita vedanta|Yoga]] è che quest'ultimo tende a ignorare [["malkuth"]], il mondo, considerandolo come ''non reale''.
* [[Cornelio Agrippa|Agrippa]], [[Girolamo Cardano|Cardano]], [[Robert Fludd|Fludd]], ''La magia naturale del Rinascimento'', introduzione di Paolo Rossi, Strenna Utet, 1989
Per il Mago una completa vita spirituale deve includere ogni [[cabala|aspetto del reale]].
* Francesco Albergamo, ''Magia e civiltà'', Guida, Napoli, 1970.
* [[Giordano Berti]], ''Storia della Divinazione'', Milano 2007
* Maurice Bouisson, ''La magia'', Milano, Sugar, 1962
* Richard Cavendish, ''Storia della magia'', Armenia, Milano, 1980; altre ediz.: CDE (Club degli Editori), Milano, 1983; Mondadori, Milano, 1985, 1991 e 1994
* Louis Chochod, ''Storia della magia'', Torino, Einaudi, 1970
* [[Ernesto de Martino]], ''Il mondo magico. Prolegomeni a una storia del magismo'', Einaudi, Torino, II ed. 1958, nuova ed., con introduzione di C. Cases, Bollati Boringhieri, Torino, 1973, e poi, anche con postfazione di G. Satta, 2007
* Ernesto de Martino (curatore), ''Magia e civiltà'', Milano, Garzanti, 1962
* Graziella Federici Vescovini, ''Medioevo magico. La magia tra religione e scienza nei secoli XIII e XIV'', Torino, Utet, 2008
* [[Cecilia Gatto Trocchi]], ''La magia'', Roma, Newton Compton, 1994 ISBN 88-7983-655-2
*[[Gruppo di Ur]], [https://books.google.it/books?id=v17KwnSmRhAC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Introduzione alla magia'' (1971), volume primo], Roma, Mediterranee, 2004<sup>4</sup>.
*Gruppo di Ur, [https://books.google.it/books?id=j2mtU_ym1_UC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Introduzione alla magia'' (1971), volume secondo], Roma, Mediterranee, 2006<sup>3</sup>.
*Gruppo di Ur, [https://books.google.it/books?id=JLOnuzXtx2UC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Introduzione alla magia'' (1971), volume terzo], Roma, Mediterranee, 2006<sup>3</sup>.
* [[Massimo Introvigne]], ''Il cappello del mago. I nuovi movimenti magici dallo spiritismo al satanismo'', Sugarco, Milano, 1990
* G. Kolpaktchy, D. Piantanida, ''Il libro dei morti degli antichi egizi'', ed. Atanòr, 1984
* [[Giuliano Kremmerz]], ''[https://books.google.it/books?id=pqJUKymptWoC&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false La scienza dei magi]'', Roma, Mediterranee, 1991
*{{en}} Michael Muhammad Knight, ''Magic in Islam'', New York, Tarcher Perigee, 2016.
*{{en}} Federico Monaro, ''[https://doi.org/10.48417/technolang.2022.04.04 The Pledge, the Turn, the Prestige: The Border Between Magic and Technology as Practices]'', in "Technology and Language", n. 3(4), 2022, pp. 30-41.
* Aa.Vv., ''[https://books.google.it/books?id=uedfhcVKJ6oC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false Il Libro Infernale. Tesoro Delle Scienze Occulte]'', Roma, Edizioni Mediterranee, 1984
* Jeremy Naydler, ''Il Tempio del Cosmo, Religione, Magia e Miti nell'Antico Egitto'' ed. Neri Pozza, 1997 ISBN 88-412-4599-9
* Aurelio Rigoli, ''Magia ed etnostoria'', Torino, Boringhieri, 1978
* Paolo Rossi, ''Il tempo dei maghi. Rinascimento e modernità'', Cortina Raffaello editore, 2006
* Kurt Seligmann, ''Storia della magia'', Bologna, Odoya, 2010 ISBN 978-88-6288-071-8
* [[Anita Seppilli]], ''Poesia e magia'', Torino, Einaudi, 1962; poi: Palermo, Sellerio, 2011 ISBN 88-389-2526-7
* {{en}}Lynn Thorndike, ''The History of Magic and Experimental Science'', 8 voll., New York, Columbia University Press, 1923
* Roberto Tresoldi, ''Il mondo Magico dell'Antico Egitto'', ''Religione, Magia e Iniziazione'', ed. de Vecchi, 2000
* Paola Zambelli, ''L'ambigua natura della magia'', Milano, Il Saggiatore, 1991
 
== cabalaVoci praticacorrelate ==
{{Div col|cols=2|small=no}}
Cosa a che fare la [[Cabala]] con la magia? La [[Cabala]] ha varie forme, l'aspetto che stiamo trattando è quello della "Cabala Pratica", cioè di una serie di esercizi volti a realizzare il fine della [[Cabala]] stessa.
* [[Alchimia]]
* [[Astrologia]]
* [[Chiaroveggenza]]
* [[Cerchio magico]]
* [[Divinazione]]
* [[Esoterismo]]
* [[Magia bianca]]
* [[Magia nera]]
* [[Magia cerimoniale]]
* [[Magia popolare]]
* [[Occultismo]]
* [[Preveggenza]]
* [[Superstizione]]
* [[Stregoneria]]
* [[Sincronicità]]
* [[Temenos]]
* [[Teurgia]]
{{Div col end}}
 
== Altri progetti ==
Questa tecnica si serve di:
{{interprogetto|q|q_preposizione=sulla|commons_preposizione=sulla|wikt=magia}}
* Drammatizzazione dei processi psicologici per la loro migliore visualizzazione.
* Uso della parola (il Verbo) per esprimere determinati concetti e stati d'animo.
* Spersonalizzazione e sacralizzazione dell'operatore attraverso la teatralizzazione.
* Concentrazione su un concetto attraverso un certo tipo di lavoro pratico ripetuto.
 
== Collegamenti esterni ==
Molti di questi metodi (o similari) sono usati sia dal [[gioco di ruolo]] che dalla [[psicoanalisi]].
* {{Collegamenti esterni}}
* {{Treccani|magia-e-divinazione_(Federiciana)}}
*{{cita web|url=http://www.cronacheesoteriche.com/magia_definizione.jsp|titolo=Definizioni della magia}}
*{{cita web|url=http://www.cronacheesoteriche.com/magia_aforismi.jsp|titolo=Aforismi sulla magia}}
{{Animismo}}
{{Magia}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|divinazione}}
 
[[Categoria:Magia| ]]
Uno [[Yogi]] si orienta a "modificazioni spirituali", un "[[mago]]" cerca di produrre effetti "in cielo come in terra", giacché lavora sull'intero [[albero della Vita]]. Gli aspetti e gli effetti terrestri del lavoro coinvolgono in massima parte noi stessi. Quindi riuscire in un esame dopo che si è invocata la protezione "dell'angelo preposto" è un "atto magico" che non ha nulla a che fare con affermazioni del tipo "Manipolare certe potenze non è lecito".
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== vedi ==
* [[Djon Fortune]]
* [[Mcgregor Mathers]]
* [[Crowley]]
* [[Israel Regardie]]
* [[Golden Dawn]]